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giovedì 30 settembre 2010
Europa League 2010-11: Steaua Bucarest-Napoli 3-3
Squadre e società ben più blasonate del pur amato nostro Napoli hanno dovuto faticare tanto e imboccare tanto pane amaro prima di poter essere davvero competitivi e abituati a giocare in Europa con la stessa attenzione e lo stesso spirito con con si gioca in patria: anche se hai una squadra forte, emergere non è facile e ci vuole giusta mentalità nell'affrontare impegni così pesanti a distanze di tempo così ravvicinate.
Le pagelle di Steaua - Napoli
Grava: 5 - Stavolta non riesce a tappare nessun buco, non trova quel punto di riferimento avversario che lo esalta e non trova nemmeno compagni all'altezza della situazione, per cui fa quel che può nel disastro generale.
Cribari: 4 - Il primo gol non è sfortuna, ma approccio mentale sbagliato al match e disabitudine all'impegno agonistico. Cerca di non affondare del tutto ma resta in confusione e sbanda paurosamente assieme a tutto il reparto. Dopo una nuova quasi-frittata assieme a De Sanctis sull'1 a 3, sfiora persino una marcatura che lo riscatterebbe in parte. Si dice che chi non muore diventa più forte, per cui speriamo che il centrale risorga da questa terribile serata.
Santacroce: 4,5 - Colpevole sul terzo gol, dove si fa sfuggire Kapetanos che infila il 3 a 0 e in generale totalmente svagato, quasi a voler far capire perchè Mazzarri lo sta relegando così spesso in panchina. L'espulsione di Kapetanos non scioglie la sua tensione e, beccato dal pubblico che gli imputa la colpa dell'espulsione del rumeno, Mazzarri preferisce sostituirlo e cambiare totalmente l'assetto tattico.
Gargano: 4,5 - Totalmente sbagliato il suo approccio alla partita. Molle, confusionario, assente, sbaglia sistematicamente le scelte di gioco ma, nei momenti più bui del primo tempo, tenta qualche tiro in porta quando nessuno riesce a farlo. Leggermente meglio alla distanza, ma niente di che.
Yebda: 5,5 - Netti segnali di miglioramento, per lo meno ci mette più impegno rispetto ai compagni e mostra una interessante crescita a livello fisico e una maggiore partecipazione sia alla fase difensiva che a quella di costruzione della manovra, anche con discreta qualità. Mazzarri lo toglie nel convulso finale per lanciare Dumitru. Incoraggiante.
Maggio: 4,5 - Spesso di fronte alle difficoltà emerge, specie in trasferta, la pecora che c'è in Christian: pavido, terrorizzato, molle, lontano anni luce da quel "pendolino" che tiene la fascia con autorità. Certo non è agevolato dal contesto, ma si fa travolgere completamente dalla situazione, come gli accade nelle peggiori giornate, e commette errori gratuiti a dir poco grotteschi. Solo nel finale tira, pur non facendo niente di trascendentale, tira fuori un po' di grinta e sfiora la rete, centrando il portiere avversario da 3 metri. Da dimenticare.
Vitale: 6,5 - Ha tutte le attenuanti per un inizio difficile dove dovrebbe essere aiutato dai compagni, che invece restano negli spogliatoi, per cui vive una prima mezz'ora da incubo in fase difensiva. Per giunta nei primi dieci minuti si libera tre volte sulla fascia ma nessun compagno è capace di offrirgli un pallone giocabile. Trova un gol con merito, in una situazione mentalmente difficile e piazzando con perizia una palla difficile in una selva di gambe. Cresce difensivamente nella ripresa (con un paio di pregevoli diagonali e contrasti vinti di forza) e si propone sempre e con continuità in avanti. Considerando che si trattava del suo esordio stagionale, dopo un anno di "esilio", una prestazione alla fine "ragguardevole". Bravo Gigi, hai mostrato di essere degno di questo Napoli e di meritare altre occasioni, magari accanto a compagni che non dimenticano la testa negli spogliatoi.
Zuniga: 4,5 - Confusionario ed evanescente. Muove freneticamente le gambette, mulinando dribbling senza senso e sistematicamente frenando lo sviluppo della manovra offensiva azzurra. Lontanissimo parente dello straripante esterno di domenica mattina. Unica attenuante la posizione non inedita ma certo non proprio sua.
Sosa: 6,5 - Come Yebda. Segnali incoraggianti di miglioramento, ogni tanto qualche buon spunto e soprattutto la volontà di farsi vedere e guidare la manovra offensiva azzurra. Mostra un buon piede sulla punizione (a giro sul palo) che spalanca la porta al gol di Vitale. Sfiora il gol di testa nell'assedio finale. Si perde un po' nel caotico finale azzurro. Qualche volta rialza la testa scoraggiato, ma appare più continuo e determinato. Suo il merito di quel pallone morbidissimo messo di prima in mezzo per il gol leggendario di Cavani, un assist di un piede di qualità superiore in un momento di pressione massima...e questo è un segno di classe da non sottovalutare.
Cavani: 7,5 - Ha il merito di coronare una rimonta infinita dopo un inseguimento di 98 minuti. Anche un fenomeno morirebbe appresso a una squadra di fantasmi. Impossibile rendersi un minimo pericoloso, per giunta lasciato isolatissimo nelle grinfie dei centrali avversari. Quando la squadra si risveglia e quando Mazzarri lancia in campo Hamsik e Lavezzi, il Matador comincia a giocare e la musica cambia. Freddo, anzi, "polare" nel non sbagliare il gol dei gol. Provvidenza!
Lavezzi: 7 - Crea tanto, tira in porta, sfiora più volte il gol, mette palloni d'oro in mezzo all'area dove nessun azzurro riesce a trasformarli come gli sforzi del Pocho meriterebbero. A volte confusionario, come sua abitudine, ma quanto serve un Pocho così a una squadra di morti come il Napoli del primo tempo!
Hamsik: 7 - A volte anche lui incespica nella confusione, ma da una caotica lotta nel fango tira fuori una perla di abbagliante bellezza. Innalza il tasso di qualità della manovra offensiva azzurra, cercando di proporre sempre gioco e idee, svariando su tutto il fronte offensivo azzurro.
Dimitru: 6 - Altro voto di incoraggiamento per un altro ingresso "alla disperata" in cui il ragazzo si mostra ancora una volta intraprendente e voglioso di contribuire al successo azzurro. Sfiora anche un gol e certamente con la sua verve crea il panico nel cuore dell'area di rigore rumena. Forza ragazzo, avanti così!
Mazzarri: 7,5 - Sorprenderò ancora una volta i miei amici e i lettori, ma concedo molte attenuanti al mister per l'incredibile (e a tratti inguardabile) prestazione degli azzurri, essendo totalmente d'accordo con lui sulla necessità del turnover in vista della importantissima partita che ci aspetta domenica pomeriggio. Sono anche d'accordo con lui nella scelta degli uomini: ci sono troppi uomini, nella rosa, che sono indietro nella condizione, hanno giocato e/o si sono allenati poco per svariate ragioni (Santacroce, Cribari, Yebda, Sosa, Vitale) e che hanno assoluto bisogno di crescere nella condizione fisica e mentale e di allinearsi, almeno fisicamente, agli standard dei titolari. Dunque non è follia, a mio avviso, quella di Mazzarri, ma scelte necessarie per far crescere di condizione alcuni giocatori e aumentare quindi le future possibilità di scelta all'interno della rosa. Sono però tutti giocatori che devono ritrovare condizione fisica e ritmo partita e che quindi soffrono l'impatto con il match. Mazzarri è bravo a tenere la guida di una barca che sembra totalmente alla deriva e finalmente fa quelle tre cose che io invoco da tempo, ossia 1) usare subito e con coraggio le sostituzioni, 2) cambiare modulo e togliere un centrale per un centrocampista o una punta, 3) mettere la difesa a 4 contro una squadra per giunta in inferiorità numerica. Certo è facile fare le sostituzioni quando in panchina hai gente come Lavezzi e Hamsik e in campo sembrano quasi tutti fantasmi, ma il mister dà alla squadra il segnale che la partita ce la si può giocare fino all'ultimo e che, se anche il campionato potrebbe avere una priorità rispetto all'Europa, il mister se la vuole giocare sempre! E il suo coraggio e la sua grinta vengono premiati alla fine. Spero che non si debba sempre perdere 3 a 0 e giocare 11 contro 10 per poter rivedere questo tipo di gestione della gara, vero Mister?
Arbitro: Borski (Polonia): 8,5 - In una partita ambientalmente difficile, non si fa travolgere dal pubblico locale e anzi punisce la grossa scorrettezza di Kapetanos e l'ostruzionismo degli altri rumeni che cercano di congelare la partita e il ritmo azzurro. Gestisce in maniera impeccabile il recupero finale, facendolo giustamente iniziare non appena il portiere rumeno si riprende da un'infortunio occorsogli giusto allo scoccare del 90'. Se il Napoli è uscito indenne da Bucarest lo deve anche al coraggio di questo signore, laddove nomi ben più celebrati di lui (e mi viene in mente quel panzone norvegese che tanti disastri ha fatto con le italiane negli scorsi anni) al suo posto forse avrebbero arbitrato con un approccio della serie "Ma che tengo a verè! Veramente coraggioso e imparziale!
domenica 26 settembre 2010
Serie A 2010-11: 5ª - Cesena-Napoli 1-4
Cesena - Napoli: le pagelle
De Sanctis: SV - Impossibile dare un voto a Morgan. Una parata a terra su un tiro da fuori nel primo tempo, destinato peraltro a uscire, un gol subito senza colpa, nessun'altra situazione che richieda un suo intervento o miracoli di sorta. Che voto puoi dargli?
Campagnaro: 6 - Almeno stavolta non fa disastri nella sua zona e questa è già una buona notizia, anche se il Giaccherini di oggi è l'ombra della rivelazione che ha attirato le attenzioni addirittura degli osservatori della nazionale e non per particolari meriti di Hugo.
Cribari: 5,5 - Per me, fallo o non fallo (e io non credo che fosse fallo, caro Mister!) approccia troppo morbidamente il contrasto con Schelotto. Peccato perchè macchia una prestazione che nel primo tempo ci mostra un giocatore sicuro e affidabile. Il suo errore rischia di compromettere l'ottima prestazione azzurra. Da rivedere, ma il "materiale" sembra ancora buono.
Aronica: 6 - Contiene abbastanza bene Schelotto, qualche volta con le cattive, ma anche lui "sparisce" nel frangente del gol. Però si riscatta chiudendo e persino attaccando con una splendida progressione. Rientro comunque confortante.
Zuniga: 6,5 - Primo tempo dove gioca tanti palloni ma quasi sempre imbrigliato nella morsa difensiva cesenate, per cui pasticcia molto. Nella ripresa trova maggiore spazio e capacità di inserimento e prima dello svantaggio rischia di segnare un gol alla Maradona scartando la bellezza di 6 avversari. Continua a spingere come un forsennato e il rigore è il frutto del suo impegno.
Yebda: 5,5 - Lento e impacciato, si limita al minimo dell'ordinaria amministrazione all'ombra di Pazienza e qualche volta, specie nel caotico inizio di ripresa, si lascia sfuggire qualche avversario di troppo. Da notare che uno come lui, forte di testa sui calci piazzati, non si è mai fatto trovare sulle dozzine di angoli a favore degli azzurri.
Pazienza: 6 - Non brillante come in altre occasioni, ma la sua presenza lì in mezzo aiuta la copertura della difesa meglio dell'uscita casalinga col Chievo. Ma qui si apre un tema molto più grande delle prestazioni di Pazienza o del centrocampo in generale, che riguarda assetto, distanze ed equilibri che il Napoli (non) mantiene nelle partite casalinghe.
Dossena: 6,5 - Cardine sempre importante. Nel primo tempo la manovra azzurra si sviluppa soprattutto a destra, tenendolo quindi spesso fuori dal gioco, mentre nella ripresa il gioco si sviluppa più armonicamente su entrambi i lati e Andrea esce alla distanza, offrendo un puntuale appoggio ai "fini dicitori" che scorazzano dalle sue parti e un assist d'oro per Lavazzi con su scritto "basta spingere". Incoraggiante la sua crescita alla distanza.
Hamsik: 6,5 - Rigore a parte, offre più qualità alla manovra, specie nella ripresa e si rende pericoloso con un paio di tiri in porta.
Sosa: 5,5 - Ancora non ci siamo, poca personalità in certi momenti quando la difesa si "spalanca" davanti ai suoi piedi e lui potrebbe affondare senza fatica. Di incoraggiante però c'è una maggiore continuità che non si era vista nel suo esordio da titolare contro l'Utrecht.
Lavezzi: 6,5 - Festeggia col gol numero 24 la sua centesima partita azzurra in campionato. Uno dei più vivi e continui per tutto il match, considerando che per lui il turnover non esiste.
Cannavaro: 6 - Entra e si inserisce subito nel match. Stavolta nessuna sbavatura. Un po' di riposo, a prescindere dalla disastrosa prestazione di mercoledì, gli serviva comunque come il pane, avendo tirato la carretta per tutto l'inizio di stagione.
Gargano: 6,5 - Altro passo, altra personalità e persino altra tecnica rispetto a Yebda, entra insieme a Cavani e gli mette un pallone d'oro che il Matador trasforma da par suo. Colpisce anche una traversa e trascina gli azzurri nelle travolgenti ripartenze di fine gara.
Cavani: 7,5 - Due perle che ne confermano lo stato di grazia "mondiale". 5 gol in 5 partite, capocannoniere con un certo Eto'o e gol da grande artista del pallone. Anche a lui il riposo ha fatto benissimo!
Mazzarri: 6,5 - Stavolta il turn-over viene fatto con coraggio, alternando ben 5 uomini nella formazione iniziale e operando le sostituzioni più opportune senza aspettare come suo solito le calende greche. Incontro difficile sulla carta sia per la rovinosa sconfitta infrasettimanale, sia per il modulo avversario, a tre punte, che altre volte recentemente ha messo in difficoltà gli azzurri, sia per l'orario inedito che ha creato imbarazzi a molti atleti e molte squadre. Il Napoli ha comandato sempre l'incontro e ha commesso un unico errore in difesa. Due notazioni negative: la protesta a mio avviso esagerata sul contrasto Cribari-Schelotto che ha generato il gol del Cesena e la difficoltà della manovra offensiva azzurra a concretizzare l'impressionante mole di gioco. Il punteggio non inganni perchè gli ultimi due gol sono avvenuti a Cesena totalmente sbilanciato in avanti.
ARBITRO: Damato: 6 - Temutissimo alla vigilia, è al centro di due episodi comunque importanti del match (il contrasto Cribari-Schelotto che agevola il vantaggio cesenate e il rigore su Zuniga), episodi non facili da valutare. Sul primo io sono d'accordo con Damato,perchè Cribari difende male col corpo la palla e Schelotto entra pulito o comunque non in modo tale da poter pensare ad un fallo. Sul rigore, sinceramente sono perplesso, l'ho visto più volte ma non mi ha dato l'impressione di un rigore nettissimo. Comunque non dà quell'idea sgradevole, come l'anno scorso a Udine, di fare e disfare a suo piacimento e questo, specie nella "bufera arbitrale" attuale, è un suo merito non da poco.
La celebre scena di Massimo Trosi e Giuliana De Sio presenta un riferimento ad un "vero" Napoli-Cesena del campionato 1981-82, finito 2 a 2 dopo un asoffertissima rimonta azzurra con doppietta di Claudio Pellegrini. Al termine di quel campionato premondiale di Spagna il Napoli si piazzerà al quarto posto, dopo il sorprendente e memorabile terzo posto dell'anno prima.
mercoledì 22 settembre 2010
Serie A 2010-11: 4ª - Napoli-Chievo 1-3
Napoli - Chievo: le pagelle
Grava: 5,5 - Pallida copia dell'inesorabile dominatore di Cassano...tre giorni che sembrano lontani tre secoli, ma d'altra parte è uno dei meno responsabili del disastro collettivo.
Cannavaro: 3 - Inizia benissimo, poi, dopo il primo errore di Campagnaro e il progressivo crollo atletico e poi mentale dei suoi compagni, sempre meno protetto dal centrocampo e sempre più soffocato dall'asfissiante pressing del Chievo, comincia anche lui a dare i numeri...e l'ultimo fa davvero male al cuore dei tifosi! Completa degnamente il disastro così ben iniziato dal suo compagno di reparto.
Campagnaro: 3 - Paolo completa ciò che Hugo inizia. Solito errore tecnico nella marcatura del suo uomo...per lui la partita non è mai iniziata. Ma ricordate che la colpa è sempre di Mazzarri!
Maggio: 4 - Uno dei più volenterosi, ma nettamente sulle gambe. Qualche buona incursione offensiva in area avversaria, ma spinge fiaccamente soffocato dallo stritolante pressing dei veronesi. Ininfluente...come tutti, stasera.
Pazienza: 5 - Molla per manifesto esaurimento delle risorse fisiche, uno degli ultimi a mollare, ma anche lui soffocato dal terribile pressing del Chievo e da un centrocampo avversario che ci mette agonismo infinito e buona tecnica.
Gargano: 5 - Mazzarri avrebbe dovuto sostituirne troppi, intanto decide per il Mota, anche lui stritolato dal pressing del Chievo...e se questo accade a Gargano, vuol dire che non c'è proprio speranza.
Dossena: 5,5 - Uno dei meno stanchi, il che è tutto dire, lui che ha sempre avuto finora difficoltà alla distanza. Anche quando il disastro è ormai compiuto cerca comunque di fare qualcosa, ma intorno c'è il deserto.
Hamsik: 5 - Discreto primo tempo, con un paio di incursioni pericolose alla sua maniera e una traversa, cede di schianto alla distanza. Il loro pressing distrugge alla distanza anche lui.
Lavezzi: 6 - Visibilmente stanco già verso il 60', continua a tentare quasi da solo di sfondare l'incredibile muro umano che il Chievo mette in piedi. Le tenta tutte, poi quando anche l'arbitro gli dà torto, cede anche lui.
Cavani: 5 - Stavolta non ne trova una giocabile. Il Chievo strozza energie, traiettorie, fonti di gioco, per cui il Matador si spegne o, forse, non si è mai acceso. Un voto in più per il suo incredibile impegno in un paio di profondissimi ripiegamenti difensivi. Impegno purtroppo inutile.
Sosa: 4 - Chi l'ha visto?
Dumitru: 6 - Che può fare un ragazzino al suo esordio in serie A che un tecnico in totale confusione come la sua squadra fa entrare quando ormai i recinti sono aperti e i buoi sono già scappati dalla stalla? Eppure il ragazzino lotta, combatte, cerca di farsi vedere e combinare qualcosa. Nulla di indimenticabile, sia ben chiaro, ma dimostra, date le circostanze, un carattere fuori del comune e anche qualche buona movenza. Certamente da rivedere, ma possibilmente non in queste assurde corcostanze.
Mazzarri: 2 - Impreparato! Sbaglia ancora una volta formazione iniziale (dice sempre che la terza partita in 7 giorni è la più difficile e lui schiera di nuovo alcuni giocatori che dire onnipresenti è poco). Schiera ancora una volta Campagnaro a sinistra (perchè non Aronica?) e da lì arrivano i due gol di Pellisier e l'assist per Fernandes. Sapeva che il Chievo l'avrebbe messa tutta sul piano fisico e mentre gli avversari corrono fino a sfiancarsi con gli occhi iniettati di sangue, i suoi sembrano damine mollicce perse in languidi giochi tardo-estivi. Conclude con sostituzioni tardive e inopportune (vedi Dumitru e vedi la solita sostituzione di un mediano, anzichè un centrale difensivo, con una punta) a coronamento della serata forse più disastrosa della sua gestione. Quand'è che la critica e i tifosi apriranno gli occhi? Niente anima, niente ritmo e ancora una volta surclassato sul piano tattico.
Arbitro: Giannoccaro: 3 - Compete con Mazzarri, Cannavaro e Campagnaro per la palma di peggiore in campo. Uno sconcio in giacchetta nera, non fischia MAI e poi, invece di applicare il vantaggio, fischia un fallo per Maggio con Lavezzi che se ne stava andando. Consente di tutto in area di rigore veronese, si incavola per un nonnulla. Indecente, ma nonostante tutto la sconfitta azzurra non è colpa sua.
Questa sì che è gavetta! Eziolino Capuano e la salvezza del Potenza...
lunedì 20 settembre 2010
domenica 19 settembre 2010
Serie A 2010-11: 3ª - Sampdoria-Napoli 1-2
Sampdoria - Napoli, le pagelle
Campagnaro: 7 - Anche se rimango fermamente convinto delle mie idee su quale dovrebbe essere la dimensione tattica e il ruolo di Hugo, oggi è tornato il combattente che travolge tutto e tutti (e mi fa rabbia proprio per questo il vederlo confinato in un ruolo da centrale!). Stavolta non commette errori clamorosi in difesa. Eccezionale una sua discesa nel primo tempo dove travolge 3 avversari in progressione e serve una palla d'oro al centro non sfruttata da Cavani. Condizione fisica ritrovata.
Cannavaro: 6,5 - Mezzo voto in meno perchè commette una colossale ingenuità su Pozzi che poteva costare la partita. Peccato, perchè Paolo gioca il resto della partita concentratissimo ed è su tutti i palloni alti. Comunque una colonna fondamentale della difesa azzurra.
Grava: 8 - A parte la succitata "frittata" che stava per fare con De Sanctis, eccezionale! Imbavaglia letteralmente Cassano e non gli fa toccare palla, quasi sempre con le buone, ma trova anche il tempo per raddoppiare di tanto in tanto sugli esterni. Tornato il "Gravatar" dello scorso anno, ma in edizione "extra de-luxe"!
Maggio: 6,5 - Appare in ripresa, non fa cose strabilianti, ma in difesa lotta su tutti i palloni e si ripropone puntualmente e con continuità per tutta la partita, fino agli ultimi secondi dove spesso cerca di tenere palla vicino alla bandierina del corner avversario assieme al Pocho.
Pazienza: 7,5 - In grande ripresa e ne beneficiano centrocampo e difesa. Lotta, combatte ma anche orchestra le ripartenze con sapienza tattica straordinaria. Sempre presente e lucido nei momenti decisivi è tornato l'anima di questa squadra che, guardacaso, questa sera ha ritrovato la sua anima....e si sacrifica anche su Guberti, imbavagliandolo quasi del tutto, e di tanto in tanto aiuta Grava in raddoppio su Cassano.
Gargano: 6,5 - Ombre a volte inquietanti, ma anche un paio di luci abbaglianti. Intorno al 60' sembra cotto, sbaglia tutti i palloni e tutti malediciamo Mazzarri perchè non lo sostituisce mentre la Samp sembra prendere coraggio. Fino a metà ripresa si tiene lontano dai calci piazzati, ma poi inventa due autentiche perle che ricacciano in gola le feroci critiche ricevute dal Mota, a partire dal sottoscritto (critiche, sia ben chiaro, meritatissime!). Stavolta però inventa una palla a giro che si stampa sotto la traversa e poi inventa un geniale schema col "cognato" Hamsik. Chapeau, Walter! Due prodezze che valgono un voto in più a raddrizzare una prestazione altrimenti scoraggiante.
Dossena: 6 - Cala come al solito nella ripresa, dove rimane "ormeggiato" in difesa, ma disputa un primo tempo di alto livello, tessendo continuamente gioco in fase offensiva sfiora anche il gol. Prestazione comunque confortante.
Hamsik: 6 - Solito anonimo galleggiare tra centrocampo e attacco, strappa la sufficienza per un gol di sontuosa bellezza costruito con Gargano sfruttando (finalmente!!!) le sue doti di incursore.
Lavezzi: 8 - Assoluto dominatore del match! In eccezionale ripresa fisica, è ovunque, alternando iniziative personali che mettono nel panico la difesa blucerchiata a suggerimenti a favore dei compagni non sempre ben calibrati, salvo poi inventare, guarda caso alzando la testa prima di crossare, un assist meraviglioso per Cavani. A fine gara assieme a Maggio difende palla e fa scorrere il cronometro rendendo vano qualunque tentativo di rimonta sampdoriana. Mostruoso!
Cavani: 7 - Invisibile per 70 minuti, a volte autore di profondissimi ripiegamenti difensivi (addirittura uno su Cassano in area azzurra) comincia a far sentire la sua presenza in avanti con uno slalom e un tiro a stento contenuto dal portiere blucerchiato. Un'opera d'arte il suo tap-in sul cross di Lavezzi...alla fine ha ancora una volta ragione lui, che sia l'anno della sua esplosione?
All: Mazzarri: 5,5 - Voglio essere coraggioso nei miei giudizi: Mister, continua a non piacermi affatto come gestisce le partite! E anche stasera che lei ha vinto, mi scusi, ma riscontro ancora una pessima gestione della partita, salvato da un paio di geniali idee dei suoi alfieri e da una avversaria di una modestia imbarazzante. Di meglio ho visto solo una più intelligente gestione dei calci piazzati e, perchè no?, una maggior concentrazione nelle varie esecuzioni di Lavezzi e Gargano. Continuo a "piangere" vedendo uno con le risorse di Campagnaro frenato sulla linea dei centrali (il solito mezzo voto in meno che lo ho promesso finchè non darà all'argentino un ruolo che sfrutti le sue immense risorse atletiche), continuo a "uscire pazzo" vedendo come il tecnico non sfutti la panchina (pensa a Dumitru all'82, salvo poi non faro entrare dopo il pareggio di Hamsik, e non rafforza il centrocampo in crisi evidente dopo il 60' a causa di un Gargano "bollito") e continuo a non vedere duttilità nella variazione di soluzioni tattiche quando le partite si complicano. L'ha salvato l'anima di questa squadra di cui le riconosco il merito, ma ritengo, a certi livelli, che duttilità tattica e panchina dovrebbero essere leve di gestione della partita essenziali.
Arbitro: Valeri: 6 - Il fallo su Pozzi c'è tutto, ma non viene aiutato dal guardalinee sul fuorigioco dell'attaccante doriano. Qualche cartellino alzato da ambo le parti con un po' di ritardo, ma una gestione dei falli, dei ritmi partita e dei cartellini tra le migliori. Quest'arbitro promette bene, in fondo, ricordiamolo, ha solo 32 anni...speriamo non si perda per strada.
sabato 18 settembre 2010
Il mio piccolo blog...che sorpresa!
Perdonatemi, ma stasera mi ha preso una botta di megalomania!
venerdì 17 settembre 2010
A che gioco giochiamo, mister?
- possibile che il Napoli, al suo quarto anno di serie A, sia una delle poche squadre di un medio/alto livello al mondo che non abbia uno specialista sui calci piazzati? Ieri persino Sosa che pare abbia una certa dimestichezza con i calci piazzati, anche se non ci risulta essere egli stesso uno specialista, si è dovuto sorbire, come tutti noi da quattro anni a questa parte, l'ennesimo obbrobrio balistico di Walter Gargano! Ora basta, mister! E basta anche Gargano! Una partita come quella di ieri (come molte altre nella scorsa stagione) ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia decisiva la "risorsa" dei calci piazzati. Quanti anni ancora dovremo aspettare non dico un nuovo Maradona, ma almeno un...Gaetano Fontana?
- mister, ci spiega come sta questa squadra fisicamente? Come mai gli olandesi , e prima di loro il Bari, arrivavano sempre primi sul pallone? Lavezzi e Zuniga ad agosto erano strraripanti, gli azzurri il 19 agosto scorso misero alle corde per 70 minuti l'Elfsborg con una prestazione fisicamente eccellente, dato il periodo. Che è accaduto dal secondo tempo di Fiorentina-Napoli in poi?
- ci spiega meglio cosa significa quel suo riferimento che lei ha fatto nel post partita (ad esempio a Mediaset Premium) alla "coperta troppo corta" che le creerebbe difficoltà nella gestione contemporanea di campionato e Europe League? Vuol darci ad intendere, come già velatamente fatto capire in passato, che il campionato è prioritario? Ieri sembrava chiaramente così, nelle sue parole, ma anche in passato quando, questa primavera, dichiarò che negli annali non rimangono le tracce di una buona stagione europea, ma la posizione raggiunta nel campionato e quel risultato condiziona i giudizi di tuta la stagione. Ma poi, dico io, la coperta corta chi l'ha cucita in quel modo? Non è stato forse lei a parlare sempre di rosa non troppo numerosa?
- ci spiega se e quando risolverà alcuni equivoci tattici, di giocatori e di ruoli? Campagnaro (ieri assente) lei pensa davvero che, a prescindere dallo stato di forma, sia un centrale adeguato come tale? E non ritiene che Aronica a sinistra (già di per sè non un fulmine di guerra) sia un po' poco da quella parte della difesa? Non ritiene che la difesa a 3, quando gioca con squadre, come il Bari e l'Utrecht, che attaccano con due ali veloci, sia assolutamente inadeguato come modulo? Quand'è che metterà mano seriamente agli schemi offensivi che, specie quando il Pocho e Hamsik lavorano per vie centrali, non producono alcun taglio senza palla in profondità o, quando raramente accade, puntualmente la palla resta tra i piedi dei due trequartisti? E quand'è che rivedremo un Hamsik incursore e goleador come nei primi due anni e mezzo? Ha notato che da quando c'è lei lo slovacco ha abbassato vertiginosamente la sua media realizzativa? Le pare normale? E poi, mi chiedo, lei che ha giocato tanti anni ad alti livelli, anche in serie A, non ricorda che tante volte una squadra che ha fatto benissimo un anno, l'anno successivo, con lo stesso organico, non ha ripetuto gli stessi eccellenti risultati? Che quando non sei Maradona o anche "soltanto" Careca, un giocatore "normale" come lo sono i Grava, gli Aronica, i Gargano e così via potrebbe avere una stagione non all'altezza della precedente?
giovedì 16 settembre 2010
Europa League 2010-11: Napoli - Utrecht 0 - 0
Napoli - Utrecht: le pagelle
domenica 12 settembre 2010
Serie A 2010-11: 2ª - Napoli-Bari 2-2
- Allungare e allargare la squadra avversaria altera le giuste distanze tra i giocatori di un singolo reparto (che perciò devono correre il doppio per raddoppiare e aiutarsi tra loro) e tra un reparto e l'altro
- in questo modo il duo di centrocampo fa più fatica a prendere palla e ripartire e, nel contempo, copre molto meno i centrali difensivi
- sappiamo da tempo che i centrali difensivi azzurri, quasi invulnerabili quando vengono ben coperti dai due centrali di centrocampo, vanno invece in serio imbarazzo quando vengono attaccati frontalmente senza filtro del centrocampo
- inoltre dovendosi i centrali stessi allargare sulle fasce, ognuno dei centrali resta piu' isolato dal resto del reparto e anche in difesa i raddoppi diventano difficili se non in qualche caso impossibili
- facendo correre di più una squadra come quella di Mazzarri che basa sul ritmo nel possesso palla e sulla corsa "intelligente" la propria organizzazione di gioco, a un certo punto si perde anche la lucidità fisica dopo aver in parte perso quella mentale per il sistematico gioco ostruzionistico e sottilmente provocatorio di tutti i giocatori baresi (a partire da Gillet)
- negli spazi larghi i veloci giocatori di Ventura (le ali più Barreto e Kutuzov in attacco più Almiron a centrocampo) tagliano come il burro gli enormi spazi creati allungando e allargando la squadra avversaria
Se a questo aggiungi un Lavezzi che probabilmente ha risentito della trasvolata oceanica e, poco lucido, ha giocato in modo davvero "ottuso", come nelle sue peggiori giornate, un Campagnaro ancora fuori forma e che quando sarà tolto dai tre centrali sarà sempre troppo tardi, una pessima gestione, anche stavolta dei cambi, mi trovo quasi a sorprendermi che il Napoli ne sia uscito con un pareggio anzichè con una sonora sconfitta.
Quindi due punti persi o un punto guadagnato? Se guardassimo solo gli ultimi tre minuti della partita la risposta sarebbe chiaramente e nettamente "due punti persi", ma se guardiamo la partita nel suo complesso, beh, la risposta è senz'altro "un punto guadagnato", un punto di quelli che ti lasciano mille domande del tipo: "la squadra si è davvero rafforzata? l'incanto di Mazzarri è finito? quei gregari che hanno cantato e portato la croce lo scorso anno riusciranno a ripetersi?"
Ci sono motivi di preoccupazione e l'imminente impegno con l'Utrecht non sarà affatto da sottovalutare, come tanti sembrano fare inqueste ore pensando che si tratti di partita gi' vinta e pure agevolmente, ma, nonostante la cocente delusione di chi avrebbe voluto vedere il Napoli già lanciato in classifica con una vittoria, dobbiamo tenere la calma e tirar fuori quella pazienza a cui ho fatto riferimento presentando questa difficile, stimolante, impegnativa stagione.
Quel che appare probabile, sin da ora, è che la luna di miele tra i tifosi e Mazzarri e, soprattutto, col Presidente pare avviata al tramonto e proprio quest'anno che sarà senz'altro la stagione più dura e difficile del nuovo Napoli di De Laurentiis.
Napoli - Bari: le pagelle
giovedì 9 settembre 2010
Dove arriviamo quest'anno? Cosa può fare la differenza...
Si comincia già domenica con il primo di questi "blocchi" di partite, in casa col Bari, e si finirà domenica 3 ottobre, dopo una lunga corsa fatta di ben 7 partite tra campionato e Europe Leaugue in 3 settimane.
Già la prima giornata di campionato, con la trasferta di Firenze, ha fatto intravedere quante energie fisiche e mentali possa sottrarre l'impegno infrasettimanale a quello domenicale.
Nel primo tempo il Napoli ha dominato e, se avesse chiuso in vantaggio per 2 a o oppure 3 a 1 non ci sarebbe stato nulla da dire.
Ma rientrata in campo nella ripresa, la squadra ha perso mordente sia a livello mentale, sia a livello fisico, per cui i possibili 3 punti sono alla fine diventati un pur soddisfacente pareggio, per il quale, lo dico senza mezze misure, avrei messo la firma ad inizio partita.
Ecco, nonostante le grandi e indiscusse doti di motivatore di Mazzarri, la squadra potrebbe subire più di un calo di questo tipo, che potrebbero significare anche, a parità di organico, dai 10 ai 20 punti in meno di quanti la stessa squadra potrebbe farne se avesse il solo impegno "italiano".
Sottolineo questo fattore, perchè sarà un elemento quasi inevitabile della prossima stagione per il quale io per primo, e con me gli altri tifosi, dovranno convivere con pazienza e comprensione, anche se, chiaramente, il bambino viziato che ogni tifoso scatena dentro di sè, vorrebbe che il Napoli trionfasse sempre e ovunque.
Io ci metterei la firma subito, adesso, per ripetere le prestazioni e il piazzamento dello scorso anno: sarebbe già un'impresa eccezionale e sarebbero davvero da censurare quegli incontentabili che, a fronte di una eventuale nuova qualificazione in Europe League, criticassero gli azzurri per non esser riusciti a centrare la Champions.
Sarebbe una pretesa al momento folle e del tutto fuori dalla realtà, considerando quanta fatica questa squadra dovrà sopportare quantomeno fino a dicembre (poi si vedrà)!
Ma intanto quali fattori potrebbero attenuare l'influenza "europea" e favorire almeno il ripetersi del campionato comunque straordinario dello scorso anno?
Cerco di individuarne alcuni, dei quali un paio già visti in senso negativo a Firenze:
- la capacità di Mazzarri di leggere la partita in corsa e fare cambi giusti nel momento giusto: lo scorso anno Mazzarri ci è riuscito spesso, ma in alcune occasioni la sua gestione dei cambi, nei tempi e negli uomini, ci è costata qualche punto e qualche partita...e ho rivisto la stessa difficoltà del tecnico anche a Firenze dove ha certamente sbagliato sia gli uomini da cambiare, sia i momenti delle sostituzioni. Il ruolo di Mazzarri quest'anno sarà fondamentale nel coinvolgere al momento giusto, sia nelle scelte iniziali di formazione, sia nei cambi durnte le partite, tutte le risorse, non poche, messegli a disposizione da Bigon;
- il ruolo e la posizione di Campagnaro: rimando al post dopo partita per le considerazioni di dettaglio. Anche Firenze ha dimostrato che, in forma o non, Campagnaro non è e non può essere un centrale affidabile, ma la sua forza e il suo agonismo potrebbero essere preziosi a centrocampo o sugli esterni, in partite in cui c'è da combattere e ripartire con la forza più che con la tecnica...anche questo Mazzarri deve capirlo al più presto o rischiamo di prendere sonore mazzate in Europa e perdere punti preziosi in campionato;
- la capacità di inserimento dei nuovi, specie Sosa e Yebda: Sosa, se esplode, potrebbe accrescere enormemente la qualità dell'azione offensiva azzurra e le varianti tattiche, mentre Yebda è quell'uomo che sulla carta dovrebbe aumentare la "cilindrata" del motore azzurro, rendendolo più potente e quindi più competitivo e continuo ad alti livelli, non solo per la possibile forza in sè del nuovo arrivato, ma anche perchè si eviterebbe ciò che è accaduto negli ultimi due mesi dello scorso campionato col crollo quasi totale del rendimento di Pazienza e Gargano dopo tre quarti di torneo disputati a ritmi eccezionali;
- una maggiore capacità realizzativa sotto porta, che non passa solo, a mio avviso, per una maggiore freddezza sotto porta dei vari Hamsik, Lavezzi, Maggio e Dossena (che sono quelli che assieme a Cavani si presentano al tiro con più frequenza), ma anche per una ancora migliore qualità della manovra non nella fase di impostazione (dove la squadra mostra meccanismi ormai imparati a memoria), ma nei 16 metri avversari dove troppo spesso ancora si imporvvisano movimenti e soluzioni e da dove partono palloni per chi va a rete molto spesso "sporchi" e difficili da mettere nel sacco pur se la palla si trova nel cuore dell'area di rigore avversaria. Il Napoli non avrà sempre la forza di produrre 20 palle gola partita come in casa con l'Elfsborg e spesso dovra essere cinico come lo è stato, sempre con l'Elfsborg, in trasferta, dove ha ammazzato la partita con due gol su due conclusioni a rete in 10 minuti, sfruttando cioè appieno le poche occasioni costruite;
- la capacità degli uomini chiave dello scorso anno, ossia i vari gregari tipo Grava, Cannavaro, Aronica, Pazienza e Gargano di ripetersi ai livelli stratosferici dello scorso anno. Il loro inizio di quest'anno è stato incoraggiante in tal senso e riuscire a confermarsi, cosa di per sè mai facile a questi livelli, sarebbe per il Napoli un valore aggiunto di fondamentale importanza;
- la "pazienza" dell'ambiente, dei tifosi, di fronte a prestazioni più opache o magari brutte: riuscire a sostenere la squadra proprio nei suoi momenti più difficili, che senz'altro ci saranno...e in quest'ottica, a differenza degli ultimi anni, la tessera del tifoso e la riacquistata possibilità di sostenere gli azzurri in trasferta potrebbe costituire un valore aggiunto oserei dire decisivo in senso positivo.
Dunque 6 fattori che potrebbero fare la differenza tra un campionato dal rendimento "massacrato" dalle fatiche europee e quindi tale da relegare la squadra verso un anonimo centro classifica e un campionato in cui riuscire a reggere, magari non con la brillantezza continua e devastante dello scorso anno, le prime posizioni per inserirsi nuovamente nella zona europea.
A mio avviso chiedere la Champions quest'anno sarebbe esagerato, ma ho fiducia che il lavoro di ristrutturazione con l'interminabile elenco di esuberi ceduti, possa liberare energie economiche che l'anno prossimo potrebbero rendere eccezionale il mercato azzurro in entrata e spingere la squadra finalmente nel gotha del calcio italiano.
Ripeto: io una firma, anche per un sesto posto, ce la metterei subito... dov'è la penna?