Emblematica la sostituzione di Gokhan col connazionale Dzemaili, che sembra il primo indizio di "bocciatura", tanto più doloroso se si pensi quanto grande è stato il sacrificio economico per portare lo svizzero a Napoli.
Mazzarri dà un primo segnale di cambiamento: dopo aver accennato già nell'ultimo mese a dei piccoli correttivi sull'assetto tra centrocampo e attacco, oggi rompe gli indugi e torna al "vecchio" 3-5-2 di Reja, con Hamsik e Gargano ai lati di Inler.
L'assetto tattico appare sin dall'inizio convincente a metà: da un lato Inler è più libero di ricevere palla e impostare, ma dall'altro Hamsik a destra e Gargano a sinistra forse andrebbero invertiti di posizione per sfruttare meglio le loro caratteristiche.
Ma la rivoluzione non basta se dietro Campagnaro e Cannavaro mostrano clamorosi e sempre più frequenti errori individuali, se Maggio non riesce mai a far trovare sbocchi sulla fascia destra, se Cavani non trova la porta e diventa sempre più nervoso e se lo stesso Inler, col passare dei minuti, si avvita nuovamente nei suoi misteriosi imbarazzi mostrando di nuovo errori banali quanto gratuiti.
Il Siena, con inedito modulo speculare a quello azzurro, si limita ad inseguire con le buone e quando necessario con le cattive le non irresistibili iniziative azzurre e appena gli azzurri sbagliano qualcosa (vedi Calaiò al 43' e poi in occasione del gol), la partita si mette male e si assiste di nuovo al già più volte visto "assalto a Fort Apache".
Le occasioni non mancano, Cavani sbaglia persino un rigore, ma ci vuole una prodezza di Pandev per superare un Pegolo che oggi si esalta e para l'impossibile.
E' vero che il Napoli commette pochi errori individuali in difesa e spreca tante occasioni in avanto, è vero che gli azzurri chiudono il girone di andata con più gol segnati dello scorso anno e quasi lo stesso numero di gol subiti, ma il "piatto" del campionato piange, con ben 7 punti in meno rispetto alla incredibile annata dello scorso anno, una qualificazione alla Champions che appare compromessa e una qualificazione alla Europe League che appare più facile attraverso la coppa Italia (Inter permettendo) che il campionato.
Non dimentichiamo l'eccezionale impresa di Champions, è vero, ma anche la partita di oggi, fotocopia di molte, troppe partite viste quest'anno, denuncia equivoci e problemi tattici che il Mister ancora tenta di mascherare ma che, anche con le scelte fatte nella ripresa, paiono sempre più difficili da nascondere e dissimulare con le solite dichiarazioni di facciata.
E le scelte di oggi fanno seguito alle dichiarazioni in settimana di De Laurentiis su giocatori "sotto osservazione" che evidentemente offrono un rendimento non all'altezza delle aspettative: si riferiva solo agli sfortunati Britos e Donadel o a qualche uomo (Inler) che sta segnando clamorosamente il passo?
Mercoledì arriva al San Paolo l'Inter per uno snodo forse decisivo della stagione azzurra ed è un peccato arrivarci con questi segnali così poco incoraggianti.
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Campagnaro: 4 - Non ci sono parole! Combina autentici disastri, errori gratuiti tanto clamorosi quanto inspiegabili se non con una condizione psico-fisica in netto calo... un voto in più giusto per una importante diagonale difensiva a difesa ancora una volta scoperta e per un paio di situazioni pericolose create in area di rigore avversaria (dal 70' Zuniga: 5,5 - Anche il colombiano, da quando è rientrato dalle vacanze natalizie, non è più lo stesso di inizio stagione. Contributo ininfluente)
Cannavaro: 4 - Lascia un tappeto rosso a Calaiò per un gol del vantaggio che avrebbe fatto inferocire tutti i tifosi, glielo ristende nella ripresa e stavolta Emanuele non può non approfittarne. Se Paolo e Hugo sono in forma sono una grande coppia, ma se uno dei due ha qualche defaillance i pericoli e gli imbarazzi si moltiplicano a dismisura
Aronica: 5,5 - Nel primo tempo il più preciso e affidabile dei centrali e, in qualche caso, un inaspettato sostegno all'azione offensiva sul lato sinistro, cede qualche colpo nella ripresa e proprio dal suo lato parte il cross per il gol di Calaiò
Maggio: 4 - Ancora un fantasma: quando entra in periodi come questo, diventa inutile, ininfluente e in alcuni casi persino dannoso: dal suo lato la manovra azzurra non trova mai sbocchi. Nell'unica situazione in cui il Napoli potrebbe distendersi in contropiede, Cristian sbaglia il controllo come un principiante
Inler: 5 - Il nuovo assetto del centrocampo, con Gargano sul centro sinistra e Marek sul centro destra permette allo svizzero di respirare e giocare con maggiore tranquillità: riesce a farsi trovare quasi sempre libero per impostare l'azione e provare anche qualche percussione centrale. Col passare dei minuti però cala lo stesso la lucidità e riaffiorano insicurezze ed errori di misura anche banali (dal 70' Dzemaili: 5,5 - Un po' più dinamico del connazionale, ma nulla più)
Gargano: 6 - Forse per la posizione più decentrata sembra meno appariscente e determinante del solito (dal 55' Lavezzi: 6,5 - Si vede da alcuni dettagli che non è al meglio, eppure riesce a creare lo scompiglio nella difesa senese, a rianimare il Napoli e a procurarsi il rigore che potrebbe rimettere gli azzurri in partita. Impossibile chiedergli di più allo stato attuale della sua forma)
Dossena: 6 - Solito generoso lavoro sulla fascia, talvolta però si pesta piedi con Gargano e Hamsik. Pescato malissimo dai compagni, è comunque suo il cross per il gol di Pandev
Hamsik: 5,5 - Tatticamente la soluzione di arretrarlo a centrocampo sembra apportare qualche beneficio a Inler, ma a mio avviso (considerando anche le caratteristiche tecniche e i precedenti col 3-5-2 di Reja) Marek dovrebbe invertire la posizione con Gargano per una questione di controllo di palla e per permettere a Marek di presentarsi con più pericolosità al tiro. Nella ripresa arretra a centrocampo quando la squadra si schiera con una sorta di 4-3-3
Pandev: 7,5 - Con Hamsik a centrocampo, Goran deve spendere più energie per raccordare centrocampo e attacco. Si rende comunque insidioso in più di una occasione, ma il salto di qualità avviene nel secondo tempo con l'ingresso del Pocho che gli apre maggiori spazi e lo rende quasi letale. Meriterebbe il gol all'ultimo respiro ma Pegolo gli nega il gol dopo una prodezza tecnica del macedone che lascia senza fiato.
Cavani: 4 - Unico squillo al 23' al termine di una bellissima trama con Pandev e Hamsik che segue di pochi minuti ad un colpo di testa su cross di Dossena di poco a lato. E' vero che viene sfruttato male dai compagni, ma il Matador si lascia prendere sempre pù dal nervosismo e sbaglia malamente il rigore che forse avrebbe potuto lanciare il Napoli verso la vittoria
All.Mazzarri: 5,5 - Ci prova a cambiare, ma il risultato ancora non convince: questo Napoli ha diversi problemi: fisici (la stanchezza dei difensori, Maggio e Campagnaro in particolare) e tattici (l'assetto del centrocampo, la posizione di Inler, le posizioni di Gargano e Hamsik che andrebbero invertite). Nella ripresa passa dal 3-5-2 al 4-3-3, ma ancora una volta si muove troppo tardi e permette al Siena di far prevalere il proprio atteggiamento tattico
Arbitro Damato: 4,5 - Altro "esemplare" di una modestia imbarazzante: in area senese succedono tante situazioni quantomeno "strane", ma lui si distingue sempre per essere "assente"...abbracci e bracci alti a go-go, ma nulla...solerte solo quando Pandev dà una spintarella che sbilancia il difensore avversario per cui il conseguente fallo di mano del difensore senese viene perdonato, ma se avesse usato lo stesso criterio per gli "abbracci" visti nei minuti precedenti, almeno un rigore a favore degli azzurri nel primo tempo ci sarebbe dovuto essere, ma purtroppo conosciamo dalla serie C il "valore" di questo signore. Nella ripresa inevitabile la concessione del rigore a Lavezzi. Discutibilissima anche la gestione dei cartellini, dove Vitiello e Pesoli se la cavano con due cartellini gialli pur essendoci altre due situazioni nelle quali entrambi avrebbero meritato un altro giallo.
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