Un grande Mihajlovic è riuscito ad imbrigliare il Napoli per un tempo con un 4-5-1 abbottonatissimo, seppur di notevole qualità tecnica.
Con Mascara e Martinez davanti e i talentuosi Bellusci e Augustyn dietro, il tecnico catanese sigilla le fasce, annullando quasi totalmente i già di per sè stanchi Maggio e Zuniga che appaiono (specie Maggio) sempre in inferiorità numerica.
Al centro poi Gargano e Pazienza a loro volta soffrono l'inferiorità con Izco, Biagianti e Ricchiuti.
Ciò crea quelle situazioni abituali quando il Napoli in casa gioca a 3 dietro contro un solo attaccante vero (oggi Maxi Lopez), ossia i centrali esterni (oggi Grava e Campagnaro, ieri Contini e Cannavaro, ricordate?) a doversi improvvisare costruttori di gioco con lanci in avanti imprecisi e/o inutili.
Con questi presupposti solo dei fenomeni tipo Barcellona avrebbero potuto superare questo autentico muro umano, considerando anche il poco ritmo che la squadra, forse complice il primo caldo, riesce a imprimere nel primo tempo.
Nel secondo tempo cresce Gargano, la squadra alza il ritmo sia nelle giocate sia nei movimenti senza palla e il Catania viene stretto sotto assedio nella sua area.
Dopo il vantaggio, il Napoli si pone nella situazione tattica a lui più congeniale potendo operare col suo micidiale contropiede, che diventa ancora più micidiale quando Campagnaro passa a sinistra.
Questa Catania (ma era scontato alla vigilia) era molto più temibile della Juve "morta e putrefatta", per cui, date le condizioni tecniche, tattiche, atletiche e climatiche di oggi, la vittoria di oggi è molto più preziosa e importante di quella di giovedì e valorizza quella stessa vittoria ai fini di una classifica sempre più "europea".
Ecco l'importanza di confermarsi, laddove in alta classifica, a parte la Samp, vincono tutte le dirette avversarie del Napoli, con il Palermo sempre più spumeggiante con un Miccoli devastante e i talenti giovani Pastore ed Hernandez che deliziano il Barbera e fanno intravedere un futuro da grandissimi campioni con giocate di altissimo livello tecnico.
Al momento il Napoli appare ben messo a livello di condizione fisica e mentale quasi alla pari col Palermo col quale condivide un calendario dello stesso livello di difficoltà. Un gradino sotto appaiono Juve e Samp. Non sottovaluterei la Fiorentina ormai sgombra da "distrazioni" salvo la semifinale di Coppa Italia e con un organico sulla carta superiore a quello di Palermo e Napoli.
Ma il Napoli parte per lo sprint finale col Palermo con un handicap di tre punti e dello scontro diretto a sfavore: di fatto dovrebbe quindi fare nelle ultime 7 partite ben quattro punti in più dei rosanero.
Impresa al momento non facile, ma il Napoli ha il dovere di dare tutto perchè, Champions o no, la corsa all'Europa, anche quella "minore", richiederà comunque risultati importanti e continui, a partire da sabato pomeriggio a Roma, sperando che la compagine del grande ex Reja non prepari sgradite sorprese "pre-pasquali".
Lo capiremo nei prossimi giorni, se le agenzie di scommesse "bancheranno" il pareggio oppure no...
Eh, beh... il finale di campionato è sempre più vicino e più vinciamo, più ci sottraiamo a possibili sgradite sorprese e/o "biscotti" indigesti di fine stagione che potrebbero "sgambettarci" sulla strada per l'Europa.
Il primo tempo mi sembrava una partita di calcio-balilla (erano pure azzurri e rossi :-D)
RispondiEliminaIl secondo tempo mi è piaciuto assai di più. Ora rivedendo gli highlights mi rendo conto che il Napoli(a parte Maggio e il solito Hamsik) ha giocato assai meglio di quanto non mi fosse sembrato ieri in diretta.
Ma chissà perché non riesco a credere alla Champions: sarà scaramanzia, sarà paura di sognare, sarà poca fiducia...