lunedì 10 gennaio 2011
Le pagelle del girone d'andata 2010-2011
De Sanctis: 8,5 - In campionato mostra una continuità di rendimento impressionante e prende in mano con vigore la leadership della difesa azzurra, diventandone il sempre concentrato e spiritato condottiero. Compie interventi miracolosi, legge bene le diverse situazioni tattiche che gli si propongono di partita in partita, lanciandosi sui piedi degli attaccanti avversari lanciati a rete, quando si trova di fronte squadre con attaccanti veloci che amano verticalizzare il gioco e lanciandosi in temerarie ma quasi sempre efficaci uscite aeree quando invece si trova di fronte perticoni di due metri. In Europa League denuncia maggiori difficoltà dovute soprattutto al leggerissimo Jabulani (già odiatissimo al mondiale sudafricano e ripescato dall'Uefa per la competizione europea). Vive una partita d'inferno a Bucarest dove commette gravi errori e, in parte, a Liverpool, ma lui ha il merito di non abbattersi mai e alla fine trascina la squadra anche al meritatissimo passaggio del turno.
Grava: 7 - Inizia la stagione in sordina: tutti hanno negli occhi l'eccezionale campionato disputato lo scorso anno, ma Gianluca inizia con un rendimento "normale" che gli porta critiche, anche da questo blog. Ma da metà novembre cambia registro e torna ai livelli assoluti di rendimento dello scorso anno e il simbolo della sua definitiva rinascita è il miracoloso salvataggio sulla linea nel finale di partita col Lecce che spiana la strada al gol vittoria di Cavani. In quel fotogramma c'è tutta l'essenza di quanto sia importante un gregario come Gianluca per le fortune e i successi di una squadra di vertice. Ancora una volta conferma la regola che con la sua presenza, Cannavaro migliora sensibilmente le sue prestazioni rispetto a quando Gianluca non c'è...e non è frutto del caso, ma di ragioni tecnico-tattiche ben precise.
Campagnaro: 6,5 - Chi segue il mio blog sa bene che apprezzo Campagnaro pèr le sue doti fisiche, agonistiche e tecniche, ma non per il ruolo in cui gioca. Non essendo nato difensore, Hugo a volte si perde gli attaccanti avversari, mancando diagonali che un difensore di alto livello non dovrebbe sbagliare. Certamente però il suo apporto di carisma e personalità è importante per questa squadra e non sono mancate sue prestazioni di alto livello, sia in Italia che in Europa.
Cannavaro: 7,5 - A parte qualche lieve battuta a vuoto, tipo quella col Chevo frutto di uno stress dovuto a un numero eccessivo di partite consecutive, Paolo, nonostante i ben noti problemi contrattuali, ha confermato in questa metà stagione quanto di eccezionale aveva fatto già vedere nella scorsa stagione, dove il livello eccelso delle sue prestazioni sembrava poterne impedire una riconferma ad altissimi livelli. Invece Paolo, contro tutte le avversità, in campo e fuori, sta confermando il suo straordinario spirito di dedizione per la maglia azzurra...e quest'anno sta anche trovando con più facilità la via del gol, anche se in partite non troppo fortunate per gli azzurri. Merita il rinnovo del contratto, anche se è giusto che il Napoli cominci a guardarsi intorno nel suo ruolo più che altro per trovare qualcuno che sia ancora più forte di Paolo. Va detto che se a fianco di Paolo gioca uno come Grava e davanti i mediani gli danno buona copertura, il capitano offre prestazioni di assoluto affidamento.
Aronica: 6 - Un grande mese di dicembre, in un momento decisivo per il salto di qualità della stagione azzurra, un rendimento mediamente apprezzabile, ma alcune partite (vedi Liverpool) nelle quali si evidenziano i suoi limiti di onesto mestierante del pallone. Gambe, braccia e mani alte, quando Totò è in difficoltà sono la spia del raggiungimento dei suoi limiti tecnici. Resta però, al momento, l'unico centrale di piede sinistro della rosa azzurra e comunque un punto di riferimento per il suo tecnico. Inizio 2011 un po' difficile con la prestazione mediocre di San Siro e la panchina con la Juve.
Santacroce: 5,5 - E' chiaro che a Mazzarri non piace, Fabiano non gode della sua fiducia. Ha giocato poco, alternando cose buone a prestazioni meno convincenti (vedi Bucarest). La società sembra ancora non avere idee chiare sul suo futuro, tra una possibile cessione al Lecce e ripensamenti che non lasciano prevedere quale possa essere il futuro azzurro di questo ragazzo sfortunato ma anche un po'...matto. Certamente sembra mancargli quel salto di maturità che molti suoi compagni di rosa stanno conseguendo in questa stagione.
Cribari: 5 - Riserva a due facce: impeccabile in alcune uscite (vedi Napoli-Lecce), epicamente disastroso in altre (Bucarest e Utrecht su tutte). A sua parziale attenuante la mancanza di continuità che aveva prima di venire a Napoli e che sta rivivendo in questa piazza.
Pazienza: 7 - Quella che due stagioni fa sembrava un "dopolavorista" del pallone, è diventato, ancora più che lo scorso anno, un perno essenziale di questa squadra. La sua intelligenza calcistica fuori dal comune è data dal fatto che non è veloce, ma lo trovi sempre nel punto giusto per recuperare palla e ripartire, non è alto, ma spesso segna gol o si rende pericoloso sui calci d'angolo, non è nato per fare il regista, eppure a volte gli vedi fare cambi di gioco di grande intelligenza tattica. E in più, se Mazzarri lo toglie, specie nei momenti in cui c'è da recuperare il risultato, Michele non si lamenta mai e la partita dopo lo rivedi più forte e motivato di prima. Il tutto mentre anche per lui è in ballo la rinegoziazione del contratto e la sua permanenza in azzurro è forse persino in dubbio. Sono ancora una volta felice che Michele mi abbia ricacciato in gola tutte le critiche del suo primo anno a Napoli, va solo dato merito a Mazzarri il quale, a differenza di Reja e Donadoni, ha capito come farlo rendere al massimo delle sue possibilità.
Hamsik: 6,5 - Quanto è difficile giudicare Marek! A sua attenuante, la fatica del mondiale che lo ha portato a superare il primo turno, ai danni dell'Italia, e che ne ha prolungato il soggiorno in Sudafrica. In alcune partite totalmente assente dal gioco, in altre presente ma con lunghe pause, in altre ancora offre il suo prezioso repertorio di classe e gol. Vai a tirare le somme dei gol fatti e vedi che è in vantaggio rispetto allo scorso anno, anno record in fatto di segnature. Insomma luci e ombre di un talento fatto di classe purissima che ancora si esprime ad intermittenza. A volte te lo mangeresti per quanto è abulico, ma altre volte ti delizia con quel suo sapientissimo tenere palla senza mai perderla e per come illumina il gioco azzurro. Riuscirà mai ad esprimersi con continuità ai livelli che tutti noi riteniamo possa raggiungere?
Gargano: 6 - Stagione contraddittoria per il piccolo motore del centrocampo azzurro. Partite splendide alternate ad altre meno convincenti, specie a cavallo tra 2010 e 2011. A suo merito la capacità di pressare subito gli avversari anche quando crea confusione perdendo ingenuamente palla. Anche lui sta probabilmente risentendo del post-mondiale dove peraltro non è stato sempre impegnato in prima persona, ma, ricordiamolo, ha trascorso tutto il mese in Sudafrica visto l'eccezionale torneo della sua nazionale. Anche lui quindi, come molti suoi compagni di club impegnati nel mondiale, partito in ritardo nella nuova stagione sembra averne risentito più del previsto.
Yebda: 6,5 - A prima vista goffo, legnoso e scolastico, si è inserito con sempre maggiore autorevolezza nello scacchiere azzurro, con grande umiltà e con rendimento sempre crescente. Da antologia la sua partita di Utrecht dove anche nei momenti di maggiore difficoltà azzurra, ha saputo più e più volte spezzare il gioco e ripartire mettendo Cavani (e se stesso) in condizioni di far gol e/o concludere pericolosamente verso la porta avversaria. Man mano che ha preso confidenza con la squadra si è esibito anche in cambi di gioco e intelligenti verticalizzazioni per gli attaccanti. Una delle "riserve" più preziose e apprezzate dal tecnico.
Dossena: 6,5 - Stagione a fasi alterne, con periodi di forma smagliante e partite travolgenti a cui hanno fatto seguito periodi molto grigi. Quest'anno ha comunque cominciato a far vedere le sue qualità, la sua capacità di progressione, la sua abilità nel proporsi anche in fase conclusiva, i suoi cross dalle fasce non sempre sfruttati al meglio dagli attaccanti azzurri.
Maggio: 6 - Inizio di stagione disastroso, chiaro effetto del post mondiale, per i primi quattro mesi ha offerto prestazioni di una modestia a tratti imbarazzante. Il suo voto è frutto di una capacità recuperata nel corso delgi ultimi due mesi sia nel proporsi in zona gol, sia nello spingere finalmente con l'efficacia a tutti nota sulla fascia destra. Conclude il girone di andata in netta e incoraggiante ascesa.
Vitale: 6 - In campionato offre poche ma importanti prestazioni. In Europa mostra difetti tipici dell'inesperienza, ma anche una grinta che lo rende capace di riscattarsi con personalità non comune. Anzi proprio in Europa conferma la sua inconsueta prolificità in zona gol, lui che in Italia ancora deve realizzare un gol in serie A, offrendo al Napoli preziosissimi contributi ai fini della qualificazione europea. Considerando che a inizio stagione sembrava non rientrare nei piani azzurri, ma che Mazzarri ha voluto lavorare e scommettere su di lui, direi che la scommessa del tecnico sta dando frutti molto interessanti. Forse il ragazzo meriterebbe un po' più di spazio.
Zuniga: 6 - Anche lui a corrente alternata, con un inizio stagione (Agosto) folgorante, poi tanti alti e bassi. A sua attenuante va detto che non sempre il mister lo impiega nel suo ruolo naturale, ma, a differenza dello scorso anno, lo sacrifica molto meno a sinistra come alternativa di Maggio, proponendolo invece spesso, con discreti risultati, come vice - Lavezzi.
Lavezzi: 7,5 - Anche il Pocho offre periodo di forma straripanti a momenti, rari, meno convincenti, specie dopo l'infortunio alla caviglia di inizio dicembre. Appare comunque più maturo, riuscendo a essere, nello stesso tempo, più finalizzatore degli scorsi anni, ma nel contempo più al servizio del collettivo, sia come assist-man, sia nella fase difensiva del gioco, dove offre un contributo che negli anni scorsi non ci si sarebbe mai immaginato. La statura internazionale del Pocho si vede anche in Europa, dove segna e fa segnare gol decisivi e dove mostra il suo valore su campi leggendari (vedi Anfield). La stella di Cavani, paradossalmente, ne esalta la maturità e la leadership all'interno della squadra.
Cavani: 10 - 13 gol in 19 partite italiane, 7 gol in 8 partite europee, senza contare i gol nella sua nazionale, i minuti giocati, la pressione ossessiva sui difensori avversari, le sue incredibili chiusure difensive alla Beckembauer e la sua capacità di attraversare il campo e farsi trovare puntuale all'appuntamento col gol dall'altra parte del campo (vedi Parma). Un talento assoluto, già protagonista di un mondiale pregevole, ma che, dopo il mondiale, a differenza di altri suoi compagni, è letteralmente esploso, inserendosi subito, come per magia, nei meccanismi di gioco azzurri, come se avesse sempre giocato nel Napoli. Lo scorso anno Quagliarella, anche nelle due migliori giornate, dava sempre l'idea di entrare a fatica nella girandola offensiva azzurra, laddove invece il Matador si esalta nei movimenti dei suoi compagni di reparto e degli esterni ai quali aggiunge una capacità non comune di farsi trovare libero in zona gol. Adoravo questo giocatore già quando lo scorso anno lo vidi più volte nel Palermo e su questo blog, al suo arrivo, dedicai un post entusiasta al Matador, laddove alcuni storcevano il naso sulle qualità di questo ragazzo. Certo, quando scrissi quel post, credevo nel ragazzo, ma sinceramente non mi sarei nemmeno io aspettato un'esplosione di queste dimensioni. Riuscirà a ripetersi a questi siderali livelli nella seconda metà di stagione?
Quagliarella: SV - Anche se lo abbiamo rimosso, Fabio ha giocato una partita ufficiale nel Napoli di quest'anno, ossia il vittorioso esordio casalingo con l'Elfsborg. Giusto per ricordare una storia che sembrava un sogno per tutti e che si è spezzato tra incomprensioni e rancori. PS: l'avevo detto che quest'anno Fabio avrebbe disputato una grande stagione, me lo sentivo...peccato che la stia facendo, infortunio a parte, in bianconero.
Lucarelli: SV - Meriterebbe 10 per la dedizaione con cui sta cercando di vincere la sua battaglia contro la sfortuna. Al suo esordio stagionale, in Europa, subito un gravissimo infortunio e fine delle trasmissioni. Da quel momento un ossessivo lavoro di recupero e rieducazione che dovrebbe portarlo di nuovo in campo entro fine gennaio. Può essere un acquisto fondamentale per la seconda parte della stagione azzurra, dove magari potrebbe segnare quella manciata di gol decisiva per tenerci a galla nelle primissime posizioni del campionato.
Dumitru: 6,5 - Merita un voto alto considerando da un lato la sua limitatissima esperienza tra i professionisti, la sua giovanissima età, il fatto che Mazzarri lo abbia lanciato le prime volte nei momenti di maggiore difficoltà della squadra azzurra e che il ragazzo dai mille passaporti abbia sempre cercato di offrire un contributo non banale, con coraggio e personalità. Il ragazzo ha numeri interessantissimi e personalità, peccato che sia stato fermato dall'arbitro nel finale di Napoli Lecce dove avrebbe potuto chiudere il fantastico 2010 azzurro con il suo primo gol tra i professionisti...ma la stoffa c'è e sono sicuro che la vedremo presto!
Sosa: 5 - Ecco invece un ragazzo per il quale mi piange il cuore. Dotato di una cifra tecnica evidente (vedi il delizioso lob a favore di Cavani per il 3 a 3 di Bucarest), il ragazzo denuncia lentezza nel gestire la palla e dopo qualche segnale incoraggiante tra novembre e dicembre, sembra essersi scoraggiato. Pagherei di tasca per vedere il suo talento tecnico al servizio di questa squadra, ma adesso dipende tutto da lui. Principito, non mollare! Tira fuori la cazzimma argentina e facci vedere chi sei! Il pubblico ti sta criticando giustamente, ma noi qui a Napoli amiamo i giocatori col talento come il tuo! Mettici più grinta e non ti arrendere!
Maiello: 6 - Nelle movenze e nelle sue capacità di inserimento offensivo sembra un Hamsik in sedicesimo. Prodotto pregiato, non l'unico, del vivaio azzurro, è l'unico però al momento costantemente nella rosa della prima squadra e gode della stima del tecnico, dei compagni e anche di quella parte di critica che lo conosce meglio. Avrebbe a mio avviso meritato, dopo un pregevole precampionato, qualche occasione in più per mettersi in mostra e in quei pochi minuti giocati, ha mostrato grinta, tecnica e buona personalità.
All. Mazzarri: 8 - Giustamente criticato per la sua non sempre elevata duttilità tattica, giustamente criticato a volte per non aver saputo ribaltare certe partite sul piano tattico e con un utilizzo adeguato e tempestivo dei cambi, il tecnico toscano però ha portato questo gruppo al secondo posto alla fine del girone di andata e al superamento della fase a gironi di Europe League soffiando la qualificazione a una "nobile" come la Steaua. I risultati e il rendimento eccezionale del gruppo, la sua capacità quasi unica al mondo di raddrizzare o vincere partite all'ultimo respiro, ne rendono la valutazione assolutamente eccelsa. In una stagione che, lo abbiamo scritto alla vigilia, si presenta come la più difficile della storia recente azzurra, per la pressione sulla squadra e sul tecnico stesso, artefice di questa squadra e quindi anche responsabile delle eventuali sconfitte, il tecnico può già vantarsi di aver superato le più rosee aspettative in Europa, dove il Napoli è l'unica compagine italiana ad andare avanti nel secondo torneo continentale, e di avere una posizione invidiabile (e non casuale) in campionato, dove ha offerto gioco, spettacolo, prestazioni autorevoli tanto in casa quanto in trasferta. Onore al merito, mister!
Grava: 7 - Inizia la stagione in sordina: tutti hanno negli occhi l'eccezionale campionato disputato lo scorso anno, ma Gianluca inizia con un rendimento "normale" che gli porta critiche, anche da questo blog. Ma da metà novembre cambia registro e torna ai livelli assoluti di rendimento dello scorso anno e il simbolo della sua definitiva rinascita è il miracoloso salvataggio sulla linea nel finale di partita col Lecce che spiana la strada al gol vittoria di Cavani. In quel fotogramma c'è tutta l'essenza di quanto sia importante un gregario come Gianluca per le fortune e i successi di una squadra di vertice. Ancora una volta conferma la regola che con la sua presenza, Cannavaro migliora sensibilmente le sue prestazioni rispetto a quando Gianluca non c'è...e non è frutto del caso, ma di ragioni tecnico-tattiche ben precise.
Campagnaro: 6,5 - Chi segue il mio blog sa bene che apprezzo Campagnaro pèr le sue doti fisiche, agonistiche e tecniche, ma non per il ruolo in cui gioca. Non essendo nato difensore, Hugo a volte si perde gli attaccanti avversari, mancando diagonali che un difensore di alto livello non dovrebbe sbagliare. Certamente però il suo apporto di carisma e personalità è importante per questa squadra e non sono mancate sue prestazioni di alto livello, sia in Italia che in Europa.
Cannavaro: 7,5 - A parte qualche lieve battuta a vuoto, tipo quella col Chevo frutto di uno stress dovuto a un numero eccessivo di partite consecutive, Paolo, nonostante i ben noti problemi contrattuali, ha confermato in questa metà stagione quanto di eccezionale aveva fatto già vedere nella scorsa stagione, dove il livello eccelso delle sue prestazioni sembrava poterne impedire una riconferma ad altissimi livelli. Invece Paolo, contro tutte le avversità, in campo e fuori, sta confermando il suo straordinario spirito di dedizione per la maglia azzurra...e quest'anno sta anche trovando con più facilità la via del gol, anche se in partite non troppo fortunate per gli azzurri. Merita il rinnovo del contratto, anche se è giusto che il Napoli cominci a guardarsi intorno nel suo ruolo più che altro per trovare qualcuno che sia ancora più forte di Paolo. Va detto che se a fianco di Paolo gioca uno come Grava e davanti i mediani gli danno buona copertura, il capitano offre prestazioni di assoluto affidamento.
Aronica: 6 - Un grande mese di dicembre, in un momento decisivo per il salto di qualità della stagione azzurra, un rendimento mediamente apprezzabile, ma alcune partite (vedi Liverpool) nelle quali si evidenziano i suoi limiti di onesto mestierante del pallone. Gambe, braccia e mani alte, quando Totò è in difficoltà sono la spia del raggiungimento dei suoi limiti tecnici. Resta però, al momento, l'unico centrale di piede sinistro della rosa azzurra e comunque un punto di riferimento per il suo tecnico. Inizio 2011 un po' difficile con la prestazione mediocre di San Siro e la panchina con la Juve.
Santacroce: 5,5 - E' chiaro che a Mazzarri non piace, Fabiano non gode della sua fiducia. Ha giocato poco, alternando cose buone a prestazioni meno convincenti (vedi Bucarest). La società sembra ancora non avere idee chiare sul suo futuro, tra una possibile cessione al Lecce e ripensamenti che non lasciano prevedere quale possa essere il futuro azzurro di questo ragazzo sfortunato ma anche un po'...matto. Certamente sembra mancargli quel salto di maturità che molti suoi compagni di rosa stanno conseguendo in questa stagione.
Cribari: 5 - Riserva a due facce: impeccabile in alcune uscite (vedi Napoli-Lecce), epicamente disastroso in altre (Bucarest e Utrecht su tutte). A sua parziale attenuante la mancanza di continuità che aveva prima di venire a Napoli e che sta rivivendo in questa piazza.
Pazienza: 7 - Quella che due stagioni fa sembrava un "dopolavorista" del pallone, è diventato, ancora più che lo scorso anno, un perno essenziale di questa squadra. La sua intelligenza calcistica fuori dal comune è data dal fatto che non è veloce, ma lo trovi sempre nel punto giusto per recuperare palla e ripartire, non è alto, ma spesso segna gol o si rende pericoloso sui calci d'angolo, non è nato per fare il regista, eppure a volte gli vedi fare cambi di gioco di grande intelligenza tattica. E in più, se Mazzarri lo toglie, specie nei momenti in cui c'è da recuperare il risultato, Michele non si lamenta mai e la partita dopo lo rivedi più forte e motivato di prima. Il tutto mentre anche per lui è in ballo la rinegoziazione del contratto e la sua permanenza in azzurro è forse persino in dubbio. Sono ancora una volta felice che Michele mi abbia ricacciato in gola tutte le critiche del suo primo anno a Napoli, va solo dato merito a Mazzarri il quale, a differenza di Reja e Donadoni, ha capito come farlo rendere al massimo delle sue possibilità.
Hamsik: 6,5 - Quanto è difficile giudicare Marek! A sua attenuante, la fatica del mondiale che lo ha portato a superare il primo turno, ai danni dell'Italia, e che ne ha prolungato il soggiorno in Sudafrica. In alcune partite totalmente assente dal gioco, in altre presente ma con lunghe pause, in altre ancora offre il suo prezioso repertorio di classe e gol. Vai a tirare le somme dei gol fatti e vedi che è in vantaggio rispetto allo scorso anno, anno record in fatto di segnature. Insomma luci e ombre di un talento fatto di classe purissima che ancora si esprime ad intermittenza. A volte te lo mangeresti per quanto è abulico, ma altre volte ti delizia con quel suo sapientissimo tenere palla senza mai perderla e per come illumina il gioco azzurro. Riuscirà mai ad esprimersi con continuità ai livelli che tutti noi riteniamo possa raggiungere?
Gargano: 6 - Stagione contraddittoria per il piccolo motore del centrocampo azzurro. Partite splendide alternate ad altre meno convincenti, specie a cavallo tra 2010 e 2011. A suo merito la capacità di pressare subito gli avversari anche quando crea confusione perdendo ingenuamente palla. Anche lui sta probabilmente risentendo del post-mondiale dove peraltro non è stato sempre impegnato in prima persona, ma, ricordiamolo, ha trascorso tutto il mese in Sudafrica visto l'eccezionale torneo della sua nazionale. Anche lui quindi, come molti suoi compagni di club impegnati nel mondiale, partito in ritardo nella nuova stagione sembra averne risentito più del previsto.
Yebda: 6,5 - A prima vista goffo, legnoso e scolastico, si è inserito con sempre maggiore autorevolezza nello scacchiere azzurro, con grande umiltà e con rendimento sempre crescente. Da antologia la sua partita di Utrecht dove anche nei momenti di maggiore difficoltà azzurra, ha saputo più e più volte spezzare il gioco e ripartire mettendo Cavani (e se stesso) in condizioni di far gol e/o concludere pericolosamente verso la porta avversaria. Man mano che ha preso confidenza con la squadra si è esibito anche in cambi di gioco e intelligenti verticalizzazioni per gli attaccanti. Una delle "riserve" più preziose e apprezzate dal tecnico.
Dossena: 6,5 - Stagione a fasi alterne, con periodi di forma smagliante e partite travolgenti a cui hanno fatto seguito periodi molto grigi. Quest'anno ha comunque cominciato a far vedere le sue qualità, la sua capacità di progressione, la sua abilità nel proporsi anche in fase conclusiva, i suoi cross dalle fasce non sempre sfruttati al meglio dagli attaccanti azzurri.
Maggio: 6 - Inizio di stagione disastroso, chiaro effetto del post mondiale, per i primi quattro mesi ha offerto prestazioni di una modestia a tratti imbarazzante. Il suo voto è frutto di una capacità recuperata nel corso delgi ultimi due mesi sia nel proporsi in zona gol, sia nello spingere finalmente con l'efficacia a tutti nota sulla fascia destra. Conclude il girone di andata in netta e incoraggiante ascesa.
Vitale: 6 - In campionato offre poche ma importanti prestazioni. In Europa mostra difetti tipici dell'inesperienza, ma anche una grinta che lo rende capace di riscattarsi con personalità non comune. Anzi proprio in Europa conferma la sua inconsueta prolificità in zona gol, lui che in Italia ancora deve realizzare un gol in serie A, offrendo al Napoli preziosissimi contributi ai fini della qualificazione europea. Considerando che a inizio stagione sembrava non rientrare nei piani azzurri, ma che Mazzarri ha voluto lavorare e scommettere su di lui, direi che la scommessa del tecnico sta dando frutti molto interessanti. Forse il ragazzo meriterebbe un po' più di spazio.
Zuniga: 6 - Anche lui a corrente alternata, con un inizio stagione (Agosto) folgorante, poi tanti alti e bassi. A sua attenuante va detto che non sempre il mister lo impiega nel suo ruolo naturale, ma, a differenza dello scorso anno, lo sacrifica molto meno a sinistra come alternativa di Maggio, proponendolo invece spesso, con discreti risultati, come vice - Lavezzi.
Lavezzi: 7,5 - Anche il Pocho offre periodo di forma straripanti a momenti, rari, meno convincenti, specie dopo l'infortunio alla caviglia di inizio dicembre. Appare comunque più maturo, riuscendo a essere, nello stesso tempo, più finalizzatore degli scorsi anni, ma nel contempo più al servizio del collettivo, sia come assist-man, sia nella fase difensiva del gioco, dove offre un contributo che negli anni scorsi non ci si sarebbe mai immaginato. La statura internazionale del Pocho si vede anche in Europa, dove segna e fa segnare gol decisivi e dove mostra il suo valore su campi leggendari (vedi Anfield). La stella di Cavani, paradossalmente, ne esalta la maturità e la leadership all'interno della squadra.
Cavani: 10 - 13 gol in 19 partite italiane, 7 gol in 8 partite europee, senza contare i gol nella sua nazionale, i minuti giocati, la pressione ossessiva sui difensori avversari, le sue incredibili chiusure difensive alla Beckembauer e la sua capacità di attraversare il campo e farsi trovare puntuale all'appuntamento col gol dall'altra parte del campo (vedi Parma). Un talento assoluto, già protagonista di un mondiale pregevole, ma che, dopo il mondiale, a differenza di altri suoi compagni, è letteralmente esploso, inserendosi subito, come per magia, nei meccanismi di gioco azzurri, come se avesse sempre giocato nel Napoli. Lo scorso anno Quagliarella, anche nelle due migliori giornate, dava sempre l'idea di entrare a fatica nella girandola offensiva azzurra, laddove invece il Matador si esalta nei movimenti dei suoi compagni di reparto e degli esterni ai quali aggiunge una capacità non comune di farsi trovare libero in zona gol. Adoravo questo giocatore già quando lo scorso anno lo vidi più volte nel Palermo e su questo blog, al suo arrivo, dedicai un post entusiasta al Matador, laddove alcuni storcevano il naso sulle qualità di questo ragazzo. Certo, quando scrissi quel post, credevo nel ragazzo, ma sinceramente non mi sarei nemmeno io aspettato un'esplosione di queste dimensioni. Riuscirà a ripetersi a questi siderali livelli nella seconda metà di stagione?
Quagliarella: SV - Anche se lo abbiamo rimosso, Fabio ha giocato una partita ufficiale nel Napoli di quest'anno, ossia il vittorioso esordio casalingo con l'Elfsborg. Giusto per ricordare una storia che sembrava un sogno per tutti e che si è spezzato tra incomprensioni e rancori. PS: l'avevo detto che quest'anno Fabio avrebbe disputato una grande stagione, me lo sentivo...peccato che la stia facendo, infortunio a parte, in bianconero.
Lucarelli: SV - Meriterebbe 10 per la dedizaione con cui sta cercando di vincere la sua battaglia contro la sfortuna. Al suo esordio stagionale, in Europa, subito un gravissimo infortunio e fine delle trasmissioni. Da quel momento un ossessivo lavoro di recupero e rieducazione che dovrebbe portarlo di nuovo in campo entro fine gennaio. Può essere un acquisto fondamentale per la seconda parte della stagione azzurra, dove magari potrebbe segnare quella manciata di gol decisiva per tenerci a galla nelle primissime posizioni del campionato.
Dumitru: 6,5 - Merita un voto alto considerando da un lato la sua limitatissima esperienza tra i professionisti, la sua giovanissima età, il fatto che Mazzarri lo abbia lanciato le prime volte nei momenti di maggiore difficoltà della squadra azzurra e che il ragazzo dai mille passaporti abbia sempre cercato di offrire un contributo non banale, con coraggio e personalità. Il ragazzo ha numeri interessantissimi e personalità, peccato che sia stato fermato dall'arbitro nel finale di Napoli Lecce dove avrebbe potuto chiudere il fantastico 2010 azzurro con il suo primo gol tra i professionisti...ma la stoffa c'è e sono sicuro che la vedremo presto!
Sosa: 5 - Ecco invece un ragazzo per il quale mi piange il cuore. Dotato di una cifra tecnica evidente (vedi il delizioso lob a favore di Cavani per il 3 a 3 di Bucarest), il ragazzo denuncia lentezza nel gestire la palla e dopo qualche segnale incoraggiante tra novembre e dicembre, sembra essersi scoraggiato. Pagherei di tasca per vedere il suo talento tecnico al servizio di questa squadra, ma adesso dipende tutto da lui. Principito, non mollare! Tira fuori la cazzimma argentina e facci vedere chi sei! Il pubblico ti sta criticando giustamente, ma noi qui a Napoli amiamo i giocatori col talento come il tuo! Mettici più grinta e non ti arrendere!
Maiello: 6 - Nelle movenze e nelle sue capacità di inserimento offensivo sembra un Hamsik in sedicesimo. Prodotto pregiato, non l'unico, del vivaio azzurro, è l'unico però al momento costantemente nella rosa della prima squadra e gode della stima del tecnico, dei compagni e anche di quella parte di critica che lo conosce meglio. Avrebbe a mio avviso meritato, dopo un pregevole precampionato, qualche occasione in più per mettersi in mostra e in quei pochi minuti giocati, ha mostrato grinta, tecnica e buona personalità.
All. Mazzarri: 8 - Giustamente criticato per la sua non sempre elevata duttilità tattica, giustamente criticato a volte per non aver saputo ribaltare certe partite sul piano tattico e con un utilizzo adeguato e tempestivo dei cambi, il tecnico toscano però ha portato questo gruppo al secondo posto alla fine del girone di andata e al superamento della fase a gironi di Europe League soffiando la qualificazione a una "nobile" come la Steaua. I risultati e il rendimento eccezionale del gruppo, la sua capacità quasi unica al mondo di raddrizzare o vincere partite all'ultimo respiro, ne rendono la valutazione assolutamente eccelsa. In una stagione che, lo abbiamo scritto alla vigilia, si presenta come la più difficile della storia recente azzurra, per la pressione sulla squadra e sul tecnico stesso, artefice di questa squadra e quindi anche responsabile delle eventuali sconfitte, il tecnico può già vantarsi di aver superato le più rosee aspettative in Europa, dove il Napoli è l'unica compagine italiana ad andare avanti nel secondo torneo continentale, e di avere una posizione invidiabile (e non casuale) in campionato, dove ha offerto gioco, spettacolo, prestazioni autorevoli tanto in casa quanto in trasferta. Onore al merito, mister!
Ovazione al Matador!
13 gol in 19 partite in campionato, 7 gol in 8 partite in Europe League: totale 20 gol in 27 partite. Signori! In piedi e applausi al Matador!
domenica 9 gennaio 2011
Cavani, questione di... testa!!!
Tre gol di testa di Cavani, per raggiungere la testa della classifica cannonieri e per lanciare il Napoli solo verso la testa della classifica!
La Juve mostra i più bei calci del campionato, mentre il Napoli mostra il più bel calcio del campionato: dopo i primi 10 minuti di imbarazzo, gli azzurri si svegliano di fronte al misero gioco fatto di lanci lunghi e gomitate delle torri bianconere, Amauri e Toni.
Il Napoli così demolisce la Juve in meno di un'ora, schiantandola su tutta la linea, in tutte le zone del campo, vincendo tutti i duelli individuali e dando la sensazione di una squadra granitica contro un'accozzaglia di vecchie glorie e giovani di misero talento.
Da Maradona al Matador! E pensare che qualcuno aveva "malignato" che il Matador non avesse mai segnato contro le grandi: continuate a malignare così, visti i risultati!
Cercando di smaltire i fumi di questa meravigliosa sbornia, cerchiamo di capire la chiave tattica del match.
Mettendo due giganti lì davanti, Del Neri ha finito per snaturare il (poco) gioco juventino che in teoria dovrebbe passare per le fasce attraverso le iniziative di Krasic e Pepe.
Ma in campo si vedono soltanto lunghi cross dalla difesa a scavalcare il centrocampo, Pepe e Krasic emarginati dalla manovra e quando raramente il gioco passa per il biondino, gli si francobollano ossessivamente Dossena e, in raddoppio, Pazienza.
Sui duelli aerei, Cannavaro annulla Toni come e meglio della partita di Marassi, dove già il capitano aveva disputato una partita superlativa sul lungagnone. Grava e Campagnaro contengono Amauri con anticipi e grinta.
Sulle fasce la teorica e temutissima inferiorità numerica degli azzurri non si vede, ma anzi Maggio e Dossena non solo coprono con diligenza, rilanciando e mettendo pregevoli cross in area bianconera dove i due centrali, Bonucci e Chiellini, mostrano tutti i loro desolanti limiti.
A centrocampo bastano un Gargano sufficiente e un Pazienza superlativo (ancora una volta!) per ridicolizzare Marchisio e il calligrafico Aquilani, bello a vedersi ma di nulla efficacia.
In queste condizioni tecnico-tattiche, quindi, il risultato del campo è tanto fragoroso quanto logico. La Juve non dà mai l'impressione di poter impensierire la granitica compagine azzurra, che la surclassa sul piano fisico, tattico e tecnico.
E ora? Che significato può avere questo secondo posto in classifica? Negli anni scorsi il Napoli ha sofferto da morire nei mesi di gennaio e febbraio, perdendo contatto da posizioni di classifica allettanti e la società non ha fatto interventi significativi sul mercato. Cosa succederà in questo mese? Saranno poste le basi per tenere questa eccezionale posizione di classifica? Verrà potenziato questo motore? E riuscirà questo motore, ritoccato o lasciato invariato, a tenere quella distanza che negli ultimi due anni è venuta meno?
Al di là dei fumi di questa indimenticabile serata azzurra, si affacciano tante domande sul futuro di questi fenomenali ragazzi.
La Juve mostra i più bei calci del campionato, mentre il Napoli mostra il più bel calcio del campionato: dopo i primi 10 minuti di imbarazzo, gli azzurri si svegliano di fronte al misero gioco fatto di lanci lunghi e gomitate delle torri bianconere, Amauri e Toni.
Il Napoli così demolisce la Juve in meno di un'ora, schiantandola su tutta la linea, in tutte le zone del campo, vincendo tutti i duelli individuali e dando la sensazione di una squadra granitica contro un'accozzaglia di vecchie glorie e giovani di misero talento.
Da Maradona al Matador! E pensare che qualcuno aveva "malignato" che il Matador non avesse mai segnato contro le grandi: continuate a malignare così, visti i risultati!
Cercando di smaltire i fumi di questa meravigliosa sbornia, cerchiamo di capire la chiave tattica del match.
Mettendo due giganti lì davanti, Del Neri ha finito per snaturare il (poco) gioco juventino che in teoria dovrebbe passare per le fasce attraverso le iniziative di Krasic e Pepe.
Ma in campo si vedono soltanto lunghi cross dalla difesa a scavalcare il centrocampo, Pepe e Krasic emarginati dalla manovra e quando raramente il gioco passa per il biondino, gli si francobollano ossessivamente Dossena e, in raddoppio, Pazienza.
Sui duelli aerei, Cannavaro annulla Toni come e meglio della partita di Marassi, dove già il capitano aveva disputato una partita superlativa sul lungagnone. Grava e Campagnaro contengono Amauri con anticipi e grinta.
Sulle fasce la teorica e temutissima inferiorità numerica degli azzurri non si vede, ma anzi Maggio e Dossena non solo coprono con diligenza, rilanciando e mettendo pregevoli cross in area bianconera dove i due centrali, Bonucci e Chiellini, mostrano tutti i loro desolanti limiti.
A centrocampo bastano un Gargano sufficiente e un Pazienza superlativo (ancora una volta!) per ridicolizzare Marchisio e il calligrafico Aquilani, bello a vedersi ma di nulla efficacia.
In queste condizioni tecnico-tattiche, quindi, il risultato del campo è tanto fragoroso quanto logico. La Juve non dà mai l'impressione di poter impensierire la granitica compagine azzurra, che la surclassa sul piano fisico, tattico e tecnico.
E ora? Che significato può avere questo secondo posto in classifica? Negli anni scorsi il Napoli ha sofferto da morire nei mesi di gennaio e febbraio, perdendo contatto da posizioni di classifica allettanti e la società non ha fatto interventi significativi sul mercato. Cosa succederà in questo mese? Saranno poste le basi per tenere questa eccezionale posizione di classifica? Verrà potenziato questo motore? E riuscirà questo motore, ritoccato o lasciato invariato, a tenere quella distanza che negli ultimi due anni è venuta meno?
Al di là dei fumi di questa indimenticabile serata azzurra, si affacciano tante domande sul futuro di questi fenomenali ragazzi.
Le pagelle di Napoli Juventus
De Sanctis: 8,5 - Il vero leader della difesa azzurra! Chiude sulle pericolose traiettorie alte, costringendo Morganti ad annullare un gol a Toni per fallo su di lui. Annulla un tiro di Amauri destinato all'angolino nell'unica situazione in cui Grava si fa sfuggire l'ex azzurro e nella ripresa chiude la porta a Toni sul 2 a 0, impedendo ai bianconeri di rientrare in partita. Monumentale!
Grava: 8 - Solo un paio di piccole sbavature, su una delle quali rimedia De Sanctis su Amauri. Per il resto imperiali anticipi, rilanci utili a ribaltare l'azione. Un gladiatore!
Cannavaro: 8,5 - Una prestazione superba, non lascia un millimetro a Toni, in un duello che sa di finale olimpica di lotta libera. Strepitoso, non sbaglia un colpo!
Campagnaro: 8 - Sui livelli di Cannavaro, annulla chiunque passi dalle sue parti e qualche volta si affaccia pure in avanti.
Pazienza: 8 - Su tutto e su tutti, preziosissimo nei raddoppi su Krasic in aiuto a Dossena. Precisione, anticipi e splendidi cambi di gioco.
Gargano: 6,5 - Inizio disastroso, sulla falsariga del Meazza, viene aiutato dal resto della squadra a crescere piano piano e finalmente comincia a offrire il suo prezioso contributo, dando il là all'azione dell'1 a 0 con intelligente passaggio filtrante per Maggio.
Maggio: 8 - Superbo! Preziose chiusure difensive su Pepe, discese travolgenti che procurano un gol e un'ammonizione a Traorè che impazzisce nel tentativo di tenerlo. Straripante.
Dossena: 7 - Solo una volta si trova uno contro uno con Krasic in campo aperto ed è costretto a fermarlo con le cattive. Ma per il resto puntuali anticipi sulla freccia bianconera, discese importanti sulla fascia, cross a Cavani per il 2 a 0 e un tiro che Storari si trova miracolosamente sotto il sedere. In netta ripresa.
Hamsik: 7 - Intelligente gestione della palla, entra nel gioco e non spreca mai il pallone. Suo l'assist per il gol del trionfo! Salta la Fiorentina in quanto diffidato e ammonito oggi.
Lavezzi: 6,5 - E' ancora al 50%, trova il suo leggendario allungo in velocità solo nella ripresa e per poco Cavani non fa il 4 a 0 su suo assist. Nonostante la forma ancora precaria, riesce a dare effervescenza al gioco azzurro. Chissà cosa ci regalerà quando tornerà al meglio!
Cavani: 10 - Tre gol di opportunismo, grande pressione sui difensori bianconeri per rallentare le ripartenze juventine, chiusure difensive determinanti sui calci piazzati juventini. Sfiora più volte il 4 a 0. Immenso!
Aronica: 6 - Al posto di Dossena per sigillare ogni varco, fa il suo dovere in pieno.
Yebda: 6,5 - Frangiflutti per chiudere le iniziative juventine in mezzo al campo. Costruisce anche un po' di gioco e tira in porta. Preziosissimo gregario!
Sosa: 5,5 - Continua a non convincere. Prova con esiti da dimenticare un tiro in porta. Sembra lui stesso sfiduciato. E' un peccato vedere questo talento tecnico che non riesce ad esprimersi.
All. Mazzarri: 8 - Preparazione perfetta della partita, agevolata anche dalla pochezza tattica della compagine di Del Neri. Esemplari le gabbie su Toni, Amauri e soprattutto Krasic, stritolato tra Dossena e Pazienza in raddoppio. Puntuali e lucidi i cambi per mettere agonismo e nerbo in mezzo al campo e impedire qualunque possibile rimonta della Juve.
Arbitro: Morganti: 8 - Pressione altissima, sia per la presenza del caldissimo pubblico azzurro, sia per le sempre vibranti proteste bianconere. Ma tutte le sue valutazioni, su falli e cartellini, sono impeccabili. Arbitraggio perfetto!
Grava: 8 - Solo un paio di piccole sbavature, su una delle quali rimedia De Sanctis su Amauri. Per il resto imperiali anticipi, rilanci utili a ribaltare l'azione. Un gladiatore!
Cannavaro: 8,5 - Una prestazione superba, non lascia un millimetro a Toni, in un duello che sa di finale olimpica di lotta libera. Strepitoso, non sbaglia un colpo!
Campagnaro: 8 - Sui livelli di Cannavaro, annulla chiunque passi dalle sue parti e qualche volta si affaccia pure in avanti.
Pazienza: 8 - Su tutto e su tutti, preziosissimo nei raddoppi su Krasic in aiuto a Dossena. Precisione, anticipi e splendidi cambi di gioco.
Gargano: 6,5 - Inizio disastroso, sulla falsariga del Meazza, viene aiutato dal resto della squadra a crescere piano piano e finalmente comincia a offrire il suo prezioso contributo, dando il là all'azione dell'1 a 0 con intelligente passaggio filtrante per Maggio.
Maggio: 8 - Superbo! Preziose chiusure difensive su Pepe, discese travolgenti che procurano un gol e un'ammonizione a Traorè che impazzisce nel tentativo di tenerlo. Straripante.
Dossena: 7 - Solo una volta si trova uno contro uno con Krasic in campo aperto ed è costretto a fermarlo con le cattive. Ma per il resto puntuali anticipi sulla freccia bianconera, discese importanti sulla fascia, cross a Cavani per il 2 a 0 e un tiro che Storari si trova miracolosamente sotto il sedere. In netta ripresa.
Hamsik: 7 - Intelligente gestione della palla, entra nel gioco e non spreca mai il pallone. Suo l'assist per il gol del trionfo! Salta la Fiorentina in quanto diffidato e ammonito oggi.
Lavezzi: 6,5 - E' ancora al 50%, trova il suo leggendario allungo in velocità solo nella ripresa e per poco Cavani non fa il 4 a 0 su suo assist. Nonostante la forma ancora precaria, riesce a dare effervescenza al gioco azzurro. Chissà cosa ci regalerà quando tornerà al meglio!
Cavani: 10 - Tre gol di opportunismo, grande pressione sui difensori bianconeri per rallentare le ripartenze juventine, chiusure difensive determinanti sui calci piazzati juventini. Sfiora più volte il 4 a 0. Immenso!
Aronica: 6 - Al posto di Dossena per sigillare ogni varco, fa il suo dovere in pieno.
Yebda: 6,5 - Frangiflutti per chiudere le iniziative juventine in mezzo al campo. Costruisce anche un po' di gioco e tira in porta. Preziosissimo gregario!
Sosa: 5,5 - Continua a non convincere. Prova con esiti da dimenticare un tiro in porta. Sembra lui stesso sfiduciato. E' un peccato vedere questo talento tecnico che non riesce ad esprimersi.
All. Mazzarri: 8 - Preparazione perfetta della partita, agevolata anche dalla pochezza tattica della compagine di Del Neri. Esemplari le gabbie su Toni, Amauri e soprattutto Krasic, stritolato tra Dossena e Pazienza in raddoppio. Puntuali e lucidi i cambi per mettere agonismo e nerbo in mezzo al campo e impedire qualunque possibile rimonta della Juve.
Arbitro: Morganti: 8 - Pressione altissima, sia per la presenza del caldissimo pubblico azzurro, sia per le sempre vibranti proteste bianconere. Ma tutte le sue valutazioni, su falli e cartellini, sono impeccabili. Arbitraggio perfetto!
venerdì 7 gennaio 2011
giovedì 6 gennaio 2011
Panettoni Motta per tutti!
L'Inter entra in campo quasi spaventata dall'impatto col campionato e con la squadra rivelazione.
Seppure subito in vantaggio, mostra imbarazzanti balbettii in difesa dove basta una appena decente pressione nella metà campo nerazzurra per mettere in difficoltà i terzini nerazzurri.
Il pareggio azzurro appare meritato, perchè il Napoli, pur con qualche balbettio a centrocampo (Gargano, in particolare) spinge e evidenzia le difficoltà, specie mentali, dei suoi difensori.
Quando il Napoli sembra poter prendere in mano la partita, anzichè aumentare i giri dell'impegno e dell'agonismo, comincia a perdere colpi sul lato di Maicon (con Dossena) e sulla tre quarti dove c'è sempre qualche mediano nerazzurro che di volta in volta (Thiago Motta, Stankovic e Cambiasso) si fa trovare libero di impostare e concludere.
I primi due gol sono il simbolo di questo atteggiamento tattico, laddove Thiago Motta approfitta di una dormita generale tra centrocampo (Gargano) e difesa (Campagnaro e Maggio) e Cambiasso sorprende Cannavaro su un cross che Maicon ha avuto tutto il tempo di pensare per la pigrizia assoluta di un inguardabile Dossena.
Nel secondo tempo ci si aspetterebbe il Napoli arrembante del 2010, ma un altro indigesto panettone di Motta, ancora mollemente marcato da Dossena (!), abbatte il morale e il fisico anche di quei pochi azzurri che nel primo tempo avevano combinato qualcosa.
Sulle ali dell'entusiasmo, i nerazzurri ritrovano fiducia e stavolta controllano palla con disarmante sicurezza. Solo negli ultimi minuti gli azzurri "rantolano" qualche fiacco cross in avanti con manovra involuta e totalmente priva di qualità.
Alla fine il Napoli ha perso nettamente la partita a centrocampo, dove Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta e Zanetti hanno fatto a fette l'esiguo centrocampo azzurro dove il solo Pazienza ha retto con dignità il campo, creando i presupposti di quelle rare situazioni offensive dove gli stessi centrocampisti (badate bene, non le punte, totalmente annullate) hanno creato i pericoli e i gol nerazzurri.
abbiamo dunque visto i limiti e le differenze tra una squadra fatta di grandi giocatori seppure non tutti al meglio delle proprie possibiltà (l'Inter) e una buona squadra che quando non riesce a giocare a ritmi alti (cosa che accade spesso sui campi pesanti) diventa mediocre e prevedibilissima e dove il tecnico non ci mette nulla di suo tatticamente per provare davvero a cambiare la partita.
Speriamo ora che gli azzurri dimentichino presto questa brutta serata, digeriscano i due "panettoni" Motta e ritrovino agonismo e ferocia per domenica sera.
Le pagelle di Inter Napoli
De Sanctis: 5,5 - Incolpevole sul primo gol interista, forse un po' "pigro" sul cross di Maicon per il 2 a 1, si riscatta con una parata importante nel recupero del primo tempo. Nella ripresa raccoglie nel sacco un altro "panettone" di Motta. Stavolta neanche lui fa magie.
Campagnaro: 5,5 - Colpevole sul primo gol nerazzurro dove arriva molle sulla conclusione di Thiago Motta. Per il resto poco convincente nella fase difensiva e tanto inutile proporsi in avanti per cross poco convinti per le punte.
Cannavaro: 5,5 - Una sola vera distrazione, ma fatale, sul gol di Cambiasso che lo fulmina proprio nella sua zona.
Aronica: 5 - In netta difficoltà, specie nel primo tempo con chiunque passi dalle sue parti. Già ammonito continua ad arrangiarsi più con le cattive che con le buone. Milito rischia di segnare a seguito di una sua diagonale chiusa in ritardo. Leggermente meglio nella ripresa, ma comunque lontano parente dell'Aronica brillante di dicembre.
Pazienza: 6,5 - Inizia maluccio non coprendo adeguatamente Campagnaro sull'incursione di Thiago Motta, ma poi prende in mano la partita, tamponando, ripartendo e segnando un gol non casuale su angolo.
Gargano: 4,5 - In netta difficoltà, svagato e impreciso, disordinato. Terreno a lui non favorevole. Ciò comporta una sistematica inferiorità a centrocampo quando l'Inter costruisce il gioco. Mazzarri lo toglie giustamente dopo meno di un'ora di gioco.
Maggio: 5,5 - Thiago Motta lo brucia in occasione del primo gol, poi prova a riscattarsi costruendo gioco e sprecando una grandissima occasione per passare in vantaggio. Una sua imprecisione porta all'ammonizione di Campagnaro. Molli le sue iniziative e i suoi cross nella ripresa.
Dossena: 4,5 - Nullo in attacco, a parte il gol giustamente annullato per fuorigioco, per 35 minuti riesce a compensare contenendo benino Maicon, ma poi gli lascia un'eternità per prendere la mira e mettere la palla d'oro per il gol di Cambiasso. E a quel punto il giudizio volge decisamente al negativo. Mazzarri vede che non è in serata e lo toglie.
Hamsik: 5 - Qualche idea dal centrocampo in su nel primo tempo, ma si perde sempre di più col passare dei minuti.
Lavezzi: 5 - Scarsa "aderenza" su un terreno a lui poco congeniale. Scarsa lucidità nel costruire l'azione, come nelle sue peggiori giornate va cocciutamente a cercare l'incursione centrale anche quando ci sono compagni liberi sulle fasce. Disastroso.
Cavani: 4,5 - Mai pericoloso sottoporta, appare imballato. Irriconoscibile rispetto allo splendido atleta e cannoniere della seconda metà del 2010.
Zuniga: 5,5 - Non incide e tenta pure un tiro da fuori velleitario.
Yebda: 6 - Meglio di Gargano (ma ci vuole poco), gioca in mezzo a troppi compagni fuori condizione fisica e mentale per poter offrire un contributo davvero utile. Tenta anche lui velleitariamente un paio di conclusioni verso la porta interista.
Sosa: 5,5 - Un pizzico di qualità in più ma a velocità da bradipo è difficile creare qualcosa di davvero pericoloso. Sembra ancora un ospite in questa rosa.
All. Mazzarri: 5 - Squadra un po' pigra, difficoltà a centrocampo e sull'asse sinistro Aronica-Dossena. Il mister prova a sistemare qualcosa nel secondo tempo, ma dovrebbe sostituire 7 o 8 dei suoi. I cambi arrivano (quasi) in tempo, ma stavolta la mente dei suoi ragazzi è altrove. Da parte sua ancora una volta non prova a cambiare modulo dietro: che senso ha mantenere tre centrali in difesa quando stai perdendo la partita?
Arbitro: Rocchi: 7 - Preciso e puntuale in tutte le fasi di gioco e supportato bene dai suoi collaboratori sui fuorigioco. Buone anche le scelte sui cartellini. La piega che ben presto prende la partita lo agevola ulteriormente.
Campagnaro: 5,5 - Colpevole sul primo gol nerazzurro dove arriva molle sulla conclusione di Thiago Motta. Per il resto poco convincente nella fase difensiva e tanto inutile proporsi in avanti per cross poco convinti per le punte.
Cannavaro: 5,5 - Una sola vera distrazione, ma fatale, sul gol di Cambiasso che lo fulmina proprio nella sua zona.
Aronica: 5 - In netta difficoltà, specie nel primo tempo con chiunque passi dalle sue parti. Già ammonito continua ad arrangiarsi più con le cattive che con le buone. Milito rischia di segnare a seguito di una sua diagonale chiusa in ritardo. Leggermente meglio nella ripresa, ma comunque lontano parente dell'Aronica brillante di dicembre.
Pazienza: 6,5 - Inizia maluccio non coprendo adeguatamente Campagnaro sull'incursione di Thiago Motta, ma poi prende in mano la partita, tamponando, ripartendo e segnando un gol non casuale su angolo.
Gargano: 4,5 - In netta difficoltà, svagato e impreciso, disordinato. Terreno a lui non favorevole. Ciò comporta una sistematica inferiorità a centrocampo quando l'Inter costruisce il gioco. Mazzarri lo toglie giustamente dopo meno di un'ora di gioco.
Maggio: 5,5 - Thiago Motta lo brucia in occasione del primo gol, poi prova a riscattarsi costruendo gioco e sprecando una grandissima occasione per passare in vantaggio. Una sua imprecisione porta all'ammonizione di Campagnaro. Molli le sue iniziative e i suoi cross nella ripresa.
Dossena: 4,5 - Nullo in attacco, a parte il gol giustamente annullato per fuorigioco, per 35 minuti riesce a compensare contenendo benino Maicon, ma poi gli lascia un'eternità per prendere la mira e mettere la palla d'oro per il gol di Cambiasso. E a quel punto il giudizio volge decisamente al negativo. Mazzarri vede che non è in serata e lo toglie.
Hamsik: 5 - Qualche idea dal centrocampo in su nel primo tempo, ma si perde sempre di più col passare dei minuti.
Lavezzi: 5 - Scarsa "aderenza" su un terreno a lui poco congeniale. Scarsa lucidità nel costruire l'azione, come nelle sue peggiori giornate va cocciutamente a cercare l'incursione centrale anche quando ci sono compagni liberi sulle fasce. Disastroso.
Cavani: 4,5 - Mai pericoloso sottoporta, appare imballato. Irriconoscibile rispetto allo splendido atleta e cannoniere della seconda metà del 2010.
Zuniga: 5,5 - Non incide e tenta pure un tiro da fuori velleitario.
Yebda: 6 - Meglio di Gargano (ma ci vuole poco), gioca in mezzo a troppi compagni fuori condizione fisica e mentale per poter offrire un contributo davvero utile. Tenta anche lui velleitariamente un paio di conclusioni verso la porta interista.
Sosa: 5,5 - Un pizzico di qualità in più ma a velocità da bradipo è difficile creare qualcosa di davvero pericoloso. Sembra ancora un ospite in questa rosa.
All. Mazzarri: 5 - Squadra un po' pigra, difficoltà a centrocampo e sull'asse sinistro Aronica-Dossena. Il mister prova a sistemare qualcosa nel secondo tempo, ma dovrebbe sostituire 7 o 8 dei suoi. I cambi arrivano (quasi) in tempo, ma stavolta la mente dei suoi ragazzi è altrove. Da parte sua ancora una volta non prova a cambiare modulo dietro: che senso ha mantenere tre centrali in difesa quando stai perdendo la partita?
Arbitro: Rocchi: 7 - Preciso e puntuale in tutte le fasi di gioco e supportato bene dai suoi collaboratori sui fuorigioco. Buone anche le scelte sui cartellini. La piega che ben presto prende la partita lo agevola ulteriormente.
mercoledì 5 gennaio 2011
Approvato il bilancio 2009-2010: ancora in attivo!
Da "Il Mattino" leggiamo che il consiglio di amministrazione della Societa' Sportiva Calcio Napoli ha approvato il bilancio 2010 e per il quarto anno consecutivo il bilancio si chiude con un utile di poco meno di mezzo milione di euro (343.686 euro).
Emergono una serie di elementi interessanti da questa notizia. In particolare:
Emblematico, quindi, leggere, nello stesso giorno, sempre su IL MATTINO, che la media punti conseguita dal Napoli nel corso del 2010 (1,711 a partita) e' stata la piu' alta dai tempi del Napoli di Maradona:
"Solo negli anni di Maradona, calcolando i tre punti a partita, la media azzurra negli anni solari è stata migliore (anche se si giocavano meno partite). Record naturalmente nel 1987, anno dello scudetto, con 2,069 punti a partita. Anche l’anno dopo (1,897) e quello prima (1,893) alla grande. Anche se tutti gli anni di Maradona furono sopra l’1.8 punti a partita (1,844 nell’85, 1,85 nell’89 e appunto 1,806 nel 1990). Ci sono poi gli anni di C1 e B, i primi di De Laurentiis, in cui c’è stata una media ragguardevole (2,079 nel 2005 e 1,829 nel 2006). Ma, appunto, non era serie A."
Dunque oculata gestione societaria e risultati sul campo: chapeau! Questo blog, nato per l'immensa passione di un tifoso che cerca comunque sempre di ragionare e laddove necessario criticare per stimolare a fare sempre meglio, questo blog che si e' espresso a volte in termini aspramente critici in alcune fasi della vita del club, non puo' che fare i complimenti per l'eccezionale lavoro societario e tecnico che lo staff azzurro sta portando avanti non da oggi.
Chi scrive cerca di essere, nella sua passione, equilibrato e intellettualmente onesto: criticheremo ancora, laddove necessario, ma nel complesso la strada che la societa' sta percorrendo e' quella giusta e c'e' da essere orgogliosi di risultati come questi.
Continuiamo cosi', con pazienza, costanza e tenacia e magari un giorno di questi, come nella lunga corsa di Forrest Gump, ci troveremo davanti a tutti quasi senza accorgercene...giusto perche' volevamo soltanto fare due passi!
Forza Napoli!
Emergono una serie di elementi interessanti da questa notizia. In particolare:
- gli attivi nei precedenti esercizi erano stati di: +1.416.976 nella stagione 2006-2007, +11.911.041 nella stagione 2007-2008 e +10.934.520 nella stagione 2008-2009
- l'attivo di questo esercizio e' stato ottenuto pur avendo investito sul rafforzamento della squadra (cartellini + ingaggi) 54,6 milioni di euro
- per il futuro la societa' "ha moderni e ambiziosi programmi. Dal punto di vista sportivo si pone l’obiettivo di riuscire a competere in maniera sufficientemente stabile nell’ambito delle competizioni internazionali e di raggiungere una dimensione adeguata al bacino di utenza del club. Da un punto di vista commerciale, la mission che la società si è posta è la [...]realizzazione di quel complesso d elementi che aggiungano valore per consolidare partnership nazionali e internazionali" e inoltre "iniziative finalizzate al potenziamento della prima squadra e del settore giovanile" e investimenti per aumentare il fatturato derivante dall'accesso al sito ufficiale del club e dalla vendita via Internet dei propri prodotti.
Emblematico, quindi, leggere, nello stesso giorno, sempre su IL MATTINO, che la media punti conseguita dal Napoli nel corso del 2010 (1,711 a partita) e' stata la piu' alta dai tempi del Napoli di Maradona:
"Solo negli anni di Maradona, calcolando i tre punti a partita, la media azzurra negli anni solari è stata migliore (anche se si giocavano meno partite). Record naturalmente nel 1987, anno dello scudetto, con 2,069 punti a partita. Anche l’anno dopo (1,897) e quello prima (1,893) alla grande. Anche se tutti gli anni di Maradona furono sopra l’1.8 punti a partita (1,844 nell’85, 1,85 nell’89 e appunto 1,806 nel 1990). Ci sono poi gli anni di C1 e B, i primi di De Laurentiis, in cui c’è stata una media ragguardevole (2,079 nel 2005 e 1,829 nel 2006). Ma, appunto, non era serie A."
Dunque oculata gestione societaria e risultati sul campo: chapeau! Questo blog, nato per l'immensa passione di un tifoso che cerca comunque sempre di ragionare e laddove necessario criticare per stimolare a fare sempre meglio, questo blog che si e' espresso a volte in termini aspramente critici in alcune fasi della vita del club, non puo' che fare i complimenti per l'eccezionale lavoro societario e tecnico che lo staff azzurro sta portando avanti non da oggi.
Chi scrive cerca di essere, nella sua passione, equilibrato e intellettualmente onesto: criticheremo ancora, laddove necessario, ma nel complesso la strada che la societa' sta percorrendo e' quella giusta e c'e' da essere orgogliosi di risultati come questi.
Continuiamo cosi', con pazienza, costanza e tenacia e magari un giorno di questi, come nella lunga corsa di Forrest Gump, ci troveremo davanti a tutti quasi senza accorgercene...giusto perche' volevamo soltanto fare due passi!
Forza Napoli!
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