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mercoledì 21 luglio 2010

Se il buongiorno si vede dal mattino...

FILMATI RACCOLTI DA TUTTONAPOLI.NET












Certe sensazioni estive sono spesso illusorie, ma quando capti tanti indizi che vanno tutti in una certa direzione capisci che forse quelle sensazioni potrebbero diventare "sostanza", fatti e risultati.

Il Napoli, a tutti i livelli, dal magazziniere al presidente, sembra voler curare tutti i dettagli, non lasciare nulla al caso: dal maquillage di stadio e terreno di gioco, alla preparazione fisica e tattica, alla determinazione feroce dei giocatori (in primis Lavezzi e il partente Denis), al rientro anticipato di Hamsik che ha deciso di tornare oggi, e non domani, assieme ai tre nazionali azzurri, all'intensità e alla generosità con cui i giocatori (sempre Lavezzi in primis) si concedono ai commoventi tifosi che stanno facendo da "affettuose balie" al neonato Napoli 2010-2011.

Il termometro di questi cambiamenti è Blasi che come fa in campo, così con le parole è entrato con grande grinta nell'evidenziare da un lato il clima differente, rilassato e grintoso nello stesso tempo, che si respira nello spogliatoio e nei rapporti con la società e dall'altro i passi avanti, anche a livello organizzativo, che ha visto oggi rispetto al Napoli che aveva lasciato, quasi fuggito (o quasi scacciato dal noto plurivincitore del premio Decio Cavallo...) quell'ultimo pomeriggio di mercato estivo dello scorso anno.

(PS per i nuovi di questo blog: cercatevi col motore di ricerca di questo blog "Decio Cavallo" e fatevi due risate...)

Ricordo, con l'onestà intellettuale che cerco sempre di mantenere, quanto io avessi criticato le ultime prestazioni di Lele prima della cessione al Palermo: a posteriori appare chiaro che il sentire poca fiducia da parte di Donadoni e un'atmosfera cupa e tesa condizionata dall'ex direttore generale, avessero messo il forte mediano azzurro in grande disagio, facendo emergere fin troppo i suoi limiti caratteriali e tecnici.

Ma Manuele è un patrimonio tecnico e umano importante di questa rosa e, nonostante le critiche che gli ho mosso, sono felice del suo rientro e della grinta e dell'entusiasmo con cui si sta lanciando in questa nuova avventura e sono convinto che se recupera la sua condizione fisica del primo anno e attenua un po' i tratti spigolosi del suo carattere può essere un eccezionale valore aggiunto nel "motore" della squadra, aumentandone quella "cilindrata" che io l'anno scorso evidenziavo come troppo limitata per poter davvero aspirare ad un piazzamento da Champions.

Intanto oggi il presidente ha aperto il San Paolo per presentare al pubblico quei lavori di cui questo blog ha cominciato a parlare, in termini entusiastici, sin dalla fine del campionato scorso.

Tutto confermato, rispetto a quanto da me anticipato ieri, è stato "gustoso" venire a sapere alcuni dettagli che ci danno la misura dell'osceno lavoro fatto dentro e intorno allo Stadio, violentando una meraviglia architettonica come il San Paolo in occasione dei mondiali del '90: un terreno di gioco che ha svelato "di tutto-di più" nelle sue profondità, una copertura che rende al momento complicata l'installazione dei tabelloni, che comunque il Presidente ha promesso e garantito di altissima qualità e che verrà completata entro l'inizio del 2011. E' importante individuare il punto migliore sia per la visibilità degli stessi, sia per favorire una futura sostituzione della ormai cadente e inutile copertura di acciaio che, ha sussurrato il Presidente, in futuro verrà sostituita con una struttura molto più "leggera" e "coprente". Personalmente ho assistito alle fasi di progettazione e costruzione di alcuni degli stadi più belli del mondiale sudafricano e sono rimasto a bocca aperta sulle possibilità tecniche che i nuovi materiali offrono in termini di leggerezza, duttilità, resistenza e , lo avete visto, di estetica, per cui un domani rifare una copertura con questi nuovi materiali potrebbe dare al San Paolo un volto nuovissimo e mozzafiato.

Tornando a oggi, veniamo al mercato: Denis sembra ormai destinato all'Udinese anche se sono da definire alcuni dettagli economici relativi all'ingaggio del Tanque e da verificare gli effetti dell'infrazione al quinto metatarso del piede destro che lo terrà fuori causa nelle prossime 6/8 settimane. Che succederà? Andrà avanti la cessione o si arresterà?

In attesa c'è Lucarelli, definito "ospite del Napoli" oggi dal Presidente che lo vede utile in un ruolo tattico e di spogliatoio "alla Sosa", che potrebbe venire a Napoli in uno scambio col Parma a cui andrebbero Cigarini in prestito gratuito e (udite! udite!) Dalla Bona a titolo definitivo!

Il destino di Cigarini potrebbe essere diverso solo se il Siviglia decidesse di prenderlo in prestito a titolo oneroso (300.000 euro) con diritto di riscatto intorno agli 8 milioni. Pare che il Napoli stia concedendo a se stesso e alla squadra spagnola un altro paio di giorni per questa opzione dopodiché se nulla dovesse accadere su quel fronte si chiuderebbe col Parma.

Intanto Mariano Bogliacino, al quale sono affezionato per la sua squisita umanità e professionalità, avrà la sua occasione a Chievo, in prestito, dove troverà lo spazio che ha richiesto per mettersi alla prova, giunto ormai alla soglia dei 3o anni, anche in serie A, palcoscenico che Mariano, l'ho sempre pensato e scritto, merita ampiamente! A lui mando un abbraccio fortissimo e la mia immensa gratitudine per l'esempio che è stato dalla serie C a oggi e per le cose meravigliose che ci ha fatto vedere in questi anni.

Unica nota al momento stonata sembra essere la vicenda Cannavaro: dalle mie informazioni sembra che il management di Paolo abbia chiesto quattro anni di contratto (esclusa questa stagione che sta per cominciare) a un milione di euro l'anno. La società ( a mio avviso giustamente ) non vuole vincolarsi con quel tipo di "contratti eterni" di cui ancora oggi sconta il peso sul bilancio e che ci costringe a vedere "il gruppetto degli esuberi" allenarsi blandamente a parte e pare abbia rilanciato con un più sensato biennale a 800.000 euro più premi, che a me sembra assolutamente ragionevole.

E qui concludo sottolineando un altro pessimo vizio molto italiano che credo i calciatori debbano cominciare a togliersi, ossia il "rinnovo anticipato" del contratto, una classica "manfrina" che si scatena sistematicamente un anno prima della scadenza naturale del contratto, alimentata sia dal timore del calciatore di rimanere "a piedi", sia dal timore della società di giungere, con la scadenza naturale del contratto, ad una cessione del giocatore "a parametro zero".

Ciò alimenta le pretese dei calciatori, aggravando le spese di gestione delle società. Ultimamente cito molto la Germania, come modello organizzativo virtuoso, e lo cito anche stavolta: queste manfrine, in Germania, si verificano molto di meno. Si giunge spesso senza drammi alla scadenza del contratto e poi si decide sempre senza drammi se rinnovare o dirsi addio...e lo si fa anche con calciatori "eccellenti".

Del resto, se penso a quanti "disoccupati" anche di grande valore ci sono adesso al ritiro dei disoccupati a Coverciano (ad esempio l'ex viola Gobbi), non mi sembra che questa pessima abitudine italiana tuteli la categoria dei giocatori nel suo complesso.

Benedetta sia dunque questa crisi economica se costringerà questo folle mondo di matti che è il calcio italiano a ridurre pretese ormai fuori dal tempo e dal mercato, a far dimagrire finalmente questi campionati ipertrofici, a far diminuire il costo esagerato dei calciatori italiani, anche di medio e basso livello, come proprio gli esuberi del Napoli dimostrano, che è la vera ragione, come lucidamente detto da Lomonaco (D.G. del Catania che io stimo come grande dirigente e competente di calcio) per cui spesso di preferisce pescare all'estero piuttosto che in Italia dove anche un "semibrocco" te lo spacciano per fenomeno!

E questa crisi, con le difficoltà di liquidità delle società di calcio, sta rendendo il tetto ingaggi del Napoli, pur invariato, molto più competitivo sul mercato, rispetto agli anni scorsi: mi metto nei panni di un calciatore e mi domando: "Non è meglio andare a 2 milioni di euro in una società che è in grado di pagarmeli in modo puntuale, piuttosto che a 4 milioni di euro in una società dove forse quei soldi non li vedrò mai tutti davvero?"

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