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sabato 31 dicembre 2011

L'ultima prodezza cilena di Edu Vargas

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L'ultima prodezza cilena del neoacquisto del Napoli prima di venire in Italia. Edu dovrebbe presentarsi a Castel Volturno entro la prima settimana di gennaio.

venerdì 23 dicembre 2011

Complimenti a Prandelli! Simone Farina convocato in nazionale!

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Simone Farina??? E chi e'? Uno pesce di aprile fuori stagione?

I meno attenti si faranno questa domanda, ma la storia di Simone Farina dovrebbe essere di esempio per il calcio italiano e per il paese intero in un momento in cui fare cio' che sarebbe giusto e normale fare appare sempre piu' eroico.

"Beata la nazione che non ha bisogno di eroi" diceva qualcuno per sottolineare come l'etica e l'onesta di certi gesti dovrebbero essere la normalita' e non qualcosa di eroico.

Simone Farina, umile difensore del Gubbio, ha rifiutato 200.000 euro per "combinare" il risultato della recente partita di Coppa Italia tra Gubbio e Cesena e ha denunciato l'accaduto alla magistratura ravvivando un'inchiesta gia' avviata sul calcio scommesse e tornata sotto silenzio nelle ultime settimane dopo l'escalation estiva.

Prandelli ha inteso cosi' premiare il ragazzo convocandolo per lo stage della nazionale e la successiva amichevole che si terra' a fine febbraio contro gli Stati Uniti: un'occasione non da poco, visto che si trattera' dell'ultimo impegno degli azzurri prima degli europei della prossima estate, quindi non certo un impegno di secondaria importanza nel calendario della nazionale.

A Prandelli e a Farina la nostra incondizionata stima, ammirazione e simpatia per i gesti appena raccontati: finalmente una storia pulita in mondo sempre piu' avvolto dai miasmi della corruzione e del cinismo.

Ufficiale: Edu Vargas al Napoli

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Lo ha annunciato il Presidente in persona ai microfoni di Radio Marte per gli auguri di Natale:"Ho parlato col dottor De Nicola: il giocatore sta bene, pur non essendo mai stato sottoposto a visite mediche. Ho inviato le mie firme, quindi considero ufficiale l’acquisto di questo giovane talento che abbiamo seguito con grande attenzione."

Non si e' parlato di cifre, ma le dichiarazioni del presidente rappresentano un punto fermo decisivo ai fini della conclusione della trattativa.

Sperando che il giocatore ripercorrera' le orme dei vari Lavezzi, Hamsik e Gargano, il modo con cui e' stata condotta la trattativa (il giocatore era seguito gia' da diversi mesi) e conclusa (nonostante le interferenze di societa' con budget molto piu' consistenti di quello azzurro) rappresenta un indubbio successo per la societa' di De Laurentiis e per il suo staff dirigenziale e tecnico.

Siamo curiosi di vedere dal vivo questo talento, ma saremo anche pazienti nel seguirne la crescita, come abbiamo fatto negli scorsi anni per quelli che ormai sono pezzi pregiati dell'organico azzurro.

In bocca al lupo, Edu...ti aspettiamo a braccia aperte!

giovedì 22 dicembre 2011

Era tutta colpa di Moggi ! ! !

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Strepitosa battuta oggi a radio CRC durante la trasmissione di Raffaele Auriemma da parte di un addetto ai lavori di cui non sono riuscito a captare il nome.

Una battuta straordinaria per ridicolizzare quella che ormai appare come una evidente realta', ossia la nuova (vecchia) sudditanza degli arbitri rispetto ai grandi potentati di sempre.

Fioccano i 2, i 3 e i 4 in pagella, ma chi se ne frega? Si negano rigori clamorosi a chi viene abbattuto in piena area e se concedono in modo solerte a chi neanche viene sfiorato.

Ma lo sappiamo, signori miei...."era tutta colpa di Moggi!", come ha detto oggi l'ospite di radio CRC per esorcizzare gli ormai sistematici errori arbitrali che penalizzano certe squadre (sempre le solite) e favoriscono altre (sempre le solite).

Da anni ormai la famosa "controclassifica di MSN" dimostra un'altra grande fandonia di questo ridicolo mondo di banditi e gente disonesta che bazzica il mondo del calcio, ossia che a fine campionato torti e decisioni a favore si equilibrano...

Puttanata megagalattica, come purtroppo se ne sentono fin troppe e sinceramente, non so voi, io sono stufo di queste buffonate e di vedere certi comportamenti, in campo, che sono un'evidente offesa all'intelligenza delle persone e alla passione dei tifosi.

Un calcio, stritolato tra scommesse illegali, partite truccate e arbitri che arbitrano "per quieto vivere" che mi fa sempre piu' schifo, che mi indigna sempre piu' profondamente, che offende sempre piu' la mia intelligenza e la mia passione... ma non era tutta colpa di Moggi???

Proprio qualche giorno fa, riflettendo sugli ennesimi disastri arbitrali, troppo "disastrosi" e troppo a senso unico per potersi considerare meramente "casuali", riflettevo su quanto fosse "divina" l'invenzione di un gioco come il calcio e di come fosse "umano" (nel peggior senso del termine) il modo di gestire questo gioco.

Un gioco che e' il simbolo dell'imprevedibilita' della vita, racchiusa in quella perfetta rotondita' della palla le cui traiettorie possono cambiare in un istante o per un centimetro al di la' o al di qua di un palo o di una linea le vite di chi gira intorno a questa palla e come invece la sporcizia che gira intorno a questa palla cerchi di "governare" e "indirizzare" destini altrimenti troppo incontrollabili.

Insomma l'uomo ha inventato un gioco, il calcio, e un attrezzo, la palla, che incarnano la difficolta', l'imprevedibilita' e talvolta l'ingovernabilita' della vita e del destino umano e di questa ispirazione "divina" fa scempio ogni giorno attraverso le sue debolezze umane, per piegarne i destini ai propri voleri, ai voleri del piu' forte, ma spesso del piu' ricco o del piu' prepotente, di colui, o coloro, che vogliono vincere a tutti i costi anche quando non lo meritano.

Ecco perche' e' piu' bello essere tifosi del Napoli! Perche' sai che se il Napoli vince lo fa per suoi meriti e talvolta, come ieri sera, combattendo anche contro la "vigliaccheria" di chi arbitra per quieto vivere...e non perche' ha un gruppo televisivo o un potentato alle spalle.

Insomma anche se "era tutta colpa di Moggi" alcuni di noi non sono ciechi, ci vedono benissimo e sono disgustati sempre piu' da questi "arbitraggi per quieto vivere" che sono lo specchio di un paese vecchio, immobile, ingessato, che anche nel calcio premia poco la meritocrazia e molto le solite vecchie clientele politico-economiche che si nascondono dietro il Moggi di turno da appendere nel piazzale Loreto delle coscienze sporche.

Insomma...a chi volete darla a bere? Non era affatto tutta colpa di Moggi!

Buon Natale!

La video-sintesi di Napoli Genoa

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mercoledì 21 dicembre 2011

Serie A 2011-12: 1ª - Napoli - Genoa 6-1 (12' Cavani, 17' Hamsik, 24' Cavani, 27' Jorquera, 45' Pandev, 49' Gargano, 80' Zuniga)

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Così è il calcio! Tutto gira storto domenica sera contro la Roma, tutto gira alla grande contro il Genoa appena 72 ore dopo.

Eppure non è tutta questione di fortuna e sfortuna, o sarebbe da miopi se lo credesse: come dietro la sconfitta con la Roma ci sono una serie di ragioni ampiamente sviscerate già nel mio commento di domenica sera, così la vittoria di questa sera si basa su una serie di fattori ben riconoscibili:
  1. la grande "rabbia sportiva", la voglia di rivalsa degli azzurri, forse il patrimonio più importante che questa partita ci lascia per il prosieguo del campionato
  2. il folle schieramento tattico di Malesani che, anzichè seguire le soluzioni tattiche dei colleghi che più hanno messo in difficoltà il Napoli (superiorità numerica a centrocampo e sulla fasce), si rifugia in una remissiva difesa a 5 con cui il Genoa pretende pure di fare il fuorigioco, fallendolo miseramente in occasione dell'1 a 0 e del 3 a 0, quando Cavani, in entrambe le occasioni, sfrutta il pessimo allineamento della difesa genoana (errore di Rossi sull'1 a 0 e di Granqvist sul 3 a 0): se vuoi fare il fuorigioco, caro Malesani, devi aggredire i portatori di palla avversari e soprattutto non puoi schierarti a 5 se non lo fai abitualmente perchè ci sarà sempre uno dei 5 che tende a restare più dietro degli altri (già allinearne 3 o 4 richiede grandi automatismi e affiatamento)
  3.  la condizione fisica e la collocazione tattica di Pandev (sulla tre quarti destra dell'attacco azzurro, come col Lecce): forse meno imprevedibile di Lavezzi, Goran riesce però a cucire con grande qualità e velocità il gioco offensivo azzurro, correndo meno del Pocho ma facendo correre di più la palla e quindi esaltando i tempi di gioco e le caratteristiche di incursore di Hamsik che non a caso disputa una delle sue migliori partite di sempre. I due si scambiano gol e assist con velocità e continuità impressionanti
La partita quindi si mette subito il discesa per gli azzurri: al 24' è già 3 a 0, a fine primo tempo Pandev sigilla il 4 a 1 e a inizio ripresa Gargano (a segno dopo 4 anni!) mette il chiodo sulla bara del Genoa: una partita durata  di fatto un tempo e una ripresa che è stata poco più di un allenamento con gli ultimi 10 minuti, dopo il bellissimo 6 a 1 di Zuniga, a fare melina per non farsi male e non umiliare ulteriormente il Genoa.

Una partita come questa non risolve d'incanto tutti i problemi denunciati domenica sera che restano e vanno affrontati e risolti per tentare una rimonta alle posizioni nobili di classifica che appare quasi impossibile: ci sono però due piccoli elementi nuovi di speranza dopo questa sera:
  1. la forte reazione di orgoglio degli azzurri ad interrompere e si spera invertire una tendenza che sembrava portasse gli azzurri a sprofondare nel ventre molle del centroclassifica
  2. la resurrezione di Roma e Inter che a prima vista potrebbero sembrare un ulteriore ostacolo alla rimonta azzurra, visto che i nerazzurri precedono e i giallorossi appaiano il Napoli, ma che invece, restituendo due protagoniste al campionato, potrebbe agevolare una ipotetica rincorsa del Napoli se nerazzurri e giallorossi cominciassero a togliere punti alle squadre di testa nei prossimi turni
Intanto a ore dovrebbe essere ufficializzato il primo colpo del mercato di gennaio, il cileno Edu Vargas, che rappresenta una inversione di tendenza sotto diversi punti di vista:
  1. finalmente un giovane talento di prospettiva, destinato a ripercorrere le orme degli Hamsik e dei Lavezzi
  2. un investimento consistente in un periodo, gennaio, negli ultimi anni molto "conservativo" nelle logiche di mercato del Napoli
  3. un investimento destinato ad essere utilizzato subito, anzichè in prospettiva a giugno, complici anche gli impegni di Champions, le necessità di rimonta in campionato e l'infortunio di Lavezzi
  4. un giocatore non esperto del campionato italiano, a differenza dell'impostazione tenuta durante il mercato estivo (uomini rodati e di esperienza nel calcio italiano)
Tecnicamente si dice un gran bene di questo ragazzo, andrà ovviamente considerata la delicatezza di un suo inserimento nell'ambiente italiano, nel quadro tecnico-tattico e nello spogliatoio azzurro. Più forte di Sanchez? Magari, intanto facciamo crescere aspettandolo con pazienza come abbiamo fatto con Marek, col Pocho e con Gargano: già riuscire a fare questo sarebbe importantissimo...e se son rose...

Intanto, grazie Napoli, per questo 2011 straordinario, forse irripetibile che resterà nella storia di questa meravigliosa emozione azzurra che è il nostro amato, infinito Napoli !!! Buon Natale, ragazzi...e che il 2012 ci arrida per nuovi straordinari, storici traguardi sportivi!

E tantissimi auguri e un abbraccio di cuore a tutti i tifosi azzurri che seguono con amore questo piccolo spazio di fede tutta azzurra!



***

De Sanctis: 6 - Si vede che il periodo non è propizio: prende un gol da fuori area sul primo vero tiro in porta dei genoani, poi para con difficoltà un tiro di Pratto e lo salva Cannavaro che spazza via. Si riscatta a fine primo tempo con uno stop di petto in bello stile e rilancio da libero dei vecchi tempi e con una ripresa quasi di tutto riposo, disimpegnandosi con disinvoltura al 46' su tiro insidioso di Jankovic.

Campagnaro: 6 - Appare in calo di forma: su contropiede si fa travolgere in progressione da Caracciolo e non mancano altre incertezze che denunciano poca lucidità. Acquista disinvoltura man mano che la partita si mette in discesa e chiude da centrale di sinistra con l'ingresso di Fernandez.

Cannavaro: 6,5 - Lascia troppa iniziativa a Pratto e Jorquera in occasione del gol genoano, ma per il resto si muove con sufficiente disinvoltura (dal 66' Fernandez: 6 - Schierato sul centro-destra, stavolta un impegno di tutto riposo che gli permette di dedicarsi al rilancio dell'azione in bello stile)

Aronica: 6,5 - Forse il più convincente e tonico dei centrali: fa a sportellate più volte con Caracciolo dandole e prendendole, ma dal suo lato non passa proprio nessuno, anche quando, con l'uscita di Cannavaro, viene dirottato al posto del capitano dove si disimpegna con disinvoltura

Maggio: 6,5 - Appare in ripresa, sia fisica che mentale. Ha il merito di pescare Cavani con lancio preciso da centrocampo in occasione del vantaggio azzurro. Stavolta attacca con veemenza ed efficacia. Secondo tempo di tutto riposo

Inler: 7 - Lo schieramento a 5 difensori del Genoa lascia tanto spazio a centrocampo e guardacaso lo svizzero ritrova i collegamenti col resto della squadra: riesce ad entrare con continuità e qualità nel gioco azzurro e talora imbastisce azioni di pregevole qualità, sfiorando anche il gol con preciso tiro dalla distanza. Va però segnalato che non appena Malesani ripopola il centrocampo, tra la metà e la fine del primo tempo sul 3 a 1, e fa crescere la pressione in mezzo al campo, si rivede qualche balbettio che Inler denuncia ogni volta che il centrocampo azzurro va in inferiorità numerica, ma i problemi si dissolvono grazie ai gol di Pandev e Gargano che spengono ogni velleità agonistica degli avversari

Gargano: 8,5 - Anche lui si giova del dominio azzurro in mezzo al campo: sempre lucido e determinato va a coprire e rilanciare l'azione con grande velocità e precisione, fino a trovare un gol con uno splendido tiro dalla distanza che ha il merito di chiudere definitivamente la partita dopo appena 49 minuti (dal 59' Dzemaili: 7 - Diligente, ordinato, tonico: dalle sue parti non passa nessuno e in più una percussione irresistibile fermata soltanto da una uscita di Frey che gli nega la gioia di un gol spettacolare)

Zuniga: 7 - Brillante inizio di partita, quando supera sistematicamente Mesto con velocità, finte e dribbling. La crescita esponenziale di Hamsik e degli altri attaccanti azzurri consente al colombiano di concentrarsi maggiormente nel seguito del primo tempo alla fase difensiva. Nella ripresa invece riprende a spingere con continuità offrendo assist e un gol memorabile con tiro a effetto da fuori area quasi alla Del Piero vecchia maniera

Hamsik: 9 - Il gol è il minimo della sua prestazione! Offre 90 minuti di innumerevoli giocate di sublime qualità, con una continuità e una classe stupefacenti. Sembra esaltarsi dalla possibilità di dialogare con Pandev da cui riceve l'assist per il 2 a 0 e al quale ricambia altrettanto per il gol del 4 a 1 del macedone. In più l'assist a inizio ripresa per il gol di Gargano. Stasera abbina qualità e intensità di giocate sempre intraviste in questi anni napoletani e raramente manifestatesi con tanta bellezza e abbondanza! 

Pandev: 8,5 - Anche il macedone delizia il pubblico approfittando dei colossali strafalcioni della difesa genoana: dialoga con Hamsik e Cavani come se giocasse con loro da anni. Offre ad Hamsik l'assist per il 2 a 0, e a Cavani l'assist per il 3 a 0 per poi andare a concludere con immensa classe il contropiede del 4 a 1. Subisce inoltre un netto fallo da rigore da Mesto. Un giocatore rinato in tutta la sua classe lucente! (dal 77' Lucarelli: SV - 13 minuti a trotterellare felice per il campo a partita ormai finita. Non ha possibilità di mettersi in luce perchè non riceve nessun pallone giocabile)

Cavani: 8 - Sfrutta alla grande gli enormi strafalcioni della difesa genoana, segnando due gol solo apparentemente in fuorigioco: nel primo caso lo tiene in gioco Rossi, defilato basso sul lato sinistro della difesa  genoana, nel secondo caso lo tiene in gioco il mediocre Granqvist in posizione di centrale di sinistra. In più trova anche il modo di sbagliare almeno un altro paio di gol più facili da segnare che da sbagliare 

All. Mazzarri: 7 - Stavolta la partita non gli crea troppi imbarazzi da un punto di vista tattico, più per demerito dello schieramento suicida di Malesani che per particolari meriti del tecnico azzurro. Forse il suo merito è quello di aver ricompattato il morale della truppa dopo la batosta con la Roma

Arbitro Valeri: 4 - Peccato! Inizia benissimo con due decisi e meritati cartellini gialli per Granqvist e Aronica. Poi si perde completamente: non espelle Granqvist per doppia ammonizione e non concede un rigore netto per fallo di Mesto su Pandev. E' vero che il macedone era sbilanciato da una lunga corsa palla al piede, ma è anche vero che Mesto interviene di spalla da dietro e non di fianco, quindi l'intervento è irregolare! Secondo tempo da spettatore non pagante.

domenica 18 dicembre 2011

Serie A 2011-12: 16ª - Napoli - Roma 1- 3 (3' aut. De Sanctis, 59' Osvaldo, 82' Hamsik, 90' Simplicio)

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Servono rinforzi o serve una rivoluzione tattica? Una partita forse troppo "folle" per poter esprimere giudizi razionali a sangue freddo, ma il simbolo di una stagione dove tutto sembra andare storto in campionato.

La verità (forse)...o almeno "una" verità...è che in Europa il Napoli ha più fame e gli avversari sono meno attenti a paralizzare le fonti di gioco azzurre, mentre in Italia i balbetti tattici del Napoli (Inler è ormai un problema tanto inaspettato quanto conclamato) si sommano alla stanchezza più mentale che fisica per gli sforzi di Champions ma soprattutto alla sistematica capacità degli avversari degli azzurri di bloccare le fonti di gioco azzurro, creando superiorità numerica sia in mezzo al campo che sulle fasce e impedendo qualunque tipo di manovra agli azzurri.

Pazienza e Gargano non davano grande qualità al gioco azzurro, ma riuscivano a far passare palla dai loro piedi innescando il gioco sulle ali con cambi di gioco tempestivi e precisi. Quest'anno Inler (osservatelo stasera come "bocchegiava" in mezzo a due, tre giallorossi quelle rare volte che entrava in possesso palla) e Gargano non riescono più a fare lo stesso gioco: i centrali difensivi non li vedono, a loro volta vengono pressati e devono liberarsi velocemente della palla con stucchevoli lanci lunghi.

Se poi ci metti un Maggio che, come stasera, nei rari frangenti in cui riesce a liberarsi per il cross, sbaglia sistematicamente come un esterno di terza serie, allora diventa impossibile creare gioco.

E nonostante questo il Napoli ha segnato un gol valido, uno ingiustamente annullato, uno in fuorigioco, un palo, un paio di occasioni clamorose (vedi Hamsik nel primo tempo), ma ne ha anche subiti tre per sfortuna pari ai demeriti degli azzurri in fase difensiva, un palo e svariate occasioni, nelle quali il centrocampo azzurro, stritolato in fase di possesso palla, è stato fatto a fette sulle ripartenze fulminanti dei giallorossi.

Di certo, sfortune a parte, c'è un problema tattico evidente a centrocampo che Mazzarri e la società debbono risolvere tra la pausa natalizia e il mercato di gennaio. Un cambio di modulo? Nuovi accorgimenti tattici sui movimenti di difensori e centrocampisti? La ricostruzione fisica e morale di Inler? Un uomo di personalità ed esperienza a centrocampo?

Il Napoli scivola sempre più alla deriva del centroclassifica, in una sempre più evidente involuzione tecnico- tattica che sta cominciando ad intaccare seriamente anche il morale della squadra.

Come dovranno intervenire la società e l'allenatore per trovare la chiave di un campionato che sembrava solo il Napoli possedesse a inizio stagione e che invece si riscopre ad aver perso quasi senza accorgersene?


***

De Sanctis: 4 - Forse, Bucarest a parte, la peggior serata della sua carriera napoletana. Concentrazione non al massimo, terreno infido, malposizionamento della difesa azzurra e forse un errore di Copelli che non ravvisa il fallo laterale sul primo controllo di Lamela creano la tempesta perfetta nella quale affonda il pirata Morgan. La tempesta prosegue nel corso del primo tempo con un palo di Lamela e altre due occasioni nitide. Ripresa ancora peggiore quando la sorte sembra accanirsi su Morgan che si ritrova Osvaldo a un metro per lo 0 a 2 e poi una deviazione di Cannavaro su tiro di Simplicio che lo uccella per il definitivo 3 a 1. Chiude senza nemmeno una paratissima delle sue a conferma di una serata totalmente disgraziata.

Campagnaro: 4 - E' vero che salva un gol fatto su Lamela, ma trema in tante, troppe occasioni, complice una evidente inferiorità degli azzurri a centrocampo e una sofferenza altrettanto evidente rispetto agli scatti brucianti di Lamela. Completa il suo capolavoro al contrario facendosi bruciare da Osvaldo per il gol che decide la partita (dal 73' Dossena: 6 - Tanto impegno, qualche buon cross, ma intorno c'è tanta, troppa confusione) 

Cannavaro: 4,5 - Non trova mai le misure rispetto ai veloci scambi stretti che fanno a fette la difesa azzurra. Anche Paolo soffre la scarsa protezione dei suoi centrocampisti e affonda nella ripresa con l'emblematica e beffarda deviazione che taglia le gambe alle speranze di rimonta.

Aronica: 5 - Forse il migliore dei centrali, anche se partecipa al pasticcio iniziale con De Sanctis mancando la chiusura sul cross di Lamela. Tappa però alcune delle innumerevoli falle che si aprono nel dispositivo difensivo azzurro

Maggio: 4 - A parte un bel tiro al volo su lancio lunghissimo di Cannavaro, spreca svariate situazioni tatticamente favorevolissime con due sciagurati cross in bocca a Stekelemburg e una serie di imbarazzanti errori in fase di controllo di palla. Inesistente in fase di copertura, non riesce a creare densità a centrocampo e non protegge un Campagnaro in enorme difficoltà

Inler: 5 - Non è tutta colpa di Inler se si trova sempre sistematicamente circondato da tre romanisti quando viene in possesso di palla. Cerca di fare il possibile ma mai come stavolta appare vittima di una evidentissima inferiorità tattica e numerica a centrocampo. Di suo ci mette tanta lentezza, poca lucidità in fase di impostazione e una totale incapacità di farsi vedere dai compagni in fase di impostazione

Gargano: 5,5 - Vale in parte il discorso di Inler. In più non è colpa di Gargano se quando lui attacca in pressing i portatori di palla giallorossi fino alla tre-quarti avversaria, i suoi compagni non lo seguono col pressing "di seconda" per recuperare definitivamente la palla (dal 66' Mascara: 5 - Il solito quasi nulla: un innocuo colpo di spalla sporco su cross dalla fascia, un movimento intelligente in incrocio con Dossena, ma non pesa sulla partita) 

Zuniga: 6 - Fa tanta confusione in avanti: tira quando non deve oppure, quando deve tirare, lo fa in modo miseramente impreciso a pochi passi dalla porta. Ci mette però tanto impegno in fase di costruzione della manovra mettendo tantissimi palloni bassi in mezzo (su uno dei quali Hmasik manca clamorosamente il gol a un metro dalla porta) e copre con grande spirito di sacrificio su un sempre pericoloso Rosi

Hamsik: 6,5 - Forse il più vivo dei suoi in attacco, ma anche poco lucido. Begli assist, belle iniziative, svariati tiri in porta bloccati da Stekelemburg, un gol dei suoi, ma anche un gol fallito che grida ancora vendetta sullo 0 a 1

Lavezzi: 6,5 - Tanto impegno e un palo simbolo di tanta sfortuna. Esce per un problema muscolare, forse uno stiramento o una contrattura: stavolta trova un modo più originale per anticipare le vacanze natalizie...preferivamo il cartellino giallo... (dal 56' Pandev: 5 - Segna, ma il gol viene giustamente annullato per fuorigioco di Cavani. Per il resto sembra in involuzione atletica, su un terreno che non favorisce le sue caratteristiche fisiche che gli fanno perdere quasi tutti i duelli individuali) 

Cavani: 5,5 - Nel primo tempo totalmente inesistente, stavolta non si sente nemmeno in fase di non possesso. Rimane malinconicamente isolato dal resto della squadra e non riesce mai a farsi trovare pronto. Un po' meglio nella ripresa, quando trova un paio di spunti pericolosi ma litiga con la bandierina del guardalinee in un paio di momenti topici della partita

All. Mazzarri: 3 - Completamente sopraffatto tatticamente a centrocampo da Luis Enrique che ingabbia i centrali di centrocampo azzurri (soprattutto Inler) con pressing asfissiante che costringe gli azzurri a scavalcare sempre il centrocampo che non riesce mai a impostare un'azione pulita. I giallorossi riescono ad essere altissimi e cortissimi, creando una spaventosa densità a centrocampo nella quale si perde qualunque ipotesi di manovra degli azzurri. La Roma quindi abbassa i ritmi e accelera improvvisamente a suo piacimento facendo a fette sistematicamente la difesa azzurra. Una debacle che evidenzia come gli avversari di Mazzarri sappiano ormai come mettere in crisi i meccanismi di gioco del Napoli. Urgono novità e coraggio tattico che al momento sembrano lontani dalla mentalità del tecnico azzurro 

Arbitro Celi: 5 - Discutibile la (non) valutazione di Copelli che sembra non vedere la palla che esce su controllo di Lamela in occasione del gol. Ancora più discutibile la decisione di annullare il gol di Cavani per inesistente fallo di Maggio. Talvolta si erge a protagonista con inutili puntualizzazioni sulla posizione della palla in occasione delle punizioni azzurre, salvo non applicarsi più di tanto sul rispetto delle distanze in barriera. Ben coadiuvato in occasione del gol annullato a Pandev

venerdì 16 dicembre 2011

Sorteggio Champions - Napoli con il Chelsea...e forza Apoel !!!

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Non ci e' andata benissimo, visto che il tanto desiderato Apoel e' finito nelle grinfie dello scandaloso Lione (quello del 7a 1 che gli ha consentito il passaggio del turno con tanto di occhiolino del difensore avversario a Gigou).

Non ci e' andata pero' neanche malissimo, visto che abbiamo evitato gli spauracchi Barcellona e Real Madrid (che a loro volta sono stati comunque contenti di evitarci, almeno per ora).

Alla fine una via di mezzo: il Chelsea di Abramovic, Villas Boas, l'ex secondo di Mourinho che lo scorso anno ha trascinato il Porto ad una straordinaria e meritatissima vittoria in Europe League, ma che quest'anno ha avuto un avvio di stagione quasi fallimentare e che si sta riprendendo in queste ultime settimane.

Partito quest'anno con un 4-2-3-1 ma con molti uomini chiave in crisi (su tutti el nino Torres), Villas Boas sta correggendo il tiro attraverso un 4-3-3 imperniato sul ripescaggio di un Drogba che sembrava ormai perso e la valorizzazione dello spagnolo Mata e del giovane talento inglese Sturridge.

Alcuni critici dicono che in realta' i blues sono una squadra che, anche se ancora ricca di nomi altisonanti (il portiere Cech, Ivanovic, Cole, Terry, Lampard, Ramires, Meireles, Essien e Torres) appare in declino, visto che alcuni di questi uomini, seppur molto esperti a livello internazionale, appaiono anche logori e con meno "fame" che in passato.

A proposito di passato, ricordiamo che esiste un precedente tra gli azzurri e i "blues": torneo Makita, estate 1994, appena raggiunta la qualificazione miracolosa in Uefa con Marcello Lippi (l'ultima qualificazione europea pre-fallimento), gli azzurri andaro in Inghilterra a giocare un quadrangolare con Arsenal, Atletico Madrid e, appunto, Chelsea: vittoria contro il Chelsea per 2 a 0 (reti di Rincon e Agostini) e sconfitta in finale contro l'Atletico Madrid su rigore per 1 a 0.

Tornando a oggi, il Chelsea appare una squadra che potrebbe essere messa in difficolta' ancora una volta nel reparto arretrato, puntando su ritmo, velocita', cambi di gioco e verticalizzazioni, fondamentali tecnico-tattici nei quali il miglior Napoli potrebbe davvero mettere in difficolta' i pesanti e lenti centrali avversari.

Si inizia a Napoli il 21 febbraio, ritorno allo Stanford Bridge di Londra il 14 marzo. La partita di andata si andra' ad "incastrare" tra Fiorentina e Milan, mentre quella di ritorno tra Cagliari e Udinese e quindi e' prevedibile che gli azzurri potranno risentire ancora una volta in campionato degli straordinari sforzi che gli ottavi di Champions richiederanno.

Un cenno al resto del cartellone degli ottavi:

Milan-Arsenal
Basilea-Bayern Monaco
Bayer Leverkusen-Barcellona
Cska Mosca-Real Madrid
Zenit San Pietroburgo-Benfica
Marsiglia-Inter

Discorso a parte merita l'accoppiamento tra l'Apoel e i francesi del Lione. Si dice che tre indizi facciano una prova e, va detto, da quando PLatini e' ai vertici del calcio europeo sono successi almeno tre episodi, diciamo cosi'....particolari:
  1. il famoso fallo di mano che spiano' la strada alla Francia ai danni dell'Irlanda di Trapattoni nelle qualificazioni ai mondiali 2010
  2. l'incredibile 7 a 1 dell'ultimo turno di Champions con cui il Lione (che a fine primo tempo pareggiava 0 a 0!) ha strappato il passaggio del turno
  3. l'accoppiamento del suddetto Lione con la squadra piu' debole, ambita e sognata da tutte le seconde classificate, ossia appunto l'Apoel Nicosia
Certo non e' questa la sede per esprimere tesi di un certo tipo, ma la puzza di bruciato, di marcio (per non dire di "escrementi") appare sempre piu' evidente e pone interrogativi inquietanti su certi "aiuti" che di tanto in tanto riceve, ormai in modo sempre piu' puntuale e ossequioso, il calcio francese.

Sara' un caso probabilmente, ma viene forte dal cuore, oltre che il classico e immancabile grido "FORZA NAPOLI!" anche un altrettanto sentito "FORZA APOEL!".

Il diavolo, se diavolo c'e', fa le pentole, ma non i coperchi e speriamo che la pentola "lionese" venga scoperchiata dall'entusiasmo dei ciprioti....e poi, si sa, viene spontaneo parteggiare per i piu' deboli!



domenica 11 dicembre 2011

Serie A 2011-12: 15ª - Novara - Napoli 1-1 (70' Radovanovic, 83' Dzemaili)

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Un film già visto troppe volte quest'anno: tanto correre ma più con le gambe che con la testa, l'impossibilità di trovare la via della rete (ah, quanto conta avere degli specialisti sui calci piazzati che il Napoli non ha!), l'errore fatale e il gol dell'avversario (con Dzemaili, Lavezzi e Dossena che disfano la barriera di De Sanctis aprendo una voragine in cui si infila il pallone di Radovanovic), il furioso e poco lucido assedio del finale e, ovviamente, non essendo più il campionato 2010-2011, l'attesa inutile del gol della vittoria all'ultimo respiro.

Un pareggio purtroppo che denota i limiti delle forze azzurre, diminuite dallo sforzo fisico, mentale ed emotivo dell'incredibile impresa di Champions.

Purtroppo è così, bisogna accettarlo: nonostante gli sforzi del mercato, qualche scelta sbagliata e qualche infortunio di troppo hanno tolto qualche alternativa di troppo alla rosa azzurra e questo sembra davvero il massimo che le attuali forze del Napoli possano esprimere.

Il vertice appare sempre più lontano e l'ambizione di un terzo posto finale confina sempre più col sogno: i sogni che diventano realtà sembrano altrove quest'anno...

***

De Sanctis: 6 - Momenti tribolati per qualche avventato retropassaggio o per qualche cross, ma non viene mai seriamente impegnato a parte un sinistro di Gemiti. Incolpevole sul gol subito da Radovanovic, visto che la barriera lo tradisce clamorosamente dissolvendosi al momento del tiro del novarese, una cosa mai vista!

Campagnaro: 6 - Qualche imbarazzo di troppo in fase difensiva, specie in fase di alleggerimento. Di converso più di una interessante progressione offensiva per ribaltare l'azione: su una di queste Pandev di testa mette fuori

Cannavaro: 6 - Si vede che la condizione mentale non è al massimo come nelle serate ruggenti di Champions: l'aggressività degli attaccanti del Novara, Rubino in primis, crea più confusione che altro, ma c'è qualche palla vagante di troppo in mezzo all'area napoletana

Aronica: 6,5 - Migliore dei difensori di gran lunga, con tre salvataggi frutto di altrettante perfette e imperiose diagonali difensive (dal 75' Zuniga: 6,5 - Inizia a destra con qualche imbarazzo, poi si sposta a sinistra e fa sfracelli, con progressioni, spunti e cross continui. Dal suo piede inizia l'azione del pareggio azzurro. Nel finale grande chiusura difensiva su Rubino)

Maggio: 5,5 - Spinge spesso, sfiora il gol al 35' ma soffre un po' troppo in fase difensiva e sembra non riuscire mai a sincronizzare i suoi movimenti sulla fascia con gli appoggi dei compagni: o scatta e lo servono corto, oppure lo servono lungo e lui resta sul posto.

Dossena: 6 - Gioca con continuità in fase di spinta, mette palloni d'oro in mezzo all'area e su uno di questi Maggio sfiora il gol. Mezzo voto in meno per aver contribuito al dissolvimento della barriera in occasione del gol del Novara (dall'80' Inler: 5,5 - In evidente precarietà di condizione, commette più errori che cose da ricordare)

Dzemaili: 6 - Gli azzurri dietro soffrono un po' ma la cerniera dello svizzero con Marek regge abbastanza e offre discreta qualità in fase di costruzione della manovra. Ha il merito di farsi trovare pronto all'appuntamento col gol ancora una volta, ma ripara ad un errore che anche lui commette in occasione del gol del Novara aprendo la barriera azzurra

Hamsik: 6 - Vedi Dzemaili. In più una pregevole verticalizzazione nel primo tempo per Cavani anticipato di un soffio da Ujkani

Pandev: 5,5 - Luci e ombre: appare atleticamente vivo, partecipa con assiduità alla manovra, ma non trova il guizzo decisivo

Lavezzi: 6 - Primo tempo non indimenticabile, ripresa giocata invece con grande ferocia, ma il suo impegno non produce i risultati che meriterebbe. Un paio di volte prova ad impensierire Ujkani che però blocca i suoi non irresistibili tiri. Anche al Pocho mezzo voto in meno per aver contribuito al gol del Novara aprendo la barriera

Cavani: 5,5 - Solo una occasione, anticipato di un soffio da Ujkani. Cerca di aiutare molto pressando i difensori del Novara in fase di non possesso (dal 66' Mascara: 5,5 - L'impegno c'è, ma non incide proprio) 

All.Mazzarri: 6 - Difficile tirar fuori il meglio dopo uno sforzo fisico ed emotivo come quello di mercoledì. D'altra parte non è che ci si possa inventare chissà cosa. 

Arbitro: De Marco: 4 - Come suo costume lascia giocare anche su contrasti duri, ma mantiene lo stesso metro di giudizio in tutte le situazioni. Cartellini ben distribuiti, ma lascia più di un sospetto il suo "diplomatico" voltarsi dall'altra parte al momento del contatto tra Ujkani e Pandev:  l'impatto (e soprattutto il comportamento successivo di De Marco) lascia molto perplessi. E vogliamo parlare del fallo da cui scaturisce il gol del Novara? Cannavaro interviene a gamba tesa ma contemporaneamente ad un giocatore del Novara e, di regola, nella contemporaneità del fallo, si penalizza l'attaccante e non il difensore! Due indizi non fanno una prova, ma quasi... De Marco, sei tornato l'arbitrucolo di due anni fa.

mercoledì 7 dicembre 2011

Champions 2011-12: 6a - Villareal - Napoli 0 - 2 (65' Inler, 76' Hamsik)

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Statisticamente è un record eguagliato: nel 90-91 bastarono due vittorie contro il modestissimo Ujpest Dosza per passare agli ottavi quando nella neve di Mosca si scrissero le ultime tristi pagine dell'era Maradona.

Stavolta però l'impresa è di livello decisamente superiore: partendo dalla quarta fascia (!!!) siamo passati agli ottavi attraverso 6 partite durissime, contro la migliore realtà spagnola degli ultimi 10 anni dietro Real e Barcellona, il multimilionario Manchester City degli sceicchi pieno zeppo di campioni e il fortissimo Bayern candidato alla vittoria dell Champions con una finale che si giocherà proprio a Monaco, in cui gli azzurri hanno incassato una sola sconfitta, di misura, a Monaco, rischiando di strappare un incredibile pareggio partendo da uno 0 a 3.

Mancini a fine partita questa sera ha ricordato che "con 10 punti di solito si passa al secondo turno", ma stavolta no: il Napoli è riuscito a farne 11 in un girone durissimo!

Ad agosto avevo definito "sovrumana" l'impresa di passare il turno, ed è successo, al termine di una partita orribile per 65 minuti, sbloccata da un gol straordinario di Inler con un sinistro a giro da fuori area che lascia di sale un pur valido portiere come Diego Lopez.

Primo tempo di una bruttezza inenarrabile: Napoli irretito dal palleggio del Villareal, gioca sempre sotto ritmo, moscio, commette errori banali in fase di costruzione del gioco, non riesce mai a ripartire con le sue celebri accelerazioni, rischia con arzigogolati palleggi in fase difensiva, insomma uno strazio!

Per giunta da Manchester giungono notizie poco piacevoli dopo il gol di Silva che spiana la strada al Manchester contro un Bayern privo di ben nove titolari.

Il Napoli rischia addirittura di capitolare ad inizio ripresa: prima De Sanctis (47') poi Aronica (57') tengono a galla gli azzurri.

E' una partita dove contano poco tattica e tecnica, ma solo i nervi: ed è sui nervi che arriva la bomba di Inler da fuori area, praticamente tirata fuori dal nulla ed è sui nervi che si spinge la palla in rete una seconda volta, quando sembra che proprio non ne voglia sapere di entrare, grazie ad un tocco maligno di Hamsik dopo essersi impappinato una prima volta con la palla tra i piedi.

Poi 10 minuti finalmente di sapiente palleggio degli azzurri che innervosisce i gialli, fino a far loro perdere le staffe (ancora i nervi!) e buttarla in rissa, con la complicità dell'impalpabile arbitro norvegese che conferma la pessima fama della scuola scandinava dopo l'ingloriosa uscita di scena dello scandaloso Ovrebo (quello che, per dirne una, concesse al Bayern un gol con due metri di fuorigioco contro la Fiorentina).

Il Napoli ha la forza di uscirne "soltanto" con una ammonizione per lieve scorrettezza di Campagnaro dopo l'ennesimo fallo di Angel Lopez e una gomitata subita da Aronica a freddo da Gonzalo.

Aveva ragione chi alla vigilia (ad esemmpio Ivan Zazzaroni) aveva brutalmente zittito qualunque tipo di filosofeggiamento tecnico-tattico dicendo che "serve solo vincere, non importa come"... parole sacrosante, vista la prestazione di questa sera degli azzurri, che vengono a capo di una partita mentalmente difficilissima contro un avversario modestissimo, conquistando altri due record:

  • la prima vittoria di una squadra italiana a Villareal
  • la prima volta che una squadra spagnola chiude un girone di Champions a zero punti

Il Napoli stasera ha battuto il Villareal, ha (ri)battuto il Manchester, ma soprattutto ha battuto la paura di perdere sulla linea del traguardo.

E ora? 16 dicembre, sorteggio per gli ottavi a Nyon dove gli azzurri potranno pescare una tra Barcellona, Real Madrid, Benfica, Chelsea, Arsenal o Apoel Nicosia.

Prima partita il 14 febbraio al San Paolo, ritorno due settimane dopo in trasferta...aspettiamo e incrociamo le dita...magari l'avventura azzurra potrebbe riservarci ulteriori impensabili sorprese.

Ma per stasera, gridiamo tutti e soltanto "grazie Napoli!"

***

De Sanctis: 8 - Il pericolo maggiore del primo tempo lo corre per uno sciagurato retropassaggio di Campagnaro che lo costringe ad un rinvio da libero. Nella ripresa grande intervento al 47' su Hernan Perez che evita un drammatico cambio di scenario e il sigillo con una paratissima su Gonzalo al 93' in pieno caos, quando il Villareal ha già perso la testa e attacca come un toro furioso

Campagnaro: 5,5 - Inspiegabile prestazione di Hugo: primo tempo orribile, svagato, deconcentrato, sbaglia controlli e passaggi elementari, sceglie soluzioni discutibili nel gestire il pallone, quando si proietta in avanti è totalmente evanescente...e a fine primo tempo rischia di mettere nei guai De Sanctis con un molle retropassaggio. Un po' meglio nella ripresa anche se si fa ammonire ingenuamente nel convulso finale di gara

Cannavaro: 8 - Tiene bene Ruben e Nilmar. Paradossalmente gli crea più pericoli il corpulento argentino che il temuto brasiliano, evidentemente fuori forma per il recente infortunio

Aronica: 8 - Dalle sue parti De Guzman cerca di creare un po' di gioco. A parte qualche piccolo imbarazzo, Totò non soffre e a fine primo tempo riparte con una discesa che crea superiorità numerica in avanti non sfruttata dagli attaccanti azzurri. Straordinario gladiatore nella ripresa, per lunghi tratti di partita il migliore in campo con provvidenziale salvataggio al 57' su contropiede del Villareal

Maggio: 5,5 - Non trova sbocchi anche per suo demerito, visto che a volte sembra lasciarsi imbottigliare quando basterebbe qualche taglio o qualche intelligente movimento senza palla per penetrare la non invincibile difesa spagnola. Qualche raro spazio viene frustrato da interventi irregolari degli avversari.

Gargano: 7,5 - Apprezzabile per impegno, il suo correre nel primo tempo non fa la differenza, ma nella ripresa è determinante per la qualità e la tempestività dei disimpegni, senza sbagliare nulla!

Inler: 8 - Allucinante impresa quella di dargli un voto! Gioca 65' minuti di calcio inguardabile, fa fatica a farsi vedere dai compagni per impostare il gioco e quelle rare volte che ci riesce perde ingenuamente palla, sembrando fuori condizione fisicamente e mentalmente, salvandosi solo per qualche intervento in fase difensiva. Poi tira fuori dal nulla il gol più importante degli ultimi 20 anni della storia del Napoli, con un tiro da fuori area di rara bellezza: il colpo del campione nel momento più importante e più difficile a livello personale e a livello di squadra. Quel gol cambia la partita del Napoli e la sua personale prestazione: da quel momento soltanto un errore, ma tantissime giocate di qualità e freddezza, dominando il centrocampo

Zuniga: 5,5 - Corre e spinge, ma sbaglia tanto, troppo! A partire dalla clamorosa occasione del 5' del primo tempo per continuare con errori di appoggio e di scelte in fase offensiva. Meriterebbe un rigore a favore, ma l'arbitro ignora clamorosamente (dal 92' Grava: 10 - Voto alla carriera, solo per essere riuscito senza raccomandazioni, soltanto con le sue forze e la sua umiltà e caparbietà ad arrivare qui dopo una rincorsa infinita. In più ci mette testa e agonismo nel furioso assedio finale del Villareal)

Lavezzi: 7 - Nel primo tempo clamorosamente ininfluente, da 5: solo uno spunto degno del Pocho fermato appena oltre la metà campo da una strattonata di Zapata. Esattamente il negativo della sublime prestazione di sabato. Nella ripresa si scuote, crea il panico in area del Villareal, sfiora il gol prima e dopo l'1 a 0, recupera palla fin nella sua metà campo e nel finale gestisce la palla senza lasciarsi travolgere dalla rissa

Hamsik: 7,5 - Nel primo tempo e' l'unico che riesce a dare un minimo di qualità alla manovra azzurra e per poco non trova la porta con un bellissimo tiro da fuori, ma sembra predicare quasi nel deserto. Nella ripresa si giova della crescita della squadra, imbecca Inler per il passaggio che porta all'1 a 0 e poi mette il sigillo salvando i compagni da un finale da panico (dal 78' Dzemaili: 6 - Aiuta la squadra nel convulso finale dove però il clima di rissa non permette di far valere la sua qualità)

Cavani: 5 - Nessuna palla giocabile, si sente in alcune situazioni difensive con le sue consuete diagonali a proteggere il centrocampo. Stavolta non è dai suoi piedi che passa la storia (dall'82' Pandev: 6 - Non ha il tempo di rendersi pericoloso, ma entra subito nel rissoso clima del finale, andando a difendere con grande spirito di sacrificio)

All. Mazzarri: 10 - La squadra fallisce totalmente l'approccio mentale col match e lui riesce a scuoterla con un gesto un po' fortuito un po' no su Nilmar che gli vale una forse frettolosa espulsione, ma che sembra liberare in parte l'enorme peso di cui sembrano gravati quasi tutti i suoi uomini. Merita il voto massimo per l'incredibile impresa che è riuscito a realizzare

ARBITRO: Moen (Norvegia): 2 - Poco convincente la sua (non) scelta al 16' su cross di Zuniga respinto in angolo con braccio alto dal suo marcatore diretto, la sua mancata ammonizione di Perez per brutta entrata su Inler al 37' (ammonito poi un minuto dopo per trattenuta su Maggio) e la decisione di ammonire anzichè espellere Zapata per trattenuta decisiva sul Pocho che altrimenti si sarebbe involato solo dalla linea di metà campo verso la porta. Pessimo nella gestione della ripresa, dove dimentica svariate volte il cartellino per interventi duri degli spagnoli fino alla rissa finale dove Angel Lopez (graziato già in più occasioni) si prende solo un rosso. Incredibile che nè lui nè alcun altro dei suoi collaboratori scorge la vergognosa gomitata a freddo di Gonzalo su Aronica nel recupero. Da dimenticare! (...meno male che ci è andata bene...)

IMPRESA SOVRUMANA, MA CE L'ABBIAMO FATTA!!!

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Sembrava impossibile 
ma ce l'abbiamo fatta!!!

Mancity 2 - Bayern Monaco 0
Vilareal 0 - Napoli 2

Bayern 13
Napoli 11
Mancity 10
Villareal 0

...siamo tra le migliori 16 d'Europa!!!

lunedì 5 dicembre 2011

31 agosto 2008, Roma-Napoli e Trenitalia: dopo la vergogna, finalmente un po' di giustizia!

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Una pagina tristissima, quella caldissima domenica di agosto in cui per la prima volta fu ridata ai tifosi azzurri la possibilita' di seguire il Napoli in trasferta, tristissima per come fu gestita dalle pubbliche autorita' e da Trenitalia quella allucinante giornata e per come fu, in modo ancora piu' vergognoso e scandaloso, raccontata dai network e dai giornali nazionali.

Nel corso degli anni pero' varie inchieste giornalistiche, tenute altrettanto vergognosamente nell'ombra, hanno raccontato la verita' e oggi finalmente un giudice della Repubblica Italiana ha sancito le responsabilita' e le mancanze di Trenitalia nell'organizzazione di quella giornata.

A chi volesse saperne di piu' consiglio la lettura di questa pagina del sito Calcio Napoli 24 con alcuni documenti e filmati "impressionanti".

Ovviamente anche questa notizia sta passando nel silenzio, scandaloso e vergognoso, di tutte le testate nazionali.

Braschi, gli arbitri e i rigori...come volevasi dimostrare

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Non ci voleva lo scienziato, la Sibilla Cumana o il mago di Arcella per capire che la "prodezza" di Tagliavento in Napoli - Juventus di martedi' sera sarebbe rimasta una goccia nel deserto di incompetenza e mancanza di rispetto del regolamento da parte degli altri arbitri.

In verita' gia' lo stesso Tagliavento aveva smentito se stesso, negando l'ulteriore ripetizione del rigore ad Hamsik, visto che anche in occasione del secondo tentativo, come gia' ebbi modo di evidenziare dopo la partita, ci furono ingressi "abusivi" in area di rigore.

Ovviamente nella giornata di ieri le aree di rigore in occasione dei "penalties" erano le consuete "aree di pascolo" per chiunque si trovasse da quelle parti, senza che ovviamente sia passato a nessuna giacchetta nera per l'anticamera dell'evidentemente troppo ristretto cervello di far rispettare la famosa "regola 14".

Nessuna sorpresa, purtroppo: soltanto la conferma di puntuali applicazioni del regolamento in certe situazioni ben definite. Parliamoci chiaro: la Juve ha in atto un contenzioso col palazzo per via di Calciopoli, ha "bisogno" di tornare in Europa e certo Tagliavento ha voluto evitare qualunque polemica specie dopo il rigore non ripetuto nella partita tra Inter e Napoli (gol di Campagnaro).

Le coincidenze sono troppe e troppo sospette per pensare a pure... coincidenze.

D'altra parte da uno come Braschi, gia' modesto e discutibile arbitro ai suoi tempi, non ci si puo' aspettare di piu' e di meglio: mi dispiace solo che Tagliavento martedi' sera sia stato inflessibile "a corrente alternata", perdendo da parte mia parte di quella stima con cui l'avevo valutato negli ultimi due anni.

sabato 3 dicembre 2011

Serie A 2011-12: 14ª - Napoli - Lecce 4-2 (25' Lavezzi, 33' Cavani, 41' Dzemaili, 54' Muriel, 82' Cavani, 94' Corvia)

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Stavolta nessun finale thrilling: lo scorso anno al 94' il San Paolo fu scosso da un epocale boato in occasione del gol altrettanto epocale di Cavani, stavolta, sempre al 94', un gol a partita già ampiamente finita, del leccese Corvia nel silenzio di un San Paolo ormai satollo di gol e soddisfazione.

Un risultato che, a mio avviso, è lo specchio perfetto della forza e delle debolezze che il Napoli ha messo in campo: esplosivo, atomico, inarrestabile in attacco, ma anche titubante, incerto, non sempre convincente in fase di filtro, sia per l'assetto ancora non convincente del centrocampo, su cui ci siamo già soffermati alla vigilia, sia per la prestazione dello stesso trio di centrali visto a Chievo.

Primi 20 minuti di gara, nei quali il Napoli stenta a trovare il bandolo della matassa, ben imbrigliato da un pressing asfissiante a tutto campo del Lecce che tenta anche, come dichiarato alla vigilia, di "pizzicare" gli azzurri con improvvise, ma sterili, folate offensive.

Guarda caso appena Lavezzi sale di giri, il Napoli comincia a giocare e Tomovic, sicuro nei primi minuti sul Pocho, ne perde letteralmente le tracce dal 25' in poi.

Il gol del vantaggio è una pura invenzione del Pocho: solito controllo lento di palla, quasi nella zona del corner, sulla fascia sinistra, rientro verso metà campo, superato Quadrado, poi mette il turbo su Oddo e lo pianta sul posto, infine tiro potentissimo che sorprende Benassi che accompagna il pallone in porta! Errore di Benassi a parte, gol FA-VO-LO-SO!!!

Nel frattempo anche Pandev conferma gli enormi progressi già visti in settimana contro la Juve: al 33' aggancia di tacco una palla difficile e se la porta in avanti, resiste in progressione e ha la lucidità di vedere Cavani scattare al centro della difesa leccese e lo serve con un assist che taglia in due la difesa salentina: altra roba da stropicciarsi gli occhi!

Altre due occasioni con Pandev (38') e Maggio (40') pescato solo in area da un assist eccezionale del Pocho che inciampa su Benassi e poi lo show di Dzemaili (41') con bellissima conclusione dai 20 metri.

Appena però il Napoli molla un po' di concentrazione e il Lecce si ripropone in avanti, la difesa azzurra soffre e per poco Pasquato non trova il 3 a 1 già a fine primo tempo (errore di Fernandez su Muriel, salvataggio di Fideleff), ma il gol arriva dopo 5' minuti della ripresa e sembra di rivedere l'inizio ripresa di Napoli-Juve, specie quando Fideleff (62') viene beffato da Muriel che sfiora il 3 a 2 e Dossena (74') entra scomposto su Corvia. 

Gli ingressi di Hamsik e poi di Grava danno maggior equilibrio alla squadra azzurra che, non a caso, dal 78' all'85' incendia di nuovo la  partita con tre straordinarie azioni del Pocho, due concluse dall'argentino di poco fuori e una concretizzata con uno splendido assist a Cavani.

Il 4 a 2 di Corvia arriva a partita ormai finita con squadra e tifosi ormai con la testa a Villareal.

Il Napoli dunque riparte: una rondine non fa primavera e serviranno altrettanti risltati a dare continuità al campionato azzurro, ma ora silenzio! Parla la Champions!!! 

***

De Sanctis: 6 - Nel primo tempo si fa superare solo una volta da una serpentina di Muriel e sembra gol fatto, ma lo salva Fideleff. Due gol subiti, senza colpe specifiche, nella ripresa, qualche intervento impegnativo, ma poca roba

Fernandez: 5,5 - Non convince fino in fondo: il senso del piazzamento gli permette interventi eleganti ed efficaci, ma quando i ritmi si fanno più veloci denota i suoi attuali limiti di esperienza. Si fa superare ingenuamente da Muriel a fine primo tempo quando la palla sembra già sua, ma non stringe con determinazione il colombiano sul fondo e nasce un pericolo sventato poi da Fideleff.

Aronica: 5,5 - Partita non facile per lui, in un ruolo non suo, da centrale nel ruolo di Cannavaro, complicato anche dalla prestazione non convincente in fase di filtro specialmente di Inler e da un suo errore specifico sul gol di Muriel: la differenza con Paolo è purtroppo evidente e la difesa soffre tantissimo

Fideleff: 5 - Il meno convincente dei centrali, quello più in difficoltà, alla fine del primo tempo offre la miglior cosa difensiva della serata, il salvataggio a De Sanctis battuto, sulla linea di porta, su Pasquato, con un intervento che ricorda quasi quello di Grava dello scorso anno. Troppe volte si trova il pallone tra i piedi in fase di impostazione e certo non può offrire qualità alla manovra azzurra, ma in quel caso è "colpa" dei compagni che non si liberano senza palla e merito del pressing del Lecce. Nella ripresa molto ingenuo ad aspettare il pallone su un cross dal fondo sul quale viene anticipato da Muriel (dal 75' Grava: 6 - Accolto da un'ovazione del San Paolo, si presenta in gran spolvero con una serie di anticipi e progressioni come ai bei tempi, cede solo al 94' in contrasto aereo con Corvia che porta al secondo gol ormai inutile del Lecce)

Maggio: 6 - In queste ultime settimane appare in leggero appannamento: spinge ma non sempre con la convinzione e la velocità dei giorni migliori, tanto che a volte Inler lo cerca sullo scatto e lui si ferma all'improvviso e, pescato ancora da Inler nel cuore dell'area del Lecce, cerca di servire Fernandez, anzichè tirare in porta. Poi pescato dal Pocho solo davanti a Benassi sbaglia clamorosamente! Anche in difesa non protegge sempre al meglio Fernandez

Dzemaili: 6,5 - Non convince appieno nella fase difensiva, anche se l'impegno è fuori discussione, ma troppe volte quella che dovrebbe essere una "diga svizzera" lascia troppi varchi nei quali si infilano Quadrado, Muriel e Pasquato. In fase offensiva, invece, gol a parte, appare molto convincente, dialogando con qualità con i tre tenori offensivi. Coraggioso nella conclusione da fuori in occasione del gol

Inler: 5,5 - Nella prima metà del primo tempo due gravi errori di appoggio nel cuore del centrocampo, che agevolano pericolose ripartenze del Lecce e mettono in grossa difficoltà i centrali. Trova ritmi e giocate migliori quando il Napoli riesce a sbloccare la partita e a trovare maggiori spazi (dal 66' Hamsik: 6,5 - Stavolta entra in partita con facilità e trova con naturalezza posizione in campo e dialogo con i compagni: protegge il centrocampo e rilancia sempre l'azione con pericolosità, ispirando le azioni più pericolose dell'ultima parte di partita)

Dossena: 7 - Molto più efficace di Maggio sia in fase difensiva, dove quando riesce ad allinearsi con i centrali fa sentire il suo peso, sia in fase offensiva, dove apre spazi al Pocho con movimenti intelligenti e qualche assist dal fondo dei suoi

Lavezzi: 9,5 - Mezzo voto in meno soltanto per i due gol sbagliati nella ripresa al termine di due serpentine mozzafiato. Ci vorrebbe un post soltanto per descrivere tutte le sue prodezze! Inizia in modo preoccupante, sembra imballato, lento, stanco, anticipato in almeno tre occasioni da Tomovic. Poi il motore si scalda e per il Lecce è notte fonda: un gol da stropicciarsi gli occhi, saltando Quadrado e Oddo, assist e tiri a ripetizione, diventa inafferrabile e la difesa del Lecce va in panico totale. Duetta alla grande con Pandev e Cavani, impossibile elencare tutte le giocate di pregio, gli assist, i passaggi, gli spunti, sempre con fantasia, tecnica e velocità funzionali al gioco della squadra. Stasera un campione di livello assoluto!

Pandev: 8 - Gli manca solo il gol, mancato di un nulla su azione di calcio d'angolo in un colossale mischione a mezzo metro dalla porta di Benassi, ma è come se avesse segnato. La preparazione e l'assist per il gol di Cavani sono di una bellezza tecnica sublime (dal 60' Gargano: 6 - Più dinamico di Inler in mezzo al campo, fa comunque fatica a proteggere i suoi centrali, tanto che i maggiori pericoli del Lecce anche nella ripresa provengono da percussioni centrali)

Cavani: 7,5 - All'inizio litiga col pallone, incespicando diverse volte, ma il Matador è sempre pronto: al primo appuntamento con l'area di rigore trafigge Benassi con la sua solita efficacia e nella ripresa completa l'opera, anche se è la bravura del Pocho a rendere elementare la sua chiusura in porta. Appare comunque in buona condizione.

All. Mazzarri: 6,5 - Stavolta il turnover funziona grazie al miglioramento della condizione fisica e della prestazione tattica di alcune "riserve": continua però a non convincere l'assetto del centrocampo in fase di filtro. A suo merito la resurrezione fisica, tecnica e morale di Pandev, il coraggio nel riproporre insieme Fideleff, Fernandez e Aronica (anche se l'esito ancora non convince) e il reinserimento di Grava che potrebbe dare alternative importantissime nel reparto difensivo

Arbitro Romeo: 6,5 - Forse un tantino esagerata l'ammonizione di Fideleff e l'espulsione, a quel punto veramente inutile, di Di Francesco, a partita ormai finita. Per il resto arbitra senza sbavature e non casca nell'errore in occasione del contrasto tra Aronica e Quadrado nel primo tempo e giudica regolare un contrasto tra Dossena e Corvia nella ripresa in cui sembra che l'azzurro entri un po' scomposto

venerdì 2 dicembre 2011

Le cifre di un Napoli in crisi di identita'

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Meglio della Sampdoria, certo, ma come la Fiorentina o la Lazio, insomma come tutte le squadre che in passato hanno pagato duramente lo scotto del doppio impegno campionato-Champions in termini di risorse mentali, di organico...e di classifica!

Lasciamo parlare qualche cifra: un rendimento da risicato centro classifica, dove dominano il 10 e l'8 (per chi crede alla cabala, ai numeri ricorrenti e agli ambi secchi sulla ruota di Napoli): 10 punti nelle ultime 8 partite di campionato, 10 gol fatti e 8 subiti (quindi una media di un gol subito a partita e poco piu' di un gol fatto a partita).

Con un trend di questo tipo appare difficile persino ipotizzare un inserimento degli azzurri in zona Europa League, entro i primi 5, a meno di un cambio di rotta netto...altro che scudetto o zona Champions!

Ci sono alcune condizioni che potrebbero far sperare in tal senso:

  1. recuperare finalmente tutti gli uomini della rosa al momento fuori condizione (si e' visto che differenza puo' fare un Pandev in condizioni fisiche appena decenti)
  2. approfittare della fine della fase a gironi di Champions per risistemare i meccanismi di difesa (Mazzarri ha bisogno di lavorare costantemente coi suoi difensori e quando non lo fa con continuita' si vedono piu' errori in campo) e soprattutto gli automatismi di centrocampo, che a mio avviso rappresentano la chiave di tutti i maggiori problemi tattici degli azzurri sia in fase difensiva sia in fase di costruzione della manovra
  3. intervenire con intelligenza sul mercato, tagliando se possibile alcuni "rami secchi" della rosa che fanno numero ma non sono proprio visti dall'allenatore e, se possibile, acquisendo qualche rinforzo che sia tale, ossia possa davvero offfrire qualcosa che al Napoli attualmente manca (altrimenti meglio non acquistare nessuno)
La stagione, nonostante il pareggio con la Juve (che assomiglia molto ad una sconfitta), non e' ancora compromessa, ma il rischio di scivolare definitivamente nel ventre molle del centroclassifica al momento e' elevatissimo: confortano i progressi di Pandev, ma mancano ancora troppi uomini importanti all'appello per motivi tecnico-tattici (Inler, Dzemaili, Hamsik) o fisici (Britos, Donadel, il Grava degli ultimi due anni).

Dicembre ci dara' segnali importanti, ci dira' se il Napoli continuera' l'avventura in Champions o sara' "costretto" all'Europe League, se recupera' qualche posizione prima della fine del girone di andata o se continuera' a mostrarsi incerto nella rotta del campionato...e presto arrivera' anche la Coppa Italia, per la quale bisognera' capire se il Napoli riuscira' ad aprirsi una strada verso una vittoria che, persa eventualmente la zona Europa in campionato, potrebbe consolarlo con il primo trofeo dell'era De Laurentiis e un posto nella prossima Europa League dove potrebbe sfruttare gli enormi progressi fatti nel ranking Uefa grazie agli straordinari risultati di quest'anno.

Domani sera il Lecce: stesso periodo dello scorso anno e si ricordano ancora oggi le difficolta' che il Napoli incontro' lo scorso anno...il test sara' ancora piu' probante perche' anticipera' la resa dei conti di martedi' a Villareal: gia' questi quattro giorni potrebbero rappresentare una svolta importante per la stagione azzurra...ne riparliamo martedi' sera.

Forza Napoli, adesso piu' che mai!

martedì 29 novembre 2011

Serie A 2011-12: 11ª - Napoli - Juventus 3-3 (22' Hamsik, 40' Pandev, 48' Matri, 68' Pandev, 72' Estigarribia, 79' Pepe)

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Partita-svolta doveva essere e partita svolta è stata, purtroppo non in senso positivo per gli azzurri.

Quanto peserà sul prosieguo di questo campionato la devastante rimonta bianconera, quando il Napoli forse pensava (troppo presto) di aver già vinto la partita?

Un primo tempo perfetto: due gol a zero e un rigore fallito, dominio fisico, tecnico e tattico in tutte le zone del campo, diagonali difensive perfette, nessun pericolo dietro, un Pandev restituito al calcio.

Chi avrebbe scommesso, anche tra gli juventini, su un pareggio a fine partita, persino stretto per i pericoli corsi dagli azzurri negli ultimi minuti di gara?

Il Napoli parte fortissimo: pressing, come dice Sacchi, a tutto campo e a tutto tempo, continuo, ossessivo, fin sulla tre quarti e, sulle rimesse dal fondo juventine, fin dal limite dell'area di rigore juventina.

Il rigore su Lavezzi è frutto del panico che questo pressing genera nella difesa juventina: Hamsik (15') segna e poi, sulla discussa ma corretta decisione di Tagliavento di far ripetere il rigore, sbaglia sul secondo tentativo, mentalmente svuotato dopo i festeggiamenti del gol appena realizzato.

Ma Marek si riscatta appena 7 minuti dopo: punizione del Pocho dalla tre-quarti, rimpallo al centro dell'area su scontro acrobatico tra Bonucci e Maggio, la palla rimbalza verso Marek che di testa la spinge in tuffo in rete.

La Juve è in crisi di identità e persino Pandev  diventa protagonista: al 26' ruba palla in pressing al limite dell'area juventina e tira subito verso Buffon che para in due tempi. Passano 14 minuti e Pandev, defilato sul lato destro dell'area di rigore, approfitta di un altro rimpallo, sempre con Maggio, al limite dell'area di rigore e di rapina infila in diagonale Buffon.

Al 40' la Juve sembra in ginocchio e la partita saldamente in mano degli azzurri, ma il tempo cambia improvvisamente ad inizio ripresa con il primo evidente errore difensivo sulla catena di destra della difesa azzurra e Matri infila la porta solo davanti a De Sanctis (48').

Gli azzurri appaiono in difficoltà: arrivano sempre secondi sul pallone, appaiono in inferiorità numerica e De Sanctis deve opporsi a Vucinic al 54'.

Il Pocho al 57', con una serpertina funambolica tra due difensori juventini, spaventa Buffon: la squadra appare sempre meno brillante, ma trova la forza di segnare ancora con una profonda discesa di Maggio che mette in mezzo un cross sfruttato mirabilmente da Pandev con doppio stop volante e tiro in porta: capolavoro!

Siamo al 68' e Mazzarri, lo dichiara anche nel dopo partita, crede di aver vinto la partita e osservando le difficoltà a centrocampo degli azzurri, tenta di puntellare il reparto togliendo però l'uomo che più aveva messo in apprensione fino a quel momento la difesa bianconera, ossia proprio Pandev!

Tatticamente cambio corretto, ma psicologicamente devastante: gli azzurri si ritraggono ancora di più, stritolati dalla stanchezza fisica e dall'iniezione di fiducia ricevuta dalla Juve per la sostituzione del macedone (71')

In sette minuti d'inferno il Napoli crolla: uscito Pandev, dopo un minuto (72') Estigarribia trova una voragine sulla destra e trafigge De Sanctis. Di Campagnaro e Maggio si sono perse le tracce!

Due parate impegnative di De Sanctis al 73' (su Vucinic) e al 78' (su Chiellini) sono il prologo al pareggio juventino: Gargano (79') perde una palla a centrocampo per evidente crisi di lucidità, Pepe si invola verso la porta e taglia come il burro il dispositivo difensivo del Napoli, ormai minato da una evidente stanchezza fisica e così il San Paolo viene gelato.

Stanchissimi, demoralizzati...e senza Pandev, gli azzurri mettono qualche innocua palla in area, ma nessuna lucidità e qualità si vede ormai nella manovra offensiva della compagine di Mazzarri.

Stavolta manca il "miracolo" dell'ultimo secondo, stroncato dal controllo di palla di Pirlo e compagni che nascondono l'attrezzo agli sfortunati eroi azzurri ormai in ginocchio.

E il Napoli dunque resta lì, perso nelle nebbie del centroclassifica, con 11 punti nelle ultime 10 partite, cioè un'andatura da Napoli di Donadoni: le nostre meravigliose e indimenticabili serate di Champions appaiono sempre più come quelle donne di alto bordo che un modesto impiegato troppo innamorato si illude di conquistare con regali e cene lussuose: ma se hai uno stipendio da impiegato, per quanto buono, quanto può durare questo "portafogli"? E cosa resterà, quando il portafogli si svuoterà del tutto e la bella donna ti dirà crudelmente addio?

***

De Sanctis: 6,5 - Unica parata del primo tempo su tiro quasi innocuo di Estigarribia (31'). Per il resto uscite di ordinaria amministrazione, sempre concentrato. Nella ripresa prende tre gol su cui non ha particolari colpe, anzi salva gli azzurri da un passivo ancora più pesante su Vucinic (54' e 78') e Chiellini (78').

Campagnaro: 4 - Nel primo tempo sul suo lato, ben aiutato da Maggio contiene Estigarribia con eccellenti diagonali difensive, ma crolla come tutta la squadra nella ripresa e dal suo lato vengono due dei tre gol bianconeri e enormi praterie nelle quali gli avversari fanno autentici sfracelli.

Cannavaro: 5,5 - Nel primo tempo implacabile su Matri, straordinariamente spalleggiato dai suoi compagni di reparto, perde anche lui colpi nella ripresa, viene infilato da Matri e viene travolto nel convulso fnale

Aronica: 5 - Nel primo tempo solo un pericolo dal suo lato con Vucinic ad inizio partita, poi totalmente annullato da Totò. Anche da parte sua perfette diagonali a chiudere su Matri e su ogni altra incursione dello juventino di turno. Nella ripresa anche lui fa fatica, anche per la flessione di Zuniga, per cui gli aiuti dei compagni di reparto lasciano troppo sguarnito il lato debole della difesa azzurra, cioè il lato opposto a quello di Aronica, dove sfonda la Juve. Ad esempio è da un suo mancato anticipo che parte l'azione del primo gol juventino (dal 76' Fernandez: 5,5 - Triangola involontariamente con Pepe fornendogli la palla del 3 a 3, ma non è tutta colpa del Pajaro, visto che gli errori che generano il gol dello juventino nascono da lontano. Anche lui in difficoltà nel convulso finale)

Maggio: 5,5 - Nel primo tempo buona prestazione in fase difensiva e tantissimo pressing dalla metà campo in su. Da un rimpallo con Bonucci nasce l'involontario assist dello juventino per l'1 a 0 di Hamsik e da un altro rimpallo agevola la ricezione del pallone da parte di Pandev per il 2 a 0. Mette anche l'assist del 3 a 1, ma nel frattempo dal suo lato in fase difensiva succede di tutto con Estigarribia che gode di una libertà totale e Cristian che appare incapace di porre alcuna opposizione con diagonali sbagliati ed errori tattici di posizione in serie assieme a Campagnaro, tentando a volte di porre qualche disperata pezza alle "amnesie" del suo compagno di reparto

Gargano: 5,5 - Strepitoso nel primo tempo! Corre per due, non spreca mai la palla, aiuta la squadra a tenere un pressing altissimo e asfissiante che dopo la metà del primo tempo manda letteralmente in tilt il centrocampo juventino. Paga purtroppo carissima, con gli interessi, la sua generosità con una ripresa nella quale la diga insormontabile da lui costruita crolla minuto dopo minuto esponendo i centrali di difesa azzurri a pericoli continui con errori e palle perse

Inler: 5 - Nel primo tempo smista ancora palla con qualche tempo di gioco di troppo, ma più spesso mantiene alto il ritmo della manovra azzurra e va anche lui a pressare altissimo con impressionante continuità. Paga però anche lui il conto nella ripresa anche se appare uno degli ultimi ad arrendersi e a sua scusante va la difficoltà di allenarsi nell'ultima settimana

Zuniga: 6 - Da una sua fulminante combinazione col Pocho nasce il rigore, poi un monologo sulla fascia sinistra a devastare il povero Lichsteiner che a fine primo tempo perde la testa con Hamsik. Paga invece nella ripresa, tatticamente e soprattutto fisicamente il prezzo dell'enorme sforzo del primo tempo (dall'86' Dossena: SV - Troppo tardi per incidere sull'inerzia della partita azzurra)

Hamsik: 6 - Mezzo voto in meno per il secondo rigore sbagliato, ma il suo errore è comprensibile, visto che Marek si era scaricato esultando dopo il primo rigore messo in rete. Si riscatta da campione con un gol di opportunismo e di non facile fattura. Stasera non amministra il pallone, ma rischia la giocata, pressa, va a chiudere quando Gargano o Inler si trovano sopra la linea della palla e in fase di non possesso appena può va a dar fastidio a Pirlo per intralciarne l'impostazione della manovra. Perde anche lui lucidità nella ripresa, ma meno di altri compagni

Lavezzi: 6 - Sempre nel vivo del gioco si procura un rigore con uno spunto da campione. Poi tanta corsa e tantissimo pressing fin dal limite dell'area di rigore juventina. Ammirevole nel primo tempo, cala progressivamente nella ripresa a causa degli sforzi enormi profusi nel primo tempo

Pandev: 7 - All'inizio il solito Pandev, sembra che faccia quasi fatica a correre, poi comincia a meravigliare: più corre e meglio corre. Il gol, seppur casuale nell'azione, non è un caso nell'economia nella partita del macedone, perchè già pochi minuti prima si era reso protagonista di due azioni importanti: un recupero, in pressing al limite dell'area di rigore juventina, con tiro insidioso parato da Buffon e un impatto sfortunato, appena un minuto dopo, su uno spunto di Lavezzi dalla fascia sinistra. La sua esultanza a mani alzate sembra quasi un gesto di scuse al pubblico del San Paolo per essersi presentato così in ritardo alla platea napoletana. Lucidissimo anche nel non cadere nella tentazione di simulare in area bianconera essendo già ammonito, Tagliavento non gliel'avrebbe certo perdonata. Nella ripresa, con i compagni in difficoltà, tiene ancora a galla gli azzurri con un gol da antologia e sembra chiuderla, ma il suo cambio prematuro dà ancora più coraggio alla Juve (dal 71' Santana: 6 - Assolve in pieno ai compiti assegnatigli da Mazzarri: piazzarsi su Pirlo, quasi a uomo, e non farlo giocare e lui esegue con grande diligenza, annullandosi però a sua volta non offrendo grande contributo al gioco azzurro dopo il pareggio di Pepe)

All. Mazzarri: 4 - Partita tatticamente perfetta nel primo tempo, da 10: organizzazione difensiva sublime che non concede nulla alla Juve, pressing costante nella metà campo avversaria, fino all'area di rigore sui rinvii di Buffone sui retropassaggi dei difensori juventini. Centrocampo aiutato egregiamente da Hamsik che in fase di non possesso va a contrastare Pirlo, attacco che senza Cavani lascia ancora meno punti di riferimento alla lenta difesa juventina...e i suoi uomini eseguono alla lettera ogni compito loro assegnato. Il Napoli però paga lo sforzo clamorosamente nella ripresa, forse credendo di aver già chiuso la partita nel primo tempo, illudendosi di poterla amministrare e poi, quando la Juve mette la freccia del sorpasso, mostrando la fatica di impegni così importanti e ravvicinati. Commette almeno tre errori gravi nella ripresa: 1) costringe la squadra ad uno sforzo fisico enorme nel primo tempo alla quarta partita in dieci giorni; 2) non pone rimedi a centrocampo e sul lato destro dello schieramento difensivo azzurro, dove si aprono ad inizio ripresa crepe paurose; 3) toglie Pandev, l'uomo che aveva messo più in crisi gli avversari, trasmettendo paura ai suoi uomini e infondendo ancora più fiducia agli juventini

Arbitro Tagliavento: 4,5 - Tavolo della pace pro Juve "apparecchiato" da Tagliavento, che delusione! Dà la netta impressione di non voler scontentare gli juventini in questo periodo di nascente "peace and love" tra Juve e istituzioni calcistiche. Negli ultimi due anni è stato uno dei miei arbitri preferiti, ma stasera mi ha profondamente deluso! Se può essere giusto far ripetere il primo rigore (decisione correttissima da regolamento), andava ripetuto anche il secondo rigore perchè al momento del tiro di Hamsik c'era qualche juventino già dentro l'area. Anche la distribuzione dei cartellini non convince: ci sono almeno due falli di Lichsteiner già ammonito, di cui uno abbastanza evidente su Zuniga , che avrebbero meritato il secondo giallo, un giallo non comminato al 53' ad Estigarribia per fallo su Lavezzi lanciato in contropiede e una mancata seconda ammonizione su Bonucci. Aggiungi un posto a tavola, c'è un Tagliavento in più!

domenica 27 novembre 2011

Quagliarella, Denis...e ora Pandev: il tridente che "ammazza" le alternative...

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Sabato sera osservavo le "prodezze" di Denis e nel contempo gli "affanni" di Pandev, un contrasto stridente tra una "riserva" del Napoli di qualche anno fa e una "riserva" del Napoli di oggi.

E poi, con una libera associazione mentale, di quelle che ti fanno riflettere, pensavo al destino dell' "infame" Quagliarella, scappato col tacito "sollievo" della societa' e dello staff tecnico azzurro.

Tre uomini che lontano da Napoli hanno dato (o stanno dando) tanto, ma che a Napoli si sono trovati (o si trovano) in difficolta' nell'esprimere il proprio potenziale.

Le storie dei tre uomini e dei tre calciatori sono diverse e sono in parte diverse le motivazioni che li hanno portati a rendere meno di quanto ci si aspettasse in maglia azzurra, ma il dato di fatto e' che due di questi tre non ci sono piu' nel Napoli e hanno spinto loro per andarsene, mentre il terzo manifesta sempre piu' disagio ed insofferenza per le prestazioni che sta offrendo e per il minutaggio che gli viene offerto.

Il Napoli, a tutti i livelli (squadra, tecnico, societa') e' "innamorato" dei propri tre tenori, li considera con orgoglio e la cosa e' comprensibile considerando che il loro modo di giocare assolutamente unico e' frutto di un lavoro di scouting e di raffinamento tecnico-tattico che va ascritto a totale merito merito della societa'.

Ma questo "amore" cosi' forte sembra "strangolare" qualunque tipo di convivenza fruttuosa tra i tenori e coloro che, nei loro ruoli, dovrebbero offrire delle alternative tecnico tattiche di livello nel reparto: da un lato abbiamo un Pandev in profonda crisi fisica, tecnica e tattica, un Quagliarella che nella Juve accetta anche la tribuna e un Denis che nell'Atalanta fa sfracelli e dall'altra, in una rosa che dovrebbe competere ai massimi livelli per Champions e Campionato, abbiamo, Pandev a parte, Mascara, Lucarelli e Chavez che al momento potrebbero giocarsi il posto di titolare a stento in una squadra di bassa classifica di serie A o, piu' probabilmente, in una squadra di serie B. 

Ritengo che Mazzarri, Bigon e il Presidente debbano seriamente riflettere su come gestiscono (o su come non sono capaci di gestire) giocatori  di un certo calibro una volta messi in concorrenza con il tridente: non e' possibile, per una squadra che vuole crescere ai livelli a cui sta puntando il Napoli, che dietro il tridente possano resistere soltanto figure di secondo o terzo piano (per non dire "di sfondo") che di fatto offrono un contributo praticamente nullo alla causa azzurra.

Possono esserci stati tutti i problemi fisici, tecnici e caratteriali di questo mondo alla base dei "fallimenti" con (attenzione: scrivo "con" e non "di") Denis, Quagliarella e ora di Pandev, ma e' ora che la critica napoletana e sopratutto la societa' e il tecnico facciano un profondo e accurato esame di coscienza su questo aspetto a mio avviso non secondario ai fini della crescita del Napoli.

sabato 26 novembre 2011

Serie A 2011-12: 13ª - Atalanta - Napoli 1-1 (64' Denis, 94' Cavani)

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Era dalla scorsa primavera (dallo storico 4 a 3 alla Lazio) che il Napoli non segnava più un gol decisivo negli ultimi secondi di gioco: l'eccezionale puntualità in questo "fondamentale" visto nel primo anno e mezzo della gestione Mazzarri era andata perduta negli ultimi 6 mesi.

Ci vogliono 94 minuti e 38 secondi di una partita "bastarda", sporca, cattiva per venirne, peraltro solo parzialmente a capo: cross alla disperata dalla destra in mezzo all'area di rigore atalantina, Cannavaro, centravanti della disperazione, si dimena in area creando confusione nella difesa avversaria, la palla giunge a Santana dall'altro lato, sullo spigolo sinistro dell'area di rigore, un colpo a metà tra tiro e passaggio, la palla finisce sui piedi di Cavani, solo davanti a Consigli, trafitto dall'unico tiro in porta del Matador.

Sembra fuorigioco, ma il replay dimostra che defilato, dalla zona da cui è partito il cross, c'è un difensore atalantino che sale troppo lentamente per mettere in fuorigioco Cavani.

Devo ammettere a malincuore che, nonostante l'enorme impegno profuso dagli azzurri, il risultato è giusto, forse addirittura stretto per l'Atalanta che ha tirato più volte in porta rispetto agli azzurri: nel primo tempo c'è solo un tiro serio in porta anche se quasi casuale di Zuniga al 20', mentre nella ripresa gli azzurri, ben messi in campo nel primo tempo, perdono mordente e vacillano in più di una occasione anche prima del gol di Denis, con Carmona (46', tiro da fuori di poco a lato con De Sanctis immobile), Padoin (52'  con allegata una ingenuità di Zuniga che lascia passare palla e cross radente battezzando sul fondo la palla) e Denis (59' traversa con tiro a volo di rara bellezza), laddove invece non vi è traccia di conclusioni pericolose degli azzurri.

Mazzarri cerca di scuotere la flessione di inizio ripresa, cominciando a mettere in campo Lavezzi al posto di un ormai spento Pandev e poi mandando in campo Maggio e Santana: la squadra si schiera con una difesa a 4 con Maggio e Dossena esterni bassi e in mediana Santana e Gargano, il primo proiettato in avanti e il secondo a protezione della difesa.

Col passare dei minuti sembra di rivedere, a parti invertite, la partita di martedì, con il Napoli nella parte del Manchester ad attaccare a pieno organico, lasciando dietro soltanto Campagnaro, Cannavaro e Gargano, e l'Atalanta a difendersi in 11 che prova a ripartire senza riuscirci.

Il Napoli però continua a non creare vere occasioni da gol, ma soltanto calci d'angolo e colossali mischioni, fino all'ultimo respiro. Colantuono cerca di spezzare il ritmo azzurro con un cambio nel recupero tra Denis e Marilungo, che determina anche l'allungo del recupero con un'azione la cui dinamica ricorda l'incredibile pareggio di Cavani a Bucarest lo scorso anno.

Un pareggio che lascia l'amaro in bocca all'Atalanta, che già pregustava una vittoria prestigiosissima, e al Napoli che profonde sforzi enormi, ma denota anche le solite pause mentali in campionato che lo hanno spinto a ormai ben 9 punti dalla capolista Juventus.

Come per la Champions, ancora un martedì sarà il giorno della verità: il campionato azzurro, le speranze di rilanciarsi in zona Champions passano per una indispensabile vittoria contro una Juve che appare lanciatissima e inarrestabile...anche un pareggio allontanerebbe non solo e non tanto le speranze di scudetto, ma anche e soprattutto le speranze di tenersi agganciati alla zona Champions con il rischio di piombare in una classifica prematuramente anonima.

***

De Sanctis: 6 - Nel primo tempo un paio di innocue "carezze" di Denis e un tiro da fuori di Carmona. Perde per un attimo il filo su una palla recuperata da Maxi Moralez che Morgan battezza a torto fuori e sulla quale Denis riesce a girare verso la porta. Nella ripresa, dopo pochi secondi, viene totalmente sorpreso dal tiro improvviso di Carmona che per fortuna si spegne fuori e poi da una straordinaria conclusione di Denis che si stampa sotto la traversa. Incolpevole sul gol del Tanque, ma determinante pochi minuti dopo su una uscita sulla tre quarti da libero dei vecchi tempi col Napoli tutto proteso in avanti alla ricerca del pareggio.

Fernandez: 6 - Qualche apprensione con un cliente sgusciante come Maxi Moralez ma nel complesso tiene bene e commette un solo errore in fase di alleggerimento (dal 68' Maggio: 6 - Entra nel momento più concitato della partita, inizia come terzo di difesa a destra, ma poi molla gli ormeggi e si lancia, in verità senza particolari risultati, nella metà campo atalantina)

Cannavaro: 6,5 - Tiene bene lo spauracchio Denis e tiene compatta la difesa azzurra: si fa bruciare dal Tanque solo in una occasione ma in quel caso pasticciano Campagnaro e Gargano e Paolo non può fare più di tanto. Negli ultimi secondi si lancia in area di rigore dove la sua presenza crea quella confusione nella difesa atalantina determinante nel favorire l'assist di Santana e la stoccata vincente di Cavani.

Campagnaro: 5,5 - Gioca sul lato sinistro nella posizione di Aronica, ma nel primo tempo dalle sue parti non passa nessuno, nemmeno dopo che Schelotto lo travolge e gli apre il sopracciglio con un colpo che avrebbe messo KO un pugile professionista, ma Hugo si rialza, si fa medicare e torna in campo. Evidentemente però le fatiche delle partite precedenti e la botta ricevuta intaccano le energie di Hugo che va in confusione due volte su Denis e nascono una traversa e un gol (sul gol messo in crisi dal pressing alto di Schelotto e Padoin)

Zuniga: 6 - Nel primo tempo travolge chiunque passi dalle sue parti, al 20' sfiora un clamoroso gol con un tiro-cross tenuto a stento da Consigli e mette decine di cross talvolta non precisi e talvolta non sfruttati dagli attaccanti azzurri che attaccano tutti il primo palo lasciando sguarnita la zona del secondo palo. Più disordinato, meno incisivo nella ripresa, quando peraltro Colantuono rinforza gli ormeggi da quel lato chiudendo tutti gli spazi al colombiano

Gargano: 6,5 - Sempre attento e preciso, prezioso in fase di filtro, pulito nello smistare velocemente il gioco, si abbassa quasi sulla linea di difesa nell'assalto finale degli azzurri per evitare le pericolose ripartenze atalantine e il meccanismo funziona

Dzemaili: 5,5 - Gioie e dolori di Blerim: alterna cose egregie a evitabili ingenuità tecnico-tattiche. Emblematica l'azione a fine primo tempo dove recupera una palla e avvia una percussione conclusa troppo presto con un tiro dal limite con ancora tanto spazio davanti. Clamorosa poi l'incomprensione con Pandev su una punizione dal limite a fine primo tempo. A volte si alza troppo rispetto alla linea della palla e lascia troppi spazi dietro di sè costringendo la linea dei difensori ad alzarsi troppo o a lasciare troppo gioco ai veloci trequartisti atalantini (dal 74' Santana: 6 - Di nuovo a centrocampo dopo la disastrosa esperienza di Catania, stavolta si gestisce molto meglio e fa il pendolo in modo intelligente tra linea mediana e trequarti. A lui il merito di aver messo la palla sui piedi di Cavani per il gol decisivo a tempo scaduto)

Dossena: 6,5 - Soffre per il dinamismo di Schelotto e a differenza di martedì non riesce a trovare spazi per rendersi pericoloso in avanti. In compenso il suo spirito di sacrificio è utilissimo nell'aiutare il lavoro difensivo di Campagnaro. Guarda caso, cala Andrea nella ripresa e cala anche il rendimento di Campagnaro dietro di lui

Hamsik: 5,5 - Meno attaccante, ma buona qualità a centrocampo nel primo tempo. Peccato per un cross radente a fine primo tempo troppo su Consigli con Cavani in agguato. Nella ripresa soffre la mancanza di spazi, soffocato dal dispositivo difensivo atalantino, e non riesce a offrire un contributo di altrettanta qualità.

Pandev: 4,5 - Già si vede un altro passo rispetto all'evanescente Pandev di Verona: dribbling, recuperi, triangolazioni strette: manca un po' di affiatamento nelle azioni corali con i compagni e manca un po' di coordinamento tra gli attaccanti nei movimenti sui cross dalle fasce quando sia Pandev che Cavani tendono entrambi ad attaccare il primo palo. Si perdono le sue tracce nella ripresa, Mazzarri giustamente lo sostituisce e Goran lo apostrofa con un "vaffa" per cui si merita un voto in meno (dal 62' Lavezzi: 6 - Generosissimo, la sua entrata in campo getta nel panico la difesa atalantina. Serpentine e incursioni continue anche se non sempre accompagnate da altrettanta lucidità)

Cavani: 6,5 - Vedi Pandev per quanto riguarda i movimenti in area. Per il resto il solito generosissimo lavoro di corsa e sacrificio in fase difensiva. Trova il gol, decisivo, nell'unico pallone pulito che gli capita: determinante!

All. Mazzarri: 5 - Niente da fare, Mister: il turnover non funziona e la campagna acquisti, mirata proprio a dare più alternative ai titolarissimi, si sta rivelando sempre di più un fallimento. Inoltre deve a mio avviso lavorare ancora tanto sui movimenti tattici di Dzemaili, a volte troppo avanti rispetto alla linea della palla, e su quelli dei suoi attaccanti sui cross che provengono dalle fasce, quando giocano insieme Pandev e Cavani che sono entrambi portati a portarsi sul primo palo lasciando sguarnito il secondo. 

Arbitro Orsato: 5 - Gli mancherebbe poco per essere un grande arbitro, ma quel poco ...è tanto! Non estrae cartellini su falli durissimi (ad esempio Cigarini al 1' per fallo su Cavani), poi ammonisce Zuniga per un gomito appena un po' più alto. Per non parlare dei soliti atteggiamenti da "ducetto" quando deve rettificare a tutti i costi la posizione di una rimessa laterale (salvo poi lasciare che il giocatore interessato avanzi di nuovo rendendo inutile il suo intervento precedente) o quando ferma un angolo battuto velocemente dagli azzurri per catechizzare in area Masiello e Cavani.

mercoledì 23 novembre 2011

Champions 2011-12: 5a - Napoli - Manchester City 2 - 1 (17' Cavani, 33' Balotelli, 49' Cavani)

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Se c'è una certezza dall'impresa storica di questa serata è che il Napoli resta in Europa comunque! Sarà Champions o Europa League lo deciderà la serata spagnola del prossimo 7 dicembre quando il Napoli dovrà fare col Villareal lo stesso risultato che farà il Manchester contro il Bayern Monaco.

Dovesse andar male il terzo posto, risultato ritenuto, ricordiamolo, miracoloso al momento del sorteggio, sarebbe comunque Europe League e quindi la storica vittoria azzurra di questa sera potrebbe indurre la società a muoversi con decisione sul mercato di gennaio.

La storia di questa serata storica si può dividere in cinque parti:

  • i primi 9 minuti dove il Napoli appare molto contratto e il City tiene palla tentando di aprirsi varchi nel munitissimo dispositivo difensivo messo in piedi da Mazzarri. In questa fase Balotelli (7') fa tremare De Sanctis mettendo di poco a lato una palla radente dallo spigolo sinistro dell'area di rigore azzurra
  • la seconda parte del match inizia simbolicamente al 9' quando una fulminea combinazione tra Hamsik e Lavezzi con Marek che mette di testa tra le braccia di Hart: in questa fase il Napoli trova la via della rete inglese più di una volta (11' Lavezzi dopo trangolazione con Cavani, 14' sempre Pocho anticipato in angolo da Lescott, 17' Inler da fuori da 30 metri con Hart che alza in angolo e 30 secondi dopo gol di Cavani di rapina sull'angolo del Pocho). Questa seconda parte del match si chiude al 19' con la trascinante cavalcata di Campagnaro che imbecca Matador che mette la palla sull'esterno della rete
  • a questo punto il Manchester cerca di prendere in mano le redini del match e stringe gli azzurri nella loro metà campo: al 20' Silva impegna De Sanctis con un tiro da fuori, gli azzurri faticano a prendere palla e ripartire e sembra di rivedere il primo tempo della partita in casa col Bayern. Da questo momento e fino alla fine del primo tempo il Napoli, che subisce il pareggio di Balotelli al 33' e trema su una bordata ravvicinatissima di Kolarov bloccata da De Sanctis, non riesce più a presentarsi pericolosamente dalle parti di Hart...i tifosi meno "giovani" temono si possa ripetere, col gol di Balotelli, l'effetto Butragueno di quel famoso Napoli- Real Madrid del settembre 1987 (esordio casalingo in coppa dei Campioni e gol dello spagnolo che infranse i sogni dei tifosi azzurri dopo un primo tempo leggendario di quel Napoli passato in vantaggio con Francini)
  • ...ma arriva la ripresa e il vento cambia all'improvviso! Manchester forse ancora con la testa negli spogliatoi e il Napoli ne approfitta subito (49') col Matador che riporta in vantaggio gli azzurri. Segue due minuti dopo un lussuoso doppio tacco di Lavezzi e Dossena che liberano al tiro Hamsik che non trova la porta. In questa fase il Napoli appare padrone del match: si ritira con ordine senza farsi schiacciare e riparte con contropiedi micidiali che per poco non generano il gol del trionfo (69' Hart salva sul Pocho, 76' palo di Hamsik dopo essersi bevuto Kolarov), poi...
  • ...poi quasi panico! Il braccino del tennista, la paura di vincere, la paura di prendere il gol che infrangerebbe i sogni di gloria, la furente reazione rabbiosa del Manchester, Mancini che manda in campo Nasri, Aguero e Johson, l'assedio a pieno organico, gli azzurri che non riescono più a uscire, De Sanctis che salva su Balotelli (78' e 85') e Aguero (86'), la palla sparata il più lontano possibile, tutti che corrono con le ultime stille di sudore disponibili, Lavezzi che difende come un terzino, si vede di tutto e il Napoli lancia davvero il cuore oltre un ostacolo che appare immenso e travolgente.
...e così arriviamo al 93' ...incredibile, ma il Manchester non passa....è finita e il Napoli si trova primo sulla linea di un traguardo che pareva irraggiungibile: ricordate cosa scrissi al momento del sorteggio? Il 25 agosto scrissi su questo blog: "...sulla carta il Napoli parte dall'ultima fila e, sebbene ciò non crei molto entusiasmo in questo momento, pur tuttavia può rappresentare il vero punto di forza da un punto di vista psicologico per tentare l'impresa eccezionale (riuscire a strappare almeno il terzo posto che vorrebbe dire poter continuare la stagione europea da febbraio 2012 in Europa League) o addirittura sovrumana (riuscendo a mettere due squadre alle proprie spalle e passare alla fase a eliminazione diretta di Champions)."

L'impresa eccezionale l'abbiamo già fatta, perchè l'Europa League è garantita...ricordiamolo adesso che andremo tutti a Villareal: gli spagnoli appaiono in totale disarmo (quasi comici i gol subiti stasera dal Bayern), ma nel calcio non si può mai dire e in Champions nessuno ti regala nulla, nemmeno se umiliato a zero punti come gli spagnoli. Il Napoli è come quel tennista che si approccia a schiacciare la palla vincente: un colpo apparentemente facile ma che con un calo di concentrazione può essere goffamente fallito...sarà questa la grande prova di maturità degli azzurri: schiacciare questa palla con autorità ...e riprendersi quanto ingiustamente perso lo scorso febbraio al Madrigal.


***

De Sanctis: 8 - Nel primo tempo mai seriamente impegnato fino al pareggio di Balotelli, favorito da una sua respinta corta su tiro di Silva, poi si riscatta pochi minuti dopo su una bomba ravvicinatissima di Kolarov tenuta miracolosamente tra i guantoni. Ripresa di fuoco con palloni che piovevano da tutte le parti, ma Morgan si è districato sempre con freddezza ...e un pizzico di fortuna che serve nelle grandi imprese. Fondamentale al 78' su Balotelli e poi in un minuto intorno all'86' su Balotelli e Aguero.

Campagnaro: 8 - Straordinario gladiatore in difesa, a passo da bersagliere in più di una occasione nel primo tempo a ribaltare l'azione con addirittura due assist per liberare al tiro Cavani.

Cannavaro: 7,5 - Sul gol dell'1 a 1 non ha colpe particolari: l'azione nasce da un innocuo cross basso dalla destra di Dzeko su cui c'è proprio Paolo in marcatura, ma ci sta che la palla possa passare da lì... per il resto un  paio di buoni cambi di gioco. Nella ripresa una sola incertezza che agevola al 78' il tiro di Balotelli che fa tremare De Sanctis, ma tanti anticipi e tackles da difensore di altri tempi che strappano applausi a scena aperta al pubblico del San Paolo. 

Aronica: 6 - Purtroppo gran parte delle responsabilità sul gol di Balotelli nascono da una sua leggerezza nel liberare il pallone innocuo crossato da Dzeko. Peccato perchè fino a quel momento aveva gestito con grinta la sua zona mettendo persino in imbarazzo Zabaleta in qualche percussione a centrocampo. Strappa la sufficienza a denti stretti con una prestazione di grande carattere nella ripresa: non sempre impeccabile nel caos dell'assalto finale ma ci mette un cuore immenso e sporca ogni pallone che passa dalle sue parti 

Maggio: 7 - Più efficace in difesa, dove non passa nessuno, che in avanti dove perde qualche duello in velocità con Kolarov e dove nel primo tempo troppo spesso deve partire quasi da fermo. Sacrificio assoluto nella ripresa in difesa, arriva stremato davanti ad Hart e non trova il tempo per chiudere l'incontro col gol del trionfo

Inler: 6,5 - Strano, vero? Al suo fianco c'è Gargano e lo svizzero appare meglio inserito nel tessuto tattico: non sempre però trova il tempo per la giocata veloce, talora ha bisogno di tre tocchi prima di liberarsi del pallone anche quando ci sarebbe un compagno libero da servire. Pregevole un suo tiro dai trenta metri alzato oltre la traversa da Hart al 17' creando così i presupposti per l'angolo vincente di Cavani. Costretto a lasciare per un risentimento muscolare al fianco (dal 59' Dzemaili: 6 - Sempre qualche sbavatura col pallone tra i piedi, ma grande generosità in un momento topico della partita e della stagione azzurra) 

Gargano: 7,5 - Importantissimo da un punto di vista tattico, oltre che dinamico: non sbaglia (quasi) nulla negli appoggi e dà fastidio agli avversari in ogni situazione dando ritmo al gioco azzurro nelle fasi migliori della serata 

Dossena: 7 - Spinge tanto e si sacrifica altrettanto in difesa: nel primo tempo da un lato appare a disagio nel gestire i palloni che gli capitano tra i piedi, dall'altro però anche i compagni faticano a coinvolgerlo nel gioco anche quando Andrea si crea gli spazi con maggiore facilità rispetto a Maggio. L'impressione è che la squadra punti molto sullo sfondamento centrale piuttosto che sull'aggiramento della difesa avversaria e ciò sacrifica il lavoro di Dossena. Nel secondo tempo appena Lavezzi finalmente decide di aprire il gioco verso di lui trova lo spazio per il cross radente e vincente per il gol vittoria di Cavani (dall'88' Fernandez: 6,5 - Entra nell'inferno e subito si fa sentire con un colpo di testa a liberare l'area di rigore dall'ennesimo cross degli inglesi: segno di grande personalità per l'eroe di Monaco)

Hamsik: 7,5 - Che peccato quel palo al termine di un'azione dove si beve Kolarov nell'uno contro uno! E che peccato non aver segnato dopo la più spettacolare azione degli azzurri, con doppio tacco Lavezzi-Dossena a liberare Marek al tiro. Grande qualità alla manovra azzurra e straordinario contributo in fase di filtro: si abbassa sulla linea dei mediani, rinfoltendo il centrocampo ma contribuendo, grazie anche al continuo recupero di palloni in fase difensiva dei suoi compagni a rilanciare velocemente l'azione

Lavezzi: 7,5 - Sfiora il gol all'11 con un belllissimo tiro dal limite dopo fulminea triangolazione con Cavani, offre il solito dinamismo e la solita determinazione però nel primo tempo senza altrettanta lucidità specie nello sfruttare (troppo poco) il lavoro senza palla di Dossena. Appena, all'inizio della ripresa, decide di attivare il suo esterno sinistro, il Napoli trova il gol della vittoria. Spreca il gol del trionfo dopo fulmineo contropiede trovando la deviazione di Hart. Straordinario spirito di sacrificio nel finale nel ripiegare e chiudere con grande determinazione sulla linea dei mediani...e oltre.

Cavani: 8 - A parte il gol di rapina e la stoccata ad inizio ripresa, una presenza costante nella manovra azzurra e, quando la squadra è sbilanciata e subisce la ripartenza degli inglesi, prezioso nel proteggere i compagni con i suoi tempestivi ripiegamenti. Il Matador è tornato e con un Matador così gli azzurri possono battere chiunque (dall'83' Pandev: 6 - Sembra in leggero progresso fisico e mentale: in un momento delicatissimo della partita riesce a incidere subendo un fallo che spezza il ritmo del Manchester e per poco non pesca Hamsik al limite dell'area di rigore negli ultimi secondi)

All. Mazzarri: 8 - Una partita che si costruisce da sola? In parte è vero, ma è il segno dell'organizzazione tattica azzurra se Dzeko non riesce mai a tirare in porta e Silva più volte deve venirsi a prendere palla nella sua metà campo perchè in quella azzurra non ci sono varchi utili. Cambi importanti giocati nei momenti più delicati della partita e importante la risposta avuta da Hamsik che ha dato grande equilibrio tattico al centrocampo azzurro

Arbitro: Damir Skomina (Slovenia): 8 - Solo un neo: la mancata ammonizione di Zabaleta per fallo scomposto su Aronica che lo aveva superato in velocità al 21' e poi per fallo su Cavani all'80'.