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martedì 30 marzo 2010

Lavezzi ospite a Sky...meraviglioso!

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De Laurentiis come Della Valle?

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Mi ha colpito molto un articolo siglato O.B. (presumo Oliviero Beha), pubblicato sul numero odierno de "Il Fatto Quotidiano", dedicato all'impegno di Diego Della Valle nella Fiorentina.

Temo molto, lo dico sinceramente, che parole simili un giorno possano essere scritte rispetto al nostro presidente, parole che descrivano un continuo "vorrei ma non posso", una promessa diventata soltanto in parte realtà.

Potrà il Napoli librarsi nell'empireo del calcio italiano ed europeo o, come ai tempi di Ferlaino, vivremo tante annate di "vorrei ma non posso"?

Intanto ecco l'articolo:

DELLA VALLE eterno “p i a z z at o ” viola

Oggi si chiude il bilancio 2009 della Fiorentina. E’ previsto in attivo,
e comunque si esclude la perdita. La Roma, che lotta per lo
scudetto e che dall’inizio del girone di ritorno ha preso alla Fiorentina
ben 16 punti, è invece indebitata fino al collo e ostaggio
delle banche. Quindi i tifosi gigliati hanno motivo di grande soddisfazione.
O no? Peccato che la squadra sia in ribasso e rischi
l’esclusione dall’Europa anche minore, che si preveda la cessione di
almeno un paio di pezzi pregiati (Mutu incluso), che ci sia una violenta
polemica tra il patron Diego e il tecnico del “p ro ge t t o ”, Prandelli.
E’ chiaro che Della Valle lo vuol mandare via. Adduce un suo
accordo con la Juventus. Non è vero. L’ha detto ai tifosi per addolcire
la pillola e aizzarli contro il tecnico. Che può anche essere
considerato come mentalità soltanto “un piazzato” e non un vincente.
Il punto di diatriba è questo. Che Prandelli vorrebbe provare
a diventare un vincente. E invece Della Valle come imprenditore
resta “un piazzato”. Altrimenti anche a Firenze e con la Fiorentina
avrebbe tenuto un atteggiamento diverso. Lui sa benissimo (non ha
mai risposto alle domande postegli qui in due occasioni benché si
fosse impegnato a farlo) che con la Fiorentina ci ha guadagnato
denaro, visibilità e promozione per la Tods, in Borsa e nel mondo
(cfr. il mercato giapponese con Nakata). Che monetizzando la pubblicità
diretta e indiretta con la Fiorentina è evidente che ha fatto un
affarone. Che non ha voglia non dico di perderci ma neppure di
guadagnarci di meno per far crescere ancora la squadra con Prandelli.
Così si tiene Corvino, perfetto maniscalco per i puledri giovani
che non vinceranno forse mai e chiude un occhio o tutti e due
su quello che succede nelle stalle. Della Valle con l’impianto mai
fatto di Incisa, i campini d’allenamento in ritardo, la querelle di
stampo scorsoio sulla Cittadella viola a cui tiene appesa l’ammi -
nistrazione comunale, continua a confermarsi un “piazzato”. Non
voleva misurarsi con Moratti o Galliani, lui, il Grande moralizzatore
pallonaro? Oggi ci sta dicendo senza dircelo, che invece è senza
offesa solo un Pozzo, dell’Udinese, che vende e compra giocatori
per mantenersi. Tutto bene, ma almeno via il foulard… ( O. B)

lunedì 29 marzo 2010

L'importanza di confermarsi

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Un grande Mihajlovic è riuscito ad imbrigliare il Napoli per un tempo con un 4-5-1 abbottonatissimo, seppur di notevole qualità tecnica.

Con Mascara e Martinez davanti e i talentuosi Bellusci e Augustyn dietro, il tecnico catanese sigilla le fasce, annullando quasi totalmente i già di per sè stanchi Maggio e Zuniga che appaiono (specie Maggio) sempre in inferiorità numerica.

Al centro poi Gargano e Pazienza a loro volta soffrono l'inferiorità con Izco, Biagianti e Ricchiuti.

Ciò crea quelle situazioni abituali quando il Napoli in casa gioca a 3 dietro contro un solo attaccante vero (oggi Maxi Lopez), ossia i centrali esterni (oggi Grava e Campagnaro, ieri Contini e Cannavaro, ricordate?) a doversi improvvisare costruttori di gioco con lanci in avanti imprecisi e/o inutili.

Con questi presupposti solo dei fenomeni tipo Barcellona avrebbero potuto superare questo autentico muro umano, considerando anche il poco ritmo che la squadra, forse complice il primo caldo, riesce a imprimere nel primo tempo.

Nel secondo tempo cresce Gargano, la squadra alza il ritmo sia nelle giocate sia nei movimenti senza palla e il Catania viene stretto sotto assedio nella sua area.

Dopo il vantaggio, il Napoli si pone nella situazione tattica a lui più congeniale potendo operare col suo micidiale contropiede, che diventa ancora più micidiale quando Campagnaro passa a sinistra. 

Questa Catania (ma era scontato alla vigilia) era molto più temibile della Juve "morta e putrefatta", per cui, date le condizioni tecniche, tattiche, atletiche e climatiche di oggi, la vittoria di oggi è molto più preziosa e importante di quella di giovedì e valorizza quella stessa vittoria ai fini di una classifica sempre più "europea".

Ecco l'importanza di confermarsi, laddove in alta classifica, a parte la Samp, vincono tutte le dirette avversarie del Napoli, con il Palermo sempre più spumeggiante con un Miccoli devastante e i talenti giovani Pastore ed Hernandez che deliziano il Barbera e fanno intravedere un futuro da grandissimi campioni con giocate di altissimo livello tecnico.

Al momento il Napoli appare ben messo a livello di condizione fisica e mentale quasi alla pari col Palermo col quale condivide un calendario dello stesso livello di difficoltà. Un gradino sotto appaiono Juve e Samp. Non sottovaluterei la Fiorentina ormai sgombra da "distrazioni" salvo la semifinale di Coppa Italia e con un organico sulla carta superiore a quello di Palermo e Napoli. 

Ma il Napoli parte per lo sprint finale col Palermo con un handicap di tre punti e dello scontro diretto a sfavore: di fatto dovrebbe quindi fare nelle ultime 7 partite ben quattro punti in più dei rosanero. 

Impresa al momento non facile, ma il Napoli ha il dovere di dare tutto perchè, Champions o no, la corsa all'Europa, anche quella "minore", richiederà comunque risultati importanti e continui, a partire da sabato pomeriggio a Roma, sperando che la compagine del grande ex Reja non prepari sgradite sorprese "pre-pasquali".

Lo capiremo nei prossimi giorni, se le agenzie di scommesse "bancheranno" il pareggio oppure no...

Eh, beh... il finale di campionato è sempre più vicino e più vinciamo, più ci sottraiamo a possibili sgradite sorprese e/o "biscotti" indigesti di fine stagione che potrebbero "sgambettarci" sulla strada per l'Europa.

 

domenica 28 marzo 2010

Le pagelle di Napoli - Catania

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26 De Sanctis: 6,5. Finalmente autorevole nelle uscite alte, sbroglia alcune situazioni di tensione nell'are azzurra. Ho l'impressione che Mazzarri lo abbia catechizzato dopo le ultime prestazioni un po' troppo timide nell'area piccola. 

16 Zuniga: 5,5. Affaticato, adattato e accerchiato dal catenaccio catanese, cerca di offrire il meglio che può, ma lo smalto non è quello di giovedì sera. 

14 Campagnaro: 7,5. Un fenomeno! Inizia da centrale con la consueta affidabilità di queste ultime settimane, ma quando Mazzarri lo mette a sinistra, torna il cyborg di San Siro: irresistibile avanza e travolge tutto e tutti con tecnica e prestanza fisica...devastante! Solamente la faccia di Andujar gli impedisce un gol che avrebbe fatto cadere il San Paolo dagli applausi. A questo punto nasce spontaneo il dubbio che, per questo finale di campionato Hugo (acclamato più volte dal San Paolo come ai bei tempi di Marassi) possa essere un fattore decisivo in questo ruolo (in attesa di Dossena) e (hai visto mai?) per il prosieguo della carriera , lui che ha già più volte cambiato ruolo.

2 Grava: 7. Ancora strepitoso in marcatura su un Mascara che ormai ha arretrato di molto il suo raggio di azione rispetto a qualche anno fa. Proprio la posizione di Mascara e lo schieramento catanese lo costringono spesso, specie nel primo tempo, ad avanzare per costruire gioco, laddove tutti i varchi e i meccanismi di gioco azzurri sono bloccati. Il secondo tempo, che vede gli azzurri trovare gli spazi giusti e i catanesi riversarsi in avanti alla ricerca del pareggio, ne esalta al meglio le qualità difensive.  

28 Cannavaro: 8. Un grande uomo e un grande atleta che ha lavorato tanto su se stesso in quest'ultimo anno e che, lavorando lavorando, ha trovato sulla sua strada un allenatore che (finalmente) lo ha curato tatticamente per esaltarne le doti e limitarne i difetti. Chi legge questo blog sa che anche nei momenti più neri, l'ho criticato ma credendo sempre in lui e ritenendolo migliore di tanti centrali che giocano in questo campionato. Oggi ha a mio avviso quella maturità psico-fisica tale da fargli meritare la nazionale e il mondiale.

11 Maggio: 5,5. Imbottigliato nel catenaccio etneo, ma anche meno brillante fisicamente. Perchè Mazzarri non ha alternato lui e Zuniga un tempo per uno a destra e lasciato la fascia sinistra a Campagnaro? Meriterebbe un po' di riposo, ma Mazzarri lo ritiene indispensabile... 

23 Gargano: 5,5. Continua la crisi fisica del Mota, anche oggi il centrocampo azzurro, specie nel primo tempo va troppo spesso fuori giri per appoggi lenti o imprecisi. Speriamo che la primavera lo veda rinascere. Mister, ma non sarebbe il caso di dargli un turno di riposo? Uhm...non vi sembra di averle già lette queste parole? Certo! Le ho scritte pari pari giovedì sera dopo la Juve. Oggi incide un po' di più in meglio, ma siamo lontani dal Gargano dei bei tempi... 

5 Pazienza: 6. Oggi meglio di Gargano, innesca Lavezzi per l'azione gol di Cannavaro e svolge il solito lavoro tattico preziosissimo per la squadra.  

17 Hamsik: 5,5.  Del caso Hamsik è, a mio avviso, in parte responsabile anche Mazzarri. Perchè da quando è schierato più avanzato segna così poco? E perchè nella Slovacchia può giocare centrale di centrocampo (e la Slovacchia sarà ai mondiali!) e nel Napoli no? E' l'unico giocatore che nel contesto tattico di Mazzarri appare in involuzione e di questo credo che il tecnico ci debba una convincente spiegazione e una altrettanto convincente soluzione tattica.

7 Lavezzi: 6,5. Si  conferma positivamente da prima punta, anche se a volte stritolato dalla difesa etnea. Però svaria, crea gioco e spazi, da assist. La nuova posizione ha innalzato il livello delle sue prestazioni e della qualità della manovra offensiva azzurra. 

27 Quagliarella: 6,5. Conferma che la sua nuova posizione esalta le sue qualità e la manovra offensiva azzurra. Gli manca il gol, sfiorato più di una volta anche oggi, ma inventa un velo geniale per il gol di Cannavaro. 

21 Cigarini: 6. Decisivo a spazzar via il pericolo nell'area azzurra quando Maggio da terra colpisce il pallone con la mano. Per il resto puntella il centrocampo con diligenza e umiltà al posto di uno stanco Pazienza.

18 Bogliacino: s.v. Solo pochi minuti a fare numero a centrocampo nel convulso finale.

77 Rinaudo: 6. Bene in fase difensiva, si rende pericoloso un paio di volte in fase offensiva.

All. Mazzarri: 7. Mezzo voto in meno per il caso Hamsik e mezzo voto in meno per non gestire in modo differente le due fasce avendo a disposizione Maggio, Zuniga e l'incredibile Campagnaro. Comunque bravissimo nel gestire il post Juve e rimotivare in modo giusto i suoi uomini. 

Arbitro: Valeri: 5. Decide di non decidere nula nelle due aree di rigore...altro che Salomone! Un mani di Maxi Lopez, un'entrata di Pazienza su Ricchiuti, un mani di Maggio (peraltro dopo un fallo subito da Cigarini neanche quello fischiato). Insomma le aree di rigore sembravano quei saloon dai quali gli sceriffi pavidi si tenevano volentieri alla larga. Originale, no?

Serie A 09/10 - 31ª - Napoli-Catania 1-0

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sabato 27 marzo 2010

Napoli Juve, vi dovevo Auriemma!

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La conclusione tarda della partita mi ha impedito di trovare subito l'ampia sintesi con commento di Auriemma.

Per gli amanti del genere (e per chi vuole, perchè no?, rivedersi una corposa sintesi), ecco la possibilità di rivivere meravigliose emozioni azzurre!


venerdì 26 marzo 2010

Tra Juve e Catania...alla ricerca dell'Europa.

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Ieri sera verso la fine del primo tempo, quando il Napoli perdeva "solo" 1 a 0, mi sembrava che quell'1 a 0 fosse un ostacolo insormontabile.

Di fronte ad una Juve di una modestia imbarazzante, in cui c'era da ammirare soltanto un eroico Chiellini (non solo per il gol ma per lo spirito indomito con cui cercava di tenere in piedi la sua squadra), il Napoli balbettava azioni sconnesse, con poco ritmo, appoggi imprecisi o in ritardo e soltanto un grande Lavezzi provava ad impensierire Manninger.

Alla fine del primo tempo sembrava che stessimo perdendo 3 o 4 a zero e io mi dicevo: "Ma com'è possibile darla vinta ad una accozzaglia di uomini che nemmeno si potevano definire squadra?"

Poi nel secondo tempo, senza alcun vero cambio di uomini o tattico, la rabbia repressa di questi mesi di magra è esplosa nel gioco, nella sana cattiveria agonistica e in una crescita di livello esponenziale delle prestazioni degli uomini chiave. Lavezzi ha continuato a grandi livelli, ma accanto a lui si sono visti finalmente un grande Hamsik (straordinaria la sua reazione nervosa dopo il rigore fallito) e soprattutto un Quagliarella mai così efficacemente trascinatore di questa squadra.

La nuova posizione in campo giova moltissimo a Fabio sia da un punto di vista tecnico che tattico. Tecnico perchè può far valere i suoi spunti in velocità, il suo tiro da lontano e anche una certa capacità d far fluire il gioco con interessanti aperture e pregrevoli assist ai compagni. Tattico perchè non è più prigioniero delle difese avversarie e non crea quella sensazione di inferiorità numerica che si viveva quando lui occupava la posizione di prima punta.

Nel cambio tra Lavezzi e Quagliarella, a mio avviso ci hanno guadagnato entrambi: il Pocho riesce meglio di Fabio a farsi vedere anche nel cuore delle difese avversarie e (da notare) ha segnato già due gol nelle ultime due partite casalinghe, dimostrando di canalizzare meglio le sue straordinarie energie e Fabio si è tolto di dosso il peso di dover "fare a botte" con i centrali avversari.

Secondo me siamo di fronte ad una svolta tattica che potrebbe essere decisiva in questo finale di campionato azzurro.

E ora comincia il difficile (se mai fosse finito). Trovare le motivazioni giuste anche contro le squadre con cuiil Napoli ha sempre sofferto tanto da quando è tornato in serie A, come il Catania, ad esempio.

Ricordo sempre le parole che Reja diceva quando il Napoli doveva giocare due partite consecutive in casa, di quanto fosse statisticamente difficile ripetersi in quei casi. E Reja aveva ragione, perchè due partite in casa di seguito richiedono uno sforzo fisico e mentale diverso dall'alternare una partita in casa e una fuori.

In casa significa in genere "fare la partita", in trasferta "amministrarla", lasciandola fare ai padroni di casa. Dover "fare la partita" e, come nel caso del Napoli, aver l'obbligo, in un certo senso, di vincere, può incidere sulla serenità (e quindi sull'efficacia) del gioco della squadra. 

Domenica pomeriggio tutti si aspettano il bis di ieri sera,contro un Catania che viene al San Paolo (seppur con qualche infortunio di rilievo ma) nelle migliori condizioni fisiche (ha riposato un giorno in più) e mentali (con la vittoria di mercoledì, con la Fiorentina, ha messo quasi il sigillo ad una salvezza insperata per come si era messa la stagione fino a dicembre).

Dunque un Napoli lanciato, ma una gara insidiosissima in cui gli azzurri hanno solo da perdere...ed è qui che passa un altro crocevia fondamentale per non perdere la strada verso l'Europa, piccola o grande che sia.

Forza Napoli!

Le pagelle di Napoli - Juve

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26 De Sanctis: 6. A mio avviso complice col resto della difesa sul gol di Chiellini (per me su una palla al limite dell'area di porta, il portiere deve sempre tentare di uscire). Si riscatta evitando il 2 a 2 a Marchisio in un momento decisivo.

16 Zuniga: 6,5. Il ragazzo, anche se ancora "esiliato" a sinistra, comincia a dimostrare a tutti quel valore nel quale io ho sempre creduto da quando è arrivato a Napoli (leggete i miei post di questa estate, per favore). Questo è un giocatore vero, che anche in un ruolo non suo, mostra qualità, classe e anche il giusto agonismo. Ha fatto quasi cacciare dal campo Camoranesi e ha contribuito alla sua sostituzione. Teniamocelo stretto, questo colombiano, e vedrete l'anno prossimo!

14 Campagnaro: 6,5. Anche oggi mostra il meglio nella costruzione del gioco, offrendo a tempo quasi scaduto un assist al bacio per il gol del Pocho che sigilla la partita. Annullare l'Amauri di questi tempi forse non è una grande impresa, ma lui è sempre attento e concentrato.

77 Rinaudo: s.v.  Pochi minuti al posto di Zuniga. Aiuta la squadra nell'assedio finale bianconero.

2 Grava: 7. Seconda partita in quattro giorni dopo l'infortunio muscolare e torna il mitico "Gravatar". Rischia l'espulsione nel secondo tempo, ma annulla anche Del Piero (che a sua volta avrebbe meritato il rosso per un fallo a freddo su Gianluca). Strepitoso!!! 

28 Cannavaro: 6. Un errore grave sul gol di Chiellini, ma poi tiene benissimo la squadra e la spinge avanti nei momenti più difficili, nel primo tempo, in cui sembra che manchi il ritmo giusto per aggredire i bianconeri.
11 Maggio: 6. Sempre propositivo, sbaglia qualche aggancio in fase offensiva e sbaglia anche in zona gol. Nel primo tempo il ritmo della squadra non lo aiuta, servendogli sempre la palla sul piede anzichè sulla corsa. Nel secondo tempo vola assieme al resto della squadra. Non appare al massimo ma si dimostra prezioso.

23 Gargano: 5,5. Continua la crisi fisica del Mota, anche oggi il centrocampo azzurro, specie nel primo tempo va troppo spesso fuori giri per appoggi lenti o imprecisi. Speriamo che la primavera lo veda rinascere. Mister, ma non sarebbe il caso di dargli domenica un turno di riposo? 

5 Pazienza: 6. Appannato quasi come Gargano n el primo tempo, si riprende nel secondo e sfiora anche il gol. Se Michele gira, la squadra vola. E' fondamentale nello scacchiere tattico azzurro. 

17 Hamsik: 7. Fino al rigore è da 4. Ma cosa è capace di fare dopo il rigore sbagliato! Un gol subito, poi un assist per Quagliarella. La luce in fondo al tunnel? La sua esultanza sembra voler dire questo... 

7 Lavezzi: 8. Ancora da prima punta, una prestazione sontuosa, già nel primo tempo, dove è l'unico a rendersi pericoloso. Guardacaso, da quando è prima punta, gioca  meglio lui e gioca meglio anche Quagliarella. Doppiamente importante,nella fase decisiva della stagione.Finalmente la squadra sembra non giocare più in inferiorità numerica. 

27 Quagliarella: 8. Partendo un po' più da lontano, leggermente defilato sulla sinistra, lo rende micidiale, sia come costruttore di gioco che come finalizzatore. Primo tempo da 5, ma un secondo tempo a livelli anche superiori a quelli del Pocho. Trascina la squadra con rabbia agonistica immensa e tecnica  sublime, offrendo, al pari di Hamsik, un gol e un assist.

21 Cigarini: 6,5.   Una volta no, una volta sì. Stavolta interpreta al meglio il suo ingresso in campo, continuando a garantire qualità e gioco...e in più anche qualche tackle difensivo ben assestato. Importantissimo il suo contributo. 

19 Denis: s.v. Solo un minuto per assicurare la "standing ovation" al Pocho.

All. Mazzarri: 7,5. Forse l'inversione dei ruoli tra Fabio e il Pocho potrebbe rappresentare la svolta di questa fine di stagione. Motiva la squadra alla grande tra primo e secondo tempo. L'unica piccola "pecca" è quella di concedere la standing ovation a un Pocho già sicuro e tranquillo, anzichè a un Quagliarella bisognoso di applausi e fiducia. Ora però viene il difficile: motivare questa squadra contro le medie e le piccole che ci aspettano nelle ultime 8 giornate.

Arbitro: Rizzoli: 5,5. Cerca di sembrare attento e autorevole, ma commette molti errori di valutazione, specie sui cartellini non estratti. A volta eccede nel tentativo di colloquio con i giocatori anche dopo interventi troppo duri e/o palesemente sleali, che meriterebbero ben altro trattamento. Tutto sommato però non danneggia troppo gli azzurri e di questi tempi è già un gran lusso.

Serie A 09/10 - 30ª - Napoli - Juventus 3-1

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lunedì 22 marzo 2010

Che ci resta di San Siro?

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Difficile valutare una partita del genere in prospettiva delle prossime ultime 9 giornate.

Perchè il Milan è una squadra tatticamente atipica e per certi versi "folle", che costringe Mazzarri a rivoluzionare l'assetto tattico azzurro e che esalta certe qualità di alcuni azzurri che in altre partite potrebbero emergere a fatica, perchè poche squadre lasciano gli spazi che lascia il Milan.

Perchè la partita è stata arbitrata in modo inconsuetamente "pulito", se pensiamo alle neanche tanto velate critiche formulate in settimana all'attuale sistema dal grande figlio d'arte Rosario Lo Bello e agli aneddoti, anche lontani nel tempo, di Ottavio Bianchi che ha ricordato come il Napoli, anche nei tempi ruggenti di Diego, fosse sempre un passo indietro, nella tutela arbitrale, dietro alle solite grandi.

Perchè è facile avere stimoli e concentrazione contro il Milan e bisogna vedere quanto reggerà la condizione psicologica con le medie e le piccole che incontrerà da qui alla fine del torneo.

Perchè una soluzione come Lavezzi centravanti forse non può essere giocata con altrettanto profitto nelle partite casalinghe e/o contro squadre che si chiudono, anche se io la proverei almeno una volta anche in casa magari con Juve (lentissima dietro) e Catania (per testarne la bontà contro una squadra che si chiuderà molto).

Certamente una grande prestazione, ma da questo blog, a parte il calo psico fisico di alcuni giocatori, non si è mai discusso l'impegno degli azzurri che, anche nelle loro ultime partite, hanno sempre cercato di dare il massimo.

Stiamo uscendo dalla crisi? Certamente questa crisi non è la stessa crisi profonda e irreversibile dello scorso anno. Questa squadra è comunque viva anche se mostra limiti fisici, tecnici e caratteriali che si ripetono ormai con continuità.

Certo è umanamente impossibile che una squadra possa mantenere la stessa continuità per tutto il torneo. Anche l'Inter dimostra limiti di tenuta insospettabili, ma è chiaro che il prossimo anno, Europa o non, il Napoli dovrà, attraverso il mercato, dotarsi di più alternative sia in termini di scelte, sia di qualità dei giocatori.

Il Napoli, ieri (e non solo ieri) non ha vinto (per carità il pareggio è un grande risultato!) per alcuni piccole-grandi sbavature come la precisione nell'ultimo passaggio, la precisione sotto porta, la mancanza di attenzione dei due attaccanti ai compagni più smarcati e (pochi forse lo notano) alla precisione dei passaggi in ripartenza. Faccio un esempio su quest'ultimo aspetto: Lavezzi riparte palla al piede, Maggio scatta alla sua destra e Gargano alla sua sinistra...tatticamente perfetto. Lavezzi vede Maggio e gli cede la palla. La scelta è perfetta, ma il passaggio per Maggio è troppo orizzontale e Maggio è costretto a frenare parzialmente la sua corsa fluida. In quel momento si è perso un attimo di tempo che, in una ripartenza, può fare la differenza tra una buona ripartenza e una ripartenza micidiale.

Altro dettaglio: le fasi di rimessa laterale, a favore e contro. Per quelle contro sono stati fatti ottimi passi avanti, laddove ai tempi di Reja e Donadoni gli azzurri si distraevano facilmente. Ma noto che troppo spesso, gli azzurri approcciano pigramente le rimesse laterali a favore, specie in attacco, laddove una rimessa veloce (unita alla mancanza del fuorigioco) potrebbe creare situazioni pericolose. Ma gli azzurri quasi si prendono una siesta, rallentano in modo quasi irritante la rimessa, non si muovono senza palla e danno il tempo alla difesa avversaria di posizionarsi al meglio. Ecco: qui vedo poca aggressività, poca furbizia... Mazzarri? Che fai?

Comunque non voglio fare la parte di quello che si lamenta: vedo altre squadre (Inter, Juve, lo stesso Milan, Palermo, Cagliari) in difficoltà come e per certi aspetti più del Napoli. Tutti dicono che il calendario ci è favorevole. Io penso che possa diventarlo solo se l'approccio mentale a tutte le partite sarà aggressivo e determinato come abbiamo visto nel corso dello splendido autunno mazzarriano.

La differenza tra l'Europa e una stagione fallimentare (perchè spendere 50 milioni di euro per non andare in europa equivarrebbe a un fallimento) passa da qui...arbitri permettendo, ovviamente!

Forza Napoli!!!


Le pagelle di Milan-Napoli

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26 De Sanctis: 6,5. Incolpevole (davvero?) sul primo gol (secondo alcuni, e Mazzarri ed io tra questi, crediamo che tutto ciò che passa nell'area di porta debba essere del portiere), poi un paio di miracoli che salvano il risultato, infine un paio di uscite con brivido.

14 Campagnaro: 7,5.  Guerriero, monumentale, ma anche tatticamente utilissimo in una posizione non sua (fascia sinistra). Qualche volta, specie nel secondo tempo, ha qualche piccola amnesia, ma è davvero tanta roba! 

77 Rinaudo: 6. Qualche incertezza, ma tiene abbastanza bene.

2 Grava: 6. Inizia molto bene, poi la classe di Ronaldinho e la sua ancora approssimativa condizione gli fanno passare minuti di terrore. Si batte comunque come un leone e l'unico spunto decisivo del brasiliano nasce quando lui è a marcare in area su calcio d'angolo. Commovente.

28 Cannavaro: 7,5. Ancora una prestazione strepitosa. Spazza palloni e gambe, ma quando ha la possibilità cerca anche di far ripartire l'azione in modo pulito. Da nazionale!

11 Maggio: 6,5. Un mezzo errore la sua marcatura morbida sull'assist di Ronaldinho, ma divide questa responsabilità con i compagni che non hanno raddoppiato sul brasiliano. Per il resto una grande prestazione tattica in fase difensiva e una spinta offensiva migliore delle ultime settimane. In ripresa.  

23 Gargano: 6. Non è al massimo e si vede. Cerca di fare meno danni possibili, con alterne fortune.  

5 Pazienza: 7.  Prestazione sontuosa. Dal suo piede partono il gol e tutte le altre azioni più pericolose. Quantità e, stavolta, anche qualità.

17 Hamsik: 6,5. Nel primo tempo annulla Pirlo. Nel secondo cala e l'asso rossonero partecipa di più al gioco. Sembra però più a suo agio in questa nuova posizione, dietro la prima punta, e secondo me potrebbe tornare molto più utile sia in fase difensiva che offensiva.

19 Denis: s.v. E' stato malissimo alla vigilia. Pochi minuti, troppo pochi per incidere davvero. 

7 Lavezzi: 7. Da prima punta, il re degli spazi offre un riferimento prezioso ai suoi compagni. Nel finale, poco lucido, non si accorge degli spazi enormi che la difesa milanista lascia ai suoi compagni. 

27 Quagliarella: 6. In ripresa. Utilissimo in fase difensiva, riesce ad essere molto più imprevedibile partendo da una posizione defilata a sinistra.

21 Cigarini: 5,5.  A parte i problemi di salute, vedi Denis. Fa numero ma non offre gran qualità.

8 Dossena: s.v. Nessuna traccia nei pochi minuti in campo.

 All. Mazzarri: 7. Prepara tatticamente benissimo la partita e si capisce che non vuole intaccare troppo gli equilibri, per cui, a parte Cigarini, rimanda i cambi agli ultimissimi minuti.  

Arbitro: Bergonzi: 6,5. A parte qualche giallo sventolato con ritardo e qualche rosso mancato (vero Flamini?), dirige con autorevolezza e non fa pesare troppo il fattore campo. Anche fortunato perchè non deve gestire episodi di particolare difficoltà. Rispetto alla media dei disastrosi arbitraggi attuali, fa quasi la figura del fenomeno...il che è tutto dire! 

domenica 14 marzo 2010

La favola è finita?

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Caro Presidente, lei che è un grande uomo di cinema, mi dica.... Ma non le danno fastidio le "seconde visioni", specie se si tratta di film tristi, scialbi e poco ben fatti?

Eh, si, caro Presidente, perchè quest'anno, seppure con una dignità e una qualità sconosciute lo scorso anno, siamo però purtroppo costretti a rivedere un film già visto e che dovrebbe finalmente insegnarle qualcosa.

La squadra in un momento iniziale della stagione prende fiducia e, sorretta da una grande condizione fisica, tiene altissimi ritmi di gioco, insostenibili per le avversarie, e arrivano gioco e risultati.

Poi (d'accordo, non dimentichiamo anche gli "orrori" arbitrali) la squadra, specie in certi uomini, cala fisicamente e mentalmente e, a ritmi più bassi, diventa una normale squadra di media e bassa classifica nella quale nemmeno la (poca) qualità del suo organico riesce a tenerla in piedi.

E in fondo, se rileggiamo la partita di stasera, ritroviamo in piccolo, nell'arco di una sola partita, tutte le contraddizioni di questa squadra: inizia a ritmo troppo basso e la Fiorentina più volte si avvicina minacciosa alla porta di De Sanctis, poi alza il ritmo di gioco e comincia a mandare in crisi i viola. Trovato il gol, in modo quasi casuale, si esalta e domina per circa un quarto d'ora fino al clamoroso errore arbitrale e qui la squadra si sgonfia e gli avversari escono alla distanza, mentre gli azzurri vagano scoppiati per il campo. C'è tutta la parabola di una stagione, in questo Napoli-Fiorentina: l'inizio balbettante, l'ascesa, la gloria, l'avversità arbitrale e lo smarrimento che conduce ad una forse troppo dura sconfitta.

Il problema (non ancora a mio avviso ben compreso e focalizzato da tecnico e dirigenza azzurra) è che da quando è in serie A, il Napoli ha sempre avuto un calo sensibile di rendimento nei mesi invernali (ha fatto in parte eccezione il gennaio di quest'anno dove sono arrivate ben 3 vittorie e 2 pareggi): nel primo anno però la squadra (nelle mani di Reja) ritrovò forma fisica e ritmo e chiuse alla grande il torneo, lo scorso anno (nella mani di Donadoni) rimase nel suo coma profondo e chiuse in modo indegno.

E quest'anno? Che accadrà? Arriverà la primavera e questa squadra rifiorirà con la nuova stagione? Oppure la favola è finita?

Le pagelle di Napoli-Fiorentina

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26 De Sanctis: 6,5. Eroico, stoico dopo l'impatto devastante con Gilardino, in cui, tra l'altro, ha salvato un gol fatto. Incolpevole sui gol viola, nel finale tenta di creare confusione in area avversaria senza successo, ma è il meno colpevole della sconfitta di stasera.

14 Campagnaro: 5,5. Sarà un caso, ma i guai arrivano sempre dal suo lato, ultimamente. In netto calo di rendimento, si fa ipnotizzare dal sedicenne senegalese Babacar (per il quale è facile prevedere un luminosissimo futuro) e da lì il nuovo crollo azzurro e altri 3 gol sul groppone.

77 Rinaudo: 5,5. Inizia benino, autorevole come nelle sue ultime uscite, ma alla lunga le assenze dei Cannavaro e dei Grava che negli ultimi mesi avevano fatto la fortuna della difesa azzurra sono uno scotto troppo grave, specie se davanti ti ritrovi gente di classe assoluta come Jovetic e Gilardino.

6 Aronica: 5,5. Stesso discorso dei due compagni di reparto. Fa quel che può ma non basta...

11 Maggio: 5,5. Un po' meglio rispetto alle ultime prestazioni, ma il ritmo del gioco azzurro non agevola sempre l'efficacia delle sue discese, nonostante lui cerchi di farsi trovare sempre pronto. Sbaglia più di una volta la misura nei cross Anche da sue incertezze nascono i problemi (e i gol) avversari.

23 Gargano: 5. Sempre peggio, sempre più confusionario e involuto. Crolla letteralmente nel finale dove non riesce a far più uscire la sua squadra e, nel contempo, agevola quelle manovre che creano i presupposti per i gol viola. Avrebbe seriamente bisogno di riposo. Un film già visto e, per quanto mi riguarda, ampiamente prevedibile, vista la rosa azzurra di quest'anno...e a proposito: Presidè, vabbè che ci mettete i soldi e che giusto in questi giorni avete rinnovato il contratto al Mota, ma talvolta tacere eviterebbe figure ridicole come quella che ha fatto lei parlando (lo potete ascoltare nell'intervista a canale 9 che ho postato un attimo fa) di un Gargano addirittura scatenato... Ma dove? Ma dde chè?? Ma che sta addì???

5 Pazienza: 5,5. Un po' meglio di Gargano, sfiora il gol di testa su calcio d'angolo nel primo tempo. Ancora una volta sostituito (a mio avviso ancora una volta inopportunamente) da Cigarini.

16 Zuniga: 6,5. Di gran lunga il migliore in campo, nonostante giochi sulla fascia da lui non amata. Però ci mette tanto impegno e, con l'andare del tempo, sempre più convinzione e qualità. Un solo cross, discreto, con sinistro, nel secondo tempo, si è ricordato un paio di volte che l'essere destro sulla fascia opposta gli dà anche la possibilità, che lui comincia a sfruttare nel secondo tempo, di convergere e tirare in porta. Ha comunque offerto un apporto costante alla manovra azzurra ed è stato uno degli ultimi ad arrendersi alla serata negativa.

17 Hamsik: 5,5. Un pizzico di qualità in più nella manovra offensiva azzurra, specie quando giostra a destra, ma non ci siamo, non ci siamo, non ci siamo. Mai pericoloso sotto porta, poco presente nella manovra. A che serve un Hamsik così?

19 Denis: 5,5. Conferma ancora una volta che quando entra dall'inizio non la mette mai dentro, pur creandosi occasioni clamorose (di qui il voto al di sotto della sufficienza). Comunque meglio un "asino" vivo, come il Denis di questi tempi, che comunque da un minimo di peso in attacco, che un "professore" morto, come il Quagliarella in crisi profonda di questi tempi.

7 Lavezzi: 6. Primo tempo sui livelli modesti di Bologna, poi il gol lo rigenera totalmente e per 20 minuti ci restituisce il Lavezzi devastante dei bei tempi che fa impazzire la difesa di Prandelli. Poi cambia la partita e il Pocho, forse anche stanco, si perde di nuovo. Prestazione però incoraggiante.

27 Quagliarella: 5. Il pellegrinaggio infrasettimanale a Pompei gli dona addirittura l'onta (meritata) della panchina, anche se a mio avviso il più meritevole della panchina non è lui, ma l'impalpabile Hamsik di questi ultimi mesi. In campo entra totalmente a disagio e ancora una volta cerca palla troppo lontano dalla porta. Mai pericoloso, ma secondo me Mazzarri non lo sta aiutando.

21 Cigarini: 5. Stavolta offre poco alla manovra e si fa notare solo su un calcio di punizione dal limite sprecato. Si perde nel marasma di una squadra in crisi morale e fisica.

18 Bogliacino: s.v. Buttato nella mischia a partita compromessa. Sostituzione incomprensibile nei modi e soprattutto nei tempi.

All. Mazzarri: 4,5. Mi spiace Mister: errare è umano, ma perseverare è diabolico e lei, mi perdoni, sta perseverando in alcune scelte molto discutibili che (spero di no ma) rischiano di creare problemi anche nello spogliatoio. E' vero che stasera molte scelte erano abbastanza obbligate, ma avrei fatto scelte iniziali e sostituzioni diverse nei modi e nei tempi. Premesso che Lavezzi deve giocare per recuperare la condizione, tra un Quagliarella in crisi di gol e un Hamsik evanescente totale in questo Napoli mazzarriano, sarei partito (e non lo dico adesso, ma lo pensavo già da molti giorni prima della partita) con Fabio in campo e Marek in panchina. Avrei fatto entrare Marek al limite nel secondo tempo al posto di Pazienza o (meglio) di Gargano (ma forse avrei dato a quel punto più spazio a Bogliacino), non avrei mai tolto Denis e non ho capito quindi l'ingresso del già citato Bogliacino a 5 minuti dalla fine. La squadra è in crisi morale e fisica e si avvia sulla stesa falsariga dello scorso anno, a conferma si una debolezza comunque caratteriale di questo gruppo di giocatori, ma il tecnico non sta tentando nessun accorgimento per far fronte alla situazione e, lo ripeto, nella manovra offensiva, si continua a vedere, nei movimenti casuali dei giocatori, la stessa improvvisazione del Napoli di Reja e di Donadoni. In questo il tecnico toscano, che pure ha i suoi meriti e ha mantenuto alcuni degli impegni che si era preso, si mostra carente. Spero che lui e la società capiscano dove intervenire in vista del mercato del prossimo anno per innalzare davvero il tasso tecnico e caratteriale di questa squadra che, se appena cala i ritmi di gioco, così com'è diventa una mediocre squadra di medio-bassa classifica.

Arbitro: Banti: 4,5. E' un vero peccato: l'arbitro livornese tiene benissimo le redini della partita, ma l'errore sul mancato di rigore di Lavezzi falsa totalmente l'andamento della partita, perchè un rigore a favore del Napoli (sull'1 a 0) e l'espulsione di Felipe (che tra l'altro era già ammonito) difficilmente avrebbero determinato il risultato finale a favore dei gigliati. Dunque un solo errore ma gravissimo ai fini della partita. Di qui il voto tanto negativo.

Serie A 09/10 - 28ª - Napoli-Fiorentina 1-3

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venerdì 12 marzo 2010

Appunti ...e domande sparse sulla crisi

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  • Da quando Grava è fuori, la difesa è tornata a riprendere gol e Campagnaro sembra quello che, nel reparto, risente di più dell'assenza di un giocatore veloce e arcigno come Gianluca. Soltanto una coincidenza?

  • Quando mai negli ultimi anni Zalayeta ha segnato un gol di rapina alla Paolo Rossi? Non è che Campagnaro ha un po' agevolato il Panteron?

  • Il Napoli domina ma non segna: solo sfortuna? Sarà, ma Hamisk da novembre dello scorso anno (da quando cioè viene schierato nel tridente di attacco) non fa più quei movimenti verticali con incursioni improvvise senza palla nelle difese avversarie e partecipa (poco) alla manovra offensiva con scambi brevi e orizzontali che aggiungono poco valore aggiunto alla pericolosità della manovra offensiva.

  • Il Napoli domina ma non segna: solo sfortuna? Sarà, ma se Lavezzi e Quagliarella svariano lontano dalla porta e Hamsik non fa incursioni, chi va in area a concludere quando Denis è in panchina?

  • Il Napoli domina ma non segna: solo sfortuna? Sarà, ma avete contato quante palle si scambiano Lavezzi e Quagliarella durante una partita? Difficile vero, se giocano lontano dalla porta e lontani decine di metri l'uno dall'altro?

  • Con questi presupposti, siamo sicuri che sia tutta colpa di Quagliarella?

  • Lavezzi, anche se fuori forma, essendo reduce da un infortunio, doveva giocare ed è giusto che abbia giocato, ma perchè Mazzarri ancora non capisce che l'attacco del Napoli non può prescindere da una prima punta vera (anche se tecnicamente limitata) come Denis? Perchè ancora non capisce che questa squadra, quando non è brillante fisicamente, ha bisogno di una prima punta che faccia reparto, e poi di due fra Quagliarella, Lavezzi e Hamsik a seconda del loro rispettivo stato di forma?

  • Ma Mazzarri non aveva detto che nelle sue squadre gli attaccanti rendono grazie ad opportuni movimenti offensivi e alle incursioni dei centrocampisti che servono a creare numero in area di rigore e allargare gli spazi per le punte?

  • Ma la difesa a 3 è un dogma? Siamo sicuri che è mpossibile giocare a 4 dietro con questa squadra? Ma Mazzarri non aveva detto che per lui il modulo con la difesa a 3 non è indispensabile?

  • Inter Napoli, 10 minuti di gioco, 2 a 0 per l'Inter; Napoli Milan, 10 minuti di gioco, 2 a o per il Milan; con la Roma 2 gol presi in 10 minuti; a Cagliari addirittura 3 gol in un quarto d'ora; a Bologna, 10 minuti di gioco, 2 a 0 per il Bologna. Il Napoli a volte spegne la luce durante la partita, e a volte non la accende al fischio di inizio. Le rimonte sono esaltanti ma perchè dover sempre rimontare? ...e poi non sempre ci sono tempo e forza per rimontare...

  • Due gol sfortunati? Forse sì però talvolta la sfortuna si può "attenuare". Sull'1 a o del Bologna avete visto quanti passaggi il Bologna ha potuto fare prima del tiro fatale di Buscè? Avete visto come arretrano le linee di difesa e centrocampo quando Buscè pende la palla senza che nessuno, dico nessuno vada a pressare Buscè? E perchè sul 2 a 0 c'è una voragine di spazio in area di rigore dove rimbalza il pallone? Chi doveva coprire quello spazio? Un difensore o De Sanctis?

  • Perchè Mazzarri ha tolto Pazienza, quando il centrocampo stava già soffrendo, per mettere Denis? Denis doveva certamente entrare ma al posto di uno dei centrali difensivi (Campagnaro?).

  • Ho scritto, non oggi, ma tanto tempo fa, nel pieno della nostra trionfale cavalcata, due previsioni, ovviamente ignorate dai più:
    1. può una squadra che si regge su soli due mediani tenere tutto un campionato a certi livelli? Non è che facciamo la fine di quei ciclisti di medio valore che al Giro d'Italia o al Tour fanno le prime due settimane in alta classifica e poi mollano tutto nell'ultima settimana, distrutti dalla fatica?
    2. con tante ammonizioni prese dai centrali (e quindi con squalifiche sempre più frequenti), con Santacroce perennemente infortunato e con un Campagnaro dai muscoli delicati, c'erano davvero tutti i presupposti per cedere il pur non eccezionale Contini di quest'anno (o per non prendere un altro centrale)?

  • Siamo sicuri che con un Hamsik così, un Datolo non ci avrebbe fatto comodo?

  • Perchè sempre Maggio e mai Zuniga? Mazzarri non aveva parlato di valorizzazione dei suoi giocatori? E Zuniga cos'è? Qualcuno l'ha detto al Mister che il colombiano è un giocatore azzurro?

  • Rilancio una inquietante domanda che ho posto a caldo domenica e che poi ho scoperto ha posto anche Umberto Chiariello durante la puntata domenicale di Campania Sport: ma siamo sicuri che De Laurentiis abbia tutta questa voglia di andare in Europa? Non è che al presidente sta bene una squadra di media classifica, come piaceva tanto anche al Ferlaino ante Maradona, che guadagnava sulla passione dei tifosi azzurri e, di tanto in tanto, lottava persino per lo scudetto?

  • Un dato statistico: 7 punti nelle prime 7 partite del girone di andata + 8 punti nelle prime 8 partite del girone di ritorno fanno 15 punti in 15 delle 27 partite finora giocate. Significa più di metà torneo ad un ritmo da retrocessione e quindi purtroppo non basta un ritmo da scudetto nelle altre 12 partite per meritare un posto in Europa. Avevo invocato continuità e una lunga serie positiva quando arrivò Mazzarri per sperare nell'Europa, un po' come fece il Napoli della serie B per risalire la classifica, ma il Napoli pareggia troppo e in un campionato con la vittoria a 3 punti, troppi pareggi compromettono alla lunga la classifica...meglio una vittoria e una sconfitta che due pareggi...
Avrei molte altre domande e dubbi (vorrei ad esempio che Marino mi spiegasse come mai adesso è così loquace sul mercato del Napoli), ma per ora mi fermo qui. Dalle domande e dagli appunti emerge di nuovo il quadro di una società e di uno staff tecnico che, cambiati gli uomini e ottenuti inizialmente ottimi risultati, sembra di nuovo preda di alcune "diottrie" di miopia, come ai bei tempi di Marino e Donadoni, non vedendo cose e situazioni che appaiono ampiamente evidenti e in alcuni casi prevedibili. E' vero che chi sta all'interno vede meglio certe cose, ma continuo a pensare, forse con superficialità e arroganza, che a volte chi è dentro, ci sta talmente tanto che non si accorge di situazioni che chi sta all'esterno vede in modo evidente.

Spero che la favola del Napoli per quest'anno non sia finita qui. In un epoca in cui tutto è part-time, sono stanco, caro Presidente, di tifare per una squadra che ti fa sognare ogni anno per un terzo del campionato e ti fa deprimere per i restanti due terzi!

Quand'è che potremo vivere una stagione intera su certi livelli? E soprattutto, caro Presidente, quando capirà che per vivere una stagione intera su certi livelli, c'è bisogno di giocatori con più qualità ed esperienza che affianchino i nostri "talenti a corrente alternata"?

giovedì 11 marzo 2010

Anteprima! Napoli Juve in posticipo giovedì 25

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Ancora molti siti e organi di informazione non hanno ripreso la notizia, ma molti siti autorevoli (tra cui quello della Lega Calcio e quello di Sky) già riportano la novità: la partita tra Napoli e Juventus, inizialmente programmata in contemporanea con il resto della giornata infrasettimanale di mercoledì 24 marzo, si svolgerà in posticipo (sempre alle 20.45) il giorno successivo, giovedì 25.

Quindi un giorno di riposo in più per preparare la grande sfida con i bianconeri, dopo la trasferta a Milano col Milan, ma anche un giorno in meno per preparare la successiva insidiosa partita casalinga con il Catania, rigenerato dalla cura Mihajlovic.

...ma comunque sempre Forza Napoliiii!!!

E' crisi...e Quagliarella va a Pompei!

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domenica 7 marzo 2010

E' crisi!

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Sta accadendo quello che temevo.

Con un centrocampo leggero e che prevede poche alternative (come scrivevo su questo blog già da questa estate), una rosa (troppo) ridotta, che già prima dello sfoltimento temevo non fosse in grado di offrire quella continuità necessaria a mantenersi stabilmente nelle primissime posizioni di classifica, un invetabile calo di gioco e di risultati, dopo l'incredibile cavalcata d'autunno e inizio inverno, ecco la crisi del Napoli che oggi, per la prima volta dopo circa due mesi, lo porta fuori dalla zona Europa.

Al termine del mercato di gennaio ero rimasto, come molti, perplesso, per gli acquisti non fatti e per l'eccessivo sfoltimento della rosa, segnatamente di uomini come Datolo e Contini che oggi potrebbero dare un utile contributo. Ma se posso capire che a gennaio è difficile comprare bene (il Bologna ci è riuscito, ma partendo da una rosa di qualità infima per cui era difficile non migliorarla), vendere come si è venduto mi lascia, non da oggi (l'ho scritto anche a gennaio) molte perplessità.

Quali sono dunque i fattori di quella che le cifre definiscono chiaramente come una crisi?
  • Centrocampo leggero e con poche alternative: l'ho scritto questa estate e l'ho ripetuto anche nei momenti più belli. Non era pensabile poter reggere a certi livelli soltanto con Gargano e Pazienza.

  • Gli attaccanti non segnano: Quagliarella e Lavezzi vedono poco la porta, fanno gli stessi movimenti offensivi, lasciano sguarnita l'area di rigore. Quagliarella è anche poco assistito dal resto della squadra. Denis permette a Quagliarella di giocare un po' meglio, ma a sua volta spreca troppo sotto porta per quanto si fa trovare in zona gol.

  • Gli esterni in difficoltà: Maggio è in calo, ma Mazzarri non vede mai Zuniga. Dall'altro lato Aronica da sempre il massimo, mentre Dossena ancora arranca per noie fisiche. E nel gioco di Mazzarri gli esterni sono fondamentali.

  • Hamsik: nel gioco di Mazzarri non riesce più a fare quelle incursioni improvvise che lo hanno reso famoso, incide poco nella qualità della manovra, è il terzo inverno che va in letargo, oggi sembra un orpello.

  • Mazzarri sta scegliendo poco e male: dopo essersi volutamente privato di un paio di scelte che oggi potrebbero eessere importanti (Contini in difesa e Datolo in attacco), continua a puntare sugli stessi uomini, non cura adeguatamente i movimenti offensivi (Lavezzi e Quagliarella continuano a fare gli stessi movimenti e gli stessi errori), come fa invece per quelli difensivi. Spero che le sue "non scelte", unite ai pessimi risultati di questi ultimi due mesi, non gli alienino le simpatie dello spogliatoio e che quindi non si riveda lo "sbracamento generale" dello scorso anno.
Ma, mi domando, De Laurentis la vuole davvero l'Europa? E, se vuole la Champions nei prossimi anni, come pensa di arrivarci senza giocatori di qualità assoluta e con giovani, sempre meno giovani, che si prendono molte pause durante la stagione (vedi Hamsik) e a cui forse si chiede troppo?

Le pagelle di Bologna - Napoli

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26 De Sanctis: 5,5. Ancora una partita poco convincente. Non fa errori clamorosi sui due gol, ma appare (vedi secondo gol) meno autorevole dei suoi tempi migliori. Ordinaria amministrazione tra i pali, sui calci d'angolo, in cui la squadra soffre spesso, non prende esempio dal collega Viviano che invece esce spessissimo per far capire a tutti chi è il padrone dell'area di rigore. Forse un approccio più aggressivo come quello di Viviano avrebbe perlomeno potuto evitare il secondo gol.

14 Campagnaro: 5,5. Nessun errore clamoroso, ma in evidente calo di condizione. Soffre, come gli altri colleghi di reparto, la forza, la tecnica e le motivazioni di Zalayeta.

77 Rinaudo: 6,5. Conferma il suo momento molto positivo, stavolta anche con un gol che la squadra avrebbe dovuto capitalizzare meglio.

28 Cannavaro: 6. Tiene ancora bene, ma anche lui soffre molto il Panteron. A fine gara si becca un'ammonizione per fallo su Gimenez che gli farà saltare la prossima gara con la Fiorentina.

11 Maggio: 4,5. Totalmente nullo. Annientato da un non irresistibile Modesto, si fa trovare poco in fase di spinta e quasi nulla in area di rigore.

23 Gargano: 5,5. Anche oggi corre tanto, ma con poco costrutto. Stavolta sfiora il gol...ma non basta. In netta fase involutiva.

5 Pazienza: 6. Solo 55 minuti in cui mostra un leggero miglioramento rispetto alla scorsa settimana. Complessivamente però i mediani azzurri perdono il confronto con Mudinghay (monumentale) e il resto del centrocampo felsineo.

6 Aronica: 6. Anche oggi cerca di fare il massimo, sia in difesa, sia in fase di appoggio, dove però non è stato cercato con efficacia (a volte) o non è stato abbastanza aggressivo (altre volte).

17 Hamsik: 5,5. Nella generale impotenza offensiva, prende due volte palla nel primo tempo per andare a concludere. A parte un possibile calo fisico (per lui abituale nei mesi invernali), mi resta il dubbio che negli schemi di Mazzarri (guardiamo i numeri e i movimenti) le caratteristiche di incursionista dello slovacco si perdano quasi completamente.

27 Quagliarella: 5. Vedi settimana scorsa. Con la differenza di un tiro in porta su punizione. Nel primo tempo arretra fino a centrocampo per prendersi palla...e se lui fa questo, chi va in area a finalizzare? Leggermente meglio con Denis nel secondo tempo, ma appena appena.

7 Lavezzi: 5. Come accade al rientro da un lungo infortunio, ad una prima partita positiva, fa seguito una flessione evidente. La regola viene confermata: tanto impegno, ma del tipo "vorrei ma non posso". Da evidenziare il bel cross trasformato in gol da Rinaudo. Se non si riaccende, la squadra rischia di concludere questo torneo nel medesimo grigiore dell'anno scorso.

8 Dossena: 5,5. Fa il possibile, tira anche verso la porta, ma la sua condizione e quella della squadra non lo aiutano.

21 Cigarini: 7. Prende in mano la squadra, offre tanta qualità alla manovra, crea situazioni pericolose, come quella splendida palla messa in mezzo e non convertita in gol da Denis e Quagliarella. Cerca di essere sempre presente, il ragazzo c'è, forse sarebbe ora che avesse più spazio, visto il rendimento calante dei mediani e di Hamsik.

19 Denis: 6,5. Ancora un fattore anche se non devastante come domenica scorsa. Non riesce a convertire in gol un assist d'oro di Cigarini e in quella situazione mostra forse il suo limite più grande. Meriterebbe in questo momento un posto da titolare.

All. Mazzarri: 5. Il Napoli sta crollando e lui sembra in totale confusione. Dice che gioca chi è più in forma e fa partire titolari Quagliarella, Lavezzi, Campagnaro, Gargano, Hamsik e Maggio, che appaiono in completo regresso atletico e mentale. Magari Lavezzi in campo ci deve stare, perchè ha bisogno di giocare, ma gli ingressi di Cigarini e Denis dimostrano che il tecnico sta dicendo delle cose e ne sta facendo altre. Non ha grandi alternative in panchina, per sua precisa scelta nel mercato di gennaio dove ha ottenuto un forte sfoltimento della rosa, ma quelle poche che ha (Zuniga, Cigarini, Denis) non se le gioca da subito, ma aspetta il secondo tempo. Con lui Hamsik continua a non rendere e mi chiedo se dipenda dal consueto letargo invernale dello slovacco o dei suoi meccanismi di gioco che lo penalizzano. Credo sia tempo che cominci a fare qualche scelta per non perdere la credibilità in uno spogliatoio che facilmente si deprime. In attacco non è possibile che Quagliarella e Lavezzi continuino a fare gli stessi movimenti, da seconda punta.

Arbitro: Romeo: 6,5. L'avevo visto bene nel precedente casalingo di campionato, si conferma oggi. Ancora un buon arbitraggio, ha la fortuna di non dover valutare episodi particolarmente difficili. Tiene bene in mano la partita e tira fuori i cartellini in modo a mio avviso condivisibile.

Serie A 09/10 - 27ª - Bologna-Napoli 3-1

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venerdì 5 marzo 2010

2000 giorni di De Laurentiis: sempre più in alto!

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Nella settimana in cui il Napoli di De Laurentiis festeggia i 2.000 giorni di vita, appare una classifica estremamente significativa, elaborata in questi giorni dalla prestigiosa Delotte Consulting.

La classifica mette a confronto il fatturato di tutte le societa' calcistiche europee, classifica ovviamente dominata dal Real Madrid.

E il Napoli? Fino a qualche anno fa o non ve ne era traccia o la societa' azzurra era confinata in posizioni remote, tipo 180º posto!

E invece l'ultima svela una realta' importante e direi quasi clamorosa: il Napoli e' 6º in Italia e 28º in Europa, in entrambi i casi appena dietro alla Fiorentina.

Il risultato deve essere comunque definito straordinario, considerando che, a differenza della Fiorentina, il Napoli non puo' vantare al momento i corposi introiti che derivano dalla partecipazione alla Champions.

Dove potremmo arrivare dunque, entro due/tre anni, in questa classifica, ipotizzando una partecipazione alla Champions, un incremento dei diritti televisivi nazionali e internazionali e, magari, un ulteriore sviluppo di un settore marketing e merchandising che negli ultimi due anni è già cresciuto in modo esponenziale?

Intanto, augurando altri (non 2.000 ma) 20.000 di questi giorni, godiamoci questo risultato straordinario che a mio avviso rappresenta nel modo più inequivocabile la galoppante crescita del club azzurro in questi ultimi anni.