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lunedì 17 dicembre 2012

Ben svegliati!!!

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c’è un esercito di scontenti in questo gruppo che rischiano di far saltare ogni equilibrio. Aronica vuole andar via, Campagnaro non rinnoverà, Zuniga vuole un ingaggio che il Napoli non gli concederà e Vargas ha capito che Mazzarri lo considera più o meno come le sagome che si usano in allenamento per esercitarsi sulle punizioni.


Finalmente qualcun altro che si è accorto dello sfascio incombente!

Consolatevi con la fortuna...io non ci sto!!!

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Qualcuno mi ha chiesto il perchè di questo lungo silenzio sul Napoli... Stasera avete avuto dal campo alcune risposte molto chiare che io avevo giá anticipato dopo le prime disastrose sconfitte di europa league. Nel calcio la fortuna e la sfortuna sono solo alibi per i perdenti e le piccole squadre (e piccole societá)...e questo Napoli dimostra di essere piccolo come squadra e come societá...non credo più in questo Napoli e in questo progetto, ma non da oggi (troppo facile), ma dopo l'ennesimo "non mercato" dell'accoppiata Bigon-Mazzarri, avallato da un presidente a cui interessa solo l'attivo di bilancio. Questa societá, bilancio sano a parte, ha carenze organizzative societarie e tecniche enormi, che solo qualche iornalista intelligente vede e commenta con coraggio e onestá intellettuale. Gli altri sono tutti pecore al seguito della "mangiatoia-Napoli" che sono solo buoni a tirar fuori l'odiosa storia dei gufi e delle cornacchie, manco fossimo nel medioevo. Siamo arretrati!!! Come mentalitá e come organizzazione!!! Le vittorie delle grandi squadre arrivano con la competenza e la programmazione seria e non riempendosi la bocca di inutili chiacchiere (sempre le solite che ormai mi hanno stufato) e di stupide e puerili "superstizioni"... Ci vogliono manager all'altezza nel settore tecnico, un allenatore duttile e una rosa che non venga sfasciata con la folle idiozia di un Napoli per il campionato e di un altro (tutto di riserve!!!) per l'Europa.


Ecco perchè ho taciuto in queste settimane: perchè quello che avevo da dire l'ho giá detto due mesi fa e una vittoria o una sconfitta in questo momento mi interessano ben poco di fronte allo sfascio che intravedo e segnalo da tempo.

Mi entusiasmava il Napoli della risalita perchè, nonostante gli errori, vedevo competenza e lungimiranza...mi deprime questo Napoli perchè non solo non vedo prospettive di miglioramento ma una abissale mancanza di competenza che porta i nomi di De Laurentiis, Bigon, Mazzarri e il tanto decantato scouting che ci ha portato Fernandez, Fideleff, Chavez, Vargas e compagnia bella. Ma dove crediamo di andare con questi presupposti? 

Cari tifosi, divertitevi, voi e la sfortuna... Io non mi diverto più...e so che questa è ben altro che sfortuna!

domenica 18 novembre 2012

De Laurentiis, sveglia! Non è (solo) colpa di Mazzarri!

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http://www.rispettalosport.it/images/mondonapoli/nr366.pdf


Leggete l'editoriale di Umberto Chiariello: evidenzia (meglio di me) le contraddizioni sempre piú evidenti in questo Napoli. Io però insisto sulle responsabilitá gravi del Presidente nello sprecare le risorse economiche spese (malissimo e con scarsa competenza) negli ultimi 3 anni (compreso il tanto declamato scouting che doveva essere il migliore del mondo e ci ha portato autentici bidoni o piccoli talenti subito bruciati da Mazzarri) per cui ora abbiamo una squadra molto vecchia e che il prossimo anno dovrá essere comunque rifondata

Pareggio col Milan figlio degli enigmi del Napoli

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Anche se questo è il miglior campionato di sempre del Napoli di De Laurentiis, il pareggio col Milan porta alla luce enigmi e contraddizioni nella gestione di questo Napoli, che da quando sono arrivati Bigon e Mazzarri ha mantenuto una gestione sana della societá pur investendo circa 150 milioni di euro, ma si trova oggi una rosa ancora troppo limitata, gestita male dall'allenatore e con un'etá media sempre più alta.

martedì 13 novembre 2012

Genoa-Napoli, una vittoria di squadra

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Col Dnipro 4 gol su 4 di Cavani, col Genoa una perfetta combinazione di squadra:

  • Mesto: 1 gol (1-1) e 1 assist (2-3) ad Hamsik
  • Hamsik: 1 gol (2-3) e 1 assist (2-2) a Cavani
  • Cavani: 1 gol (2-2) e 1 assist (2-4) a Insigne
  • Insigne: 1 gol (2-4) e 1 assist (1-1) a Mesto

domenica 11 novembre 2012

Finalmente il coraggio di Mazzarri !

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Finalmente il tecnico azzurro legge davvero la partita e con Insigne e Mesto ribalta il quadro tattico del match di Marassi e alla fine vince meritatamente.


giovedì 8 novembre 2012

4 gol al Dnipro! Matador nella leggenda!

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Il Napoli sull'orlo del baratro e un leggendario Matador lo afferra per i capelli: spero che Mazzarri e il Presidente abbiano capito ciò che esiste da quando esiste il calcio e che nel calcio non si inventa niente: 
  • 1) si vince con i fuoriclasse e il Matador lo è! 
  • 2) si vince con i titolari e non con le riserve 
  • 3) si vince con la qualità (vedi gol del 3 a 2) 
  • 4) da che mondo è mondo in tutte le squadre del mondo esistono titolari e riserve e non si può chiedere alle riserve di fare i titolari 
  • 5) le riserve inserite nel contesto dei titolari (vedi Mesto) possono fare una degnissima figura!


domenica 4 novembre 2012

Far finta di essere sani!

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Una squadra che molti "lecchini" si ostinano a descrivere "sfortunata" mostra invece da troppe settimane una preoccupante involuzione fisica, mentale e tecnica. Mazzarri e De Laurentiis, pretendiamo spiegazioni, non alibi!

Inter, la partita che avrebbe dovuto fare il Napoli

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lunedì 29 ottobre 2012

Addio calcio italiano, mi dimetto da tifoso!

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Sono completamente d'accordo, pagina per pagina, parola per parola, con Umberto Chiariello e Liberato Ferrara per gli articoli pubblicati sul numero odierno di Mondonapoli: http://www.rispettalosport.it/images/mondonapoli/nr346.pdf

Addio calcio italiano, io mi dimetto da tifoso!

domenica 28 ottobre 2012

Ennesimo furto a favore della Juve: io lascio questo schifo di calcio!

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Gol regolare annullato al Catania, gol in fuorigioco convalidato alla Juve...non potevo non scrivere qualcosa sulla pagina di Sky Sport, anche se temo non servirá a nulla...la misura é colma, per me il calcio é finito!!!

Fra 10 anni il calcio italiano sará ridotto come il ciclismo di Armstrong. Se ci sono sempre meno spettatori a seguire questo sport è perchè sempre piú gente capisce che lo spettacolo è falsato. Perchè ad esempio negli Stati Uniti o in Inghilterra gli stadi sono pieni? Perchè si fa di tutto per garantire l'imparzialitá degli arbitri e l'equilibrio dei tornei sportivi. Qui in Italia abbiamo (non da oggi) arbitri sdraiati sulle posizioni dei soliti potenti e sempre maggiori squilibri tra le squadre partecipanti. E Sky che potrebbe fare molto per pretendere equitá ed equilibrio, si abbassa a acquistare uno spettacolo sempre piú penoso e sempre meno credibile. Molti stanno disdettando il calcio e io a breve saró tra questi: non credo piú nel calcio italiano, marcio e corrotto come il paese che rappresenta...e Sky omertosa non si rende conto che si sta scavando la fossa con le sue mani giorno per giorno, andando a presso a una Lega calcio che è un misto tra un'armata Brancaleone e una famiglia corleonese... Sveglia Sky!!! I tifosi italiani, quelli veri, sono stufi di questo marciume....fate qualcosa. Firmato: il prossimo che straccerá le tessere Sky (ma non per passare a Mediaset, ma per non sprecare piú in modo cosí osceno i nostri ormai pochi soldi)

venerdì 26 ottobre 2012

Dopo Dnipro-Napoli: Presidente,Bigon, Mazzarri! Basta figuracce!!!

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Assolvo tutti i giocatori e condanno Mazzarri e la societa' che, dopo le gia' negative esperienze dello scorso anno (vedi Chievo) ha rifatto certe scelte folli! Errare e' umano, perseverare e' diabolico...e imperdonabile! Il calcio e' un gioco di squadra fatto di uomini...se Mazzarri e la societa' credono che certe scelte paghino, e' meglio che giochino a FIFA 2013 o a PES!


Sulla mia stessa linea Liberato Ferrara sul numero odierno di Mondonapoli con la sua consueta competenza e la sua urticante ironia -> http://www.rispettalosport.it/images/mondonapoli/nr343.pdf 

mercoledì 24 ottobre 2012

Verso Dnipro - Napoli: avremo il riscatto del Napoli-2 ?

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Vigilia di Europa League: lo snodo ucraino determinante per sperare ancora nella qualificazione al prossimo turno. Riusciranno le seconde linee azzurre a riscattare la batosta di Eindhoven?



lunedì 22 ottobre 2012

Chiariello, sei sempre il migliore!

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Da un lato un oscuro "giornalista" della RAI resosi protagonista di una oscenitá professionale mai vista, dall'altro un professionista napoletano che, se fossi giornalista, sceglierei come mio maestro di professione, Umberto Chiariello, come me tifosissimo del Napoli, ma intellettualmente onesto e grande professionista come pochi in Italia.

Se volete respirare aria buona per il vostro cervello, ironia e sorrisi sul calcio, ma anche infiniti spunti di riflessione sullo sport, sul calcio e sul Napoli, seguite quel capolavoro di giornalismo che è l'ormai ventennale "Campania Sport", ogni domenica dalle 20, su Canale 21 e la sua "estensione telematica" (www.rispettalosport.it).

Per avere un'idea dello spessore del dott.Chiariello, leggetevi il suo bellissimo editoriale raccontato ieri sera durante la trasmissione e riportato in forma scritta sul numero di oggi della testata Mondonapoli, che il dott. Chiariello ospita sul suo sito: http://www.rispettalosport.it/images/mondonapoli/nr339.pdf 

Un monumento di passione, competenza ed equilibrio che merita il massimo rispetto e deferenza...
e per dimenticare chi invece nella sua crassa abiezione, per tentare una "frettolosa ironia" 
senza nè arte nè parte si é dimostrato indegno del servizio pubblico.

I napoletani li distinguete dalla puzza...

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http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/10/22/napoletani-distinguete-dalla-puzza-bufera-piemonte/208216/


Io non mi sento offeso, perché chi si offende é fetente e io sono "pulito" dentro e fuori. Premesso questo spero che in questo paese ben piú puzzolente di quanto vengono accusati i napoletani, una volta tanto venga applicata una delle milioni di leggi che il nostro parlamento ha approvato dall'unitâ a oggi, incriminando il tizio (giornalista sarebbe troppo) che ha confezionato il servizio e applicando le sanzioni previste dalla legge nei confronti del direttore responsabile della testata regionale del Piemonte, gente che paghiamo con una tassa, ossia il canone Rai, a cui la legge stessa ci obbliga e che io pago tutti gli anno, nonostante sia napoletano,e quindi notoriamente uno che non paga le tasse! Ma giá so che in questo paese di imbroglioni e mascalzoni, costruito non a caso con la violenza e il sangue di noi meridionali per conto di una ignobile famiglia piemontese che ci ha portato solo guerre e lutti, finirá tutto a tarallucci e vino, alla faccia di chi nell'ottocento ha dato la vita per costruire un'Italia giusta e repubblicana in buona fede. Sono schifato, non di essere napoletano, ma di essere suddito di un paese che è nato e che vive sulla menzogna, sull'omertá, sulla maleducazione civica e sull'illegalitá diffusa...anche nei servizi(etti) giornalistici. VERGOGNA!

Aggiornamento: il giornalista (pfui!!!) viene sospeso e la Rai si scusa -> http://www.tuttonapoli.net/?action=read&idnotizia=120026


venerdì 19 ottobre 2012

Alla faccia della sudditanza...

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Dedicato a tutti quelli che ancora credono a Babbo Natale o alla Befana, cioé che nel calcio italiano la sudditanza psicologica non esiste... Avete ragione, perché da questi retroscena che non sono gossip, ma atti ufficiali di una istituzione dello Stato Italiano, emerge con devastante chiarezza a quale marciume si possano abbassare alcuni arbitri, designatori e dirigenti di calcio...mamma mia!!!

***


Quegli arbitri da quattro milioni (di danni)

BERGAMO, PAIRETTO, MAZZINI, LANESE, DE SANTIS : LE CONVERSAZIONI DEI “ MAGNIFICI CINQUE ” CONDANNATI DALLA CORTE DEI CONTI A RISARCIRE LA FIGC

di Paolo Ziliani
Nella lista degli arbitri e dei dirigenti condannati dalla Corte dei conti a risarcire la Figc per il danno d’immagine inferto ai tempi di Calciopoli (per una “ violazione senza precedenti dei princìpi di lealtà sportiva”), c’è una speciale Top Five : quella composta da Bergamo, Pairetto, Mazzini, Lanese e De Santis, che dovranno risarcire 3, 5 milioni dei 3. 970 richiesti in tutto. Ricordiamone in breve le prodezze. 

1 ° - BERGAMO, 1 MILIONE DI EURO È uno dei due designa-tori. Secondo la Corte, “ le sue illiceità sono più gravi di tutti gli altri convenuti ” perché nel suo rapporto con Moggi “ dimostra una degenerativa assuefazione al disprezzo delle regole, alla collusione, ai giochi di potere”. Famosa l’intercettazione in cui con Moggi compila la griglia degli arbitri per il comico rito del sorteggio. “ Aspe’ … fammi piglia ’ il foglietto ! ”, dice Big Luciano, che si mostra più informato dello stesso Bergamo sui movimenti dei fischietti : vuole che Papa-resta sia inserito in prima fascia, Bergamo gli dice che arbitra in Europa e non torna in tempo ma Moggi lo rimbecca : “ Ti ha detto una cazzata, ritorna venerdì sera ! Allora : Bertini, Paparesta, Trefoloni, Racalbuto … ci avevo messo anche Tombolini, però poi Tombolini ha fatto casino con la La-zio … ”. Bergamo, timidamente : “ E Rodomonti al posto di Tombolini? ”. “ Va pure bene !”, dice Moggi. “ E allora la griglia s’era fatta uguale, vedi? ”, chiosa sollevato il designatore. 

2 ° - PAIRETTO, 800 MILA EURO Co-designatore. Secondo la Corte “ in ruolo recessivo nei confronti di quello dominante del collega Bergamo”. Al telefono con Moggi fa la figura del Fracchia, un vero cacasotto. “ Ma che cazzo di arbitro ci avete mandato? ”, gli urla Moggi dopo Juventus-Djurgårdens 2-2 preliminare di Champions (Pairetto è vicepresidente della commissione Uefa). Lui balbetta che “ Fandel è uno dei primi … ” ma Moggi lo zittisce : “ Ma questo può andare in culo Gigi ! Questo qui te lo dico io deve andare in culo, fidati di me ! Ora mi raccomando per Stoccolma, eh? ”, lo ammonisce. “ Porco Giuda, mamma mia ! –annaspa il servo Pairetto –Questa veramente dev’essere una partita che... ”. Moggi : “ Ma no, si vince ! Però con uno come questo resta difficile. Capito? ”. 

3 ° - MAZZINI, 700 MILA EU-RO È il vice di Carraro, totalmente al servizio della Cupola che può decidere il destino di chiunque : vedi Fiorentina che sta rischiando di finire in Serie B. Mazzini chiama Moggi e cinguetta ilare : “ Ho trovato Diego ! ”. Diego chi? “ Diego Della Valle ! M’ha detto mi raccomando, stiamo in contatto perché ora appena finito il discorso alla lega veniamo a parlare con voi perché dobbiamo fare tutto insieme … perché voi siete importanti, i più importanti di tutti, e dovete essere premiati ! Per cui mi ha detto che ora verrà a parlare con noi, a offrirci grandi doni ! ”. Moggi : “ Vabbè vabbè, lasciamolo lavorare. Poi lo lavoro io questo stronzo di merda”. E Mazzini : “ Bravo ! Bravo ! ”. 

4 ° - LANESE, 500 MILA EURO È il presidente degli arbitri, ma invece di difendere i suoi fischietti li scarica e li manda al macello. Come Paparesta, che in Reggina-Juventus 2-1 non concede un rigore e annulla due gol alla Juve, poi travolto e “ sequestrato ” da Moggi a fine partita. Lanese : “ Non ti dico che ho vissuto in tivù, ero incazzato come una belva ! ”. Moggi : “ È una cosa incre … è … una cosa incredibile ! ”. Lanese : “ Lo so, non mi dire. Cioè, io so tutto perché l’osservatore è un mio amico e m’ha detto che t’ha visto entrare, cosa gli hai detto ! Dice : ma io che devo fare? Tu, gli ho detto, non c’eri e ti fai i cazzi tuoi ! Eh eh, giusto? ”. Moggi : “ Eh, gliene ho detto di tutti i colori ! ”. Lanese : “ Lo so, lo so, so tutto gioia ! ”. 

5 ° - DE SANTIS, 500 MILA EURO È il fiore all’occhiello della “ combriccola romana di arbitri che controlla il sistema”, come da denuncia di Spinelli, presidente del Livorno, che subito viene punito : la Cupola manda De Santis a Livorno-Siena e la partita finisce 3-6 (!) con Galante subito espulso. A fine match De Santis telefona a Mazzini : “ Hai visto? Pronti-via, uno fuori ! ”. Mazzini : “ Povero Spinelli ! Sei stato come al solito splendido ! ”. De Santis è il braccio armato della Cupola, l’arbitro capace di condurre le partite al risultato voluto. Come Lecce-Parma 3-3, ultima di campionato, dove la parola d’ordine è : “ Salvare la Fiorentina ” (Della Valle è ormai venuto a Canossa) facendo in modo che Parma e Bologna non vincano. De Santis pilota il pareggio con mano sicura e infierisce sul Parma facendone squalificare 5 giocatori. Al fischio finale il dirigente Cinquini protesta. De Santis divertito telefona a Mazzini. “ Io gli ho detto : scusa, ma che il problema è mio? Allora : io sono Massimo De Santis, arbitro di calcio, penso di saper arbitrare. A me non me ne frega un cazzo né del futuro del Lecce, né del futuro del Parma. I problemi sono vostri. Lei fa lo spareggio? E che ne so io ! Stavo ad arbitra’ … ”. Ridono della grossa. Poi De Santis chiude : “ Io m’ero messo avanti col lavoro, capito? Ho fatto 3-3 ! ”. Altre risate.

venerdì 5 ottobre 2012

Le riserve del Napoli umiliate ad Eindhoven

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Classifica

DNIPRO 6 2 0 0 5 2
NAPOLI 3 1 0 1 4 3
PSV 3 1 0 1 3 2
AIK SOLNA 0 0 0 2 2 7

domenica 30 settembre 2012

Vittoria con la Samp, come nell'anno del primo scudetto...

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Sampdoria-Napoli 0-1 Auriemma Ampia Sintesi HQ... di NapoliFansTube

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Le pagelle

De Sanctis: SV - E' vero che la Samp non aveva punte di ruolo, ma l'eccellenza della fase difensiva azzurra è teestimoniata dall'inoperosità di Morgan. 

Campagnaro: 7,5 - Ancora una prestazione difensiva superlativa: provvidenziali diagonali difensive e interventi sempre puntuali a spezzare sul nascere le trame offensive sampdoriane. In questo momento è in uno stato di grazia

Cannavaro: 6,5 - Usa le cattive quelle rare volte in cui non ci arriva con le buone, ma grazie ai compagni di reparto e al gran lavoro dei mediani, Paolo e la difesa azzurra non ballano più come lo scorso anno

Gamberini: 7 - La sua esperienza sta facendo la differenza nel reparto difensivo azzurro, anche in una posizione per lui non abituale. Considerando che sarebbe dovuto essere il ricambio di Campagnaro, appare un acquisto davvero indovinato

Behrami: 6,5 - Stavolta meno straripante rispetto alla partita con la Lazio, ma tanto lavoro di sacrificio e acume tattico: sempre al posto giusto a recuperar palloni su palloni, proteggendo alla grande i centrali azzurri

Inler: 7 - Da me sempre criticato per la sua lentezza di pensiero e di gambe e per la sua cattiva abitudine di mollare gli incursori avversari lasciando i suoi centrali alla mercè delle incursioni avversarie, oggi conferma la stupenda prestazione già offerta con la Lazio, mostrando gli stessi pregi: sacrificio in aiuto ai centrali difensivi azzurri, intelligente nel farsi trovare dai compagni al posto giusto per accendere l'azione offensiva azzurra. L'azione del rigore parte dai suoi piedi appena fuori dall'area di rigore azzurra, si sviluppa con un elegante triangolo con Hamsik a eludere il pressing sampdoriano e si conclude con un intelligente suggerimento in profondità che Marek trasforma in oro. E' questo che ci aspettiamo da Inler e vedergli fare oggi queste cose anche in una partita che presenta ritmi altissimi e spazi strettissimi, ci infonde grande entusiasmo per il futuro

Maggio: 6 - Conferma di non essere al meglio e si vede poco in avanti, però si sacrifica molto in fase difensiva (Mesto: SV - Giusto i minuti di recupero per allentare la pressione avversaria)

Zuniga: 6 - Meno straripante rispetto a mercoledì, trova però alcuni spunti interessanti per dare fiato alle ripartenze azzurre e comunque anche lui si sacrifica molto in fase difensiva

Hamsik: 7,5 - E' vero che sbaglia due tiri dal limite che di solito nelle migliori giornate finiscono nello specchio della porta, ma Marek trasforma in oro l'azione decisiva del match contribuendo a costruirla e a concluderla da par suo...segno di maturità sia da un punto di vista tecnico che mentale (Dzemaili: SV - Anche lui dentro per una manciata di minuti a irrobustire il filtro di centrocampo)

Pandev: 4 - Voto molto severo, d'accordo, ma i miei voti sono sempre per quello che vedo sul campo nella singola partita. Oggi, come a Catania, Goran appare svuotato, privo di nerbo fisico e di idee: nessuno spunto, sempre anticipato, non riesce mai a tenere palla e sembra passeggiare per il campo. Fossi in Mazzarri comincerei a chiedermi che fine ha fatto lo splendido cigno ammirato ad inizio stagione, fino alla partita interna col Parma: è un momento di lieve calo fisico o comincia a soffrire la concorrenza interna? (Insigne: 6 - Stavolta non ruba l'occhio come nei suoi 25 minuti con la Lazio, ma dà sempre l'impressione di poter inventare la giocata risolutiva da un momento all'altro: si sacrifica in fase difensiva ed è sempre pronto a far salire la squadra e farla rifiatare anche se in qualche occasione denota che deve ancora migliorare nella gestione dei tempi di gioco, ma è solo una questione di esperienza, quindi va benissimo così)

Cavani: 6,5 - Solita partita di grinta e sacrificio, anche se non viene mai servito in modo adeguato per rendersi pericoloso. Ha il merito di trasformare il rigore decisivo contro un para-rigori come Romero. 6 gol in 6 partite...e la favola continua

Mazzarri: 7 - Stavolta, pur in una partita splendidamente preparata da Ferrara, ha il merito di ottenere dai suoi uomini calma, ordine tattico e spirito di sacrificio, tutte virtù clamorosamente venute meno a Catania...Oculata e opportuna anche la gestione dei cambi, deve porre maggiore attenzione sulla "mini-crisi" di Pandev

Tagliavento: 6- - Risibili le critiche di Ferrara nei suoi confronti mentre Behrami viene messo KO come in un match di pugilato con un taglio profondo nel sopracciglio e Maggio rischia il ginocchio e in entrambi i casi Tagliavento non interviene con due rossi. Esagera in occasione dell'espulsione di Mazzarri, ma valuta in modo corretto l'episodio decisivo del match.

mercoledì 5 settembre 2012

Prato del San Paolo: iniezioni di semi per la rinascita

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Dopo il sopralluogo di ieri, la situazione del prato del San Paolo sembra in netto miglioramento.

Anche oggi Tuttonapoli.net dedica (a mio avviso giustamente) molto spazio all'argomento e riprende un incoraggiante articolo apparso questa mattina su Il Mattino, testata anch'essa molto attenta alla vicenda.

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Sembrerebbe quasi risolta la questione terreno di gioco del San Paolo. La società azzurra in comune accordo col nuovo manutentore e gli agronomi della Figc pare abbia trovato la soluzione ideale al problema. 

Ecco quanto riporta l'edizione odierna de Il Mattino: "Da questo pomeriggio inizieranno le «iniezioni» nel terreno del San Paolo di nuovi semi, per l’appunto quasi 500 chili. Che si sommano ai circa 200 chili già distribuiti ieri. Di fatto, proprio di questo si tratta: iniezioni. Una macchina arriverà appositamente dalla Toscana e si sposterà molto lentamente sul prato e ogni due centimetri infilerà nel terreno un piccolo mucchio di semi. Che entreranno nel suolo fino a 20 centimetri di profondità (e a varie profondità) per essere immediatamente ricoperti ed evitare così che il caldo possa danneggiarli o che gli uccelli possano strapparli dalla terra. 

Non solo. Secondo quanto riporta l'edizione odierna de Il Mattino - La ditta di Francesco Marrone, il manutentore ufficiale del terreno di gioco, avrebbe già provveduto a conservare il seme a temperature molto basse: «È la soluzione migliore – spiega l’agronomo della Lega e della Figc, Giovanni Castelli – Si tratta di semi a crescita molto veloce e trattati per garantire una resa molto elevata». 

Castelli, che fa da consulente a molti impianti di serie A dice che la situazione non è così drammatica: «I risultati sono già buoni: nei prossimi giorni, poi, il clima sarà ottimale per la semina». E per accelerare il processo di crescita, l’erba del San Paolo sarà sottoposta a cura drastica: «Potremmo parlare di erba dopata», scherza Castelli. Solo una battuta, è evidente: erba ogm non ne viene prodotta e allora gli agronomi chiamati al capezzale puntano a un mix di comcimi ”starter” (ideali per la fase iniziale della crescita), integratori vitaminici, enzimi e attivatori biologici. 

«Gli inteventi che abbiamo pianificato sono legati all’esigenza che dopo la pausa per ben 4 volte in dieci giorni il San Paolo verrà calpestato nuovamente», spiega il capo delle operazioni del club azzurro, Alessandro Formisano. Già: prima il Parma, poi il 19 l’allenamento dell’Aik, il giorno dopo la sfida di Europa League e il 26 settembre ancora la serie A con la Lazio. L’ideale sarebbe un lungo stop, ma è impossibile".
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martedì 4 settembre 2012

Il caso del prato del San Paolo: caro De Laurentiis, ci spiega questo??

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Spero che il presidente del Napoli voglia smentire con argomenti convincenti le argomentazioni riportate in questa intervista rilasciata a Il Mattino dall'ex curatore del prato del San Paolo, con cui la societa' Calcio Napoli ha interrotto la collaborazione il 18 gennaio 2012.

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L'ex curatore del campo del San Paolo, Franco Marrone, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli: "Dal 18 gennaio non mi è stato rinnovato il contratto con il Napoli. Da allora non c'è stata più manutenzione, e vedere quel campo domenica sera mi ha fatto davvero male. Cosa è successo con me? Il Napoli forse voleva pagare di meno, ma io non potevo abbassare ancora il prezzo. Della mia parcella stanno discutendo gli avvocati, e di questo io non parlo"

FUNGO - "Ma quale fungo e fungo. Ci vuole semplicemente la manutenzione, bisogna stare lì a curare. Dal 18 gennaio nessuno ha fatto più nulla. Mi avessero chiamato, lo avrei fatto anche gratis. In tutta Italia e per tutte le categorie curo oltre 25 campi da gioco. De Laurentiis ha chiamato un mago della Toscana? Non so quali tempi ha avuto per fare qualcosa. E non so quanto tempo ci vorrà per mettere a posto il campo. Ai napoletani e agli sportivi chiedo di andare al Collana a vedere che prato meraviglioso che c'è. Io al San Paolo ci ho lavorato giorno e notte per 12 anni, con antiparassitari e amore. L'estate scorsa abbiamo innaffiato il campo a mano per due notti perchè mancava l'acqua. Una pena quel campo domenica sera, una vergogna che si poteva evitare".

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Temo che il Presidente non sara' in grado di opporre valide argomentazioni, visto che gia' nell'intervento radiofonico a RadioUno Rai, ieri mattina, e' risultato alquanto evasivo sulla ipotesi fungo, appellandosi piu' che altro alla siccita' (!!!)

Al che mi viene da pensare (purtroppo non riesco a togliermi questo viziaccio!) e a chiedermi:

  1. ma il prato del San Paolo, dopo che fu interamente rifatto due anni fa, non fu anche dotato di un modernissimo impianto di irrigazione? E allora che c'entra la siccita'?
  2. e' possibile che nessuno nel Napoli si sia accorto di quello che io gia' ad inizio agosto avevo notato attraverso la tv durante la prima amichevole casalinga, ossia che il prato versava gia' in pessime condizioni?
  3. se e' vero che un fungo ha distrutto il prato, lo ha fatto da un giorno all'altro o nell'arco di qualche mese? E in questo periodo nessuno ha fatto sopralluoghi per notare il deterioramento del prato?
  4. visto che ai piu' e' apparso evidente lo sfacelo del terreno di gioco dopo l'ultima amichevole estiva del 19 agosto, perche' si e' atteso il 27 agosto per la semina? Non si poteva fare prima?
Gia' da queste semplici domande, che immagino nessuno ava' il coraggio di porre al presidente, pena la perdita del proprio posto di lavoro, si evince in modo chiaro una grave colpa della societa' per non aver adeguatamente vigilato durante il periodo estivo sullo stato del terreno di gioco e per non averne assicurato la dovuta manutenzione.

Qualunque argomentazione la societa' decidera' di adottare, gli eventi e i risultati degli stessi sono (purtroppo!)  sotto gli occhi di tutto il mondo e cio' ha procurato un danno di immagine alla societa' Calcio Napoli e alla citta' che temo paragonabile ai cumuli di spazzatura e ad altri "panorami cittadini" che fanno il giro del mondo.

Osservando lo stato pietoso del terreno di gioco, mi sono immaginato un calciatore che gioca nella Premier League o nella Liga Spagnola mentre guardando distrattamente gli highlights del campionato italiano, ha visto le immagini del San Paolo di domenica sera: non avra' strabuzzato gli occhi per la sorpresa? Non avra' pensato che il suo TV multimediale 120 pollici 3D a definizione ipergalattica si fosse improvvisamente guastato? 

E allora, caro Presidente, non sorprendiamoci troppo la prossima volta che un calciatore si rifiutera' di venire a giocare nel Napoli.

domenica 2 settembre 2012

Serie A 2012-2013: 2ª - Napoli - Fiorentina 2-1

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Come previsto alla vigilia, lo scoglio-Fiorentina, approdato sulla "spiaggia" di sabbia fine dello Stadio San Paolo, si e' rivelato un ostacolo davvero duro da superare, ma alla fine, nonostante la prevalenza di uno sterile possesso palla da parte dei viola, la vittoria degli azzurri ha premiato la loro capacita' di concretizzare le poche occasioni da rete che un campo ai limiti della praticabilita' ha consentito di costruire.

Il terreno di gioco ha costituito, negli ultimi anni, uno dei vanti della gestione De Laurentiis, ma, dopo che gia' lo scorso anno la qualita' della manutenzione del terreno aveva lasciato piu' di un dubbio, cio' che stiamo vedendo in queste settimane e' davvero scandaloso!

La spiegazione ufficiale fornita dalla societa' e' che l'effetto combinato del gran caldo estivo, della siccita' e di un malefico fungo ha letteralmente "desertificato" il prato del San Paolo: peccato che lo strazio fosse gia' evidente ad inizio agosto, in occasione della prima amichevole estiva, ma che sia dovuto attendere (perche'?) un mese affinche' si riseminasse.

Chiaramente, poiche' la risemina e' stata fatta soltanto lunedi' scorso, non c'e' stato tempo sufficiente per veder spuntare la prima erba.

Sorgono a questo punto spontanee alcune domande: 
  1. attecchira' la semina in 15 giorni, per avere in occasione del prossimo turno casalingo col Parma un prato di nuovo presentabile?
  2. perche' si e' aspettato un mese per riseminare?
  3. siamo sicuri che il fungo in questione non si ripresentera' nelle prossime settimane o la prossima estate?
  4. perche' non e' stata considerata l'ipotesi di stendere un prato sintetico?
Attendendo fiduciosi che qualcuno dia risposta a qesti interrogativi, torniamo alla partita.

Montella schiera la Fiorentina con un compatto 3-5-2 cercando, come gia' fatto con successo col Catania lo scorso anno, di mantenere il predominio sia a centrocampo, sia sulle fasce e l'intento sembra funzionare alla perfezione: il Napoli soffre in mezzo al campo, dove Hamsik appare fuori dal gioco e Behrami e Dzemaili (preferito ad Inler), non riescono mai a trovare i tempi giusti per ripartire una volta riacquisito il possesso della palla, evento che peraltro si verifica raramente.

Il Napoli, per tutto il primo tempo, salvo rari momenti, viene schiacciato dalla Fiorentina nella propria meta' campo, anche se poi De Sanctis non corre alcun serio pericolo, tranne che dopo pochi secondi di gioco per un pregevole gioco di prestigio di Jovetic che si presenta solo davanti a Morgan.

Bellissimo il duello tutto colombiano sulla fascia tra Zuniga e Quadrado, a tratti vinto dal fiorentino che talora converge verso il centro per tentare il tiro in porta e talora suggerisce cross o passaggi filtranti.

Ma, pur preparando una gradevole cornice, la Fiorentina, complice lo scarso peso del reparto offensivo, non riesce mai a "dipingere il quadro", per cui quando ad inizio ripresa Hamsik, complice una fortunosa deviazione di Borja Valero, trova il beffardo pallonetto di testa che uccella Viviano, il vantaggio azzurro, pur inaspettato, mette a nudo i limiti offensivi che la societa' viola negli ultimi giorni di mercato ha tentato di compensare con l'acquisto poi sfumato di Berbatov.

Il gol azzurro pero' non arriva proprio come un fulmine a ciel sereno: venendo meno ai suoi soliti schemi di gestione della partita, Mazzarri gia' nei primi minuti della ripresa manda in campo Inler al posto di un Behrami che, pur essendosi distinto in fase di contenimento, recuperando diversi palloni, non ha offerto il contributo atteso dal mister in fase di rilancio della manovra offensiva azzurra.

L'ingresso di Inler, complice anche la flessione atletica del centrocampo viola, innalza i giri del motore offensivo azzurro, per cui quella netta prevalenza territoriale dei viola e' venuta meno non appena lo svizzero ha messo piede in campo.

Lo svantaggio stordisce la Fiorentina che non trova piu' quelle belle manovre con cui aveva irretito gli azzurri nel primo tempo, per cui quando Dzemaili trova il raddoppio su splendida conclusione al volo col piede mancino dal limite dell'area la partita sembra in ghiaccio.

A quel punto Montella butta nella mischia il talentino Ljajić e, complice l'orgoglio dei viola e il rilassamento degli azzurri, il finale di partita ripropone, con maggiore intensita', quel predominio territoriale gia' visto nel primo tempo.

Stavolta pero' arriva il gol, frutto di una bella triangolazione da limite tra Ljajić e Jovetic, con conclusione a giro piu' precisa che potente di quest'ultimo sulla quale De Sanctis, che vede partire in ritardo il tiro, riesce solo a sfiorare il pallone con la punta delle dita.

Gol bello e meritato per i viola, panico in mezzo al campo e sugli spalti, ricordando con terrore la beffarda rimonta di inizio anno del Catania di Montella che, in una partita tatticamente molto simile a quella vista ieri sera (gol di Dzemaili da fuori area compreso), riusci' negli ultimi minuti a pareggiare 2 a 2 una contesa che sembrava abbondantemente persa!

L'ingresso di Vargas al posto del neo-nazionale Insgne, conferma che magari il cileno ha anche discrete qualita' tecniche, ma mentre Cavani e' impegnato piu' volte in difesa a respingere palloni di testa dalla propria area sui calci piazzati dei viola, il giovane cileno non riesce mai a tenere palla e a far salire gli azzurri per far respirare la difesa, per cui gli ultimi otto minuti di partita vengono giocati dalla difesa azzurra letteralmente in apnea!

Cosa ci lascia questa partita?
  1. La conferma dell'eccellente lavoro difensivo sui calci piazzati di tutta la difesa azzurra, supportata da uno straordinario Cavani che in almeno una decina di situazioni spazza l'area di rigore azzurra
  2. I progressi di Britos, che ieri sera ha offerto un paio di interventi difensivi davvero pregevoli ed eleganti
  3. Il grande talento di Insigne a cui si unisce uno spirito di sacrificio in fase di non possesso che avevo gia' ammirato lo scorso anno seguendolo nel Pescara: non e' vero che Zeman non curi la fase difensiva! Il lavoro che i suoi attaccanti, Insigne in particolare, facevano la scorso anno nel Pescara era davvero straordinario e il talento azzurro sta ripetendo quel lavoro anche qui a Napoli, con somma soddisfazione di Mazzarri
  4. Inler rende meglio quando si trova di fronte un centrocampo che non gira a ritmi troppo alti: lo scorso anno le sue migliori partite si ebbero col Napoli in superiorita' numerica (vedi Cesena o Inter) o con centrocampi avversari troppo compassati. Ieri sera se ne e' avuta la conferma nel bene e nel male: nel bene, quando la flessione del centrocampo viola ha esaltato le doti di palleggio dello svizzero che ha governato a suo piacimento la manovra azzurra e nel male quando lo svizzero, saltato dalla triangolazione tra Ljajić e Jovetic ha esitato ad andare a chiudere sul numero 8 viola consentendogli un tiro "comodo" verso De Sanctis
  5. La crescita di elementi venuti a Napoli col mercato dello scorso anno (in particolare Britos e Dzemaili), a conferma che giudicare la qualita' di un calcio mercato e' opera davvero difficilissima, anche se restano intatte le perplessita' da me gia' esposte la scorsa settimana a mercato non ancora chiuso.
E adesso sosta e spazio alle qualificazioni per il mondiale del 2014: stavolta, oltre a De Sanctis e Maggio, spazio ad Insigne che, sono sicuro, anche se non dovesse giocare, sapra' farsi apprezzare anche da Prandelli: ricordiamo che il coordinatore di tutte le nazionali giovanili azzurre, Arrigo Sacchi, questa estate ha dischiarato di aver suggerito il nome di Insigne ad Ancelotti, a conferma che l'arrivo sorprendente di Verratti al PSG non e' stata una scelta bizzarra, ma il frutto di un nuovo livello di interesse per i giovani talenti che la scuola italiana (per fortuna) ancora esprime.

Ultima (dolorosa) notazione sul rapporto tra Juve e classe arbitrale:
  1. il rigore a favore della Juve ci puo' stare, ma, errore di persona a parte, dove stava la chiara occasione da gol che potesse giustificare l'espulsione dell'incolpevole Brkic?
  2. se la classe arbitrale italiana e' condizionata dalla causa multimilionaria intentata dalla Juve per la gestione della Calciopoli del 2006, perche' nessun dirigente federale italiano ha preso provvedimenti? Questa causa non viola la clausola compromissoria a cui son o legate le societa' di calcio? E la violazione di questa clausola non dovrebbe comportare pesanti penalizzazioni? E' evidente che la classe arbitrale non e' serena quando arbitra la Juve, come conferma il perfetto arbitraggio di Mazzoleni in occasione di Fiorentina-Udinese, a conferma che quando non c'e' la Juve di mezzo anche arbitri mediocri come Mazzoleni sanno arbitrare
  3. ieri ho visto un'altra partita della Premier League (Southampton-Manchester United): ieri non c'era il "fuoriclasse" Webb, ma comunque ho visto ancora una volta un arbitraggio tranquillissimo e autorevole, pur con qualche umano e comprensibile errore: il gioco fluiva a ritmi spettacolari senza continue interruzioni e l'arbitro era tranquillo e sorridente pur imponendo una disciplina ferrea agli atleti in campo: quello che noto da un po' di tempo a questa parte e' che gli arbitri italiani entrano in campo spesso tesissimi, digrignando la faccia in espressioni quasi stravolte dalla fatica ancor prima di cominciare, mentre gli arbitri inglesi sembrano leggeri e sempre sorridenti e distesi
Non va bene, caro Nicchi! Non voglio ipotizzare malafede o corruzione, ma l'attuale stato mentale della classe arbitrale italiana, teso e poco sereno, falsa il nostro campionato: se io voglio vedere uno spettacolo in cui deve vincere qualcuno ben determinato, mi guardo il Wrestling americano, dove tutto e' scena e spettacolo, ma dove il pubblico sa che certi match sono orchestrati ad arte per dare un certo spettacolo...ma io dal calcio italiano mi aspetto una competizione regolare e non falsata da timori reverenziali che indirizzino certe partite in un certo modo...e questa sgradevole sensazione, in questi ultimi anni, e' sempre piu' evidente come certi "fenomeni" nel ciclismo dopato dell'ultimo decennio.

Vogliamo che il calcio faccia la fine del ciclismo? Ci vogliamo rendere conto, come ho gia' scritto lo scorso anno, che con le dirette televisive, le telecamere e Internet, certe "magagne" sono molto piu' evidenti e smaccate di trenta anni fa quando purtroppo accadevano cose simili, sempre a favore di certe squadre, ma con meno "testimoni" e meno immagini di oggi?

venerdì 31 agosto 2012

Europa League 2012-2013: ecco il girone del Napoli

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PSV Eindhoven (Olanda, prima fascia), Dnipro (Ucraina, terza fascia) e AIK Stoccolma (Svezia, quarta fascia) sono le avversarie del Napoli nel girone F di Europa League.

Siamo in attesa di conoscere la successione degli incontri per fare le prime valutazioni sul cammino degli azzurri: certamente si tratta di un girone sulla carta molto piu' abbordabile di altri gironi come quello ad esempio capitato alla Lazio (Tottenham, Panathinaikos e Maribor) o all'Udinese (Liverpool, Young Boys e l'Anzhi di Eto'o).

Grazie a Tuttonapoli.net, possiamo analizzare in dettaglio il calendario del Napoli: da una prima sommaria valutazione, mi sembra una successione di partite quasi ideale, con un inizio comodo in casa e il match (forse) decisivo sempre in casa con la testa di serie del girone.

Vediamo quindi il dettaglio:

© foto di Marco Iorio/Image Sport
L’Uefa ha comunicato il calendario del match di Europa League. Il Napoli esordirà al San Paolo il prossimo 20 settembre contro l’AIK, mentre sarà impegnata ad Eindhoven contro il PSV il 4 ottobre. Il 25 ottobre gli azzurri saranno impegnati in trasferta contro gli ucraini del Dnipro.
Girone di ritorno: Per il quarto turno il Napoli ospiterà il Dnipro l'8 novembre, mentre il 22 novembre gli azzurri voleranno in Svezia per sfidare l'Aek Solna. Si chiude il 6 dicembre al San Paolo, con la sfida con il PSV.
Questo il programma completo:
1° giornata: Napoli-AIK (ore 19)
2° giornata: PSV-Napoli (ore 21.05)
3° giornata: Dnipro-Napoli (ore 21.05)
4° giornata: Napoli-Dnipro (ore 19)
5° giornata: AIK-Napoli (ore 21.05)
6° giornata: Napoli-PSV (ore 19)

lunedì 27 agosto 2012

Napoli Channel? Per ora sul sito del Napoli

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Tra i vari articoli dedicati all'inizio del campionato, voglio evidenziare una importante notizia che si ricollega al progetto del Napoli Channel su cui piu' volte in passato ci siamo soffermati.

Era gia' chiaro negli ultimi mesi che la societa' considerasse al momento troppo gravoso da un punto di vista economico lo sforzo tecnico-organizzativo costituito dall'avvio di un vero e proprio canale televisivo, ripiegando invece (ma siamo sicuri che a conti fatti sia solo un ripiego?) sullo sviluppo di una serie di servizi sul sito internet del Napoli per permettere ai tifosi azzurri di tutto il mondo di seguire costantemente le vicende degli azzurri (allenamenti, conferenze stampa, attivita' del vivaio, ecc.)

Inoltre da domenica prossima il Napoli si affianchera' alla Juventus come unica societa' che produrra' le immagini televisive dei propri match casalinghi che verranno distribuite a Sky e Mediaset per le rispettive dirette televisive:

Come riporta questo articolo di Tuttonapoli.net, che riprende a sua volta un pezzo pubblicato dal Mattino, "De Laurentiis ha stipulato un accordo con la «Rewind M», il responsabile della produzione è Marco Pacciarini. Per ogni partita al San Paolo (di campionato e di coppa Italia), in base alle richieste dei network, vi saranno dalle 8 alle 14 telecamere e un impiego di almeno trenta addetti."

Subito smentite le voci "maligne" che ipotizzano una produzione di immagini "partigiana", evidenziando episodi a favore della squadra azzurra e nascondendo quelli sfavorevoli, specie da un punto di vista arbitrale: le immagini verranno prodotte con telecamere che, come numero e posizione, saranno in linea con gli attuali standard di produzione televisivi previsti per il campionato italiano.

Non e' ancora chiaro a quali condizioni verranno offerti sul sito del Napoli i nuovi servizi esclusivi per avvicinare i tifosi del Napoli alla prima squadra e alle giovanili.

domenica 26 agosto 2012

Serie A 2012-2013: 1ª - Palermo - Napoli 0-3

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Nonostante i dubbi e le perplessita' relative ai movimenti di mercato, su cui ci siamo soffermati negli ultimi giorni, il Napoli si presenta all'appuntamento col campionato tirato a lucido e concentrato ed approfitta al meglio di un Palermo apparso lontanissimo da una decente condizione fisica e da un convincente assetto tattico.

Le tanto temute trappole di Sannino si sono dissolte in una prestazione scialba, fiacca, nella quale i rosanero si sono resi pericolosi soltanto sui rari calci piazzati che il Napoli ha concesso.

In campo si e' visto un dominio fisico, tecnico, tattico e mentale assoluto da parte degli azzurri che si sono ripresentati con un modulo piu' simile a quello visto lo scorso anno, anziche' il "nuovo" 3-5-1-1.

Mazzarri infatti ha schierato Inler e Behrami davanti alla difesa e Hamsik piu' avanzato, a supporto di Insigne e Cavani e lo slovacco ha piu' volte affondato nella difesa avversaria come una lama nel burro.

Nemmeno l'ingresso di un combattivo Migliaccio al posto dell'infortunato Brienza gia' a meta' del primo tempo ha fatto salire di tono la prestazione agonistica del Palermo, dominato dagli azzurri quasi come se si giocasse al San Paolo.

Il vantaggio di Hamsik al riposo, con una splendida conclusione all'incrocio dei pali, dunque, legittima un vantaggio ampiamente meritato e clamorosamente mancato nei minuti precedenti da Cavani che e' riuscito a mettere sotto la traversa un bellissimo assist di Maggio.

Nella ripresa il Napoli cerca di amministrare il vantaggio, ma abbassa troppo i ritmi, consentendo al Palermo di restare fin troppo in partita e di rendersi ancora pericoloso sui calci piazzati: su uno di questi, Maggio commette un fallo da rigore su Cetto che ha il "torto" (in realta' con grande sportivita') di tirare lo stesso verso De Sanctis pur essendo in fase di caduta.

Ma questo e' l'unico serio pericolo corso dagli azzurri che, dopo la sostituzione di Insigne ed Inler con Dzemaili e Vargas,  fanno di nuovo salire i giri del motore e chiudono il match: assist di 40 metri di Hamsik per Maggio in progressione, controllo di petto a seguire di Cristian e Ujkani trafitto in uscita e poi contropiede "tre-contro-tre" di Dzemaili, con Vargas alla sua destra e Cavani alla sua sinistra, filtrante dello svizzero per il cileno, cross morbidissimo del cileno per il Matador e incornata facilissima.

Il primo week-end del campionato mostra dunque il Napoli subito all'altezza delle migliori, in linea con le prestazioni di Juventus e Inter. Si conferma quanto ipotizzato alla vigilia sulle difficolta' del Milan (che appaiono strutturali e quindi destinate a rimanere per tutto il torneo) e Roma (Zeman ha sempre bisogno di qualche mese prima di ingranare).

Tornando agli azzurri, la difesa non ha sofferto in modo particolare se non sui calci piazzati dove spesso e' il Matador a sbrogliare la situazione ed e' qui che deve ancora lavorare tanto Mazzarri.

L'assetto del centrocampo ha mostrato i soliti chiaroscuri: Behrami appare ancora una volta convincente pur non essendo un fenomeno, ma svolgendo il proprio lavoro con attenzione e intensita', mentre ancora perplessita' suscita Inler il cui vero unico valore aggiunto appare ancora adesso la fisicita' che mette nei duelli di centrocampo. Gokhan pero' perde ancora spesso palla ingenuamente con la squadra sbilanciata in avanti, non trova mai suggerimenti di qualita' per le punte o per gli esterni e a volte conferma la sua fatica a coprire i centrali difensivi.

In avanti eccellente prova di Hamsik, sontuoso nelle conclusioni e negli assist, grintosa prestazione del Matador, eccezionale in alcuni recuperi difensivi, sulle palle alte e, in avanti, facendo la differenza rispetto ai difensori palermitani. Incoraggiante l'esordio di Insigne che, pur non avendo segnato, ha comunque sempre tenuto in allarme la difesa avversaria e, segno di personalita' e grande maturita', non ha mai cercato di strafare nelle giocate. Nota positiva anche per Vargas il cui ingresso in campo ha permesso agli azzurri, che si erano abbassati troppo a seguito della sostituzione di Insigne con Dzemaili, di dare nuovo sfogo all'azione offensiva azzurra e di sfoggiare un altro bellissimo assist per il facile gol del 3 a 0.

L'importante e autorevole vittoria di ieri, pero' non dissipa i miei dubbi sia sulla tenuta complessiva della rosa azzurra, specie per quanto riguarda l'assetto del centrocampo (anche se, non dimentichiamolo, ieri mancavano Zuniga, Dossena e Pandev) e sulla correttezza complessiva del torneo: nonostante i bei proclami della vigilia, si capisce che anche quest'anno certe direttive arbitrali resteranno lettera morta per alcune squadre, salvo trovare improvvisamente applicazione per quelle malcapitate, Napoli compreso, che godono di minore peso politico.

Tre esempi su tutti: l'eccellente arbitraggio di Mazzoleni in Fiorentina-Udinese, che conferma che, quando vuole, l'arbitro di Bergamo sa arbitrare e pure bene (e che quindi a Pechino non ha arbitrato in modo "sereno"), gli urlacci verso gli arbitri visti ieri durante Milan-Sampdoria da parte rossonera (senza alcun cartellino, nemmeno giallo, ma forse il rosso vale solo se protesti in macedone e porti la maglia azzurra) e l'ennesimo "favore" alla Juventus (fuorigioco non fischiato sull'azione che ha portato al rigore poi fallito da Vidal).

Ma perche', continuo a domandarmelo, i nostri arbitri fanno certi "errori" sempre in una certa direzione?

venerdì 24 agosto 2012

Mercato azzurro: dov'e' finita la programmazione?

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Ospito volentieri sul mio blog un impietoso ritratto del mercato azzurro vergato per Tuttonapoli.net da Arturo Minervini.

Qualcuno potrebbe ribattere che, mancando ancora una settimana alla chiusura del mercato, ci sarebbe ancora tempo per rimediare, ma il problema, che restera' anche se in questi 7 giorni il Napoli facesse miracoli sul mercato, e' che dopo due mercati estivi (quasi) fallimentari, nel quale sono stati spesi circa 100 milioni di Euro per ritrovarsi soltanto un vero top-player (Cavani), anche quest'anno il Napoli si riduce all'ultimo momento per (tentare di) mettere le pezze dopo una serie di affari inseguiti e mancati per tutta l'estate.

Mettiamo le cose in chiaro: qui non si pretende di acquistare Messi o altri top players obiettivamente irraggiungibili per le possibilita' attuali del Napoli.

Qualche anno fa, pero', lo stesso Napoli di De Laurentiis congelava i suoi nuovi acquisti, molti dei quali ancora oggi ossatura essenziale della squadra, tra maggio e giugno e a inizio luglio aveva il mercato gia' fatto.

Si e' obiettato che queste tempistiche finissero con l'alzare i prezzi, ma le consistenti cifre sborsate in questi ultimi anni smentiscono clamorosamente questa obiezione.

Quello che "sgomenta" e' la sensazione che ci sia una totale mancanza di idee su come puntellare con acquisti intelligenti un organico che sta invecchiando sempre di piu' nei suoi uomini-chiave e su alcune evidenti "incoerenze" nella gestione di certe situazioni.

Basta scorrere alcuni "titoli" di oggi per porsi mille interrogativi. Esempi:

  • Spunta un nome nuovo per il centrocampo. Da Catania potrebbe arrivare Biagianti: ma non si parlava di Biagianti al Napoli anche due anni fa e un anno fa?
  • Jonathan-Mesto: duello per la fascia: uno scontro tra...titani!
  • Bigon toglie Vargas dal mercato: ma come? Gargano non accetta la panchina e viene liquidato in poche ore e un "ragazzino" come Vargas, dopo le smorfie di insofferenza in terra cilena con cui chiedeva di essere ceduto, fa una ingloriosa marcia indietro dal "Bigoncino" e viene premiato? Se il Napoli non fosse nel pallone come appare in queste settimane, ma fosse una societa' minimamente autorevole, avrebbe fatto di tutto per "sbattere" Vargas al Genoa o alle altre cinque, sei societa' che lo vorrebbero in prestito, senza pieta'...il carattere di questo ragazzo appare sempre piu' "problematico".
  • Bigon sonda tre giovani sudamericani per il Napoli del futuro: a proposito! Mentre l'Udinese continua, con la sua mirabile organizzazione, a cedere pezzi pregiati e li rimpiazza alla grande grazie al suo straordinario staff di scouting, che risultati ha portato il tanto decantato staff di scouting del Napoli, che quando fu presentato due anni fa sembrava dovesse essere il miglior staff di scouting al mondo, mentre in questi due anni il Napoli ha portato qui solo conclamati brocchi (Chavez, Fideleff) o giovani di belle speranze? Queste scelte discutibili o scandalose a seconda dei casi sono dello scouting azzurro oppure di altri? E se sono scelte di altri, che vengono pagati a fare Micheli e compagni?
Posti questi "innocui" interrogativi (ma vi assicuro che sono mesi che leggendo certe notizie ogni giorno mi pongo interrogativi del genere), vi lascio alla lettura dell'articolo di Minervini e alle vostre riflessioni.

Regolamenti di....Conte

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Ci siamo dovuti sorbire per oltre due settimane catilinarie e filippiche sulla "lealta' olimpica" infranta dal Napoli per non essersi sottomesso all'incombenza di dover presenziare alla premiazione della Juventus, vincitrice di una Supercoppa che restera' per sempre macchiata dallo scandaloso arbitraggio di Mazzoleni e compagni.

Il Napoli, si e' commentato con quelle boccucce a cul di gallina da castigate dame dell'Inghilterra vittoriana, con quella putrida e pelosa ipocrisia che spesso si genera quando la storia viene scritta dai vincitori, avrebbe dovuto fare come il pugile Cammerelle, defraudato di una medaglia d'oro alle recenti Olimpiadi di Londra, accettare il verdetto del campo e presentarsi alla premiazione.

Su tutti i principali "orfani" di informazione (orfani in quanto l'informazione seria e' ormai morta), a cominciare da Sky, tralasciando Tuttosport (Pravda del mondo juventino, quindi cartaccia buona soltanto per incartare le uova...senza offesa...per le uova!) si e' moraleggiato sulla necessita' di rispettare le regole anche quando cio' viene considerato ingiusto, richiamando i piu' alti principi dello spirito sportivo e olimpico.

Sempre sui suddetti "orfani", non si e' parlato quasi per nulla dell'incredibile operato degli arbitri di Pechino, quando invece gli stessi "orfani" setacciano per settimane o mesi ogni singolo "frame" al microscopio quando anche singole decisioni arbitrali (e non a pacchi, come quelle subite dal Napoli a Pechino) riguardano (raramente) Juventus, Inter o Milan.

Insomma, da che pulpito, ci sarebbe stato da dire gia' prima della "gazzarra" di ieri!

Essendo io un tifoso del Napoli intellettualmente onesto, dovrei sputare a prescindere nel piatto juventino, ma, con coraggio non lo faccio e esprimo la certamente impopolare opinione che la battaglia dei "30 sul campo", alla luce degli esiti della vecchia Calciopoli che mando' in serie B la Juventus, ha un suo fondamento: i documenti delle inchieste sul caso hanno evidenziato che se e' vero che la Juve ha avuto precise e pesantissime responsabilita', anche le societa' concorrenti hanno tenuto comportamenti che dire discutibili e' poco, eppure non solo non hanno pagato significativo dazio, ma, come nel caso dell'Inter, hanno persino beneficiato della situazione!

Quindi capisco il sentimento del tifoso juventino che si e' sentito oltraggiato da un senso di profonda ingiustizia, eppure l'atteggiamento arrogante reiterato della dirigenza juventina va in direzione esattamente opposta a quello invocato dalla stessa dirigenza nei confronti del Napoli nel caso di Pechino.

E ieri, a questa "schizofrenia", si e' aggiunto un altro capitolo delirante: l'attacco sguaiato di Conte alla giustizia sportiva per avergli confermato la squalifica di 10 mesi.

Ma, allora? A che gioco giochiamo? Perche', quando conviene a loro, bisogna rispettare i regolamenti federali e, quando a loro non conviene, bisogna affidarsi ai...regolamenti di Conte?

mercoledì 22 agosto 2012

Il calcio...sconnesso

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Un caloroso bentornato a tutti i lettori del mio blog e ai tifosi azzurri, in particolare.

In verita' vi confesso che la mia voglia di parlare e scrivere di calcio, di calcio italiano in particolare, e anche dello stesso Napoli, diventa giorno dopo giorno meno intensa.

Oltre alle mie condizioni di salute, sono pero' ben altre le ragioni del mio silenzio estivo su questo blog per quanto riguarda le vicende del Napoli, ma oggi, a  meno di una settimana dall'inizio del nuovo campionato e a meno di dieci giorni dalla fine della sessione estiva di calcio mercato, credo sia giunto il momento di fare alcune dolorose riflessioni.

Il panorama generale del calcio italiano, specchio di un paese in crisi profondissima e apparentemente irreversibile, appare davvero desolante, sul piano economico, tecnico e morale.

Se tutto il panorama industriale italiano segna crepe preoccupanti, l'industria calcio non fa eccezione: mai come quest'anno appare evidente una "fuga di cervelli" (anche se mi pare arduo accostare l'espressione  "cervelli" ad uno tipo Ibrahimovic) che ha accentuato un declino iniziato gia' negli scorsi anni.

Se i tifosi del Napoli hanno seri dubbi pensando alle "fughe" di Lavezzi e Gargano, non vorrei sinceramente essere nei panni di un tifoso milanista che potrebbe quest'anno vedere la propria squadra in posizioni di retroguardia che ai meno giovani ricordano le vicende dell'ultimo Milan pre-Berlusconi, confinato a meta' degli anni Ottanta nell'anonimato della posizioni di media classifica.

Piano tecnico ed economico vanno a braccetto ed emergera' sempre piu' evidente la differenza tra quei (pochi) club finanziariamente virtuosi e/o concentrati sulla valorizzazione dei giovani e quelli che hanno speso e sperperato: in questo senso, dal mio modesto punto di vista, il lavoro portato avanti in questi anni dallo staff dell'Udinese appare sempre piu' come un modello di assoluto valore mondiale, una eccellenza che, da tifoso del Napoli, sarei felice di poter riscontrare nella pur virtuosa, ma carente per molti aspetti, organizzazione societaria del Napoli.

Possiamo infatti dire, allo stato attuale del mercato azzurro, che, usciti Lavezzi e Gargano ed entrati Insigne, Behrami e Gamberini, il Napoli si sia davvero rinforzato?

Sarebbe semplice e semplicistico rispondere di no, perche' il campo ci dovra' confermare la bonta' di quanto si intravede nei lampi di classe pura del giovane talentino azzurro (gia' da me ammirato piu' volte lo scorso anno col Pescara), nella generosita' e della grinta di Behrami e nelle qualita' di Gamberini che, non dimentichiamolo, e' uscito solo lo scorso anno dal giro della nazionale, a causa di una disgraziata stagione dal punto di vista fisico.

Le amichevoli estive sembrano offrire spunti tecnico-tattici incoraggianti, ma hanno anche aperto punti interrogativi soprattutto relativamente all'assetto del centrocampo (con Inler che continua a non convincermi) in funzione della fase difensiva del gioco azzurro.

Le perplessita' aumentano se si considera che in alcuni ruoli chiave (esempio: Maggio) continuiamo a "vivere di rendita" grazie al lavoro, criticato ma pur sempre eccellente, del predecessore di Bigon, Pierpaolo Marino.

Se e' vero che Pierpaolo Marino ha fatto svariati acquisti avventati o del tutto sbagliati (criticati a suo tempo anche su questo blog), e' anche vero che, errori a parte, Marino seppe costruire un'ossatura solidissima su cui Mazzarri ha potuto lavorare in questi anni valorizzando (quasi) al massimo il lavoro del vecchio direttore generale.

Bigon si e' distinto per le sue capacita' di tagliare rami ormai secchi dell'organico azzurro, ma anche per la sua incapacita' a concludere trattative importanti, spesso sbloccate (vedi Inler) o condotte interamente (vedi Cavani) dallo stesso presidente.

Siamo al terzo anno di mercato estivo con l'accoppiata Bigon-Mazzarri e anche quest'anno ci ritroviamo quantomeno dubbiosi, se non proprio scettici, nella valutazione dei movimenti di mercato: se da un lato la cessione di Lavezzi e' stata un vero affare a livello economico (e a mio avviso, per certi aspetti, anche tecnico), lascia molto perplessi la gestione della vicenda Gargano, che potra' anche avere creato "grane" nello spogliatoio (vedi alcuni screzi col tecnico tipo Bordeaux), ma che lascia serie perplessita' su come vengono (non) gestite le "tensioni" all'interno dello spogliatoio azzurro.

E qui il discorso si allarga fatalmente alla attuale struttura societaria, che ha vissuto molte discutibili "rivoluzioni" nell'ultimo anno, basti pensare a quanto avvenuto nell'area comunicazione e soprattutto con l'addio di Fassone, che sembra invece essersi perfettamente integrato nella realta' interista.

L'ultima "drammatica", scandalosa esperienza di Pechino (nel quale ricomprendo anche tutti i tentennamenti di De Laurentiis nella fase preparatoria dell'evento, con i dubbi sul "vado-non vado") che mi ha letteralmente straziato non tanto come tifoso del Napoli, ma proprio come appassionato di sport e di calcio per la vergognosa gestione arbitrale del match, denota purtroppo in modo palese, evidente, clamoroso, il poco o nullo prestigio di cui ancora "gode" il Napoli.

Pur con tutta la passione, la competenza, l'oculatezza con cui in questi anni De Laurentiis ha saputo far rinascere il calcio di alto livello a Napoli, il peso "politico" di tutti questi sforzi, sia nel "palazzo", sia sui mass media nazionali, e' ancora quello di una provinciale o poco piu'.

Chi segue il mio blog dalla sua nascita sa che sono un tifoso che cerca di essere intellettualmente onesto e sportivo: critiche feroci agli arbitraggi "sbagliati" non sono mai mancati, certo, ma il sottoscritto ha rivolto tali critiche anche nei casi in cui lo stesso Napoli ha finito per essere favorito da certe decisioni arbitrali e, anche nei casi di decisioni arbitrali sfavorevoli, ho cercato di analizzare anche le cause tecnico-tattiche di certe sconfitte, nelle quali Mazzarri, come anche a Pechino, ha dimostrato di non sapere spesso "cambiare in corsa" il senso tecnico-tattico di una partita che si sta mettendo male.

Di regola io accetto, dopo una iniziale amarezza e tristezza, le sconfitte anche piu' ingiuste o frutto di errori arbitrali, ma lo spettacolo vergognoso a cui ho assistito a Pechino, inscenato da quella che dovrebbe essere la "crema" della classe arbitrale italiana, rientra purtroppo in un'altra categoria di partite, quelle, rare ma memorabili, nelle quali appare evidente un accanimento arbitrale nei confronti di uno dei contendenti, come accaduto in certe partite storiche quali ad esempio Cile-Italia del mondiale (cileno) del 1962 (arbitro l'ignominioso inglese Aston), la truffa di Inter-Napoli del 1971 (a cui qualche mese fa ho dedicato un post su questo blog) o l'incubo di Corea-Italia ai mondiali del 2002, col "mitico" Byron Moreno.

Gli arbitri, sia ben chiaro, sono esseri umani e non possono non sbagliare: domenica pomeriggio ho assistito ammirato al match di apertura della Premier League inglese tra i campioni d'Inghilterra del Manchester City e il neopromosso Southampton, arbitrato in modo splendido dal fuoriclasse inglese Webb.

E' vero che alla fine il City ha vinto (anche) grazie ad un primo gol, quello di Tevez, segnato in posizione di fuorigioco, ma si e' trattato di errore ampiamente scusabile, visto che l'attaccante argentino era quasi in linea con i difensori avversari e l'onesta' dell'arbitraggio e' apparsa evidente dopo che il City e' passato addirittura in svantaggio a meta' ripresa (1-2). La vittoria finale del City (3-2) e' arrivata grazie agli esclusivi meriti della compagine di Mancini e non a qualche "spintarella" che troppo spesso la nostra "ossequiosa" classe arbitrale offre alle nostre piu' forti compagini nostrane, quando si trovano in difficolta'.

Cio' che mi lascia sempre piu' perplesso nell'ambito del calcio italiano (e che e' apparso oltraggiosamente evidente a Pechino) e' che certi errori, nell'ambito di una partita, non colpisono in modo equanime entrambi i contendenti, ma si concentrano sempre sulla compagine meno "forte" (spesso politicamente, piu' che tecnicamente): in questo non ho elementi per vederci una vera e palese "corruzione", ma certamente riscontro un destabilizzante elemento di turbativa che in certe occasioni diventa davvero insostenibile per qualunque autentico sportivo.

Debbo ringraziare il signor Webb e la meravigliosa Premier League inglese per avermi fatto ritrovare un pizzico di gioia nell'assistere ad uno spettacolo calcistico nel quale non si e' costretti a sorbirsi gli "orrori" di gente incapace come Mazzoleni, sulle cui "capacita" nutrivo fortissimi dubbi gia' prima del "disastro di Pechino": grazie al prestigio, all'autorevolezza, alla capacita' tecnica e alla serenita' di un arbitro come Webb ho potuto vivere un'esperienza da sportivo e tifoso davvero indimenticabile.

E allora quando pensi al "calcio-scommesse", ti accorgi che dietro la punta di questo comunque enorme e orribile iceberg, cova in profondita' una crisi strutturale e morale che rende la nostra serie A uno spettacolo sempre meno credibile di "calcio-sconnesso".

mercoledì 18 luglio 2012

Mazzarri racconta come sara' il Napoli 2012-2013

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Nel desolante panorama dell'attuale narrazione del calcio, ecco finalmente un servizio, curato per Sky da Massimo Ugolini, davvero interessante,originale e condito da un pizzico di sana ironia: Mazzarri spiega alla lavagna come cambiera' il modulo del Napoli, passando dal 3-4-2-1 dello scorso anno al 3-5-1-1 su cui almeno inizialmente puntera' il tecnico di San Vincenzo.

Va detto che nessun modulo tattico e' in assoluto migliore di un altro: il segreto sta sempre in come il modulo viene interpretato dai giocatori e dalla qualita' dei giocatori stessi, nonche' da tutti gli altri fattori (fisico, mentale, ecc.) che concorrono a definire la qualita' di una prestazione in campo, pero' vedere Mazzarri che illustra il suo Napoli e schiera le pedine in campo e' davvero un piacere per i veri tifosi e intenditori di calcio.



Vediamo anche come il mai banale Paolo Del Genio analizza su Tuttonapoli.net le novita' tattiche del modulo di Mazzarri. Do' evidenza alle sue considerazioni perche' le condivido pienamente, per cui lascio a lui ...la penna!

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Il 3-5-1-1 che sta provando Mazzarri in questi giorni a Dimaro è una buonissima idea. Con la nuova soluzione tattica il tecnico azzurro spera di far esprimere al meglio più calciatori. Inler avrà due compagni di reparto e dovrebbe vedere esaltate le sue caratteristiche di play davanti alla difesa. Hamsik potrà tornare a guardare frontalmente la porta e non averla alle spalle  come quando è impegnato nel ruolo di trequartista. C'è, poi, lo stesso Dzemaili che si lascia preferire qualche metro più avanti. 


Nelle ultime ore è arrivato alla corte di Walter Mazzarri anche Valon Behrami che dovrebbe giocare nel ruolo di mezzala e proprio con Dzemaili si giocherà una maglia da titolare. Per gli esterni cambia poco. Stessi compiti, con Zuniga che da sinistra potrebbe rientrare verso la zona interna del campo. La scelta tattica preparata per il colombiano non è un ripiego, ma una soluzione studiata per creare più densità in mezzo al campo. 


Andrà bene anche la difesa che con Inler qualche metro più dietro avrà un aiuto in più. Gli altri quattro di centrocampo - mezzale ed esterni - dovranno accompagnare Pandev sulla trequarti con Cavani che agirà nel ruolo di prima punta. Questo, in sintesi, è lo sviluppo del gioco che Mazzarri ha ipotizzato. Oltre agli schemi, sarà poi il talento dei calciatori a fare la differenza. E qui protagonisti diventano Insigne e Vargas, due ragazzi che tutti attendono presto ai massimi livelli. il ritiro di Dimaro anche sotto questo punto di vista sta fornendo le risposte giuste. 


Aspettiamo che si inizi a fare sul serio, ma le premesse - senza eccedere in un ottimismo troppo prematuro - sono davvero confortanti!


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La maglia azzurra del Napoli 2012-2013

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Presentata ieri a Dimaro con Cannavaro e Grava come modelli, ecco la nuova magli azzurra "raccontata" attraverso il video ufficiale pubblicato su You Tube dalla societa' Calcio Napoli.

Che emozione quella coccarda tricolore!

giovedì 5 luglio 2012

Il programma delle amichevoli estive del Napoli (2012)

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Definito il calendario delle amichevoli precampionato degli azzurri, con annesse possibilita' di acquisto in pay per view, come negli anni scorsi, sia attraverso Sky che attraverso Mediaset Premium e con le solite stucchevoli e inutili polemiche dei soliti "romantici" che vorrebbero la botte piena (Cavani sempre a Napoli e tanti top player) e la moglie ubriaca (non pagare nulla).

La mia posizione sul tema e' ben nota: De Laurentiis e' un imprenditore e fa benissimo ad esserlo e il calcio deve essere gestito come un'impresa, per non andare rapidamente a gambe all'aria, specie in questo periodo di grossa crisi economica e con il Fair Play finanziario che condizionera' sempre di piu' il mercato europeo.

Tornando alle amichevoli, ecco il programma:


Un colosso del calcio internazionale come il Bayern e tre avversari ricchi di tradizione che visiteranno il San Paolo i quali nei rispettivi campionati, come il Napoli, hanno chiuso al quinto posto la scorsa stagione, quindi utili banchi di prova per indirizzare anche i movimenti di mercato.

mercoledì 4 luglio 2012

La maleducazione dilagante di De Laurentiis - Il Presidente ULTRACAFONAL

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Gli  ultimi 40 giorni mi hanno tenuto lontano da questo blog per motivi di salute, ma pur nelle difficoltà personali, l'amore per questo blog e per il Napoli non è mai venuto meno e anzi vivere situazioni di sofferenza propria e altrui mi hanno reso da un lato molto più tollerante considerando quali sono i "veri" problemi della vita, ma dall'altro anche meno tollerante verso certi comportamenti irrispettosi del prossimo.

Oggi il Presidente ha lasciato di nuovo briglie sciolte al suo "cavallo selvaggio" che di tanto in tanto (sempre più spesso, purtroppo) riesce a farsi strada attraverso la sua corazza di (devo dire a questo punto apparente) signorilità.

A parte le escalation della scorsa estate a colpi di giornalisti espulsi dal ritiro di Dimaro e scenate coram populo in Lega Calcio, passando per l'uscita di qualche mese fa a seguito di una domanda di Rino Cesarano, anch'essa citata in questo blog e altri episodi "minori" taciuti per carità di patria, il Presidente anche ultimamente si è distinto in questa specialità per la quale sarei felice il Napoli non primeggiasse.

A fine maggio, durante il mio periodo di malattia, vengo a sapere di un'uscita fintamente ironica e spiritosa, ma, senza mezzi termini, "terrificante" da parte del Presidente nei confronti della giornalista di Canale 21 Titti Improta, figlia dell'indimenticabile "Baronetto di Posillipo", Gianni Improta.

L'episodio, raccontato nello stupore generale durante una delle ultime puntate della scorsa stagione di Campania Sport e ripreso con maggiori dettagli da Umberto Chiariello sul suo sito, si commenta da sè per l'invereconda uscita con cui il Presidente ha pensato bene di rispondere a seguito di una normale domanda sulla presenza o meno in campo nella partita successiva del Pocho:

" il suo maschilismo retrivo affiora subito, ed invece che rispondere a tono, la butta subito in “caciara” con apprezzamenti sulla beltà della signora, dall’elegante al cafone, come nell’ultimo caso della mia stimata ed amica collega Titti Improta che, per il solo fatto di aver chiesto chi al posto di Lavezzi, si è sentita rispondere in conferenza stampa, in un luogo cioè ufficiale e dedito al lavoro davanti a tanti colleghi, e microfoni aperti, senza diritto di replica “signorina, vorrà dire che faremo giocare lei nuda in attacco”."

Lo sdegno di fronte ad una battuta magari ironica nelle intenzioni del suo autore, ma in realtà cattiva e crudele oltre ogni limite di maleducazione mi accompagna per tutto questo periodo di inattività forzata, con la promessa a me stesso che non avrei lasciato andare sottotraccia questa ennesima offesa alla dignità umana e professionale di chi ha la "sventura" di dover fare come mestiere quello di porre domande al Presidente.

E oggi torna a galla, quello sdegno, ancora più forte, a fronte della nuova "esibizione" di cafonaggine che, guarda caso, si è valsa della la stessa tecnica adottata da una certa politica negli ultimi 20 anni (quella che ci ha portato a questo sconcio in cui si trova ora l'Italia), ovvero accusare l'altro di un comportamento che è proprio: in psicologia si parla di "proiezione", ovvero proiettare sull'altro comportamenti che sono in realtà propri: l'accusa rivolta al malcapitato giornalista di turno di essere un cafone, rende l'operato del Presidente "cafone" esso stesso, nel più classico ed evidente meccanismo psicologico di "proiezione".

Caro Presidente, io sono un vero tifoso del Napoli da quando lei nemmeno sapeva cosa fosse il calcio e che colore avesse la nostra gloriosa maglia per cui la diffido formalmente, qualora le dovesse capitare, direttamente o per interposta persona, di leggere queste mie parole, dall'accusarmi, di "remare contro" il Napoli, come fa puerilmente con chiunque non le stia a genio con un astio e una dedizione che sarebbero degne di miglior sorte.

Io, da vecchio tifoso del Napoli, sono sdegnato dal ripetersi di simili comportamenti: è troppo tempo ormai che in tutti i settori della vita pubblica (politica, economia, sport, ecc.) fare le domande è diventato come andare in guerra...manco fossimo ai tempi di Hitler o Mussolini...qui è molto peggio, perchè siamo in un mondo libero (?) e in un paese libero (?), in cui ognuno è cittadino e non vi sono cittadini "più uguali" di altri!

Le domande che le vengono rivolte, caro Presidente, peraltro legittime perchè gliele avrebbe fatte anche un tifoso come me, hanno diritto di essere fatte, come lei, da persona che si considera civile, ha il pieno diritto di rifiutarsi di rispondere ad esse, se le ritiene ingiuste o infondate. Ma non ha nessun diritto di rivolgersi a chi sta lavorando nel modo in cui ha fatto lei negli episodi che ho qui riportato.

Io, da tifoso del Napoli e lettore/ascoltatore, ho diritto a che vengano poste certe domande, quand'anche per lei scomode e lei, se vuole può rifiutarsi di rispondere, ma in modo civile!

Io non sono un giornalista e probabilmente non lo sarò mai, per cui la mia è una battaglia di civiltà e decoro, perchè sono un tifoso civile e voglio essere tifoso di una società che si comporta in modo civile e inappuntabile e non come l'ultimo degli Hooligans!

Si dia una regolata, Presidente, perchè chi semina tanto vento, non può che raccogliere tempesta e io da tifoso del Napoli ho già sofferto per fin troppe tempeste, prima e durante il suo pur eccellente operato al servizio di questa società che io amo!

Cordiali saluti
Antonio Chiomenti - Napoli