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domenica 20 maggio 2012

Coppa Italia 2012 / Finale / Juventus - Napoli 0 - 2 (63' rig. Cavani, 83' Hamsik)

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Domenica 20 Maggio 2012, ore 22,59, Roma: l'arbitro Brighi sancisce la vittoria della coppa Italia per il Napoli a quasi 22 anni di distanza dall'ultima vittoria azzurra, la Supercoppa Italiana sempre contro la Juventus a Napoli nel settembre 1990.

Posso ora confessare che più di una volta, la scorsa estate, ho avuto un qualcosa a metà tra una visione e un sogno, con Paolo Cannavaro che solleva un trofeo...pensavo fosse lo scudetto, è arrivata una Coppa Italia che comunque rende la stagione azzurra contraddittoria ma importante: un campionato insufficiente rispetto alle ambizioni della vigilia, ma anche una Champions oltre ogni aspettativa e una vittoria in Coppa Italia che come ogni vittoria non è mai banale, visto che alla fine, scusate la banalità, ma vince uno solo e, ricordiamolo, il Napoli ha battuto una Juve giunta imbattuta fino a oggi!

La vittoria del Napoli è la vittoria di chi aveva più fame: la Juve, tranne dopo il vantaggio azzurro, ha giocato a ritmi molto più bassi rispetto alle sue giornate migliori: gli azzurri iniziano molto bene, concentrati, e arrivano sempre primi sul pallone.

Già dopo appena due minuti Zuniga sfiora il gol di testa su splendida iniziativa sulla fascia destra di Campagnaro e subito dopo mette al centro un cross che Cavani devia di tacco sul fondo.

La Juve non gioca, Pirlo è totalmente fuori partita e gli azzurri continuano a macinare gioco e occasioni: all'11' Lavezzi semina tutta la difesa juventina e dal limite, solo davanti a Storari, mette a lato, con Cavani e Hamsik liberi ai suoi lati.

I bianconeri cominciano a svegliarsi dopo il quarto d'ora, appena Pirlo riesce ad accendersi e al 18' Marchisio fa partire una bordata da fuori area respinta a fatica da De Sanctis.

La partita ora è più equilibrata: oltre a Pirlo salgono di più anche Estigarribia e Lichsteiner sulle fasce, ma il motore bianconero viaggia con un paio di cilindri in meno per le opache prestazioni di Marchisio e Vidal.

Ancora il Pocho accende la manovra offensiva azzurra al 28': cross tagliato in mezzo dalla destra e Hamsik, nonostante la lunghissima cresta, non riesce a impattare di testa.

A questo punto la Juve riesce ad alzare i ritmi: Borriello (38'), fino a quel momento annullato totalmente dalla difesa azzurra, si libera di Aronica e fa partire uno splendido tiro di sinistro a giro dal limite che si spegne di poco alla destra di De Sanctis.

Poi Morgan si disimpegna egregiamente nel recupero del primo tempo su punizione dal limite di Del Piero.

Il secondo tempo comincia come il primo: Juve intorpidita e azzurri insidiosi. Al 49' Dzemaili avvia una incursione delle sue, triangola con Lavezzi e si presenta in area juventina con una conclusione a metà tra un tiro e un cross.

La partita è equilibrata e sembra che nessuno riesca ad imporre la giocata decisiva, poi (62') un lampo improvviso: da una rimessa laterale lunga di Campagnaro, difesa juventina colta di sorpresa, incertezza di Caceres, Lavezzi spunta alle sue spalle e Storari gli piomba addosso: rigore! Nettissimo!

Il Matador arriva deciso sul dischetto e spiazza nettamente l'ex portiere azzurro.

Da quel momento la Juve, punta sul vivo, si scatena come mai prima: gli azzurri vengono schiacciati nella propria area e non riescono ad uscire: al 67' Pirlo pesca in area Estigarribia alle spalle di Maggio ma lo juventino mette la palla a lato; al 71' De Sanctis salva su frontale di Bonucci e poi, due minuti dopo, si salva miracolosamente su Pepe, appena entrato con Vucinic al posto di Del Piero e Lichsteiner.

La Juve è ormai molto sbilanciata: Conte, con i due nuovi ingressi, la schiera con uno spregiudicato 3-4-3 e poi fa entrare pure Quagliarella.

Ma gli spazi si intasano e i bianconeri vanno sempre più a sbattere contro un autentico muro azzurro...e da quel muro parte l'azione della vittoria: Inler recupera palla sulla sua tre quarti, parte veloce e innesca Pandev in posizione centrale, mentre ai suoi lati si allargano Cavani a sinistra e Hamsik a destra. Il macedone "sceglie" Marek che si presenta solo davanti a Storari e lo supera con uno scavetto dei suoi, glaciale come sempre.

Mancano sette minuti alla fine e la Juve si disunisce sempre di più: non bastano nemmeno i cinque minuti di recupero...gli azzurri terminano in trionfo nella metà campo juventina, metaforico simbolo dell'imbattibilità juventina violata.

E' una vittoria importante sotto molto aspetti: perchè dà un senso ad una stagione difficile da valutare, fatta di cocenti delusioni (in campionato), ma anche di serate indimenticabili (in Champions), perchè offre un riconoscimento tangibile al lavoro fatto in questi anni dalla nuova società, pur con gli errori di gioventù e quelli commessi negli ultimi due anni sul mercato, perchè indirizza al meglio anche l'organizzazione della prossima stagione nella quale il Napoli entrerà in Europa League dalla porta principale, iniziando direttamente dai gironi il prossimo 20 settembre, evitando le insidie dei turni preliminari e potendo prepararsi al meglio anche per la Supercoppa, probabilmente a Pechino...e ci andremo con la coccarda tricolore che è pur sempre il simbolo di una serata che aspettavamo da oltre venti anni.

...ed è incredibile ma proprio stasera con oltre 300 visite, dopo tre anni di vita, questo blog supera la fatidica quota delle 50.000 visite: un meraviglioso segno del destino e chissà magari cosa succederà quando arriveremo a 100.000!

***

De Sanctis: 8 - Attentissimo e concentrato: nel primo tempo due interventi impegnativi su tiri da fuori di Marchisio (18') e Del Piero (punizione nel recupero), nella ripresa eccellente su Bonucci e prodigioso e fortunato su Pepe

Campagnaro: 8 - Prestazione eccezionale: attento in fase difensiva, nella prima metà del primo tempo e in un paio di situazioni anche nella ripresa si rende protagonista di ottime incursioni fin sulla linea di fondo avversaria che creano scompiglio nella difesa juventina

Cannavaro: 6,5 - La Juve attacca molto spesso centralmente e Paolo se la cava con alterne fortune, talvolta rintuzzando, talvolta invece consentendo rimpalli e seconde palle molto pericolose dal limite

Aronica: 6,5 - Tra i centrali difensivi è quello che soffre di più e che commette più errori nel primo tempo. Letteralmente graziato dal mediocre Brighi quando al 42' rifila un calcione in area a Marchisio che sta per tirare in porta: sarebbe stato un rigore netto e giusto. Molto meglio nella ripresa quando riesce in molti casi a giocare d'anticipo specie nella fase più delicata e convulsa dell'assedio juventino. Fa scattare la solita trappola della provocazione facendo saltare il fragile sistema nervoso di Quagliarella

Maggio: 7 - Dialoga discretamente con Campagnaro nel costruire le migliori iniziative del Napoli, ma non riesce a trovare il tempo giusto per lo spunto in velocità. Eccellente , specie nella ripresa, in fase difensiva

Dzemaili: 7 - Non nella sua posizione preferita, offre una prestazione di grande dedizione e cresce vertiginosamente nella ripresa, contrando e rilanciando l'azione appena possibile

Inler: 6,5 - Il solito Inler specchio di questa contraddittoria stagione azzurra: alterna buoni contrasti a ingenuità talvolta anche imbarazzanti che creano problemi alla fase difensiva azzurra. Dai suoi piedi parte l'azione del gol del trionfo azzurro

Zuniga: 6,5 - Parte benissimo e sfiora il gol dopo appena due minuti, mettendo in grossa difficoltà Lichsteiner. Col passare del tempo però il colombiano rincula troppo (anche se completa un paio di preziose diagonali difensive) e lo juventino trova più spazio in avanti, ma senza rendersi mai davvero pericoloso

Hamsik: 7 - E' sempre un rompicapo dover giudicare Marek! A parte un colpo di testa mancato di un soffio su splendido cross di Lavezzi, totalmente nullo e fuori partita...poi però gli basta una delle sue incursioni e lo slovacco regala il gol del trionfo agli azzurri non sprecando l'occasione della vita (dall 85' Dossena: 6,5 - Una manciata di minuti, ma grande intensità e grande spirito di sacrificio nel tamponare gli ultimi tentativi degli juventini)

Lavezzi: 7,5 - Ci mette l'impegno: un cross delizioso non sfruttato da Hamsik e, soprattutto, un gol mancato all'11' che grida vendetta: il Pocho salta tutti e ingolosito dalla possibilità di chiudere in porta non serve Hamsik o Cavani ai suoi lati...è l'unico che nel primo tempo regge la manovra offensiva azzurra ed è il fattore che spezza l'equilibrio della finale con un guizzo dei suoi: per la prima volta decisivo negli appuntamenti che contano...ci voleva la gara di addio per una prestazione così decisiva? (dal 72' Pandev: 6,5 - Entra nel momento più difficile per gli azzurri, con il Napoli in vantaggio e la Juve che assalta all'arma bianca. Soffre i ritmi altissimi degli avversari ma alla prima occasione mette sui piedi di Hamsik il pallone della vittoria)

Cavani: 6 - Imbarazzante nel primo tempo: nervosissimo e non tocca palla. Troppo preoccupato per Olimpiadi e ritocco di ingaggio? Nella ripresa trasforma il rigore più importante da quando è a Napoli e grazie a questo rigore vince la classifica dei marcatori del torneo (dal 92' Britos: SV - In campo giusto per spezzare il ritmo e far rifiatare i compagni)

All. Mazzarri: 8 - Imposta la squadra con equilibrio e la presenta in buona condizione fisica. Purtroppo nel primo tempo davanti solo il Pocho regge la tensione dell'impegno e non basta la buona organizzazione strutturata a centrocampo e in difesa a far prevalere gli azzurri. Riesce però a tenere compatta e concentrata la squadra controbattendo bene nelle zone di campo maggiormente temute alla vigilia, in mezzo al campo e sulle fasce. Bene anche nelle sostituzioni, sia negli uomini che nei tempi

Arbitro Brighi: 4 - L'uomo più triste e sfigato del mondo che ci fa in una serata così bella? L'emblema della modestia e della tristezza arbitrale si distingue anche stasera per una infinita serie di errori: ferma al 10' Cavani per un fuorigioco molto dubbio (ma nel dubbio non si deve lasciare giocare, per la miseria??), non fischia un nettissimo fallo da rigore di Aronica su Marchisio, aspetta quasi a fine primo tempo per tirare fuori il primo cartellino giallo, fischia falli dove non si sono e non ne fischia dove ce ne sono, fischia un fuorigioco inesistente a Del Piero, lascia correre un contrasto in area juventina tra Caceres e Maggio...insomma il "solito" Fantozzi la cui fine carriera, prevista questa sera, non lascerà alcun rimpianto. Almeno imbrocca il rigore a favore del Napoli e l'espulsione a Quagliarella...

lunedì 14 maggio 2012

Napoli, ecco dove e perchè hai perso la Champions

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Primi bilanci di una serie di riflessioni per le quali vi condurro' per mano nei prossimi giorni per capire cosa non ha funzionato quest'anno e cosa potrebbe non funzionare nei prossimi anni se il Napoli e il presidente non aprono gli occhi e non apportano alcuni ormai indispensabili correttivi.

Iniziamo con l'individuare in quali (e quante!) partite gli azzurri hanno lasciato punti non lasciati dalle sue dirette concorrenti nella corsa Champions: sono tante partite e tanti punti.

L'estratto che vi propongo e' a firma di Vincenzo Perrella ed e' tratto da un articolo pubblicato da Tuttonapoli.net:


Tirando le somme, il Napoli termina a quota 61 punti, ben 9 in meno rispetto all’anno scorso, frutto di 16 vittorie, 13 pari e 9 sconfitte, con 66 gol segnati (ben 7 in più dello scorso torneo) e 46 gol subiti (ben 7 in più dello scorso campionato). Inoltre, il Napoli ha segnato 4 rigori sui 9 assegnati, con Cavani che ne ha realizzati 3 su 6! Se ne fossero stati realizzati almeno la metà, chissà, forse qualche punticino in più sarebbe giunto. Ma il Napoli ha in sostanza perso il terzo posto finale (dell’Udinese) per soli 3 punti. Tra le partite “incriminate”, ci sono Chievo-Napoli 1-0 (tra le prime 6 classificate, solo il Napoli ha perso al Bentegodi!), Napoli-Fiorentina 0-0, Napoli-Parma 1-2 (tra le prime 6 classificate, il Napoli è l’unica ad aver perso in casa coi ducali!), Catania-Napoli 2-1 e Napoli-Catania 2-2 (gli etnei hanno tolto ben 4 punti su 6 agli azzurri. E nel match del San Paolo il Napoli vinceva 2-0 a circa 10’ minuti dal termine. La partita poi è finita 2-2), Napoli-Juventus 3-3 (praticamente lo stesso andamento di Napoli-Catania), Napoli-Atalanta 1-3 (tra le prime 6 classificate, solo il Napoli ha perso in casa coi bergamaschi!), Napoli-Roma 1-3 (tra le prime 6 classificate, solo il Napoli ha perso in casa contro i giallorossi!) e infine Bologna-Napoli 2-0, la partita che di fatto ha strappato i preliminari Champions agli azzurri (tra le prime 6 classificate, solo il Napoli ha perso al Dall’Ara!). 

domenica 13 maggio 2012

Serie A 2011-12: 38ª - Napoli - Siena 2 - 1 (3' Dossena, 6' Destro, 34' Dossena)

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Certo la delusione c'è, come c'è il rimpianto per le innumerevoli occasioni nelle quali il campionato si è letteralmente fermato per aspettarci, ma la stagione ha anche posto ostacoli e sfide oggettivamente ai limiti delle possibilità di questa squadra e di questa società e 61 punti e un quinto posto in campionato (9 punti e due posizioni in meno rispetto allo scorso anno), un quarto di Champions mancato di un soffio e una finale di Coppa Italia sono risultati nel complesso importanti.

Questo non significa approvare in toto il rendimento di squadra, staff tecnico e società: Cavani a parte, sono due anni che il Napoli, pur investendo tantissimo sul mercato, vive ancora sugli acquisti di Marino, sprecando anche qui innumerevoli opportunità di crescita nel tempo e mettendosi nella difficile posizione di dover rinnovare e ringiovanire ampiamente la rosa non potendo però contare sui succosi proventi della Champions.

Siccome torneremo su questi argomenti dopo la finale di Coppa Italia, concentriamoci sulla partita col Siena.

L'acciaccato Sannino schiera molti dei suoi ragazzi che hanno giocato meno ma i bianconeri sono combattivi: Bolzoni aggredisce subito altissimo Dossena e sembra la solita partita complicata tatticamente in cui Sannino riesce a imbavagliare gli esterni, ma stasera Andrea mostra tutto il suo valore bruciando subito il portiere Farelli con un guizzo da centravanti su assist di Hamsik.

Sembra tutto in discesa, ma anche la partita di questa sera rappresenta in piccolo la stagione del Napoli: palla lunga e profonda verso l'area azzurra, De Sanctis sembra poter anticipare Destro, ma la palla rimbalza maligna, Morgan manca l'intervento e Cannavaro (che non si aspettava il liscio del suo portiere) viene bruciato di un soffio da Destro che per giunta nel calciare in porta colpisce Paolo al costato.

1 a 1, morale a terra e Cannavaro out per infortunio!

Gli azzurri però hanno il merito e la forza di rialzare la testa e ripartire: Dossena continua a sciorinare meraviglie sulla fascia sinistra, ma il gol che riporta gli azzurri in vantaggio nasce stavolta sulla destra con una straordinaria progressione di Campagnaro: tunnel a Terzi, palla radente dal fondo, Farelli tocca e ancora una volta Dossena (!) ci mette lo zampino da autentico centravanti di rapina.

Il Siena non crea altri pericoli nel primo tempo, mentre il Napoli si rende pericoloso con Pandev (ancora grazie a Dossena) e Lavezzi (toh, chi si vede?) impegna (?) Farelli con un tiro fiacco da posizione favorevole.

Nella ripresa gli azzurri, evidentemente timorosi di non essere perfettamente a punto fisicamente, tenta di alternare momenti di attacco a momenti di palleggio per congelare ritmi, partita e risultato.

Il gioco riesce con alterne fortune: Hamsik mette alto su bello schema avviato da una punizione di Pandev (50'), Inler impegna Farelli da fuori area (51'), Hamsik, con deviazione di Vitiello, sfiora il gol con un bellissimo tiro da fuori (56'), ma poi c'è anche il clamoroso errore in appoggio di Gargano sul successivo angolo per gli azzurri (57') che rilancia il Siena in contropiede e ci vuole un super De Sanctis per impedire a Destro di pareggiare!

Passa un minuto e ancora panico totale in area azzurra su percussione di Brienza e poi (62') D'Agostino la mette di pochissimo a lato su punizione dal limite.

Ultima occasione azzurra (71') con Hamsik, a ncora con un bellissimo tiro dal limite di poco a lato, e poi il quasi infarto finale con splendida sforbiciata volante di D'Agostino alla quale si oppone De Sanctis da campione assoluto a salvare risultato e quinto posto.

Nel frattempo derby tra i vari settori dello stadio con un alternarsi di applausi e fischi per il Pocho (beccato soprattutto sui calci d'anolo tanto che l'ultimo corner lo va a battere Hamsik...)  a conferma di un incanto che sembra essersi rotto.

Archiviamo questo contraddittorio campionato, proiettiamoci sulla finale di coppa in cui la Juve parte indubbiamente da favorita e aspettiamo il risultato di Roma e gli sviluppi della giustizia sportiva sullo scandalo delle scommesse che potrebbe riscrivere classifiche e posizioni.

Speriamo che la società apprenda la lezione di questa stagione: un altro mercato come gli ultimi due e il futuro azzurro rischia di essere davvero destinato a ridimensionarsi.


***

De Sanctis: 7 - Errore grave in occasione del gol di Destro, sfavorito anche da un rimbalzo anomalo che gli scombina il tempo dell'uscita, si riscatta alla grande mettendo i guantoni su un insidioso tiro frontale dal limite di Vergassola (30') e compiendo due paratissime nella ripresa su Destro (57') e su D'Agostino (89') che salvano la vittoria azzurra, due autentiche prodezze con livello di difficoltà elevatissimo

Campagnaro: 7 - Appare recuperato e in buona condizione: nessuna difficoltà in fase difensiva e un'autentica prodezza tecnica in fase offensiva con tunnel su Terzi e palla in mezzo per il 2 a 1 di Dossena (dal 90' Grava: SV - Meritata passerella finale per un "eroe" delle scorse stagioni azzurre)

Cannavaro: 5 - Davvero sfortunatissima prestazione: concorre con De Sanctis al pasticcio del gol di Destro e si infortuna al costato proprio in occasione del calcio a rete dell'attaccante senese che lo costringe a uscire dal campo (dal 16' Fernandez: 5,5 - Incerto e falloso, ennesima prestazione poco convincente di un prospetto che quest'anno ha deluso le aspettative) 

Britos: 6 - Tutto bene fino agli ultimi minuti del primo tempo, pasticcia con De Sanctis su un banale disimpegno difensivo, per fortuna senza conseguenze. Per il resto ordinaria amministrazione.

Inler: 6,5 - Ancora luci e ombre, in linea con la sua difficile stagione, ripresa in crescendo con continui break offensivi e conclusioni insidiose

Gargano: 5,5 - Si vede che la botta influenzale  ne ha in parte minato il fisico, ma l'impegno è sempre massimo e ammirevole, anche se un suo errore in fase di impostazione con gli azzurri tutti avanti per un calcio d'angolo rischia di compromettere la vittoria 

Maggio: 6 - Marcato praticamente a uomo da Rossi, tocca palla per la prima volta dopo 9 minuti esatti di gioco. Pur faticando a entrare in  partita si mostra utile, anche se più in fase difensiva che offensiva dove riesce a incidere poco

Dossena: 8 - Mai visto un Dossena così! Sicuramente la miglior partita dell'anno, a mia memoria la migliore partita da quando è a Napoli e certamente una delle migliori della sua carriera: due gol di grande freddezza e opportunismo, discese travolgenti sulla fascia, pur contrastato da Bolzoni, giocate sempre ispirate, rientri difensivi provvidenziali, una prestazione "totale" ed entusiasmante! Leggero ma comprensibile calo nella ripresa quando comunque resta tra i migliori in campo

Hamsik: 7,5 - Di gran lunga il migliore del tridente azzurro: cuce gioco con continuità, offre un assist splendido a Dossena dopo un lussuoso controllo di palla e nella ripresa riesce anche a rendersi pericoloso sotto porta

Lavezzi: 5,5 - Solo nel finale di primo tempo si rende davvero pericoloso. Approccio alla partita complicato dall'atmosfera dello stadio nei suoi confronti e anche da un arbitraggio che lo penalizza clamorosamente in un paio di situazioni...appare preso più dai suoi pensieri futuri che da un presente ancora importante...se è un addio al San Paolo è davvero un addio malinconico.

Pandev: 5,5 - Appare in calando già da qualche partita: qualche spunto, come in occasione del primo gol quando imbecca Hamsik avviando l'azione del primo gol, un tiro alto, ma poco altro. Ci si aspetta ben altro dalla classe del macedone (dal 68' Zuniga: 6 - Non fa mirabilie ma almeno dà più vivacità di Pandev alla manovra offensiva azzurra anche se talvolta la vivacità socia nella confusione)

All.Mazzarri: 5,5 - Sannino lo fa sempre soffrire, ma stavolta il tecnico ha il merito di rilanciare un Dossena in autentico stato di grazia. Solite sofferenze però dalla cintola in giù, su cui purtroppo il tecnico non ha mai voluto lavorare per trovare correttivi tattici convincenti

Arbitro Celi: 4 - Si intravedono in lui potenzialità da arbitro di primo livello, ma poi si perde in fischi e cartellini sconcertanti da un lato e in mancati fischi su falli che appaiono evidenti, per cui resti davvero sgomento di fronte a certe scelte così discutibili. Per fortuna non incide in modo pesante sul risultato del match 

domenica 6 maggio 2012

Serie A 2011-12: 37ª - Bologna - Napoli 2 - 0 (17' Diamanti, 64' Rubin)

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Difficile commentare una partita le cui difficoltà sono state da me già annunciate alla vigilia: per chi come me segue il calcio da oltre 35 anni e ha visto migliaia di partite, non si tratta di essere menagrami o cosa, ma di avere la lucidità di andare oltre la accecante passione del tifo e capire che la fortuna e la sfortuna servono a poco per favorire la vera crescita di questa squadra e della società.

Il risultato, ai fini della qualificazione in Champions, appare (quasi) irreparabile, ma c'è ancora un barlume di speranza, laddove, battendo il Siena, la Lazio non battesse l'Inter e il Catania battesse l'Udinese: risultati francamente non impossibili anche se gli azzurri dovranno ricostruire un minimo di condizione fisica e morale per il minimo sindacale della vittoria contro il Siena.

Alla vigilia avevo auspicato un gol nei primi minuti e l'aver sprecato grosse occasioni (5' Hamsik, 7' traversa Cannavaro, 24' traversa di Cherubin) ha invertito i rapporti di forza in campo, con un Napoli sempre più balbettante, nervoso e insicuro e un Bologna sempre più roccioso e compatto nel difendersi tanto da concedere sempre di meno col passare dei minuti.

Per cui se nel primo tempo la sconfitta appare immeritata, a fine partita appare invece (purtroppo) meritatissima, visti i troppi errori sotto porta e gli svarioni difensivi pagati neppure troppo nella ripresa quando Di Vaio ha fallito più di una occasione.

Ci sono molti segnali che ci vengono dati dalla disfatta di Bologna (il fallimento totale dei nuovi acquisti, il declino di molti giocatori, Dossena in primis, il totale distacco emotivo di Lavezzi dalla maglia che lo ha portato alla notorietà a livello mondiale), ma ritengo che dobbiamo aspettare la conclusione della stagione per un bilancio definitivo di una stagione comunque di grande crescita per la squadra e per la società.

Ora gli azzurri hanno due doveri: prepararsi al meglio per la finale di Coppa Italia e battere il Siena, sperando in un miracolo dalle parti di Catania e che l'Inter fermi la Lazio.

***

De Sanctis: 6,5 - Un paio di parate di ordinaria amministrazione finchè la partita resta in bilico. Incolpevole sui due gol, salva l'onore degli azzurri con alcune parate che evitano una ancora più ingloriosa disfatta

Cannavaro: 5 - Purtroppo il gol di Diamanti nasce da un suo errore di posizionamento che costringe tutta la difesa a scalare verso destra aprendo il varco giusto per Diamanti. E' un gran peccato perchè da Paolo partono un paio di azioni davvero importanti tra le quali quella che porta alla traversa colpita dallo stesso Paolo (7') e a quella colpita da Cavani (28'). Ed e' anche un suo movimento sulla punizione di Pandev (24') a costringere Cherubin ad una deviazione quasi fatale che anch'essa si stampa sulla traversa. Tanto orgoglio, ma poca lucidità.

Aronica: 5,5 - Sorpreso anche lui dall'inserimento di Diamanti in occasione del gol, alterna cose positive a buchi nei quali gli attaccanti rossoblù si infilano con facilità

Britos: 5 - Colpevole anche lui nella scarsa capacità di presidiare la difesa in occasione della rete di Diamanti. Appare non al massimo della condizione (dal 62' Dossena: 4,5 - Inutile sia in difesa sia in avanti, una colonna dello scorso anno completamente persa)

Maggio: 5 - Scende molto ma conclude poco e crea soprattutto confusione e proprio dalla sua zona parte l'azione del vantaggio bolognese (dal 54' Lavezzi: 4,5 - Illude i tifosi con una punizione di poco a lato, ma poi soltanto tanta confusione anche nelle giocate più elementari, appare ormai non più in sintonia col resto della squadra)

Gargano: 5 - Molta generosità, ma anche poca lucidità e tanta confusione, simboleggiata dalla insensata conclusione da fuori area a fine primo tempo

Inler: 5 - Ancora una volta molla il trequartista e il non seguirlo crea il solito fatale risultato già visto molte, troppe volte quest'anno: incursione centrale del trequartista avversario e autostrada aperta verso la porta azzurra (dal 67' Dzemaili: 3 - Non soltanto offre un contributo nullo sul piano tecnico e tattico, ma si fa anche cacciare dal campo al termite di indegna gazzarra finale)

Zuniga: 5 - Errori di misura in avanti, pur rendendosi spesso pericoloso, ma anche una diagonale di chiusura non tempestiva su Diamanti in occasione del gol

Hamsik: 5 - Ce la mette tutta, ma non riesce a incidere quanto vorrebbe come al 5' quando si fa parare in modo incredibile una conclusione che di solito sarebbe trasformata in gol. Sparisce totalmente nella ripresa.

Pandev: 4,5 - Qualche sprazzo di classe pura, ma il peso delle sue giocate stavolta appare lontano dagli standard mostrati dal macedone negli ultimi tempi

Cavani: 4 - Si presenta svariate volte davanti ad Agliardi ma sbaglia gol che non sbaglia mai! E i continui errori sotto porta lo innervosiscono a fine primo tempo e lo portano a farsi ammonire determinando la fine anticipata del suo campionato

All. Mazzarri: 5 - In fin dei conti la squadra, pur poco lucida in molti suoi elementi, costruisce tantissime occasioni, fallendole tutte, e ne concede solo una, subendo gol. Tatticamente gli azzurri riescono a sviluppare gioco e creare occasioni in serie a differenza di quanto temuto alla vigilia. Stavolta prova subito a cambiare le sorti tattiche della partita, ma i rimedi sembrano peggiori del male

Arbitro Bergonzi: 5 - Non commette errori clamorosi, ma talora appare incerto in più di una occasione nella applicazione della regola del vantaggio, come nell'occasione gol fallita da Hamsik nata da un fallo di Loria su Cavani con palla che va verso Zuniga e poi verso Hamsik. Anche nella distribuzione dei cartellini appare discutibile non penalizzando alcuni interventi e viceversa penalizzando oltre misura altri interventi, fino a lasciarsi sfuggire di mano la partita con rissa finale

giovedì 3 maggio 2012

La corsa alla Champions: il crocevia di Bologna

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Qualche mese fa era a ben 11 punti dal terzo posto, solo il mese scorso, nonostante avesse ridotto il distacco, si era avvitato in una crisi fisica e mentale che sembrava irreversibile dopo l'incredibile eliminazione ad opera del Chelsea, eppure il Napoli non solo e' riuscito a riagganciare il terzo posto ma persino a porsi in una posizione di vantaggio tale per cui la conquista di questo obiettivo dipende dagli stessi azzurri.

Vincendo le ultime due partite, il Napoli conquisterebbe il diritto a giocare i preliminari di Champions, nella seconda meta' di agosto, per giunta con il vantaggio di essere, almeno in quel turno, tra le teste di serie e quindi potendo beneficiare di un avversario sulla carta abbordabile per potersi qualificare nella successiva fase a gironi che tante soddisfazioni ci ha dato quest'anno.

Ma non bisogna vendere la pelle dell'orso prima di scuoiarlo (poverino...) ne', trapattonianamente, dire gatto senza averlo nel sacco: sulla strada della Champions ci sono due ostacoli apparentemente facili (poiche' si gioca contro due squadre che non hanno piu' obiettivi) ma che nascondono notevoli insidie.

Sul Siena ci soffermeremo la prossima settimana, ma intanto bisogna superare un ostacolo che, a differenza dello scorso anno, appare molto alto: e' vero che il Bologna ha raggiunto la salvezza, ma la squadra e' in salute, sia fisicamente che mentalmente e, sebbene rimaneggiata per le assenze di Kone, Portanova e Ramirez (autore di un gol straordinario mercoledi' scorso a Catania) puo' schierare un attaccante sempre temibile come Di Vaio e un trequartista, straordinario tiratore da lontano, come Diamanti.

Due tipi di giocatori che tradizionalmente creano molti imbarazzi alla fase difensiva azzurra che fa fatica a seguire i trequartisti avversari e gli attaccanti dallo spunto veloce.

Uno come Di Vaio costringera' la difesa azzurra (gia' di per se' rimaneggiata e schierata in modo inedito con Cannavaro a destra e Aronica centrale) a rimanere bassa per non dare la profondita' all'attaccante bolognese che gioca sempre sul filo del fuorigioco.

A questo punto o il centrocampo a sua volta dovra' abbassarsi per tenere la squadra corta e compatta (ma questo rendera' piu' faticose le ripartenze) oppure per mantenersi alto e ripartire velocemente rischiera' di lasciare spazio tra le due linee (difesa e centrocampo) nel quale potrebbe andare a nozze proprio Diamanti.

Se a cio' aggiungiamo che Mazzarri ha sempre sofferto tatticamente lo schieramento di Pioli, bravo a imbrigliare il tecnico toscano sia sulle fasce che in mezzo al campo, la partita si annunzia molto piu' complicata rispetto alla "passeggiata di salute" dello scorso anno.

In piu', scendendo in campo con l'obbligo di vincere, il Napoli, come ad esempio a Villareal e in altre occasioni simili, potrebbe essere teso e contratto e quindi far fatica a distendersi in  velocita'.

Insomma, ci sara' davvero da sudare (considerando anche l'orario del match e la stagione) e c'e' da augurarsi che sia un episodio a sbloccare subito la partita a favore degli azzurri e a creare le condizioni tattiche piu' propizie per il conseguimento del successo.

Sara' quindi fondamentale, in questo contesto alla vigilia ricco di insidie, non farsi prendere dall'entusiasmo, rimanere concentrati e determinati come nelle giornate decisive e farsi aiutare dal numeroso pubblico dei tifosi azzurri che certamente riempira' il Dall'Ara. Bastera'? Beh, se vogliamo raggiungere un traguardo cosi' importante "deve" bastare!

Forza ragazzi! In fondo per quanto di straordinario fatto quest'anno in Champions, un'altra chance nel torneo di club piu' importante del mondo ve la meritereste davvero!

martedì 1 maggio 2012

Serie A 2011-12: 36ª - Napoli - Palermo 2 - 0 (16' rig. Cavani, 35' Hamsik)

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Lavoro ben fatto! Il Napoli mostra di sapere perfettamente cosa chiedere a questa partita e, a parte le solite piccole difficoltà tattiche in fase difensiva nel primo tempo e il comprensibile calo fisico nella ripresa, gli azzurri addentano la partita nel modo giusto e in modo svelto e non la mollano fino alla fine.

Mutti schiera un Palermo speculare al modulo azzurro, ma la maggiore qualità della squadra azzurra emerge in quasi tutte le zone del campo, in particolare sulla tre quarti con due "giganti" come Pandev e Hamsik che sfornano delizie in serie.

E' proprio il macedone a propiziare il vantaggio azzurro (16') costringendo Milanovic ad un salvataggio su suo cross radente valutato come fallo da rigore da De Marco: il Matador, che aveva avviato l'azione per Pandev, trasforma con sicurezza spiazzando Viviano.

La partita resta comunque insidiosa per gli azzurri: dopo aver preso un incrocio dei pali con Inler al 5', gli azzurri vedono le streghe un minuto dopo con la doppia conclusione di Ilicic ed Hernandez splendidamente respinte da De Sanctis.

Se il Napoli quindi è in vantaggio lo deve anche a Morgan che deve comunque sempre rimanere sul chi va là visto che il Palermo riesce spesso a superare il centrocampo azzurro e a presentarsi minaccioso al limite dell'area azzurra

Di fatto però non crea mai veri pericoli ed è invece il Napoli, grazie alla coppia delle meraviglie Pandev-Hamsik a confezionare un raddoppio di gran classe, con difesa della palla spalle alla porta del macedone e assist no-look per na incursione classica di Marek a tagliare la difesa avversaria come il burro.

Dopo il raddoppio Cannavaro salva alla disperata su Ilicic (ma sarebbe rigore), dopodichè il tema tattico diventa quasi monotono per il resto della partita: gli azzurri dietro a tenere botta e ripartire appena possono e il Palermo con un possesso palla quasi sterile salvo pochi momenti di brivido sui quali De Sanctis si mostra sempre attento.

Il Palermo, nonostante la fatica, onora il match fino alla fine mentre gli azzurri denunciano in qualche elemento (Aronica, Fernandez, Gargano, Hamsik, Zuniga e Maggio) una notevole stanchezza ma grazie alle sostituzioni (che io avrei anticipato di una decina di munuti) si riesce a tenere duro fino alla fine.

Ora gli azzurri avranno un giorno in più per recuperare energie (e in questa fase della stagione è un vantaggio dacapitalizzare al massino) e grazie alla vittoria di stasera anche per mettere pressione sugli avversari diretti nella corsa alla Champions: speriamo che questi vantaggi diano i loro frutti tra domani e domenica.

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De Sanctis: 7,5 - Due strepitose parate in sequenza al 6' su Ilicic e Hernandez, una su Aguirregaray al 75' e una feroce concentrazione in ogni frangente con tante uscite alte a sigillare la difesa azzurra: è tornato il pirata Morgan dei tempi migliori!

Fernandez: 6 - Primo tempo ottimo nel quale non sbaglia una mossa: gioca sempre di anticipo ed esce palla al piede a testa alta, suggerendo anche un bel pallone per Pandev. Cala però vistosamente nella ripresa con le solite sbavature e alcuni segnali di stanchezza fisica (dall'85' Britos: SV - Una manciata di minuti per tenere il vantaggio fino alla fine)

Cannavaro: 6,5 - Rischia tantissimo intervendo ai limiti del regolamento (e forse anche oltre) alla disperata su Ilicic con un tackle scivolato di altri tempi: appare comunque in ottima condizione considerando il punto della stagione a cui siamo arrivati. Manca per un soffio l'appuntamento col gol al 68' su cross di Hamsik

Aronica: 5 - Migliore in campo a Roma, peggiore in campo oggi: stanco e poco reattivo, Ilicic lo salta più volte in velocità quasi ridicolizzandolo. Unica attenuante i troppo rari aiuti offertigli da Zuniga che lasciano Totò troppe volte troppo solo. Conclude la partita da centrale.

Maggio: 6 - Inscena uno stupendo duello di grande livello agonistico con Bertolo: i due lottano uno contro l'altro con la corsa, i tackle, i duelli aerei...davvero uno splendido confronto nel quale Cristian tira fuori una apprezzabile dose di grinta: peccato che spesso non sia servito con la dovuta precisione sui suoi tagli perchè lui prova sempre gli scatti anche più difficili e profondi. Nella ripresa soffre maggiormente il suo avversario e rischia anche l'espulsione atterrandolo proprio al limite dell'area di rigore al 57'...meno male che ci pansa Mutti a togliergli l'imbarazzo togliendo Bertolo dal campo...

Gargano: 6,5 - Mentre lo guardavo in campo stasera con l'argento vivo addosso, pensavo a quanto questo ragazzo abbia dato in questi anni alla maglia azzurra! Le scorse stagioni arrivava a questo punto della stagione completamente cotto, mentre quest'anno, dopo una stagione comunque condotta a livelli molto elevati, ha ancora forza, energie ed entusiasmo per trascinare la squadra e tappare ogni buco e rendersi a fine primo tempo persino pericoloso in avanti. E' vero che qualche volta la generosità lo porta a commettere qualche errore ma Walter è davvero indispensabile. Bravo Mota!

Inler: 6,5 - Non è facile dargli un voto: se la squadra soffre nella fase difensiva purtroppo lo si deve alle sue caratteristiche che talora lo portano a rimanere un po' troppo alto rispetto alla linea della palla lasciando quindi troppo spazio alle sue spalle e creando quindi difficoltà ai propri compagni in difesa. Ma Goekhan offre anche una straordinaria fisicità nei contrasti di gioco, una pulizia nella gestione del pallone e pericolosità in avanti (incrocio dei pali al 5').

Hamsik: 7,5 - Grande continuità, grande qualità nelle giocate, un gran gol alla sua maniera, sfruttando alla grande una incursione premiata dallo stupendo assist di Pandev. Cuce il gioco in modo mai banale riuscendo a far mantenere alta la velocità della circolazione di palla (dall' 81' Dossena: SV - Negli ultimi minuti dentro per rafforzare la fase difensiva in momento di grossa difficoltà per gli azzurri)

Zuniga: 5,5 - Una grande occasione sotto porta al 30' al termine di una splendida combinazione tra Pandev e Cavani, ma anche alcune finte fini a se stesse e soprattutto un contributo difensivo insufficiente

Pandev: 8 - Propizia il rigore del vantaggio, delizia lo stadio con un sontuoso assist per l'incursione vincente di Hamsik e con altre lussuose giocate bellissime quanto utili. In più anche qualche tempestivo rientro sulla linea di centrocampo a disturbare l'avvio dell'azione palermitana (dal 76' Lavezzi: 6 - Stavolta appare più brillante rispetto al fantasma di Roma, ma si vede che fisicamente e moralmente non è al livello delle sue giornate migliori)

Cavani: 6,5 - Oltre al rigore trasformato con freddezza, un paio di giocate di notevole livello con cui rischia di mandare in porta i compagni. Fallisce al 56' un contropiede dei suoi, segno di stachezza

All. Mazzarri: 6 - Stavolta favorito dalla buona vena di alcuni dei suoi ragazzi (Fernandez, Pandev, Hamsik) ha da un lato il merito di premiare chi appare più in forma (Pandev), ma dall'altro fatica ancora a trovare la quadratura del cerchio relativo all'assetto del centrocampo che svela quelle difficoltà nella fase difensiva viste purtroppo troppo spesso durante tutta la stagione. Ci mette troppo tempo ad apportare rimedi ad una difficoltà tattica e soprattutto fisica evidente.

Arbitro De Marco: 5 - Il rigore a favore del Napoli, va detto, non risponde ai criteri con cui si stabilisce la volontarietà del fallo: il pallone sbatte prima sulla coscia di Milanovic e poi sul braccio e questo è un classico caso nel quale si considera involontario il fallo. Non penalizza invece il pesante intervento in tackle di Cannavaro su Ilicic che in genere gli arbitri (fuori dall'area di rigore) comunque considerano come fallo. E' vero che Paolo prende il pallone ma Ilicic subisce comunque un colpo pesante. Lascia qualche dubbio anche la mancata seconda ammonizione per Maggio (57'), mentre a mio avviso valuta correttamente il contrasto a fine partita tra Cavani e Migliaccio: dal replay sembra che sia più Cavani a cercare lo stinco di Migliaccio che il difensore rosanero a voler sgambettare il Matador