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giovedì 30 settembre 2010

Steaua Napoli, la rimonta raccontata da Auriemma!

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Europa League 2010-11: Steaua Bucarest-Napoli 3-3

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Impossibile commentare partite così! Qualunque argomento decidessi di utilizzare, chiunque potrebbe smontarmelo in 10 secondi e certamente potrebbe anch'egli dire cose vere e condivisibili.

Vado ancora una volta controcorrente e stavolta sono con Mazzarri: avrei fatto le stesse scelte iniziali di formazione, perchè i vari Cribari, Santacroce, Yebda, Sosa e Vitale sono rimasti finora troppo indietro rispetto al resto della rosa e poichè la stagione è lunga e durissima, Mazzarri non poteva permettersi oltre da un lato di continuare a far spompare sempre gli stessi e dall'altro di non dare a quelli che sono più indietro di condizione di recuperarla nel modo più veloce ed efficace possibile, ossia giocando.

Stavolta, come ho scritto anche nelle pagelle, non ho nemmeno da rimproverare nulla a Mazzarri per come ha saputo tenere il timone di una squadra che sembrava totalmente alla deriva e con invece con infinita fatica, ma con immensa tenacia, ha riacciuffato una partita che sembrava totalmente e crudelmente persa, cambiando tempestivamente uomini e modulo e approfittando di una compagine apparsa comunque di una modestia tecnica imbarazzante, ben lontana dallo Steaua degli anni ruggenti e che mostra, nel suo nervoso oscillare tra esaltazione e paura, tutte le crepe di una rosa provata da quattro cambi di allenatore in poco più di due mesi.

Il Napoli non c'è, almeno fino al 40' del primo tempo: chi mi conosce sa che io non credo in fortuna e sfortuna. L'autorete di Cribari è frutto di una difesa piazzata male e di un intervento molle di un giocatore chiaramente fuori ritmo partita. Ma l'ex laziale non è l'unico ad aver lasciato la testa negli spogliatoi e non è la prima volta che questo Napoli si comporta così...ricordate, ad esempio, i raggelanti inizi di partita dello scorso anno con Donadoni (3 a 0 dopo pochi minuti a San Siro con l'Inter) e con lo stesso Mazzarri (0 a 2 in casa col Milan dopo 10 minuti).

Forse la squadra, forse esaltata dai complimenti di Cesena, forse incoraggiata dal poco pubblico avversario, forse credendo di trovare una squadra meno forte del nome che porta, forse disabituata in troppi uomini al ritmo partita, entra in campo senza nè gambe nè testa tant'è che anche dopo il primo svantaggio continua a (non) giocare con indolenza e confusione.

Certamente incide anche la presenza di tanti uomini che oltre che giocare poco in assoluto, hanno anche giocato poco o nulla insieme per cui le difficoltà dei singoli si amplificano nella assoluta mancanza di amalgama e nel dover fare i conti con un ambiente che, dopo ogni gol, si fa sempre più aggressivo e feroce.

Gli azzurri hanno però il merito di segnare il gol forse decisivo per la rimonta, con i due unici uomini quasi "guardabili" del primo tempo, ossia Sosa che cerca di proporsi sempre con continuità (anche se non sempre con lucidità) e Vitale, che nei primi 10 minuti per 3 volte si libera sulla fascia e al quale sistematicamente arrivano passaggi sbagliati.

Ma quell'1 a 3, unito alla giustissima espulsione di Kapetanos, tiene il Napoli aggrappato per i capelli sull'orlo del burrone e fa capire a Mazzarri e a qualche azzurro, in campo, ma soprattutto in panchina, che forse non tutto è perduto.

Il Napoli rientra in campo nella ripresa (udite! udite!) con  un 4-2-3-1: Maggio e Vitale sugli esterni con Cribari e Grava centrali, Yebda e Gargano davanti alla difesa, Sosa, Lavezzi e Zuniga sulla tre quarti, davanti a Cavani, sempre troppo solo là davanti!

La manovra non è comunque fluida, gli errori continuano ad abbondare, ma gli ingressi dei panchinari di lusso (Hamsik, dopo Lavezzi) fanno crescere la qualità della manovra. 

I rumeni sfiorano il 4 a 1 con un incredibile "uno-due" (palo-traversa) in tre secondi di terrore puro, ma poi cedono di schianto per l'inferiorità numerica e la pochezza tecnica.

Il Napoli diventa sempre più padrone del campo, pur mostrando ancora confusione e ansia di rimontare e alternando perle di pura bellezza (il gol di Hamsik) alle solite clamorose ingenuità sotto porta.

I rumeni però non ne hanno davvero più, come quei massimi che legano l'avversario al 15' round esausti: fanno di tutto per perdere tempo e quelle rare volte che potrebbero sorprendere gli azzurri ormai tutti nella metà campo avversaria, sbagliano appoggi elementari.

Al 90' ci prova il portiere, già ammonito, a confondere il cronometro arbitrale, accasciandosi per un fantomatico colpo non appena scocca il novantesimo e il quarto (sesto) uomo ha appena alzato il cartello dei 4 minuti di recupero.

Ma in questo frangente si dimostrano concentratissimi sia l'arbitro, che ferma il cronometro finchè il portiere non si rialza, sia i giocatori azzurri che, in pieno dominio della partita, riescono a tornare a pieni giri dopo la lunga interruzione.

E qui ancora una volta esce fuori la classe superiore e l'anima degli azzurri, che al 96esimo e 58 secondi riacciuffano un pareggio memorabile e per certi aspetti meritato.

Nell'altro incontro del girone il Liverpool va a pareggiare 0 a 0 a Utrecht e quindi, per il gioco della differenza reti il Napoli diventa secondo nel girone, prima del doppio epico confronto con i Reds.

Ecco la classifica:

1. Liverpool    4 punti     4 gol fatti e 1 subito
2. Napoli        2 punti     3 gol fatti e 3 subiti
3. Utrecht       2 punti     0 gol fatti e 0 subiti
4. Steaua       1 punto    4 gol fatti e 7 subiti

Beh, io ci metterei la firma anche per un solo punto con i Reds per poi giocarsi il tutto per tutto negli incontri di ritorno con gli olandesi e i rumeni. Certo che la Steaua vista questa sera consolida l'idea di una squadra di una debolezza imbarazzante anche se spero che finalmente i tifosi e i commentatori più superficiali si siano resi conto di cosa comporta la poca abitudine, specie a livello mentale, nel gestire serate e partite come quelle europee.

Squadre e società ben più blasonate del pur amato nostro Napoli hanno dovuto faticare tanto e imboccare tanto pane amaro prima di poter essere davvero competitivi e abituati a giocare in Europa con la stessa attenzione e lo stesso spirito con con si gioca in patria: anche se hai una squadra forte, emergere non è facile e ci vuole giusta mentalità nell'affrontare impegni così pesanti a distanze di tempo così ravvicinate.

Secondo me per competere ai massimi livelli anche a livello internazionale servono, oltre che giocatori di qualità che il Napoli in parte comunque ha, anche teste, menti e cuori allenati a battagliare su ogni campo, anche a distanza di due o tre giorni.

Per questo sarà interessantissimo verificare che reazione avranno gli azzurri domenica pomeriggio contro la Roma al grande sforzo fisico e mentale di questa infinita notte rumena!

Le pagelle di Steaua - Napoli

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De Sanctis: 4 - Un voto in più per una parata importante sull'1 a 3 che mantiene il Napoli in vita, ma una serata disastrosa dove Morgan compete con i suoi compagni di difesa a chi la fa più grossa. Clamorosamente colpevole sul secondo gol, più volte si mostra timoroso negli appoggi ai compagni e per poco non combina altri disastri, specie assieme a Cribari. Spesso a caccia di farfalle...per fortuna lo salvano un paio di legni.

Grava: 5 - Stavolta non riesce a tappare nessun buco, non trova quel punto di riferimento avversario che lo esalta e non trova nemmeno compagni all'altezza della situazione, per cui fa quel che può nel disastro generale.

Cribari: 4 - Il primo gol non è sfortuna, ma approccio mentale sbagliato al match e disabitudine all'impegno agonistico. Cerca di non affondare del tutto ma resta in confusione e sbanda paurosamente assieme a tutto il reparto. Dopo una nuova quasi-frittata assieme a De Sanctis sull'1 a 3, sfiora persino una marcatura che lo riscatterebbe in parte. Si dice che chi non muore diventa più forte, per cui speriamo che il centrale risorga da questa terribile serata.

Santacroce: 4,5 - Colpevole sul terzo gol, dove si fa sfuggire Kapetanos che infila il 3 a 0 e in generale totalmente svagato, quasi a voler far capire perchè Mazzarri lo sta relegando così spesso in panchina. L'espulsione di Kapetanos non scioglie la sua tensione e, beccato dal pubblico che gli imputa la colpa dell'espulsione del rumeno, Mazzarri preferisce sostituirlo e cambiare totalmente l'assetto tattico.

Gargano: 4,5 - Totalmente sbagliato il suo approccio alla partita. Molle, confusionario, assente, sbaglia sistematicamente le scelte di gioco ma, nei momenti più bui del primo tempo, tenta qualche tiro in porta quando nessuno riesce a farlo. Leggermente meglio alla distanza, ma niente di che.

Yebda: 5,5 - Netti segnali di miglioramento, per lo meno ci mette più impegno rispetto ai compagni e mostra una interessante crescita a livello fisico e una maggiore partecipazione sia alla fase difensiva che a quella di costruzione della manovra, anche con discreta qualità. Mazzarri lo toglie nel convulso finale per lanciare Dumitru. Incoraggiante.

Maggio: 4,5 - Spesso di fronte alle difficoltà emerge, specie in trasferta, la pecora che c'è in Christian: pavido, terrorizzato, molle, lontano anni luce da quel "pendolino" che tiene la fascia con autorità. Certo non è agevolato dal contesto, ma si fa travolgere completamente dalla situazione, come gli accade nelle peggiori giornate, e commette errori gratuiti a dir poco grotteschi. Solo nel finale tira, pur non facendo niente di trascendentale, tira fuori un po' di grinta e sfiora la rete, centrando il portiere avversario da 3 metri. Da dimenticare.

Vitale: 6,5 - Ha tutte le attenuanti per un inizio difficile dove dovrebbe essere aiutato dai compagni, che invece restano negli spogliatoi, per cui vive una prima mezz'ora da incubo in fase difensiva. Per giunta nei primi dieci minuti si libera tre volte sulla fascia ma nessun compagno è capace di offrirgli un pallone giocabile. Trova un gol con merito, in una situazione mentalmente difficile e piazzando con perizia una palla difficile in una selva di gambe. Cresce difensivamente nella ripresa (con un paio di pregevoli diagonali e contrasti vinti di forza) e si propone sempre e con continuità in avanti. Considerando che si trattava del suo esordio stagionale, dopo un anno di "esilio", una prestazione alla fine "ragguardevole". Bravo Gigi, hai mostrato di essere degno di questo Napoli e di meritare altre occasioni, magari accanto a compagni che non dimenticano la testa negli spogliatoi.

Zuniga: 4,5 - Confusionario ed evanescente. Muove freneticamente le gambette, mulinando dribbling senza senso e sistematicamente frenando lo sviluppo della manovra offensiva azzurra. Lontanissimo parente dello straripante esterno di domenica mattina. Unica attenuante la posizione non inedita ma certo non proprio sua.

Sosa: 6,5 - Come Yebda. Segnali incoraggianti di miglioramento, ogni tanto qualche buon spunto e soprattutto la volontà di farsi vedere e guidare la manovra offensiva azzurra. Mostra un buon piede sulla punizione (a giro sul palo) che spalanca la porta al gol di Vitale. Sfiora il gol di testa nell'assedio finale. Si perde un po' nel caotico finale azzurro. Qualche volta rialza la testa scoraggiato, ma appare più continuo e determinato. Suo il merito di quel pallone morbidissimo messo di prima in mezzo per il gol leggendario di Cavani, un assist di un piede di qualità superiore in un momento di pressione massima...e questo è un segno di classe da non sottovalutare.

Cavani: 7,5 - Ha il merito di coronare una rimonta infinita dopo un inseguimento di 98 minuti. Anche un fenomeno morirebbe appresso a una squadra di fantasmi. Impossibile rendersi un minimo pericoloso, per giunta lasciato isolatissimo nelle grinfie dei centrali avversari. Quando la squadra si risveglia e quando Mazzarri lancia in campo Hamsik e Lavezzi, il Matador comincia a giocare e la musica cambia. Freddo, anzi, "polare" nel non sbagliare il gol dei gol. Provvidenza!

Lavezzi: 7 - Crea tanto, tira in porta, sfiora più volte il gol, mette palloni d'oro in mezzo all'area dove nessun azzurro riesce a trasformarli come gli sforzi del Pocho meriterebbero. A volte confusionario, come sua abitudine, ma quanto serve un Pocho così a una squadra di morti come il Napoli del primo tempo!

Hamsik: 7 - A volte anche lui incespica nella confusione, ma da una caotica lotta nel fango tira fuori una perla di abbagliante bellezza. Innalza il tasso di qualità della manovra offensiva azzurra, cercando di proporre sempre gioco e idee, svariando su tutto il fronte offensivo azzurro.

Dimitru: 6 - Altro voto di incoraggiamento per un altro ingresso "alla disperata" in cui il ragazzo si mostra ancora una volta intraprendente e voglioso di contribuire al successo azzurro. Sfiora anche un gol e certamente con la sua verve crea il panico nel cuore dell'area di rigore rumena. Forza ragazzo, avanti così!

Mazzarri: 7,5 - Sorprenderò ancora una volta i miei amici e i lettori, ma concedo molte attenuanti al mister per l'incredibile (e a tratti inguardabile) prestazione degli azzurri, essendo totalmente d'accordo con lui sulla necessità del turnover in vista della importantissima partita che ci aspetta domenica pomeriggio. Sono anche d'accordo con lui nella scelta degli uomini: ci sono troppi uomini, nella rosa, che sono indietro nella condizione, hanno giocato e/o si sono allenati poco per svariate ragioni (Santacroce, Cribari, Yebda, Sosa, Vitale) e che hanno assoluto bisogno di crescere nella condizione fisica e mentale e di allinearsi, almeno fisicamente, agli standard dei titolari. Dunque non è follia, a mio avviso, quella di Mazzarri, ma scelte necessarie per far crescere di condizione alcuni giocatori e aumentare quindi le future possibilità di scelta all'interno della rosa. Sono però tutti giocatori che devono ritrovare condizione fisica e ritmo partita e che quindi soffrono l'impatto con il match. Mazzarri è bravo a tenere la guida di una barca che sembra totalmente alla deriva e finalmente fa quelle tre cose che io invoco da tempo, ossia 1) usare subito e con coraggio le sostituzioni, 2) cambiare modulo e togliere un centrale per un centrocampista o una punta, 3) mettere la difesa a 4 contro una squadra per giunta in inferiorità numerica. Certo è facile fare le sostituzioni quando in panchina hai gente come Lavezzi e Hamsik e in campo sembrano quasi tutti fantasmi, ma il mister dà alla squadra il segnale che la partita ce la si può giocare fino all'ultimo e che, se anche il campionato potrebbe avere una priorità rispetto all'Europa, il mister se la vuole giocare sempre! E il suo coraggio e la sua grinta vengono premiati alla fine. Spero che non si debba sempre perdere 3 a 0 e giocare 11 contro 10 per poter rivedere questo tipo di gestione della gara, vero Mister?

Arbitro: Borski (Polonia): 8,5 - In una partita ambientalmente difficile, non si fa travolgere dal pubblico locale e anzi punisce la grossa scorrettezza di Kapetanos e l'ostruzionismo degli altri rumeni che cercano di congelare  la partita e il ritmo azzurro. Gestisce in maniera impeccabile il recupero finale, facendolo giustamente iniziare non appena il portiere rumeno si riprende da un'infortunio occorsogli giusto allo scoccare del 90'. Se il Napoli è uscito indenne da Bucarest lo deve anche al coraggio di questo signore, laddove nomi ben più celebrati di lui (e mi viene in mente quel panzone norvegese che tanti disastri ha fatto con le italiane negli scorsi anni) al suo posto forse avrebbero arbitrato con un approccio della serie "Ma che tengo a verè! Veramente coraggioso e imparziale!

domenica 26 settembre 2010

Cesena Napoli con Auriemma

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Serie A 2010-11: 5ª - Cesena-Napoli 1-4

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Torneo post-mondiale, tradizionalmente porta sempre soprese a causa delle difficoltà di riambientamento dei protagonisti del mondiale. 

Soprese vengono anche dalle prime giornate che, tradizionalmente, nel campionato italiano, spesso portano alla ribalta protagonisti e squadre che trovano il loro "quarto d'ora di celebrità".

A ciò si aggiunge un sempre maggior equilibrio, un po' come avveniva nei bellissimi campionati degli anni ottanta, tra grandi e piccole.

Ne deriva un impasto ricco di risultati imprevedibili, squadre che perdono in casa e vincono in trasferta...e via andare...un po' come il Napoli di questa ancora inconsueta domenica mattina calcistica.

Il Napoli si prepara meticolosamente a questo impegno, già negli orari di allenamento e nell'alimentazione, passando poi per un robusto e ormai inevitabile turn over, per presentarsi tonico e determinato dopo l'avvilente prestazione casalinga di mercoledì sera.

E si rivede il Napoli dominatore di domenica scorsa e Genova...e si rivede lo stesso identico copione: dominio assoluto e tonnellate di calci d'angolo nel primo tempo, ma  nessun gol. Poi errore difensivo (l'unico della partita) e svantaggio. Infine riscossa e trionfo, stavolta con una vera goleada e due perle di un Cavani finalmente riposato e fresco, che entra nell'ultima mezz'ora e scavalla beato nelle praterie romagnole con un Cesena proiettato invano alla ricerca di un pareggio dopo l'uno-due confezionato da Lavezzi e Hamsik.

Anche se con prestazioni non brillantissime, il turn-over ha comunque funzionato: anche se non al meglio in Sosa e in Yebda, il Napoli nel primo tempo tiene bene il campo con ben 5 nuovi innesti rispetto a mercoledì sera e con una panchina di lusso che presenta Maggio, Gargano, Cannavaro e Cavani.

Il Napoli non soffre le puntate dei temuti esterni Giaccherini e Schelotto, ma quando riparte trova, come mercoledì sera, tutti i varchi chiusi, specie sulle fasce dove Dossena viene coinvolto poco nel gioco e dove Zuniga, coinvolto invece tantissimo, è sempre costretto a partire da fermo e a dover superare minimo due avversari.

Il Napoli guadagna tanti calci d'angolo, ma tira poco in porta e quelle rare volte che ci riesce trova un Antonioli che appare in stato di grazia.

Il bilancio del primo tempo vede luci e ombre, con una squadra senz'altro più compatta perchè più corta nei reparti, e che quindi, come sempre succede in questi casi, non rischia nulla in difesa anzi esaltando l'esordiente (in maglia azzurra) Cribari, ma che fatica a liberare un uomo che tiri in porta.

Ancora una volta, come a Firenze e a Genova, la prima metà del secondo tempo il Napoli, dopo aver dominato in lungo e in largo, compie un errore (uno solo) e vede le streghe di una sconfitta che sarebbe assolutamente ingiusta.

Mazzarri viene espulso, ma stavolta, spinto dalla presenza di tanti titolari in panchina, non si fa pregare nel guidare dalla tribuna via cellulare le immediate contromisure: fuori Sosa e Yebda, ancora non brillanti, dentro Cavani e Gargano e la partita cambia.

Cavani ci mette lo zampino tenendo una palla che sembra persa al limite dell'area di rigore cesenate e pescando Dossena tutto solo per un assist d'oro a beneficio del Pocho che stavolta segna da grande opportunista. 

Gargano sale in cattedra e recupera palloni su palloni e, dopo il rigore che determina il sorpasso azzurro, il Mota mette una palla meravigliosa in profondità per Cavani che dopo un paio di finte ubriacanti trova un meraviglioso colpo a giro sul quale nulla può Antonioli.

Lo stesso Gargano spinge quasi in porta Lavezzi che mette incredibilmente fuori un pallone più facile da segnare che da sbagliare, ma poi il Pocho si fa perdonare mettendo Cavani in condizione di inventare un colpo a giro ancora più bello del 3 a 1.

Risultato che alla fine appare umiliante per la pur volenterosa squadra romagnola, ma che, onestamente fotografa la differenza di valori vista in campo questa mattina al Manuzzi.

Una vittoria che, unita alla sconfitta casalinga di mercoledì, apre un tema chiaramente evidente, ossia la differenza abissale fra il rendimento azzurro in casa (che abbraccia anche la seconda metà del torneo dello scorso anno) e quello in trasferta.

Troppe differenze che, a prescindere dalle attenuanti di inizio stagione, visto che confermano un trend già consolidato nello scorso campionato, impongono una serie di domande e, soprattutto di risposte, sui differenti assetti tattici (squadra corta e compatta in trasferta, lunga e sfilacciata in casa), sulle attitudini (più facile giocare in trasferta con una squadra fatta di uomini piccoli e veloci che trovano più spazi per ripartire e fare male) e, perchè no?, sull'approccio mentale, laddove in casa gli azzurri sembrano a volte sentirsi "presuntuosi" come il Real o il Barcellona.

E' su questi aspetti, oltre che sul miglioramento del rendimento dei nuovi, che Mazzarri deve lavorare molto di più (e accampare molti meno alibi) se vogliamo vedere gli azzurri ai vertici della classifica e non impegnato in un campionato di centro classifica fatto di rovinose cadute, come quella di mercoledì, e meravigliose cavalcate, come quelle di questa dolce mattinata nella ancora meravigliosa provincia italiana.

E speriamo che per almeno fino a giovedì sera la tendenza "casa-trasferta" si confermi...ne abbiamo bisogno per cercare di recuperare a Bucarest ciò che abbiamo perso 10 giorni fa contro gli olandesi...

Forza Napoli!

Cesena - Napoli: le pagelle

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De Sanctis: SV - Impossibile dare un voto a Morgan. Una parata a terra su un tiro da fuori nel primo tempo, destinato peraltro a uscire, un gol subito senza colpa, nessun'altra situazione che richieda un suo intervento o miracoli di sorta. Che voto puoi dargli?

Campagnaro: 6 - Almeno stavolta non fa disastri nella sua zona e questa è già una buona notizia, anche se il Giaccherini di oggi è l'ombra della rivelazione che ha attirato le attenzioni addirittura degli osservatori della nazionale e non per particolari meriti di Hugo.

Cribari: 5,5 - Per me, fallo o non fallo (e io non credo che fosse fallo, caro Mister!) approccia troppo morbidamente il contrasto con Schelotto. Peccato perchè macchia una prestazione che nel primo tempo ci mostra un giocatore sicuro e affidabile. Il suo errore rischia di compromettere l'ottima prestazione azzurra. Da rivedere, ma il "materiale" sembra ancora buono.

Aronica: 6 - Contiene abbastanza bene Schelotto, qualche volta con le cattive, ma anche lui "sparisce" nel frangente del gol. Però si riscatta chiudendo e persino attaccando con una splendida progressione. Rientro comunque confortante.

Zuniga: 6,5 - Primo tempo dove gioca tanti palloni ma quasi sempre imbrigliato nella morsa difensiva cesenate, per cui pasticcia molto. Nella ripresa trova maggiore spazio e capacità di inserimento e prima dello svantaggio rischia di segnare un gol alla Maradona scartando la bellezza di 6 avversari. Continua a spingere come un forsennato e il rigore è il frutto del suo impegno.

Yebda: 5,5 - Lento e impacciato, si limita al minimo dell'ordinaria amministrazione all'ombra di Pazienza e qualche volta, specie nel caotico inizio di ripresa, si lascia sfuggire qualche avversario di troppo. Da notare che uno come lui, forte di testa sui calci piazzati, non si è mai fatto trovare sulle dozzine di angoli a favore degli azzurri.

Pazienza: 6 - Non brillante come in altre occasioni, ma la sua presenza lì in mezzo aiuta la copertura della difesa meglio dell'uscita casalinga col Chievo. Ma qui si apre un tema molto più grande delle prestazioni di Pazienza o del centrocampo in generale, che riguarda assetto, distanze ed equilibri che il Napoli (non) mantiene nelle partite casalinghe.

Dossena: 6,5 - Cardine sempre importante. Nel primo tempo la manovra azzurra si sviluppa soprattutto a destra, tenendolo quindi spesso fuori dal gioco, mentre nella ripresa il gioco si sviluppa più armonicamente su entrambi i lati e Andrea esce alla distanza, offrendo un puntuale appoggio ai "fini dicitori" che scorazzano dalle sue parti e un assist d'oro per Lavazzi con su scritto "basta spingere". Incoraggiante la sua crescita alla distanza.

Hamsik: 6,5 - Rigore a parte, offre più qualità alla manovra, specie nella ripresa e si rende pericoloso con un paio di tiri in porta.

Sosa: 5,5 - Ancora non ci siamo, poca personalità in certi momenti quando la difesa si "spalanca" davanti ai suoi piedi e lui potrebbe affondare senza fatica. Di incoraggiante però c'è una maggiore continuità che non si era vista nel suo esordio da titolare contro l'Utrecht.

Lavezzi: 6,5 - Festeggia col gol numero 24 la sua centesima partita azzurra in campionato. Uno dei più vivi e continui per tutto il match, considerando che per lui il turnover non esiste.

Cannavaro: 6 - Entra e si inserisce subito nel match. Stavolta nessuna sbavatura. Un po' di riposo, a prescindere dalla disastrosa prestazione di mercoledì, gli serviva comunque come il pane, avendo tirato la carretta per tutto l'inizio di stagione.

Gargano: 6,5 - Altro passo, altra personalità e persino altra tecnica rispetto a Yebda, entra insieme a Cavani e gli mette un pallone d'oro che il Matador trasforma da par suo. Colpisce anche una traversa e trascina gli azzurri nelle travolgenti ripartenze di fine gara.

Cavani: 7,5 - Due perle che ne confermano lo stato di grazia "mondiale". 5 gol in 5 partite, capocannoniere con un certo Eto'o e gol da grande artista del pallone. Anche a lui il riposo ha fatto benissimo!

Mazzarri: 6,5 - Stavolta il turn-over viene fatto con coraggio, alternando ben 5 uomini nella formazione iniziale e operando le sostituzioni più opportune senza aspettare come suo solito le calende greche. Incontro difficile sulla carta sia per la rovinosa sconfitta infrasettimanale, sia per il modulo avversario, a tre punte, che altre volte recentemente ha messo in difficoltà gli azzurri, sia per l'orario inedito che ha creato imbarazzi a molti atleti e molte squadre. Il Napoli ha comandato sempre l'incontro e ha commesso un unico errore in difesa. Due notazioni negative: la protesta a mio avviso esagerata sul contrasto Cribari-Schelotto che ha generato il gol del Cesena e la difficoltà della manovra offensiva azzurra a concretizzare l'impressionante mole di gioco. Il punteggio non inganni perchè gli ultimi due gol sono avvenuti a Cesena totalmente sbilanciato in avanti.

ARBITRO: Damato: 6 - Temutissimo alla vigilia, è al centro di due episodi comunque importanti del match (il contrasto Cribari-Schelotto che agevola il vantaggio cesenate e il rigore su Zuniga), episodi non facili da valutare. Sul primo io sono d'accordo con Damato,perchè Cribari difende male col corpo la palla e Schelotto entra pulito o comunque non in modo tale da poter pensare ad un fallo. Sul rigore, sinceramente sono perplesso, l'ho visto più volte ma non mi ha dato l'impressione di un rigore nettissimo. Comunque non dà quell'idea sgradevole, come l'anno scorso a Udine, di fare e disfare a suo piacimento e questo, specie nella "bufera arbitrale" attuale, è un suo merito non da poco.


La celebre scena di Massimo Trosi e Giuliana De Sio presenta un riferimento ad un "vero" Napoli-Cesena del campionato 1981-82, finito 2 a 2 dopo un asoffertissima rimonta azzurra con doppietta di Claudio Pellegrini. Al termine di quel campionato premondiale di Spagna il Napoli si piazzerà al quarto posto, dopo il sorprendente e memorabile terzo posto dell'anno prima.

mercoledì 22 settembre 2010

Serie A 2010-11: 4ª - Napoli-Chievo 1-3

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Se col Bari e con l'Utrecht l'avevamo sfangata a livello di risultato, il Chievo non ha avuto pietà degli azzurri e ha strameritato una vittoria sudata con uno spirito di sacrificio immenso, un pressing asfissiante fin sulla tre quarti azzurra, un aiutarsi continuo tra tutti i compagni, valori tecnici troppo sottovalutati e una lucidità fisica e mentale di una squadra che sembra aver riposato alla grande contro una squadra che sembra invece aver finito di giocare la partita precedente mezz'ora prima.

Mazzarri schiera troppi uomini esauriti fisicamente e mentalmente, che, dopo un primo tempo appena passabile, crollano nella ripresa, quando ci si aspetterebbe il crollo dei veronesi che invece continuano a correre con una fame come se non mangiassero da cinque anni.

Rimando alla pagella le mie considerazioni su quello che ormai a mio avviso è un tema, la capacità del tecnico di leggere tatticamente le partite, su cui la critica dovrebbe porsi quantomeno qualche domanda.

Il vantaggio iniziale di Cannavaro sembra mettere la partita in discesa, da un punto di vista tattico, ma quando tutti si aspetterebbero un Napoli compatto nella sua metà campo e pronto a ripartire fulmineamente come sa, quindi in una posizione tattica invidiabile, la squadra si addormenta, convinta di avere la partita già in pugno, comincia ad essere sempre più sopraffatta a centrocampo, dove orchestrano alla grande i vari Bentivoglio, Bogliacino e C, non trova alxuno sblocco sulle fasce ma poi nemmeno nei tentativi di sfondamento centrale.

L'ennesimo (sempre uguale) orrore difensivo di Campagnaro comincia ad aprire qualche crepa nell'edificio della presunzione azzurra e per lunghi muniti la squadra sembra imbambolata. Solo nel finale di tempo (traversa di Hamsik su splendida verticalizzazione di Gargano) sembra scuotersi ma sarà, incredibile a dirsi, l'ultimo sussulto di un'elettroencefalogramma che dopo l'intervallo diventerà completamente piatto.

Al rientro in campo ci si aspetta che il Chievo molli qualcosa, ma invece si denota una sempre peggiore tenuta fisica dei mediani azzurri e il gol del 2 a 1 è un tipico gol da mancanza di filtro a centrocampo. E quando in questa squadra cedono i due perni centrali, i difensori azzurri vanno in barca. Cannavaro, dopo alcuni micro-segnali di deconcentrazione, compie la frittata dell'anno e uno come Pellissier non può perdonare.

Da qual momento la squadra si demoralizza totalmente e non si riprenderà più: Mazzarri, come altre volte in passato, avrebbe dovuto innervare questa squadra di energie fresche già dopo i 60 minuti, specie con un ritmo di partite infernale come l'attuale. Il Chievo di Pioli lo fa, Mazzarri (ancora una volta) no.

E se continui a perseverare negli stessi errori, ti può andar bene una volta (Bari), due volte (Utrecht), tre volte (Sampdoria), ma prima o poi la paghi.

Spero che Mazzarri non si faccia prendere da quell'atteggiamento superbo e supponente di un suo celebre conterraneo che questa estate ci ha esposto a figure umilianti come quelle di questa sera, anche perchè il Cesena è una squadra viva, specie in casa, e l'orario "mattutino", come evidenziato anche da Bigon ieri, certamente non agevolerà il riscatto azzurro ed una prestazione come quella, eccezionale nel suo genere, che ci hanno offerto quelli del Chievo questa notte al San Paolo.

Mazzarri, sveglia!

Napoli - Chievo: le pagelle

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De Sanctis: 5 - Nessuna parata decisiva, via via sempre più travolto dai colossali errori difensivi dei suoi compagni di reparto, fino alla frittata finale per la verità soprattutto colpa del suo capitano.

Grava: 5,5 - Pallida copia dell'inesorabile dominatore di Cassano...tre giorni che sembrano lontani tre secoli, ma d'altra parte è uno dei meno responsabili del disastro collettivo.

Cannavaro: 3 - Inizia benissimo, poi, dopo il primo errore di Campagnaro e il progressivo crollo atletico e poi mentale dei suoi compagni, sempre meno protetto dal centrocampo e sempre più soffocato dall'asfissiante pressing del Chievo, comincia anche lui a dare i numeri...e l'ultimo fa davvero male al cuore dei tifosi! Completa degnamente il disastro così ben iniziato dal suo compagno di reparto.

Campagnaro: 3 - Paolo completa ciò che Hugo inizia. Solito errore tecnico nella marcatura del suo uomo...per lui la partita non è mai iniziata. Ma ricordate che la colpa è sempre di Mazzarri!

Maggio: 4 - Uno dei più volenterosi, ma nettamente sulle gambe. Qualche buona incursione offensiva in area avversaria, ma spinge fiaccamente soffocato dallo stritolante pressing dei veronesi. Ininfluente...come tutti, stasera.

Pazienza: 5 - Molla per manifesto esaurimento delle risorse fisiche, uno degli ultimi a mollare, ma anche lui soffocato dal terribile pressing del Chievo e da un centrocampo avversario che ci mette agonismo infinito e buona tecnica.

Gargano: 5 - Mazzarri avrebbe dovuto sostituirne troppi, intanto decide per il Mota, anche lui stritolato dal pressing del Chievo...e se questo accade a Gargano, vuol dire che non c'è proprio speranza.

Dossena: 5,5 - Uno dei meno stanchi, il che è tutto dire, lui che ha sempre avuto finora difficoltà alla distanza. Anche quando il disastro è ormai compiuto cerca comunque di fare qualcosa, ma intorno c'è il deserto.

Hamsik: 5 - Discreto primo tempo, con un paio di incursioni pericolose alla sua maniera e una traversa, cede di schianto alla distanza. Il loro pressing distrugge alla distanza anche lui.

Lavezzi: 6 - Visibilmente stanco già verso il 60', continua a tentare quasi da solo di sfondare l'incredibile muro umano che il Chievo mette in piedi. Le tenta tutte, poi quando anche l'arbitro gli dà torto, cede anche lui.

Cavani: 5 - Stavolta non ne trova una giocabile. Il Chievo strozza energie, traiettorie, fonti di gioco, per cui il Matador si spegne o, forse, non si è mai acceso. Un voto in più per il suo incredibile impegno in un paio di profondissimi ripiegamenti difensivi. Impegno purtroppo inutile.

Sosa: 4 - Chi l'ha visto?

Dumitru: 6 - Che può fare un ragazzino al suo esordio in serie A che un tecnico in totale confusione come la sua squadra fa entrare quando ormai i recinti sono aperti e i buoi sono già scappati dalla stalla? Eppure il ragazzino lotta, combatte, cerca di farsi vedere e combinare qualcosa. Nulla di indimenticabile, sia ben chiaro, ma dimostra, date le circostanze, un carattere fuori del comune e anche qualche buona movenza. Certamente da rivedere, ma possibilmente non in queste assurde corcostanze.

Mazzarri: 2 - Impreparato! Sbaglia ancora una volta formazione iniziale (dice sempre che la terza partita in 7 giorni è la più difficile e lui schiera di nuovo alcuni giocatori che dire onnipresenti è poco). Schiera ancora una volta Campagnaro a sinistra (perchè non Aronica?) e da lì arrivano i due gol di Pellisier e l'assist per Fernandes. Sapeva che il Chievo l'avrebbe messa tutta sul piano fisico e mentre gli avversari corrono fino a sfiancarsi con gli occhi iniettati di sangue, i suoi sembrano damine mollicce perse in languidi giochi tardo-estivi. Conclude con sostituzioni tardive e inopportune (vedi Dumitru e vedi la solita sostituzione di un mediano, anzichè un centrale difensivo, con una punta) a coronamento della serata forse più disastrosa della sua gestione. Quand'è che la critica e i tifosi apriranno gli occhi? Niente anima, niente ritmo e ancora una volta surclassato sul piano tattico.

Arbitro: Giannoccaro: 3 - Compete con Mazzarri, Cannavaro e Campagnaro per la palma di peggiore in campo. Uno sconcio in giacchetta nera, non fischia MAI e poi, invece di applicare il vantaggio, fischia un fallo per Maggio con Lavezzi che se ne stava andando. Consente di tutto in area di rigore veronese, si incavola per un nonnulla. Indecente, ma nonostante tutto la sconfitta azzurra non è colpa sua.

Questa sì che è gavetta! Eziolino Capuano e la salvezza del Potenza...

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Ringrazio il mio amico Flavio, affezionato lettore di questo blog, per avermi segnalato questa strepitosa perla di uno degli allenatori campani più "vulcanici" e meno "diplomatici" in assoluto, il "grande" Eziolino Capuano...

Ecco un saggio della sua straordinaria esuberanza:" Io ho salvato il Potenza sul campo....nun cia facev nè mourignn..nè van gall nè a sfaccim i chi t'è viv... Nisciun!"

Un meraviglioso spaccato di come è duro il pane per chi allena nelle serie inferiori in certe realtà calcistiche.

domenica 19 settembre 2010

Serie A 2010-11: 3ª - Sampdoria-Napoli 1-2

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Gli azzurri reagiscono con l'indomito spirito dello scorso anno e ricacciano in gola le critiche (giustissime!) ricevute per le ultime due deludentissime prestazioni!

Stavolta si rivede il Napoli dominatore del primo tempo di Firenze, la squadra conquista una montagna di angoli, trascinata da un Lavezzi rigenerato fisicamente e domina il primo tempo dove la Samp viene letteralmente annichilita.

Linee di difesa e centrocampo molto alte, pressing quasi soffocante, incursioni continue in area di rigore avversaria, ma manca sempre l'ultimo passaggio o il tiro pericoloso in porta.

Anche stavolta se il Napoli avesse chiuso avanti 2 a 0 non ci sarebbe stato nulla da dire.

Nella ripresa la Samp continua a dimostrare la sua pochezza, ma si affaccia con più continuità nella metà campo azzurra, senza tuttavia creare alcun serio pericolo, a parte un tiro a giro di Guberti che si stampa all'incrocio alla sinistra di un De Sanctis immobile.

Le linee difensive azzurre si schierano più basse e, dal 60' in poi, si notano crepe a centrocampo, specie dovute all'assoluta insipienza di Hamsik e Gargano, su cui Mazzarri colpevolmente non interviene se non per scuotere senza senso la testa e indicare continuamente l'orologio per chissà quali perdite di tempo che stanno solo nella sua testa alquanto confusa.

Ovviamente, in una scienza assolutamente inesatta come il calcio, una regola esatta e inesorabile è quella che chi non segna prima o poi viene beffato e su una distrazione di Cannavaro (e del guardalinee), Valeri assegna un rigore che Cassano (totalmente sopraffatto da Grava fino a quel momento) trasforma in modo perfetto e imparabile.

E qui si riaccendono giocatori che sembravano "cotti" come Gargano, Hamsik e Cavani che raccolgono in pochi minuti l'incredibile "messe" di occasioni non sfruttate, inventando due gol di rara bellezza ed efficacia.

E finalmente, grazie soprattutto a Lavezzi e Maggio, stavolta la squadra riesce a "congelare" partita e risultato e a portare a casa un successo strameritato!

E mercoledì sera uno scontro di "alta classifica" col Chievo: in casa, dove finora la squadra ha più deluso in questa stagione...un altro test complicato, non per la forza dell'avversario quanto piuttosto per le grandi difficoltà incontrate, quest'anno e lo scorso anno, in casa con le medio-piccole.

Sampdoria - Napoli, le pagelle

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De Sanctis: 6 - Intorno al 20' sta per combinare un pasticcio con Grava su una palla innocua (pericolo poi sbrogliato da Pazienza). Per il resto ordinaria amministrazione e una parata su tiro da lontano di Palombo. Non può nulla sull'imparabile rigore di Cassano.


Campagnaro: 7 - Anche se rimango fermamente convinto delle mie idee su quale dovrebbe essere la dimensione tattica e il ruolo di Hugo, oggi è tornato il combattente che travolge tutto e tutti (e mi fa rabbia proprio per questo il vederlo confinato in un ruolo da centrale!). Stavolta non commette errori clamorosi in difesa. Eccezionale una sua discesa nel primo tempo dove travolge 3 avversari in progressione e serve una palla d'oro al centro non sfruttata da Cavani. Condizione fisica ritrovata.


Cannavaro: 6,5 - Mezzo voto in meno perchè commette una colossale ingenuità su Pozzi che poteva costare la partita. Peccato, perchè Paolo gioca il resto della partita concentratissimo ed è su tutti i palloni alti. Comunque una colonna fondamentale della difesa azzurra.


Grava: 8 - A parte la succitata "frittata" che stava per fare con De Sanctis, eccezionale! Imbavaglia letteralmente Cassano e non gli fa toccare palla, quasi sempre con le buone, ma trova anche il tempo per raddoppiare di tanto in tanto sugli esterni. Tornato il "Gravatar" dello scorso anno, ma in edizione "extra de-luxe"!


Maggio: 6,5 - Appare in ripresa, non fa cose strabilianti, ma in difesa lotta su tutti i palloni e si ripropone puntualmente e con continuità per tutta la partita, fino agli ultimi secondi dove spesso cerca di tenere palla vicino alla bandierina del corner avversario assieme al Pocho.


Pazienza: 7,5 - In grande ripresa e ne beneficiano centrocampo e difesa. Lotta, combatte ma anche orchestra le ripartenze con sapienza tattica straordinaria. Sempre presente e lucido nei momenti decisivi è tornato l'anima di questa squadra che, guardacaso, questa sera ha ritrovato la sua anima....e si sacrifica anche su Guberti, imbavagliandolo quasi del tutto, e di tanto in tanto aiuta Grava in raddoppio su Cassano.


Gargano: 6,5 - Ombre a volte inquietanti, ma anche un paio di luci abbaglianti. Intorno al 60' sembra cotto, sbaglia tutti i palloni e tutti malediciamo Mazzarri perchè non lo sostituisce mentre la Samp sembra prendere coraggio. Fino a metà ripresa si tiene lontano dai calci piazzati, ma poi inventa due autentiche perle che ricacciano in gola le feroci critiche ricevute dal Mota, a partire dal sottoscritto (critiche, sia ben chiaro, meritatissime!). Stavolta però inventa una palla a giro che si stampa sotto la traversa e poi inventa un geniale schema col "cognato" Hamsik. Chapeau, Walter! Due prodezze che valgono un voto in più a raddrizzare una prestazione altrimenti scoraggiante.


Dossena: 6 - Cala come al solito nella ripresa, dove rimane "ormeggiato" in difesa, ma disputa un primo tempo di alto livello, tessendo continuamente gioco in fase offensiva sfiora anche il gol. Prestazione comunque confortante.


Hamsik: 6 - Solito anonimo galleggiare tra centrocampo e attacco, strappa la sufficienza per un gol di sontuosa bellezza costruito con Gargano sfruttando (finalmente!!!) le sue doti di incursore.


Lavezzi: 8 - Assoluto dominatore del match! In eccezionale ripresa fisica, è ovunque, alternando iniziative personali che mettono nel panico la difesa blucerchiata a suggerimenti a favore dei compagni non sempre ben calibrati, salvo poi inventare, guarda caso alzando la testa prima di crossare, un assist meraviglioso per Cavani. A fine gara assieme a Maggio difende palla e fa scorrere il cronometro rendendo vano qualunque tentativo di rimonta sampdoriana. Mostruoso!


Cavani: 7 - Invisibile per 70 minuti, a volte autore di profondissimi ripiegamenti difensivi (addirittura uno su Cassano in area azzurra) comincia a far sentire la sua presenza in avanti con uno slalom e un tiro a stento contenuto dal portiere blucerchiato. Un'opera d'arte il suo tap-in sul cross di Lavezzi...alla fine ha ancora una volta ragione lui, che sia l'anno della sua esplosione?



Sosa: SV - Entra oltre il 90' giusto per rompere il ritmo partita.



All: Mazzarri: 5,5 - Voglio essere coraggioso nei miei giudizi: Mister, continua a non piacermi affatto come gestisce le partite! E anche stasera che lei ha vinto, mi scusi, ma riscontro ancora una pessima gestione della partita, salvato da un paio di geniali idee dei suoi alfieri e da una avversaria di una modestia imbarazzante. Di meglio ho visto solo una più intelligente gestione dei calci piazzati e, perchè no?, una maggior concentrazione nelle varie esecuzioni di Lavezzi e Gargano. Continuo a "piangere" vedendo uno con le risorse di Campagnaro frenato sulla linea dei centrali (il solito mezzo voto in meno che lo ho promesso finchè non darà all'argentino un ruolo che sfrutti le sue immense risorse atletiche), continuo a "uscire pazzo" vedendo come il tecnico non sfutti la panchina (pensa a Dumitru all'82, salvo poi non faro entrare dopo il pareggio di Hamsik, e non rafforza il centrocampo in crisi evidente dopo il 60' a causa di un Gargano "bollito") e continuo a non vedere duttilità nella variazione di soluzioni tattiche quando le partite si complicano. L'ha salvato l'anima di questa squadra di cui le riconosco il merito, ma ritengo, a certi livelli, che duttilità tattica e panchina dovrebbero essere leve di gestione della partita essenziali.


Arbitro: Valeri: 6 - Il fallo su Pozzi c'è tutto, ma non viene aiutato dal guardalinee sul fuorigioco dell'attaccante doriano. Qualche cartellino alzato da ambo le parti con un po' di ritardo, ma una gestione dei falli, dei ritmi partita e dei cartellini tra le migliori. Quest'arbitro promette bene, in fondo, ricordiamolo, ha solo 32 anni...speriamo non si perda per strada.

sabato 18 settembre 2010

Il mio piccolo blog...che sorpresa!

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Perdonatemi, ma stasera mi ha preso una botta di megalomania!

Blogspot, il provider che ospita questo blog, piccolo di dimensioni, ma grande di passione, ha attivato una meravigliosa funzione,quella delle statistiche, che mi ha lasciato estasiato come un bambino davanti ad un gustoso gelato!

Ho sempre immaginato che il mio blog venisse visto da quei due, tre amici con cui, anche di persona, ho il piacere di discutere amabilmente e lungamente sulle vicende dei nostri beniamini in casacca azzurra.

Ma poi scopro questa pagina e...insomma, anche se pochi intimi, mi leggono in paesi incredibili come Singapore e Brasile, ma soprattutto dagli Stati Uniti (102 visualizzazioni nell'ultimo mese) e dalla Germania (53).

Anche cambiando i periodi di riferimento, a parte l'Italia, Stati Uniti e Germania sono i paesi che annoverano i miei lettori più fedeli e costanti...magari saranno pochi, tre o quattro, che avranno scoperto casualmente questa piccola isola di amore per il Napoli, ma anche se fosse uno, io lo ringrazierei.

Non ci guadagno davvero nulla nel fare questo blog e, se non fosse per la passione che ho per il Napoli, certamente mi risparmierei il tempo che dedico a questo spazio...ma scoprire che magari, anche per due o tre persone in giro per il mondo sono un piccolo riferimento per seguire da lontano il nostro Napoli mi commuove e mi rende felice.

Ringrazio chi lascia ogni tanto qualche commento ai miei post (Chiara, Flavio, Davide, soprattutto...), ma sarei felice se chi mi legge da tanto lontano lasciasse a me e a agli altri che ci leggono un loro saluto, testimoniando la loro passione azzurra.

Comunque vi ringrazio e vi abbraccio tutti...forse un giorno anche la mia vita e i miei affetti mi porteranno lontano da Napoli, ma molto lontano, per cui sentire le vostre voci, immaginando che siate napoletani...in esilio, mi riempirebbe il cuore.

Grazie davvero e...cercherò di moltiplicare i miei sforzi e il mio impegno! E se volete scrivermi in privato, ricordate che il mio indirizzo mail, presente anche sulla home page di questo blog è: beatles1969@katamail.com

Grazie a tutti e...forza Napoli!

venerdì 17 settembre 2010

A che gioco giochiamo, mister?

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Caro Mister,
lei ci ha sicuramente fatto vivere serate indimenticabili e per quelle serate noi le saremo sempre grati...se ci fa attenzione, sul mio blog, da quasi un anno (e non ho alcuna intenzione di toglierlo) campeggia un "banner" con quell' Hamsik esultante di Torino che ricorda a tutti noi quella splendida e magica notte di Halloweeen.

Ma nel calcio, come nella vita, non si può campare di rendita...le cose vanno avanti ed è naturale guardare anche a quello che succede negli ultimi tempi, e non per questo ci dovremo sentire accusati di essere gli ingrati o i pessimisti della situazione.

Io stesso, presentando la nuova stagione, ho anticipato le recentissime esternazioni del Presidente che ha chiesto e predicato pazienza per una stagione che era facile prevedere (e che già si sta dimostrando) durissima e complicata.

E' vero che siamo ad inizio stagione, ma ci sono alcuni quesiti che, mi consenta, non nascono in questa stagione e che da tempo non hanno convincenti risposte:
  1. possibile che il Napoli, al suo quarto anno di serie A, sia una delle poche squadre di un medio/alto livello al mondo che non abbia uno specialista sui calci piazzati? Ieri persino Sosa che pare abbia una certa dimestichezza con i calci piazzati, anche se non ci risulta essere egli stesso uno specialista, si è dovuto sorbire, come tutti noi da quattro anni a questa parte, l'ennesimo obbrobrio balistico di Walter Gargano! Ora basta, mister! E basta anche Gargano! Una partita come quella di ieri (come molte altre nella scorsa stagione) ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia decisiva la "risorsa" dei calci piazzati. Quanti anni ancora dovremo aspettare non dico un nuovo Maradona, ma almeno un...Gaetano Fontana?

  2. mister, ci spiega come sta questa squadra fisicamente? Come mai gli olandesi , e prima di loro il Bari, arrivavano sempre primi sul pallone? Lavezzi e Zuniga ad agosto erano strraripanti, gli azzurri il 19 agosto scorso misero alle corde per 70 minuti l'Elfsborg con una prestazione fisicamente eccellente, dato il periodo. Che è accaduto dal secondo tempo di Fiorentina-Napoli in poi?

  3. ci spiega meglio cosa significa quel suo riferimento che lei ha fatto nel post partita (ad esempio a Mediaset Premium) alla "coperta troppo corta" che le creerebbe difficoltà nella gestione contemporanea di campionato e Europe League? Vuol darci ad intendere, come già velatamente fatto capire in passato, che il campionato è prioritario? Ieri sembrava chiaramente così, nelle sue parole, ma anche in passato quando, questa primavera, dichiarò che negli annali non rimangono le tracce di una buona stagione europea, ma la posizione raggiunta nel campionato e quel risultato condiziona i giudizi di tuta la stagione. Ma poi, dico io, la coperta corta chi l'ha cucita in quel modo? Non è stato forse lei a parlare sempre di rosa non troppo numerosa?

  4. ci spiega se e quando risolverà alcuni equivoci tattici, di giocatori e di ruoli? Campagnaro (ieri assente) lei pensa davvero che, a prescindere dallo stato di forma, sia un centrale adeguato come tale? E non ritiene che Aronica a sinistra (già di per sè non un fulmine di guerra) sia un po' poco da quella parte della difesa? Non ritiene che la difesa a 3, quando gioca con squadre, come il Bari e l'Utrecht, che attaccano con due ali veloci, sia assolutamente inadeguato come modulo? Quand'è che metterà mano seriamente agli schemi offensivi che, specie quando il Pocho e Hamsik lavorano per vie centrali, non producono alcun taglio senza palla in profondità o, quando raramente accade, puntualmente la palla resta tra i piedi dei due trequartisti? E quand'è che rivedremo un Hamsik incursore e goleador come nei primi due anni e mezzo? Ha notato che da quando c'è lei lo slovacco ha abbassato vertiginosamente la sua media realizzativa? Le pare normale? E poi, mi chiedo, lei che ha giocato tanti anni ad alti livelli, anche in serie A, non ricorda che tante volte una squadra che ha fatto benissimo un anno, l'anno successivo, con lo stesso organico, non ha ripetuto gli stessi eccellenti risultati? Che quando non sei Maradona o anche "soltanto" Careca, un giocatore "normale" come lo sono i Grava, gli Aronica, i Gargano e così via potrebbe avere una stagione non all'altezza della precedente?
Sono molto "(s)fiducioso" sul fatto che molte di queste domande non avranno risposte nè a parole nè (soprattutto) sul campo...

Per carità tutto può cambiare anche in una o due partite, come la storia del calcio ampiamente dimostra, e magari tutte queste domande (me lo auguro) verranno poste a tacere dai risultati, e domenica sera Gargano, lui che non ha mai segnato un gol su punizione in vita se non nel corridoio di casa, segnerà due gol con palla a foglia morta e con una fantastica evoluzione della "maledetta" di Pirlo, ma intanto la preoccupazione di una sorta di ritorno di tipo "donadoniano" atterrisce tutti i tifosi.

Vinci o non vinci d'accordo, ma, caro mister, si è accorto che quell'anima da lei tanto "vantata" sembra svanita all'improvviso come una nuvoletta in un cielo di piena estate?

E noi all'anima di chi dobbiamo pregare, per vedere luccicare di nuovo i nostri occhi di gioia e divertimento?

Mazzarri a Mediaset con un'aria da cane bastonato

giovedì 16 settembre 2010

Europa League 2010-11: Napoli - Utrecht 0 - 0

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Alla fine ci è andata pure bene, anche stavolta.

Non c'è molto da recriminare, le occasioni più limpide le hanno avute gli olandesi nel primo tempo. Inizio con la squadra molto contratta e con molti errori anche in appoggi molto elementari.

Molti uomini nuovi o lontani da tempo dai campi di gioco, la squadra non riesce ad avere assolutamente ritmo nel gioco, balbetta letteralmente e denuncia anche una condizione fisica addirittura precaria laddove l'Utrecht vince ogni contrasto e arriva sempre prima sul pallone.

Ancora una volta la squadra patisce sui lati i due velocissimi esterni (Mertens a sinistra e Duplen a destra),mentre al centro terrorizzano la difesa il talentino olandese dal nome impronunciabile, van Wolfswinkel, e il gigantesco armadio Demouge.

Si soffre anche in mezzo al campo, negli uno contro uno, dove sistematicamente gli azzurri vengono sopraffatti fisicamente e sui calci piazzati, specie gli angoli, dove gli olandesi fanno quasi quello che vogliono e De Sanctis mostra enormi difficoltà nel farsi valere sui palloni alti.

I pericoli enormi che corrono gli azzurri nel primo tempo sono l'esatta misura di questa netta inferiorità tattica e fisica.

Nel secondo tempo, dopo circa 10 minuti, gli olandesi cominciano a tirare il fiato e il Napoli comincia a proporre qualcosa, ma è sempre tutto confusionario, povero di idee e con occasioni che sembrano gocce d'acqua nel deserto.

Il San Paolo si anima un po' e cerca di trascinare gli azzurri, gli olandesi si fanno sempre meno pericolosi, ma gli azzurri non ne approfittano dei "mischioni" finali.

I macroscopici errori degli olandesi e la pessima giornata di quasi tutti gli azzurri generano quindi un inevitabile 0 a 0.

Qualcuno, mi viene da sorridere, diceva che lo 0 a 0 era il risultato perfetto di una partita senza errori da una parte e dall'altra...mai nulla di più sbagliato, visto il modestissimo spettacolo di questa sera: stavolta lo 0 a 0 è il risultato perfetto di una partita men che imperfetta, anzi! Da dimenticare...e in fretta...la giostra gira velocissima e ci sta per catapultare in quel di Marassi...beh almeno ce la giocheremo ad armi pari, visto che anche la Samp si è sciroppata la scampagnata europea del giovedì.

Cercasi Napoli...disperatamente!

Napoli - Utrecht: le pagelle

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De Sanctis: 5,5 - Non può fare sempre miracoli, qualche svarione in fase di rinvio, qualche buona smanacciata sui pericolissimi calci d'angolo degli olandesi, ma è ancora fortunato e tiene inviolata la sua porta pur correndo un paio di pericoli colossali.

Santacroce: 5,5 - Reazione che poteva costare un'espulsione nel finale, già ammonito. Fa fatica ad entrare in partita ma è comprensibile vista la sua lunga inattività. Mostra incoraggianti segnali di crescita alla distanza.

Cannavaro: 6 - Lotta contro il talentino olandese, il centravanti dal nome impronunciabile, van Wolfswinkel e contro il grossissimo Demouge. Spazza, lotta, soffre, imposta, compie persino qualche scorribanda in avanti come i liberi di un tempo. Nel finale gli passa tra le gambe un cross d'oro di Lavezzi. Comunque il migliore tra i centrali.

Aronica: 5 - Mostra tutti i suoi limiti sul palcoscenico europeo. Buca due o tre volte il pallone aprendo voragini in difesa, si fa vedere troppo spesso con le braccia alte (suo solito vizietto quando è in difficoltà). Mezzo voto in più per una eccellente diagonale nella ripresa che evita la segnatura al centravanti van Wolfswinkel, dopo che nel primo tempo se l'era invece fatto sfuggire per una clamorosissima occasione che gela il San Paolo.

Zuniga: 5 - Corre e lotta, ma non appare nella condizione straripante di agosto, come molti altri suoi compagni. Alla fine il suo contributo è di fatto ininfluente, anche quando cambia fascia per lasciare a Maggio quella destra.

Yebda: 6 - Inizia molto timidamente, poi si fa vedere con sempre maggiore continuità facendo sentire peso e sostanza in mezzo al campo. Qualche imprecisione, non una indimenticabile qualità...comunque un esordio incoraggiante e con buona personalità.

Gargano: 5,5 - Anche stavolta corre tanto, ma sembra correre a vuoto e male e contribuisce alla conclusione della manovra. Mezzo voto in meno a lui e a Mazzarri perchè entrambi ancora non capiscono che i calci piazzati non sono roba per Walter (Gargano). Quando lo capirete??

Dossena: 5,5 - Anche lui corre e sbuffa, ci mette il massimo impegno, ma la qualità e la lucidità lasciano a desiderare e i tempi si gioco della squadra (inesistenti) non ne agevolano gli inserimenti.

Sosa: 5 - Inizia bene, partecipa molto al gioco cercando di aumentarne la velocità e l'estro giocando spesso di prima. Poi dopo circa mezz'ora esce dalla partita e di fatto non vi rientra più. Esordio difficile, speriamo che il carattere lo aiuti a mostrare qualit che sembrano interessanti.

Lavezzi: 5,5 - Ancora meno brillante fisicamente di domenica, ha almeno il pregio di capire di non essere al massimo e cerca di giocare di più per la squadra. Stavolta sceglie anche meglio i momenti per tirare in porta cercando di scuotere la squadra specie nella ripresa. Discreto finale dove mette un paio di palloni d'oro al centro. Comunque la sbiaditissima copia dello straripante Pocho di agosto.

Cavani: 6 - Com'era prevedibile si ferma lui e il Napoli non trova sbocchi. Si danna l'anima ma non ha mai palloni davvero giocabili (vecchio problema strutturale di questa squadra) e nel finale cerca lui di creare scompiglio con un paio di serpentine ubriacanti e un tiro ribattuto da...Maggio

Maggio: 5,5 - Subentra a Dossena, ma continua il suo periodo grigio. Si prende una giusta un'ammozione perchè, sentendosi tirare per la maglietta, cerca di impietosire l'arbitro senza esito. Nel finale è il miglior difensore degli olandesi sventando una botta di Cavani indirizzata verso la porta dell'Utrecht.

Hamsik: 6 - Al posto di Sosa, ringhia già prima di entrare in campo e ci mette 10 secondi a entrare in partita con una splendida apertura di prima verso Dossena. Arretra poi a centrocampo al posto di Yebda per lasciar spazio a Lucarelli e cerca di cucire il gioco e fare filtro. Smarrita completamente però la sua vena realizzatrice, come ormai da tempo immemorabile.

Lucarelli: SV - Entra nel finale, sgomita ma anche lui non ha un pallone giocabile. Ininfluente.

Mazzarri: 5 - Stavolta non si vedono errori clamorosi nella gestione tattica, la sofferenza della squadra appare soprattutto dovuta a ragioni fisiche. Non vorrei che l'eccessiva freschezza di agosto, per l'impegno del preliminare, abbia ora messo le gambe in croce a tanti azzurri, come ha fatto neanche troppo velatamente capire il Mister nelle dichiarazioni post-partita. La squadra sembra già fisicamente stanca e quindi tutto diventa stucchevole e prevedibile. Mezzo voto in meno perchè va bene che non abbiamo grandi specialisti sui calci piazzati (lacuna sempre più grossa e ingiustificabile a questi livelli!), ma questa non è proprio materia per Gargano...e Mazzarri deve trovare, in quello che ha, delle soluzioni alternative. Migliore la scelta e i tempi dei cambi, rispetto alle ultime disastrose uscite.

Arbitro: Vad (Ungheria): 6 - Discreto arbitraggio tipicamente europeo. Pochi fischi per lasciar andare veloce il gioco. Sufficiente nella distribuzione dei cartellini, non si commuove (e non gli si può dare troppo torto) sul tuffo di Maggio nel finale. Alla fine conduce la partita senza troppi danni e senza troppi protagonismi.

domenica 12 settembre 2010

Serie A 2010-11: 2ª - Napoli-Bari 2-2

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Per fortuna che il Bari non capita tutte le domeniche...meno male! Ci sarebbe davvero da preoccuparsi per i nostri azzurri che, dopo essere letteralmente ammattiti lo scorso anno e aver vinto la partita negli ultimi minuti di gioco grazie ad una invenzione di Lavezzi che mise davanti alla porta Quagliarella, quest'anno hanno rivisto le streghe ma, alla fine, non hanno avuto la stessa fortuna dello scorso anno.

Parliamoci chiaro: quest'anno, più ancora che lo scorso anno, il Bari ha STRAmeritato il pareggio che, anzi, onestamente, gli va stretto per come ha surclassato tatticamente e fisicamente il Napoli e per le occasioni che solo un miracoloso e fortunato De Santis ha evitato che si trasformassero in una disfatta per i colori azzurri.

Molti, dopo la partita, si sono affannati in una specie di "tiro al piccione" per fare a gara nell'individuare i colpevoli della deludente serata di ieri: la difesa, no! il centrocampo, macchè! Lavezzi...però anche Hamsik...e così via.

A mio modestissimo avviso il principale responsabile di questa deludente prestazione azzurra è Mazzarri il quale, perdonabile per la prestazione non esaltante dello scorso anno, avrebbe potuto/dovuto inventare qualcosa per controbattere una squadra e un allenatore che da due anni in fondo giocano sempre nello stesso seppur originale modo.

Il gioco di Ventura, semplice per modo di dire, perchè richiede abilità tecnica e senso del "ritmo" di gioco, prevede lo sfruttamento esasperato del campo in tutta la sua larghezza possibile: più è largo il campo (e il San Paolo è uno dei campi più larghi della serie A), più i giocatori baresi riescono, con i loro palleggi ad allungare (verso il portiere Gillet) ed allargare (verso le fasce laterali) la squadra avversaria.

In questo modo il Bari, non solo contro il Napoli, ottiene una serie di vantaggi che, quando ben sfruttati dai pugliesi, creano enormi imbarazzi in qualsiasi squadra avversaria, specie nei periodi, come ieri e come nelle ultime settimane, in cui la squadra di Ventura può anche vantare una condizione fisica eccezionale.

Quali sono questi vantaggi?
  1. Allungare e allargare la squadra avversaria altera le giuste distanze tra i giocatori di un singolo reparto (che perciò devono correre il doppio per raddoppiare e aiutarsi tra loro) e tra un reparto e l'altro
  2. in questo modo il duo di centrocampo fa più fatica a prendere palla e ripartire e, nel contempo, copre molto meno i centrali difensivi
  3. sappiamo da tempo che i centrali difensivi azzurri, quasi invulnerabili quando vengono ben coperti dai due centrali di centrocampo, vanno invece in serio imbarazzo quando vengono attaccati frontalmente senza filtro del centrocampo
  4. inoltre dovendosi i centrali stessi allargare sulle fasce, ognuno dei centrali resta piu' isolato dal resto del reparto e anche in difesa i raddoppi diventano difficili se non in qualche caso impossibili
  5. facendo correre di più una squadra come quella di Mazzarri che basa sul ritmo nel possesso palla e sulla corsa "intelligente" la propria organizzazione di gioco, a un certo punto si perde anche la lucidità fisica dopo aver in parte perso quella mentale per il sistematico gioco ostruzionistico e sottilmente provocatorio di tutti i giocatori baresi (a partire da Gillet)
  6. negli spazi larghi i veloci giocatori di Ventura (le ali più Barreto e Kutuzov in attacco più Almiron a centrocampo) tagliano come il burro gli enormi spazi creati allungando e allargando la squadra avversaria
Ebbene Mazzarri non è stato nemmeno stavolta in grado di inventare quel "granello di sabbia tattico" che inceppasse un ingranaggio che altrimenti funziona come un orologio.

Se a questo aggiungi un Lavezzi che probabilmente ha risentito della trasvolata oceanica e, poco lucido, ha giocato in modo davvero "ottuso", come nelle sue peggiori giornate, un Campagnaro ancora fuori forma e che quando sarà tolto dai tre centrali sarà sempre troppo tardi, una pessima gestione, anche stavolta dei cambi, mi trovo quasi a sorprendermi che il Napoli ne sia uscito con un pareggio anzichè con una sonora sconfitta.

Quindi due punti persi o un punto guadagnato? Se guardassimo solo gli ultimi tre minuti della partita la risposta sarebbe chiaramente e nettamente "due punti persi", ma se guardiamo la partita nel suo complesso, beh, la risposta è senz'altro "un punto guadagnato", un punto di quelli che ti lasciano mille domande del tipo: "la squadra si è davvero rafforzata? l'incanto di Mazzarri è finito? quei gregari che hanno cantato e portato la croce lo scorso anno riusciranno a ripetersi?"

Ci sono motivi di preoccupazione e l'imminente impegno con l'Utrecht non sarà affatto da sottovalutare, come tanti sembrano fare inqueste ore pensando che si tratti di partita gi' vinta e pure agevolmente, ma, nonostante la cocente delusione di chi avrebbe voluto vedere il Napoli già lanciato in classifica con una vittoria, dobbiamo tenere la calma e tirar fuori quella pazienza a cui ho fatto riferimento presentando questa difficile, stimolante, impegnativa stagione.

Quel che appare probabile, sin da ora, è che la luna di miele tra i tifosi e Mazzarri e, soprattutto, col Presidente pare avviata al tramonto e proprio quest'anno che sarà senz'altro la stagione più dura e difficile del nuovo Napoli di De Laurentiis.

Napoli - Bari: le pagelle

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De Sanctis: 7 - Tiene in piedi le speranze di vittoria del Napoli, con interventi tra il fortunoso e il miracoloso. Ammattisce per le paurose amnesie difensive dei suoi compagni, alla fine garantisce un pareggio che, visto l'andazzo, sarebbe anche potuto essere una clamorosa sconfitta. Il meno colpevole della pessima serata azzurra.

Campagnaro: 4 - Schierato in una posizione certo non sua, per dar fiato ad Aronica, soffre, come era ampiamente prevedibile, le scorribande di Alvarez e chiunque altro gli venga la voglia di farsi una scampagnata dalle sue parti. Fa ammattire letteralmente Dossena che, proteso in avanti per cercare di potenziare la fase offensiva azzurra, si trova spesso costretto a precipitosi rientri difensivi per porre rimedio ai "disastri" di Hugo. L'impegno non basta, purtroppo, ad Hugo mancano fiato e, soprattutto, doti tattiche adatte al ruolo.

Cannavaro: 6 - Ogni tanto anche lui sbanda paurosamente, ma in fondo è quello che, in una partita dove tutti i compagni vanno fuori giri e fuori posizione, offre la prestazione più dignitosa. Avrebbe meritato di firmare una vittoria azzurra, ma stasera il Napoli quella vittoria l'avrebbe davvero rubata.

Grava: 5,5 - Prova a far la voce grossa come al solito, ma stavolta soffre e anche lui finisce fuori giri, tanto che, a differenza che in altre occasioni, sbaglia tutti quegli appoggi che dovrebbero dare il la nel far ripartire l'azione. Nervoso e non sempre preciso, viene avvicendato a metà ripresa.

Dossena: 6 - Uno dei più vivi, dei più motivati, dei più attivi, dei più intraprendenti, canta (cioè spinge) e porta la croce (cioè chiude i "disastri" del suo "vicino" Campagnaro, che anzichè proteggerlo, come dovrebbe essere, deve essere protetto dall'esterno sinistro).

Pazienza: 5,5 - Si perde spesso nel "caos organizzato" preparato da Ventura. Con i baresi schierati ai quattro angoli estremi del campo a scambiarsi palla, si aprono enormi varchi centrali nei quali affondano gli incursionisti che trovano Michele solo a dover coprire zone enormi di campo, mentre il suo compagno di reparto corre disperatamente in avanti a fare pressing alto. Prestazione non brillante, ma nella quale le colpe, più che del giocatore, sono stavolta dell'organizzazione (o, meglio, della disorganizzazione) di chi ha messo la squadra in campo.

Gargano: 5,5 - Volenteroso, quasi commovente come al solito, prova a fare spesso pressing alto, ma se il resto della squadra non lo segue, sono tesori di energie sprecati, e non per sua colpa. Tanta corsa porta ovviamente poca precisione, poca lucidità e tanta lentezza nel far girare palla.

Maggio: 5 - Uno dei più spaesati, spesso fuori posizione, specie nel primo tempo. Nel secondo spinge di più, ma ricorda il "bel" Maggio "palla al piede" dei tempi di Reja dove la lentezza della manovra lo porta a ricevere spesso palla da fermo e partire palla al piede. Quasi impalpabile, alla fine, nell'economia della prestazione azzurra.

Zuniga: 5,5 - Sostituisce Dossena, crea qualche buono spunto, ma nulla da ricordare.

Hamsik: 5,5 - Luci e ombre, come sempre. Geniale l'apertura per il pareggio di Cavani, ma si ripropone lo stesso tema dello scorso anno con forza ancora maggiore: gli schemi di Mazzarri hanno del tutto spento il micidiale istinto di Marek negli inserimenti offensivi.

Lavezzi: 4,5 - Prova a tirare da tutte le posizioni, spesso del tutto a sproposito. Una delle ragioni più evidenti dell'asfittica manovra azzurra: tira quando non dovrebbe e non tira quando dovrebbe. Non alza mai la testa per servire il compagno meglio piazzato. Un gran dimenarsi senza costrutto. Se questo è il Pocho, signori miei, meglio dargli qualche turno di riposo e inserire qualcuno che aiuti a creare situazioni davvero pericolose negli ultimi 16 metri. Questo Lavezzi è un orpello inutile e dannoso.

Cavani: 6 - Lotta, pressa, ripiega, finanche sulla linea dei terzini in una occasione, si muove come prima punta. Centra l'ennesimo gol, ne sbaglia uno clamoroso a pochi secondi dalla fine (cosa che a volte gli capita, come scrissi il giorno del suo arrivo), ma non si può condannarlo più di tanto: in fondo l'unico pallone veramente giocabile lo mette in porta e non è colpa sua se la squadra non crea uno straccio di occaasione.

Aronica: 5,5 - Dal suo lato il Bari costruisce l'azione del 2 a 2 anche se non e' l'unico colpevole del disastro finale. Affonda anche lui nel naufragio della difesa, ma è solo il risultato finale di una preparazione e di una gestione scellerata della partita di cui Totò non ha particolari colpe.

Sosa: 6 - Entra in un momento difficissimo, esordio assoluto, eppure riesce a fare due, tre cose davvero interessanti, tra cui il bellissimo diagonale in profondità che mette in corsa Lavezzi per il gol di Cannavaro. Anche qui non è colpa sua se viene lanciato tardi in una partita in cui c'era bisogno di qualità (Sosa) e forza (Lucarelli).

Mazzarri: 4 - Una sola parola: disastroso!
Disastroso nella preparazione della partita, visto che tutti conoscono come fa girare palla il Bari da due anni a questa parte e lui non inventa nessuna soluzione di pressing per mettere in difficoltà il Bari.
Disastroso nella scelta dei titolari, visto che mette Campagnaro, pessimo come centrale, non solo nella difesa a tre, ma anche sul lato a lui meno favorevole.
Disatroso, anche stavolta, nella gestione e nelle tempistiche dei cambi: servirebbero qualità (Sosa) e forza in mezzo (Yebda) e in attacco (Lucarelli) e lui pensa a sostituire un centrale (Grava) con un centrale (Aronica) e un esterno (Dossena) con un altro esterno (Zuniga), invece di ridisegnare tatticamente la squadra, iniettandola di forza e qualità.
Sconfitto sonoramente su tutta la linea da Ventura, sembrava di rivedere il "glorioso", irresisitibile Napoli di...Donadoni! ...che l'incanto dello scorso anno sia finito?

De Marco: 5,5 - Arbitraggio non particolarmente criticabile, se non per due aspetti, cioè il tollerare le troppe "manfrine" e perdite di tempo a gioco fermo senza mai tirare fuori un cartellino, e il gioco a volte troppo duro dei baresi, in particolar modo di Donati.

giovedì 9 settembre 2010

Dove arriviamo quest'anno? Cosa può fare la differenza...

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Non è facile pronosticare che risultati possa ottenere il Napoli quest'anno. Più o meno tutti si rendono conto che ci saranno molti momenti della stagione nei quali il Napoli, in pochi giorni, per più settimane consecutive, sarà impegnato serratamente con due partite a settimana.

Si comincia già domenica con il primo di questi "blocchi" di partite, in casa col Bari, e si finirà domenica 3 ottobre, dopo una lunga corsa fatta di ben 7 partite tra campionato e Europe Leaugue in 3 settimane.

Già la prima giornata di campionato, con la trasferta di Firenze, ha fatto intravedere quante energie fisiche e mentali possa sottrarre l'impegno infrasettimanale a quello domenicale.

Nel primo tempo il Napoli ha dominato e, se avesse chiuso in vantaggio per 2 a o oppure 3 a 1 non ci sarebbe stato nulla da dire.

Ma rientrata in campo nella ripresa, la squadra ha perso mordente sia a livello mentale, sia a livello fisico, per cui i possibili 3 punti sono alla fine diventati un pur soddisfacente pareggio, per il quale, lo dico senza mezze misure, avrei messo la firma ad inizio partita.

Ecco, nonostante le grandi e indiscusse doti di motivatore di Mazzarri, la squadra potrebbe subire più di un calo di questo tipo, che potrebbero significare anche, a parità di organico, dai 10 ai 20 punti in meno di quanti la stessa squadra potrebbe farne se avesse il solo impegno "italiano".

Sottolineo questo fattore, perchè sarà un elemento quasi inevitabile della prossima stagione per il quale io per primo, e con me gli altri tifosi, dovranno convivere con pazienza e comprensione, anche se, chiaramente, il bambino viziato che ogni tifoso scatena dentro di , vorrebbe che il Napoli trionfasse sempre e ovunque.

Io ci metterei la firma subito, adesso, per ripetere le prestazioni e il piazzamento dello scorso anno: sarebbe già un'impresa eccezionale e sarebbero davvero da censurare quegli incontentabili che, a fronte di una eventuale nuova qualificazione in Europe League, criticassero gli azzurri per non esser riusciti a centrare la Champions.

Sarebbe una pretesa al momento folle e del tutto fuori dalla realtà, considerando quanta fatica questa squadra dovrà sopportare quantomeno fino a dicembre (poi si vedrà)!

Ma intanto quali fattori potrebbero attenuare l'influenza "europea" e favorire almeno il ripetersi del campionato comunque straordinario dello scorso anno?

Cerco di individuarne alcuni, dei quali un paio già visti in senso negativo a Firenze:
  1. la capacità di Mazzarri di leggere la partita in corsa e fare cambi giusti nel momento giusto: lo scorso anno Mazzarri ci è riuscito spesso, ma in alcune occasioni la sua gestione dei cambi, nei tempi e negli uomini, ci è costata qualche punto e qualche partita...e ho rivisto la stessa difficoltà del tecnico anche a Firenze dove ha certamente sbagliato sia gli uomini da cambiare, sia i momenti delle sostituzioni. Il ruolo di Mazzarri quest'anno sarà fondamentale nel coinvolgere al momento giusto, sia nelle scelte iniziali di formazione, sia nei cambi durnte le partite, tutte le risorse, non poche, messegli a disposizione da Bigon;
  2. il ruolo e la posizione di Campagnaro: rimando al post dopo partita per le considerazioni di dettaglio. Anche Firenze ha dimostrato che, in forma o non, Campagnaro non è e non può essere un centrale affidabile, ma la sua forza e il suo agonismo potrebbero essere preziosi a centrocampo o sugli esterni, in partite in cui c'è da combattere e ripartire con la forza più che con la tecnica...anche questo Mazzarri deve capirlo al più presto o rischiamo di prendere sonore mazzate in Europa e perdere punti preziosi in campionato;
  3. la capacità di inserimento dei nuovi, specie Sosa e Yebda: Sosa, se esplode, potrebbe accrescere enormemente la qualità dell'azione offensiva azzurra e le varianti tattiche, mentre Yebda è quell'uomo che sulla carta dovrebbe aumentare la "cilindrata" del motore azzurro, rendendolo più potente e quindi più competitivo e continuo ad alti livelli, non solo per la possibile forza in del nuovo arrivato, ma anche perchè si eviterebbe ciò che è accaduto negli ultimi due mesi dello scorso campionato col crollo quasi totale del rendimento di Pazienza e Gargano dopo tre quarti di torneo disputati a ritmi eccezionali;
  4. una maggiore capacità realizzativa sotto porta, che non passa solo, a mio avviso, per una maggiore freddezza sotto porta dei vari Hamsik, Lavezzi, Maggio e Dossena (che sono quelli che assieme a Cavani si presentano al tiro con più frequenza), ma anche per una ancora migliore qualità della manovra non nella fase di impostazione (dove la squadra mostra meccanismi ormai imparati a memoria), ma nei 16 metri avversari dove troppo spesso ancora si imporvvisano movimenti e soluzioni e da dove partono palloni per chi va a rete molto spesso "sporchi" e difficili da mettere nel sacco pur se la palla si trova nel cuore dell'area di rigore avversaria. Il Napoli non avrà sempre la forza di produrre 20 palle gola partita come in casa con l'Elfsborg e spesso dovra essere cinico come lo è stato, sempre con l'Elfsborg, in trasferta, dove ha ammazzato la partita con due gol su due conclusioni a rete in 10 minuti, sfruttando cioè appieno le poche occasioni costruite;
  5. la capacità degli uomini chiave dello scorso anno, ossia i vari gregari tipo Grava, Cannavaro, Aronica, Pazienza e Gargano di ripetersi ai livelli stratosferici dello scorso anno. Il loro inizio di quest'anno è stato incoraggiante in tal senso e riuscire a confermarsi, cosa di per mai facile a questi livelli, sarebbe per il Napoli un valore aggiunto di fondamentale importanza;
  6. la "pazienza" dell'ambiente, dei tifosi, di fronte a prestazioni più opache o magari brutte: riuscire a sostenere la squadra proprio nei suoi momenti più difficili, che senz'altro ci saranno...e in quest'ottica, a differenza degli ultimi anni, la tessera del tifoso e la riacquistata possibilità di sostenere gli azzurri in trasferta potrebbe costituire un valore aggiunto oserei dire decisivo in senso positivo.

Dunque 6 fattori che potrebbero fare la differenza tra un campionato dal rendimento "massacrato" dalle fatiche europee e quindi tale da relegare la squadra verso un anonimo centro classifica e un campionato in cui riuscire a reggere, magari non con la brillantezza continua e devastante dello scorso anno, le prime posizioni per inserirsi nuovamente nella zona europea.

A mio avviso chiedere la Champions quest'anno sarebbe esagerato, ma ho fiducia che il lavoro di ristrutturazione con l'interminabile elenco di esuberi ceduti, possa liberare energie economiche che l'anno prossimo potrebbero rendere eccezionale il mercato azzurro in entrata e spingere la squadra finalmente nel gotha del calcio italiano.

Ripeto: io una firma, anche per un sesto posto, ce la metterei subito... dov'è la penna?