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domenica 29 maggio 2011

Il caso Mazzarri - Dietro la riconciliazione

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Solo il tempo potrà dire se e quanto è stata giusta la conclusione della querelle tra Mazzarri e De Laurentiis che ha reso un po' amaro un finale di stagione che, coronato dalla incredibile qualificazioen diretta in Champions, il pubblico napoletano aveva sognato molto più dolce.

D'altra parte, mentre lunedì scorso (sembra un'eternità!) si dava ormai per certo l'arrivo di Gasperini, nella mia mente correvano tanti pensieri che, a mio modesto avviso, sono stati, almeno in parte, anche i dubbi del Presidente.

De Laurentiis, a mio avviso, è stato totalmente coerente con se stesso: pur avendo egli probabilmente contribuito, con la sua "esuberanza" e i suoi comportamenti non sempre condivisi dall'allenatore durante la stagione, ha sempre dichiarato che qualunque scelta sarebbe stata fatta "per il Napoli", "nell'interesse del Napoli", e così via.

Sarebbe stato facile quindi anteporre i rancori o le incomprensioni personali e "prepensionare" il tecnico facendogli pagare un momento di debolezza che lo ha portato, complici le incompresioni, lo stress di una stagione logorante e i risultati oltre qualunque aspettativa, a tendere l'orecchio verso altri lidi.

Nella giornata di lunedì, quando sembra ormai certo il divorzio, le mie sensazioni erano soltanto di amarezza, per la conclusione triste di un'avventura da sogno, e di preoccupazione non per il valore assoluto di Gasperini (anzi provavo a immaginare un Napoli ancora più sbarazzino e spettacolare del già spettacolare Napoli di Mazzarri visto per lunga parte della stagione), ma perchè non riuscivo a levarmi dalla testa il pensiero che non fosse il momento giusto per cambiare.

Con un'annata che si prospetta ancora più difficile della già difficilissima annata appena conclusa, cambiare allenatore, preparatore atletico, staff tecnico, meccanismi tattici (pur con lo stesso modulo) avrebbe richiesto alcuni mesi di adattamento con il rischio di presentarsi allo storico appuntamento con la Champions con un cantiere aperto dove già presentarsi invece con una continuità tecnica, seppure non ci darà garanzie di chissà quali risultati, potrebbe almeno consentirci di giocarcela a testa alta e con una squadra che nel suo piccolo saprà il fatto suo in termini di affiatamento e compattezza tattica.

Nulla quindi contro Gasperini, ma davvero mi sembrava un salto nel buio cambiare in vista della stagione più difficile e impegnativa della storia del Napoli.

Ecco quindi che la gestione della vicenda da parte di De Laurentiis va apprezzata: perchè davvero si è lavorato per affrontare le incomprensioni e superarle sapendo che l'anno prossimo già stando tutti uniti sarà comunque difficilissima e se c'è una speranza di uscirne in modo dignitoso è quello di presentarsi compatti e uniti.

Nelle loro dichiarazioni "post-accordo" De Laurentiis e Mazzarri hanno in fondo confermato quei timori personali rispetto al futuro che hanno alimentato le polemiche di questi ultimi due mesi e che già ho cercato di evidenziare in questo blog:

  • il Presidente vuole crescere gradualmente, non vuol presentarsi da comparsa alla ribalta della Champions, sarebbe tentato di "fare banco" come ha fatto nel cinema (ossia andare oltre il budget disponibile) per rafforzare la squadra con tanti campioni di primo livello, ma non vuole perdere di vista il principio fondamentale che ha portato il Napoli così in alto, ossia l'equilibrio di bilancio che lui vede come il segreto per continuare in una crescita duratura nel tempo. Lui vuole lavorare per aumentare sempre di più il fatturato del Napoli in modo da poter competere, anno dopo anno, sempre meglio con i grandi club italiani ed europei. Il terzo posto di quest'anno lo ha spiazzato perchè, paradossalmente, è venuto troppo presto in questo percorso di crescita
  • l'allenatore, spiazzato anch'egli dall'incredibile stagione azzurra e segnato da un grande stress psico-fisico, si è sentito giunto al limite massimo delle sue possibilità con questa squadra e spaventato dalle attese per il prossimo anno, pensando che il Presidente e il pubblico gli avrebbero chiesto, anzi avrebbero preteso, di migliorare il piazzamento di quest'anno in campionato e di andare lontano in Champions e che il comportamento del Presidente in certe situazioni si sarebbe esasperato il prossimo anno in caso di momenti difficili e sconfitte peraltro più che probabili visti gli avversari che si profilano all'orizzonte della Champions
Insomma, due personaggi che nei loro ruoli si sono sentite "vittime" di questa eccezionale stagione e timorose di non avere gli strumenti sufficienti (i soldi il presidente, i giocatori il tecnico) per poterla ripetere il prossimo anno.

Le pretese reciproche erano chiare e sono state, pare, espresse con chiarezza lunedì scorso durante il loro incontro: 
  • De Laurentiis vuole rafforzare la squadra ma non ha in bilancio risorse sufficienti per colmare il gap con le grandi italiane (Milan e Inter) in un solo anno e vuole quindi continuare il piano di rafforzamento graduale che ha in mente sin da quando ha preso il Napoli, rafforzandolo man mano che anche il fatturato si "rafforza"
  • Mazzarri, consapevole di ciò, chiede al Presidente di non alimentare pretese irrealistiche come lottare per lo scudetto e qualificarsi per il secondo turno di Champions, mantenendo una linea analoga a quella di quest'anno dove la società non ha mai chiesto di conquistare la Champions diretta e di qualificarsi al secondo turno di Europa League, evitando quindi quella pressione sui giocatori che è stato uno dei segreti per ottenere risultati strabilianti
Insomma: dopo un'annata del genere è chiaro che le aspettative dell'ambiente siano notevolmente cresciute, ma i due artefici di questo straordinario successo sanno che potrebbero diventarne vittima e quindi cercano di "volare basso" per evitare quelle disastrose ricadute che hanno contraddistinto tutti quegli ambienti (Fiorentina, Chievo, Sampdoria, Udinese, Lazio) che negli ultimi anni si sono ritrovati inaspettatamente nell'olimpo del calcio italiano e che nella stagione successiva, stressati dall'impatto con la Champions, hanno avuto rovinosi risultati in campionato.

Appare dunque coerente l'invito del Presidente ad aver pazienza: il mercato si sta già scatenando con voci di tutti i generi, alcune decisamente ridicole e sembra che il primo che passa dà fiato alla bocca e tutti vanno appresso. Aspettiamo con fiducia, lasciamo lavorare la società e vediamo cosa succede.

I tifosi azzurri devono avere pazienza e fiducia: se siamo arrivati fin qui vuol dire che, pur tra comprensibili errori, è stato fatto un lavoro comunque eccezionale nel corso di questi ultimi anni, quindi la strada è giusta ed è giusto lavorare con continuità tecnica e strategica laddove è chiaro che da altre parti si lavora con improvvisazione e totale incompetenza.

Su questo blog, anche questa estate, come nelle due estati precedenti, non commenterò tutte le migliaia di voci sul mercato che si susseguiranno da qui a fine agosto, ma interverrò solo per commentare acquisti e cessioni sicure oppure situazioni e notizie che potrebbero suscitare spunti di riflessione sulla società e sulla squadra che non si spengano, come certe notizie di fanta-mercato, nello spazio di un mattino.

Prendo atto intanto con piacere che il primo acquisto ufficiale per la nuova stagione, il difensore Federico Fernandez, in settimana ha esordito nella sua nazionale, ha disputato una partita da veterano e ha segnato un bel gol...anche questo è un segnale, piccolo,ma significativo, per il futuro...


La prima intervista di Mazzarri dopo la conferma

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Grazie alla redazione di Tuttonapoli.net, ripercorriamo i passi più significativi dell'intervista rilasciata oggi a Radio Marte, la prima dopo lo "storico" incontro di lunedì pomeriggio che ha portato il tecnico di San Vincenzo alla riconferma in azzurro.


Nei prossimi giorni tutti i commenti sul futuro azzurro e le pagelle di fine anno.

sabato 28 maggio 2011

Barcellona (e Messi) nella leggenda!

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Inutile sprecare troppe parole: il Barca E' il calcio e Messi il suo profeta. 

Una squadra unica che esalta un talento unico, un talento unico che senza questa squadra, senza questo "senso di squadra" non sarebbe altrettanto devastante, come le sue apparizioni in nazionale hanno dimostrato.
Onore a dei grandi avversari come il Manchester, ma il Barca è davvero nella leggenda del calcio e dimostra come i talenti individuali possono sublimarsi ed esaltarsi nell'armonia, nella melodia e nel ritmo di una vera squadra.

Barcellona 3 - Manchester United 1: il Barca è campione d'Europa 2011!

lunedì 23 maggio 2011

Il vero cinema è il caso Mazzarri - Il tecnico resta!

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Davvero incredibile il senso di disorientamento che il pubblico e la stampa stanno vivendo in queste frenetiche ore: se nel pomeriggio, forte dell'accordo di massima con Gasperini, il divorzio tra De Laurentiis e Mazzarri appariva scontato e inesorabile, al far della sera sembra poter maturare un clamoroso colpo di scena, ossia l'inopinata riconferma di Mazzarri, grazie ad una mediazione in extremis tra Bigon e il Presidente.

A questo punto è inutile "congetturare" oltre: chi segue questo blog sa che può avere anche le notizie in tempo reale offerte dalla fantastica redazione di Tuttonapoli.net che sta seguendo minuto dopo minuto la situazione.

Per quanto mi riguarda, aspetterò che la situazione si sia definita con quel minimo di attendibili dettagli che possano consentire di esprimere quelle riflessioni che la vicenda merita.

Resta comunque un senso di amarezza per una vicenda che, in un momento storico per il Napoli, si sarebbe potuto e dovuto gestire meglio dai protagonisti, evitando di guastare una festa e una gioia che metà dei tifosi azzurri non hanno mai vissuto in vita loro e l'altra metà (di cui faccio parte) hanno potuto rivivere solo dopo oltre vent'anni di umilianti sconfitte.

*** Aggiornamento in tempo reale (ore 20:50): Mentre finisco di scrivere queste righe e pochi minuti prima che inizino le varie trasmissioni televisive del lunedì sera dedicate al Napoli, Gianluca Di Marzio ha appena annunciato che l'incontro tra Presidente e allenatore si è concluso e Mazzarri resta! *** 


Ed ecco il comunicato ufficiale della società che commenteremo nei prossimi giorni:


Il Presidente De Laurentiis e l'allenatore Mazzarri a Campionato ultimato, competizione sempre ritenuta prioritaria, hanno avuto un chiarimento che li ha rafforzati nei loro rapporti interpersonali.
Dopo due anni di fattiva collaborazione, che ha portato il Napoli in Champions League anticipatamente rispetto ai programmi, il Presidente e l'allenatore Mazzarri, hanno gettato le basi di una nuova collaborazione per continuare nel programma di costruzione e crescita del secondo quinquennio, che dovrà cogliere quelle trasformazioni in essere ed in fieri nel mondo del calcio, sempre nel rispetto del fair-play voluto da Platini.

domenica 22 maggio 2011

Classifica e cannonieri 2010-2011

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Serie A 2010-11: 38ª - Juventus-Napoli 2-2

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La decrepita signora

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Vecchia Signora, vecchio cannoniere! Basta Lucarelli e il Napoli 2 per spaventare un compagine bianconera completamente allo sbando.

Il 2 a 2 finale giunge al termine di una gara controllata agevolmente dal Napoli di riserva, ben messo in campo da Mazzarri, tonico in gran parte dei suoi uomini in campo, che quasi sempre arrivano primi sul pallone e fanno correre quasi sempre a vuoto gli avversari.

In difesa, davanti all'onnipresente De Sanctis, troviamo Santacroce a destra, Cribari al centro e Ruiz a sinistra; sulla mediana, da sinistra a destra, Zuniga, Gargano, Maiello e Maggio; in attacco Mascara sul centro-sinistra, Sosa sul centro-destra e Lucarelli punta centrale.

La Juve prova a spaventare gli azzurri, ma già dopo pochi minuti gli azzurri prendono in mano le redini della partita e dispongono a proprio piacimento dei bianconeri: Lucarelli mette subito in apprensione Buffon su bellissima verticalizzazione di Maiello a cui risponde Del Piero che coglie la traversa su deviazione di De Sanctis.

Dopo un'altra occazione per Lucarelli al 17' (traversa, anche in questo caso provocata da una deviazione decisiva di Buffon), arriva il gol di Maggio (21') che incrocia di testa con l'opportunismo del centravanti un  lunghissimo cross dalla fascia destra di Sosa.

Dopo 10 minuti, due fiammate di Del Piero in due minuti, la prima con parata di De Sanctis e la seconda con traversa e la sensazione che la Juve stia "spremendo" quel "quasi-nulla" che i bianconeri possono spendere.

Serve un inizio secondo tempo molto morbido degli azzurri per agevolare il pareggio dei bianconeri: Ruiz sparacchia un pallone innocuo in calcio d'angolo e sul corner successivo Chiellini trafigge De Sanctis.

Al 49' altra prodezza di De Sanctis su Barzagli e al 56' Ruiz si riscatta chiudendo provvidenzialmente sul giovanissmo "nipote d'arte" Boniperti.

Intanto però ci sono in campo Hamsik e Lavezzi e il Napoli ricomincia a giocare: a parte l'ennesima parata di De Sanctis su Del Piero, il Napoli gioca e domina il campo in scioltezza fino a trocare il gol di Lucarelli.

Ultimi 20 minuti con la Juve disperatamente proiettata in avanti alla ricerca del pareggio che infine trova con Matri solo a seguito di un duro contrasto a centrocampo perso da Mascara e il Napoli che controlla a piacimento il gioco specie con le abbaglianti prodezze di Lavezzi e soprattutto Zuniga.

2 a 2 finale e tifosi azzurri in delirio per una serata che chiude con onore una stagione indimenticabile, conclusa con la stratosferica quota di 70 punti, quota simbolica di campionato davvero eccezionale e di una quantità impressionante di record.

E adesso si volta pagina: da domani una settimana decisiva per seminare i frutti, speriamo altrettanto copiosi, per la prossima storica stagione azzurra, stagione da grande, stagione da Champions!

Le pagelle di Juventus Napoli

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De Sanctis: 8 - Nel primo tempo ingaggia una guerra personale con Del Piero e trova un prezioso alleato nella traversa: due parate e due legni per il sempreverde fuoriclasse juventino, ma Morgan c'è sempre! Nella ripresa becca due gol per una non ineccepibile applicazione difensiva dei compagni, ma compie un altro paio di prodigi, in particolare al 77' su doppia conclusione di Bonucci e Aquilani. Strepitoso!

Santacroce: 7,5 - Eccelle come sempre nel fondamentale dell'anticipo, qualche volta con rudezza, più spesso con eleganza, trovando persino il fallo a favore con un anticipo sontuoso su Del Piero nella tre quarti juventina.

Cribari: 6,5 - Sportellate con Toni, ma sempre sicuro e autoritario. Dalle sue parti passa solo Matri, ma sembra quasi una gentile concessione.

Ruiz: 6 - Alterna eccellenti fraseggi e lanci in profondità con qualche balbettio in fase difensiva, a volte per eccesso di sicurezza, a volte per qualche limite nella fase di marcatura sull'uomo. Esemplificativo il secondo tempo, iniziato con uno svarione che agevola l'angolo della Juve da cui deriva l'1 a 1, ma continuata poi con una provvidenziale chiusura su Boniperti un attimo prima di battere a rete e un'altrettanto fondamentale anticipo con il Napoli tutto sbilanciato in avanti. Per il prossimo anno deve migliorare nell'applicazione difensiva sull'uomo.

Maggio: 7 - Tornato in grande spolvero con corsa fluida e veloce, fase difensiva sempre attenta e un gol dei suoi. Ripresa di ordinaria amministrazione.

Gargano: 7,5 - Si vede che è più tranquillo: gestisce sapientemente la fase di costruzione della manovra e quella difensiva con la solita grinta. Ripresa a dir poco strepitosa, nella quale va a mordere chiunque passi dalle sue parti e spinge con grande continuità. Onora la fascia finalmente con una prestazione che non vedevamo da tempo.

Maiello: 7 - Rivelazione della serata, almeno nel primo tempo! Inizia al 4' con una sontuosa verticalizzazione per Lucarelli, ispira con un bellissimo cambio di gioco l'azione che porta alla traversa di Lucarelli al 17', si fa sentire anche in fase di filtro a centrocampo...per la cronaca sbaglia il suo primo passaggio al 40', ma lascia l'impressione di un gran talento, già intravisto nelle amichevoli precampionato della scorsa estate. Nella ripresa sale il tono agonistico della partita e il giovane talento denota una vistosa flessione di rendimento che suggerisce a Mazzarri di sostituirlo con Hamsik al 67'

Hamsik: 7 - Gioca con grande classe e scioltezza, alternandosi tra mediana e tre quarti.

Zuniga: 8 - Continua a mostrarsi in stato di grazia, ringhiando in fase difensiva (con Krasic ridotto alla totale impotenza) e proponendosi sempre in modo puntuale in fase di costruzione della manovra. Ricordo, am ormai è un dettaglio, che gioca sulla fascia non sua: il fatto che nessuno se ne accorga è significativo dei suoi enormi progressi di questi ultimi due anni. Ripresa da urlo: scappa via continuamente e mette palloni d'oro in mezzo all'area. Chiude con giocate di grande classe operando sulla tre quarti, dopo l'uscita di Lucarelli.

Sosa: 5,5 - Solito copione: comincia bene, con tocchi di classe e un cross coi giri contati per il gol di Maggio, poi diventa sempre più indolente e inefficace. Peccato, perchè si vede che il piede c'è ed è sopraffino, ma alla lunga diventa troppo poco fino a rasentare l'inconsistenza. Sostituito dal Pocho al 53'.

Lavezzi: 7 - Ultimi 40 minuti di alto livello, sfiora il gol in un paio di occasioni e crea lo scompiglio nella disastrata difesa juventina, salvata soltanto dall'immensa classe di Buffon che nega al Pocho un gol dopo che il 22 azzurro ha tranciato in due la difesa avversaria con una potente percussione centrale.

Mascara: 6,5 - Nel primo tempo pericoloso in fase offensiva, grintoso ed efficace in numerose chiusure difensive. Tenta anche un gol dei suoi da circa 40 metri, ma Buffon gli respinge il pallone in angolo. Ripresa in tono minore, ma con una sempre utile applicazione difensiva.

Lucarelli: 6 - Lotta e cerca di far salire la squadra, sfiora il gol in un paio di occasioni e in una di queste Buffon gli nega la gioia del gol con l'aiuto della traversa. Quando ormai sembra aver esaurito il suo contributo alla partita, trova un gol dei suoi con astuta deviazione.

Aronica: SV - Ultimi minuti in campo per dar fiato a Lucarelli.

Mazzarri: 8 - E' vero che si gioca contro la derelitta Juve, ma chi se ne accorge che in campo non ci sono i titolarissimi?

Arbitro: Rizzoli: 6 - Serata di tutto riposo. Forse solo un paio di errori nel non espellere Barzagli (solo ammonito) per un fallo su Zuniga dopo essere stato saltato e ridicolizzato dal colombiano e nel non ammonire Del Piero reo di almeno di un paio di scorrettezze meritevoli di cartellino giallo.

Juve Napoli...e lo step di Quagliarella!

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POI CI SI CHIEDE COME MAI UNO COSI' E' ANDATO VIA DA NAPOLI!!!
PS: STEP??? MA PARLA COME MAGNI!!!

sabato 21 maggio 2011

Mazzarri sulla via di Damasco...e Marek sulla via per Milano?

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Beh, ammetto di essermi sbagliato e di aver pronosticato la svolta avvenuta questa mattina troppo presto, con una settimana di anticipo...ma la svolta, sembra, è avvenuta.

Chissà...sarà stato il colloquio "festaiolo" di mercoledì sera con la dolce metà del Presidente, la notizia del rinnovo di Cavani, l'allontanarsi delle "sirene" juventine e romaniste, la liberazione dallo stress per il traguardo Champions raggiunto o infine la conferma di certe garanzie di rafforzamento della squadra, fatto sta che questa mattina, nella tradizionale conferenza stampa prepartita l'allenatore azzurro, che sembrava ormai in rotta con la società, ha cominciato a spedire messaggi di pace nemmeno tanto velati: "Io sono l'allenatore del Napoli...Farò quello che devo fare...allenare al meglio la squadra che mi metterà a disposizione la società!"

E ancora: "Io sono pronto a programmare il futuro...Io sono a disposizione per allenare al meglio la squadra il prossimo anno".



E' stata allora un'allucinazione collettiva? Ci siamo sbagliati tutti? Fra qualche giorno ci sentiremo probabilmente dire che la permanenza del tecnico a Napoli non è mai stata in discussione (concetto peraltro effettivamente espresso più volte dal Presidente, anche negli ultimi giorni), ma qualcosa è successo, visto che da un lato il tecnico, non più tardi di qualche settimana fa, dichiarò "Potrei anche non esser più l'allenatore del Napoli" e dall'altro il Presidente si è mosso per preparare eventuali soluzioni alternative al tecnico di San Vincenzo (Gasperini, Reja, Ranieri).

L'unico auspicio che esprimo è che il riavvicinamento di De Laurentiis e Mazzarri sia convinto e sincero e che non lasci strascichi di rancori, dubbi e cose non dette da una parte e dall'altra: se questa stagione si prospettava (e lo è stata) difficilissima, la prossima si prospetta "epocale" nella sua complessità e durezza e richiederà la massima maturità e calma da parte dei suoi protagonisti in quei momenti difficili che sicuramente si porranno sul cammino azzurro.

L'edificio deve essere solido e tutte le crepe, piccole o grandi, che si sono aperte quest'anno devono essere individuate dai protagonisti e riparate al meglio, consolidando un edificio che, seppur ancora fragile nelle sue fondamenta, vista la giovane età della società, potrebbe essere destinato a durare nel tempo.

E mentre il tecnico pare "convertito" sulla via di Damasco che lo porterà di nuovo nelle braccia del Presidente, ecco che un altro fronte si apre, il giorno stesso della notizia dell'accordo raggiunto per il rinnovo del contratto di Cavani: il Milan sembra aver avviato una corte spietata per Marek Hamsik.

In verità si diceva lo stesso anche del Pocho, in questi giorni diventato oggetto a sua volta di voci che lo vorrebbero ambito dal Manchester City (in concorrenza con Sanchez).

Ma la vera notizia, secondo me, se fosse confermata, sarebbe l'avvicinamento di Hamsik alla "scuderia" di Mino Raiola, procuratore di grande successo da me personalmente poco amato, la cui politica relativa ai giocatori di maggior spicco da lui gestiti (vedi Ibrahimovic e Balotelli) è quella di movimentare ogni estate il mercato dei propri giocatori alternando sistematicamente un anno in cui il giocatore deve cambiare aria e un anno in cui lo stesso giocatore può rimanere ma deve farsi ritoccare, ovviamente in meglio, il contratto.

Insomma: una croce per i presidenti con cui il celeberrimo Mino ha a che fare per i giocatori che lui gestisce.

Oggi Marek dichiara che non vede l'ora di iniziare la prossima stagione con gli azzurri e di sentire finalmente la musichetta della Champions, ma nello stesso ha ribadito ciò che dice da tempo, ossia il suo desiderio, nei prossimi anni, di giocare in una squadra che lotti stabilmente per lo scudetto e per la Champions, un po' sulla linea di quanto dichiarò ai tempi di Liverpool-Napoli quando disse che un'esperienza nel campionato inglese lo avrebbe affascinato moltissimo.

Se veramente si combinasse il matrimonio Hamsik-Raiola, gli scenari futuri della carriera di Hamsik sarebbe chiari e "movimentati":

  • quest'anno permanenza a Napoli con rinnovo del contratto e ritocco dell'ingaggio e l'anno prossimo, se ancora a Napoli, rotta decisa sul Milan con ingaggio "faraonico" o su altra big europea, magari inglese
  • oppure clamoroso approdo al Milan sin da questa estate e l'estate prossima mal di pancia ad arte per un aumento dell'ingaggio
Strategia ben nota che ha fatto ricco sia Raiola, sia i giocatori da lui gestiti, ma che non ha portato dosi di grande "simpatia" da parte dei tifosi il cui identificarsi con i loro campioni è quanto di più lontano dalle continue strategie "affaristiche" del procuratore di Balotelli e Ibra.

Chiudo segnalando altre piccole gustose notizie che rappresentano il segnale di quanto questa società sta crescendo e vuole continuare a crescere:
  1. dopo la Guardia di Finanza ora si muove anche la Procura della Repubblica sulla questione degli ingressi facili al San Paolo: una storia che sembra sia fatta di biglietti falsi, biglietti veri ma di partite vecchie (come quelli invenduti di Napoli-Inter di Coppa Italia "riciclati" per il Napoli-Inter di domenica scorsa) e di steward compiacenti che, nei minuti immediatamente precedenti all'inizio delle partite, con una strategia degna di miglior causa, danno il via a scavalcamenti in massa dei tornelli che riempiono lo stadio e le tasche degli steward stessi ma non quelle della società: si attendono sviluppi nelle prossime settimane
  2. Crispino ('94), Piscopo ('93), Izzo (92) Di Donna ('93), Esperimento ('93), Gatto ('92), Colella ('92), Eligibile ('92), Guerra ('93), De Vena ('92), Simeri ('93). A disp: Esposito R. ('94), Diana ('94), Romano ('93), D'Andrea. ('93), Laezza ('93) Esposito, Schettino C. ('93) - Allenatore:Mollo: questi i protagonisti della Berretti del Napoli che oggi ha battuto il Milan per 2 a 0 (a Milano!) e ha comquistato il diritto a disputare la finale: un risultato che incoraggia la società a continuare il suo percorso di potenziamento del settore giovanile che rappresenta uno degli aspetti più qualificanti di quel progetto che il Presidente desidera realizzare per far ripercorrere al Napoli le orme del Barcellona. In bocca al lupo agli azzurrini, ricordando loro che qualsiasi vittoria possano raggiungere è solo un punto di partenza e non di arrivo e che l'importante non è vincere oggi, ma crescere nelle gambe e soprattutto nella testa come i più celebrati dei loro predecessori hanno fatto fino a raggiungere, come i fratelli Cannavaro, le vette più alte del calcio italiano e mondiale.
Dimenticavo! Domani sera c'è Juve-Napoli! Che soddisfazione dedicarci solo due righe e affrontare i bianconeri con le "seconde linee": l'ennesimo segno di una stagione davvero strepitosa e indimenticabile!




martedì 17 maggio 2011

L'inno della Champions - Le origini

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Essendo io amante della storia e della musica come del calcio, non posso non apprezzare lo splendido servizio pubblicato oggi da Tuttonapoli.net a firma di Vincenzo Balzano, il quale si è preso la briga non solo di ricostruire la nascita dell'inno ufficiale della Champions, ma anche di andare a riscoprire le radici musicali dell'inno che addirittura affondano nel lontano 1727!

Un articolo tutto da leggere...e da ascoltare!


La Festa Champions

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lunedì 16 maggio 2011

Il primo giorno dell'era Champions

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Le prime date da appuntare nell'agenda Champions del Napoli sono venerdì 26 agosto, giorno dei sorteggi dei gironi a Montecarlo, non appena completati i turni preliminari, e un giorno tra il 13 (martedì) e il 14 (mercoledì) settembre, giorni nei quali scatteranno i gironi.

Dai primi calcoli del precisissimo Gianluca Vigliotti, si stima che il Napoli sia ventunesimo delle ventidue già certe di partecipare ai gironi e ciò dovrebbe portarci (ahimè) addirittura in quarta fascia, rendendo quindi ancora più arduo il cammino per arrivare almeno terzi, piazzamento che ci garantirebbe, a compensazione dell'eliminazione dalla Champions, la possibilità di proseguire, da gennaio 2012, la stagione europea in Europa League.

E ieri sera, pur in una partita conclusa con un ampiamente evidente tacito accordo tra le squadre in campo, abbiamo avuto (ma non so quanti se ne siano accorti) un'altra lezione di mentalità vincente da una squadra di immensa esperienza internazionale come l'Inter.

I più ingenui tra i tifosi pensavano che l'Inter sarebbe venuta qui a sonnecchiare e vivacchiare, ma abbiamo visto come una grande squadra gestisce in modo autorevole anche le situazioni da "volemose bene".

Siccome nello sport non si sa mai, intanto si sono garantiti il gol della sicurezza: "Intanto vi molliamo un gol, poi se ve lo meritate, ci accontentiamo tutti!".

Giusto, secondo me! Impariamo, cari amici tifosi! Questa è mentalità vincente! Non si punta allo 0 a 0 perchè se a me serve un pareggio innanzitutto mi metto al sicuro con un gol...poi si vede!

E' importante imparare la mentalità giusta se vogliamo batterci con onore il prossimo anno in campionato e, soprattutto, in Champions: qui non si chiede di vincere la Champions, ma è importante che diventiamo subito consapevoli che i successi in Italia e soprattutto all'estero si conquistano dopo anni di gavetta e tentativi.

Il grandissimo Manchester di Ferguson, quest'anno candidato alla vittoria della Champions, ci ha messo 8 anni (!!!) per cominciare a vincere qualcosa IN INGHILTERRA con il mitico "sir Alex"! Lo stesso Barca sta raccogliendo oggi i frutti eccezionali di un lavoro iniziato ben oltre venti anni fa! Il Chelsea del multimilionario Abramovic ci ha messo anni e anni per vincere qualcosa in Inghilterra e in Europa, per non parlare della stessa Inter morattiana che, pur investendo barcate di miliardi, ha preso ceffoni e umiliazioni per anni.

Ci vuole pazienza, anni di scrupoloso, attento e competente lavoro, mettendo insieme i pezzi di un team sempre più forte nel corso degli anni: non si può in due mesi rinforzare una squadra come il Napoli con sette-otto innesti di livello internazionale e illudersi di competere con le italiane e le europee più forti.

Forse solo il Real Madrid potrebbe rivoluzionare una rosa in un solo anno in queste proporzioni...e qui veniamo al vero "nodo", che ormai pare evidente, del rapporto tra De Laurentiis e Mazzarri ed è importante che i tifosi capiscano perfettamente i termini della questione per evitare "drammi" illogici e ridicoli il prossimo anno.

Il punto è questo: se, come sembra, Mazzarri ha messo bocca sulla qualità dei rinforzi o, peggio, sulla politica dei diritti di immagine dei nuovi arrivi, ebbene, caro Walter, la tua posizione appare indifendibile e contraddittoria:

  • indifendibile, perchè il Presidente ha tutte le ragioni per rinforzare con prudenza la rosa attuale, rispettando i parametri di bilancio e fair play finanziario ed evitando che il Napoli possa ricadere nelle trappole di quel passato che ci ha portato dalle stelle al fallimento: se il Presidente parla di piani quinquennali, sa di cosa parla: sa che per portare il Napoli a livelli da squadra "top" ci vogliono anni di campagne acquisti ben fatte e, contemporaneamente, un settore giovanile che cominci a sfornare almeno un paio di talenti ogni anno da innestare in prima squadra
  • contraddittoria, perchè, me lo ricordo benissimo, quando Mazzarri venne a Napoli ci tenne ad autoincensarsi evidenziando che lui ha sempre tratto il massimo dalle rose a sua disposizione, valorizzando al massimo tutti i suoi cimponenti: è stato di parola in questi due anni e allora? Perchè adesso non dovrebbe riuscirci?
Se poi, come mi è sembrato di capire, ci sono anche altre piccole o grandi situazioni non risolte tra Presidente e allenatore, allora è inutile discutere oltre, ma se il nodo fondamentale è questo, beh, caro Mazzarri, Lei ha fatto cose mirabili, ma io, con tutti i suoi difetti, sto col Presidente perchè non voglio ripetere la parabola del Napoli di Maradona e le parabole di tutte quelle squadre (Cagliari, Verona, Lazio) che hanno toccato i vertici per poi subito precipitare.

Nessuno credo, nemmeno tra i tifosi azzurri, si rende forse conto cosa significa partire da zero (zero assoluto!) e riuscire a competere in pochissimi anni con le grandi del calcio italiano ed affacciarsi nell'Europa che conta: competere non solo a livello di squadra, ma anche a livello di strutture societarie, settore giovanile, stampa e comunicazione, stadio... Non dico, come fa il Presidente, "guardiamo il Barcellona"...magari un giorno, fra 15, 20 o 30 anni di durissimo lavoro, potremmo arrivarci...ma il Milan! Società che lavorano in un certo modo da decenni, perfezionando anno dopo anno la propria organizzazione in tutti i settori e diventando un sogno ambitissimo da tutti i professionisti del calcio più importanti.

Caro Mister, nessun presidente nelle condizioni di De Laurentiis potrebbe garantirle ciò che sembra lei voglia chiedere: io al suo posto chiederei al presidente soltanto di tutelarla sul piano della comunicazione, come ha sostanzialmente fatto nei suoi due anni di lavoro qui a Napoli non imponendole mai, nelle dichiarazioni pubbliche, traguardi "impossibili" da raggiungere, ma anzi, volando sempre molto basso per tutelare al massimo il suo lavoro dalle pressioni della piazza.

Se poi Lei, caro Walter, ha cominciato ad avere dei mal di pancia perchè ha subodorato "nuovi orizzonti professionali", beh, allora di che parliamo?

Ieri ho visto e sentito un Presidente amareggiato, solo e ferito prendersela in sala stampa con quelli che (testualmente) "all'interno del Napoli pensano solo ai cazzi propri per ambizione professionale", non ascoltando (o facendo finta di ascoltare) quei principi di sviluppo che il Presidente ha sempre dichiarato pubblicamente e in via riservata all'interno della società.

Si può dire tutto di De Laurentiis: che sia un egocentrico, che sia "chiassoso", che voglia mettersi in mostra, che a volte sia "fragoroso" nei suoi discorsi e nei atteggiamenti, troppo presente nelle vittorie e troppo poco nelle sconfitte, gli si possono imputare mille e più difetti, ma da sette anni ha sempre detto cose coerenti su come intendeva sviluppare la sua società e, pur tra comprensibili errori, non ha mai deluso le sue promesse, restituendo ai tifosi azzurri una passione e una fede dopo che non ci era rimasto NULLA DI NULLA se non devastanti umiliazioni.

Oggi abbiamo una società con un bilancio sano, una visibilità nazionale e internazionale, fatturati in crescita, incassi al botteghino che competono con pochi altri in Europa, un settore marketing che, nella secolare patria del falso, sta facendo "i buchi per terra" a livello di fatturato con prodotti originali e una rete distributiva sempre più capillare, progetti su comunicazione e settore giovanile in piena evoluzione e così via.

Se Mazzarri crede in tutto questo, resti pure, altrimenti è giusto che vada via e che, sarebbe opportuno, si ridefiniscano meglio i ruoli all'interno della società visto che, Cavani a parte (preso, ricordiamolo, dal Presidente), il resto del mercato azzurro estivo e invernale, pur importante per le tante cessioni che hanno alleggerito le spese di gestione, è stato, a livello di ingressi, molto al di sotto delle aspettative.

Quest'anno, a maggior ragione per quanto ci siamo detti oggi sull'equilibrio nelle spese, i soldi andranno spesi con intelligenza portando a Napoli un mix di nuovi giovani di grande qualità e uomini di esperienza e tecnica che possano arricchire l'attuale organico.

Ricordo come fosse ieri ciò che scrivevo all'inizio di questa stagione: sarà un'annata difficilissima, la più difficile dell'era De Laurentiis e dovremo avere tanta pazienza...tutto è andato alla grande, oltre ogni sogno, ma l'anno prossimo (e non è scaramanzia!) il motto sarà lo stesso: pazienza e comprensione, perchè ancora una volta questo "giovane" Napoli dovrà di nuovo combattere epiche battaglie per superare ancora i propri limiti...e sarà ancora più dura!

Ma vivaddio, come ho scritto ieri sera a caldo, meglio dover combattere i problemi derivati dal "benessere" che quelli a cui la vecchia società ci aveva purtroppo abituati, quelli derivanti dalla "miseria"!

Umiliati ieri, rispettati oggi! Grazie Napoli!

PS: nei prossimi giorni le pagelle di fine anno! Restate collegati! :-)

Pagelle di Napoli-Inter: precisazione

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Mi sono accorto di aver lasciato ieri sera un 5,5 a De Sanctis: si trattava in realtà del voto che gli avevo dato per il primo tempo. A fine partita ho ritoccato il giudizio, ma mi sono dimenticato di adeguare il voto che, per la cronaca, è un 6,5 vista la parata importante al 48' che,se non ci fosse stata, avrebbe potuto riportare l'Inter in vantaggio e farci penare per tutto il secondo tempo.

Mi scuso con i lettori..e con Morgan! :-)

Verso il divorzio...

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Le dichiarazioni dei giocatori, Lavezzi in particolare, i "dico-non dico" del tecnico, le parole ferme del Presidente, che ribadisce la bontà del suo progetto e che non ci sono altri progetti possibili, fanno intendere chiaramente, dopo una settimana di tregua, che le strade sembrano destinate a separarsi...

Ne riparleremo in settimana...c'è un pizzico di amarezza in questa serata sognata per 21 anni lunghi come secoli...

domenica 15 maggio 2011

Serie A 2010-11: 37ª - Napoli-Inter 1-1

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SIAMO IN CHAMPIONS!!!

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SIAMO IN CHAMPIONS!!!







Maggio 2004: il Napoli si avvia al fallimento...
Maggio 2005: il Napoli, appena rinato, resta impelagato nel pantano della serie C per un altro anno...
Maggio 2007: Genoa e Napoli festeggiano insieme il ritorno in serie A!
Maggio 2011: Napoli e Inter festeggiano insieme l'ingresso in Champions!

La Champions? Dobbiamo ancora conquistarla...

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Difficile commentare una serata così...dopo tante parole, scritte in questo blog negli ultimi due anni, davvero non trovo le parole, perchè i pensieri e le emozioni sono tante, tantissime.

La partita di questa sera dura 46 minuti, fino al gol di Zuniga, lottato come questa incredibile stagione che entra di diritto tra le più importanti della storia del Napoli.

Gli azzurri stavolta ci mettono tanto in campo, le energie fisiche e nervose non sono tante, ma stasera c'è tanto impegno e tanta grinta e il pareggio viene ottenuto con merito.

Il secondo tempo è un lunghissimo conto alla rovescia, come in una notte di San Silvestro, pronti ad esplodere alla "mezzanotte della Champions", il primo giorno di una nuova era attesa da sempre.

Abbiamo conquistato il diritto ad entrare in Champions dalla porta principale, ma da domani inizia un nuovo campionato per poterla giocare davvero e al meglio, questa Champions.

Bisogna ridefinire i ruoli in società, la posizione dell'allenatore, prima di tutto, poi le mosse sul mercato, ma, ricordiamolo a chi ancora non ne fosse consapevole, il terzo grosso scoglio da affrontare è quello dello stadio: se dovessimo ospitare domani una partita di Champions, la Uefa ci negherebbe il diritto di giocarla al San Paolo.

Lo stadio non è adeguato: capisco ma disapprovo l'appello elettorale pro-Lettieri del Presidente, giustificato con un presunto "patto" per la ristrutturazione del San Paolo. Questa città ha problemi enormi che questa classe politica, a destra come a sinistra, (non) ha gestito con vergognosa noncuranza e promesse da delinquenti e non basta una "promessa" di un imprenditore i cui (ex) dipendenti ancora portano i segni nelle loro vite, per "comprare" il consenso come ai tempi di Lauro.

Il voto è una cosa seria e chiunque vincerà, domani o al ballottaggio, dovrà mettere mano ai problemi di questa città di cui il problema stadio è un aspetto, certamente importante visto il prestigio internazionale della manifestazione a cui il Napoli parteciperà dal prossimo settembre.

Ci sono nuvole all'orizzonte, ma per stasera sorridiamo, esprimiamo tutta la nostra felicità e pensiamo che questi nuovi problemi che affronteremo da domani sono figli di grandi successi e non, come da troppo tempo accadeva, di grandi sconfitte.

Grazie ragazzi, grazie Mister, grazie Presidente!

Le pagelle di Napoli Inter

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De Sanctis: 6,5 - Immobile sul gol di Eto'o, immobile sul palo di Maicon, mette la firma sulla serata con una paratissima su Milito al 48' per far capire che basta così...deve essere 1 a 1!

Campagnaro: 6 - Combattivo e oggi anche provvidenziale su uno svarione di Aronica: va a fare una diagonale che evita una colossale occasione da gol. Si distrae al 48' sul tiro di Milito ma si riscatta subito dopo in una delle ultime chiusure vere prima della melina gigante finale.

Cannavaro: 6,5 - Gli avanti nerazzurri fanno letteralmente girare la testa al terzetto difensivo azzurro: Paolo fa quello che può fino a che anche l'Inter capisce che non è il caso di guastare la festa.

Aronica: 6 - Piccole sbavature nel primo tempo che rischiano di diventare fatali...meno male che c'è Campagnaro...poi sul velluto fino al trionfo finale.

Gargano: 6 - Nel primo tempo tantissimi errori di misura sia negli appoggi, sia in fase di conclusione. Nella ripresa sapienti palleggi e cambi di gioco.

Pazienza: 6 - Meglio rispetto alle ultime uscite e anche qualche buona apertura di gioco.

Maggio: 6,5 - Un paio di buone chiusure difensive, non tanta lucidità in fase di spinta, ma due volte decisivo (colpo di testa e rientro fulmineo in campo) nell'azione del gol di Zuniga.

Dossena: 7 - Spinge come un forsennato sulla fascia, in stato di grazia, ma i suoi non approfittano dello strepitoso lavoro dell'esterno lodigiano.

Vitale: SV - Sette minuti più recupero per godere del trionfo.

Lavezzi: 6,5 - Non decisivo, ma appare più in condizione e più determinato rispetto alle ultime uscite: per lui non è facile dover partecipare alla costruzione della manovra e doverla andare a concludere, visto anche il suo pessimo rapporto col gol.

Hamsik: 6,5 - Sempre discontinuo, ma, come al solito, quando entra nella manovra, l'azione azzurra si illumina d'immenso.

Sosa: SV - Vedi Vitale, con cinque minuti in più a disposizione.

Zuniga: 7 - Spinge, dribbla, finta, lotta, contrasta...e alla fine del primo tempo trova la ricompensa del suo straordinario impegno.

Yebda: SV - Entra al 69' al posto di Zuniga...Vedi Vitale e Zuniga.

Mazzarri: 7 - Non è facile impostare una partita per portare a casa un punto che sarebbe il coronamento di una stagione indimenticabile. E' chiaro che molti dei suoi uomini non sono al meglio e, viste le assenze, le alternative non sono tante: ma la squadra sembra finalmente rispondere sia sul piano fisico che su quello nervoso e reagisce alla grande dopo la "mazzata" di Eto'o.

Arbitro: De Marco: 7 - Qualche protesta, ma, vista la serata e la correttezza dei protagonisti in campo, cerca di ridurre al minimo la sua presenza, tirando fuori il cartellino solo sul gol di Zuniga e cercando di evitare di tirarne fuori altri da una parte e dall'altra. Secondo tempo di totale relax, chissà quando gli ricapiterà!

venerdì 13 maggio 2011

Mazzarri, cambia il vento?

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Messaggi cifrati e non, ipotesi di mercato di un certo tipo (Pirlo sulla strada della Juve, Sanchez chiesto da De Laurentiis a Pozzo tanto per far capire le intenzioni per l'estate), toni bassissimi, quasi vellutati, dopo le bordate di domenica, tecnico in silenzio, presidente in vena di complimenti per il suo allenatore...incontro tra i due già pianificato a Champions conquistata...

Uhm... negli ultimi due-tre giorni annusiamo un vento decisamente diverso...vuoi vedere che domani mattina Mazzarri in conferenza stampa comincia a fare marcia indietro?

Il Pocho...e le Iene...argentine!

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Esilarante scherzo del Pocho ai tifosi azzurri, grazie alle "Iene" argentine, prima di Parma-Napoli!


Impagabili le facce dei tifosi quando capiscono che dietro l'oscuro "Rulo", l'assistente di camera omosessuale, si cela nientemeno che...




giovedì 12 maggio 2011

Per chi amava Holly&Benji...

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Da piccoli adoravate Holly&Benjii? Nonostante cio', avevate il sospetto che fosse un cartone totalmente irrealistico?


Ora ne avete la prova...guardate il filmato!!!



martedì 10 maggio 2011

Dalla..."passione azzurra" al futuro

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In coincidenza con il ventiquattresimo anniversario del primo scudetto del Napoli (10 Maggio 1987), oggi è stato presentato solennemente dal Presidente De Laurentiis il volume in edizione limitata "Passione azzurra".

Non poteva ovviamente mancare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive della società azzurra e sono emersi spunti interessanti anche se non propriamente inattesi.

Oggi tornando a casa dal lavoro e pensando al momento così esaltante ma anche così difficile del Napoli, mi è venuta in mente l'immagine di una adolescente di 14 anni, fino a ieri con le fattezze di una bambina e, nel giro di poche settimane, esplosa fisicamente fino a diventare, nelle sue fattezze esteriori, una donna dal fisico prorompente pur rimanendo ancora bambina nella testa e nel cuore, che si trova a dover affrontare per la prima volta il mondo degli adulti che vedono in lei non più una bambina ma una donna ben sviluppata.

Il Napoli attuale è questo: se riandiamo con la mente all'inizio di questa stagione e guardiamo a dove siamo arrivati oggi, stentiamo quasi a credere, dopo aver persino lungamente lottato per lo scudetto (!), che ci manca un punto, un solo punto, per poter l'anno prossimo entrare direttamente nella fase a gironi di Champions e poter godere come minimo di 6 incontri di altissimo prestigio internazionale.

Una crescita precoce e tumultuosa, peraltro non casuale, ma merito dell'eccezionale lavoro fatto dalla società in poco meno di 7 anni, in un inseguimento forsennato per riassaporare le posizioni che una società delle tradizioni del Napoli merita.

Una crescita tumultuosa che, purtroppo, rappresenta il vero problema di fondo delle tensioni e delle incomprensioni attuali all'interno della società azzurra.

I due protagonisti dello scontro in atto, il Presidente e l'allenatore, se cerchiamo di osservare la vicenda con un occhio minimamente distaccato e obiettivo, hanno entrambi colpe e attenuanti, torti e ragioni ed entrambi in un certo senso, vittime di una situazione quasi kafkiana, sono vittime di questo esponenziale progresso e giunti ad un punto nel quale entrambi hanno paura di dover subire una battuta d'arresto in una parabola luminosa e ricchissima di soddisfazioni meritate, ma oltre ogni ragionevole previsione.

Già la scorsa settimana ho cercato di evidenziare in modo obiettivo questi aspetti: l'allenatore, a giusta ragione, vorrebbe spingere in avanti l'asticella del rafforzamento tecnico complessivo della rosa per poter adeguatamente competere sugli stessi livelli di quest'anno sia in Champions che in campionato, ma ciò, dal punto di vista del Presidente, significherebbe dover fare investimenti che una società che si trova nell'attuale stato di sviluppo strutturale-economico come il Napoli non potrebbe fare mai in un anno pena il rischio enorme, già vissuto in passato sia a Napoli che in altre piazze, di pagare questo sforzo a carissimo prezzo negli anni successivi.

Il Presidente è stato sempre chiaro e coerente e lo ha ribadito tra le righe ancora oggi: gli investimenti non sono stati e non verranno mai risparmiati ma sempre cercando di rispettare le possibilità che il portafoglio (cioè il fatturato della società) può offrire, portafoglio che, sia ben chiaro, non è vuoto e che il Presidente lavora per riempire sempre di più per garantire un futuro sempre più roseo, ma che al momento attuale non può competere con società che, in Italia e in Europa, immettono a fondo perduto decine di milioni di euro per ripianare perdite di bilancio (vedi Milan, solo per rimanere in Italia).

IL Presidente, non da oggi, guarda a modelli come lo Shalke 04 di quest'anno e a tutte quelle squadre, inglesi, tedesche, portoghesi che con investimenti oculati e contenuti, si sono imposte negli ultimi anni sia in Champions che in Europa League raggiungendo, da outsider, risultati eccezionali mantenendo un apprezzabile equilibrio di bilancio: "Mazzarri sapeva bene al momento della firma che andava a sposare un progetto di crescita graduale. Se ora non vuole più farne parte, o non lo condivide, deve venire a dirmelo. Come diceva Totò, siamo uomini o caporali? Noi al primo anno di A siamo andati in Europa, poi ci siamo ritornati e quest'anno ci torneremo ancora. Allora trovatemi un'altra realtò calcistica che abbia fatto passi così da gigante. Noi diciamo che Napoli è la quarta forza del campionato, ma sappiate che alle altre società mica fa piacere questa cosa...anzi, sono incazzati! Allora dobbiamo darci una regolata, e pensare alla squadra tedesca (lo Shalke04) che è arrivata in semifinale di Champions. Dobbiamo aderire al fair play finanziario, e la cosa importante è essere tornati in Europa e fra fruttare il simbolo del calcio Napoli. Nemmeno la Juventus ha il marketing che abbiamo noi, per non parlare della Roma."

Il Presidente, però, pur con tutte le attenuanti e le ragioni, deve però forse cominciare a temperare alcuni suoi atteggiamenti e/o modalità di gestione della squadra e della società che negli ultimi mesi gli hanno portato massicce dosi di "malcontento interno", non solo da parte dell'allenatore ma anche, a quanto testimoniano giornalisti più vicini al Napoli, degli stessi giocatori.

Torna ad essere di attualità, come ai tempi di Marino, il tema del "clima interno" della società nella quale sembra mancare, anche nel dopo Marino, un adeguato lavoro di "caring", di attenzione, alla vita e agli umori quotidiani dell'ambiente azzurro, pur in una cornice, rara in altri club specie italiani, fatta di stipendi puntualmente pagati.

Ci sono forse situazioni, accadimenti, "presenze poco tempestive" e anche a volte "assenze" che creano malumori magari non realmente giustificati, ma che denotano una non sufficiente attenzione a quei momenti di dialogo e confronto interno tra dipendenti e proprietà che fanno la differenza tra una società, anche ben organizzata, ma ancora non matura come quella azzurra e una grande società di respiro davvero internazionale.

Si è sempre criticato, su questo blog, l'atteggiamento accentratore ma via via sempre più disfunzionale dell'ex direttore generale Marino, ma da quello che traspare, sembra che i metodi del presidente, ondeggianti tra un'eccessiva "irruenza da tifoso" e una altrettanto eccessiva "assenza", disorientino e scontentino l'ambiente interno: il Presidente può avere tutte le ragioni di questo mondo a dolersene, ma la realtà è questa e, come la vita spesso ci insegna, quando pretendi che sia il mondo intorno a te a dover cambiare, forse è il momento che fai un bagno di umiltà e provi tu a fare il primo passo per cambiarti e quindi riuscire a cambiare, partendo da te stesso, il mondo intorno a te.
e
Credo che il Presidente debba fare questo passo che immagino gli costerà non poco, ma che ritengo indispensabile per una ulteriore crescita e maturazione del club.

E l'allenatore? Mazzarri, pur essendo comprensibili i suoi timori e le sue ambizioni, ha gestito in modo pessimo e offensivo verso la società e i tifosi l'ultimo mese, lacerando un patrimonio di affetto che la città gli aveva riservato. Se è vero che il Presidente può non aver ascoltato le sue richieste oppure (e di questo il Presidente deve recitare il mea culpa) aver assunto atteggiamenti di non sufficiente rispetto di ruoli e situazioni, è altrettanto vero che Mazzarri ha forse fatto male i suoi conti nell'aprire un fronte polemico così evidente.

Mister, è inutile che se la prende con i giornalisti! E' come prendersela con la pioggia che cade quando si è senza ombrello! E' lei che si è dimenticato l'ombrello! E non può accusare i giornalisti, chiamarli detrattori, sminuirli come "stampa locale" e altre amenità.

I giornalisti, napoletani e non, hanno fatto esattamente quello che ogni lettore e tifoso avrebbe voluto fare se avesse potuto rivolgerle delle domande sul suo futuro.

Stava a lei usare la giusta misura per rispedire educatamente le domande al mittente: lei lo ha fatto benissimo per oltre un anno, tacendo sempre su domande di mercato e di futuro, personale e dei propri giocatori, sottolineando in ogni conferenza stampa o intervista che il suo ruolo era quello di pensare e parlare della partita successiva.

Nell'ultimo mese si è comportato in modo semplicemente schizofrenico (a mio avviso volutamente), partendo sempre con la frase di circostanza del parlare della prossima partita e invece poi dilungandosi in modo sempre più confuso e arzigogolato su questioni non attinenti alla partita appena disputata o a quella da disputare, raggiungendo il massimo alla viglia proprio di Lecce Napoli, dove il 95% del tempo dedicato alla conferenza stampa è stato da lei dedicato a rispondere puntigliosamente alle domande sul suo futuro e sui suoi rapporti con la società, tralasciando quasi totalmente il discorso relativo alla partita del giorno successivo.

Se lei avesse usato la franchezza di cui si vanta per zittire i giornalisti sulle domande relative al suo futuro, ci saremmo risparmiati questo strazio e il Napoli ora sarebbe certamente non scudettato ma ormai ampiamente in zona sicurezza per la Champions.

Anche se lei ha ancora due anni di contratto a Napoli mi sarei aspettato, pur in un eventuale comprensibile malcontento, un atteggiamento di protezione a oltranza del traguardo da raggiungere e una consapevolezza che lei, in questo contesto, è il vero leader di questa squadra e come tale avrebbe dovuto proteggerla da ogni tempesta, come ha ben fatto per oltre un anno, riservando tutte le sue frustrazioni (o ambizioni) ad un dialogo privato, franco e continuo con tutte le componenti della società, presidente compreso...anche se sappiamo benissimo che il Presidente non è, come si suol dire, "dolce di sale".

Se lei vuole andare via è libero di farlo e forse, visto come lei si è comportato, è bene che se ne vada, perchè ha ferito e offeso col suo comportamento di quest'ultimo mese, i sentimenti dei tifosi nei suoi confronti.

Avremmo potuto capire i suoi discorsi sulla sua coerenza se lei, come usava fare Reja, avesse avuto il contratto in scadenza a fine anno. Anche Reja diceva sempre le sue stesse parole con cui ci ha "abboffato i cosiddetti" in quest'ultimo mese, ma il mister ora laziale non aveva contatti in corso e contratti già firmati in tasca: lei ha un biennale con questa società...per carità: nessun contratto è insolubile, tutto si può ridiscutere e rescindere, ma c'è modo e modo e lei, "caro" Mister, ha scelto un modo veramente pessimo...impari da Reja, che forse non sarà un tecnico preparato come lei, ma nel nostro cuore, pur con i suoi limiti di allenatore, ci ha lasciato lo scudetto del cuore, della signorilità e della coerenza.

E comunque grazie per tutto quello che ha fatto per noi: anche se addolorati, arrabbiati e offesi, non La dimenticheremo...

PS: e adesso ci aiuti a fare questo stramaledetto, fottutissimo punto!

domenica 8 maggio 2011

Vergogna!

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L'ho scritto mezz'ora prima della partita e purtroppo è successo!

Si sapeva quanto sarebbe stata difficile questa partita da due mesi, ed è successo!

Anche il Presidente, che ha mostrato per larghi tratti della partita una chiara ed evidente espressione di disgusto in tribuna, ha dichiarato dopo la partita che "bisogna chiedere scusa ai tifosi. Stanno disonorando una maglia e quello che succede è sotto gli occhi di tutti. Le colpe? Sono molto gravi e le possono individuare tutti".

E' comprensibile la stanchezza dopo un anno giocato a ritmi e livelli mostruosi, ma è vergognoso l'atteggiamento superficiale di molti dei protagonisti in campo...e in panchina. E' inutile scaricare la colpa sull'arbitro, sul guardalinee o sul caldo, sugli episodi o su che altro ancora.

Il Napoli ha avuto (e ha ancora) la possibilità di chiudere il campionato con uno splendido terzo posto...il secondo posto, in teoria ancora conquistabile, sarà in realtà ben difficile da ottenere, anche battendo l'Inter domenica prossima, vista la totale "vacanza mentale" a cui questa squadra si sta assuefando e le assenze di Cavani e Mascara per squalifica.

Cerchiamo di recuperare quel minimo di decente concentrazione e guadagnarci quello stramaledetto punto che ancora ci manca, chiudiamo questa stagione con l'obiettivo che ci meritiamo e guardiamo avanti.

Sulla partita c'è poco da commentare: avremmo potuto tranquillamente come minimo pareggiarla questa partita, vista la modestia del Lecce...se l'abbiamo persa dobbiamo solo prendercela con l'indolenza caratteriale di molti dei giocatori scesi in campo oggi.

PS: si fanno tanti nomi per il dopo Mazzarri. Premesso che un eventuale ritorno di Ranieri per me sarebbe una sciagura, visti i disastri tattici, tecnici e di preparazione fisica fatti a Roma quest'anno, se proprio volessimo un "cavallo di ritorno" ci sarebbe proprio un De Canio che, dopo aver compiuto a suo tempo un "semi-miracolo" a Napoli, con una società inesistente, ne sta ripetendo uno quest'anno facendo giocar benissimo una squadra di una modestia tecnica quasi imbarazzante.

Basta...per oggi ho visto e scritto abbastanza...ne riparliamo in settimana e speriamo bene...

Serie A 2010-11: 36ª - Lecce-Napoli 2-1

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Le pagelle di Lecce Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Inoperoso nel primo tempo, non riesce a evitare la sconfitta, anzi viene salvato da Campagnaro su una uscita improvvida su Chevanton.

Campagnaro: 4 - Anche in una partita "balneare" riesce a mostrare la sua inutilità tattica sia in difesa che in attacco. In una delle rare conclusioni del Lecce a difesa schierata non si sa dove sia e Munari solo la mette fuori. Offre un contributo appena migliore nella ripresa, salvando De Sanctis in uscita "a farfalle" su Chevanton, ma è il responsabile del rigore a favore del Lecce.

Cannavaro: 6 - Baluardo sempre puntuale e apprezzabile in una imperiosa percussione ad inizio partita sulla fascia sinistra assieme a Lavezzi dopo 3 minuti.

Aronica: 6 - Mostra anche lui di essere in grande condizione. Sicuro, tranquillo negli anticipi e pronto nel far ripartire l'azione.

Gargano: 5 - Senza infamia e senza lode. Perlomeno non fa danni...ed è già molto.

Yebdà: 5,5 - Vedi Gargano, con un pizzico di determinazione in più.

Mascara: 6,5 - Uno dei pochi che oggi ha davvero voglia di lottare: segna un altro gol di rapina, tira da fuori, combatte fino all'ultimo in mezzo a tanti fantasmi.

Maggio: 4 - Solito "treno" che quando trova un ostacolo sulla rotaia deraglia e diventa inutile orpello. Altra prestazione al limite dell'inguardabile.

Dossena: 5,5 - Ci mette più impegno, spinge e dal suo lato nasce qualche cross interessante. Inspiegabile la sua sostituzione per Zuniga. Avrebbe meritato di rimanere in campo.

Zuniga: 6 - Stesso discorso di Mascara. Anche lui lotta, combatte e tenta il tiro da fuori e le percussioni continue in area leccese.

Hamsik: 4,5 - Solo una splendida apertura con cambio di gioco da destra a sinistra a pescare Dossena tutto solo, un tiro da lontano fiacco...e nulla più. Nella ripresa arretra a centrocampo con l'ingresso di Mascara.

Pazienza: SV - Ultimi 7 minuti più recupero al posto di Hamsik, ma non entra in partita.

Lavezzi: 4,5 - Inconsistente nel primo tempo, quando si fa bloccare tre volte consecutive da Giacomazzi. Fa poco gioco, un po' di fumo e nient'altro. Nella ripresa leggermente più in partita ma mai decisivo, ben lontano dal Pocho che abbiamo imparato a conoscere.

Cavani: 4 - Mai pericoloso, sembra però almeno denotare, nel primo tempo, impegno e mostra una corsa comunque fluida che mette al servizio della squadra con pressing e rientri difensivi. Cambia la musica nella ripresa: alla sua mancanza di incisività sotto porta unisce un nervosismo crescente che lo porta ad una purtroppo meritata espulsione che lo escluderà perlomeno dalla prossima partita contro l'Inter. Complimenti per la frittata, Matador!

Mazzarri: 3 - Difficile motivare una squadra che vive di motivazioni quando è lui il primo a corroderle. Il tecnico, a prescindere dalle sue "paturnie" sul futuro, ci dovrebbe spiegare come mai teneva in panchina due uomini tonici come Zuniga e Mascara e in campo tanti ectoplasmi.

Arbitro: Valeri: 9 - Il migliore in campo e il migliore arbitraggio visto in stagione. Perfetta gestione della partita e dei cartellini. Soltanto strepitii le recriminazioni di presunti falli di mano da una parte e dall'altra nel primo tempo, corretta la valutazione del rigore di Campagnaro (sciagurato il suo intervento in area da dietro, che pretendeva? Che l'arbitro facesse finta di niente?), corretto il doppio giallo a Corvia e il doppio giallo a Cavani, corretta anche la valutazione sul gol di Chevanton (forse salvato da una ultraveloce moviola in campo, visto che inizialmente nessuno aveva visto?). Comunque nulla da recriminare, nè da una parte nè dall'altra, l'arbitro romano oggi, in una partita molto difficile, ha confermato di poter essere uno dei migliori arbitri dei prossimi 10 anni.

Rispettateci!

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In queste ultime ore Lecce Napoli non è stata più bancata a causa di una eccessiva e anomala quantità di giocate sulla vittoria del Lecce.

Siccome spendiamo tempo, soldi e soprattutto passione per questi colori, voglio sperare che i timori delle agenzie di scommesse su uno scarso impegno degli azzurri siano infondati.

Qualora ciò accadesse in campo, nel mio piccolo sarò durissimo! Sto già vedendo fin troppe "manfrine" nelle ultime settimane e non ne voglio vedere altre: ci servono i punti per il terzo posto e, magari, per puntare al secondo... il campionato non è finito! 

Ragazzi, non gettate nel cesso la dignità che vi siete conquistati con onore e merito in questo anno straordinario, rispettate questa maglia e questa gente fino all'ultimo. Grazie!

lunedì 2 maggio 2011

Il Napoli del futuro tra 3 fuochi - Riflessioni sulla "bufera Mazzarri" e sul futuro azzurro

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Cerco di individuare in modo sintetico quali sono i fattori che stanno determinando la "bufera mediatica" intorno a Mazzarri e le ragioni per cui ci sono molte possibilità che a fine stagione Mazzarri lasci il Napoli.

IL PRESIDENTE:

1) vuole continuare a rinforzare il Napoli gradualmente, lo ha chiarito poco piu' di un mese fa in un dopopartita (adesso non ricordo quale), come ha fatto finora, quindi rispettando gli equilibri di bilancio ed evitando investimenti che creino debiti da dover poi ammortizzare nei futuri esercizi di bilancio. I soldi in più che verranno dalla Champions, circa 25 milioni di euro? In parte verranno assorbiti dalle nuovi acquisizioni di mercato (il Presidente ha parlato nei mesi scorsi di due grandi centrocampisti) e in parte destinati a ritoccare il monte ingaggi per trattenere i talenti azzurri, a cominciare da Cavani. Al limite il budget da investire sul mercato potrebbe essere incrementato vendendo bene (dai 30 milioni in su) uno dei pezzi pregiati della rosa attuale. Questo non vuol dire che il Presidente non vuole spendere per il Napoli, finora ha sempre mantenuto le sue promesse, evitando di fare passi più lunghi della gamba...il "problema" è che l'eccezionale stagione di quest'anno ha forse creato un progresso troppo veloce rispetto alle possibilità di investimento che ogni anno il club, Champions o no, può mettere sul piatto in relazione all'attuale livello del fatturato

2) avra' il grattacapo di uno stadio su cui il comune dovrebbe spendere urgentemente dei soldi (e quasi certamente non lo fara', viste le imminenti elezioni amministrative, gli enormi problemi al momento sul tappeto della vita cittadina e il tradizionale lassismo relativo agli impianti sportivi di tutte le classi politiche napoletane di qualunque estrazione esse siano) e quindi il Presidente dovra' anticipare di tasca sua se vorra' davvero ospitare le partite di Champions al San Paolo

IL PUBBLICO:

1) si aspetta che dopo il secondo/terzo posto di quest'anno il Napoli il prossimo anno (nonostante la Champions) continui a migliorare e lottare per lo scudetto...

2) vivrebbe un quinto/sesto posto come un fallimento...

Entrambi i desideri sono irrealistici, considerando la dimensione attuale del Napoli e le possibilità di sviluppo effettivo del Napoli in relazione al fatturato: il pubblico dovrebbe capire che:

1) l'attuale fatturato del Napoli (Champions compresa) non potrebbe mai permettere in un solo mercato di raggiungere i livelli tecnici di rosa e di ingaggio delle maggiori squadre italiane (Inter e Milan) ed europee

2) anche rinforzata moderatamente, non potendo stravolgere la rosa, la struttura portante della rosa azzurra del prossimo anno sarà probabilmente, salvo il centrocampo, simile a questa e non è pensabile che tutti gli uomini che quest'anno hanno reso oltre ogni aspettativa possano ripetere, sia con Mazzarri, sia con un altro allenatore, la stessa stagione di quest'anno: mettiamoci in testa che è nella natura del calcio che, se non hai fenomeni come quelli che giocano nelle più importanti squadre italiane ed europee, non potremo sempre vincere partite come Cagliari-Napoli o Napoli-Lecce e che ci sono annate, come quella di quest'anno, in cui tutto ti gira benissimo e annate (vedi Samp o Fiorentina) in cui, per infortuni o altro, ti può andare storto tutto o molto

L'ALLENATORE:

1) teme le aspettative del pubblico di cui sopra

2) teme che questa squadra senza la quantità e qualità di rinforzi (due titolari per ruolo) possa non ripetere la stagione di quest'anno e che il presidente non possa/voglia rinforzare l'organico a tal punto, per le ragioni di bilancio che abbiamo cercato di evidenziare

3) a seguito del punto 2, teme le critiche del pubblico in caso di campionato mediocre e/o di figuracce in Champions e che di conseguenza il presidente possa "scaricare" l'allenatore in caso di risultati deludenti, come fece a suo tempo con quel Donadoni scelto dallo stesso De Laurentiis, con l'intoccabile Reja e, nel lontano 2004, con il povero Ventura


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Il quadro sembra chiaro, adesso, no? Vi sembra chiaro adesso perchè Mazzarri tergiversa in questo modo? Sembra evidente, pur nel fumo denso delle torrenziali dichiarazioni di facciata di entrambi i protagonisti, che ci possa essere una divergenza sempre più chiara tra Presidente e allenatore: Mazzarri ritiene che più di quanto fatto questa stagione egli abbia solo da perdere e che a fronte di una stagione non all'altezza di questa, la società e il pubblico possano rivoltarglisi contro senza offrirgli alcuna attenuante.

Con questi presupposti, se voi foste nella posizione di Mazzarri non avreste gli stessi dubbi? Non accarezzereste seriamente l'idea, pur con la morte nel cuore, di lasciare questa avventura sapendo di non poter far meglio di quanto fatto fino ad oggi?