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sabato 28 aprile 2012

Serie A 2011-12: 35ª - Roma - Napoli 2 - 2 (41' Marquinho, 49' Zuniga, 67' Cavani, 88' Simplicio)

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Certo si tratta di un pareggi che brucia, per come è arrivato quando ormai già pregustavamo il dolce sapore di una vittoria da Champions, certo si tratta dell'ennesima occasione persa, ma stavolta non me la sento di criticare più di tanto gli azzurri.

E' vero che il primo tempo è stato di una bruttezza inguardabile, ma gli azzurri fino al 20' del primo tempo hanno controllato bene la situazione e hanno anche costruito alcune occasioni con Zuniga, Fernandez e Hamsik.

La stagione è stata pesante per tutti, non solo per il Napoli e la stanchezza fisica e mentale è visibile nella squadra azzurra, nei giallorossi, ma anche nelle altre concorrenti del campionato: mi ha colpito a fine partita col Catania la franca ammissione di Miccoli sulla condizione fisica del Palermo ridotta ormai al lumicino.

E ricordiamolo che si è giocato appena mercoledì scorso e che tra meno di 72 ore il Napoli sarà di nuovo in campo.

Per cui non deve sorprendere nè amareggiare più di tanto che gli azzurri non spingano più di tanto e lascino campo alla Roma: certamente ci sono anche ragioni tattiche, su cui ci soffermiamo nelle nostre pagelle, ma certo conta anche il timore di rimanere "a secco" correndo appresso al pressing asfissiante dei giallorossi.

Così la Roma prende il campo e dal 26' al 41' si contano la bellezza di cinque occasioni da gol e un gol subito in modo ingenuo.

Nella ripresa gli azzurri equilibrano la situazione tattica, la Roma cala di intensità nel pressing senza palla, Pandev innalza il tasso tecnico dell'attacco azzurro, Zuniga trova il gol dell'anno e l'inerzia psicologica e tattica del match cambia totalmente a favore del Napoli.

Tra il gol di Zuniga (49') e quello di Cavani (67') si contano cinque occasioni da gol degli azzurri (più il gol del Matador) contro un solo tiro da lontano di Marquinho, subito dopo il pareggio di Zuniga.

Ed è qui che il Napoli ha davvero perso la grande occasione, nel non riuscire a concretizzare una delle grandi occasioni create tra il gol del pareggio e il gol del vantaggio.

In quel momento Mazzarri ha osato, a mio avviso giustamente, sulla carta, pensando che Lavezzi potesse reggere almeno un quarto d'ora e sorprendere la terrorizzata difesa giallorossa per il gol definitivo, ma il campo ha dimostrato che il Pocho stasera non aveva assolutamente tenuta fisica e scatto.

Questo fattore ha ridato fiducia e forza alla Roma che, con gli innesti di Tallo, Simplicio e Greco ha anche ritrovato forze fresche che si sono rivelate decisive nel finale, per cui la dinamica del gol del pareggio di Simplicio è la conseguenza logica dei nuovi rapporti di forza in campo: Maggio, affaticato dalle tante sgroppate fatte nel secondo tempo, non tiene il nuovo entrato Tallo, palla in mezzo e Simplicio brucia Zuniga e , per ora, i nostri sogni di Champions.

E adesso sarà curioso vedere come andrà domani sera tra Udinese e Lazio: il rischio, in caso di vittorie probabili di Udinese e Inter, è di avere "il grande mucchio" con Udinese, Lazio, Napoli e Inter tutte a quota 55. Se finisse così all'ultima giornata il Napoli sarebbe in Champions avendo la migliore classifica avulsa tra le quattro...ma a questo punto bisogna raccogliere le ultime forze e tirare fuori il massimo dalle ultime tre giornate, contro Palermo, Bologna e Siena, sulla carta tutte squadre demotivate e senza traguardi da raggiungere...ma la stanchezza di una stagione così massacrante non ci garantisce nulla e ogni punto dovrà essere conquistato comunque col sangue.

***

De Sanctis: 6,5 - Impegnato in numerose occasioni si salva con merito e in qualche caso (Gago al 27') con fortuna. Nulla può sui due gol subiti.

Fernandez: 5,5 - Nel momento cruciale del primo tempo, sul gol di Marquinho, si fa bruciare sullo scatto, ma soffre anche in altre situazioni specie quando l'azione romanista si sviluppa sulla fascia sinistra con Bojan. Questa situazione crea soprattutto nel primo tempo uno scompenso tattico in quanto Maggio deve spesso aiutare Fefè e quindi l'esterno azzurro viene sottratto all'azione offensiva azzurra. Meglio nella ripresa quando mostra un miglior senso dell'anticipo e soffre di meno le incursioni di un calante Bojan

Cannavaro: 5,5 - Anche per lui la partita non è tatticamente facile: non essendoci un centravanti di riferimento, fa fatica a trovare le giuste distanze tra lo stare e l'uscire e guarda caso manca anche Paolo in occasione del vantaggio romanista

Aronica: 7,5 - Il migliore in campo come applicazione e concentrazione: ottime diagonali difensive e anche qualche importante controbreak sulle ripartenze romaniste grazie al suo senso dell'anticipo

Maggio: 6 - Primo tempo di grande sofferenza, ma non è colpa sua se deve sacrificarsi in fase difensiva per coprire i limiti difensivi di Fernandez. Ripresa a tutta manetta con grandi ripartenze e continue incursioni nell'area giallorossa ma ha sulla coscienza una colossale occasione da rete (66') tirata in bocca a Lobont e lo spazio lasciato a Tallo in occasione del cross del pareggio.

Gargano: 6 - Il pressing dei giallorossi e l'assetto tattico non ottimale del centrocampo azzurro vanificano nel primo tempo molti degli sforzi del Mota, che troppo spesso deve disfarsi del pallone aggredito da due o tre avversari. Nella ripresa invece mostra un grande affiatamento nel movimenti con Inler creando una diga molto più efficace rispetto al primo tempo

Inler: 6 - Nel primo tempo cerca di sacrificarsi su Totti, ma il fuoriclasse giallorosso riesce comunque a rendersi pericoloso sia in occasione del gol sia in altre circostanze, per cui  lo svizzero non riesce a fare la differenza, troppo schiacciato sulla linea dei difensori azzurri. Nella ripresa, grazie al calo del centrocampo romanista e a una ritrovata compattezza assieme a Gargano riesce a contrastare e fare filtro.

Dzemaili: 5 - Stavolta più una palla al piede che un valore aggiunto: anche lui è troppo basso e fa fatica a far ripartire l'azione (dal 52' Pandev: 6 - Ottimo l'impatto iniziale sul match, con l'assist per il gol di Cavani, si va spegnendo di efficacia e scompare nel finale...peccato)

Zuniga: 6 - Inizia benino, ma nel corso del primo tempo lascia spazio al suo gemello pigrone e cede di schianto, più volte, alla velocità di Rosi che non a caso crea l'occasione del vantaggio giallorosso. Nella ripresa torna in campo il vero Zuniga che trova un gol di eccezionale bellezza (ma non è la prima volta che esibisce un colpo simile) e fa sparire a sua volta Rosi dal campo. Conclude però male la sua contraddittoria prestazione facendosi bruciare dal pingue Simplicio buttando al vento una vittoria preziosissima.

Hamsik: 5,5 - Nel primo tempo non riesce a fare filtro a centrocampo e non riesce a far ripartire l'azione, se non nella fase iniziale dell'incontro, non a caso la fase migliore del primo tempo azzurro. Nella ripresa invece, partendo dalla mediana, riesce a dare compattezza e filtro al centrocampo e a rilanciare, anche se non con l'incisività che ci si aspetterebbe da Marek

Cavani: 6,5 - Primo tempo da 4: nessun tiro in porta, una punizione tirata alle stelle e una lunga agonia a girovagare tra i difensori avversari alla disperata ricerca di un pallone giocabile che purtroppo, anche per demeriti dei compagni, non arriva mai. Tutta un'altra musica nella ripresa quando, oltre al gol, trova ferocia agonistica e si avvantaggia della presenza di Pandev e delle sovrapposizioni di Maggio e Zuniga (dal 73' Lavezzi: 4 - Contributo totalmente nullo, ma non ci si poteva aspettare molto con un solo vero allenamento fatto negli ultimi 10 giorni...se fosse stato il vero Pocho il Napoli stasera avrebbe distrutto la difesa romanista)

All. Mazzarri: 5 - Anche stavolta mostra di soffrire lo schieramento tattico (?) di Luis Enrique: soffre sulle fasce dove Fernandez e Zuniga si fanno saltare sistematicamente da Bojan e Rosi; soffre in mezzo al campo dove Inler si schiaccia sulla linea dei centrali e non limita Totti; soffre sulla linea difensiva dove tre centrali per tre finti attaccanti appaiono davvero fuori luogo; soffre in mezzo al campo dove il centrocampo azzurro viene stritolato dal pressing (in fase di possesso azzurro) e dal tic-toc (in fase di possesso giallorosso) per cui la squadra si schiaccia tutta dietro e non riesce a ripartire. A un certo punto, con le debite proporzioni, mi è sembrato di rivedere il Napoli tutto dietro visto al trofeo Gamper a Barcellona lo scorso agosto. Ha il merito di alzare Maggio e Zuniga, togliere Dzemaili e mettere subito Pandev e cambia la partita, ma poi, sebbene comprensibile nelle intenzioni, il cambio tra Cavani e Lavezzi si rivela disastroso: la Roma, terrorizzata dal Matador, non soffre nemmeno il solletico con un Pocho in condizioni impresentabili e a mio avviso è stata su questa sostituzione che il tecnico ha perso la grande occasione

Arbitro Rizzoli: 7,5 - Arbitraggio pulito e senza eccessivi pensieri, con precisa distribuzione dei cartellini

mercoledì 25 aprile 2012

Serie A 2011-12: 33ª - Lecce - Napoli 0 - 2 (5' Hamsik, 51' Cavani)

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Se la vittoria col Novara è stato un corroborante brodino per arginare una crisi profonda, la vittoria a Lecce, alla vigilia ritenuta un'impresa, rappresenta un piatto ricco e sostanzioso per il morale azzurro.

Se ci mettiamo poi i risultati per certi aspetti incredibili degli altri campi (vittoria del Novara sulla Lazio grazie ad una prodezza dell'ex Mascara, sconfitte interne di Udinese e Roma), la classifica alla fine di questo turno dice che gli azzzurri tornano incredibilmente in corsa per il terzo posto:

3. Lazio 55
4. Napoli 54
5. Inter e Udinese 52
7. Roma 50

Il Napoli conferma lo schieramento vincente col Novara e anche stavolta domina e vince la partita a centrocampo: il Lecce viene irretito per lunghi tratti del match con un fitto palleggio tra i centrali difensivi e i centrocampisti e improvvise accelerazioni nelle rare volte in cui i salentini riescono a recuperare palla.

In più la partita viene facilitata dallo splendido gol al volo di Hamsik dal limite su punizione di Inler dopo appena 5 minuti.

Il Lecce non riesce quasi mai a impensierire la difesa azzurra: ci vuole una abile giocata di Di Michele al 36' che pesca Muriel solo davanti a De Sanctis, ma il celebratissimo talento del Lecce si perde davanti a Morgan grazie anche al disperato tentativo di copertura di Cannavaro.

Cosmi tenta anche di modificare qualcosa a livello tattico: visti i grandi spazi che trovano Maggio e Zuniga sulle fasce cerca di tenere alti i suoi laterali (Cuadrado a destra e Di Matteo che a sinistra sostituisce un impacciato Brivio dopo appena 25 minuti) ma la mossa non produce molti effetti.

E' invece il Napoli che sfrutta al meglio gli spazi che il Lecce concede e chiude virtualmente il match già al 6' della ripresa quando Cavani si invola verso Benassi morbidamente lanciato da Cannavaro con un assist verticale da autentico regista.

A questo punto, vista l'evanescenza di Muriel, Cosmi tenta di mettere in difficoltà la difesa azzurra tenendo Di Michele a sinistra per allargar la difesa azzurra e buttando dentro Corvia e Bojinov, ma a parte un breve periodo di sofferenza di Fernandez, subentrato a Campagnaro per infortunio dopo un'ora di gioco, la difesa azzurra si organizza al meglio abbassando Maggio.

Il folto centrocampo azzurro sembra come il terribile boa che strangola le sue vittime poco a poco: il Lecce corre e si dimena, ma con sempre meno convinzione ed energie fino a spegnersi negli ultimi minuti.

A conti fatti il Napoli offre al Lecce un'unica occasione da rete in tutta la partita (quella di Muriel) e qualche mischia: troppo poco per sperare di impensiere il solidissimo Napoli visto oggi.

E ora la corsa Champions è più incandescente che mai: Udinese-Lazio da un lato, Roma-Napoli dall'altro e un Inter-Cesena che potrebbe ancor di più accorciare la classifica specie se Inter (quasi scontato) Udinese e Roma dovessero fare risultati positivi.

E ora Mazzarri avrà un autentico rebus da sciogliere per sabato a Roma: ridare spazio ai rientranti Lavezzi e Pandev e rischiare di sbilanciare di nuovo la squadra o continuare con un assetto tattico che ha ridotto al minimo le occasioni da gol avversarie grazie ad un centrocampo foltissimo?

***

De Sanctis:  6 - Un paio di uscite da brividi, ma anche la capacità di ipnotizzare Muriel nell'occasione più clamorosa costruita dal Lecce

Campagnaro: 6 - Un errore di concetto che poteva costare carissimo: va a chiudere anche lui con Cannavaro su Di Michele lasciando libero Muriel solo davanti a De Sanctis. Deve arrendersi per infortunio (dal 62' Fernandez: 5 - Non ci siamo proprio! Si fa ammonire ingenuamente dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo per un ingenuo fallo su Di Michele, non riesce quasi mai a trovare il tempo giusto per l'anticipo, costringe Mazzarri a risistemare la difesa a quattro per evitarle di esporlo alle incursioni laterali degli attaccanti leccesi...oggi mostra il perchè delle perplessità di Mazzarri)

Cannavaro: 7 - Unico brivido vero l'occasione di Muriel dovuta ad un errore più di Campagnaro che suo e anzi è proprio grazie a Paolo che il talento del Lecce tergiversa quel tanto da sbilanciarlo in fase di conclusione. Straordinaria prestazione difensiva di qualità crescente col passare dei minuti fino al capolavoro che culmina nel raddoppio di Cavani: anticipa sulla tre propria tre quarti Muriel, immediata verticalizzazione vellutata per il Matador lanciato verso la porta di Benassi. Alla fine Cosmi toglie Muriel per Corvia ma la musica per Paolo non cambia

Aronica: 6 - Tranquillo nel gestire palla e nel rilanciare l'azione quando necessario. Sorpreso dalla combinazione tra Cuadrado e Di Michele che porta all'occasione di Muriel. A parte quel momento sempre molto attento.

Maggio: 7 - Straordinario cilindro nel motore azzurro, in alcuni frangenti crea letteralmente il panico nella difesa leccese che a volte non sa proprio come fermarlo. Peccato che al 23' manchi la botta decisiva su una sua bellissima incursione col Lecce in ripartenza. Costringe Cosmi a togliere Brivio, inserendo il giovane Di Matteo, con caratteristiche più offensive, per cercare di tenere Crstian più basso. Nella ripresa costretto da Mazzarri a dedicarsi maggiormente alla fase difensiva per proteggere Fernandez in difficoltà

Gargano: 6,5 - L'impressione è che se giocasse nel solito centrocampo a due avrebbe in questo momento difficoltà più evidenti che riesce a mascherare invece grazie a un reparto più compatto con compagni più vicini a cui poter scaricare palloni anche problematici. Primo tempo un po' in sordina, ma ripresa in crescendo concludendo da dominatore del coentrocampo.

Inler: 6,5 - Stesso discorso di Gargano: in questo contesto riesce ad esaltarsi al meglio nel contrasto diretto uomo contro uomo dal quale esce sempre vincitore di fisico, ma sempre senza commettere fallo.

Dzemaili: 6,5 - Solita partita di ritmo, incursioni, generosità e di tanto in tanto pericolose bordate verso la porta avversaria come al 42' quando quasi piega le mani di Benassi

Zuniga: 6,5 - Eccellente partita in entrambe le fasi: grazie a un centrocampo più folto, svolge con serenità, quasi rilassato, il pendolo tra difesa e attacco non dovendosi sfiancare in precipitosi rientri difensivi, più coperto del solito dai mediani

Hamsik: 7 - Un voto in più per l'abbagliante bellezza del suo gol. Prezioso nel coprire Zuniga durante le avanzate offensive del colombiano (dal 70' Vargas: 6 - Segnali di maggiore integrazione nel collettivo azzurro: quanto conta entrare nel corso di una partita quasi vinta piuttosto che durante una partita quasi persa. Si sacrifica anche in fase difensiva quando necessario. Unico neo i tacchetti che lo fanno scivolare troppo spesso)

Cavani: 6 - Nel primo tempo solo un tiro a volo verso la porta avversaria: è vero che gli azzurri non lo servono sempre al meglio, ma anche lui appare poco lucido nello scegliere come e dove correre. Meglio nella ripresa quando cerca di farsi trovare in verticale e su una di queste situazioni raccoglie e capitalizza al meglio l'assist di Cannavaro (dall'85' Dossena: SV - Anche stavolta solo 5 minuti, ma cerca di chiudere gli spazi ponendosi in un raggio molto avanzato)

All. Mazzarri: 8 - Schiaramento e approccio alla gara perfetti: di nuovo centrocampo folto che permette alla squadra di gestire un possesso palla costante e quasi indisturbato, che consente alle ali di avanzare ben protetti dai mediani, senza doverle sfiancare in recuperi insostenibili in questa fase della stagione e che, nel complesso, consente a tutti i mediani di dover correre molto meno mantenendo sufficiente lucidità. Interpretazione attenta anche durante il match quando le difficoltà di Fernandez lo inducono a abbassare Maggio per proteggere meglio l'argentino

ARBITRO Tagliavento: 8 - Partita gestita con assoluta autorevolezza, distribuendo con oculatezza i cartellini

domenica 22 aprile 2012

Serie A 2011-12: 34ª - Napoli - Novara 2 - 0 (21' Cavani, 37' Cannavaro)

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In soccorso di un Napoli nell'ultimo mese moribondo arriva la generosità di una squadra come il Novara che al San Paolo mostra tutta la sua imbarazzante inconsistenza.

Il Napoli dei tempi d'oro avrebbe seppellito di reti avversari così, ma, visti i tempi che corrono, anche il 2 a 0, netto più nella superiorità del gioco che nel punteggio, fa brodo.

La partita di stasera passerà alla storia più per le peripezie fisiche dell'arbitro Doveri, out dopo un minuto e rimesso in piedi dallo staff medico azzurro a tempo di record, che per la qualità delle giocate.

Il Napoli domina sin dai primi minuti andando vicino al gol con Cavani (9') su combinazione tra Inler e Maggio e lo stesso Maggio (14') su fucilata di testa respinta da Gemiti sulla linea.

Solo un brivido all'11 con una uscita spericolata di De Sanctis su Porcari.

L'uno-due di Cavani e Cannavaro evidenziano l'imbarazzante modestia difensiva del Novara.

Ripresa senza storia: giusto un inizio di ripresa orgoglioso del Novara proiettato in avanti alla ricerca di un gol che potesse riaprire la partita, un paio di buoni interventi di De Sanctis, poi la resa sotto i colpi tremendi ma non risolutivi di Cavani, Dzemaili e Hamsik che esaltano uno spesso goffo Fontana..

Si finisce in cavalleria, ma non è il caso di esaltarsi: ci aspetta una settimana "terribile" con due trasferte a Lecce e contro la Roma ed è lì che vedremo se il Napoli è davvero convalescente e in ripresa o se ha solo approfittato di una insperata pausa forzata e di un avversario modestissimo.

***

De Sanctis: 6,5 - Salva su Porcari all'11' in concitata uscita subendo anche un fallo non rilevato da Doveri. Anche nella ripresa due interventi importanti su Caracciolo al 70' (colpo di testa) e al 73' (anticipandolo con le braccia alte sui piedi dell'avversario). Appare più concentrato rispetto alle ultime deludenti esibizioni

Campagnaro: 6,5 - Bellissimo duello contro l'ex compagno Mascara che non riesce mai a rendersi davvero pericoloso, anticipato da Hugo che spesso si è anche proposto come fluidificante aggiunto. Anche contro Rubino non soffre più di tanto

Cannavaro: 6,5 - Pochissime preoccupazioni in difesa e la soddisfazione di un gol ben costruito e realizzato su respinta di Fontana

Aronica: 6,5 - Prestazione senza troppe difficoltà e ostacoli

Maggio: 6,5 - Stavolta torna alla grande in condizioni fisiche eccellenti: corsa fresca e leggera come non si vedeva da tempo, un quasi gol tolto miracolosamente dalla porta da Gemiti che vede Cristian spuntargli come un incubo costante da tutte le parti. Leggero ma comprensibile calo nella ripresa.

Gargano: 6,5 - Anche a Walter il riposo forzato ha fatto bene: gambe più leggere, corsa e, grazie al centrocampo "denso" anche la libertà di potersi spingere in avanti per tentare di sorprendere la difesa avversaria

Dzemaili: 7,5 - Ha degli spunti e delle progressioni davvero pregevoli, ma talvolta non sa gestire al meglio queste sue indubbie qualità insistendo in qualche occasione più del dovuto. Eccellente la soluzione dell'assist in occasione del vantaggio azzurro dove ha evitato la cosa più istintiva (il tiro in porta sulla respinta goffa di Fontana) e ha servito un assist splendido a Cavani che può segnare il gol più facile di sempre. Nella ripresa diventa straripante sia sul fronte sinistro sia (più raramente) su quello destro creando continuamente panico, assist e conclusioni a raffica. Devastante!

Inler: 6,5 - Stasera ne abbiamo avuto la riprova: le prestazioni più convincenti di Goekhan si sono avute quelle rare volte in cui, per schieramento azzurro o per superiorità numerica contingente (vedi a inizio stagione contro Cesena e Inter) il Napoli ha avuto la superiorità numerica a centrocampo. Stasera il Novara si rifugia tutto dietro, lasciando ampie praterie ai movimenti dei mediani azzurri e in questo contesto tattico si nascondono i difetti di Inler (scarso dinamismo) e si esaltano i pregi (buon senso dell'organizzazione del gioco, verticalizzazioni, fisicità nei contrasti). Bellissima la sua verticalizzazione per Maggio al 9' che per poco non si conclude col gol di Cavani. Sciorina anche altre verticalizzazioni nel corso del primo tempo non sfruttate al meglio dai compagni (dal 77' Vargas: 6 - Caro Mazzarri, non dico dall'inizio, ma almeno dal 60' avresti potuto dare spazio al giovane Edu. Stavolta non deve raddrizzare situazioni disperate e si nota in campo una maggiore fiduca nei propri mezzi: non combina nulla di clamoroso, ma col suo zampino avvia due azioni di attacco concluse dai compagni in modo pericoloso e in una occasione fa un recupero difensivo molto utile)

Zuniga: 6,5 - Nonostante l'assetto ultradifensivo del Novara, "Zuzzù Millefinte" riesce a procurarsi spazio, dribbling e cross con buona continuità. Importante anche nello sbrogliare un paio di situazioni difensive che stavano per creare complicazioni (dall'89' Dossena: SV - Solo 5 minuti per dare fiato a Zuniga)

Hamsik: 6,5 - Nettamente più in palla rispetto all'ectoplasma dell'ultimo mese e mezzo. Orchestra la manovra  offensiva azzurra con continuità e qualità, anche se gli manca ancora lo spunto dei tempi migliori sottoporta (dal 92' Ammendola: SV - Quasi storico questo ingresso in campo: un giovane della primavera di De Laurentiis esordisce in serie A. Speriamo sia solo il primo di una lunga serie!)

Cavani: 6,5 - Unica vera occasione del primo tempo e la mette dentro. Ripresa dove combina molto bene con i compagni e sfiora più volte il secondo gol personale: appare anche lui in ripresa rispetto alle ultime mediocri prestazioni, svariando per tutto il fronte d'attacco

All. Mazzarri: 6 - Stavolta "ascolta" i limiti della squadra e si adegua di conseguenza: il centrocampo "denso" permette un costante controllo del gioco e sebbene manchi qualità sulla tre quarti, c'è un certo brio grazie alle  incursioni a turno in avanti di Gargano, Dzemaili e Hamsik. Disapprovo completamente i tempi lunghi attesi per l'ingresso di Vargas e le altre sostituzioni, considerando il risultato, la modestia imbarazzante dell'avversario e gli impegni incombenti della prossima settimana

Arb. Doveri: 6,5 - Inizio a dir poco curioso: alza il braccio destro per segnalare una punizione a favore del Napoli dopo un minuto e si procura una ...lussazione (!) alla spalla senza cadere! In meno di 20 minuti lo staff sanitario del Napoli, con un massaggio e una infiltrazione, lo rimette miracolosamente in piedi. La partita non lo impegna più di tanto: giusto qualche ammonizione ma anche qualche episodio nelle due aree lasciato correre forse con troppa leggerezza

giovedì 12 aprile 2012

Il Napoli e' morto, viva il Napoli!

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Quando ieri sera ho scritto questo, mica mi aspettavo che qualcuno mi avrebbe preso cosi' in parola!

Eppure... guardate qui...e ogni scongiuro e' autorizzato!





mercoledì 11 aprile 2012

Serie A 2011-12: 32ª - Napoli - Atalanta 1 - 3 (10' Bonaventura, 13' Lavezzi, 58' Bellini, 68' Carmona)

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Il Napoli è morto, evviva il Napoli!

L'Atalanta ha il merito di non scoraggiarsi dopo i primi 10 minuti aggressivi degli azzurri e, alla prima occasione, trova un buco sul lato di Grava, nel quale si infila Bonaventura che, mollato da Dzemaili, brucia in modo beffardo De Sanctis.

Errore grave di concentrazione difensiva e 0 a 1.

Immediata reazione di orgoglio e pareggio del Pocho, dopo appena tre minuti dal vantaggio atalantino (13').

Sembra che la partita si possa raddrizzare, ma ben presto la musica diventa chiara: l'Atalanta si difende con ordine, pressando in avanti con Bonaventura, Denis e Moralez e in mezzo al campo con un monumentale Schelotto, Cazzola e Bellini: pressing asfissiante su difensori e centrocampisti azzurri, pochi sblocchi in avanti, sempre secondi sul pallone...insomma non funziona proprio nulla!

Dopo il gol di Lavezzi, il pericolo maggiore arriva da una punizione di Cavani (17'), poi il nulla!

Alla fine della partita non deve sorprendere che l'Atalanta concluda con più tiri in porta rispetto agli azzurri e deve far riflettere il conteggio delle palle perse (21 a 7) che indica la cifra della prestazione difensiva degli atalantini.

Il vantaggio degli atalantini è un immenso regalo difensivo di Grava e Fernandez che, con Hamsik e qualche altro azzurro che passeggiano nella propria area di rigore, tentano di salire per un fuorigioco! Si crea un'altra voragine (sempre sul lato di Grava) dove si infila Bellini pescato da Schelotto. De Sanctis capisce in ritardo la portata dell'errore e viene bruciato da Bellini in uscita.

A quel punto il Napoli, già abbastanza spento, si arrende del tutto: Carmona, con una prodezza da fuori area, uccide una squadra già morta.

Morta, guarda caso, in inverno, nell'intervallo tra il girone di Champions e la partita di andata col Chelsea, e a inizio primavera, dopo la partita di ritorno col Chelsea: morta lontano dalla Champions, viva, vivissima anche in campionato durante le fasi più calde della Champions.

Troppa confusione nelle strategie di mercato e negli obiettivi stagionali, troppe energie spese per vivere, al di sopra delle proprie possibilità, nel "paese delle meraviglie" della Champions...e quando il sogno è finito, allo scoccare della fatidica "mezzanotte" di Londra, le carrozze azzurre sono tornate...zucche!

Resteranno zucche fino alla fine? Vedremo...intanto sono sempre più sulla graticola le strategie e le scelte di mercato degli ultimi due anni e la stessa credibilità del progetto. Siamo alla vigilia di una nuova rivoluzione?


***

De Sanctis: 6 - Nel rimo tempo si riscatta rispetto alle ultime deludenti prestazioni con un paio di interventi molto reattivi. Incolpevole sulla beffarda traiettoria di Bonaventura. Appare invece poco reattivo nel leggere lo svarione difensivo che porta al raddoppio atalantino. Incolpevole sulla splendida conclusione da fuori di Carmona che determina il terzo gol.

Grava: 4 - Appare non al meglio della condizione: si fa tagliare fuori dall'azione che porta al vantaggio atalantino, soffre la velocità di Moralez fino a dover subire una giusta ammonizione. Peggio ancora fa in occasione del terzo gol dove tenta un folle fuorigioco (dal 75' Aronica: 6 - Corre con scioltezza, tenta di dare un po' di brio sia in fase di costruzione della manovra, sia in fase difensiva, ma appare l'unico asino sano in mezzo a un mucchio di professori morti)

Fernandez: 5 - Pulito negli interventi difensivi, in qualche fase soffre la fisicità di Denis. Tenta un intervento alla disperata sulla conclusione vincente di Bonaventura, ma in questo caso le colpe sono a monte dell'azione, tra Grava e Dzemaili. Anche lui sale in modo scriteriato in occasione del gol del 2 a 1.

Campagnaro: 5,5 - Soffre poco dal lato opposto a quello consueto, ma in più di una occasione non è capace di imbeccare Dossena che si muove con tempismo senza palla dietro Schelotto. Nel secondo tempo costantemente proiettato in avanti, ma senza costrutto

Dzemaili: 5 - Non facile il ruolo di vice-Maggio, ma almeno nel primo tempo Blerim appare più convincente rispetto alla serata contro la Lazio: attacca con maggiore tempismo, mette qualche interessante pallone in area e cerca di non sprecare i palloni che riceve. Non convince in fase difensiva in occasione del vantaggio atalantino, quando a un certo punto "molla" Bonaventura credendo erroneamente che un compagno scalasse nella marcatura, cosa che non accade. Altra musica nella ripresa quando il suo contributo è confusionario e inefficace. Sfiora nel finale il gol che poteva valere la magra soddisfazione del 2 a 3.

Gargano: 5,5 - Da tempo non brillante come nella prima fase della stagione ed è una delle ragioni delle difficoltà del Napoli. Pur tra qualche anche ingenuo errore nell'ultimo passaggio, offre un bel cross a Cavani sul finire del primo tempo. Attaccato spesso con pressing aggressivo nella fase iniziale dell'azione. Cala nettamente nella ripresa (dal 69' Vargas: 5 - Per la serie "Io non voglio bruciare i giovani", eccolo di nuovo in campo come salvatore della patria. Ma hanno detto a Mazzarri che lui non è Maradona?? Sbaglia quasi tutti gli appoggi, si vede solo per un colpo di testa schiacciato a terra e parato da Consigli senza troppe difficoltà)

Hamsik: 4 - Soffre il pressing alto della prima linea atalantina e quindi non può avviare l'azione con la dovuta lucidità. In più ci si mette Giannoccaro che, nelle uniche sue due incursioni in area, non rileva falli evidenti di Cazzola e Schelotto...ma questo discorso riguarda la valutazione dell'arbitro (dal 64' Inler: 5,5 - Alzare mani e gomiti per trovare spazi non serve, caro Gokhan...e meno male che quell'idiota di Giannoccaro non ti vede...)

Dossena: 6 - Stavolta voglio premiare il suo impegno: si sacrifica molto e con efficacia in fase difensiva e non è colpa sua se, liberatosi almeno tre volte senza palla alle spalle di Schelotto nel primo tempo, nessun compagno riesce a sfruttarne gli spazi che si guadagna. Un vero peccato, perchè potrebbe davvero far male... Suo l'unico cross pulito della ripresa per il colpo di testa di Vargas, ma visto che i compagni non lo vedono mai giustamente tira i remi in barca...non avreste fatto lo stesso anche voi?

Pandev: 4 - Unico spunto degno della sua classe, imbrigliato spesso nel pressing asfissiante del centrocampo atalantino, Goran riesce a mettere Lavezzi in condizione di trovare la conclusione vincente. Poi il nulla, fino al fallo di frustrazione che lo spedisce dritto negli spogliatoi...ma tanto molti dei suoi compagni lo avevano già preceduto con le gambe e con la testa

Lavezzi: 5,5 - Caparbio in occasione del gol, appare ancora non al meglio, anche lui stritolato dal pressing asfissiante degli atalantini. Che pena vederlo scattare e farsi recuperare dai difensori avversari!

Cavani: 4 - Ancora quasi nullo in avanti, le cose più  belle le fa andando due volte a chiudere da consumato centrale difensivo su contropiede atalantino...troppo poco per il vero Matador!

All. Mazzarri: 4 - Squadra fisicamente e mentalmente distrutta! Ben imbrigliato sin dalla sua tre quarti dall'efficace, aggressivo e ordinato pressing di attaccanti (Denis, Bonaventura, Moralez) e centrocampisti (che lavoro pazzesco che fa Schelotto!). Dovrebbe far sfruttare di più gli spazi che Dossena trova sulla sinistra senza che nessun compagno lo veda, ma l'unica cosa che è capace di fare è buttare nella mischia Marado...pardon....Vargas....per la serie "Non voglio bruciare i giovani". Sguarnisce così un centrocampo già in pezzi, anzichè tentare un 4-3-3 che avrebbe evitato una brutta figura a Dzemaili e dato maggiore tranquillità al tridenti per tentare qualche giocata di qualità.

Arbitro Giannoccaro: 5 - Un arbitro che non decide è quanto di più squallido si possa vedere: due interventi ben più che sospetti su Hamsik, prima di Cazzola, poi di Schelotto, e lui beato si guarda il cielo nuvoloso di Napoli. Fischia un fallo di mano quasi impercettibile per poi non fischiarne un altro evidentissimo qualche minuto dopo. Adeguata solo la gestione dei cartellini, compreso il giusto rosso a Pandev

sabato 7 aprile 2012

Serie A 2011-12: 31ª - Lazio - Napoli 3-1 (9' Candreva, 34' Pandev, 68' Mauri, 80' rig. Ledesma)

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Per 50 minuti il Napoli domina: la Lazio soltanto in una occasione, che determina il gol di Candreva dopo 9 minuti di gioco, riesce a sorprendere la difesa azzurra, ma il Napoli crea tantissime occasioni.

Al 10' Marchetti anticipa Cavani lanciato a rete da Pandev con bel passaggio filtrante. Un minuto dopo Hamsik colpisce da fuori e la palla sfiora il palo alla sinistra di Machetti.

Al 26' una combinazione tra Lavezzi e Cavani con il Pocho che mette una bellissima palla radente in mezzo all'area su cui purtroppo nessun azzurro trova l'impatto vincente.

Poi il gol bellissimo di Pandev su tacco del Pocho rimette le cose a posto dando maggiore verità al punteggio rispeto a quanto visto in campo.

Il Napoli parte fortissimo nella ripresa: due azioni pericolosissime di Lavezzi nei primi due minuti della ripresa e sembra che il Napoli sia ormai padrone dl match...poi...come a Torino finisce la benzina, si spegne la luce, la squadra non riesce più a ripartire e comincia a commettere errori anche banalissimi in fase di appoggio, come fa Hamsik al 52'.

E' il campanello di allarme: da quel momento il Napoli non c'è più in fase offensiva e sebbene la Lazio non sia irresistibile in fase offensiva trova un gol straordinario su prodezza di Mauri in semirovesciata.

Il Napoli non riesce proprio a creare nulla e, come Hamsik al 52', anche Inler azzarda un assurdo retropassaggio sul quale si avventa Rocchi che anticipa Britos e lo costringe al rigore, trasformato da Ledesma.

3 a 1 e fine dei sogni di Champions, forse, al termine di un mese terribile, che ci porta la sola consolazione della finale di Coppa Italia, ma anche un senso di svuotamento, di fine di un ciclo, di una squadra senza più energie fisiche e mentali che sembra non avere più risorse sufficienti per tentare l'eterna rincorsa alla Champions.

Come succede in questi casi, quando rincorri troppo, come ha fatto il Napoli negli ultimi due mesi, alla fine paghi il conto e puoi cedere di schianto, come sta succedendo al Napoli.

***

De Sanctis: 5 - Nel primo tempo due situazioni in cui Morgan viene chiamato in causa e due gravi errori: dal primo errore nasce il gol di Candreva, dal secondo (una goffa smanacciata su un cross che sembrava bloccabile facilmente) per fortuna non ci sono conseguenze. Nella ripresa due gol subiti senza colpe e un paio di prodezze che evitano ulteriori imbarazzanti capitolazioni

Campagnaro: 6 - Convincente nella posizione di laterale basso a destra: non fa danni nel cuore della difesa e spinge quando può. Nella ripresa costretto molto in fase difensiva, spinge molto più raramente

Cannavaro: 5,5 - Permette a Rocchi la sponda a beneficio di Candreva per il gol del vantaggio, ma l'errore appare veniale. Si fa ammonire per un intervento quasi a metà campo e salterà l'impegno infrasettimanale con l'Atalanta

Britos: 5 - Attento, puntuale, tosto nella marcatura, non concede nulla a chiunque passi nella sua zona, si fa però bruciare da Mauri in occasione del 2 a 1 e da Rocchi sul pessimo retropassaggio di Inler provocando un netto e inevitabile rigore, che lo fa ammonire e gli farà saltare la prossima partita

Aronica: 6 - In teoria sarebbe il laterale basso a sinistra, in pratica gioca altissimo, soprattutto dal centrocampo in su, e in pratica fa le veci di Dossena, spingendosi fino al limite dell'area avversaria (dal 71' Dossena: 5 - Chi l'ha visto?)

Dzemaili: 5 - Costretto ad un lavoro tattico non facile: quando la squadra difende e si schiera a quattro dietro, Blerim si colloca sul centro-destra della linea mediana, mentre quando gli azzurri attaccano spesso si colloca come esterno destro di centrocampo (in pratica la posizione di Maggio) pur non avendo però le caratteristiche di Cristian e quindi spesso facendo più confusione che altro

Inler: 4,5 - Nel primo tempo duro e attento nella fase di filtro, fa sentire il suo peso e cerca sempre di rilanciare l'azione con ordine, cala di lucidità nella ripresa fino all'errore clamoroso che porta al rigore di Britos

Hamsik: 4,5 - Bene nel primo tempo con palloni interessanti per le punte e in una occasione sfiora il gol con bel tiro da fuori, disastroso nella ripresa dove sbaglia tutto lo sbagliabile e anticipa l'orrore di Inler facendo più o meno la stessa cosa con la sola "fortuna" che i laziali non ne approfittano

Pandev: 5 - Primo tempo da 7: appare motivatissimo, grintoso, reattivo, tirato al massimo. Talora per cercare di sorprendere la difesa laziale cerca troppo il passaggio filtrante "no-look" per i compagni, ma quando il Pocho inventa, lui è puntuale all'appuntamento con una freddezza sotto porta straordinaria. Poi sparisce totalmente nella ripresa, sparendo completamente dal campo (dal 79' Vargas: SV - Solito "pulcino" che non riesce ad incidere. Mazzarri dice che non lo vuole bruciare, ma poi lo schiera sempre nei momenti più critici. E non si brucia, così?

Lavezzi: 6,5 - Si vede già dopo pochi minuti che il Pocho sta risorgendo: intanto va difendere con grinta in più di una occasione (anche quando Konko avvia l'azione del gol Pocho è lì in profondo ripiegamento difensivo), poi gradualmente comincia a giocare, ad accelerare con i suoi strappi sempre più violenti, finchè arriva il colpo di genio con un tacco straordinario a mettere Pandev solo davanti a Marchetti. Nella ripresa è uno dei poci a salvarsi, a tentare fino all'ultimo di inventare qualcosa, purtroppo senza fortuna

Cavani: 4 - Entrato nel tunnel della sfiducia da un paio di settimane, anche stasera non ne imbrocca una, anche quando, dopo un minuto dal vantaggio laziale, si presenta solo davanti a Marchetti ma non ha lo spunto dei tempi migliori per scavalcarlo. Sembra che la luce, dopo due anni tirati al massimo, sia sia completamente spenta

All.Mazzarri: 5 - Stavolta la prepara davvero bene! Si mette a quattro quando la Lazio attacca, con Aronica e Campagnaro sui lati, ma quando attacca Aronica sale fino in attacco e Dzemaili si sposta sul lato destro, trasformando il 4-3-3 in un 3-4-3 nel quale però non sempre Dzemaili riesce a dare continuità al gioco sulla fascia destra. Nella ripresa, nel momento topico, i suoi uomini vengono meno, cedono di schianto contro una squadra rimaneggiatissima commettendo errori elementari a centrocampo. Non convince nelle sostituzioni, buttando ancora nella mischia un Dossena impresentabile e un Vargas che lui dice di non voler bruciare ma che continua a schierare nei momenti più difficili della stagione azzurra chiedendo a lui di raddrizzare la barca che affonda

Arbitro Mazzoleni: 5 - Valuta non correttamente il contatto in area tra Cana e Pandev. Fischia un fuorigioco inesistente a Cavani. Governa tirando fuori pochissimi cartellini una partita agonisticamente energica ma corretta

lunedì 2 aprile 2012

Vergogna! Un calcio e uno stato in totale disfacimento!

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Il Napoli vergognoso (non) visto a Torino domenica sera lo abbiamo sistemato: per la prima volta da quando e' aperto questo blog abbiamo deciso di non commentare una (non) prestazione come quella vista (?) domenica sera.

Ma resta un amaro in bocca ancora piu' profondo ripercorrendo la serata di domenica: non tanto per le vigliacche manifestazioni di delinquenza segnalate, ma praticamente censurate, dai maggiori organi di informazione.

Nessun ispettore di Lega ha visto nulla, nessun euro di multa e' stato erogato dal "giudice" (?) Tosel, nessuna notizia sul fronte delle forze dell'ordine, nulla di nulla.

Si sono sentiti solo le lamentele, giuste ma stucchevoli, dei tifosi azzurri testimoni di tanto scempio, ma, mi domando, avete sporto denuncia alla procura della repubblica o vi siete solo lamentati?

Il senso che mi pervade, gia' peraltro vissuto con angoscia per altre e ben piu' serie questioni, e' quello di un tessuto sociale e di uno stato in totale disfacimento, dove il diritto non esiste, dove la legge (sportiva e non) e' un optional, dove un totale incapace come Tosel, da anni indegno rappresentante della giustizia sportiva e autore di innumerevoli e iniqui provvedimenti (altro che due pesi e due misure), continua a irrogare le sue sentenze come se non ci fossero mai precedenti, forte coi deboli e debole con i forti.

Sono sempre piu' disgustato, come cittadino (per il disfacimento dello stato), come contribuente (per come vengono gestiti i servizi per i quali vengo mensilmente dissanguato in busta paga...finche' c'e'...), come tifoso (per le ripetute angherie di cui e' vittima il Napoli nell'amministrazione della giustizia sportiva) e come sportivo (per il modo vergognoso con cui dai vertici alla base del calcio viene gestita quella che e' pur sempre un divertimento e nel contempo una delle industrie piu' importanti del nostro paese).

Mi sento sempre piu' lontano, fisicamente, intellettualmente ed emotivamente da questo schifo...e sinceramente comincia a fregarmene sempre di meno di una vittoria o una sconfitta...se il prezzo di cio' e' dover ingurgitare tutta questa merda!

Vergognaaaa!

PS: i vecchi parrucconi del calcio italiano e mondiale non hanno ancora capito che se va avanti cosi' il calcio fara' presto la fine del ciclismo!

domenica 1 aprile 2012

Serie A 2011-12: 30ª - Juventus - Napoli 3 - 0 (53' Vucunic, 75' Vidal, 83' Quagliarella)

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Ma si è giocata davvero Juventus-Napoli? Io il Napoli non l'ho visto proprio...e voi? Direi che avendo già sprecato molto tempo ad assistere a questa vergognosa umiliazione, evito di perderne altro commentando una partita ed una squadra inesistenti.

Ne dico solo una: era una di quelle serate talmente storte che quando è entrato Quagliarella ho pensato "Stasera segna sicuro"...

Solo una parola: vergognatevi! E se pensate di presentarvi così a Roma contro la Lazio e meglio che emigrate al più presto!

***

De Sanctis: 6,5 - Finalmente attento e concentrato, ma con una squadra inesistente dal centrocampo in su che può fare Morgan? Para il parabile ma non ha colpe sui gol dell''umiliazione

Campagnaro: 5,5 - Non soffre come negli ultimi tempi e in qualche caso libera la sua zona in bello stile. Si propone di tanto in tanto anche in avanti, anche con efficacia, almeno combatte! Ma cede di schianto sul gol di Vidal a cui Hugo permette finte e controfinte prima del tiro fatale

Cannavaro: 6 - Perfetto su Borriello al quale non concede quasi nulla, incolpevole sui gol anche se è lui a spiazzare De Sanctis sul gol del vantaggio

Aronica: 5,5 - In più di una occasione libera la sua zona con troppa approssimazione anche quando avrebbe il tempo e lo spazio per avviare l'azione offensiva azzurra in modo pulito

Maggio: SV - Troppo anticipato il rientro di Cristian, anche se nei primi scatti appare pienamente recuperato, ma con gli infortuni muscolari non si scherza (dal 25' Dossena: 4 - Ancora poco propositivo in avanti, inutile in fase difensiva)

Gargano: 5,5 - L'impegno non manca mai e in fase di filtro la sua presenza si sente, ma appare un tantino in flessione rispetto allo straripante Gargano di qualche mese fa e perde il duello con Vidal

Inler: 6 - Attento, concentrato e ordinato: buon filtro e buona qualità nella costruzione della manovra (dal 62' Pandev: 5 - Lo invochiamo in campo dal primo minuto, ma anche lui stasera delude come gli altri tenori)

Zuniga: 4 - Soffre troppo in fase difensiva, sia a sinistra (contro Lichsteiner) che a destra (contro De Ceglie e soprattutto Vucinic) e troppo impreciso in avanti. Conclude "alla grande" con una meritata espulsione.

Hamsik: 3 - Solo un tiro alto sulla traversa e un'incertezza clamorosa solo davanti a Buffon. In mezzo 45 minuti del nulla più assoluto, un fantasma, un ectoplasma, a volte dà l'impressione di non reggersi nemmeno in piedi sullo scivoloso terreno dello Juventus Stadium...di gran lunga tra le peggiori prestazioni di Marek da quando è a Napoli (dal 71' Dzemaili: 4 - Perde palla a centrocampo e dà il via all'azione del raddoppio di Vidal, ci mette un po' di generosità nel finale ma anche lui è solo il lontano parente del gladiatore visto nelle ultime settimane)

Lavezzi: 3,5 - Il vero Pocho l'abbiamo lasciato a Londra, anzi prima di Londra. Da Londra in poi è diventato un fantasma: nessuno spunto in velocità, nessun guizzo, un paio di tiri sbilenchi. Insomma vale per lui lo stesso discorso di Hamsik...con un pizzico di impegno in più nella ripresa

Cavani: 3 - Anche lui inesistente e nervosissimo. Partita di sconvolgente bruttezza.

All. Mazzarri: 3 - Si arrocca (benino) in difesa nel primo tempo, ma rischia Maggio per poi doverlo togliere subito, lascia in panchina un Pandev in forma strepitosa e lascia in campo tre "tenori" totalmente afoni. Allucinante la sostituzione di Inler, tra i meno peggio, quando avrebbe potuto benissimo togliere a scelta uno dei tre tenori scandalosamente fuori partita

Arbitro Orsato: 5 - Non ammonisce al 27' Barzagli per evidente fallo tattico su Lavezzi e ammonisce De Ceglie non per il fallo tattico sempre su Lavezzi ma per le successive veementi proteste. Non espelle Lichsteiner già ammonito dopo che gli ha fischiato contro un fallo di simulazione! Espelle giustamente Zuniga. Qualche dubbio sulla posizione di Bonucci in occasione del gol dell'1 a 0. Possibile che, scandalosa prestazione dei tenori a parte, non ci sia mai un fallo a favore del Pocho sulla tre quarti della Juve?