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domenica 30 maggio 2010

Le pagelle dell'anno - 1. La difesa

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Finalmente tiriamo un po' di somme. Le attesissime pagelle di fine anno...promossi, rimandati e ...bocciati, in un'annata comunque da ricordare!

De Sanctis 7,5
(presenze 38, minuti giocati 3663, gol subiti 43)

Inizio con qualche incertezza (vedi col Genoa a Marassi), ha avuto un rendimento complessivamente eccezionale, con qualche piccolo passaggio a vuoto, specie nel fondamentale dell'uscita alta. Ha preso qualche gol di troppo nell'area piccola, quella per definizione del portiere, non trovando sempre il tempo giusto per l'uscita alta, ma ha avuto grande reattività sempre tra i pali e nelle uscite basse sulle verticalizzazioni avversarie. Comunque una colonna di questa squadra, tecnicamente e moralmente.

Gianello e Iezzo S.V.

Nessuna presenza per entrambi in campionato, Gennaro si è visto in Coppa Italia, non dando la sensazione di reattività eccezionale degli anni passati, specie nella sconfitta a Torino con la Juve. Comunque due grandi professionisti, felici di far parte del gruppo e che hanno fatto spogliatoio.

Aronica 6,5
(presenze 26, minuti giocati 2207, gol fatti 0)

Terzo centrale a sinistra, centrale puro di difesa, quarto esterno sinistro di centrocampo. Proprio in quest'ultima posizione, a lui sulla carta meno congeniale, grazie a Mazzarri, ha reso al meglio diventando quell'equilibratore tattico un po' come lo era Savini nel 3-5-2 di Reja. Insomma, non un gran nome, ma un tassello tattico preziosissimo, proprio in quella posizione di campo, dove in un paio di occasioni (esempio a Torino) sfiora anche il gol d'autore e da dove offre l'assist per il gol eccezionale di Maggio a Livorno. A volte qualche svarione di troppo da difensore nei tre centrali, si porta comunque a casa un'annata da ricordare.

Campagnaro 7
(presenze 28, minuti giocati 2507, gol fatti 1)

Un po' di problemi fisici nella prima parte della stagione, lo staff sanitario azzurro trova i giusti rimedi per farlo rendere con continuità nella seconda parte. Offre un grande contributo agonistico non disgiunto da doti tecniche che ne denunciano l'origine di attaccante, di cui però si porta appresso anche alcune carenze che nel ruolo di difensore si pagano, quali perdersi l'uomo nella propria zona o non chiudere efficacemente alcune diagonali. Errori che costano gol anche importanti, come in casa col Parma. Personalmente lo vedrei alla grande avanzato nella zona mediana, dove potrebbe far valere ancora meglio le sue doti tecniche e agonistiche e la sua eccezionale progressione e mascherare le suddette lacune difensive. Comunque un grande acquisto! Giustamente idolo del San Paolo.

Cannavaro 9
(presenze 33, minuti giocati 3103, gol fatti 1)

Il vero Cannavaro quest'anno è stato lui! Un'annata eccezionale, forse irripetibile, per la quale avrebbe meritato ampiamente la chance mondiale. Anche nei momenti di crisi nera, in questo blog è stato criticato ma ampiamente difeso. Argomentavo che non vedevo (e non vedo) tanti "fenomeni" in Italia meglio di lui. Una volta corretti un paio di errori tattici e mentali, Paolo è diventato davvero un numero 1 nel suo ruolo. Attento, preciso, implacabile, sempre sull'uomo, raddoppiando sul compagno in difficoltà (ecco una delle novità tattiche di Mazzarri che ne ha esaltato le doti) e uscendo trionfalmente palla al piede. Tenendo il confronto anche con avversari molto più veloci di lui, evitando di affondare tackles o abboccare alle loro finte. Ma ha anche perfezionato l'arte del lancio lungo a saltare il centrocampo, spesso con successo, ricordando a tratti in questo fondamentale il grande Rudy Krol. Il tutto accompagnato da numeri eccezionali in fatto di presenze e minuti giocati. L'arrivo di Mazzarri lo ha rigenerato e si è integrato splendidamente con Grava, un altro segreto del suo successo, quell'uomo veloce a fianco che Paolo non ha mai avuto negli anni scorsi. Insomma un'annata da raccontare ai nipotini!

Contini 5
(presenze 13, minuti giocati 1201, gol fatti 0)

Resta quanto scritto su di lui a metà stagione, essendo stato ceduto a gennaio al Real Saragozza, dove, a parte la serata allucinante vissuta contro Messi (che credo non dimenticherà mai più) si è ben distinto. In azzurro invece, lui che, nei due anni precedenti ha giocato su livelli eccezionali, ha vissuto una stagione totalmente negativa, inizialmente coinvolto nel marasma Donadoni e poi emarginato sempre più da Mazzarri che non lo ha considerato il suo ideale di centrale di sinistra. Persa la fiducia, si è avvitato in prestazioni sempre più scadenti (vedi il "regalo" a Giovinco per il parziale 2 a 0 nella serata magica di Torino), nervose e fallose. Un vero peccato!

Dossena 5
(presenze 8, minuti giocati 286, gol fatti 0)

Solo nelle ultime due, tre giornate ha fatto intravedere le sue potenzialità che tutti gli riconoscevano, raggiungendo quasi la sufficienza. E' arrivato completamente fuori forma e la sua ripresa fisica è stata ostacolata da un numero incredibile di piccoli e grandi infortuni, a volte dovuti a pura sfortuna, altre volte alla carente condizione atletica. Comunque un patrimonio tecnico da recuperare a ogni costo, anche in ottica nazionale, visto il ricambio che ci sarà comunque dopo il mondiale. Se l'anno prossimo esplodesse, il Napoli si ritroverebbe un rinforzo eccezionale!

Grava 8,5
(presenze 24, minuti giocati 2033, gol fatti 0)

Lo scorso anno molti fecero commenti sarcastici al rinnovo del contratto di Gianluca. Io gli dedicai un post "celebrativo" riconoscendone la serietà umana e anche le doti tecniche tanto misconosciute, ma finalmente riconosciute da Mazzarri. Per me la sorpresa è che uno come Gianluca, che, pochi lo ricordano, a livello giovanile ha maturato presenze in tutte le nazionali, sia esploso così tardi a questi livelli. A me Gianluca è sempre piaciuto, anche quando i grandi supercompetenti ridevano di lui e quest'anno lui (ed io) ci siamo presi finalmente tutte le soddisfazioni possibili! Gianluca ha dimostrato duttilità tattica (ma lo aveva dimostrato anche negli anni scorsi ricoprendo con profitto tutti i ruoli possibili e immaginabili), doti di marcatore sull'uomo che ricordano i grandi difensori a uomo del passato, mettendo la museruola a grandissimi campioni e trascinando sempre la squadra nei momenti dove c'era da tirar fuori il coltello. Contribuisce alle fortune della difesa e di Cannavaro in particolare, si merita la chance europea del prossimo anno.

Rinaudo 6,5
(presenze 20, minuti giocati 1256, gol fatti 1)

Anche per lui la sua miglior stagione. Mazzarri lo ha fatto sentire importante e lui lo ha ripagato con prestazioni sempre attente, non solo da centrale puro, ma anche da centrale esterno, specie a sinistra. Pochi errori difensivi, buon tocco di palla anche con qualche propensione a costruire a far ripartire la manovra, con la "chicca" dell'assist a Denis per il gol dell'1 a 2 al San Paolo che fa partire l'ennesima rimonta azzurra.

Rullo S.V.
(presenze 1, minuti giocati 20, gol fatti 0)

Anche quest'anno non pervenuto. Solo una comparsata nell'ultima presenza casalinga, un autentico mistero del calcio per un esterno nato come talento nella Damiano Promotion di Carmine Tascone (una delle migliori squadre giovanili non solo napoletane, ma italiane) e poi nel Lecce dove ha vinto tutto a livello giovanile e ha disputato un paio di grandi annate in serie A. Erminio si è perso del tutto?

Santacroce S.V.
(presenze 4, minuti giocati 326, gol fatti 0)

Un banale infortunio ad inizio stagione si trasforma in un calvario di continue ricadute. Torna in campo nella fase finale della stagione, mostrando incoraggianti segnali di ripresa. Va tirato di nuovo su fisicamente e va curato tatticamente. Contiamo su Mazzarri sperando di rivedere le parabole vincenti di Cannavaro e Grava. Se sarà così (ma molto dipendere anche dalla "testa" del ragazzo!), l'anno prossimo avremo uno strepitoso rinforzo per il prossimo anno.

Zuniga 6
(presenze 22, minuti giocati 1471, gol fatti 0)

Ho sempre avuto grande fiducia in lui, l'ho sempre dichiarato, mi sono sbilanciato, l'ho criticato ma anche aspettato con grande pazienza e fiducia e mi fa piacere che il pubblico si sia accorto di lui nella fase finale della stagione. Un anno molto difficile per lui: inizia con un fastidioso infortunio al piede che gli fa saltare gran parte della preparazione estiva e lo fa essere sistematicamente indietro rispetto ai compagni. Poi trova il miracoloso recupero di Maggio che non gli concede quello spazio che si prevedeva avrebbe trovato nel suo ruolo naturale almeno fino a novembre. Poi arriva Mazzarri che evidentemente ne vede le doti e vuole convincerlo a metterle al servizio della squadra giocando a sinistra, dove non ha mai giocato in vita sua. Quando sembra sul punti di smarrirsi del tutto, diventa sempre più presente, prima offrendo prestazioni sempre migliori a sinistra, dove sfrutta la possibilità di convergere e tirare in porta, oltre che offrire cross sempre migliori, e poi, nelle ultime giornate, sfruttando lo spazio lasciato da Maggio, si fa rivedere nel ruolo naturale, convincendo sempre di più. A mio avviso un elemento che l'anno prossimo sarà molto prezioso!

(Fine prima parte - Continua)

lunedì 17 maggio 2010

Vota il gol più bello di quest'anno!

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50 gol tondi tondi, per un sesto posto e una qualificazione in Europe League.

12 di Hamsik, 11 di Quagliarella, 8 di Lavezzi, 5 di Denis e Maggio e via andare...alcuni bellissimi, altri meno belli ma decisivi.

Ho pensato a un sondaggio, magari non originale, perchè molti ne proporranno di simili, ma ho "prescelto" 6 gol tra i quali vi invito a votare il più bello.

Si tratta di scegliere in base a criteri puramente tecnici o estetici, non di importanza.

A mio avviso il gol più importante, storico, è il 3 a 2 di Hamsik a Torino nella storica vittoria contro la Juve, ma i 6 che vi propongo sono a mio avviso i più belli e straordinari da un punto di vista tecnico.

Tra questi 6 farei sinceramente fatica a scegliere, anche se ne premierei uno in particolare che mi ha ricordato un gol "messicano" del leggendario Diego! Ma anche quello di Maggio, che sembrava Van Basten... e Quagliarella a Bergamo? E Lavezzi che sembra Messi a Cagliari? E quell'altro del Pocho a Bari pescando il sette da 30 metri? E il pazzesco tiro al volo di Cigarini che prepara l'incredibile pareggio col Milan? Insomma, una scelta quasi impossibile!

Io faccio fatica a scegliere il più bello, ma certamente questi 6, per me, sono i gol più belli in assoluto...e sono tanti...e questo dimostra una crescita della qualità tecnica di questa squadra che negli anni scorsi non ha certamente avuto questa elevatissima "qualità media" nella fattura dei gol.

Un'ultima curiosità: ben 5 dei 6 gol che ho scelto sono stati realizzati in trasferta... Un dato che fa riflettere, forse il segno di una maggiore "rilassatezza" o tranquillità della squadra quando ha giocato in trasferta (dove infatti in proporzione il Napoli ha ottenuto i risultati migliori).

Anche questo è un elemento di riflessione che testimonia come la squadra debba crescere ancora in personalità ed esperienza e come sia invece cresciuta rispetto agli anni scorsi in qualità tecnica.
Divertitevi e buon voto a tutti!

domenica 16 maggio 2010

Rimpianti,dignità e futuro...

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Si mescolano sensazioni e pensieri in un'ultima di campionato in cui la Samp gioca con il terrore di fallire l'appuntamento con la storia e con un torneo vissuto soltanto una volta, con una squadra "leggendaria", molto più forte, in quella incredibile stagione 1990-91 in cui i blucerchiati furono beffati a tre minuti dai rigori da una bomba di Ronald Koeman, quindi a un passo da una vittoria storica, all'esordio nella allora Coppa dei Campioni.

Il Napoli, nonostante le assenze di tre dei suoi uomini più rappresentativi (Lavezzi, Hamsik e Gargano), parte un po' imbambolato, ma poi cresce piano piano e domina quando il Palermo passa in vantaggio a Bergamo e il terrore di fallire cresce nell'animo e nelle gambe dei blucerchiati.

Solo un grande Storari, uno sfortunato Quagliarella e uno sciagurato Denis impediscono agli azzurri di chiudere addirittura in vantaggio il primo tempo.

Poi nel secondo tempo lo scenario cambia in pochi minuti: il Palermo subisce il pareggio atalantino (gol da cineteca di Ceravolo) e la Samp man mano si scrolla di dosso il terrore di fallire, il Napoli cala e commette l'unico vero errore della sua gara, concedendo il gol decisivo a Pazzini.

Molti leggono un grande rimpianto nella partita di oggi: "Tutta qui la Samp che va in Champions? Dominata da un Napoli imbottito di riserve?". Domanda spontanea e certo non infondata, ma una partita leggendaria come Italia Brasile del 1982 mi insegnò una semplice ma spesso determinante realtà, ossia che per vincere nel calcio devi avere un portiere che para il più possibile e un attaccante che la mette dentro.

Il Brasile dell'82 era una squadra eccezionale, ma aveva due "pippe" inguardabili, il portiere Valdir Peres (dove l'Italia aveva uno Zoff ultravecchio ma di classe leggendaria) e Serginho (laddove l'Italia trovò un certo Paolo Rossi): in quella partita Zoff parò quasi tutto e Valdir Peres nulla, Serginho sbagliò un paio di gol clamorosi solo davanti a Zoff e Rossi capitalizzò tutte le occasioni che gli capitarono...e l'Italietta di Bearzot battè il leggendario Brasile di Zico, Socrates, Toninho Cerezo, Junior, Eder, Falcao, ecc.

Oggi in piccolo si è rivista la stessa scena: De Santis para tanto, ma non esce sulla palla decisiva, Storari para tutto e non sbaglia un intervento, Denis crolla davanti a una palla che sarebbe bastato sfiorare per deviarla in porta, Quagliarella trova il già citato Storari tra lui e il gol, mentre Pazzini nell'unica vera occasione che gli capita, semina Santacroce e la mette dentro.

Il Napoli con un portiere così così e un attacco che anche oggi non finalizza, la Samp con un portiere saracinesca e un attaccante che sfrutta l'unica occasione di tutta la sua partita. Letta così la vittoria della Samp (e la sua posizione finale in classifica) appare meritata e spiega perchè loro sono lì e il Napoli no (arbitri a parte, ovviamente, ma come ho scritto una squadra per essere veramente grande deve essere anche più forte degli arbitri).

Torniamo dunque ad uno dei nodi della stagione di quest'anno: a parti invertite, con un Pazzini così, il Napoli avrebbe trasformato in vittorie molti dei pareggi di quest'anno, specie in casa.

Allora, si dirà, basta mettere una punta di grande peso per il prossimo anno e la Champions è assicurata... Magari fosse facile... Il futuro è nelle mani di un mercato molto complicato che il Presidente e Bigon dovranno cercare di gestire al meglio, tenendo conto anche del "fattore cessioni".

Ma del futuro cominceremo a parlare nei prossimi giorni, individuando difficoltà, opportunità e priorità per una stagione che si prospetta stimolante e durissima!

E nei prossimi giorni anche le pagelle della stagione!

Le pagelle di Sampdoria Napoli

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De Sanctis 5,5
I sampdoriani ci hanno provato da tutte le posizioni. Sempre attento, tranne forse proprio sul gol di Pazzini dove forse non vede partire il cross e rincula sulla linea di porta.

Santacroce 5,5
Buon rientro, discreta condizione fisica, si fa sorprendere soltanto in occasione del gol di Pazzini dove appare troppo distante dall'attaccante blucerchiato e tenta un intervento alla disperata.

Cannavaro 6,5
Sempre attento e sicuro, anche oggi una colonna della difesa azzurra a coronamento di una stagione superlativa.

Grava 7
Il migliore dei suoi in difesa, sbroglia tantissime situazioni pericolose e mette la museruola ad un Cassano comunque in grande spolvero. Merita assolutamente la riconferma!

Dossena 6
Inizia male in fase offensiva, non tanto per suoi demeriti specifici quanto perchè i compagni non lo pescano con i tempi e i passaggi giusti. Nel primo tempo si nota per un paio di buone chiusure difensive. Nella ripresa si fa trovare più spesso in fase offensiva, i compagni gli appoggiano di più il gioco, ma le sue iniziative non sono memorabili. Però mette i brividi nel finale e solo un miracoloso Storari gli nega il gol del pareggio.

Maggio 5,5
Prestazione non eccezionale, soffre molto il gioco sugli esterni di Del Neri che gli alterna Mannini e Semioli da quel lato. Chiude in affanno e, probabilmente, con una contusione che ne limita il rendimento e suggerisce al tecnico di sostituirlo.

Cigarini 5
Lineare, pulito del gioco, ma incide poco sulla qualità della manovra azzurra e non sempre efficace in fase di filtro. Non si ricordano sue iniziative memorabili.

Pazienza 6
Chiude con una prestazione dignitosa un'annata per lui straordinaria. Pulito e lineare anche lui nel costruire gioco, mostra più personalità e capacità di filtro rispetto al suo compagno di reparto.

Zuniga 5,5
In una posizione molto avanzata (dove l'ho visto giocare anche nella sua nazionale lo scorso autunno), cerca di creare situazioni pericolose in attacco a sostegno delle due punte, ma con discontinuità, alternando tocchi e idee di pregio a soluzioni poco convincenti.

Quagliarella 6
A volte si estranea dal gioco, ma alla resa dei conti resta l'attaccante più pericoloso degli azzurri e solo un superbo Storari gli chiude più volte la via della rete.

Denis 5,5
Solito lavoro oscuro per la squadra, questa volta però viene spesso tagliato fuori dall'arcigna difesa blucerchiata. Nel primo tempo manca un gol fatto.

Hoffer 5
Ha circa mezz'ora per mettersi in mostra, ma lo si vede solo per un litigio con Gastaldello. Assolutamente nullo, che delusione!

Bogliacino 5,5
Si vede poco o nulla in una fase in cui molti suoi compagni e avversari si sentono già in vacanza. Stavolta il suo sinistro non incanta la platea.

Maiello 6
Giovane di belle speranze, si piazza in mezzo al campo negli ultimi minuti del campionato e trova il tempo per smistare palla con sicurezza e pulizia di tocco.

Mazzarri 7
Riesce a ottenere una prestazione dignitosa dai suoi e, nonostante la sconfitta, è un risultato apprezzabile considerate le assenze, la mancanza di obiettivi e il mondiale imminente che toglie verve agonistica.

Rizzoli 6,5
Discreta direzione di gara nel suo stile molto "colloquiale" con i giocatori in campo.

Amarcord - La promozione in A del 2000

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Forse gli ultimi ricordi felici prima del fallimento: la promozione in serie A, i gol fantastici di Schwoch, la forza di una squadra disgregata troppo presto negli anni successivi dalla confusione e dall'incompetenza.

E che sensazione risentire telecronisti oggi famosi come Compagnoni e Caressa accompagnare quella cavalcata degli azzurri!

Serie A 09/10 - 38ª - Sampdoria-Napoli 1-0

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domenica 9 maggio 2010

Grazie a tutti!

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Grazie Napoli!

Dopo aver raggiunto l'obiettivo dichiarato ad inizio stagione, oggi si è realizzato quello che io sognavo (e non ho scritto per scaramanzia) alla fine del mio post di commento alla vittoria di domenica scorsa. Sognavo una vittoria azzurra e l'ennesima prodezza (anche un pareggio) di un Parma che ha onorato questo finale di campionato, strappandoci il sogno Champions, ma poi battendosi con grandissimo valore contro Roma (pur perdendo) e Juventus.

E così non solo torniamo in Europa, ma raggiungiamo un altro importante obiettivo, ossia evitare di dover iniziare il ritiro a inizio luglio per giocare il preliminare di Europe League a fine luglio che avrebbe sconvolto i tempi di preparazione estiva con possibili ripercussioni su tutta la prossima stagione azzurra.

Il Napoli abbraccerà l'Europa subito dopo ferragosto e, prima dell'inizio del campionato (e del mercato) saprà già se la sua avventura europea potrà proseguire con la prima fase a gironi che potrebbe garantire i primi significativi introiti tra diritti televisivi e incassi.

Grazie Napoli!

Grazie al Presidente che, come recitava un cartello oggi alla stadio, ha voluto la bicicletta e ha pedalato, lui, totalmente incompetente di calcio, dalla C all'Europa in 6 anni, mantenendo promesse e programmi in un contesto difficile, in una città che non ha le risorse economiche e la potenza politica di Milano, Roma o Torino e alla luce della tremenda crisi economica che sta colpendo il mondo e negli ultimi tempi l'Europa e che condizionerà anche molti equilibri nel mondo del calcio forse in modi che ancora non immaginiamo.

Il Presidente ha commesso anche molti errori, ma qui va elogiata la sua capacità di riuscire sempre (come avvenne anche dopo la mancata promozione in B nel suo primo anno) a gestire i momenti di crisi: dopo 7 giornate, andate a rileggere anche questo blog, il morale di tutto l'ambiente era distrutto. Ricordo che descrivevo l'ambiente del San Paolo come quegli stadi di fine stagione dove trovavi quattro gatti, tipo Chievo, svociati e tristi. Questo era il Napoli e il San Paolo ad ottobre ed io ero terrorizzato, già dalla scorsa primavera, che potessimo fare una stagione difficile, terribile, come quella di squadre come Udinese, Lazio o la stessa Atalanta (non pronosticata tra le papabili alla B), perchè quando una stagione comincia così storta è facile rimanere nei bassifondi della classifica.

Il Presidente ha capito che la presenza di Marino (per un verso) e di Donadoni (per un altro) non avrebbero portato nulla di buono alla squadra: due sue scelte, rinnegate con sofferenza, ma ritenute da sacrificare perchè riconosciute non più adatte a gestire l'ambiente e il poteniale tecnico della squadra.

Un grazie a Mazzarri, che non ha mai promesso nessun obiettivo, per non caricare troppo le responsabilità della squadra, ma ha lavorato sapendo che il Presidente voleva l'Europa e ha mantenuto la promessa di valorizzare questa squadra e farla scendere in campo sempre cercando di dare tutto. Ho spesso usato varie metafore per spiegare perchè sognavo la Champions come tifoso, ma razionalmente ritenevo la squadra non adeguata a questo obiettivo. Quella che mi piace di più è la metafora del motore: non dovrei incitare nessuno a correre infrangendo il codice della strada e , soprattutto, mettendo a repentaglio la vita delle persone, ma quante volte sarà capitato, a chi come me ha una normale utilitaria, di essere "pressato" in autostrada dalla velocità di una potente auto sportiva. Ebbene, puoi reggere il confronto in velocità per qualche chilometro, se la strada è "mista", riesci a tenere la velocità di una potente auto sportiva, ma basta un tratto di strada appena più favorevole e l'auto sportiva accelera e se ne va.

Ho fatto più volte l'esempio del ciclista (ora che siamo in tempo di Giro d'Italia) o del maratoneta. In tutti i casi, vince chi ha il "motore" più potente e resistente e il Napoli razionalmente aveva un "motore" più leggero, seppur di poco, rispetto a Palermo o Samp.

Qualcuno protesta, dicendo che se la Samp o il Palermo vanno in Champions, allora è un fallimento degli azzurri. Non sono d'accordo perchè il Napoli è al suo terzo anno di serie A, mentre Samp e Palermo sono da diversi anni nell'orbita europea e le due società hanno lavorato costantemente e in silenzio, negli ultimi cinque anni, sia sul telaio delle rispettive rose titolari, sia nei loro settori giovanili (vedi Poli, Marilungo, Abel Hernandez, Pastore, ecc.).

Dico che il futuro è azzurro, perchè De Laurentiis sta applicando la stessa logica, avendo in prospettiva un potenziale di fatturato nettamente superiore rispetto alle squadre che oggi si contendono la Champions.

Anche se ho criticato spesso il Presidente,e continuerò a farlo quando lo riterrò necessario, devo ammettere che a oggi ha mantenuto tutte le sue promesse, fallendo finora soltanto il primo anno e lo scorso anno, ma complessivamente portando il Napoli là dove aveva promesso al suo arrivo a Napoli e ritengo che, con pazienza e passo dopo passo, il Napoli, con la crisi tecnica, societaria e progettuale di società come Milan, Fiorentina e Juventus, può nei prossimi anni inserirsi stabilmente tra le prime cinque società d'Italia e lottare anche per la Champions.

Questo sarà un anno non facile, anche sul mercato: l'attrattiva europea, anche se minore, potrebbe cominciare ad attrarre giocatori internazionali di livello medio-alto, anche se ancora non giocatori di primo livello. A mio avviso ci saranno tre ordini di difficoltà in questo mercato:

  • individuare i due-tre rinforzi chiave per la rosa dei titolari (in particolare il mediano e la prima punta);
  • innalzare il livello medio della rosa, fino a quei 22 giocatori che Mazzarri auspica per poter coprire con sufficiente tranquillità il difficile passaggio tra il giovedì sera europeo e la domenica pomeriggio italiana;
  • definire le situazioni contrattuali dei giocatori di ritorno a Napoli, le dodici spine di cui qualche giorno fa parlava Tuttonapoli.net in un articolo ripreso anche dal mio blog, anche se a mio avviso ci farei un pensiero in più su due o tre di loro, tipo Blasi, Calaiò e Mannini.

Tornando ai grazie, un grazie alla squadra che ha lottato su ogni campo, contro gli avversari e , troppo spesso purtroppo, anche contro gli arbitri: ma purtroppo il "motore" va reso più potente anche per reggere ai colpi degli errori arbitrali, siano essi in buona o, qualche volta, in malafede.

Bisogna mettere in conto, tra gli avversari, anche gli arbitri, e costruire una squadra che con la sua forza regga anche queste difficoltà.

Gli azzurri hanno lottato sempre, da quando è arrivato Mazzarri, con coraggio e con orgoglio. Qalche volta lo facevano anche con Donadoni, ma "a tratti"...ricordate la mia ironia sul continuo parlare di Donadoni dove il mister diceva sempre "a tratti" abbiamo giocato bene, "a tratti" abbiamo fatto questo, "a tratti" abbiamo imposto il nostro gioco, ecc.

E io a scrivere che " a tratti" sono bravi tutti, ma chi vince i campionati o raggunge i suoi obiettivi lo fa giocando "sempre", non "a tratti". E infatti, il Napoli ha giocato (quasi) sempre al massimo, sicuramente cercando sempre di onorare l'impegno, magari con alterna fortuna da un punto di vista tecnico, ma un sesto posto, conquistato dopo 37 giornate durissime e una partenza ad handicap, rappresenta un risultato straordinario di cui dobbiamo solo ringraziare questo ragazzi.

IL rammarico di quello che poteva essere e non è stato? Ho provato a spiegare, proprio dopo la sconfitta con quel Parma che oggi ci ha restituito parte di quello che ci aveva tolto, le ragioni di una "sconfitta", intendendo spiegare perchè e come certe scelte (o non scelte) fanno, in alcune singole partite decisive, la differenza in un'intera stagione.

Quella stessa differenza che, ad esempio, ha portato la Roma a perdere in casa con la Samp e, forse, a perdere lo scudetto: anche lì è questione di "motore", laddove la Roma ha sfruttato al massimo un motore certo molto meno potente del "Ferrari" interista.

Certo può accadere di tutto domenica prossima, tra Siena e Chievo, ma se tutto andrà come da pronostico la vittoria interista sarà la vittoria di quel motore che, appena può, fa la differenza anche se il motore avversario sta spingendo al massimo e sembra tener testa.

Dunque grazie Napoli, grazie Presidente, grazie a Mazzarri, un piccolo grazie anche a Marino che, pur tra tanti e gravissimi errori da me criticati duramente, ha però portato anche giocatori validi che oggi rappresentano un patrimonio importante. Grazie ai tifosi, oggi meravigliosi...

...insomma oggi dobbiamo essere orgogliosi di essere napoletani e tifosi del Napoli...da domani inziaranno di nuovo le parole, le critiche e la fiera dei sogni, ma oggi solo grazie!

Grazie a tutti!

Forza Napoli!!!

Le pagelle di Napoli Atalanta

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De Sanctis 6

Nessun intervento prodigioso, solo una parata dalla distanza su tiro centrale di Tiribocchi nel secondo tempo, molte uscite tempestive a sbrogliare qualunque tipo di pericolo. L'Atalanta, pur con tanto impegno, ha creato praticamente nulla. Pomeriggio quasi tranquillo.

Cannavaro 6,5

Solo una distrazione che sarebbe potuta essere fatale se Caserta avesse centrato la porta di testa, ma per il resto tiene bene, con la consueta disinvoltura, anche se in qualche frangente soffre la possente fisicità di Tiribocchi che però non ne approfitta per creare seri pericoli. Con un centrocampo che a volte fatica a fare gioco, per ben tre volte smista palloni a 50-60 metri per gli esterni, come il Krol dei bei tempi faceva nell'80 col Napoli di Marchesi. Un tema tattico non inedito e che potrebbe essere sviluppato anche il prossimo anno.

Rinaudo 6,5

Anche per lui solo un appoggio sbagliato, ma alcune uscite difensive tempestive palla al piede di pregevole levatura tecnica. Anche oggi dimostra di essere più che un rincalzo e chiude degnamente una peraltro già positivissima stagione.

Aronica 6

Molto grintoso e determinato, vale per lui lo stesso discorso di Rinaudo. Chiude la stagione da centrale dopo un torneo disputato in gran parte da esterno sinistro di centrocampo, risultando un fattore tattico importante per la risalita degli azzurri. Soffre in una occasione la fisicità di Tiribocchi nel primo tempo e per poco il Tir non ne approfitta, pareggiando subito il gol di Quagliarella appena segnato.

Maggio 7

Splendida prestazione per varie ragioni: primo, perchè alterna sapientemente, con una squadra molto sbilanciata, la copertura (su un cliente non facile come Valdes) alle proiezioni offensive; secondo, perchè va in crescendo atletico, mentre tutti gli altri, compagni e avversari, accusano il caldo del San Paolo e le fatiche della stagione e negli ultimi minuti sfiora anche un gol che avrebbe ampiamente meritato, così come, credo, meriti la convocazione per il mondiale.

Dossena 6,5

Finalmente si comincia a intravedere il vero Dossena e mi lecco i baffi a pensare come potrà essere utile il prossimo anno con una preparazione estiva decente. Nel primo tempo fa avanti e indietro sulla fascia con potenza e tecnica e ovviamente cala nel secondo. Ma la sostanza si vede e il pubblico oggi ha capito, applaudendo le sue sortite offensive, che bisogna solo dargli tempo e lui ripagherà la nostra fiducia. Anche in fase difensiva di disimpegna con molta attenzione, scambiandosi a volte la posizione con Aronica.

Rullo s.v.

Finalmente una piccola gioia anche per Erminio, che Mazzarri aveva detto di voler premiare per il suo impegno che evidentemente ha colpito il tecnico. E' l'inizio di una pagina che potrebbe diventare un nuovo capitolo il prossimo anno o un addio?

Gargano 6

Molto meglio delle ultime prestazioni. Sicuramente qualche errore di appoggio, ma anche tanta corsa e sostanza, mostrando una buona intesa col "cognato" Hamsik ecombattendo contro un possibile futuro compagno di squadra e di reparto come Guarente. Cede il posto a Pazienza per una piccola noia fisica.

Pazienza 6

Offre sostanza e intelligenza tattica in un momento di calo fisico e difficoltà della squadra. Forse l'anno prossimo avrà una concorrenza più agguerrita, ma oggi dimostra che il suo spazio, prezioso, potrà averlo ugualmente in una stagione che sarà lunga, massacrante e ricca di opportunità.

Bogliacino 6,5

Entra per compattare ancora di più il centrocampo e offre un assist sublime a Quagliarella per il gol della certezza europea. A mio avviso, in una rosa che richiederà qualità, merita di restare e di giocarsi una chance europea dove a mio avviso può degnamente fare la sua figura.

Hamsik 6,5

In fondo nella sua Slovacchia, qualificata ai mondiali e avversaria azzurra, gioca nel cuore del centrocampo e infatti si mostra a suo agio e nel vivo del gioco, anche se la squadra soffre nel suo complesso. Però Marek gioca come sa, verticalizza (come ad esempio per Lavezzi nel primo tempo), smista di prima al compagno libero, quando può, e tiene palla quando vede le linee di passaggio chiuse. Insomma, gioca con la saggezza di un veterano. Parte in linea con Gargano, poi Mazzarri mette Gargano più dietro davanti alla difesa e lui più avanzato per collegare meglio centrocampo e attacco azzurro e intralciare la fase iniziale della manovra atalantina.

Lavezzi 6,5

Gioca a fasi alterne, all'inizio spesso esterno destro, poi ogni tanto si accentra, poi si scambia di posizione con Quagliarella. Nel secondo tempo, quando tutti lo vedono sfinito, parte in contropiede spaccando in due l'Atalanta, salvata dal gol certo da un rientro prodigioso di Bellini. Subisce un fallo nettamente da rigore. Si fa ingenuamente ammonire e così termina il suo campionato, arrabbiatissimo per essersi perso l'ultima occasione per convincere Diego a portarlo ai mondiali.

Quagliarella 7

Per quaranta minuti spettatore non pagante, appena passa sul dentro-destra dell'attacco si fa trovare pronto e concretizza una delle pochissime azioni pericolose azzurre del primo tempo tempo. Stesso film nel secondo tempo. Risente della mancanza di ritmo partita, ma concretizza al massimo le uniche vere occasioni che passano dalle sue parti.

Denis 6

Bene come al solito tatticamente e in appoggio ai compagni nella manovra offensiva, ma stavolta spreca un paio di occasioni e poi cala fino alla tempestiva e giusta sostituzione, quando la squadra ha cominciato a mostrare segnali di fatica evidenti.

Mazzarri 8

Voto per la gestione tattica della partita di oggi e per la tempestività e la scelta delle sostituzioni. E' vero che l'Atalanta era quasi retrocessa, ma proprio per questa ragione, nonchè per l'enorme pressione di una partita dove il Napoli aveva tutto da perdere, il tecnico rischiava tanto e ha deciso di rischiare ancora di più volendo anche sperimentare sul campo un possibile assetto per la prossima stagione, con Hamsik al posto di Pazienza sulla linea dei centrocampisti e Quagliarella-Lavezzi in attacco a supporto di Denis centrale, come anche da noi auspicato più volte quest'anno. Il tecnico a fine partita ha manifestato una notevole insoddisfazione per il risultato tattico, ma personalmente ho visto segnali incoraggianti. Sicuramente, specie nel primo tempo, la squadra ha faticato a fraseggiare a centrocampo (tanto che un paio di volte si è rifugiata nei lanci lunghi, peraltro precisissimi, di Cannavaro), ma Hamsik è parso comunque a suo agio, la difesa qualche volta ha avuto qualche piccola sbavatura, ma complessivamente ha retto molto bene. Certo andrebbe rivisto questo assetto, perfezionandone i meccanismi e testandolo contro avversari più consistenti, ma io non lo considero affatto un esperimento fallito, anzi! Inoltre il tecnico ha gestito stavolta benissimo i tempi delle sostituzioni e gli uomini, sia quelli da far uscire che quelli da far entrare, riuscendo a tamponare in parte l'invitabile calo fisico dovuto al caldo, alla fatica di una stagione e a un primo tempo comunque condotto a ritmo molto serrato.

Orsato 5

Anche lui si deconcentra nei minuti finali, dopo una partita di ampia sufficienza, arbitrata col solito piglio risoluto che a volte sfocia nella vera e propria antipatia. Ma l'errore nel finale su Lavezzi è clamoroso e gli vale un voto in meno! Meno male che stavolta non è un errore decisivo, ma la trattenuta di maglia sul Pocho è davvero enorme! Se fosse un po' più "morbido" nel rapporto con i giocatori, dialogando un po' di più e sventolando qualche cartellino in meno, potrebbe davvero ambire ad essere un ottimo arbitro.

Serie A 09/10 - 37ª - Napoli-Atalanta 2-0

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domenica 2 maggio 2010

Le pagelle di Chievo Napoli

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De Sanctis 5,5

Regala un gol ad un Chievo praticamente inoffensivo, ma le responsabilità della papera vanno in parte divise con Campagnaro che gli fa una finta "assassina". Qualche altra piccola sbavatura, ma anche un paio di interventi importanti che garantiscono sicurezza alla squadra.

Campagnaro 5,5

Oltre al gol del Chievo, altre sbavature difensive. Come al solito meglio nella fase attiva del gioco, con due cross in fotocopia per la testa di Denis e alcune avanzate che creano superiorità a centrocampo. Io sono sempre più convinto che da difensore puro sia sprecato (per le sue doti di "propulsore" della manovra azzurra) e sia anche un danno perchè non ha la precisione tattica e la cattiveria del difensore. Continuo a ribadire che Mazzarri dovrebbe meditare sul futuro di questo giocatore studiandogli un nuovo ruolo che ne esalti le qualità indiscusse e ne limiti i difetti. Io lo vedrei più spostato a centrocampo dove col suo peso atletico, la sua tecnica e la sua progressione potrebbe fare grandi cose.

Grava 5,5

In calo in queste ultime giornate, anche oggi il mio centrale preferito (e in settimana un sondaggio lo ha visto meritatamente vincente come miglior azzurro di quest'anno!) ha alternato buone chiusure a qualche svarione, specie all'inizio del secondo tempo dove un suo scivolone per poco non ha messo Granoche davanti a De Sanctis. Certo Gianluca ci aveva abituati a degli standart "mostruosi" per cui ora una sua partita appena men che normale ci appare insoddisfacente, ma Gianluca è un ragazzo intelligente e sa che se adesso accade questo, è proprio in virtù di un campionato che nè lui nè noi dimenticheremo! Ammonito, salterà la prossima e si preparerà per il gran finale di Marassi, dove siamo sicuri lo ritroveremo per un grande finale di stagione.

Cannavaro 7

Se il reparto difensivo tiene e il Napoli rischia pochissimo, alla fine lo deve soprattutto a Paolo, che anche oggi disputa una prestazione perfetta per senso tattico, grinta e continuità di attenzione. Sempre attento sul temibile Pellisier che viene limitato a qualche sporadico spunto ma nulla a che vedere con l'attaccante che anche quest'anno ha tenuto il Chievo nell'èlite del calcio italiano. Avrebbe meritato la convocazione almeno nei 30 di Lippi, per l'eccezionale campionato disputato.

Pazienza 6

Benino, ancora mascherato, non più brillante come nelle sue giornate migliori di quest'anno, ma anche questo Pazienza appannato è sempre meglio del "dopolavorista" dello scorso anno. Cerca di tenere le giuste distanze e di tanto in tanto anche di offrire qualche buona apertura in ripartenza.

Gargano 5,5

Contribuisce alla confusione generale a centrocampo, sbaglia tanti appoggi, ma non è l'unico. Dico da tempo che è molto stanco, ma evidentemente, pur stanco e confusionario, per Mazzarri offre comunque più garanzie degli altri mediani in rosa.

Maggio 5,5

Sufficiente per impegno, cerca di essere sempre nel vivo del gioco, ma è ancora poco brillante nello spunto veloce che in genere lo porta a prevalere sui propri avversari diretti. Solo un paio di volte si affaccia con interessanti tagli offensivi ma non viene trovato dai compagni.

Zuniga 6

Anche se a sinistra, appare tra i migliori anche se non si distingue per azioni particolarmente pericolose. Però è sempre lì, sempre pronto, sempre partecipe della manovra, sempre in appoggio nella costruzione della manovra azzurra. Anche lui, ammonito, salterà la sfida con l'Atalanta.

Bogliacino s.v.

Pochi minuti, non si nota nè nel bene, nè nel male.

Rinaudo s.v.

Entra al 90' per far passare il tempo, "fare volume" e "sigillare" la difesa.

Aronica 6

Al posto di Grava, in campo si fa sentire subito in positivo, e, quando Rinaudo entra al posto di Denis, diventa padrone della fascia sinistra, creando lo scompiglio nella difesa del Chievo, manco fosse Messi. Sfiora addirittura il gol dopo un'azione caparbia ed entusiasmante che lo porta a saltare svariati avversari, complice anche, va detto, la stanchezza dei difensori del Chievo.

Hamsik 5,5

Una partita anomala per lui sotto vari punti di vista: commette un fallo da dietro (evento!) che gli costa un'ammonizione, sbaglia una conclusione su aasist di Lavezzi, di quelle che in genere non sbaglia mai (io l'avevo vista già dentro quella palla!) e, notizia delle notizie, non gioca come sa fare sempre a uno, due tocchi, ma spesso porta palla come un ....Gargano qualsiasi! Insomma una partita "dimenticabile" di Marekiaro.

Lavezzi 6,5

90 minuti abbastanza appannato, in cui evidentemente risente del poco allenamento in settimana, ma 3 perle di grande livello: una punizione all'incrocio nel primo tempo, l'assist non trasformato in gol da Hamsik e la punizione della vittoria. Se c'è una cosa che ha detto la partita di oggi sul Pocho è che l'argentino deve continuare a lavorare sulle punizioni perchè, nel deserto generale, tutto sommato qualche qualità nel tiro da fuori il ragazzo ce l'ha e lo ha dimostrato, ancora troppo saltuariamente, nel corso di questi tre anni...ma queste qualità le sta dimostrando sempre più spesso e questo è un segnale incoraggiante per il prossimo anno, dove le doti balistiche su punizione, visto il livello degli impegni che ci aspettano, saranno sempre più determinanti.

Denis 7

Quanto è difficile dare un voto al Tanque! Come ho scritto nel post dedicato alla cronaca della partita, al terzo errore davanti al portiere, clamoroso, dopo essere scattato sul filo del fuorigioco e aver scartato Sorrentino, confesso di averlo mandato a quel paese...da cui è venuto! Ma di brutto! Ero incazzato nero! Eppure anche se non è un campione, German va ammirato, perchè è sempre lì e non si smonta quando sbaglia...e questa è una dote che hanno solo i grandi sportivi. E così al quarto tentativo, realizza un gol splendido, beffando la seconda miglior difesa di questo campionato, con uno stacco e un tempismo di gran classe. Fa quasi reparto da solo, fa salire la squadra, partecipa alle azioni offensive più interessanti degli azzurri, sia intervenendo attivamente nelle azioni, sia senza palla, aprendo spazi essenziali ai compagni. Ha segnato meno dello scorso anno, talvolta ha deluso, ma ritengo che l'annata del Tanque sia stata importante, per il contributo di assist, gol e azioni che ha dato agli azzurri. Se Mazzarri avesse osato di più in casa, dove le cifre mostrano quanto il Napoli abbia ceduto rispetto a Samp e Palermo, forse oggi avremmo qualche punto in più, non perchè Denis sia un fenomeno (tutt'altro!) ma perchè ha un'intelligenza tattica e quella presenza fisica di cui il Napoli, soprattutto in casa, ha sentito moltissimo la mancanza.

Mazzarri 6

A un certo punto della partita stava per fare un autentico disastro nelle sostituzioni. Sull'1 a o, verso la mezz'ora della ripresa, prima sembra che voglia mettere dentro Dossena, poi Bogliacino addirittura al posto del Tanque! Per "fortuna" il Chievo pareggia prima che Mazzarri possa togliere il Tanque e quindi ovviamente German resta in campo e continua a lavorare bene per la squadra. La papera di De Sanctis e la punizione di Lavezzi lo salvano da una figuraccia. Gestisce invece bene le sostituzioni quando toglie Grava, poco lucido e ammonito, e Maggio, affaticato. Da segnalare una sua importante dichiarazione a fine gara a Sky, su cui tornremo nei prossimi giorni, e che ci offre una prima chiave di lettura importante per il prossimo mercato del Napoli. Il tecnico infatti ammette che, con la conquista dell'Europa, la rosa del prossimo anno dovrà essere di 22 giocatori tutti di ottimo livello (portieri esclusi) più un paio di giovani da far crescere con la prima squadra.

De Marco 6,5

Appare in crescita, sempre presente e autorevole nel gestire la partita con polso fermo, arbitra come molti colleghi negli ultimi tempi: si commuove poco sulle cadute in area, salvo prestare molta attenzione ai movimenti senza palla sui calci piazzati (di qui l'espulsione di Morero), ammonisce subito per evitare che la partita degeneri, mantiene una certa uniformità di giudizio su entrambi i fronti. Devo ammettere che nell'ultimo mese e mezzo, ho visto un livello medio degli arbitri più elevato e più uniforme, con molti meno errori gravi o "strani" che in passato. Che la cura Collina e le ultime voci e sospetti stiano dando i loro risultati?

Intermezzo musicale - Hot Butter - Popcorn (1972)

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Uno dei ricordi musicali (traumi?) più vivi della mia infanzia, un brano che ricordo di aver ascoltato in fasce migliaia di volte e dappertutto!

Per anni l'ho dimenticato e poi, riascoltandolo, mi sono sempre chiesto di chi fosse... Finalmente l'ho riscoperto... Fu all'epoca un esperimento clamoroso di utilizzo dei sintetizzatori, usati per la prima volta nel mondo della musica pop alla fin degli anni '60, tra i primi i Beatles nel loro ultimo album registrato in studio, Abbey Road, del 1969.

In questo brano invece l'utilizzo dei sintetizzatori è spinto allo stremo e rappresenta comunque un punto di riferimento e progresso che influenzerà la musica degli anni a venire e che all'epoca ottenne un successo strepitoso.

Serie A 09/10 - 36ª - Chievo-Napoli 1-2

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Settembre 2008, l'ultima azzurra in Europa!

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Europa, missione compiuta!

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Stavolta niente critiche, stavolta solo gioia e felicità per aver raccolto un risultato importante, per aver centrato un obiettivo dichiarato e voluto dalla società ad inizio campionato e che l'inizio disastroso con conseguente esonero di Donadoni sembrava aver compromesso.

Il Napoli, comunque vadano le prossime ultime due giornate, è matematicamente in Europa League. dopo la vittoria degli azzurri a Chievo e la debacle del Genoa a Bari. Dopo ben 16 anni di sofferenze, sconfitte e umiliazioni inenarrabili, il Napoli torna in Europa dalla porta principale.

E' stata una rincorsa a tratti fantastica ed entusiasmante, certamente estenuante, in continua rincorsa con una squadra dotata di un motore certo non potente come quello delle squadre che lo hanno preceduto, ma con un rendimento che in alcuni momenti lo ha fatto sembrare addirittura quello di una fuoriserie.

Anche oggi a Verona si è visto perchè il Napoli è la squadra che ha pareggiato di più e perchè tante volte non ha chiuso le partite quando doveva. Tantissimi errori in zona gol, un'unica vera ingenuità difensiva che stava per costare caro e il Napoli anche oggi ha rischiato di uscire dal campo meritando la vittoria, ma racimolando l'ennesimo pareggio.

La qualificazione raggiunta oggi è un momento di passaggio e di crescita importante, il vero passo nel futuro di questa società. Non è la prima qualificazione europea dell'era De Laurentiis. Già due anni fa il Napoli colse una qualificazione europea totalmente insperata, al suo primo anno di serie A, ma lì si trattava di Intertoto, cioè di un torneo che consentì poi agli azzurri di assaggiare l'Europa League nello sfortunato scontro con il Benfica.

La partita di oggi è stata molto strana: il Chievo non ha più niente da chiedere a questo campionato e gioca i primi 20 minuti aggredendo il Napoli in ogni zona del campo. Gli azzurri sono totalmente in balia dei veronesi e non riescono praticamente mai ad affacciarsi dalle parti di Sorrentino e anzi rischiano in un paio di occasioni un gol che a quel punto il Chievo meriterebbe.

Poi, dal ventesimo minuto in poi, il Chievo comincia a mollare un po' la presa e il Napoli piano piano cresce, cominciando a rendersi sempre più pericoloso.

Inizia lo show di Denis che si procura ben 3 clamorose occasioni da rete, mostrando grandissima abilità nella fase preparatoria ma pessime scelte nel momento di concludere in porta.

Alla terza occasione fallita dal Tanque, vi confesso che ho invitato "gentilmente" German ad andarsene a quel paese...da cui è arrivato! Ero furibondo, incazzato nero, perchè avevo il terrore che avremmo pagato ancora una volta caro certi errori, come troppe volte capitato in questo campionato dei grandi sogni e delle cocenti delusioni.

Sembra che il primo tempo si avvii verso lo 0 a 0, quando quasi allo scoccare del 46' si ripete in fotocopia la stessa azione della prima palla gol azzurra: cross dalla tre quarti destra di Campagnaro e il Tanque incorna uno splendido colpo di testa tra i due centrali del Chievo.

Insomma, un primo tempo a due facce, con una prima metà disastrosa e una seconda metà con ben quattro nitide palle gol tutte per il Tanque, per cui all'intervallo l'1 a 0 appare addirittura stretto!

Il secondo tempo sembra la fotocopia del primo: Chievo di nuovo padrone del campo e Napoli timoroso e disordinato, con tantissimi errori in fase di impostazione della manovra.

Sembra comunque che il Napoli tenga, non corre rischi particolari, le squadre, visibilmente stanche, sono sempre più spezzate in due, ma ecco che sull'unico vero errore difensivo, a squadra comunque ben coperta, ma molle di riflessi, un pasticcio in condominio tra Campagnaro e De Sanctis, gli azzurri regalano un incredibile pareggio a Granoche!

Si ripensa agli errori di questa partita e di questo campionato, si creano altre occasioni sprecate malamente (vedi Hamsik), poi il Pocho, fino a quel momento protagonista solo su una splendida punizione nel primo tempo, ancora su punizione (!!!) sorprende Sorrentino e regala agli azzurri una vittoria comunque meritata e, soprattutto, l'Europa!

E adesso? Il Napoli aspetta l'Atalanta, che solo un miracolo potrebbe mantenere in serie A, ma queste sono le partite più difficili! Sarebbe fantastico conquistare matematicamente il sesto posto prima dell'ultima giornata...c'è un incrocio di risultati tra Napoli e Juve che lo consentirebbe, ma non sarà facile realizzarlo...intanto però con la vittoria di oggi il Napoli è tornato ad essere padrone del suo destino e speriamo che stavolta riesca a "tenere" fino in fondo.

Intanto grazie azzurri! Teniamoci liberi i giovedì dall'estate in poi!

Dodici spine per il mercato del Napoli

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Ospito volentieri sul blog un bellissimo articolo di Vincenzo Balzano (Tuttonapoli.net) che sintetizza la situazione degli "azzurri in esilio" che rientrano (quelli in prestito) o potrebbero rientrare (quelli in comproprietà) e i cui destini influiranno in parte anche sulle scelte del mercato in entrata.

Navarro, Vitale, Bucchi, Amodio, Calaiò, De Zerbi, Contini, Datolo, Mannini, Zalayeta , Blasi e Pià.

Sono ben dodici i giocatori che in qualche modo influenzeranno il mercato estivo del Napoli: torneranno a Castel Volturno solo momentaneamente, in attesa che venga trovata loro una nuova sistemazione.

Per alcuni sarà più semplice, per altri meno. Altri ancora potrebbero diventare pedine di scambio da inserire in eventuali trattative di mercato. Bigon è stato bravo a piazzare alcuni di loro a gennaio, il ds azzurro dovrà ripetersi prima di poter iniziare la campagna acquisti: Mazzarri non accetterebbe di partire per il ritiro estivo con una rosa che superi i trenta elementi.

Navarro: rientrerà dal prestito
secco al River Plate, le possibilità che resti in azzurro sono minime. In Argentina non è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante, diventando la riserva di Vega, portiere titolare del River. Brutta gatta da pelare per Bigon.

Vitale: anche l'esterno sinistro di Castellammare di Stabia farà ritorno a Napoli dopo l'esperienza non certo esaltante vissuta questa stagione a Livorno, culminata con la retrocessione in serie B dei labronici. Per lui solo 19 presenze fino ad ora, e nessuna traccia eclatante lasciata in Toscana. E' giovane, e ha bisogno di giocare: non dovrebbe essere difficile trovare una squadra in cui possa crescere.

Bucchi: in prestito
al Cesena, che sta lottando per un posto nei play off in serie B. Potrebbe rimanere alla società romagnola in caso di promozione in Serie A, altrimenti il Napoli dovrà cercare di sistemarlo altrove: è l'ultimo anno di contratto per lui.

Amodio: impiegato fino ad ora 14 volte dal Piacenza, tornerà a Napoli alla fine del campionato di Serie B. Ha altri due anni di contratto, anche in questo caso Bigon, insieme al procuratore D'ippolito, dovranno cercare una sistemazione diversa: non rientra nei piani di Mazzarri.

Calaiò: Napoli e Siena si ritroveranno alla fine del campionato per parlare dell'attaccante palermitano. Che in bianconero, quest'anno, ha avuto una discreta andatura, riuscendo a segnare fino ad ora sette reti, senza avere i galloni da titolare. Se il Napoli fosse interessato a Maccarone, come qualche spiffero di mercato racconta, potrebbe rientrare in un'eventuale trattativa.

De Zerbi: ha esordito proprio la scorsa settimana con la maglia dei romeni del Cluj dopo aver smaltito alcuni problemi fisici. E' molto stimato dal tecnico Mandorlini, non è peregrina un'ipotesi di rinnovo del prestito
per l'anno prossimo.

Zalayeta: rifiutava la panchina a Napoli, ha finito per farla, in parte, anche a Bologna. Il suo destino è nelle mani di Juventus e Napoli, che lo detengono in comproprietà e dovranno decidere cosa fare a fine stagione.

Contini: il Real Saragozza ha il diritto di riscatto, dopo averlo rilevato in prestito
a gennaio. Verrà riscattato se gli spagnoli riusciranno a rimanere in Liga.
Datolo: dopo un discreto inizio all'Olympiakos, con cui ha giocato anche gli ottavi di Champions League, è scivolato ai margini della squadra. I greci hanno il diritto di riscatto, ma non lo faranno valere. Tornerà a Napoli, e Mazzarri dovrà decidere sulle sue sorti. Potrebbe anche rimanere in azzurro.

Blasi: il centrocampista di Civitavecchia è in prestito al Palermo, dove però sia Zenga prima, che Delio Rossi poi non gli hanno concesso tanto spazio. Il Genoa è sulle sue tracce, si era vociferato di un inserimento del suo cartellino nella trattativa per portare Bocchetti in azzurro.
Pià: l'attaccante brasiliano è in prestito al Torino. La società granata ha il diritto di riscatto del cartellino, ma le sue prestazioni non hanno convinto. Fino ad ora, solo due reti messe a segno per lui. Vale il solito discorso: Bigon dovrà cercare di cederlo ad un'altra squadra, se non in via definitiva (il suo contratto è stato prolungato l'anno scorso), almeno di nuovo in prestito.


Fonte: www.tuttonapoli.net