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sabato 29 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 10ª - Catania - Napoli 2-1 (1' Cavani, 28' Marchese, 48' Bergessio)

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Il pomeriggio di Catania conferma uno dei pochi tabù rimasti nell'era De Laurentiis (due pareggi e tre sconfitte al Massimino) e alcune "tendenze" purtroppo negative che contraddistinguono questa stagione del Napoli:

  1. una sconfitta che arriva puntuale ogni 4 partite: troppo per una squadra che sogna di riconfermarsi ai vertici del campionato
  2. una prestazione e un risultato poco convincente in prossimità dell'impegno di Champions
  3. l'affanno della squadra quando il turnover coinvolge più di 3 o 4 elementi
  4. il contributo quasi nullo che i titolarissimi riescono a dare quando partono dalla panchina e devono "aggiustare" un risultato compromesso
  5. la mancanza di "fortuna" negli ultimi minuti di gioco proprio dove lo scorso anno gli azzurri hanno spesso fatto la differenza 
Come "sceneggiatura", questa partita mi ha ricordato quella giocata sempre in terra siciliana la scorsa primavera a Palermo: oggi, come allora, vantaggio immediato di un Cavani in crisi di gol (stavolta addirittura dopo appena 30 secondi di gioco!), ma oggi, come allora, gli azzurri incapaci di approfittare dello sbandamento degli avversari e chiudere il match come dovrebbe fare una grande squadra.

Ecco, secondo me la prima mezz'ora di Catania ha confermato che il Napoli, pur se dotato di notevoli valori, superiori a quello di quasi tutte le squadre del torneo, non ha quella forza mentale necessaria a gestire due competizioni a livelli così elevati.

Il Catania, dopo i primi 20 minuti di dominio azzurro, prende in mano tatticamente il centrocampo e la partita, favorito anche dalla presenza del poco esperto (nel ruolo) Santana e da una condizione mentale non ottimale di alcuni uomini quali Lavezzi e Zuniga, troppo distratti e imprecisi.

Il gol di Marchese (28') infatti, pur rappresentando il primo vero pericolo verso la porta azzurra, è il frutto di una pressione sempre più forte che il Catania mette sul campo e di un poco convincente approccio difensivo nel frangente del gol da parte di Zuniga (la cui respinta sarebbe comunque costata quasi certamente un rigore) e Fernandez che è troppo di fianco (e non davanti) a Gomez per impedirgli il tiro che, rimpallato dal braccio di Zuniga, mette Marchese davanti a De Sanctis.

Dieci minuti dopo (38') il Napoli viene anche graziato da Almiron che di prima mette di poco a lato al termine di una bellissima trama, sempre di prima, tra Gomez e Bergessio.

Due minuti dopo si vede finalmente Lavezzi che si fa ribattere sulla linea di porta un tiro destinato in fondo al sacco, ma dopo altri due minuti (42') Santana dà la svolta (negativa) alla partita degli azzurri: il Catania, già disinvolto nella manovra, quasi spregiudicato con la sua difesa a 3 e con una grande aggressività sia sugli esterni sia in mezzo al campo, prende ancora più in mano l'inerzia della partita costringendo il Napoli a dover macinare chilometri per recuperare palla e ripartire.

Solo tre minuti nella ripresa e il Catania passa: Zuniga rinvia male un pallone dalla propria area con la complicità di Dossena, ne approfitta Ricchiuti (uomo partita visto che grazie a lui il Catania va prima in vantaggio di uomini e poi in vantaggio di gol) con un cross da sinistra verso destra che pesca Bergessio dall'altra parte: Fideleff è in ritardo sull'uomo, Fernandez si lascia scavalcare dal cross e Bergessio a mezzo metro da Fernandez, alla sua destra, uccella De Sanctis con una ben assestata deviazione di testa.

A questo punto il tema tattico della partita diventa prevedibile: Catania tutto dietro a difendere e ripartire con contropiedi velocissimi ma sempre più rari e inefficaci col passare dei minuti e il ridursi del fiato, il Napoli tutto avanti che si mette a quattro dietro (Zuniga, Cannavaro, Fernandez e Dossena, poi Maggio) e Dzemaili e Hamsik a sostegno di Inler in mezzo al campo con Pocho e Matador davanti.

Tanti passaggi, tanta corsa, ma anche tanto disordine e una sola vera occasione al 75' con una triangolazione tra Pocho e Inler con l'argentino che sbilanciato la mette fuori di un soffio ad Andujar completamente immobile.

Ci sarebbe anche un'altra chance proprio al 90' quando Lavezzi serve un cross radente a Dzemaili il cui tiro dal limite viene respinto da Spoldi ma il gol eventuale non sarebbe stato valido per la posizione di fuorigioco attivo di Maggio (sulla traiettoria del tiro dello svizzero).

Il Catania approfitta delle debolezze degli azzurri e conferma, come avevo avuto già modo di apprezzarlo in più di una partita quest'anno (contro Inter e Fiorentina in particolare) di essere una squadra ben più forte di quelle in lotta per la salvezza: Montella sta facendo un lavoro tattico a mio avviso straordinario su un telaio peraltro ottimamente costruito da uno dei miei dirigenti sportivi preferiti, un autentico "genio" come Lomonaco.

Del Napoli si è già detto: non basta però a mio avviso prendersela col turnover quando comunque schieri in campo alcuni titolarissimi (Cavani, Inler, Cannavaro, Lavezzi, Dossena,ecc.) che dovrebbero garantire qualità e gol... E' bella, bellissima l'avventura Champions ma, molti si cominciano a domandare, che ne sarà del Napoli il prossimo anno quando pur avendo superato il girone di Champions, gli azzurri si fermeranno agli ottavi e saranno lontani dalle prime posizioni del campionato?

Un Napoli senza Champions (e magari addirittura senza Europe League) il prossimo anno ridimensionerà livello tecnico e ambizioni? Venderà i suoi giocatori più importanti orfani della vetrina europea? Una società che dimostri di essere davvero lungimirante deve prepararsi al meglio ad ipotesi di scenario di questo tipo e non lasciarsi "ubriacare" dalla massima ribalta europea e dai pur notevoli introiti che essa porta con sè.


***

De Sanctis: 6,5 - Due interventi su punizioni di Lodi non pericolosissime ma impegnative. Graziato al 34' dall'errore di mira di Almiron sulla fulminante combinazione con Gomez e Bergessio dove Morgan era completamnte spiazzato. Incolpevole sui due gol.

Fernandez: 5,5 - Non convince appieno in termini di reattività sia sull'azione che porta al gol di Marchese, sia sul raddoppio di Bergessio. Si fa anche superare da Gomez in un altro frangente per fortuna senza danni, ma mostra anche numerose ed eleganti chiusure

Cannavaro: 6 - Grintoso e determinato, non facile guidare una difesa di semi esordienti e vedersela con un "bestione" come Bergessio che ha anche discrete qualità tecniche e che gli sfugge in occasione del raddoppio catanese

Fideleff: 4,5 - Troppe volte in imbarazzo: si fa chiudere troppo spesso sull'angolo e non riesce a liberarsi tempestivamente del pallone e subisce la fisicità e la furbizia di Bergessio in occasione del gol. In avanti si nota su una palla alta messa fuori di testa al 9' (dal 59' Maggio: 5,5 - La situazione tattica dovuta all'inferiorità numerica e la dedizione difensiva del Catania non gli permette di esprimere le sue qualità)

Inler: 5,5 - Luci e ombre: prezioso in fase difensiva, qualche buona apertura ma accanto a lui non c'è il dinamismo di Gargano o la precisione di Dzemaili. Con l'ingresso del connazionale cresce di livello anche la sua prestazione (pregevole una triangolazione che porta al tiro Lavezzi), ma non abbastanza per riequilibrare le sorti della gara.

Santana: 4,5 - Fa cose buone in mezzo al campo, anche in fase di contrasto, ma non sa gestire il carico del primo cartellino giallo e commette un secondo fallo magari non grave ma tremendamente ingenuo: è evidente che ha peccato di inesperienza specifica nel ruolo nella gestione dei falli

Dossena: 5,5 - Bellissimo il cross per il vantaggio azzurro, fa cose buone sia in fase offensiva che difensiva. Tende a disunirsi e innervosirsi nel primo tempo e ad inizio ripresa pasticcia con Zuniga agevolando il cross da cui nasce il gol di Bergessio (dal 68' Hamsik: 5 - Gioca molti palloni anche con discreta pulizia tecnica, ma le sue iniziative non fanno la differenza che la partita richiederebbe)

Zuniga: 5 - Non è il solito Zuniga: fa un paio di cose straordinarie, come una discesa "alla Maggio" con cui taglia il campo da destra al centro portandosi avanti il pallone per quasi sessanta metri, ma in altri frangenti appare troppo impreciso sia in fase difensiva (vedi il suo movimento che disorienta Fernandez in occasione del gol di Marchese, con in più un fallo di mano che ci sarebbe costato il rigore e il pasticcio con Dossena che dà il via al raddoppio catanese) che in fase offensiva, dove più volte sbaglia cross e appoggi facili

Lavezzi: 5,5 - Nel primo tempo ininfluente e distratto, come quando appoggia il pallone ...a Dzemaili che si scalda sulla linea linea laterale (mai vista una cosa simile in 30 anni che seguo il calcio!). Si rende pericoloso quando Bellusci gli sventa sulla linea un tiro ad Andujar battuto e nella ripresa ci mette tutto quell'impegno e quella grinta (sfiorando anche il gol del pareggio dopo bella triangolazione con Inler) che sono mancate nel primo tempo, ma questa la considero un'aggravante

Mascara: 5 - Tanta corsa, tanta volontà, ma incide solo nell'azione del gol di Cavani (dal 49' Dzemaili: 6 - Con lui in mezzo al campo il centrocampo, pur in inferiorità numerica, trova maggiore equilibrio e una maggiore qualità e fluidità nella manovra

Cavani: 5,5 - Ritrova il gol con uno spunto dei suoi sul primo palo dopo 30 secondi e al 13' pizzica di nuovo Andujar. Conferma la tendenza a partire decentrato e attacca meno dello scorso anno l'area di rigore, lasciando a Lavezzi e più spesso a Mascara il compito di infilarsi in area. Non mi è piaciuta l'intepretazione tattica della ripresa.

Mazzarri: 5,5 - Vedi Chievo: turnover obbligato, considerando che il Napoli è atteso da due match fondamentali con Bayern e Juve e quindi alcuni uomini chiave devono per forza riposare oggi. I ragazzi in campo non lo aiutano: troppi giocatori distratti (Lavezzi, Zuniga) o a cui tremano le gambe (Fideleff, Fernandez) o che entrando in campo non fanno la differenza (Maggio, Hamsik). Se poi ci si mette anche Santana...

Arbitro Celi: 6 - Solo un errore al 15' quando non ammonisce Almiron per duro fallo su Santana. Solerte invece, a parti invertite, nel punire gli ingenui falli di Santana: in questo, a parte la leggerezza del nostro argentino, ho riscontrato una non perfetta uniformità nella distribuzione dei cartellini

giovedì 27 ottobre 2011

La "lotteria" del biglietto per il Bayern

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"Mai a Napoli, nella storia della Polizia di Stato e della Sicurezza in generale si è vista la messa in pericolo di centinaia di vite di cittadini e di poliziotti e carabinieri.


Le divise dello Stato hanno, ancora una volta, dovuto sopperire alle gravissime carenze funzionali e strutturali dello Stadio San Paolo.


E’ anche accaduto che un intero quartiere è stato sequestrato dalla sosta selvaggia dei veicoli messi in strada da coloro che volevano acquistare i biglietti per la partita Bayern-Napoli.


Persone che non potevano andare a lavorare, autobus bloccati ed i pochi poliziotti presenti costretti a subìre gli strali dei cittadini disperati senza potere far nulla.


Dopo una notte di attesa, gli acquirenti dei biglietti per la partita Bayern-Napoli, vista la totale disorganizzazione e viste le gravi carenze strutturali, hanno deciso, come un fiume, di irrompere davanti alle biglietterie creando un gravissimo pericolo per le proprie vite, quelle degli operatori di Polizia e degli steward.


Mai si era visto un orrore del genere, gente ammassata come animali, priva di qualsivoglia supporto e conforto, allo sbando, tifosi disperati in cerca di un biglietto.


Per ore interminabili poliziotti ed i carabinieri hanno dovuto fronteggiare, gli acquirenti dei biglietti e contenere quel fiume umano disperato dove era stata messa a grave rischio l’incolumità di tutti.
Il Sindacato Polizia Nuova chiede al Prefetto ed al Questore che, per tutelare la vita e l’incolumità di tutti i soggetti messi in pericolo stamattina, ad horas venga vietata la vendita dei biglietti allo Stadio San Paolo.


La vita, l’incolumità e l’Ordine Pubblico valgono più del prezzo di in semplice biglietto!!!""

Il Segretario Generale ddi Polizia Nuova 
DI MARIA Pasquale

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Credo che questo comunicato abbia bisogno di pochi commenti: solo uno sforzo congiunto tra amministrazione comunale e societa' sportiva Calcio Napoli puo' evitare o limitare il ripetersi in futuro di scene come quelle viste stamattina e, purtroppo, anche piu' di una volta, lo scorso anno.

Elogiavamo proprio la scorsa settimana l'avvio del servizio sperimentale di vendita dei biglietti su Internet per le partite interne del Napoli: c'e' bisogno di estendere al piu' presto questo servizio e garantirne "onesta' ed efficienza" di funzionamento, senza "misteriosi" blocchi di sistema.

Anche questo e' ...il Napoli che vorrei...

Silenzi e comunicazione

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Ieri sera silenzio stampa degli azzurri: per fortuna la ragione non era quella che adombravo a fine articolo (la situazione familiare di uno dei calciatori della rosa), ma molto piu' futile o banale, se vogliamo.

Il Napoli (e Mazzarri) si e' abituato molto bene, forse troppo: giocando dall'inizio della stagione quasi sempre in anticipo o in posticipo, quindi non in contemporanea con altre partite, raramente si e' dovuto sottostare al paziente rituale delle attese a Sky, a Mediaset e alla Rai.

Finiva la partita et voila': subito interviste, magari lunghe, toste, aggressive, ma, come si dice "sporche, maledette...e subito".

E invece ieri sera lo stress di dover aspettare qualche minuto in piu' (pare che sia stata questa la ragione della "sparizione" di Mazzarri) ha mandato in crisi (ancora una volta, aggiungerei) l'apparato della comunicazione della societa' azzurra.

Non e' stata sinceramente una gran figura: forse uno come Walter De Maggio quando parte con le sue considerazioni a volte sfocia nel qualunquismo, ma a parte i toni forse un po' caricati ad arte per accattivarsi l'attenzione del suo pubblico, oggi a Radio Goal faceva un ragionamento tutto sommato condivisibile: Sky, Mediaset, piuttosto che la radio ufficiale del Napoli hanno dei contratti e pagano il Napoli per avere la garanzia di poter intervistare dei tesserati a fine partita e parte di quei soldi finanziano l'ingaggio dello stesso Mazzarri, quindi il tecnico dovrebbe essere piu' paziente e rispettoso dei riti e dei tempi del post-partita, per quanto gravosi essi possano essere.

Non e' pero' solo "colpa" (o responsabilita') di Mazzarri: anche la societa' ha "assecondato" (va capito quanto volentieri...) questo atteggiamento a cui ha cercato di riparare parzialmente oggi offrendo alle emittenti ieri "defraudate" la possibilita' di ascoltare il capitano Cannavaro e Maggio, tra i migliori nella serata di ieri.

Resta pero' il danno di immagine procurato alle suddette emittenti ieri sera, alla reputazione della stessa societa' per non parlare dei (troppo dimenticati) "diritti" dei tifosi, i veri "defraudati" della situazione.

D'accordo il Napoli non e' l'unico esempio di comportamento non irreprensibile in un post partita, ma se De Laurentiis fa tanti sforzi per distinguere la sua creatura per farne un modello, credo che episodi come questi non facciano bene alla "reputazione" del Napoli, specie dopo tutte le energie che il Presidente ha profuso quest'estate per portare il Napoli all'attenzione dei media nazionali e internazionali.

Oggi e' un altro giorno e si e' visto, ma, come soleva dire Pirandello, cio' che e' fatto resta fatto... speriamo piuttosto che quanto accaduto ieri serva di lezione per il futuro e che magari la societa' chiarisca meglio al suo interno (e verso l'opinione pubblica) come intende gestire la sua linea di comunicazione evitando di portare avanti guerre di retroguardia contro questo o quel giornalista o questa o quella testata, come purtroppo avvenuto anche durante il ritiro estivo di Dimaro.

mercoledì 26 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 9ª - Napoli - Udinese 2-0 (20' Lavezzi, 44' Maggio)

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Martedì scorso il Napoli rompe il tabù Neuer (solo 1 gol subito in stagione prima della "visita" al San Paolo), stasera fa ancora meglio rifilando al pur straordinario Handanovic (che evita un altro paio di gol) il doppio dei gol subiti finora dal portierone bianconero tra campionato e Europe League.

Il Napoli vince, convince col passare dei minuti dopo un inizio lento e quasi impacciato degli azzurri e con questa vittoria si rimette in linea di galleggiamento rispetto alle posizioni di vertice del campionato (Juve 16, Lazio e Udinese 15, Napoli e Milan 14).

Alla vigilia temevo tantissimo che l'Udinese potesse stritolare gli azzurri a metà campo imbavagliando la manovra azzurra e ripartendo in velocità con il talentino rumeno Torje e l'ormai maturo Floro Flores.

I primi minuti sembrano confermare tale timore: il Napoli parte pianissimo, senza ritmo e fatica a trovare gli spazi: Hamsik deve tirare da fuori al 14' per poter tentare di impensierire l'imbattibile Handanovic e due minuti dopo riesce pure a perforare il portiere bianconero raccogliendo di testa una punizione battuta sul lato sinistro, ma è fuorigioco e De Marco giustamente annulla.

Passano però solo 4 minuti e all'improvviso Cavani stoppa a seguire un pallone ricevuto dal Pocho intorno ai 20 metri dalla porta, alza un pallone "a palombella" in uno spazio nel quale si infila lo stesso Pocho che al volo trafigge Handanovic: ne fa pochi il Pocho, specie al San Paolo, ma anche stasera il gol è di rara bellezza!

Il vantaggio azzurro costringe l'Udinese ad avanzare almeno un po' il baricentro e gli azzurri sono abilissimi a compattare le linee di centrocampo e attacco, rendendo vana la teorica superiorità dell'Udinese a centrocampo, rubando palla e ripartendo fulmineamente per linee centrali creando quasi sempre delle situazioni di uno contro uno tra gli attaccanti azzurri e i difensori dell'Udinese.

Nel frattempo però (34' e 39') i "soliti" due miracoli di De Sanctis su Floro Flores e Asamoah (per il resto annullato per tutto il resto della partita!) e poi il raddoppio con bellissimo schema su punizione: Inler basso rasoterra sulla sinistra per Dzemaili che da ala mette un perfetto cross per la testa di Maggio.

Il 2 a 0 stordisce l'Udinese che nella ripresa tenta di aggirare più volte la munitissima fase difensiva degli  azzurri che si muovono in modo quasi perfetto tutti compatti sulle tre linee rendendo impossibile qualunque iniziativa dei friulani. E' anzi il Napoli che in tre occasioni sfiora il 3 a 0 con Lavezzi (58', para Handanovic al termine di un pregevole triangolo con Hamsik), Zuniga (81' su assist in velocità del Pocho che lo mette solo davanti ad Handanovic) e Cavani (84' che manca di un soffio un cross radente troppo forte di Dossena al termine di una bellissima ripartenza veloce).

Sento in giro molte, troppe critiche dei tifosi: è vero che anche a me dopo la partita di Cagliari sono venuti alcuni dubbi ma per stasera le ritengo davvero pretestuose: ho visto una squadra che certamente fa ancora fatica ad esprimersi con la velocità fulminante a cui eravamo abituati, ma ho visto tanti elementi che mi restituiscono una certa fiducia:
  • la compattezza non solo della difesa, ma di tutta la fase difensiva azzurra: hanno difeso tutti e dieci con grande impegno e con notevole attenzione nei movimenti difensivi
  • la crescita di alcune seconde linee azzurre che cominciano a dare un contributo importante (Dzemaili e  Santana)
  • l'intensità e la qualità della prestazione del Pocho e di Cavani
  • l'equilibrio e la capacità di integrarsi tra i due svizzeri a centrocampo, a dispetto dei commenti di molti tifosi nel dopo partita: non hanno mai smarrito il filo del gioco, rallentando e accelerando con una puntualità fino ad oggi mai vista, agevolati dal lavoro difensivo dei laterali e dei tre tenori 
  • la tranquillità con cui la squadra ha gestito il vantaggio nella ripresa, non esponendosi mai a seri pericoli e anzi creando alcune pericolose occasioni per incrementare il vantaggio
Degna di nota è anche la tenuta del terreno di gioco, che ha drenato benissimo (e senza teloni!) l'abbondantissima pioggia caduta nelle ultime 24 ore, e delle strutture interne del San Paolo: cinque anni fa, con una giornata così, avremmo avuto un terreno al limite della praticabilità e spogliatoi sotto un metro d'acqua: anche questo è un segnale importante dei progressi che questo Napoli sta "imponendo" a Napoli città.

Sorprendente appare invece il silenzio stampa di fine partita del tecnico e della squadra: non sono ancora chiari i motivi di questa decisione, mentre scrivo queste righe, visto che la società non ha fornito alcuna spiegazione in merito alla scelta di non parlare: ho la sensazione che la ragione sia grave ed extracalcistica...penso in particolare ad una situazione familiare difficile che sta vivendo uno dei componenti della rosa, di cui si è fatto cenno nei giorni scorsi...non mi esprimo per discrezione e sperando che non sia quello che penso... Nelle prossime ore sono sicuro che capiremo meglio i motivi di questa improvvisa decisione.

Intanto godiamoci questa vittoria e questa finalmente convincente prestazione degli azzurri.


***

De Sanctis: 8,5 - Intorno alla mezz'ora del primo tempo stavo notando la totale inattività di De Sanctis e mi chiedevo: "Quando arriverà il miracolo di stasera?". Meno di 5 minuti dai miei pensieri e Morgan (34') nega un gol da antologia a Floro Flores che si coordina per una mezza sforbiciata al volo dal limite dell'area che lui vede all'ultimo istante e respinge in angolo con la mano sinistra. Passano 5 minuti e un altro splendido tiro al volo dal limite di Asamoah viene sventato in angolo. Due parate da campionissimo, decisive ai fini della vittoria!

Campagnaro: 8 - In condizioni strepitose: non solo dalle sue parti non si passa ma si esibisce anche in diagonali e virtuosismi tecnici in fase difensiva e in qualche importante progressione offensiva

Cannavaro: 8 - Giocare contro l'amico Floro non è facile: ormai l'ex talentino azzurro è un maturo e straordinario attaccante di razza, come ha dimostrato la scorsa settimana contro l'Atletico Madrid (con gol al suo rientro) e questa sera con una mezza rovesciata da cineteca. Però Paolo cerca di sfruttare il suo senso dell'anticipo per isolare Floro da gioco dei bianconeri, riuscendoci con impressionante continuità per tutti i 90 minuti

Aronica: 8,5 - Chiusure da ovazione, diagonali puntuali e straordinarie, a un certo punto Torje lo deve fermare con le cattive in evidente stato (confusionale) di frustrazione: mi sono sempre arrabbiato per le troppo ingenerose critiche a Totò, ma un Aronica così non si era mai visto: è davvero al punto più alto delle sue capacità fisiche, tecniche e tattiche. Nella perfezione (quasi) assoluta di Totò, solo un errore, forse per stanchezza, negli ultimi minuti in fase di alleggerimento, ma i compagni rimediano immediatamente

Maggio: 7 - Straordinaria elevazione in occasione del gol accompagnata dal giusto tempismo per farsi trovare libero all'appuntamento. Per il resto buone progressioni offensive e preziose chiusure in fase difensive a protezione di Campagnaro e a dare densità al centrocampo azzurro e sicurezza alla linea dei centrali difensivi

Dzemaili: 7,5 - Più lo osservo con attenzione e più mi piace e non capisco proprio alcuni assurdi voti di insufficienza che ho visto e sentito per la prestazione (a mio avviso già buona) di Cagliari: stasera si riconferma dando equilibrio in mezzo al campo e un pizzico di qualità nelle incursioni offensive: è lui che va a procurarsi la punizione dal limite da cui scaturisce il 2 a 0 ed è sempre lui che esegue alla perfezione il cross (bellissimo!) per la testa di Maggio: certo a guardarlo sembra un po' sgraziato, un po' ingobbito, non ha una bella corsa, ma  Blerim si integra perfettamente col suo compagno di reparto e di nazionale migliorandone addirittura la prestazione. Degna di nota al 57' una splendida apertura profonda di 40 metri a pescare Cavani in profondità (dall'80' Zuniga: 6,5 - Sfiora un gol appena entrato, poi difende e riparte con grande continuità)

Inler: 7,5 - Vedi Dzemaili: grazie all'equilibrio sui lati offerti da Dossena e Maggio e al lavoro del suo compagno di nazionale, Gokhan finalmente sembra perfettamente a suo agio nel centrocampo azzurro, laddove alla vigilia temevo fortemente che andasse in sofferenza per l'inferiorità numerica in mezzo al campo. Invece il guerriero contrasta e filtra, smista il gioco con velocità e in più avvia perfettamente lo schema da cui scaturisce il 2 a 0

Dossena: 6,5 - Non appare brillantissimo, specie nel primo tempo, dietro la barba particolarmente lunga come forse lo sono le sue malinconie degli ultimi tempi: però il suo lavoro è sempre professionale e seppure si vede meno del solito sui cross, aiuta molto a centrocampo facilitando la vita di Aronica. Meglio nella ripresa anche se calibra male un assist per Cavani alla fine di un fulmineo contropiede avviato dal Pocho (dall' 88' Mascara: 6,5 - Gioca una manciata di secondi ma anche lui ha il tempo di tessere una bellissima manovra offensiva liberando Maggio quasi di prima sulla fascia per un pericoloso cross al centro di Cristian)

Hamsik: 7 - Stavolta gioca e osa, talvolta sbaglia (come quando nel primo tempo si fa beccare due volte in fuorigioco e un gol gli viene annullato), ma è meglio che uno del suo talento osi e sbagli piuttosto che limitarsi ai soliti passaggetti all'indietro come a Cagliari. E' anche grazie a lui che la teorica inferiorità numerica a centrocampo sul campo non si vede. Molto bello un suo triangolo al 58' con il Pocho con cui il talento argentino viene messo solo davanti ad Handanovic (dal 74' Santana: 6,5 - L'ho visto anche stavolta molto tonico: due contrasti vinti a centrocampo e una sveltezza di gambe vista per la prima volta domenica a Cagliari. Fisicamente sembra recuperato e i contrasti vinti sembrano dare ragione a Mazzarri per un eventuale saltuario impiego dell'argentino anche a centrocampo per dar fiato ai due mediani svizzeri)

Lavezzi: 8,5 - Torna il Pocho dei bei tempi e arriva un gol da cineteca (dopo ben 366 giorni di digiuno casalingo), un gol fallito di un soffio su pasticcio colossale di Handanovic e tantissime progressioni che terrorizzano la difesa udinese, in particolar Ferronetti. Due chicche anche nella ripresa: al 58' fulmineo triangolo con Hamsik e tiro sventato miracolosamente da Handanovic e all'81' libera solo verso la porta Zuniga con un assist delizioso di prima

Cavani: 7 - Non trova ancora la via della rete, ma stasera trova una posizione da rifinitore che ci svela un lato quasi inedito della immensa classe del Matador: duetta da virtuoso con il Pocho per il gol del vantaggio e si fa trovare sempre puntuale ad ispirare con qualità la manovra azzurra. In più in un paio di situazioni mostra una volta di più la sua eccezionale bravura nella fase difensiva abbassandosi sulla linea dei centrocampisti fino a completare anche una diagonale sulla linea dei centrali difensivi. Sfiora il gol nel finale su assist di Dossena: manca la palla di un soffio ma non è lui  in ritardo sulla palla, bensì Dossena a sparargliela fortissimo rendendone impossibile l'aggancio vincente. Bellissima prestazione, anche senza gol!

All. Mazzarri: 8 - Avevo il terrore che il Napoli andasse in crisi per l'inferiorità numerica a centrocampo, ma disponendo il tridente a stretto contatto con la linea mediana aiuta la nostra guardia svizzera a non andare in affanno contro i cinquecento mediani schierati da Guidolin: in questo modo i tenori ripartono infilandosi negli spazi della tre-quarti udinese mettendo in crisi i difensori e costringendoli più di una volta a pericolosi uno contro uno. Finalmente, per una volta, Mazzarri riesce a mettere tatticamente nel sacco Guidolin. Incoraggianti  e vistosi i progressi fisici di Dzemaili, Santana e Mascara che lasciano ben sperare per le prossime settimane.

Arbitro: De Marco: 8 - Solo una sbavatura dovuta all'errore di un suo collaboratore di linea che nel primo tempo vede un inesistente fallo di mano di Aronica. Per il resto un grande e precisissimo arbitraggio con oculata distribuzione dei cartellini e perfetta valutazione dei falli e dei fuorigioco. La sua presenza in campo passa quasi inosservata, mai protagonismi fini a se stessi. Insomma di gran lunga il miglior arbitraggio visto fino ad oggi, speriamo continui così!

domenica 23 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 8ª - Cagliari - Napoli 0-0

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 E se il Napoli fosse una incompiuta? Se fosse l'anno del "vorrei ma non posso"? O del "vorrei ma non abbastanza"? Se insomma la "fame" di Champions diventasse "sazietà" in campionato?

Le continue dichiarazioni societarie delle ultime settimane condizionano in modo evidente il cammino in campionato: è chiaro che andare avanti in Champions può portare prestigio, punti Uefa (si calcola che con i 5 punti del girone il Napoli sarebbe già in terza fascia se il prossimo anno si ripresentasse in Champions) e soldi, tanti soldi (ben tre milioni di euro questa settimana tra incasso e premio partita Uefa per il punto col Bayern), ma sarebbe un peccato mollare la testa di questo campionato proprio quest'anno che il panorama delle contendenti appare poco "irresistibile".

Con un pizzico di attenzione e determinazione in più il Napoli avrebbe potuto bissare il successo dello scorso anno, ma appaiono  troppe le questioni ancora irrisolte e i giocatori azzurri in crisi di identità.

Primo tempo pirotecnico in termini di occasioni, frutto però più delle lacune difensive che della bravura degli attaccanti:  al 1' traversa di Dossena su cross di Santana, al 4' Nenè si fa ipnotizzare da De Sanctis dopo aver a sua volta ipnotizzato Gargano, al 7' Santana la mette di poco a lato con tiro da fuori, al 14' Agazzi a valanga salva su Zuniga, al 24' Nenè prende la parte alta della traversa, al 33' sembra gol fatto per il Napoli, ma Santana centra il palo in girata da pochi passi e tre minuti dopo traversa di Naingolan su splendido tiro da fuori e al 40' ancora Agazzai ancora su Santana, forse il migliore dei suoi nel primo tempo.

Nella ripresa spazi più larghi, idee più confuse, sembra si possa segnare da un lato e dall'altro perchè difese e centrocampi concedono tantissimo per la crescente stanchezza, ma le occasioni vere sono pochissime (2 volte Aronica salva su Tiago Ribeiro al 75' e due occasioni enormi per Dzemaili e Maggio tra il 76' e l'83').

Poteva essere un 2 a 2 o un 3 a 3, alla fine non cambia molto: il Napoli mostra quanto sia difficile,  nonostante gli ingenti investimenti di mercato di questa estate, competere sui due fronti specie quando dalla società arrivano messaggi chiari in favore della Champions.

Ma non c'è tempo di riflettere: se svolta ci può essere lo sapremo già mercoledì sera, se il Napoli avrà la forza di rimettersi in scia della zona scudetto battendo una Udinese che appare in assoluto stato di grazia (andate a vedervi i gol fatti oggi al Novara!): anche un pareggio potrebbe voler dire una resa rispetto al campionato inopinatamente anticipata.

***


De Sanctis: 6,5 - Provvidenziale al 4' quando si lancia sui piedi di Nenè lanciato a rete. Incolpevole sulla traversa di Naingolan, forse un po' sorpreso su quella di Nenè. Qualche spavento nella ripresa, ma nulla più.

Campagnaro: 6 - Dalle sue parti con Cossu e le avanzate di Agostini non vive momenti tranquilli. In avanti dovrebbe sfruttare maggiormente la lunga gittata delle sue rimesse laterali, cosa che comincia a fare con maggiore puntualità nella ripresa.

Fernandez: 6,5 - Solo un grossolano errore di appoggio a fine primo tempo, ma per il resto tanta pulizia nei disimpegni difensivi e nel rilancio dell'azione.

Aronica: 6,5 - La sua esperienza è preziosissima per compensare l'inesperienza di Fernandez: risolve con grande furbizia un paio di situazioni davvero complicate e nella ripresa si immola due volte in pochi istanti su due "bombe" di Tiago Ribeiro

Zuniga: 6,5 - Magari meno propositivo ed esplosivo di Maggio, ma prezioso in fase difensiva e utile in fase di appoggio. Peccato per il tiro da fuori a tempo scaduto con alcuni compagni liberi in posizione migliore per concludere

Dzemaili: 7 - Non tocca palla per i primi 20 minuti, ma poi riesce a entrare in partita facendosi trovare spesso nel posto giusto per spezzare la manovra cagliaritana e ripartire. Al 75' ha tra i piedi la palla del match al termine di uno splendido contropiede simile a quello vincente dello scorso anno (stavolta il Cagliari era sbilanciato per un calcio d'angolo) ma la palla si spegne su Agazzi. Nel finale splendido cambio di gioco rasoterra per Maggio messo solo davanti ad Agazzi. Giocatore ritrovato che ha dimostrato che anche come mediano può offrire ritmo e qualità

Gargano: 5,5 - Spesso addirittura sulla linea dei centrali difensivi quando la squadra si sbilancia in avanti, commette un gravissimo errore al 4' quando regala a Nenè una palla che solo la bravura di De Sanctis ha evitato si trasformasse in un gol immediato per il Cagliari. Non appare straripante come il mese scorso, ha tirato troppo la corda in questo ultimo mese, tanto che dopo un altro grave errore in fase di appoggio è costretto ad arrendersi per un infortunio muscolare speriamo non troppo grave (dal 71' Inler: 5,5 - Ancora non convince, sembra in difficoltà nel centrocampo " a due" degli azzurri, quando di fronte si trova un centrocampo " a tre" come quello del Cagliari. Va anche detto che è dovuto entrare a freddo per l'infortunio di Gargano)

Dossena: 6,5 - Buone chiusure difensive e ottime iniziative con sovrapposizioni e cross continui purtroppo sempre poco sfruttati dagli attaccanti azzurri. Prende una traversa dopo appena un minuto di gioco

Santana: 7 - Finalmente Santana è arrivato a Napoli! Comincia al 1' col cross che Dossena stampa sulla traversa, poi al 7' la mette di poco a lato, al 33' clamoroso palo da pochi passi ad Agazzi battuto e poi ancora al 40' Agazzi gli para un'altra conclusione. In mezzo a questa "abbondanza" una continuità di partecipazione al gioco e un tono fisico mai visto fino ad oggi (dal 68' Maggio: 6,5 - Anche "part time" rischia sempre di essere decisivo: sui piedi all'83' la palla della possibile vittoria e poi altre iniziative che mettono in apprensione la difesa sarda. Buona anche una copertura difensiva su Cossu)

Lavezzi: 5,5 - Eccessivamente grintoso: sebbene l'ammonizione non sia affatto meritata, in realtà però va a contrastare nella fase difensiva con una aggressività quasi "violenta". Purtroppo però non risulta mai decisivo (dal 55' Hamsik: 5,5 - Inizia con tre palle giocate e sono tre sponde all'indietro: troppe volte Marek rinuncia a mettere in gioco il suo talento giocando troppo spesso spalle alla porta...lo fa anche oggi e i risultati, in termini di pericolosità offensiva, purtroppo si vedono)

Cavani: 5,5 - Tanta corsa, tante imprecazioni, ma nessuna luce in fase conclusiva: va anche detto che la squadra costruisce davvero poco per il Matador...non gli porta neanche una banderilla... però anche lui appare davvero tanto svagato, come nel caso del tiro di Maggio parato da Agazzi dove il Matador non "attacca" il portiere sulla respinta

All. Mazzarri: 6 - Stavolta un turnover equilibrato come lo avevamo immaginato e  proposto qui sul blog dopo la serata di Chievo: un cambio per reparto per non snaturare troppo il telaio tecnico-tattico della squadra. A suo merito quest'oggi quello di aver ripresentato un Santana che in queste condizioni può diventare un ricambio preziosissimo. Ci sono però degli equivoci tattici ancora non risolti e che rischiano di rimanere tali: Inler appare troppo in difficoltà contro centrocampi a tre, Lavezzi si sbatte tantissimo ma non offre alcun pericolo alle squadre avversarie, Cavani è l'ombra del Matador, Hamsik gioca solo in orizzontale o a palla indietro. E allora chi costruisce gioco? Chi procura gli assist? Chi tira in porta? Si attende una svolta a questo campionato che tarda ad arrivare. Siamo al limite massimo che questa squadra può esprimere? Pesa troppo lo stress psico-fisico della Champions?

Arbitro: Banti: 7 - Mezzo voto in meno per l'ammonizione "a comando" a Lavezzi richiesta a gran voce dai tifosi cagliaritani, per il resto direzione di gara abbastanza pulita, senza dare sfogo alle sue manie di protagonismo. Non commette errori e sventola i cartellini quando nota qualche accento agonistico eccessivo, non cadendo nelle continue "trappole" di Cossu che cade anche quando nessuno lo tocca

venerdì 21 ottobre 2011

Storico: parte il servizio sperimentale per la vendita online dei biglietti delle partite del Napoli!

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Riprendiamo e pubblichiamo quanto apparso oggi sul sito ufficiale del calcio Napoli: un ulteriore passo avanti verso una dimensione davvero internazionale della nostra grande passione azzurra.


La SSC Napoli è lieta di comunicare che, a far data dal 21 ottobre 2011, è stato avviato un servizio sperimentale per la vendita on line dei biglietti per le partite casalinghe del Napoli, disputate allo stadio San Paolo.

È sufficiente collegarsi al sito web ufficiale della SSC Napoli, www.sscnapoli.it e cliccare nella sezione "insieme allo stadio" oppure accedere direttamente dal banner “ ticket on line” presente nella home page del sito ufficiale SSC Napoli.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero  identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

https://biglietteria.listicket.it/utilizzatori/indexdigitali.php

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio, ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.

La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

La SSC Napoli informa che il servizio è svolto in via sperimentale, e prevede l'acquisto di biglietti per la sola tribuna Posillipo, con tariffa intera, under 16 e donne.

SSC Napoli S.p.A. Direzione Commerciale e Marketing

martedì 18 ottobre 2011

Champions 2011-12: 3a - Napoli - Bayern Monaco 1-1 (2' Kroos, 39' aut. Badstuber)

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Grandi numeri accompagnano i portieri di Napoli e Bayern: da una parte Neuer, uno dei portieri più straordinari del mondo, viene al San Paolo con una imbattibilità "eterna" che dura da agosto, con un solo gol subito in partite ufficiali e dall'altra De Sanctis, meno reclamizzato del collega, ma che in due anni di partite europee col Napoli non ha mai subito gol in casa.

Ma si sa, le leggi dei grandi numeri sono fatte per essere infrante e il risultato finale risulta quindi clamoroso, viste le statistiche ma anche in un certo senso prevedibile.

Il Bayern sfrutta l'unica vera sbavatura tattica dell'incontro azzurro: Mazzarri, da tattico quale si vanta di essere, organizza al meglio la ragnatela che imbriglia Ribery sulla sinistra, Gomez al centro e Thomas Muller sulla destra, ma paga al centro dove Kroos viene lasciato in beata solitudine sia dopo due minuti di gioco sia anche in altri frangenti del primo tempo.

I centrocampisti azzurri appaiono troppo pigri nel chiudere gli spazi nella parte centrale del campo anche se man mano prendono le misure e verso la fine del primo tempo è proprio Inler che ispira l'azione che porta all'autorete di Badstuber: un pezzo raro da queste parti, una verticalizzazione profonda di un centrocampista, pesca Maggio dietro Lahm e il gioco è fatto: Neuer perde la sua leggendaria imbattibilità e questo, pur nella  mancanza di una vittoria azzurra, è comunque un risultato straordinario visti i ritmi attuali dei bavaresi.

Nella ripresa il Napoli sembra pronto a ripartire e mette in apprensione il Bayern ma si distrae più di una volta sulle palle vaganti al limite dell'area azzurra: gli azzurri rischiano più di una volta di capitolare in modo stupido (clamorosa un'occasione sprecata da Thomas Muller) e anche la stessa situazione del rigore, per quanto discutibile, è frutto di una di queste situazioni.

Per fortuna Gomez sente nelle gambe e nella testa gli assordanti fischi del San Paolo e tira malissimo in bocca a De Sanctis che è bravo a restare freddo e concentrato nel frangente più critico della partita.

Il Bayern sembra calare leggermente dal punto di vista fisico negli ultimi minuti e forse sapendo del pareggio in corso a Manchester cerca di addormentare i ritmi di gioco che il Napoli cerca di tanto in tanto di alzare con spunti più di nervi che di manovra organizzata.

E' evidente che i due tecnici, concentrando i loro cambi negli ultimi minuti di gioco e nel recupero, mandino alle loro squadre il messaggio che il pareggio va benissimo ad entrambe. Peccato che Aguero rompa l'equilibrio sconfiggendo il Villareal a sei secondi dalla fine e rimettendo in gioco il City per la qualificazione.

La classifica ora dice: Bayern 7, Napoli 5, Manchester City 4, Villareal 0 con i ritorni delle partite di questa sera a campi invertiti il 2 novembre: dovremo sperare nelle virtù degli azzurri in trasferta e nel calore del pubblico di Villareal per sperare di contenere il ritorno degli inglesi.

***

De Sanctis: 8 - Incolpevole sul gol di Kroos (primo gol subito dal portierone azzurro in due anni di tornei europei) si riscatta su tiro di Boateng destinato all'angolino per poi compiere il capolavoro di freddezza parando il rigore di Gomez, per quanto tirato male dall'attaccante bavarese.

Campagnaro: 6,5 - E' vero che qualche volta nel primo tempo non va a chiudere su Gomez quando il lungagnone tedesco supera Cannavaro, ma è anche vero che dal suo lato Ribery è totalmente escluso dal gioco di attacco bavarese e questo è già un grandissimo risultato. Inoltre suona la carica nei momenti migliori del Napoli

Cannavaro: 5,5 - Stupida ammonizione per proteste che gli farà saltare il ritorno a Monaco, si fa sfuggire Gomez che per poco non segna il 2 a 0 con un imperioso tiro da fuori area. Infine si becca un rigore probabilmente ingiusto, ma segnale di una serata difficile

Aronica: 6,5 - Dal suo lato ha un cliente temibilissimo come Thomas Muller anche lui però quasi emarginato dal gioco. Bravissimo a provocare Schweinsteiger sui calci piazzati fino a farlo ammonire e in alcune provvidenziali diagonali difensive specie a copertura di Cannavaro

Maggio: 6,5 - Aiuta Campagnaro a contenere Ribery e questo è un grande merito, ma ciò ovviamente penalizza Cristian nella fase offensiva. Poi rompe gli indugi e si lancia negli spazi aggirando lo stesso Ribery e Lahm, come in occasione del gol del pareggio. Salva nel finale su Ribery dopo un pasticcio difensivo.

Inler: 5,5 - Sembra un pesce fuor d'acqua, ha sulla coscienza assieme a Gargano il gol del vantaggio bavarese e l'estrema libertà di cui gode Kroos, ma la verticalizzazione profonda per Maggio in occasione del gol è roba extra-lusso (dall'89' Santana: SV - Giusto per rallentare ancora di più i ritmi nel finale, non ha nemmeno il tempo di toccare palla)

Gargano: 5,5 - Come Inler è corresponsabile per la troppa libertà di Kroos non solo in occasione del gol, non riesce a dare velocità nelle ripartenze azzurre e fa fatica a riconquistare palloni senza commettere fallo

Zuniga: 6,5 - Qualche buona copertura difensiva e qualche ottimo spunto sulla tre quarti, aiuta la squadra a trovare il ritmo della manovra offensiva nel finale del primo tempo e in alcuni frangenti della ripresa

Hamsik: 5,5 - Nel primo tempo troppo timoroso nel gestire il pallone, non osa abbastanza quando la squadra fa fatica a giocare e sembra anche non al massimo della condizione fisica soffrendo la fisicità degli avversari. Ha il solo merito di pressare Badstuber costringendolo all'errore che procura il gol del pareggio azzurro. Migliora leggermente nella ripresa come impegno ma non riesce mai ad essere geniale e decisivo (dal 91' Mascara: SV - Come Santana)

Lavezzi: 6,5 - E' l'unico che, pur non facendo nulla di trascendentale, dà l'impressione di poter mettere in difficoltà i difensori tedeschi, accendere la manovra azzurra e creare pericoli. Generosissimo nel pressing sui difensori e sul portiere tedesco.

Cavani: 5 - Mezzo voto in più per il solito commovente impegno in fase difensiva, ma in avanti ti si stringe il cuore a vederlo: non trova mai il tempo giusto per l'appuntamento col pallone, una volta troppo presto, una volta troppo tardi, una volta di mano...appare insomma decisamente fuori fase e sembra anche molle in quei frangenti in area dove l'anno scorso dominava con puntuale opportunismo (dall'81' Dzemaili: SV - prima trequartista, poi retrocede in mediana, non grandi spunti ma nemmeno sbavature)

All. Mazzarri: 6,5 - Il suo dispositivo tattico riesce a emarginare dal gioco Ribery e Thomas Muller e questi sono grandi risultati, ma qualcosa non funziona specie nel primo tempo nel contenimento di Kroos che nella sua capacità di trovare spazi spuntando dal nulla ricorda l'Hamsik delle migliori giornate

Arbitro: Olegario Benquerenca: 4 - Memore di alcuni famosi "arbitraggi" pro Bayern (ne ricordo un paio tipo quello scandaloso contro la Fiorentina di due anni fa o quello contro il City di un mese fa, con due rigori enormi negati agli inglesi), avevo avvisato i miei amici più stretti di fare attenzione alla "potenza politica" di cui gode il Bayern (oltre alla sua indubbia potenza tecnica) e sono stato facile profeta: un arbitro considerato tra i più prestigiosi d'Europa non ha fatto nulla per passare inosservato e ha sfoggiato decisioni a volte scandalose come il rigore assegnato contro il Napoli o quello non visto a fine primo tempo contro Schweinsteiger con un braccio lungo così a togliere il pallone dalla testa di Hamsik. Va anche detto che in entrambi i casi il peso delle decisioni errate va soprattutto ai suoi collaboratori di linea (imprecisi anche in situazioni minori, quali deviazioni o contrasti di gioco) ma è ovvio che il voto dell'arbitro è la sintesi anche dell'operato della sua "squadra". Inoltre mentre in alcuni casi ammonisce giustamente, in altri (vedi Lavezzi) si tratta di provvedimenti che nascono da comportamenti "da divetto di quart'ordine" che stizzisce i calciatori.

sabato 15 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 7ª - Napoli - Parma 1-2 (58' Gobbi, 76' Mascara, 81' Modesto)

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La partita tatticamente e fisicamente perfetta del Parma, un paio di occasioni clamorose fallite dagli azzurri, un arbitro che ha agevolato il gioco ostruzionistico del Parma, ma anche un inizio gara sotto ritmo e una non sufficiente coralità del gioco azzurro.

Ci sarebbe voluto un Napoli perfetto per battere un Parma che questa sera non concede nulla agli azzurri: si difende con straordinaria grinta, mostra una condizione fisica e mentale migliore degli azzurri e tiene pure alla distanza quando tutti si aspetterebbero un crollo degli emiliani e il ritorno del Napoli.

E invece il Parma si difende con ordine e immenso sacrificio (vedi salvataggio a fine primo tempo di Floccari su Maggio dopo un ripiegamento difensivo dell'attaccante del Parma di circa 80 metri), chiudendo la fascia di Maggio e concedendo solo qualcosina sul lato di Dossena.

Il Napoli riesce a inquadrare lo specchio della porta solo in tre occasioni: il gol di Mascara (76') e la doppia occasione dell'85' (testa di Maggio e parata di Mirante e palo di Cavani sulla ribattuta), mentre invece il Parma ha due occasioni e segna due gol (pregevole il tacco del sempre troppo sottovalutato Floccari in occasione del primo gol).

Dunque altro passo falso casalingo prima della Champions, come col Villareal: speriamo che il destino sia lo stesso...intanto oggi il Bayern liquida la sua pratica di campionato con 3 gol in 13 minuti, ma tante volte nel calcio in tre giorni cambiano tante cose...

***

De Sanctis: SV - Incredibile! Nessuna parata, due gol subiti, nessuna colpa sui gol e nessuna parata...che voto dovremmo dargli?

Campagnaro: 6 - In difesa concede solo un varco, ma decisivo purtroppo, dove si infila Gobbi per il primo gol. Si dedica con continuità alla costruzione del gioco assieme a Maggio anche se non sempre si ritrova con l'esterno azzurro, specie sulla tre quarti: quando serve Maggio sulla fascia e ha spazio davanti a sè non si lascia nello spazio libero e non suggerisce il "dai e vai" al compagno. Nel finale si schiera centrale assieme a Cannavaro in una difesa a quattro

Cannavaro: 6 - Contiene senza imbarazzi Floccari e guida quasi alla perfezione i movimenti della difesa azzurra, ma  nell'unica occasione in cui Floccari riesce a tener palla e smistarla nasce l'1 a 0 del Parma. Nel finale tanto caos e quindi molto maggiore difficoltà per gestire la difesa visto che la squadra era totalmente sbilanciata in avanti

Aronica: 6 - Anche se in qualche occasione soffre l'incredibile velocità di Biabiany, sfoggia una condizione atletica strepitosa e ottime diagonali difensive (dal 66' Mascara: 6,5 - Appare tonico e sfrutta l'unica occasione che gli capita, con un gol da vero centravanti di rapina, ma purtroppo inutile)

Maggio: 6 - A fine primo tempo Floccari (!!!) salva in area a fine primo tempo su una sua incursione destinata al gol dove Cristian non trova la deviazione decisiva in porta. Sul piano tattico vale quanto scritto per Campagnaro con il quale l'intesa non funziona come nei giorni migliori. Colomba gli piazza due uomini davanti e lui non riesce a sbrogliare il rebus tattico contribuendo così alla scarsa incisività degli azzurri in attacco. Un paio di occasioni ottime nella ripresa una delle quali sventata con una eccezionale parata da Mirante

Inler: 5,5 - Cerca di sveltire al massimo la manovra in fase di impostazione, tira anche una volta nello specchio della porta da fuori area, ma alla fine non offre sufficiente qualità al gioco azzurro e col passare dei minuti crea più confusione che altro (dall'85' Lucarelli: SV - Troppo poco tempo e troppa confusione per poter incidere sulla partita)

Gargano: 5 - Appare opaco e stanco alle ultime prestazioni in azzurro e talora tornano le amnesie in fase di costruzione del gioco dove perde un paio di palloni in modo ingenuo

Dossena: 6 - Nonostante l'insidia continua del velocissimo Biabiany, è da premiare l'impegno continuo nello spingere e nel mettere cross al centro su uno dei quali, a fine primo tempo, il portiere del Parma Mirante va quasi in crisi smanacciandolo via con affanno in due tempi (dal 74' Zuniga: 6 - Si impegna tanto ma anche lui non riesce a incidere nel finale convulso e disordinato)

Hamsik: 5,5 - Con un Parma che pressa in modo asfissiante e concede pochissimi spazi, Marek cerca sempre di cucire il gioco non sprecando mai il pallone, ma mentre nel primo tempo gli riesce qualche spunto interessante, nella ripresa quasi sparisce soffocato dal pressing incessante del Parma

Lavezzi: 6 - Inizio quasi addormentato, poi comincia ad accendere il motore e al 33' sfoggia una serpentina dal centrocampo all'area di rigore a difesa del Parma schierata che riesce a fermarlo con Gobbi sullo spigolo dell'area di rigore, forse con un fallo da rigore. Nella ripresa decisivo nell'azione del gol di Mascara, ma anche lui si perde nella caotica ripresa degli azzurri. Purtroppo però ancora non si vede il Pocho modello Villareal

Cavani: 5,5 - Spesso decentrato sul lato sinistro, spesso a coprire con la sua solita generosità,nel primo tempo non ha nessuna occasione sui piedi e in un frangente dove potrebbe attaccare verso la porta o servire il compagno libero alla sua sinistra sceglie un passaggio indietro verso Inler con la difesa del Parma schierata. Nella ripresa ha un paio di occasioni di cui una clamorosa a colpo sicuro su respinta di Mirante si infrange sul palo quando sembrava gol fatto.

All. Mazzarri: 5 - Il pressing asfissiante del Parma imbavaglia tutte le fonti di gioco azzurre, mettendo il tecnico azzurro in grande imbarazzo tattico. Indovinata la sostituzione di Mascara, visti i risultati, ma stavolta la squadra si disunisce e lui non riesce a imporre ai suoi ragazzi di continuare a giocare palla a terra e aggirare il Parma sulle fasce.

Arbitro Mazzoleni: 5 - Altro pessimo esempio della classe arbitrale, già distintosi al San Paolo lo scorso anno. Si ripete stasera non ammonendo Morrone all'8' per un durissimo fallo su Inler (concede il vantaggio agli azzurri ma avrebbe comunque dovuto ammonire il mediano del Parma) e in altre due occasioni  ella ripresa e poi al 33' non vede il fallo da rigore sul Pocho al termine di una sua straordinaria progressione con dribbling multiplo. Ammonisce persino il Pocho per simulazione nella ripresa: credo che abbia colto (e punito) in entrambe le citate occasioni una tendenza del Pocho ad allargare le gambe per trovare lo sgambetto dell'avversario, movimento che i più attenti hanno notato anche in occasione del rigore col Villareal.

Anticipi e posticipi tra 15a e 18a giornata

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Stavolta, almeno di sabato, gli esercizi commerciali napoletani e campani avranno un po' di tregua tra dicembre e gennaio: terminata infatti la prima fase di Champions League, termineranno anche gli appuntamenti del Napoli il sabato sera.

La Lega Calcio ha infatti diramato il calendario degli anticipi e posticipi dalla 15a alla 18a giornata e il Napoli giocherà sempre in notturna, ma mai di sabato.

Ecco il calendario degli azzurri:


·                     15a giornata - Domenica 11 dicembre 2011 ore 20.45 – NOVARA NAPOLI 
·                     16a giornata - Domenica 18 dicembre 2011 ore 20.45 – NAPOLI ROMA
·                     17a giornata - Domenica 8 gennaio 2011 ore 20.45 – PALERMO NAPOLI
·                     17a giornata - Domenica 8 gennaio 2011 ore 20.45 – PALERMO NAPOLI
·                     18a giornata – Lunedì 16 gennaio 2011 ore 20.45 – NAPOLI BOLOGNA

A questo elenco va aggiunto l'impegno che gli azzurri avranno mercoledì 21 dicembre quando si disputerà il recupero della prima giornata di campionato saltata per il famoso "sciopero" dei calciatori: il Napoli giocherà alle 20.45 in casa contro il Genoa.

Segnalo infine che da oggi potrete consultare facilmente l'elenco degli anticipi e posticipi che troverete sempre visibile nella parte alta del blog.

lunedì 3 ottobre 2011

Inter Napoli e la truffa del 1971

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Forse ad alcuni di voi la storia è stata antipatica o indigesta quando andavate a scuola...scusatemi, ma a me invece è sempre piaciuta molto perchè siccome noi esseri umani abbiamo poca memoria e pensiamo che quello che accade in questo mondo è sempre nuovo e unico, la storia invece ci fa capire come certe cose si ripetano a distanza di anni o di secoli o di millenni e, talvolta la cosa è ancora più divertente, si ripete a parti invertite.

Ieri sera, durante la bellissima trasmissione di Umberto Chiariello su Canale 21, Campania Sport, di cui non perdo una puntata, Gianni Improta, il Baronetto di Posillipo, campione azzurro degli anni '70, ricordava un episodio che chi era presente quel giorno a San Siro ricorda benissimo, tanto che oggi anche il presidente del Napoli di allora, Corrado Ferlaino, lo ha ricordato a Radio Marte.

L'episodio risale alle ultime giornate del campionato 1970-71: chi vi scrive aveva meno di due anni e all'epoca ancora nemmeno si rendeva conto di dove si trovava, ma in quel campionato il Napoli, che annoverava campioni come Altafini, Zoff, lo stesso Improta (allora giovanissimo), Bianchi, Sormani e altri ancora, lottava punto a punto con l'Inter per lo scudetto.

Si arrivò a metà circa del girone di ritorno con la sfida di San Siro che vedeva il Napoli secondo distanziato di un solo punto dall'Inter.

La storia (buffa davvero, fino a un certo punto...) narra di un Napoli che chiude in vantaggio il primo tempo per 1 a 0 e di un'Inter in inferiorità numerica per l'espulsione di un proprio giocatore.

Arbitro era anche allora un internazionale, Gonella, che sette anni dopo, nel giugno del 1978, avrebbe arbitrato la finale del campionato del mondo tra i padroni di casa dell'Argentina e la mitica Olanda degli anni '70 seppur priva di Cruyff.

Tornando a quel giorno a San Siro, i protagonisti di allora raccontano di grida altissime durante l'intervallo provenienti dagli spogliatoi dell'arbitro, invaso da alcuni dei più importanti giocatori dell'Inter e addirittura dal presidente Fraizzoli.

Sarà un caso ma, ricorda Improta, l'Inter ebbe in dono un incredibile rigore dopo pochi minuti della ripresa e, col Napoli che non riusciva più a uscire dalla sua metà campo, una serie infinita di fischi a favore che portarono ad una punizione terminata in gol con una (dobbiamo dirlo!) delle rare "papere" del leggendario Zoff.

Certo, come ho scritto in altre occasioni su questo blog, una volta c'erano meno partite in diretta e meno telecamere, per cui era più difficile osservare arbitraggi poco "convincenti", ma le poche immagini di quel gior no che potete vedere nell'articolo pubblicato oggi da Tuttonapoli.net parlano chiaro sulla "disonestà" di quel rigore (che tra l'altro si sarebbe dovuto ripetere, anche quello, per rincorsa irregolare!!!)


Ma poi, oltre a quell'episodio, quante altre volte, nella sua storia, il Napoli è uscito ingiustamente a mani vuote dagli stadi di Milano e di Torino (sponda Juve) per decisioni a dir poco...discutibili?

E quante volte siamo stati accusati di essere "i soliti napoletani piagnoni e vittimisti"?

Come disse giustamente un tale, la storia viene scritta sempre dai "vincitori" e se l'Italia oggi è ridotta così è forse anche perchè una sua parte è stata sempre considerata poco più che una "colonia": il nord ha sempre avuto i mezzi di comunicazione più importanti, la voce più alta per far valere le proprie ragioni (oggi Ferlaino ricordava quanto vendevano ai suoi tempi giornali a tiratura nazionale come La Gazzetta, il Corriere della Sera o il Giorno, rispetto alla limitata eco di un giornale in fondo "locale" come il Mattino): ancora una volta, oggi come ieri, al nord non si fa del vittimismo, ma si tutelano i propri interessi, mentre quando le stesse accadono a noi, si sostituisce l'espressione "tutela dei propri interessi" con la semplice e offensiva parola "vittimismo".

Purtroppo è così: la storia, e soprattutto la scelta delle parole con cui viene scritta, la fanno sempre i vincitori...ma speriamo che da questo sabato la storia,e le parole per raccontarla, stiano per cambiare...

sabato 1 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 6ª - Inter - Napoli 0-3 (40' Campagnaro, 57' Maggio, 75' Hamsik)

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Peccato per l'arbitraggio pessimo di Rocchi, perchè così verrà messa in secondo piano la straordinaria impresa degli azzurri e la strameritata vittoria di questa sera.

Rocchi è riuscito, non danneggiando il Napoli, ma anzi, favorendolo in modo evidente con i suoi grossolani errori, a nascondere in parte la portata dell'impresa storica degli azzurri.

Il Napoli inizia con molta fatica: l'Inter attacca con intensità,a  testa bassa, specie sul lato sinistro della difesa azzurra (sempre lì!) dove il rientrante Maicon martella come ai bei tempi andati: la pressione nerazzurra a tratti è davvero furibonda e gli azzurri si fanno incudine, un po' come nella serata di Manchester dove lasciano sfuriare gli ardori nerazzurri: sul taccuino però solo due pericoli per gli azzurri al 12' (Forlan sfiora il palo alla sinistra di De Sanctis battuto con un tiro da fuori) e al 24' (presa difettosa di Morgan su tiro da fuori di Zanetti e gol annullato a Pazzini sulla ribattuta per fuorigioco).

Già però intorno al 20' il Napoli comincia ad affacciarsi nella metà campo avversaria, ma fino alla mezz'ora solo Zuniga crea qualche pericolo sotto la porta nerazzurra.

Poi appena l'intensità dei nerazzurri cala, il Napoli comincia a uscire decisamente dal guscio: l'episodio del rigore non è casuale ma viene dopo circa 10 minuti in cui il Napoli ha cominciato a tessere le sue manovre nella metà campo nerazzurra.

Il contestatissimo episodio del rigore svuota del tutto la testa e le già deboli gambe nerazzurre: espulsi Obi e Ranieri, graziato Julio Cesar, nella ripresa in campo c'è solo il Napoli che molla due tremendi cazzotti nel ventre molle di una difesa ormai inesistente: solo Pazzini avrebbe un varco (al 66') per portare la partita sul 2 a 1 ma De Sanctis gli fa sparire il pallone tra i piedi in uscita.

Il 3 a 0 di Marek chiude la storia..e forse diventa lo spartiacque tra l'era dei grandi trionfi nerazzurri e una nuova era che speriamo colorata di azzurro Napoli.

Si chiude con 15 minuti di totale melina degli azzurri, tra i cori dei tifosi napoletani e lo scoramento dei tifosi nerazzurri che abbandonano anzitempo San Siro, mentre in campo gli interisti fanno da spettatori aggiunti.

In questo ennesimo magico sabato sera fa rabbia soltanto che gli avversari possano recriminare su una sconfitta che, arbitro a parte, appare nettissima e incontestabile, come la superiorità che i nostri ragazzi dimostrano di settimana in settimana.

Ma godiamocela questa vittoria e questa pausa: è stato un settembre durissimo da cui il Napoli esce alla rande, con consapevolezze forse impensabili alla vigilia della stagione, in campionato come in Champions.

***

De Sanctis: 6,5 - Il suo unico errore del primo tempo (presa difettosa su tiro da fuori di Zanetti) non incide sul risultato visto che sulla ribattuta in gol Pazzini è in fuorigioco. Per il resto la solita concentrazione, come nel secondo tempo quando fa sparire con uno straordinario gioco di prestigio il pallone dai piedi di Pazzini con una uscita delle sue.

Campagnaro: 8 - Straordinario in difesa dove chiude sul suo lato e va a tappare le falle che si aprono nelle altre zone della difesa con eccellenti diagonali. In più la prodezza sul rigore fallito da Hamsik, dove con grande furbizia fa partire la sua corsa, parallela a quella di Marek, da fuori area, in modo da arrivare a tutta velocità sulla respinta di Julio Cesar.

Cannavaro: 7,5 - Contiene Pazzini alla grande, al centro come sul suo lato destro, quando l'attaccante nerazzurro si defila, comanda la difesa con grandissima autorità

Aronica: 6,5 - Qualche sbavatura, specie nella fase iniziale dell'incontro, dove soffre la brillantezza di Maicon e Zanetti che spingono forte dal suo lato, poi il rendimento della squadra gli fa acquisire sempre più sicurezza, fino a chiudere l'incontro con grande tranquillità (dall'87' Fernandez: 6,5 - Pochissimi minuti ma grande sicurezza anche sul lato non suo, il sinistro, dove si esibisce in una chiusura elegantissima su Pazzini)

Maggio: 7,5 - La pressione offensiva e del centrocampo nerazzurro lo tengono inizialmente fuori partita, molto sulla difensiva, poi calando l'intensità iniziale degli interisti, Cristian comincia a venire fuori fino all'episodio che procura il rigore e con la sublime incursione che spacca in due la difesa avversaria e mette in ginocchio l'Inter.

Inler: 7 - Finalmente appare più in forma da un punto di vista fisico e meglio integrato da un punto di vista tattico: recupera palloni talvolta di fisico e talvolta facendosi trovare libero per poi smistarlo, specie verso Zuniga, con cambi di gioco molto puliti. Mai come stasera sembra integrarsi perfettamente con Gargano

Gargano: 7,5 - Ancora una prestazione superlativa del Mota, che va a chiudere come sempre ogni varco lasciato aperto dai compagni e fa ripartire l'azione con velocità

Zuniga: 7,5 - Preciso in difesa, sempre insidioso in attacco, dove si presenta ben due volte davanti a Julio Cesar prima del vantaggio azzurro e poi fallisce, ormai sfinito il 3 a 0, con una conclusione più difficile da sbagliare che da segnare. Ma Camilo va premiato per la sua straordinaria dedizione e intensità, in attacco come in difesa: ormai non è più una riserva ma uno dei titolarissimi che dove lo metti rende sempre alla grande!

Hamsik: 6,5 - Mezzo voto in meno per il rigore fallito: dietro una apparenza fredda si nasconde in realtà un cuore caldo e ancora troppo emotivo nei frangenti topici: rimane su quel dischetto per due lunghissimi minuti, tra espulsione di Obi, proteste nerazzurre, sostituzione di Chivu con Nagatomo e lento incedere di Julio Cesar verso la porta...meno male che c'è Campagnaro! Va detto però che si sacrifica in difesa, facendo un lavoro particolarmente oscuro ma prezioso e  nella ripresa offre un assist di platino per Zuniga e, visto che il colombiano non riesce a chiudere il match, ci pensa lui su assist del Pocho. Gol numero 50 con la maglia del Napoli, primo gol all'Inter, sigillo ad una vittoria che resterà nella storia.

Lavezzi: 7 - Non appare straripante, ma riesce a rendersi pericoloso creando confusione e apprensione nella difesa nerazzurra: mette il sigillo al match prima fornendo l'assist a Maggio in occasione del rigore e poi mandando in gol Hamsik (dal 79' Chavez: 6 - Miglior occasione per l'esordio nel calcio italiano non poteva esservi: anche se la partita è chiusa va a pressare con grande intensità)

Pandev: 5,5 - In leggero progresso fisico (finalmente in un  paio di occasioni riesce a tenere il contrasto degli avversari), denuncia ancora il suo ritardo di condizione quando riceve solo in area una punizione battuta veloce dal Pocho e lui incespica malamente nella palla (dal 51' Mascara: 7 - Anche stasera gioca una partita di grande sapienza tattica: opera più come mediano aggiunto sul lato destro dello schieramento azzurro dove copre con grande attenzione e poi riparte con determinazione: in una di queste situazioni offre a Maggio un assist delizioso per il 2 a 0)

All. Mazzarri: 10 - Prepara magistralmente la partita da un punto di vista tattico cercando di creare quella densità a centrocampo mancata a San Siro lo scorso gennaio, che fu la chiave di volta della vittoria nerazzurra: nel primo tempo usa a questo scopo soprattutto Hamsik, spesso sulla linea dei mediani, nella ripresa vi aggiunge anche Mascara. Risultato, oltre al 3 a 0, è un 60% di possesso palla per una squadra che in genere non sa tenere palla. Puntuale anche nelle sostituzioni.

Arbitro: Rocchi: 4 - Per me è uno dei più sopravvalutati (e scarsi) arbitri italiani, ma lo dico da sempre...Sempre inguardabile anche a Milano, anche se stavolta fa stizzire l'Inter. Inizia male non ammonendo Obi al 6' per un fallo nettissimo su Maggio, per ammonirlo poi due minuti dopo, quasi come una compensazione, per un contatto forse nemmeno falloso col Pocho. Poi non fischia un fallo netto di Zanetti sul Pocho, infine il capolavoro: vede da rigore un fallo di Obi su Maggio iniziato fuori area e giustamente espelle Obi per somma di ammonizioni. Di lì l'Inter perde la testa e Julio Cesar meriterebbe l'espulsione visto che perde totalmente la testa aggredendo quasi fisicamente l'arbitro che lo ammonisce soltanto. A fine primo tempo tutto lo stadio, i dirigenti e Ranieri lo pressano con fortissime proteste e l'allenatore nerazzurro viene espulso. Nella ripresa viene "agevolato" dal dominio tecnico assoluto del Napoli per cui non riesce a fare ulteriori danni.