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sabato 17 luglio 2010

Cavani!


Lo dico subito chiaro: a me Cavani piace...e molto.
L'ho cominciato ad apprezzare lo scorso anno, vedendo molte partite del Palermo e l'ho atteso con grande curiosità al mondiale. Assieme a Suarez (che qualcuno avesse sussurrato potesse interessare al Napoli) e all'affermato Forlan, era il giocatore della nazionale uruguagia che seguivo con maggiore attenzione e non nascondo il disappunto che ho provato quando, nella partita di esordio al mondiale, Tabarez lo ha sacrificato.
Da quando è entrato lui (dalla seconda partita...e non è più uscito) l'Uruguay ha trovato quell'equilibrio difensivo che gli ha permesso di arrivare così lontano ma anche quel pizzico di imprevedibilità offensiva che era francamente mancato nella prima partita. Sarà un caso ma il tanto decantato centravanti, Luis Suarez, ha cominciato a giocar bene e a segnare quando Cavani è entrato in squadra in pianta stabile.
Il suo bel gol nella finale del terzo posto rappresenta la ciliegina sulla torta di un mondiale disputato a grandi livelli.
Un attaccante che in realtà, con le debite proporzioni, rappresenta un giocatore "totale" che avrebbe fatto la sua degna figura in quel turbinio di classe e strapotere fisico che esprimeva la grande Olanda degli anni 70. Edinson unisce l'estro sudamericano alla eccezionale resistenza fisica europea, può dare profondità, attaccando gli spazi o creandone per i suoi compagni di reparto, ma ha una tale soglia di resistenza aerobica che può tranquillamente dare densità al centrocampo e, più di una volta lo si è visto sia al mondiale che in campionato, persino aiutare il proprio terzino in copertura.
Ovviamente tutto questo lavoro ha un "prezzo": talvolta gli vedi sbagliare gol incredibili che sembrano fatti e magari realizzarne altri di una difficoltà estrema (Sky in questi giorni ha fatto vedere spesso un suo gol pazzesco in semirovesciata). E' uno di quei giocatori per il quale il pubblico napoletano dovrà avere pazienza se sbaglierà qualche gol di troppo, ma è uno di quei giocatori che dà l'anima in campo e io, se fossi allenatore, uno così lo vorrei sempre nella mia squadra.
Il colpo è pregevole anche per l'età del ragazzo (con la storia che il Napoli è una squadra giovane, ci stavamo perdendo il dettaglio che l'età media della squadra è cresciuta negli ultimi due anni) e per la sua eccezionale umanità e gentilezza, testimoniata da quei giornalisti che, specie a Palermo, hanno avuto modo di conoscerlo bene in questi anni. Un ragazzo religlioso, serio, con la testa sulle spalle, sposato con una ragazza molto tranquilla e seria, insomma un ragazzo che tutte le mamme vorrebbero avere per le proprie figlie.
Anche le condizioni economiche a mio avviso sono ottime: De Laurentiis ha spiegato più volte che il bilancio non è in cattive condizioni, anzi, ma la crisi economica, i grandi investimenti fatti lo scorso anno, la zavorra dei tanti "ingaggi inutili" che Bigon sta cercando di smaltire e le spese impreviste per l'avvicendamento tra Donadoni e Mazzarri, hanno consigliato alla società di andare coi piedi di piombo.
Ecco quindi una soluzione rateale, per giunta ulteriormente "alleggerita" dalla formula del prestito con diritto (anche se sarebbe giusto dire "obbligo") di riscatto.
Come si inserirà tatticamente Cavani nel Napoli? Sarà tridente con Hamsik a centrocampo? O turnover tra tutti gli attaccanti? Alla fine potrebbe essere un po' l'una e un po' l'altra soluzione, a seconda delle circostanze, delle partite, della fase della stagione, della condizione fisica della rosa degli attaccanti. Certo Cavani rappresenta un ulteriore elemento atipico e duttile che favorisce Mazzarri nel poter adottare una infinità di soluzioni tattiche.
Approfondiremo questi ragionamenti quando la rosa sarà meglio definita dalle entrate e dalle uscite e, soprattutto, quando Mazzarri comincerà a disporre di tutti gli uomini ora a riposo in quanto reduci dal mondiale, per cui potremo cominciare ad avere qualche indizio utile poco prima di ferragosto (quando il primo appuntamento dell'Europe League, previsto per il 19, sarà ormai imminente).
Complimenti dunque ancora a tutto lo staff dirigenziale azzurro e a Riccardo Bigon in particolare che, da quando è venuto qui a Napoli, personalmente mi ha sempre ispirato stima, fiducia e simpatia e che mi ha dato sempre l'impressione di serietà e affidabilità.
Ecco perchè da un lato sono tranquillo su ciò che sta facendo e farà la società in questo mercato così difficile dove tutti i grandi sono di fatto fermi, e dall'altro sono estremamente critico con quei tifosi diffidenti che non hanno ancora capito in primo luogo che questa è una crisi mondiale vera, nera e seria e che, a differenza di altri settori della vita e dell'economia napoletana, il calcio Napoli è una realtà seria e che, con tutti i limiti che può ancora avere, rappresenta sempre più un vero punto di orgoglio per questa città.

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