Cerca nel mio blog

martedì 29 novembre 2011

Serie A 2011-12: 11ª - Napoli - Juventus 3-3 (22' Hamsik, 40' Pandev, 48' Matri, 68' Pandev, 72' Estigarribia, 79' Pepe)

0 commenti


Partita-svolta doveva essere e partita svolta è stata, purtroppo non in senso positivo per gli azzurri.

Quanto peserà sul prosieguo di questo campionato la devastante rimonta bianconera, quando il Napoli forse pensava (troppo presto) di aver già vinto la partita?

Un primo tempo perfetto: due gol a zero e un rigore fallito, dominio fisico, tecnico e tattico in tutte le zone del campo, diagonali difensive perfette, nessun pericolo dietro, un Pandev restituito al calcio.

Chi avrebbe scommesso, anche tra gli juventini, su un pareggio a fine partita, persino stretto per i pericoli corsi dagli azzurri negli ultimi minuti di gara?

Il Napoli parte fortissimo: pressing, come dice Sacchi, a tutto campo e a tutto tempo, continuo, ossessivo, fin sulla tre quarti e, sulle rimesse dal fondo juventine, fin dal limite dell'area di rigore juventina.

Il rigore su Lavezzi è frutto del panico che questo pressing genera nella difesa juventina: Hamsik (15') segna e poi, sulla discussa ma corretta decisione di Tagliavento di far ripetere il rigore, sbaglia sul secondo tentativo, mentalmente svuotato dopo i festeggiamenti del gol appena realizzato.

Ma Marek si riscatta appena 7 minuti dopo: punizione del Pocho dalla tre-quarti, rimpallo al centro dell'area su scontro acrobatico tra Bonucci e Maggio, la palla rimbalza verso Marek che di testa la spinge in tuffo in rete.

La Juve è in crisi di identità e persino Pandev  diventa protagonista: al 26' ruba palla in pressing al limite dell'area juventina e tira subito verso Buffon che para in due tempi. Passano 14 minuti e Pandev, defilato sul lato destro dell'area di rigore, approfitta di un altro rimpallo, sempre con Maggio, al limite dell'area di rigore e di rapina infila in diagonale Buffon.

Al 40' la Juve sembra in ginocchio e la partita saldamente in mano degli azzurri, ma il tempo cambia improvvisamente ad inizio ripresa con il primo evidente errore difensivo sulla catena di destra della difesa azzurra e Matri infila la porta solo davanti a De Sanctis (48').

Gli azzurri appaiono in difficoltà: arrivano sempre secondi sul pallone, appaiono in inferiorità numerica e De Sanctis deve opporsi a Vucinic al 54'.

Il Pocho al 57', con una serpertina funambolica tra due difensori juventini, spaventa Buffon: la squadra appare sempre meno brillante, ma trova la forza di segnare ancora con una profonda discesa di Maggio che mette in mezzo un cross sfruttato mirabilmente da Pandev con doppio stop volante e tiro in porta: capolavoro!

Siamo al 68' e Mazzarri, lo dichiara anche nel dopo partita, crede di aver vinto la partita e osservando le difficoltà a centrocampo degli azzurri, tenta di puntellare il reparto togliendo però l'uomo che più aveva messo in apprensione fino a quel momento la difesa bianconera, ossia proprio Pandev!

Tatticamente cambio corretto, ma psicologicamente devastante: gli azzurri si ritraggono ancora di più, stritolati dalla stanchezza fisica e dall'iniezione di fiducia ricevuta dalla Juve per la sostituzione del macedone (71')

In sette minuti d'inferno il Napoli crolla: uscito Pandev, dopo un minuto (72') Estigarribia trova una voragine sulla destra e trafigge De Sanctis. Di Campagnaro e Maggio si sono perse le tracce!

Due parate impegnative di De Sanctis al 73' (su Vucinic) e al 78' (su Chiellini) sono il prologo al pareggio juventino: Gargano (79') perde una palla a centrocampo per evidente crisi di lucidità, Pepe si invola verso la porta e taglia come il burro il dispositivo difensivo del Napoli, ormai minato da una evidente stanchezza fisica e così il San Paolo viene gelato.

Stanchissimi, demoralizzati...e senza Pandev, gli azzurri mettono qualche innocua palla in area, ma nessuna lucidità e qualità si vede ormai nella manovra offensiva della compagine di Mazzarri.

Stavolta manca il "miracolo" dell'ultimo secondo, stroncato dal controllo di palla di Pirlo e compagni che nascondono l'attrezzo agli sfortunati eroi azzurri ormai in ginocchio.

E il Napoli dunque resta lì, perso nelle nebbie del centroclassifica, con 11 punti nelle ultime 10 partite, cioè un'andatura da Napoli di Donadoni: le nostre meravigliose e indimenticabili serate di Champions appaiono sempre più come quelle donne di alto bordo che un modesto impiegato troppo innamorato si illude di conquistare con regali e cene lussuose: ma se hai uno stipendio da impiegato, per quanto buono, quanto può durare questo "portafogli"? E cosa resterà, quando il portafogli si svuoterà del tutto e la bella donna ti dirà crudelmente addio?

***

De Sanctis: 6,5 - Unica parata del primo tempo su tiro quasi innocuo di Estigarribia (31'). Per il resto uscite di ordinaria amministrazione, sempre concentrato. Nella ripresa prende tre gol su cui non ha particolari colpe, anzi salva gli azzurri da un passivo ancora più pesante su Vucinic (54' e 78') e Chiellini (78').

Campagnaro: 4 - Nel primo tempo sul suo lato, ben aiutato da Maggio contiene Estigarribia con eccellenti diagonali difensive, ma crolla come tutta la squadra nella ripresa e dal suo lato vengono due dei tre gol bianconeri e enormi praterie nelle quali gli avversari fanno autentici sfracelli.

Cannavaro: 5,5 - Nel primo tempo implacabile su Matri, straordinariamente spalleggiato dai suoi compagni di reparto, perde anche lui colpi nella ripresa, viene infilato da Matri e viene travolto nel convulso fnale

Aronica: 5 - Nel primo tempo solo un pericolo dal suo lato con Vucinic ad inizio partita, poi totalmente annullato da Totò. Anche da parte sua perfette diagonali a chiudere su Matri e su ogni altra incursione dello juventino di turno. Nella ripresa anche lui fa fatica, anche per la flessione di Zuniga, per cui gli aiuti dei compagni di reparto lasciano troppo sguarnito il lato debole della difesa azzurra, cioè il lato opposto a quello di Aronica, dove sfonda la Juve. Ad esempio è da un suo mancato anticipo che parte l'azione del primo gol juventino (dal 76' Fernandez: 5,5 - Triangola involontariamente con Pepe fornendogli la palla del 3 a 3, ma non è tutta colpa del Pajaro, visto che gli errori che generano il gol dello juventino nascono da lontano. Anche lui in difficoltà nel convulso finale)

Maggio: 5,5 - Nel primo tempo buona prestazione in fase difensiva e tantissimo pressing dalla metà campo in su. Da un rimpallo con Bonucci nasce l'involontario assist dello juventino per l'1 a 0 di Hamsik e da un altro rimpallo agevola la ricezione del pallone da parte di Pandev per il 2 a 0. Mette anche l'assist del 3 a 1, ma nel frattempo dal suo lato in fase difensiva succede di tutto con Estigarribia che gode di una libertà totale e Cristian che appare incapace di porre alcuna opposizione con diagonali sbagliati ed errori tattici di posizione in serie assieme a Campagnaro, tentando a volte di porre qualche disperata pezza alle "amnesie" del suo compagno di reparto

Gargano: 5,5 - Strepitoso nel primo tempo! Corre per due, non spreca mai la palla, aiuta la squadra a tenere un pressing altissimo e asfissiante che dopo la metà del primo tempo manda letteralmente in tilt il centrocampo juventino. Paga purtroppo carissima, con gli interessi, la sua generosità con una ripresa nella quale la diga insormontabile da lui costruita crolla minuto dopo minuto esponendo i centrali di difesa azzurri a pericoli continui con errori e palle perse

Inler: 5 - Nel primo tempo smista ancora palla con qualche tempo di gioco di troppo, ma più spesso mantiene alto il ritmo della manovra azzurra e va anche lui a pressare altissimo con impressionante continuità. Paga però anche lui il conto nella ripresa anche se appare uno degli ultimi ad arrendersi e a sua scusante va la difficoltà di allenarsi nell'ultima settimana

Zuniga: 6 - Da una sua fulminante combinazione col Pocho nasce il rigore, poi un monologo sulla fascia sinistra a devastare il povero Lichsteiner che a fine primo tempo perde la testa con Hamsik. Paga invece nella ripresa, tatticamente e soprattutto fisicamente il prezzo dell'enorme sforzo del primo tempo (dall'86' Dossena: SV - Troppo tardi per incidere sull'inerzia della partita azzurra)

Hamsik: 6 - Mezzo voto in meno per il secondo rigore sbagliato, ma il suo errore è comprensibile, visto che Marek si era scaricato esultando dopo il primo rigore messo in rete. Si riscatta da campione con un gol di opportunismo e di non facile fattura. Stasera non amministra il pallone, ma rischia la giocata, pressa, va a chiudere quando Gargano o Inler si trovano sopra la linea della palla e in fase di non possesso appena può va a dar fastidio a Pirlo per intralciarne l'impostazione della manovra. Perde anche lui lucidità nella ripresa, ma meno di altri compagni

Lavezzi: 6 - Sempre nel vivo del gioco si procura un rigore con uno spunto da campione. Poi tanta corsa e tantissimo pressing fin dal limite dell'area di rigore juventina. Ammirevole nel primo tempo, cala progressivamente nella ripresa a causa degli sforzi enormi profusi nel primo tempo

Pandev: 7 - All'inizio il solito Pandev, sembra che faccia quasi fatica a correre, poi comincia a meravigliare: più corre e meglio corre. Il gol, seppur casuale nell'azione, non è un caso nell'economia nella partita del macedone, perchè già pochi minuti prima si era reso protagonista di due azioni importanti: un recupero, in pressing al limite dell'area di rigore juventina, con tiro insidioso parato da Buffon e un impatto sfortunato, appena un minuto dopo, su uno spunto di Lavezzi dalla fascia sinistra. La sua esultanza a mani alzate sembra quasi un gesto di scuse al pubblico del San Paolo per essersi presentato così in ritardo alla platea napoletana. Lucidissimo anche nel non cadere nella tentazione di simulare in area bianconera essendo già ammonito, Tagliavento non gliel'avrebbe certo perdonata. Nella ripresa, con i compagni in difficoltà, tiene ancora a galla gli azzurri con un gol da antologia e sembra chiuderla, ma il suo cambio prematuro dà ancora più coraggio alla Juve (dal 71' Santana: 6 - Assolve in pieno ai compiti assegnatigli da Mazzarri: piazzarsi su Pirlo, quasi a uomo, e non farlo giocare e lui esegue con grande diligenza, annullandosi però a sua volta non offrendo grande contributo al gioco azzurro dopo il pareggio di Pepe)

All. Mazzarri: 4 - Partita tatticamente perfetta nel primo tempo, da 10: organizzazione difensiva sublime che non concede nulla alla Juve, pressing costante nella metà campo avversaria, fino all'area di rigore sui rinvii di Buffone sui retropassaggi dei difensori juventini. Centrocampo aiutato egregiamente da Hamsik che in fase di non possesso va a contrastare Pirlo, attacco che senza Cavani lascia ancora meno punti di riferimento alla lenta difesa juventina...e i suoi uomini eseguono alla lettera ogni compito loro assegnato. Il Napoli però paga lo sforzo clamorosamente nella ripresa, forse credendo di aver già chiuso la partita nel primo tempo, illudendosi di poterla amministrare e poi, quando la Juve mette la freccia del sorpasso, mostrando la fatica di impegni così importanti e ravvicinati. Commette almeno tre errori gravi nella ripresa: 1) costringe la squadra ad uno sforzo fisico enorme nel primo tempo alla quarta partita in dieci giorni; 2) non pone rimedi a centrocampo e sul lato destro dello schieramento difensivo azzurro, dove si aprono ad inizio ripresa crepe paurose; 3) toglie Pandev, l'uomo che aveva messo più in crisi gli avversari, trasmettendo paura ai suoi uomini e infondendo ancora più fiducia agli juventini

Arbitro Tagliavento: 4,5 - Tavolo della pace pro Juve "apparecchiato" da Tagliavento, che delusione! Dà la netta impressione di non voler scontentare gli juventini in questo periodo di nascente "peace and love" tra Juve e istituzioni calcistiche. Negli ultimi due anni è stato uno dei miei arbitri preferiti, ma stasera mi ha profondamente deluso! Se può essere giusto far ripetere il primo rigore (decisione correttissima da regolamento), andava ripetuto anche il secondo rigore perchè al momento del tiro di Hamsik c'era qualche juventino già dentro l'area. Anche la distribuzione dei cartellini non convince: ci sono almeno due falli di Lichsteiner già ammonito, di cui uno abbastanza evidente su Zuniga , che avrebbero meritato il secondo giallo, un giallo non comminato al 53' ad Estigarribia per fallo su Lavezzi lanciato in contropiede e una mancata seconda ammonizione su Bonucci. Aggiungi un posto a tavola, c'è un Tagliavento in più!

domenica 27 novembre 2011

Quagliarella, Denis...e ora Pandev: il tridente che "ammazza" le alternative...

0 commenti
Sabato sera osservavo le "prodezze" di Denis e nel contempo gli "affanni" di Pandev, un contrasto stridente tra una "riserva" del Napoli di qualche anno fa e una "riserva" del Napoli di oggi.

E poi, con una libera associazione mentale, di quelle che ti fanno riflettere, pensavo al destino dell' "infame" Quagliarella, scappato col tacito "sollievo" della societa' e dello staff tecnico azzurro.

Tre uomini che lontano da Napoli hanno dato (o stanno dando) tanto, ma che a Napoli si sono trovati (o si trovano) in difficolta' nell'esprimere il proprio potenziale.

Le storie dei tre uomini e dei tre calciatori sono diverse e sono in parte diverse le motivazioni che li hanno portati a rendere meno di quanto ci si aspettasse in maglia azzurra, ma il dato di fatto e' che due di questi tre non ci sono piu' nel Napoli e hanno spinto loro per andarsene, mentre il terzo manifesta sempre piu' disagio ed insofferenza per le prestazioni che sta offrendo e per il minutaggio che gli viene offerto.

Il Napoli, a tutti i livelli (squadra, tecnico, societa') e' "innamorato" dei propri tre tenori, li considera con orgoglio e la cosa e' comprensibile considerando che il loro modo di giocare assolutamente unico e' frutto di un lavoro di scouting e di raffinamento tecnico-tattico che va ascritto a totale merito merito della societa'.

Ma questo "amore" cosi' forte sembra "strangolare" qualunque tipo di convivenza fruttuosa tra i tenori e coloro che, nei loro ruoli, dovrebbero offrire delle alternative tecnico tattiche di livello nel reparto: da un lato abbiamo un Pandev in profonda crisi fisica, tecnica e tattica, un Quagliarella che nella Juve accetta anche la tribuna e un Denis che nell'Atalanta fa sfracelli e dall'altra, in una rosa che dovrebbe competere ai massimi livelli per Champions e Campionato, abbiamo, Pandev a parte, Mascara, Lucarelli e Chavez che al momento potrebbero giocarsi il posto di titolare a stento in una squadra di bassa classifica di serie A o, piu' probabilmente, in una squadra di serie B. 

Ritengo che Mazzarri, Bigon e il Presidente debbano seriamente riflettere su come gestiscono (o su come non sono capaci di gestire) giocatori  di un certo calibro una volta messi in concorrenza con il tridente: non e' possibile, per una squadra che vuole crescere ai livelli a cui sta puntando il Napoli, che dietro il tridente possano resistere soltanto figure di secondo o terzo piano (per non dire "di sfondo") che di fatto offrono un contributo praticamente nullo alla causa azzurra.

Possono esserci stati tutti i problemi fisici, tecnici e caratteriali di questo mondo alla base dei "fallimenti" con (attenzione: scrivo "con" e non "di") Denis, Quagliarella e ora di Pandev, ma e' ora che la critica napoletana e sopratutto la societa' e il tecnico facciano un profondo e accurato esame di coscienza su questo aspetto a mio avviso non secondario ai fini della crescita del Napoli.

sabato 26 novembre 2011

Serie A 2011-12: 13ª - Atalanta - Napoli 1-1 (64' Denis, 94' Cavani)

0 commenti




Era dalla scorsa primavera (dallo storico 4 a 3 alla Lazio) che il Napoli non segnava più un gol decisivo negli ultimi secondi di gioco: l'eccezionale puntualità in questo "fondamentale" visto nel primo anno e mezzo della gestione Mazzarri era andata perduta negli ultimi 6 mesi.

Ci vogliono 94 minuti e 38 secondi di una partita "bastarda", sporca, cattiva per venirne, peraltro solo parzialmente a capo: cross alla disperata dalla destra in mezzo all'area di rigore atalantina, Cannavaro, centravanti della disperazione, si dimena in area creando confusione nella difesa avversaria, la palla giunge a Santana dall'altro lato, sullo spigolo sinistro dell'area di rigore, un colpo a metà tra tiro e passaggio, la palla finisce sui piedi di Cavani, solo davanti a Consigli, trafitto dall'unico tiro in porta del Matador.

Sembra fuorigioco, ma il replay dimostra che defilato, dalla zona da cui è partito il cross, c'è un difensore atalantino che sale troppo lentamente per mettere in fuorigioco Cavani.

Devo ammettere a malincuore che, nonostante l'enorme impegno profuso dagli azzurri, il risultato è giusto, forse addirittura stretto per l'Atalanta che ha tirato più volte in porta rispetto agli azzurri: nel primo tempo c'è solo un tiro serio in porta anche se quasi casuale di Zuniga al 20', mentre nella ripresa gli azzurri, ben messi in campo nel primo tempo, perdono mordente e vacillano in più di una occasione anche prima del gol di Denis, con Carmona (46', tiro da fuori di poco a lato con De Sanctis immobile), Padoin (52'  con allegata una ingenuità di Zuniga che lascia passare palla e cross radente battezzando sul fondo la palla) e Denis (59' traversa con tiro a volo di rara bellezza), laddove invece non vi è traccia di conclusioni pericolose degli azzurri.

Mazzarri cerca di scuotere la flessione di inizio ripresa, cominciando a mettere in campo Lavezzi al posto di un ormai spento Pandev e poi mandando in campo Maggio e Santana: la squadra si schiera con una difesa a 4 con Maggio e Dossena esterni bassi e in mediana Santana e Gargano, il primo proiettato in avanti e il secondo a protezione della difesa.

Col passare dei minuti sembra di rivedere, a parti invertite, la partita di martedì, con il Napoli nella parte del Manchester ad attaccare a pieno organico, lasciando dietro soltanto Campagnaro, Cannavaro e Gargano, e l'Atalanta a difendersi in 11 che prova a ripartire senza riuscirci.

Il Napoli però continua a non creare vere occasioni da gol, ma soltanto calci d'angolo e colossali mischioni, fino all'ultimo respiro. Colantuono cerca di spezzare il ritmo azzurro con un cambio nel recupero tra Denis e Marilungo, che determina anche l'allungo del recupero con un'azione la cui dinamica ricorda l'incredibile pareggio di Cavani a Bucarest lo scorso anno.

Un pareggio che lascia l'amaro in bocca all'Atalanta, che già pregustava una vittoria prestigiosissima, e al Napoli che profonde sforzi enormi, ma denota anche le solite pause mentali in campionato che lo hanno spinto a ormai ben 9 punti dalla capolista Juventus.

Come per la Champions, ancora un martedì sarà il giorno della verità: il campionato azzurro, le speranze di rilanciarsi in zona Champions passano per una indispensabile vittoria contro una Juve che appare lanciatissima e inarrestabile...anche un pareggio allontanerebbe non solo e non tanto le speranze di scudetto, ma anche e soprattutto le speranze di tenersi agganciati alla zona Champions con il rischio di piombare in una classifica prematuramente anonima.

***

De Sanctis: 6 - Nel primo tempo un paio di innocue "carezze" di Denis e un tiro da fuori di Carmona. Perde per un attimo il filo su una palla recuperata da Maxi Moralez che Morgan battezza a torto fuori e sulla quale Denis riesce a girare verso la porta. Nella ripresa, dopo pochi secondi, viene totalmente sorpreso dal tiro improvviso di Carmona che per fortuna si spegne fuori e poi da una straordinaria conclusione di Denis che si stampa sotto la traversa. Incolpevole sul gol del Tanque, ma determinante pochi minuti dopo su una uscita sulla tre quarti da libero dei vecchi tempi col Napoli tutto proteso in avanti alla ricerca del pareggio.

Fernandez: 6 - Qualche apprensione con un cliente sgusciante come Maxi Moralez ma nel complesso tiene bene e commette un solo errore in fase di alleggerimento (dal 68' Maggio: 6 - Entra nel momento più concitato della partita, inizia come terzo di difesa a destra, ma poi molla gli ormeggi e si lancia, in verità senza particolari risultati, nella metà campo atalantina)

Cannavaro: 6,5 - Tiene bene lo spauracchio Denis e tiene compatta la difesa azzurra: si fa bruciare dal Tanque solo in una occasione ma in quel caso pasticciano Campagnaro e Gargano e Paolo non può fare più di tanto. Negli ultimi secondi si lancia in area di rigore dove la sua presenza crea quella confusione nella difesa atalantina determinante nel favorire l'assist di Santana e la stoccata vincente di Cavani.

Campagnaro: 5,5 - Gioca sul lato sinistro nella posizione di Aronica, ma nel primo tempo dalle sue parti non passa nessuno, nemmeno dopo che Schelotto lo travolge e gli apre il sopracciglio con un colpo che avrebbe messo KO un pugile professionista, ma Hugo si rialza, si fa medicare e torna in campo. Evidentemente però le fatiche delle partite precedenti e la botta ricevuta intaccano le energie di Hugo che va in confusione due volte su Denis e nascono una traversa e un gol (sul gol messo in crisi dal pressing alto di Schelotto e Padoin)

Zuniga: 6 - Nel primo tempo travolge chiunque passi dalle sue parti, al 20' sfiora un clamoroso gol con un tiro-cross tenuto a stento da Consigli e mette decine di cross talvolta non precisi e talvolta non sfruttati dagli attaccanti azzurri che attaccano tutti il primo palo lasciando sguarnita la zona del secondo palo. Più disordinato, meno incisivo nella ripresa, quando peraltro Colantuono rinforza gli ormeggi da quel lato chiudendo tutti gli spazi al colombiano

Gargano: 6,5 - Sempre attento e preciso, prezioso in fase di filtro, pulito nello smistare velocemente il gioco, si abbassa quasi sulla linea di difesa nell'assalto finale degli azzurri per evitare le pericolose ripartenze atalantine e il meccanismo funziona

Dzemaili: 5,5 - Gioie e dolori di Blerim: alterna cose egregie a evitabili ingenuità tecnico-tattiche. Emblematica l'azione a fine primo tempo dove recupera una palla e avvia una percussione conclusa troppo presto con un tiro dal limite con ancora tanto spazio davanti. Clamorosa poi l'incomprensione con Pandev su una punizione dal limite a fine primo tempo. A volte si alza troppo rispetto alla linea della palla e lascia troppi spazi dietro di sè costringendo la linea dei difensori ad alzarsi troppo o a lasciare troppo gioco ai veloci trequartisti atalantini (dal 74' Santana: 6 - Di nuovo a centrocampo dopo la disastrosa esperienza di Catania, stavolta si gestisce molto meglio e fa il pendolo in modo intelligente tra linea mediana e trequarti. A lui il merito di aver messo la palla sui piedi di Cavani per il gol decisivo a tempo scaduto)

Dossena: 6,5 - Soffre per il dinamismo di Schelotto e a differenza di martedì non riesce a trovare spazi per rendersi pericoloso in avanti. In compenso il suo spirito di sacrificio è utilissimo nell'aiutare il lavoro difensivo di Campagnaro. Guarda caso, cala Andrea nella ripresa e cala anche il rendimento di Campagnaro dietro di lui

Hamsik: 5,5 - Meno attaccante, ma buona qualità a centrocampo nel primo tempo. Peccato per un cross radente a fine primo tempo troppo su Consigli con Cavani in agguato. Nella ripresa soffre la mancanza di spazi, soffocato dal dispositivo difensivo atalantino, e non riesce a offrire un contributo di altrettanta qualità.

Pandev: 4,5 - Già si vede un altro passo rispetto all'evanescente Pandev di Verona: dribbling, recuperi, triangolazioni strette: manca un po' di affiatamento nelle azioni corali con i compagni e manca un po' di coordinamento tra gli attaccanti nei movimenti sui cross dalle fasce quando sia Pandev che Cavani tendono entrambi ad attaccare il primo palo. Si perdono le sue tracce nella ripresa, Mazzarri giustamente lo sostituisce e Goran lo apostrofa con un "vaffa" per cui si merita un voto in meno (dal 62' Lavezzi: 6 - Generosissimo, la sua entrata in campo getta nel panico la difesa atalantina. Serpentine e incursioni continue anche se non sempre accompagnate da altrettanta lucidità)

Cavani: 6,5 - Vedi Pandev per quanto riguarda i movimenti in area. Per il resto il solito generosissimo lavoro di corsa e sacrificio in fase difensiva. Trova il gol, decisivo, nell'unico pallone pulito che gli capita: determinante!

All. Mazzarri: 5 - Niente da fare, Mister: il turnover non funziona e la campagna acquisti, mirata proprio a dare più alternative ai titolarissimi, si sta rivelando sempre di più un fallimento. Inoltre deve a mio avviso lavorare ancora tanto sui movimenti tattici di Dzemaili, a volte troppo avanti rispetto alla linea della palla, e su quelli dei suoi attaccanti sui cross che provengono dalle fasce, quando giocano insieme Pandev e Cavani che sono entrambi portati a portarsi sul primo palo lasciando sguarnito il secondo. 

Arbitro Orsato: 5 - Gli mancherebbe poco per essere un grande arbitro, ma quel poco ...è tanto! Non estrae cartellini su falli durissimi (ad esempio Cigarini al 1' per fallo su Cavani), poi ammonisce Zuniga per un gomito appena un po' più alto. Per non parlare dei soliti atteggiamenti da "ducetto" quando deve rettificare a tutti i costi la posizione di una rimessa laterale (salvo poi lasciare che il giocatore interessato avanzi di nuovo rendendo inutile il suo intervento precedente) o quando ferma un angolo battuto velocemente dagli azzurri per catechizzare in area Masiello e Cavani.

mercoledì 23 novembre 2011

Champions 2011-12: 5a - Napoli - Manchester City 2 - 1 (17' Cavani, 33' Balotelli, 49' Cavani)

0 commenti



Se c'è una certezza dall'impresa storica di questa serata è che il Napoli resta in Europa comunque! Sarà Champions o Europa League lo deciderà la serata spagnola del prossimo 7 dicembre quando il Napoli dovrà fare col Villareal lo stesso risultato che farà il Manchester contro il Bayern Monaco.

Dovesse andar male il terzo posto, risultato ritenuto, ricordiamolo, miracoloso al momento del sorteggio, sarebbe comunque Europe League e quindi la storica vittoria azzurra di questa sera potrebbe indurre la società a muoversi con decisione sul mercato di gennaio.

La storia di questa serata storica si può dividere in cinque parti:

  • i primi 9 minuti dove il Napoli appare molto contratto e il City tiene palla tentando di aprirsi varchi nel munitissimo dispositivo difensivo messo in piedi da Mazzarri. In questa fase Balotelli (7') fa tremare De Sanctis mettendo di poco a lato una palla radente dallo spigolo sinistro dell'area di rigore azzurra
  • la seconda parte del match inizia simbolicamente al 9' quando una fulminea combinazione tra Hamsik e Lavezzi con Marek che mette di testa tra le braccia di Hart: in questa fase il Napoli trova la via della rete inglese più di una volta (11' Lavezzi dopo trangolazione con Cavani, 14' sempre Pocho anticipato in angolo da Lescott, 17' Inler da fuori da 30 metri con Hart che alza in angolo e 30 secondi dopo gol di Cavani di rapina sull'angolo del Pocho). Questa seconda parte del match si chiude al 19' con la trascinante cavalcata di Campagnaro che imbecca Matador che mette la palla sull'esterno della rete
  • a questo punto il Manchester cerca di prendere in mano le redini del match e stringe gli azzurri nella loro metà campo: al 20' Silva impegna De Sanctis con un tiro da fuori, gli azzurri faticano a prendere palla e ripartire e sembra di rivedere il primo tempo della partita in casa col Bayern. Da questo momento e fino alla fine del primo tempo il Napoli, che subisce il pareggio di Balotelli al 33' e trema su una bordata ravvicinatissima di Kolarov bloccata da De Sanctis, non riesce più a presentarsi pericolosamente dalle parti di Hart...i tifosi meno "giovani" temono si possa ripetere, col gol di Balotelli, l'effetto Butragueno di quel famoso Napoli- Real Madrid del settembre 1987 (esordio casalingo in coppa dei Campioni e gol dello spagnolo che infranse i sogni dei tifosi azzurri dopo un primo tempo leggendario di quel Napoli passato in vantaggio con Francini)
  • ...ma arriva la ripresa e il vento cambia all'improvviso! Manchester forse ancora con la testa negli spogliatoi e il Napoli ne approfitta subito (49') col Matador che riporta in vantaggio gli azzurri. Segue due minuti dopo un lussuoso doppio tacco di Lavezzi e Dossena che liberano al tiro Hamsik che non trova la porta. In questa fase il Napoli appare padrone del match: si ritira con ordine senza farsi schiacciare e riparte con contropiedi micidiali che per poco non generano il gol del trionfo (69' Hart salva sul Pocho, 76' palo di Hamsik dopo essersi bevuto Kolarov), poi...
  • ...poi quasi panico! Il braccino del tennista, la paura di vincere, la paura di prendere il gol che infrangerebbe i sogni di gloria, la furente reazione rabbiosa del Manchester, Mancini che manda in campo Nasri, Aguero e Johson, l'assedio a pieno organico, gli azzurri che non riescono più a uscire, De Sanctis che salva su Balotelli (78' e 85') e Aguero (86'), la palla sparata il più lontano possibile, tutti che corrono con le ultime stille di sudore disponibili, Lavezzi che difende come un terzino, si vede di tutto e il Napoli lancia davvero il cuore oltre un ostacolo che appare immenso e travolgente.
...e così arriviamo al 93' ...incredibile, ma il Manchester non passa....è finita e il Napoli si trova primo sulla linea di un traguardo che pareva irraggiungibile: ricordate cosa scrissi al momento del sorteggio? Il 25 agosto scrissi su questo blog: "...sulla carta il Napoli parte dall'ultima fila e, sebbene ciò non crei molto entusiasmo in questo momento, pur tuttavia può rappresentare il vero punto di forza da un punto di vista psicologico per tentare l'impresa eccezionale (riuscire a strappare almeno il terzo posto che vorrebbe dire poter continuare la stagione europea da febbraio 2012 in Europa League) o addirittura sovrumana (riuscendo a mettere due squadre alle proprie spalle e passare alla fase a eliminazione diretta di Champions)."

L'impresa eccezionale l'abbiamo già fatta, perchè l'Europa League è garantita...ricordiamolo adesso che andremo tutti a Villareal: gli spagnoli appaiono in totale disarmo (quasi comici i gol subiti stasera dal Bayern), ma nel calcio non si può mai dire e in Champions nessuno ti regala nulla, nemmeno se umiliato a zero punti come gli spagnoli. Il Napoli è come quel tennista che si approccia a schiacciare la palla vincente: un colpo apparentemente facile ma che con un calo di concentrazione può essere goffamente fallito...sarà questa la grande prova di maturità degli azzurri: schiacciare questa palla con autorità ...e riprendersi quanto ingiustamente perso lo scorso febbraio al Madrigal.


***

De Sanctis: 8 - Nel primo tempo mai seriamente impegnato fino al pareggio di Balotelli, favorito da una sua respinta corta su tiro di Silva, poi si riscatta pochi minuti dopo su una bomba ravvicinatissima di Kolarov tenuta miracolosamente tra i guantoni. Ripresa di fuoco con palloni che piovevano da tutte le parti, ma Morgan si è districato sempre con freddezza ...e un pizzico di fortuna che serve nelle grandi imprese. Fondamentale al 78' su Balotelli e poi in un minuto intorno all'86' su Balotelli e Aguero.

Campagnaro: 8 - Straordinario gladiatore in difesa, a passo da bersagliere in più di una occasione nel primo tempo a ribaltare l'azione con addirittura due assist per liberare al tiro Cavani.

Cannavaro: 7,5 - Sul gol dell'1 a 1 non ha colpe particolari: l'azione nasce da un innocuo cross basso dalla destra di Dzeko su cui c'è proprio Paolo in marcatura, ma ci sta che la palla possa passare da lì... per il resto un  paio di buoni cambi di gioco. Nella ripresa una sola incertezza che agevola al 78' il tiro di Balotelli che fa tremare De Sanctis, ma tanti anticipi e tackles da difensore di altri tempi che strappano applausi a scena aperta al pubblico del San Paolo. 

Aronica: 6 - Purtroppo gran parte delle responsabilità sul gol di Balotelli nascono da una sua leggerezza nel liberare il pallone innocuo crossato da Dzeko. Peccato perchè fino a quel momento aveva gestito con grinta la sua zona mettendo persino in imbarazzo Zabaleta in qualche percussione a centrocampo. Strappa la sufficienza a denti stretti con una prestazione di grande carattere nella ripresa: non sempre impeccabile nel caos dell'assalto finale ma ci mette un cuore immenso e sporca ogni pallone che passa dalle sue parti 

Maggio: 7 - Più efficace in difesa, dove non passa nessuno, che in avanti dove perde qualche duello in velocità con Kolarov e dove nel primo tempo troppo spesso deve partire quasi da fermo. Sacrificio assoluto nella ripresa in difesa, arriva stremato davanti ad Hart e non trova il tempo per chiudere l'incontro col gol del trionfo

Inler: 6,5 - Strano, vero? Al suo fianco c'è Gargano e lo svizzero appare meglio inserito nel tessuto tattico: non sempre però trova il tempo per la giocata veloce, talora ha bisogno di tre tocchi prima di liberarsi del pallone anche quando ci sarebbe un compagno libero da servire. Pregevole un suo tiro dai trenta metri alzato oltre la traversa da Hart al 17' creando così i presupposti per l'angolo vincente di Cavani. Costretto a lasciare per un risentimento muscolare al fianco (dal 59' Dzemaili: 6 - Sempre qualche sbavatura col pallone tra i piedi, ma grande generosità in un momento topico della partita e della stagione azzurra) 

Gargano: 7,5 - Importantissimo da un punto di vista tattico, oltre che dinamico: non sbaglia (quasi) nulla negli appoggi e dà fastidio agli avversari in ogni situazione dando ritmo al gioco azzurro nelle fasi migliori della serata 

Dossena: 7 - Spinge tanto e si sacrifica altrettanto in difesa: nel primo tempo da un lato appare a disagio nel gestire i palloni che gli capitano tra i piedi, dall'altro però anche i compagni faticano a coinvolgerlo nel gioco anche quando Andrea si crea gli spazi con maggiore facilità rispetto a Maggio. L'impressione è che la squadra punti molto sullo sfondamento centrale piuttosto che sull'aggiramento della difesa avversaria e ciò sacrifica il lavoro di Dossena. Nel secondo tempo appena Lavezzi finalmente decide di aprire il gioco verso di lui trova lo spazio per il cross radente e vincente per il gol vittoria di Cavani (dall'88' Fernandez: 6,5 - Entra nell'inferno e subito si fa sentire con un colpo di testa a liberare l'area di rigore dall'ennesimo cross degli inglesi: segno di grande personalità per l'eroe di Monaco)

Hamsik: 7,5 - Che peccato quel palo al termine di un'azione dove si beve Kolarov nell'uno contro uno! E che peccato non aver segnato dopo la più spettacolare azione degli azzurri, con doppio tacco Lavezzi-Dossena a liberare Marek al tiro. Grande qualità alla manovra azzurra e straordinario contributo in fase di filtro: si abbassa sulla linea dei mediani, rinfoltendo il centrocampo ma contribuendo, grazie anche al continuo recupero di palloni in fase difensiva dei suoi compagni a rilanciare velocemente l'azione

Lavezzi: 7,5 - Sfiora il gol all'11 con un belllissimo tiro dal limite dopo fulminea triangolazione con Cavani, offre il solito dinamismo e la solita determinazione però nel primo tempo senza altrettanta lucidità specie nello sfruttare (troppo poco) il lavoro senza palla di Dossena. Appena, all'inizio della ripresa, decide di attivare il suo esterno sinistro, il Napoli trova il gol della vittoria. Spreca il gol del trionfo dopo fulmineo contropiede trovando la deviazione di Hart. Straordinario spirito di sacrificio nel finale nel ripiegare e chiudere con grande determinazione sulla linea dei mediani...e oltre.

Cavani: 8 - A parte il gol di rapina e la stoccata ad inizio ripresa, una presenza costante nella manovra azzurra e, quando la squadra è sbilanciata e subisce la ripartenza degli inglesi, prezioso nel proteggere i compagni con i suoi tempestivi ripiegamenti. Il Matador è tornato e con un Matador così gli azzurri possono battere chiunque (dall'83' Pandev: 6 - Sembra in leggero progresso fisico e mentale: in un momento delicatissimo della partita riesce a incidere subendo un fallo che spezza il ritmo del Manchester e per poco non pesca Hamsik al limite dell'area di rigore negli ultimi secondi)

All. Mazzarri: 8 - Una partita che si costruisce da sola? In parte è vero, ma è il segno dell'organizzazione tattica azzurra se Dzeko non riesce mai a tirare in porta e Silva più volte deve venirsi a prendere palla nella sua metà campo perchè in quella azzurra non ci sono varchi utili. Cambi importanti giocati nei momenti più delicati della partita e importante la risposta avuta da Hamsik che ha dato grande equilibrio tattico al centrocampo azzurro

Arbitro: Damir Skomina (Slovenia): 8 - Solo un neo: la mancata ammonizione di Zabaleta per fallo scomposto su Aronica che lo aveva superato in velocità al 21' e poi per fallo su Cavani all'80'.

martedì 22 novembre 2011

Lacrimeee...di gioia!!!

0 commenti
Ce l'abbiamo fattaaaa!!! 
Abbiamo battuto i miliardari del Manchester City!!!
Comunque andrà a Villareal, restiamo in Europa!
E il 7 dicembre ci giochiamo la permanenza in Champions, pazzesco!

Bayern 13
Napoli 8
Manchester City 7
Villareal 0

Grazie azzurri!!!

lunedì 21 novembre 2011

Napoli Lazio e l'anatema di Auriemma a Marchetti

0 commenti
L'urlo di Auriemma sulla parata di Marchetti al 94' rappresenta davvero lo stato d'animo di tutti i tifosi azzurri in quel momento.

Va detto che l'ottimo Auriemma si e' scusato pubblicamente col suo omologo "cronista-tifoso" laziale, Guido De Angelis, chiamandolo oggi nella sua trasmissione romana e chiarendo il senso del suo "anatema".

sabato 19 novembre 2011

Serie A 2011-12: 12ª - Napoli - Lazio: 0 - 0

0 commenti
Ci sono anni come la stagione scorsa , all'insegna dello "Storta va, diritta viene!" e stagioni come quella di quest'anno, dove tutto inizia e finisce storto.

Basterebbe sovrapporre le due "Napoli-Lazio" della scorsa primavera e di questa sera: la scorsa primavera una partita vinta in rimonta negli ultimi secondi partita, subendo tre reti e con un gol non visto a sfavore, mentre questa sera la Lazio che non fa un tiro in porta, vien graziata da un fuorigioco inesistente ravvisato a Maggio lanciato a rete e Marchetti al 94' va a compiere l'ennesimo miracolo sul Pocho, dopo averne fatti un altro paio durante la ripresa.

Diventa quindi arduo tirar fuori argomentazioni quali il poco convincente assetto del centrocampo azzurro, i 9 punti raccolti nelle ultime 8 partite di campionato, l'insufficiente apporto dei nuovi acquisti e delle alternative azzurre o la lentezza complessiva della manovra azzurra che determina un primo tempo totalmente privo di emozioni: critiche che almeno per stasera reggono lo spazio di un tempo a fronte di una prestazione, nella ripresa, fatta di tanto orgoglio e di tantissime occasioni fallite per un soffio.

Addirittura tre occasioni per il Pocho in un solo minuto tra il 48' e il 49', con due parate di Marchetti (splendida la seconda su tiro a giro dell'argentino dal limite) e una sforbiciata di poco alta sempre del Pocho su ponte di testa del Matador.

Al 50' persino un quasi inguardabile Dzemaili diventa "quasi" Maradona, indovinando una punizione a giro che sfiora il palo alla sinistra di Marchetti.

Il vantaggio azzurro sembra maturo, anzi fatto al 53': Hamsik sulla tre quarti destra vede sopraggiungere sulla fascia a tutta manetta Maggio e gli serve un pallone con straordinario tempismo: Cristian aggancia perfettamente il pallone ben al di qua della linea difensiva laziale e la supera in tromba presentandosi solo davanti a Marchetti con Cavani al suo fianco: ma il guardalinee Nicoletti ha già alzato la bandierina al momento in cui Maggio riceve palla da Hamsik per cui è inutile il successivo gesto di altruismo di Cristian per il Matador. Gol non valido e partita non sbloccata nel momento peggiore per la Lazio, già in crisi per le assenze maturate prima della partita e per le difficoltà fisiche di alcuni suoi uomini tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa (Cissè, Lulic e Hernanes su tutti).

Il Napoli però dopo questa fiammata tra il 48' e il 53' deve aspettare l'eternità di 20 minuti per riproporis pericolosamente di fronte a Marchetti: altre tre colossali occasioni tra il 74' e il 94' e altre tre splendide parate di Marchetti su Cavani (74' tiro a volo su splendida combinazione Hamsik-Lavezzi), ancora Cavani (86') e Lavezzi (94').

Intanto però siamo qui, con domande sempre più pressanti sull'assetto azzurro, laddove pare non riuscito il "trapianto" di svizzeri a centrocampo e sempre più evidente la "crisi di rigetto tattica", con le giornate che passano e con i punti di distacco dalla vetta che aumentano (potrebbero essere ben 9 domani sera in caso di vittoria dell'Udinese)...e intanto il Manchester City continua ad asfaltare i suoi avversari, eccellenti e non, a suon di gol... E' vero, ci abbiamo scherzato tanto con Balotelli e Aguero, ma adesso gli azzurri di Manchester appaiono davvero uno spauracchio!

***


De Sanctis: 6,5 - Solo una presa agevole su tiro per nulla insidioso di Cissè nel primo tempo, mentre nella ripresa l'intervento più difficile Morgan deve farlo in uscita su...Campagnaro con  un impatto tra i due che poteva avere conseguenze più pericolose.

Campagnaro: 6 - Gladiatorio in difesa e talvolta anche in avanti. Per poco, da una sua rimessa laterale lunga, non si ripete il gol di Lavezzi a Cesena, ma Maggio non approfitta del dono generoso di Hugo. Nel finale di partita cerca fortuna spingendo in avanti, ma crea più confusione che altro.

Cannavaro: 6,5 - Insuperabile per Cissè, tenta troppo spesso e con troppo poca precisione di saltare il centrocampo con imprecisi lanci lunghi.

Aronica: 6,5 - Nessun particolare imbarazzo in difesa. Nel finale del primo tempo e nella ripresa incrocia ogni tanto Cissè che prova a svicolarsi dalla marcatura asfissiante di Cannavaro.

Maggio: 6 - Puntuale nelle chiusure difensive, in avanti invece mostra qualche balbettio di fronte ad un cliente difficile come Lulic che viene anche aiutato dai compagni a raddoppiare l'esterno azzurro. Fallisce un paio di cross per troppa sufficienza, non sfrutta una rimessa laterale lunga di Campagnaro e nel finale di partita spreca una palla vagante in area di rigore tirandola in curva B.

Dzemaili: 5 - Nel primo tempo troppe volte in imbarazzo nel controllo di palla veloce, fallisce un paio di appoggi nel cuore del centrocampo cercando soluzioni difficili...appare impari lo scontro fisico, tecnico e tattico con un monumentale  Ledesma. Migliora leggermente nella ripresa e poco prima di uscire dal campo sfodera una punizione a giro dai 20 metri che si spegne di pochissimo al lato alla destra di Marchetti. Suscita sempre più perplessità il suo acquisto e il relativo non indifferente investimento economico per "strapparlo" nientemeno che al Parma (dal 58' Gargano: 6 - Dà più ritmo al gioco azzurro, conquista palloni utili e commette pochi errori in fase di appoggio, ma certo non erano i suoi piedi a dover "salvare" la serata azzurra)

Inler: 5,5 - Partita di grande sacrificio difensivo su Hernanes che lo sottrae al gioco azzurro, ma gli imbarazzi di Dzemaili condizionano anche la sua prestazione. Nel finale, con qualche spazio in più, cerca di dare miglior ritmo e qualità alle sue giocate anche con qualche interessante ma imprecisa verticalizzazione verso le punte. Emblematico il suo errore all'ultimo secondo di partita, forse il simbolo degli attuali imbarazzi del Napoli.

Dossena: 6 - Tanto correre e qualche buon cross non sfruttato dalle punte azzurre (dal 73' Pandev: 5 - Non tocca palla...ingresso in campo inutile)

Hamsik: 6,5 - A differenza delle ultime prestazioni, si muove tra il centrocampo e il lato sinistro dell'attacco azzurro (bellissimo nel primo tempo un suo spunto da ala sinistra con cross in mezzo), spostandosi sul lato opposto verso la fine del primo tempo dove trova un tiro da fuori e un taglio in area dove non raggiunge una interessante verticalizzazione di Inler. Grande continuità di gioco nella ripresa dove cambia continuamente posizione e offre qualità alla manovra azzurra, chiudendo il match da esterno sinistro al posto di Dossena dalla cui posizione ispira al 74' una delle manovre più belle degli azzurri chiusa con un cross del Pocho e un tiro al volo di Cavani

Lavezzi: 7 - Corre tantissimo, copre immense zone di campo, ma alla fine del primo temo non si ricorda nè un suo tiro nè un suo assist. A volte, in fase difensiva, sembra correre "sulle uova" con la paura di beccarsi un cartellino giallo che significherebbe squalifica...nella ripresa mi smentisce creando tre occasioni in un minuto (tra il 48' e il 49') , ispirando il tiro al volo di Cavani al 74' e sfiorando il colpo della vittoria al 94' negato da Marchetti con una autentica prodezza

Cavani: 6 - Nel primo tempo sembra davvero notte fonda per il Matador: nonostante limiti il suo raggio di azione più del solito e non si sfianca in profondi ripiegamenti difensivi, taglia molto sulla linea offensiva azzurra, ma nessuno sfrutta i suoi tagli, per cui non trova mai un pallone giocabile sotto porta. Decisamente meglio nella ripresa dove sfodera un paio di provvidenziali rientri difensivi e trova anche un paio di pregevoli conclusioni verso la porta...ma stasera c'è Marchetti.

All. Mazzarri: 5 - Prima e durante la sosta abbiamo sollevato alcuni interrogativi tattici che appaiono ancora irrisolti in tutta la loro evidenza durante un primo tempo con una qualità di manovra imbarazzante, specie nella coppia di centrocampo che appare amalgamabile come olio e acqua. Si vede qualcosa di più nella ripresa dove Mazzarri osa Hamsik come esterno sinistro e l'ingresso di Pandev, ma l'accurato disegno tattico di Reja e uno strepitoso Marchetti rendono vane le (poche) idee tattiche del Mister azzurro

Arbitro: Rizzoli: 4 - Nel primo tempo partita correttissima e senza situazioni "scottanti", ma nella ripresa al 53' viene tradito dall'assistente Nicoletti che ferma Maggio in un inesistente fuorigioco in un frangente dove Maggio e Cavani sarebbero andati tranquillamente in porta. Errore gravissimo e decisivo ai fini del risultato.

sabato 12 novembre 2011

I punti interrogativi tattici del Napoli: Inler, Hamsik e Cavani

0 commenti

La pausa internazionale (a proposito, bellissimo il gol di Lavezzi in nazionale!) permette qualche prima riflessione approfondita dopo circa due mesi di partite a ritmo infernale sulla stagione azzurra: capisco e apprezzo Mazzarri quando "invita" la critica a criticarlo (scusate il gioco di parole) dopo però essersi confrontati con lui.

Io sono un semplice tifoso, appassionato (sempre meno, in verità) di calcio e del Napoli, non sono un tecnico, non mi vanto di capirne molto di calcio e soprattutto non ci guadagno un euro mantenendo questo blog, ma mi piace tentare di osservare le cose con attenzione, in modo non superficiale, come provo a fare del resto anche nella vita.

Per cui, caro Mister, sarei felicissimo di discutere con lei di quanto sto per scrivere in queste poche righe di un week end senza Napoli, alla luce di alcune riflessioni che avevo già iniziato da tempo e che il dottor Chiariello, nella sua deliziosa trasmissione ormai ventennale di Canale 21, Campania Sport, domenica scorsa ha rinfocolato con incisive argomentazioni.

A parte il gruppo delle "riserve", profondamente rinnovato rispetto allo scorso anno, in teoria rinforzato, ma che finora (Fernandez a parte) ha contribuito ancora poco ai risultati della stagione azzurra, il telaio dei titolari, tra l'anno scorso e quest'anno, ha visto soltanto una variazione, cioè Inler al posto di Pazienza.

In teoria un notevole salto di qualità: un ottimo centrocampista, con grandi doti tattiche, che si integrava perfettamente con Gargano e con il resto della squadra come Michele avvicendato con un nazionale svizzero, uno dei centrocampisti di maggior rendimento della scorsa stagione come Gokhan, dotato di piedi e fisicità in teoria migliori di quelli di Michele.

Un solo cambio, dunque, e tutti a immaginare un Napoli fatalmente più forte dello scorso anno, eppure, nonostante gli eccellenti risultati in Champions e quelli altalenanti in campionato sono emerse sempre più evidenti alcune contraddizioni tattiche che sembrano aver reso meno "perfetto" il meccanismo tattico del gioco di Mazzarri che tanta ammirazione aveva suscitato la scorsa stagione.

Domenica sera, in trasmissione, il dott. Chiariello ha usato per Inler, quasi avesse letto le mie pagelle di questa stagione, la stessa espressione ("pesce fuor d'acqua") che ho usato spesso per tentare di descrivere nella modestia della mia poca competenza calcistica le prestazioni del nuovo arrivato.

Inler ha quasi sempre convinto in quelle partite o frangenti di partite (vedi Cesena, secondo tempo, o Inter, secondo tempo) quando il centrocampo avversario è andato calando o addirittura si è trovato in inferiorità numerica, stentando invece tantissimo a trovare ritmo e a dare ritmo alle giocate azzurre contro centrocampi dinamici e/o in superiorità numerica.

Più di un commentatore comincia a ricordare che Inler nell'Udinese giocava in un centrocampo a tre con Asamoah e Pinzi a dargli manforte e che quindi nell'attuale modulo di Mazzarri, sottoposto anche a marcature strette spesso a lui dedicate, lo escludono dal gioco e lo mettono in difficoltà quando, in possesso di palla, fa fatica a trovare il compagno smarcato velocemente.

La manovra azzurra quindi appare così più lenta e involuta e quindi si rifugia spesso nel lancio del centrale difensivo (Cannavaro o Aronica) a scavalcare il centrocampo.

C'è poi Hamsik di cui appare (scusate quest'altro gioco di parole) evidente il lavoro oscuro di raccordo tra centrocampo e attacco: Marek ha il pregio di non perdere mai palla che però, in alcuni frangenti di partita, diventa anche il suo enorme limite: quando durante la partita c'è da dare pulizia al gioco, c'è da mantenere palla lontano dalla porta avversaria, quando c'è da tessere con pazienza la tela dei passaggi per far "muovere" le difese avversarie e poi trovare un varco in cui infilare Maggio, Cavani o Pochi, Marek svolge un lavoro straordinario e poco apprezzato dal pubblico, ma  noto anche che quando la partita richiederebbe maggiori rischi, Marek fatica a cambiare "registro" alle sue giocate (salvo quando decide, raramente purtroppo, di puntare verso la porta avversaria e sfruttare le sue notevoli doti balistiche): ci sono frangenti, attimi, in cui senti che uno con la classe di Marek potrebbe e dovrebbe rischiare di più la giocata non "spaventandosi" di fallirla, sbagliando il passaggio o la verticalizzazione: spesso vedo Pocho o Matador che scattano sul filo del fuorigioco suggerendo il passaggio e sono costretti a rialzarsi perchè Marek o qualcun altro in possesso non li vede scattare o non ha la personalità di provare la verticalizzazione.

Inoltre, come sottolineava Chieriello, Marek riesce sempre più raramente a fare ciò che gli riusciva naturale già dal suo primo anno di Napoli, ossia apparire all'improvviso partendo da lontano, davanti alla porta avversaria: il suo gioco e i suoi movimenti sembrano diventati meno vari e più prevedibili.

E allora, si domandava Chiariello domenica, non può esserci una relazione tra il calo di rendimento di Cavani (che come ha detto Mazzarri fa oggi quel che faceva anche lo scorso anno, ossia marcare la fonte di gioco avversaria all'inizio del loro possesso palla, con la differenza che l'anno scorso faceva semplicemente più gol), la crisi di identità di Hamsik e le difficoltà tattiche di Inler a centrocampo?

Viste le dfficoltà di Inler a centrocampo, visto che Hamsik vedeva esaltate le sue qualità nel 3-5-2 di Reja come interno sinistro dei tre mediani, chiedeva Chiariello a Mazzarri, non sarebbe interessante provare a riportare Marek sulla linea dei centrocampisti in linea con Inler in modo da dargli maggiore aiuto in fase sia di filtro che di impostazione e lasciare Lavezzi libero sulla tre quarti di girare intorno al Matador, tenendo quest'ultimo più vicino alla porta avversaria?

Io non so dare una risposta alla interessantissima domanda del dottor Chiariello, ma sarei felice se potessi ascoltare Mazzarri discutere di questa ipotesi in termini di fattibilità (o non fattibilità) tattica.

Quello che appare evidente è che il Napoli attuale è in "crisi" nel senso originario, greco, della parola: per gli antichi greci la "crisis" era sinonimo di "trasformazione", "evoluzione": ciò che si vede, specie nelle ultime settimane, è che,a fronte di un presunto "integralismo" tattico di Mazzarri, il mister in realtà sta sperimentando con sempre maggiore continuità nuove soluzioni come lo scivolamento sulla linea dei centrali di uno degli esterni di centrocampo per creare una linea a 4 dietro quando serve fronteggiare un certo tipo di avversari che col loro gioco tentano di allargare i centrali azzurri.

Ma questo meccanismo, sempre meglio applicato dai ragazzi di Mazzarri, crea la necessità di "riassorbire" a centrocampo Cavani e/o Hamsik e di attenuare le loro indubbie capacità offensive e di dare meno fluidità al gioco sulle fasce tradizionale punto di forza del gioco di Mazzarri.

Insomma un bel rebus tattico, dalla cui soluzione dipenderà l'eventuale svolta positiva di questa stagione: svolta a cui la squadra sarà chiamata sin dal ritorno in campo in casa dopo la pausa internazionale contro una lanciatissima Lazio e un altrettanto lanciatissimo ManCity, con una serie di partite molte delle quali in casa contro avversari difficilissimi e in teoria tutte da vincere per mantenersi in corsa in campionato e (che straordinario miracolo!) in Champions.

Reja ancora grida vendetta per la bruciante sconfitta della scorsa primavera: quel 4 a 3 fu l'ultima vittoria del Napoli all'ultimo respiro, di una squadra che proprio quel giorno mostrò segni di affanno che si sarebbero manifestati con chiarezza nelle settimane successive... quella fu una svolta, verso la crisi di fine stagione, ma anche verso la conquista della zona Champions...e questa volta?

martedì 8 novembre 2011

Napoli, vendita biglietti on line estesa a tutti i settori

0 commenti
La SSC Napoli è lieta di comunicare che la vendita on line dei biglietti per le partite casalinghe del Napoli è estesa a tutti i Settori del San Paolo: Tribune, Distinti e Curve.

È sufficiente collegarsi al sito web ufficiale della SSC Napoli, www.sscnapoli.it e cliccare nella sezione "insieme allo stadio" oppure accedere direttamente dal banner “ ticket on line” presente nella home page del sito ufficiale SSC Napoli.

L'unico sportello autorizzato dalla SSC Napoli per la vendita on line è quello di Lottomatica/Listicket.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero  identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

https://biglietteria.listicket.it/utilizzatori/indexdigitali.php

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio, ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.

La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

SSC Napoli S.p.A. Direzione Commerciale e Marketing

lunedì 7 novembre 2011

Napoli Juve il 29, Atalanta Napoli anticipata al 26

1 commenti
Adesso è ufficiale: Napoli Juventus si recupera martedì 29 novembre alle 20,45.

Inizialmente si era pensato al giorno 30, sempre alla stessa ora, ma non potendo sovrapporre la partita in contemporanea al turno di Europe League per un preciso regolamento Uefa, si sarebbe dovuto giocare in orario pomeridiano, scontentando così molti tifosi...e soprattutto le televisioni.

Si è quindi ritenuto utile anticipare alla serata del martedì, soluzione che ha però costretto a far anticipare a sabato 26 alle 20.45 anche la disputa dell'incontro tra Atalanta e Napoli, inizialmente pianificato domenica 27 alle 15.

Mi asterrei volentieri dal commentare troppo le assolute idiozie che, oltre ai lutti e alle difficoltà di questo week end a Napoli e in altre regioni d'Italia ci siamo dovuti sorbire dal mondo del calcio che in molte sue componenti (giornalisti, tifosi, dirigenti sportivi e lega calcio...con la minuscola) ha dimostrato quanto sia avvilente il livello culturale e di sensibilità civica e umana di questo ambiente... sono disgustato!

In queste situazioni, con 60.000 persone "in ballo", la prudenza non è mai troppa e troppe volte le nostre istituzioni pubbliche statali e locali si sono distinte per scarsa capacità di prevenzione del rischio e di sottovalutazione dello stesso: per una volta che si è adottata una decisione responsabile, ecco il coccodè dei gallinacci calcistici da cortile...gallinacci appunto, che meriterebbero solo di razzolare negli "escrementi" che essi stessi quotidianamente generano in copiosa abbondanza...e li pagano pure!

Cari tifosi e cittadini onesti, che non ci mangiate sul calcio e che, come me, vi portate a casa uno stipendio onesto e sudato...ebbene sì! Avete sbagliato tutto nella vita, fessi come me! I "gallinacci" e i loro volgari "coccodè" trionfano, sulla pelle di chi muore e di chi piange certe morti insensate.

domenica 6 novembre 2011

Rinviata Napoli Juventus, forse si recupera il 30

0 commenti
La violenta ondata di maltempo abbattutasi nelle ultime ore nel napoletano hanno consigliato il sindaco e le autorità responsabili dell'ordine pubblico a decidere in accordo con la Lega Calcio il rinvio della partita di questa sera tra Napoli e Juventus.

La decisione è stata determinata sia dallo stato delle strade circostanti lo Stadio San Paolo, sia dalla chiusura di alcune stazioni delle linee metropolitane, sia, infine, dalle condizioni precarie del terreno di gioco.

Inizialmente si era ipotizzata come data per il recupero del match la serata del 14 dicembre, ma appena due giorni prima la Juventus è impegnata con la Roma, per cui appare quasi certa la decisione di recuperare il match nella serata di mercoledì 30 novembre.

Mazzarri e il ruolo di Cavani

0 commenti

Mazzarri discute con Walter De Maggio sul "presunto" cambio di ruolo di Cavani

mercoledì 2 novembre 2011

Champions 2011-12: 4a - Bayern Monaco - Napoli 3 - 2 (17', 23' e 42' Gomez, 45' e 79' Fernandez

0 commenti
Bayern 10, Manchester City 7, Napoli 5, Villareal 0. Tutto come previsto (e temuto) alla vigilia di questa giornata, per cui gran parte delle chance di qualificazione al prossimo turno di Champions dipendono dallo scontro diretto al San Paolo il prossimo 22 novembre tra Napoli e ManCity.

Lo stadio di Monaco ribolle di passione e di tifo, anche azzurro, ma nonostante un inizio incoraggiante nel quale il Bayern (anche questo è un record negativo per i bavaresi) non riesce a segnare nei primi 15 minuti, i rintocchi di Gomez arrivano puntuali con tre gol dei suoi (il secondo in sospetto fuorigioco) in 25 minuti.

Eppure, nonostante il contributo nullo in avanti di Hamsik e Cavani, grazie agli sforzi di Maggio e del Pocho la difesa del Bayern ha qualche grattacapo, anche se nessun serio pericolo.

Il Napoli però risente della mancanza di Cannavaro, sia nella marcatura sull'uomo (Gomez) quasi annullato da Paolo nella partita di andata, sia da un punto di vista tattico, visto che Fernandez si fa risucchiare in avanti in occasione del primo gol abbandonando Gomez a Campagnaro in uno contro uno e non guida tempestivamente la linea difensiva in occasione del secondo gol anche se a mio avviso Gomez finisce comunque, seppur di poco, in fuorigioco.

Qualche attenuante sul terzo gol, quando il Bayern approfitta del disorientamento derivante dall'infortunio di Aronica che mette la difesa azzurra in temporanea inferiorità numerica.

IL Napoli ha il merito di frenare subito l'emorragia accorciando le distanze prima della fine del primo tempo e dando continuità di grinta e gioco nella ripresa dove il Bayern cerca di amministrare il risultato e abbassare i ritmi della partita.

De Sanctis corre solo due veri pericoli, mentre dall'altra parte il Pocho anima un reparto offensivo in stato "comatoso" per le raccapriccianti (non) prestazioni di Cavani e Hamsik.

L'espulsione di Zuniga complica i piani tattici di Mazzarri che propone una difesa a quattro già evidente ad inizio match con il colombiano che supportava costantemente i tre centrali e poi con Dossena e lo stesso colombiano a ad affiancare Campagnaro e Fernandez dopo l'uscita di Aronica. L'espulsione di Maggio costringe Mazzarri ad abbassare Maggio al posto di Zuniga, ma la successiva espulsione di Badstuber riequilibra il match fino al secondo gol di Fernandez e all'occasione dell'ultimo secondo (94') col Pocho che mette in mezzo per Pandev un pallone salvato per miracolo in angolo da uno scivolone provvidenziale del campitano Lahm.

Alla fine la differenza l'hanno fatta l'infinita esperienza internazionale del Bayern e il "peso politico" dei bavaresi ampiamente previsto alla vigilia della partita di andata.

E ora? In teoria il Napoli anche con un pareggio in casa, pur rimanendo staccato di due punti dal ManCity, potrebbe spuntarla nell'ultima giornata contando su una vittoria a Villareal e una sconfitta interna del ManCity contor il Bayern, ma è chiaro che se gli azzurri vogliono essere artefici del loro destino devono tentare il grande colpo in casa il 22 contro gli inglesi, che sembrano, come prima della partita di andata contro gli azzurri, di nuovo in stato di grazia (stasera hanno "macellato" i resti del Villareal in casa degli spagnoli con un "rilassato" 3 a 0).

Vediamo...in 20 giorni possono cambiare molti scenari, tra campionato e "sosta" per le nazionali che scombineranno i valori atletici e psicologici attuali...

***


De Sanctis: 6,5 - Gomez gli spunta da tutte le parti e non può sempre fare miracoli! Dove ci può arrivare ci arriva con la solita sicurezza su tiri di Luis Gustavo (10'), Ribery (30' dopo 3 minuti di possesso palla ininterrotto del Bayern), Lahm (73') e Alaba (83'). Spettacolare l'ultimo recupero a tempo scaduto dopo essersi lanciato in attacco.

Campagnaro: 7,5 - Dal suo lato il Bayern attacca moltissimo, ma Ribery a metà primo tempo deve cambiare zona perchè dal lato di Hugo non si passa. Gladiatore nella ripresa dove spinge con ferocia e difende con tutto il corpo nel convulso finale su gol quasi sicuro di Lahm.

Fernandez: 7 - Stasera si vede la differenza tattica e di esperienza tra Cannavaro e Fernandez, al suo esordio da centrale: sul primo gol si fa risucchiare fuori zona e Gomez può anticipare Aronica senza problemi; sul secondo la linea difensiva sale non perfettamente allineata e Gomez (forse lo stesso in fuorigioco) ne approfitta; sul terzo c'è l'attenuante dell'inferiorità numerica per l'infortunio ad Aronica che scompagina l'assetto difensivo. Il ragazzo però mostra carattere, con alcune belle ed efficacichiusure difensive e con due stacchi puliti che lo proiettano nella storia del Napoli...e del Bayern visto che è l'unico giocatore che finora in questa stagione è riuscito a battere due volte Neuer, per giunta a Monaco... Impresa da ricordare!

Aronica: 5,5 - Ecco un esempio nel quale il riposo sembra portare danni anzichè vantaggi: Totò non appare nella forma sublime vista nell'ultimo mese, risente della mancanza del suo capitano e non riesce a offrire la sua straordinaria puntualità nelle diagonali. Costretto ad arrendersi per una ginocchiata al fianco ricevuta da Muller (dal 43' Dossena: 6 - Spinge con bella continuità e disinvoltura e interpreta benissimo il ruolo di difensore basso di sinistra nella difesa a quattro)

Maggio: 6 - Un paio di discese imperiose, poi un fallo assassino di Badstuber ne condiziona il rendimento. Nella ripresa deve mettersi quarto basso a destra per l'espulsione di Zuniga e tiene bene.

Inler: 6 - Nel primo tempo ancora l'impressione che sia un pesce fuor d'acqua: non trova quasi mai la posizione giusta per tamponare e ripartire, anche per la pressione intensa e costante dei mediani bavaresi. In una occasione tenta di farsi vedere in avanti con un tiro da fuori senza troppe pretese. Altra musica nella ripresa dove si mette vertice basso di un rombo davanti alla difesa e ha vinto tantissimi contrasti, riavviando l'azione con qualità. Bellissima la "pennellata" su punizione per il secondo gol di Fernandez

Dzemaili: 5 - Non si può dire sia l'uomo per tutte le stagioni: positivo nelle ultime uscite, in questa partita servirebbe un ruba-palloni come Gargano per ripartire senza falli e spezzare il possesso palla del Bayern: Blerim prova a fare il Gargano ma spesso "inciampa" troppo spesso fallosamente nelle gambe degli avversari finchè l'arbitro, che nel frattempo lo ha messo nel "mirino", non lo ammonisce al primo fallo appena un po' più vistoso (dall'84' Pandev: SV - Ha pochissimi minuti per incidere sul match ma nel finale solo un anticipo provvidenziale di Lahm su cross di Lavezzi gli nega il possibile clamoroso pareggio)

Zuniga: 5 - Efficace in fase difensiva anche se non sempre lucidissimo, cerca anche di riproporsi in avanti appena ne ha la possibilità. Con l'entrata di Dossena e il passaggio alla difesa a 4 si schiera basso a destra dove però va in crisi contro Ribery che lo sorprende due volte in 40 secondi con due ammonizioni che lo costringono all'uscita anticipata

Hamsik: 4 - Solito spettatore non pagante, solo un tiro insidioso un minuto dopo il gol di Fernandez. Leggermente meglio nella ripresa, sacrificato a centrocampo, ma non riesce proprio a trovare la sua dimensione tattica

Lavezzi: 7,5 - Immenso, Pocho! E' quello che ci mette di più l'anima e crea scompigli nella difesa bavarese. Bellissima la parabola su punizione per il primo gol di Fernandez e la ripresa dove proprio al 94' sfiora l'assist storico per Pandev, bloccato da Lahm

Cavani: 4,5 - Inguardabile! Ogni pallone che tocca incespica malamente come un principiante: spesso mediano di sinistra, lascia a Lavezzi il ruolo di punta e si perde sulla tre quarti in una terra di nessuno dove viene annullato dal dispositivo difensivo del Bayern. L'unico spunto vero rimette il Napoli in parità numerica procurando l'espulsione di Badstuber.

All. Mazzarri: 7,5 - E' vero, certe scelte sono obbligate e il Bayern non è il Cesena, ma non convincono le posizioni di Lavezzi (troppo avanzato), Cavani (troppo arretrato) e Hamsik (che non trova mai posizione e movimenti per sfruttare le sue qualità). Gestisce però in modo mirabile le grosse difficoltà, in svantaggio di gol e poi di uomini) per l'uscita di Aronica e l'espulsione di Zuniga, schierando alla fine un compatto 4 (Maggio,Campagnaro,Fernandez,Dossena)-3 (Inler-Dzemaili-Hamsik)-2 (Lavezzi-Cavani) che mette in grosso imbarazzo il Bayern, giocandosi poi il tutto per tutto con Pandev al posto di Dzemaili.

Arbitro: Björn Kuipers (Olanda): 4 - Si conferma che (anche) l'arbitro fa il (Bayern) Monaco: l'intervento di Badstuber su Maggio era criminale, sull'uomo e a palla ormai persa quindi, tecnicamente, da espulsione ma "ovviamente" il centrale tedesco viene solo ammonito. Giusta l'ammonizione su Dzemaili, già nel mirino dopo i continui falli durante tutto il primo tempo. Sospetto il secondo gol di Gomez a mio avviso in fuorigioco. Prontissimo a tirar fuori due cartellini gialli (peraltro non scandalosi) contro Zuniga, ma non altrettanto "coraggioso" a buttare fuori Boateng (solo ammonito) per un altro criminale fallo da dietro su Lavezzi. Chiude però con precisione espellendo Badstuber per doppia ammonizione...però troppo tardi per rendere "presentabile" un arbitraggio che non era difficile (per me...) prevedere come "casalingo"... Il Bayern è una superpotenza anche a livello politico, chiedere al Manchester City per conferma.

martedì 1 novembre 2011

Il ruggito azzurro anche a Monaco

0 commenti
Al di la' delle cifre ufficiali, domani sera ci si aspetta un'invasione azzurra all'Allianz Arena...e allora sentiremo di nuovo il coro da brividi con cui la tifoseria azzurra ha reinventato (anche) l'inno della Champions!

FORZA NAPOLI !!!