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domenica 19 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 17ª - Napoli - Lecce 1 - 0

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Matadooooooorrrr!!!

Anche dalla profonda Giamaica c'e' chi ti segue e ti ama!!!

Solo per il Napoli! Sempre e ovunque!!!





sabato 18 dicembre 2010

Europa League: Napoli - Steaua 1 - 0...e ora il Villareal!

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Come avevo anticipato, in questi giorni sono molto lontano, ma anche se in una sperduta localita' della Giamaica sono riuscito a seguire in diretta streaming, grazie al collegamnento che ho su questo blog con Radio Marte, la partita e gli emozionantissimi minuti finali.

Non ho molto tempo per scrivere perche' la situazione non e' logisticamente ideale, ma a tuti quelli che come me vogliono rivivere quei secondi finali, eccoli!



Saluti dalla poverissima, ma meravigliosa Giamaica e forza Napoli!!!

domenica 12 dicembre 2010

L'incredibile "scippo" di Biancolino

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Beh, Biancolino ci ricorda i "tristi" momenti della serie C e gli scontri con l'Avellino...per fortuna le cose oggi sono ben diverse, ma guardate un po' cosa si è inventato oggi l'ex avellinese ora in forza al Cosenza...incredibile!

E se non fosse proprio l'ultimo tabù?

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Tutti dicono che stasera abbiamo abbattuto l'ultimo tabù del Napoli di Mazzarri e De Laurentiis ma, purtroppo o per fortuna, gli esami (e i tabù) non finiscono mai...sennò sai che palle, altrimenti!

Ne vedo almeno altri due che sarebbe bellissimo infrangere, uno è quel maledetto "zero" nella casella delle vittorie nel girone di Europe League e l'altro, ma ne possiamo riparlare all'inizio del prossimo anno, sarebbe vincere a San Siro.

Nel frattempo, nel rancoroso, ma ancora "gemellato" catino di Marassi, il Napoli dà ennesima prova di "resistenza ad oltranza" e riesce, ancora una volta, ad espugnare un campo con difficilissime condizioni ambientali, con una pressione continua sull'arbitro da parte di giocatori, dirigenti e pubblico.

Il Genoa, anche con Ballardini, genera le stesse perplessità che mi aveva dato sin da inizio di stagione e anche nella partita persa, sempre in casa, contro la Juve.

Una squadra che combatte molto, che alza continuamente voce e gomiti, ma che offre poco da un punto di vista tecnico-tattico, a parte il talento di Criscito e questo sconosciuto ungherese Rudolf, subentrato ad inizio ripresa ad un nullo Palladino, che mi aveva già attirato l'attenzione in altre occasioni e che stasera è stato l'unico che ha davvero messo in difficoltà la compatta retroguardia azzurra.

Un bel peperino che, giocando con disinvoltura con entrambi i piedi, anche se prevalentemente mancino, svaria su entrambe le fasce ed è l'unico che riesce a proporre quelle tanto temute triangolazioni veloci al limite dell'area di rigore che negli ultimi anni sono state la croce delle tante squadre venute a sfidare il Genoa nel catino di Marassi.

Ma riavvolgiamo il nastro della gara e troviamo un Napoli che domina tatticamente i primi 20 minuti del match, dove Hamsik con grinta, continuità e sagacia tattica cuce a meraviglia il gioco azzurro, permettendo, assieme alle sgroppate di Maggio, agli azzurri di proporsi con una certa pericolosità in avanti.

Il Genoa, in questa fase, è totalmente annichilito dalla grande organizzazione di gioco azzurra, poi Hamsik comincia  a spegnersi, Maggio arretra sempre più il baricentro e il Genao, dal 20' in poi comincia a trovare angoli e coraggio.

Soltanto illusoria è quindi la parentesi del gol di Hamsik, lesto a sfruttare una colossale dormita della difesa genoana su punizione dalla destra di Gargano.

Da quel momento Marek, a parte due piccole fiammate, sparisce dal campo, non avendo più la forza di continuare quello splendido lavoro di raccordo e ripartenze offero per i primi 20 minuti e il Napoli, con il solo Cavani che svaria dappertutto, non riesce a tenere palla e ripartire.

E così il Genoa, pur con una qualità infima e con rarissimi veri pericoli, tiene il Napoli sempre più basso nella sua metà campo. I difensori azzurri riescono ad annullare il tridente offensivo genoano, tant'è che Ballardini ad inizio ripresa toglie i fantasmi di Palladino e Karja e butta dentro Mesto e il già citato Rudolf.

Il primo diventa una costante spina nel fianco di Aronica e Dossena, creando, in piccolo, lo scompiglio che Gerrard provocò a Liverpool, ma per fortuna non tutte le notti c'è Gerrard anche se in una occasione Mesto stava per fare lo scherzetto agli affannati Dossena e Aronica.

Rudolf, come detto, parte da sinistra, ma poi svaria su tutto il fronte offensivo, cercando di combinare in velocità con i compagni (suo l'assist nella già citata occasione di Mesto).

Mazzarri aspetta anche stavolta un po' troppo e toglie Hamsik, ormai nullo, per Sosa, solo dopo 84 minuti, non prima di aver rinforzato ulteriormente la fase difensiva togliendo una Zuniga a corrente alternata e buttando in campo, dopo un'ora di gioco, la possente fisicità di Yebda.

Ma anche Yebda e Sosa non riescono a far risalire la squadra che, nel continuare a soffrire, si espone, come accaduto altre volte in passato, a interventi talora fallosi che inducono Brighi a caricare di cartellini gialli gli azzurri, fino alla discutibile ma non inventata espulsione di Pazienza il quale, già ammonito, avrebbe certamente dovuto evitare un'entrata su Milanetto più plateale che fallosa.

Ultimi 5 minuti (più 5 di recupero) in costante difesa di un risultato preziosissimo, che come minimo ci mantiene terzi anche alla fine di questa giornata ma che ci proietta all'attenzione piena della critica e degli avversari come squadra da temere per la lotta Champions.

Che dire? Per certi aspetti la vittoria è meritata, ma non va nascosto che:

  1. il Napoli ha fatto un solo tiro in porta
  2. senza il Pocho, la squadra ha mostrato di avere poche armi per costruire una costante e pericolosa fase offensiva
  3. il Pocho è importante anche perchè, con la sua pericolosità, rende guardinghi gli avversari: è difficile immaginare che col Pocho in campo, il Genoa avrebbe avuto il coraggio di attaccare a pieno organico come ha fatto stasera e, se lo avesse fatto, il Napoli avrebbe potuto vincere anche di goleada con tutti quegli spazi dietro
  4. ci sono troppo poche alternative di qualità dietro i "titolarissimi": al momento il solo Yebda si può considerare all'altezza dei titolari...davvero troppo poco per una stagione che ha offerto risultati finora esaltanti ma che è ancora lunga e difficile.
Secondo me mercoledì sera il Napoli può battere lo Steaua, anche nel caso in cui il Pocho non dovesse farcela, o se giocasse a mezzo servizio. Sarà poi curioso vedere, anche in base allo sforzo e al risultato di mercoledì, come il Napoli affronterà il non irresistibile impegno casalingo col Lecce dovendo cambiare tutta o quasi la difesa che ha giocato stasera più Pazienza.

Ma intanto guardiamo a mercoledì e proviamo a spezzare un altro tabù...io sarò lontanissimo fisicamente, ma vicinissimo col cuore agli azzurri e cercherò,se la tecnologia caraibica mi aiuterà, anche ad alimentare questo piccolo blog anche a 9000 chilometri da qui.

A presto, ragazzi! Forza azzurri!!

Genoa Napoli commentata da Auriemma

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sabato 11 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 16ª - Genoa-Napoli 0-1

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Le pagelle di Genoa Napoli

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De Sanctis: 7 - Si lancia su tutti i palloni alti che vagano in area di rigore azzurra, dando grande sicurezza alla difesa azzurra.

Campagnaro: 7,5 - Annulla totalmente Palladino e ringhia anche su Toni. Un gladiatore dal cuore immenso che lotta su ogni palla e vince ogni contrasto. Peccato per l'inutile, ma giusta ammonizione per fallo da dietro su Palladino. Salterà il Lecce per squalifica.

Cannavaro: 6,5 - Sportellate con Toni e quasi sempre vince lui. Gli scappa solo una volta nel primo tempo e il lungagnone rossoblù mette in mezzo un pallone pericolosissimo smanacciato da De Sanctis. Salterà il Lecce per squalifica.

Aronica: 6,5 - Contiene bene chiunque passi dalle sue parti, Karja in primis. Soffre un po' di più nella ripresa tra Mesto e il neoentrato Rudolf. Salterà il Lecce per squalifica.

Gargano: 6,5 - Vispo e tonico, difende e rilancia, pressa su tutti per cercare di chiudere ogni varco.

Pazienza: 6,5 - Preziosissimo in alcuni provvidenziali raddoppi difensivi, qualche sbavatura nel rilanciare l'azione. Chiude con 5 minuti di anticipo la sua partita con un secondo evitabile cartellino...forse il fallo non c'è, ma certo "spaventa" l'arbitro con un rischioso intervento in scivolata...e anche lui salterà il Lecce.

Maggio: 6 - Inizio con una paio di brillantissime discese, sparisce in attacco dalla metà del primo tempo, quando inizia l'assedio genoano nel quale Christian cerca di coprire ogni varco, rinunciando totalmente a offendere.

Dossena: 6 - Qualche buona discesa, qualche buon cross e tanta corsa e sacrificio. Anche lui rincula nella ripresa e a volte lascia qualche varco di troppo in cui si infilano Rudolf e Mesto.

Zuniga: 5,5 - Inizio folgorante con un tiro pericolosissimo verso la porta genoana dopo appena 19 secondi. Poi un paio di grandissimi rimpianti per due rimpalli favorevoli in area di rigore, ma conferma i timori dei critici alla vigilia: troppo fumoso. Costringe però Veloso all'ammonizione, quando intercetta palla a centrocampo verso la fine del primo tempo. Certo si vede che non è il Pocho e, come temuto alla vigilia, non riesce a far ripartire la fase offensiva azzurra.

Hamsik: 6 - A parte il gol (bellissimo), mostra grinta e cuce gioco tra centrocampo e attacco con grande continuità ma solo per i primi 20 minuti. Poi si spegne e il Napoli non riesce più a ripartire. Copione che si ripete per tutta la ripresa. Non ha capito (o non ha avuto la forza di capire) che oggi era lui l'ago tattico della bilancia della partita. Finchè lui ha tenuto, il Napoli è riuscito a dominare e ripartire. Quando è invece si è arroccato sulla linea di metà campo, la squadra ha sofferto tremendamente per tutta la partita. Ed è solo merito dei compagni se il suo gol basta a vincere.


Cavani: 6 - Solita grande corsa e sacrificio, ma è troppo solo e non riesce mai a rendersi pericoloso.

Yebda: 6,5 - Preziosissimo innesto, per arginare l'uragano genoano e ogni tanto ripartire.

Sosa: SV - Entra negli ultimi minuti per dare fiato ad un esausto Hamsik e provare a tenere lontani i genoani nell'assedio finale. Non incide più di tanto.

Mazzarri: 8 - Senza il Pocho, l'olio per friggere il pesce stasera è ben poco. Mette in campo una squadra grintosa che domina per lunghi tratti del primo tempo. Fa bene a rinforzare gli ormeggi con Yebda, ma avrebbe dovuto togliere prima Hamsik visto che gli azzurri non riescono più a ripartire. Merita un voto alto per  l'incredibile rendimento che sta riuscendo a ottenere da una squadra con poche alternative.

Arbitro Brighi: 5,5 - Corretta valutazione degli episodi chiave e nella distribuzione dei cartellini, salvo il secondo giallo su Pazienza. A tratti sembra soffrire la pressione ambientale dei più esperti dei genoani e dei tifosi di Marassi...ma a un certo punto "ringhia" su Milanetto che lo assilla con continue proteste. Avrebbe però dovuto ammonire Toni (troppe proteste e gomiti spesso alti) e il "protestante" Milanetto. Ci è andata bene, anche se i suoi cartellini ci costringeranno a reinventare totalmente la difesa contro il Lecce.

lunedì 6 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 15ª - Napoli-Palermo 1-0

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STRA - ME - RI - TA - TIS - SI - MAAAAAA....GGIOOOOO!!!

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Strameritatissima! Vittoria voluta, cercata, corteggiata, pretesa, acciuffata per i capelli a 15 secondi dalla fine, quando ormai sembrava che le ultime disperate fiammate azzurre si fossero ormai spente.

E' la vittoria del Pocho, che infiamma la partita per 70 minuti, cantando e portando la croce, facendo ammattire la difesa palermitana finchè una buca maligna non lo ha messo fuori causa, nonostante i suoi commoventi tentativi di restare in partita.

E' la vittoria di Maggio, risorto, finalmente, nella sua dimensione di agonista, di atleta che "regge" meravigliosamente le due fasi e si rende pericoloso sotto porta per più volte durante tutti i 90 minuti, per cui quel gol sembrato casuale alla fine non è stato un caso.

E' la vittoria di Grava, tornato ai mostruosi livelli dello scorso anno a registrare da par suo una difesa fino a oggi traballante.

Ma è soprattutto la vittoria di Cavani, il Matador, che nel giorno in cui non segna, si consacra una volta di più giocatore "totale", dotato di una corsa naturale da eccezionale quattrocentista, leggera, meravigliosa, come se levitasse anzichè correre e che quando ripiega in difesa lo fa come i grandissimi difensori del passato, a testa alta, con diagonali lunghissime che partono dal centro-sinistra della zona offensiva azzurra fino al lato di centro-destra della zona difensiva, ottanta metri più indietro, e poi veloce, in progressione, a rilanciare l'azione offensiva, triangolando con i compagni.

Chi segue il mio blog sa quanto sia stato felice dal primo momento dell'arrivo del Matador, che adoravo già quando giocava nel Palermo. L'ho visto una decina di volte lo scorso anno e in tutte le sue partite al mondiale, ma il giocatore che stiamo vedendo oggi è un vero fuoriclasse, un talento "assoluto", un fattore determinante, quando segna, quando fa gli assist (vedi stasera e a Cagliari, per esempio) e quando aiuta la difesa in difficoltà.

Ma è anche la vittoria di Mazzarri, rispetto al quale non rinnego nessuna delle critiche rivoltegli finora ma che, con l'onestà intellettuale che cerco di avere, stasera merita il massimo dei voti, per come ha saputo ancora una volta mettere in campo una squadra combattiva e gestendo al meglio le forze dopo uno sforzo immane.

Va anche detto per onestà che Delio Rossi stavolta (e mi sorprende, visto il valore assoluto del tecnico) ha snaturato un impianto tattico consolidato, mettendo una difesa a tre spesso infilata dagli attaccanti azzurri e miracolosamente tenuta in piedi da un talento assoluto come Sirigu, che stasera ha dimostrato di meritare ampiamente i pali della nazionale.

Il tecnico palermitano probabilmente voleva bloccare Maggio e Dossena sulle fasce con Cassani e Balzaretti, senza perdere la superiorità nella zona centrale della difesa, ma alla fine i due esterni rosanero hanno sofferto per tutta la partita i due esterni azzurri e gli attaccanti azzurri hanno creato occasioni su occasioni.

Il Palermo ha risentito più del Napoli il giovedì europeo nonostante il Napoli abbia giocato in trasferta e ad una temperatura polare, mentre il Palermo aveva giocato "comodamente" in casa, per giunta risparmiando alcuni dei suoi titolari. E Pastore ha continuato la sua crisi nera iniziata in settimana contro lo Sparta.

A conferma che i risultati positivi possono fare davvero miracoli...

Certo proprio in questo momento restano domande, dubbi, perplessità sulle troppo limitate alternative a disposizione degli azzurri (quanto ha risentito il Napoli dell'uscita del Pocho, vero?), ma su questi temi torneremo nei prossimi giorni, smaltita questa meravigliosa, splendida, strameritatissima ubriacatura collettiva!

Le pagelle di Napoli Palermo

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De Sanctis: 6,5 -  Solo qualche tiro dalla distanza fuori dallo specchio, solo una parata su innocuo tiro di Pastore a metà ripresa. Inoperoso.

Grava: 7 - Francobolla Miccoli come un terzino di altri tempi. Gli scappa soltanto una volta e il fantasista salentino per poco non combina uno scherzo a De Sanctis. Poi esce Miccoli e Gianluca mette il bavaglio anche a Maccarone (strepitosa diagonale a evitare un gol che sembra fatto). Quando è al meglio della forma, come questa sera, permette al suo dirimpettaio Cannavaro di crescere di rendimento.

Cannavaro: 6,5 - Con un Grava in buona forma al suo fianco, è davvero un altro giocatore. Tranquillo, ma grintoso, preciso nelle chiusure, mai in affanno. Un suo fallo inutile a centrocampo al 93' sembrava aver spento definitivamente la partita.

Aronica: 6,5 - Il riposo forzato gli ha fatto molto bene: tonico, fresco, sempre puntuale a chiudere ogni situazione e rilanciare con energia la controffensiva azzurra. Si impone con le buone e qualche volta con le cattive per fermare Ilicic...tanto da rischiare anche un rigore per una mano in faccia all'attaccante avversario che sarebbe potuta anche significare un rigore.

Maggio: 8 - Finalmente! E' tornato Cristian! Puntuale e prezioso nelle chiusure difensive a supporto di Grava, finalmente con gamba leggera e agile in fase offensiva, giunge varie volte pericolosamente al tiro e mette un paio di cross splendidi al centro senza che gli attaccanti azzurri ne approfittino. Una costante spina nel fianco sinistro della difesa palermitana. Stavolta non si arrende mai, con un carattere che non ricordavamo più. Si potrebbe dire che c'è un po' di fortuna nel suo tocco in porta sulla sirena, ma è quella fortuna che ricompensa chi non si arrende mai!

Dossena: 6,5 - Decisamente in ripresa. Inizia guardingo, poi cresce col passare dei minuti e anche lui mette uno splendido cross al centro. Quando il Pocho viene a costruire gioco dal suo lato, l'esterno può muoversi con buona disinvoltura. Quando Mazzarri lo vede in calando, Vitale lo avvicenda negli ultimi minuti.

Vitale: SV - Poco impegnato, solo un improvvido tiro dalla distanza...nulla più.

Gargano: 6,5 - A volte alza vertiginosamente il ritmo della manovra azzurra, a volte cerca di fare il regista e mostra i suoi limiti tecnici. Nel bene e nel male il faro del centrocampo azzurro. Nel finale spinge la squadra...e anche il pubblico nel'assedio finale.

Pazienza: 6 - Diligente in copertura su Pastore che fa fatica ad entrare in partita, ma un po' sottoritmo in fase offensiva Talvolta prende Miccoli nella metà campo palermitana.

Yebda: 6 - Stavolta non ripete la mostruosa prestazione di Utrecht. Fa fatica a carburare, perde palloni, ma poi tira fuori una strepitosa conclusione da fuori che Sirigu smanaccia in angolo per miracolo!

Dumitru: 6 - Quando il Pocho si arrende, tocca al ragazzino che ancora una volta si muove con disinvoltura e cerca di farsi trovare libero.

Hamsik: 6,5 - Nel primo tempo non accende la manovra e non sfrutta le sue proverbiali dosi di incursore nonostante piovano palloni su palloni in area di rigore palermitana. C'è tanto formaggio lì, ma sembra quasi che il "topolino" abbia paura di acchiapparlo. Nella ripresa continua nel suo girare a vuoto, fino alla geniale illuminazione del 94' quando trova una grande verticalizzazione per Cavani che apre la difesa siciliana.

Lavezzi: 7 - Scongelato al tepore dell'autunno napoletano, dopo la "raggelante" esperienza olandese, luce e classe dell'attacco azzurro, sfiora il gol con una torsione di testa e una mazzata improvvisa da fuori area a stento contenuta in angolo da Sirigu, poi tanto gioco e cross di platino su entrambe le fasce. Nella ripresa continua finchè non mette una caviglia in fallo ed è costretto a mollare tra rabbia e lacrime. Commovente!

Cavani: 8 - Solito volume di gioco che lo contraddistingue, nel primo tempo non riesce a sfruttare l'enorme quantità di palloni che piovono in area di rigore. Con qualche movimento giusto in più ne avrebbe potute mettere un paio in porta. Nella ripresa diventa più pericoloso sotto porta, raccoglie due ovazioni da tutto lo stadio per due incredibili recuperi difensivi nella sua area di rigore sbrogliando situazioni critiche e poi ispira Hamsik nello spunto decisivo che apre a Maggio la porta del Palermo!

Mazzarri: 8 - Mette una squadra in campo tonica e che, nonostante si spinga in attacco con forza, mantiene sufficienti equilibri e si scopre poco, anche nei momenti in cui è più protesa alla ricerca del gol. Nella ripresa fa bene a temporeggiare sulle sostituzioni, viste le pochissime alternative in panchina e si gioca le sue carte tra il 72' e l'84' per tamponare l'inevitabile e giustificatissima crisi fisica che gli azzurri provano nel finale.

Morganti: 6 - Nessun episodio "critico", abbastanza puntuale nelle valutazioni sui falli e nella distribuzione dei cartellini (forse eccessivo solo sull'ammonizione di Aronica). Dubbia la (non) valutazione della manata di Aronica in faccia a Ilicic.

sabato 4 dicembre 2010

Perchè ci basta vincere con lo Steaua...

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Molto semplice! Ci basta vincere lo Steaua, va bene qualunque punteggio, per passare il turno.

Nel caso in cui infatti anche l'Utrecht vincesse col Liverpool, arriveremmo a pari punti con gli olandesi e in quel caso si andrebbero a vedere:

  1. prima di tutto i punti guadagnati negli scontri diretti...e siamo pari (2 punti a testa)!
  2. poi si andrebbe a vedere la differenza reti negli scontri diretti...e siamo ancora pari (3 gol fatti e 3 subiti sia per Napoli che per Utrecht)!
  3. a questo punto diventa decisivo vedere chi ha fatto negli scontri diretti il maggior numero di gol in trasferta ed è qui che il Napoli ha il vantaggio decisivo sull'Utrecht perchè l'Utrecht non è riuscito a fare nessun gol a Napoli, mentre gli azzurri ne hanno fatti ben 3 in Olanda.
Ecco quindi perchè il Napoli, battendo lo Steaua, passerebbe al 100% il turno...dunque è tutto nelle nostre mani e questo, oltre al fatto di essere l'unica squadra italiana ancora in corsa per la qualificazione, è un risultato che, pur tra tanti rimpianti per le grandi occasioni sciupate lungo il cammino, ci deve riempire di orgoglio!

Forza azzurri!

giovedì 2 dicembre 2010

Europa League 2010-11: Utrecht-Napoli 3 - 3

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Commento e immagini della partita


Rigore di Cavani e intervista al Matador



La radiocronaca di Carmine Martino (Radio Marte)

Fiaccati dal gelo...ma ancora in corsa!

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Vedo il calcio da oltre 30 anni, migliaia di partite, dalle più insignificanti alle più leggendarie, ma una partita così mi è difficile da ricordare.

Un ricordo mi viene in mente, ma legato ad un altro sport, molto più duro e crudele del calcio, cioè il ciclismo, pensando agli sforzi incredibili e alle sofferenze che hanno dovuto vivere i protagonisti in campo stasera: una tappa del Giro d'Italia del 1988 sul Gavia in mezzo ad una tormenta di neve dove si assistette a incredibili crolli fisici e nervosi, colpi di scena e distacchi abissali.

E' difficilissimo poter far rendere il fisico umano in un clima così estremo come quello di questa sera a Utrecht: è chiaro che, in condizioni estreme, vengono fuori tutti i difetti e i limiti tecnici e fisici di ogni atleta: vedere un Lavezzi totalmente fermo, intirizzito dal freddo, perdere ogni contrasto, specie nel primo tempo, fa davvero impressione.

Solo Cavani conferma di essere, prima che un calciatore, un atleta di un'altra categoria: si copre bene e sembra l'unico in campo a giocare ai suoi massimi livelli, dominando totalmente la partita.

Il Napoli dimentica subito la "lezione" dell'andata, dove fu spesso messo in difficoltà specie sulle due fasce dal belga Maertens (a sinistra) e dal francese Duplan (a destra) e infatti, dopo un meraviglioso e precoce vantaggio, si lascia sorprendere subito sulla prima discesa di Maertens sulla sinistra. Zuniga e Grava o guardano e, sul suo cross, De Sanctis e soprattutto Cribari fanno il resto.

Il Napoli subisce il colpo: dopo il pareggio, Cavani, Hamsik e Yebda si fanno minacciosi, ma dietro Cribari offre una prestazione ancora più oscena di quella di Bucarest e tutta la difesa soffre poco protetta da Zuniga e Vitale sulle fasce e da Gargano al centro. Yebda, un gigante, fa quello che può e, come ho scritto nelle pagelle, nel primo per quattro volte, rompe l'assedio olandese recuperando palla e spingendo gli azzurri in porta: per due volte sfiorando il gol e per due volte agevolando le segnature di Cavani ( lo 0 a 1 e poi il 3 a 2 ).

Nella ripresa l'Utrecht crolla fisicamente e il Napoli, cambiando anche modulo e mettendosi a 4 dietro, diventa incontrastato padrone del campo. Sfiora innumerevoli volte il gol, commette ancora qualche grosso errore in difesa, De Sanctis compie tre parate delle sue, ma arriva solo un pareggio su rigore e tantissimi rimpianti per tutte le occasioni sciupate di un soffio (il simbolo è l'incredibile palo di Cribari al 92' da 5 metri senza nessuno davanti!!!).

Una partita epica, dove si sono visto innumerevoli "orrori" che neanche nelle giovanili, ma dove si è visto anche tanto coraggio e infinita fatica, dove il gelo, anche per chi come me l'ha vista comodamente al calduccio e non ha mai provato temperature così estreme, si leggeva nelle facce stravolte di un Lavezzi, ma anche di tanti olandesi che infatti nel secondo tempo sono letteralmente spariti dalla partita e hanno pensato quasi solo a difendersi.

Peccato, davvero peccato! Il Napoli, oggi ancora più che all'andata, ha dimostrato di poter dominare in lungo e in largo questi modesti ma combattivi olandesi e solo la sua inesperienza lo lascia con due miseri punticini.

Speriamo che in qualche modo, ciò che avremmo meritato in queste due gare, ci torni, magari, chissà...tra due settimane...più o meno a quest'ora...io sarò altrove, molto lontano da Napoli, ma vicinissimo, sempre, col cuore gonfio di azzurro!

Classifica girone K - Ci giochiamo tutto con lo Steaua!

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Giovedì 16 dicembre, ore 21, Napoli - Steaua al San Paolo: se gli azzurri vincono passano il turno!

Lo Steaua impatta 1 a1 col Liverpool che così guadagna la matematica qualificazione al turno successivo e anche il primo posto, visto il vantaggio con i rumeni negli scontri diretti.

Ecco la classifica:

1. Liverpool.............9
2. Steaua.................6
3. Napoli.................4
4. Utrecht................4

Le pagelle di Utrecht-Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Nel primo tempo, in bambola assieme a Cribari sul primo gol olandese, va in barca su ogni azione offensiva avversaria, assolutamente scoperto a causa dei suoi disastrosi compagni di reparto. Nella ripresa la musica cambia poco per i suoi compagni di difesa, ma Morgan si erge ad eroe, con tre "paratissime" che tengono il Napoli in vita.

Grava: 6 - Molle anche lui sul primo gol: nell'azione di Maertens sulla fascia prima del cross lo guarda senza grinta da lontano. Si riprende però ben presto e cerca di arginare gli enormi buchi lasciati dai suoi compagni di reparto, Cribari in primis. Quando diventa decisamente il migliore dei difensori, Mazzarri lo cambia per rivoluzionare il modulo.

Cribari: 2 - Semplicemente una parola: indecente! In difesa le sbaglia tutte in modo colossale e in modo altrettanto colossale al 92' manca il gol della vittoria colpendo il palo da 30 centimetri! Pazzesco!

Campagnaro: 6 - Nel primo tempo, dal suo lato Duplan ha gioco facile e Vitale lo aiuta poco. Nella ripresa ci mette tanto orgoglio e si rende protagonista di tre importanti chiusure difensive.

Vitale: 6 - In fase offensiva grintoso e propositivo, in difesa disastroso e ingenuo provocando un rigore tanto netto quanto inutile. Molto meglio nel secondo tempo, dove spinge sempre con forza e tecnica e tira una punizione a giro davvero pregevole, a stento respinta dal portiere olandese.

Yebda: 8 - Eccezionale in fase di rottura e di riproposizione della manovra: nel primo tempo, nel disastro totale della squadra azzurra, ho contato quattro break a centrocampo: sul primo, Cavani realizza l'1 a 0, sul secondo (8') ancora Cavani sfiora il gol, sul terzo (19') si propone al tiro e sfiora il gol, sul quarto (40'), Cavani segna il 2 a 3. Nella ripresa si vede un po' di meno, ma continua ad offrire un grande contributo e sfiora di nuovo il gol! Un gladiatore a cui si possono perdonare alcuni errori in fase di appoggio, ma un contributo così determinante va solo premiato.

Gargano: 5,5 - Lotta e combatte ma appare poco brillante e copre poco la difesa. Su questo campo non capisce che non deve portare palla, ma lasciarla appena possibile. Un suo tiro da fuori sfiora il gol verso la fine del primo tempo.

Zuniga: 5,5 - Soffre più di altri il terreno e il clima. Inizia molto molle e guarda assieme a Grava l'avversario (Maertens) sulla discesa che porta all'1 a 1. Si propone non sempre con efficacia, sopraffatto dalla maggiore fisicità degli olandesi. Cresce leggermente nella ripresa, coperto da Maggio, ma non è mai davvero decisivo, tant'è che il gioco passa soprattutto dal lato opposto al suo.

Hamsik: 5,5 - Cerca di darsi da fare, è uno dei meno peggiori ma ci si aspetta ancora molto di più da uno come lui. Da ricordare nel primo tempo una bella combinazione con Vitale che lo mette solo davanti al portiere. Nella ripresa spesso chiude e rilancia con maggiore lucidità, ha un'occasione colossale ad inizio ripresa, ma spreca miseramente. Col vero Hamsik avremmo vinto a mani basse...ma esiste un vero Hamsik...o è questo?

Lavezzi: 6 - Primo tempo da 3, quasi come Cribari. Non ne imbrocca una! Non vince un contrasto, sembra una vecchia gloria imbolsita. Penoso come raramente l'ho visto da quando è a Napoli. Evidentemente si veste male e soffre il freddo coem credo mai in vita sua. Nella ripresa si copre meglio e i suoi muscoli e il suo cervello finalmente rispondono, fino a procurarsi il rigore del pareggio. Nel finale si innervosisce con l'arbitro e viene ammonito, ma è uno dei trascinatori nel finale.

Cavani: 10 - Segna tre gol, di cui uno capolavoro e uno su rigore con una pressione immensa addosso. Lotta, difende facendo numero a centrocampo, recupera palloni fino in difesa nella totale assenza dei suoi compagni, rilancia l'azione. Qualche tempo fa dissi che l'avrei visto nella leggendaria Olanda del '74 perchè il Matador è davvero la reincarnazione del giocatore da calcio totale. E' ovunque!!! Impossibile chiedergli di più! Una partita da leggenda, l'unico incontrastato imperatore di questa assurda partita.

Maggio: 5,5 - Ci vorrebbe il miglior Maggio, queste non sono le sue partite per uno che, anche quando è in forma, raramente è un cuor di leone. Però riesce, pur tra errori a volte clamorosi, a trovare una posizione che fa rendere meglio Zuniga e protegge leggermente di più una difesa quasi inesistente.

Cannavaro: 6,5 - 12 minuti di grandissima grinta e intensità, fa sentire la voce grossa in difesa e negli ultimi secondi spinge la palla in avanti per l'assedio finale.

Dumitru: 6 - Fa il massimo. Peccato per una sua discesa che conclude prematuramente a rete da fuori nel finale, quando avrebbe potuto guadagnare una posizione più pericolosa per concludere meglio o portare un suo compagno al tiro.

Mazzarri: 7,5 - Stavolta sono con lui! Sceglie gli uomini che avrei scelto anch'io, evitando di rischiare uomini non al meglio come Maggio, Dossena e Cannavaro. Stavolta sono i suoi ragazzi che vanno criticati per gli incredibili errori di cui si rendono protagonisti. E stavolta, nella ripresa, cambia con coraggio la partita, togliendo Grava per Maggio e mettendo la difesa a quattro con Maggio e Vitale bassi con Cribari e Campagnaro centrali (sostituito poi da Cannavaro). Però in un ambiente così la tattica vale fino a un certo punto, lui ce l'ha messa tutta e ha trasmesso comunque ai ragazzi la voglia di giocarsela fino all'ultimo respiro. Bravo Mister!

Arbitro Nunez Fernandez (Spagna): 5,5 - Molto teatrale, trionfio del suo prestigio internazionale e del recentissimo "evento" del "clasico" Barcellona-Real. Nel primo tempo, se vai a vedere i suoi interventi e la sua gestione della partita, ti accorgi che i giocatori lo temono e lo rispettano e le sue scelte sono sempre puntuali, rigore compreso. Nella riprese invece sbraca totalmente, crollando forse anche lui per la temperatura inumana, perdendo lucidità, distribuendo cartellini a vanvera e fermando, nel gelo, per lunghi minuti una partita bellissima con una ossessiva smania di ammonire. Peccato che poi non penalizzi le giocate, specie degli olandesi, con i gomiti molto alti, e non cacci il numero 12 olandese Demouge che, già ammonito, stramazza da solo in piena area di rigore azzurra con una simulazione degna di Hollywood.

domenica 28 novembre 2010

Serie A 2010-11: 14ª - Udinese-Napoli 3-1

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Il Napoli scivola in Friuli

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Ci sono alcune attenuanti a questa sconfitta bruciante ma meritata: i fini dicitori azzurri, leggeri a centrocampo e in avanti, non riescono a trovare le misure su un terreno pesante e scivoloso che evidenzia i soliti limiti strutturali di una squadra costruita da anni per giocare di tecnica e fraseggio sui campi asciutti e che spesso si perde sui campi pesanti.

Mazzarri riesce per il rotto della cuffia a recuperare molti titolari, ma la squadra risente dei numerosi problemi fisici sofferti in settimana.

In più Guidolin, con un modulo speculare a quello azzurro, imposta una diga di centrocampo (Armero a destra, Asamoah e Inler centrali, Isla a sinistra e Pinzi sulla tre quarti) che blocca tutte le fonti di gioco azzurre, sia sulle fasce, dove Maggio e Dossena sono sovrastati da Armero e Isla, sia in mezzo dove Gargano e Pazienza sono spesso fuori dal gioco.

Spesso sono i centrali, in particolare Campagnaro e Cannavaro, a essere costretti a impostare il gioco. Si è ripetuto quello scenario di cui ho parlato  nel mio post di questa settimana dedicato al mercato, quello scenario dove, quando l'allenatore avversario blocca il Napoli sulle fasce e lo sovrasta in mezzo al campo, le uniche fonti di gioco diventano i centrali che, non avendo piedi particolarmente raffinati fanno quello che possono.

E questa situazione impedisce ai tre davanti di accendere il gioco, come si è visto soprattutto nel primo tempo.

Nella ripresa, Mazzarri getta in campo energie fresche, cerca di scuotere l'apatia che la squadra ha mostrato nel primo tempo, l'Udinese cede qualche spazio, gli azzurri sfiorano il gol in tre o quattro occasioni, alimentando le speranze di una nuova rimonta modello-Bucarest.

Gli azzurri tornano a casa fiaccati nel fisico e nel morale e giovedì, ore 19, gli azzurri si giocano a Utrecht il tutto per tutto per rimanere in lizza per la qualificazione: una vittoria, non facile da immaginare, vista la condizione mostrata oggi dagli azzurri, metterebbe il Napoli nella condizione di potersi qualificare battendo in casa lo Steaua il 16 dicembre.

Le pagelle di Udinese-Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Si fa anticipare da Sanchez sul rigore, anche se la  "frittata" gli viene servita da Cannavaro e Campagnaro. Nulla può sul capolavoro da fuori di Di Natale. Hamsik gli serve una seconda "frittata", lasciandolo esterrefatto sulla linea di porta.

Santacroce: 6 - Alterna cose buone a situazioni in cui "litiga" con lo scivoloso terreno del Friuli più che con gli avversari. Mazzarri lo toglie dopo 74 minuti.

Cannavaro: 5 - Si vede che non è al meglio: si lascia sfuggire Sanchez sull'azione del rigore, interviene durissimo ancora su Sanchez a centrocampo a fine primo tempo. Spesso si trova il pallone tra i piedi costretto a impostare lanci lunghi sulle due fasce, sempre imprecisi. Nel finale mostra di nuovo sofferenza muscolare nello stesso punto di domenica scorsa.

Campagnaro: 5 - Complice della "fuga" di Sanchez in occasione del primo gol. Dopo lo svantaggio diventa stabilmente un centrocampista aggiunto di sinistra, ma con poco costrutto. Anche lui spesso si trova costretto a impostare la manovra.

Pazienza: 5 - Anche lui si vede che non è al meglio, sopraffatto da Asamoah e, soprattutto, Inler. Mazzarri lo toglie dopo 66 minuti per Maiello.

Maiello: 6 - Cerca di dare il massimo e rispetto ai titolari stanchi e, ci mette energia, agonismo e anche qualche buon spunto tecnico. Anche lui però soffre l'inesorabile, asfissiante centrocampo friulano.

Gargano: 5,5 - Anche lui, come Pazienza, sopraffatto dal centrocampo udinese. Un campo così, per le sue carattersitiche fisiche, non è un vantaggio. Stritolato dal centrocampo bianconero assieme a Pazienza, non riesce ad accendere i giocatori di estro lì davanti. Migliora leggermente nella ripresa, ce la mette tutta e su punizione sfiora il gol sull'1 a 3.

Maggio: 5,5 - Prova a spingere, ma Armero lo sovrasta e lo costringe all'ammonizione. Salva una situazione pericolosa con una provvidenziale diagonale difensiva nel primo tempo. Nella ripresa, Mazzarri lo tiene sulla linea dei terzini, risparmiandogli la fase offensiva.

Dossena: 5 - Nullo. Isla sembra un fenomeno sul suo lato. Nessun significativo contributo in attacco nè in difesa. Spesso gli si sovrappone Campagnaro, in un impeto di generosità purtroppo inutile. Mazzarri lo toglie per Vitale dopo 52 minuti.

Vitale: 5,5 - Di certo non fa rimpiangere l'insulso Dossena di oggi. Spinge, lotta, combatte, si propone in avanti, ma a parte l'impegno non incide tecnicamente e tatticamente sulla partita.

Hamsik: 4,5 - Più che una partita, un romanzo epico di un "eroe" sfortunato e in crisi di identità. Nel primo tempo solo un tiro da fuori al 31'. La rirpesa credo non la dimenticherà più nella sua vita: inizia fallendo subito il gol dell'1 a 2, poi in un minuto fa un liscio clamoroso su angolo di Di Natale che vale il 3 a 0 per poi correre dall'altro lato e marcare il 3 a 1 con un bellissimo tiro da fuori. Dopo pochi minuti si completa il "dramma" con un rigore fallito che avrebbe potuto rimettere in gioco gli azzurri. Tanto impegno, almeno nella ripresa, ma tre suoi errori gravi e un primo tempo nullo compromettono la domenica azzurra.

Lavezzi: 5 - Nel primo tempo irriconoscibile! Non vince un contrasto nè una progressione, fa confusione, perde palla, cerca di recuperarla abbassandosi sino a centrocampo, ma è un correre a vuoto, poco e male. Nella ripresa, indovina qualche giocata delle sue, ma a volte crea più disordine che vantaggi alla manovra.

Cavani: 5 - Il "migliore" del tridente. Nel primo tempo fa fatica a integrarsi col Pocho e a trovare la giusta posizione per mettere in difficoltà la non irresistibile difesa friulana. Nella ripresa si procura un rigore abbastanza "regalato", ma sbaglia due gol fatti che avrebbero rimesso in gioco gli azzurri per un insperato pareggio.

Dumitru: 6 - Anche stavolta carta della disperazione, anche stavolta, dopo una settimana difficile per un infortunio alla spalla, cerca di dare il massimo. Anche stavolta non può essere lui a risolvere una situazione critica, di cui è l'ultimo ad avere le colpe.

Mazzarri: 5 - Mette una squadra in campo vuota e in condizioni fisiche e mentali penose, dove forse qualche giovane avrebbe dovuto essere lanciato prima. Si fa mettere sotto scacco tatticamente da Guidolin, che con la cerniera di centrocampo con Armero a destra, Asamoah e Inler centrali, Isla a sinistra e Pinzi a chiudere sulla tre quarti azzurra, imbavaglia la manovra azzurra sia in mezzo che sulle fasce, limitando al minimo i rischi di una difesa tutt'altro che irresistibile. Nella ripresa tenta di raddrizzare qualcosa, lanciando nella mischia Vitale, Maiello e Dumitru. I giovani (e qualche titolarissimo) lottano nella ripresa, ma si pagano gli errori in difesa e quelli sotto porta. Mi ha lasciato perplesso l'uscita di Santacroce, con un Cannavaro in crisi fisica e muscolare.

Romeo: 6 - Il rigore per l'Udinese c'è (o meglio viene ingannato astutamente da Sanchez, ma sarebbe stato "bionico" se fosse riuscito a valutarlo), quello per noi è quasi un fallo di confusione, sulle ammonizioni forse esagera, ma da entrambe le parti...non fa nulla per essere "simpatico", ma valuta con sufficiente correttezza le situazioni cruciali del match.

sabato 27 novembre 2010

Intermezzo musicale - Alcune "perle" di Giorgio Prezioso

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Intermezzo musicale - Totò Rap

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Biglietti di Utrecht-Napoli...siamo uomini o caporali?

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(Anche) questa è Napoli, purtroppo...inutile nasconderselo: questa città è fatta di uomini (che si mettono onestamente in fila dall'una di notte al freddo e sotto una pioggia torrenziale per un pezzetto di carta con cui assecondare la nostra passione) e di caporali, che si autoproclamano "i titolarissimi" del tifo e con modi di fare prepotenti e delinquenziali e si arrogano il diritto di svegliarsi con comodo, farsi i comodi porci loro e poi presentarsi, contando sulla consueta impunità, scavalcare file, calpestare piedi, dignità e civiltà e fare quello che in tante parti di Napoli, ogni giorno fanno inzozzandola.

L'unica cosa che mi domando in tutta questa vicenda è: ma gli 800 e passa che stavano in fila, oltre che protestare e mandare mail, non hanno pensato di organizzarsi e fare una civile denuncia collettiva al commissariato di zona? Possibile che il commissariato di Fuorigrotta debba essere oggetto di assalti di facinorosi (magari gli stessi di ieri mattina) e non di una protesta civile e di una denuncia collettiva che ponga fine a questo scempio?

E possibile che le forze dell'ordine abbiano ritenuto più conveniente chiudere un occhio che far rispettare la civiltà e la legalità?

E' chiaro che il Napoli più di tanto da solo non può fare, per non rischiare che questo manipolo di delinquenti metta a ferro e fuoco lo stadio e rovini i sogni di tutti i tifosi azzurri in giro per il mondo, ma la Napoli che si professa "civile" e le forze cosa vogliono fare? Vogliono darla vinta per l'ennesima volta alla prepotenza?

Insomma, siamo uomini o caporali?


martedì 23 novembre 2010

SONDAGGIO SUL MERCATO 2011...e uno sguardo al futuro...

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Da oggi sul mio blog trovate un sondaggio che nasce dalle dichiarazioni del Presidente De Laurentiis rilasciate nei giorni scorsi, all'indomani della vittoria casalinga sul Bologna.

Il mio amico e affezionato lettore, Flavio, mi ha quasi "sfidato": "Antò, ma perchè non metti un sondaggio sul tuo blog? Molto semplice: secondo voi dove si deve rafforzare il Napoli innanzitutto? In difesa, in centrocampo o in attacco?"

A voi la parola...e ricordate che oltre al sondaggio potete sempre lasciare, sui post che scrivo, i vostri commenti, anche per spiegare meglio il motivo del voto da voi espresso.

Io invece utilizzo questo spazio per cercare di "giocare al dirigente", cioè cercando di indovinare, in base ai parametri che il Napoli segue con maggior attenzione nel decidere se tenere o no un giocatore, ossia il rapporto tra età, ingaggio, rendimento sul campo, peso nello spogliatoio e possibile redditività di una sua eventuale cessione, quali potrebbero essere ruoli e nomi più esposti al cambiamento:

  • centrale di destra: al momento in rosa abbiamo Grava, Campagnaro e Santacroce. Se il primo, fino all'inizio di quest'anno rappresentava una garanzia assoluta, il secondo un punto fermo importante e il terzo un'incognità sia da un punto di vista fisico che caratteriale, oggi la situazione appare se possibile più complessa. Grava non è più giovanissimo e quest'anno non si sta ripetendo sui livelli, peraltro "spaziali" dello scorso anno e Mazzarri sta tentando di approfittarne per tentare di recuperare Santacroce, il quale alterna prodezze da far strabuzzzare gli occhi a ingenuità legate a una sua eccessiva sicurezza nei suoi pur notevoli mezzi. Certo per età e potenzialità, Santacroce potrebbe, se finalmente maturasse calcisticamente e umanamente, tenersi il posto per i prossimi 10 anni senza problemi. Qui non vedo una vera e propria "emergenza di cambiamento", anche se forse Grava potrebbe essere convinto a lasciare a fine stagione, specie se il suo rendimento dovesse rimanere su livelli modesti come quelli attuali. Insomma, non è la zona di campo che necessita degli interventi più urgenti, a mio avviso, ma credo che se Santacroce non dissiperà le attuali perplessità sul suo conto, a fine anno (luglio) qualcosa si farà anche qui;
  • centrale di mezzo: con Cribari e Cannavaro in ballo, la situazione sembra ancora fluida. La mia sensazione è che la società valuti che Paolo è arrivato ad un'età in cui potrebbe essere più conveniente cederlo piuttosto che rinnovargli un contratto troppo lungo in relazione al rendimento atteso. Brutalmente, non vuole trovarsi a dover corrispondere un ingaggio pesante fino a 34 anni, magari non più all'altezza del progetto tecnico che la società prevede di sviluppare da qui a 4 anni...di qui la proposta che ho sentito qualche settimana fa di fargli un triennale con opzione sul quarto anno che scatterebbe automaticamente se Paolo nel terzo anno di contratto giocasse un numero minimo di partite. Cribari è ancora tutto da valutare anche se dopo un inizio molto difficile sembra stia recuperando credibilità e fiducia. Ho la sensazione che questo sia uno dei ruoli su cui, sempre a giugno, la società interverrà con più probabilità, magari cercando un centrale che possa alternarsi al centro e sul centro-destra con disinvoltura
  • centrale di sinistra: qui il gioco è facilissimo! E' un obiettivo dichiarato da circa sei mesi, ma evidentemente la dirigenza non ha trovato un soddisfacente rapporto qualità-prezzo (vedi Britos) nei profili esaminati in questi mesi. Qui l'urgenza è evidente: è vero che Aronica è un fedelissimo di Mazzarri e ha qualità tattiche, più che tecniche che non dispiacciono al mister, ma l'età avanza e, soprattutto, quando manca lui, Mazzarri deve adattare Grava o Campagnaro. Credo che di sicuro per gennaio si voglia tentare di integrare finalmente un uomo che possa anche avere un livello da titolare. E' da capire, data l'età di Aronica, un po' fuori standard rispetto ai "range di interesse" della soocietà azzurra, se magari a giugno si voglia lavorare per un rincalzo giovane di prospettiva che possa però creare già un minimo di concorrenza rispetto al titolare del ruolo.
Sulla difesa urge anche un'altra riflessione tencico-tattica: premesso che io non amo la difesa a 3, ma che Mazzarri difficilmente se ne libererà, riterrei necessario, se si decide di mantenere l'attuale livello qualitativo dei mediani, che uno dei centrali avesse attitudini alla costruzione della manovra. Se ci fate caso, specie nelle partite dove gli avversari si schierano compatti dietro, spesso il gioco deve essere impostato dai centrali difensivi. Ciò accade oggi con Mazzarri e accadeva anche ai tempi di Reja (qualche volta l'ho evidenziato su questo blog). Il motivo è che quando gli avversari si chiudono bene dietro e cercano di bloccare tutte le fonti di gioco azzurre, pressando a centrocampo e bloccando le fasce, molto spesso uno dei centrali si trova la palla tra i piedi ed è costretto ai lanci lunghi. Nel corso degli anni Paolo è diventato abbastanza bravo ad aprire il gioco con lanci di 30-40 metri, ma non sarebbe male acquisire in rosa un altro giocatore con caratteristiche di questo tipo, sia che Paolo rimanga, sia che vada via, per avere più varianti nel gioco azzurro. Meglio ancora, specie se Paolo rimanesse, sarebbe un centrale, magari quello di sinistra che dovrebbe arrivare presto, che sappia dialogare sullo stretto (non portando palla come Campagnaro) con i mediani per stanare l'assetto difensivo avversario.

  • centrocampo: mi piace quello che negli ultimi giorni va dicendo Gianni Di Marzio su un ipotetico "mediano dai piedi buoni" che dovrebbe integrare la rosa dei mediani attuali, dove Blasi sembra avviarsi ad un definitivo accantonamento.  Intendiamoci: il tecnico, e io sono d'accordo, non dice di rinunciare a quantità per qualità, ma trovare un mediano che sappia garantire quel lavoro di copertura indispensabile nel modulo di Mazzarri ma che, conquistata palla, sappia far ripartire sapientemente il gioco, specie sugli esterni, esaltando le qualità di Maggio e Dossena che ad oggi non verrebbero sfruttate appieno vista la non eccezionale visione di gioco di Pazienza e Gargano. Forse anche per questo negli ultimi tempi abbiamo visto qualche "mal di pancia" del procuratore di Pazienza perchè sembra evidente che, avendo un Gargano che ha più dinamismo e più visione di gioco di Pazienza, se vuoi migliorare là in mezzo, devi tenerti Gargano (che ti rende già per due da un punto di vista dinamico e che è un leader dello spogliatoio) e "ridimensionare" Pazienza, pur apprezzatissimo sia da Mazzarri che dai compagni. Credo che anche qui, dunque, qualcosa si farà, lo si farà la prossima estate, Blasi andrà via e, forse, anche Pazienza se la società dovesse fare un ragionamento analogo a quello che ho la sensazione stia facendo su Cannavaro.
  • attacco: l'infortunio prematuro di Lucarelli ha scombinato tutti i piani che la società si era prefigurata ad inizio stagione, ossia puntare sul trio terribile che sta facendo faville e ogni tanto far tirare loro il fiato mettendo dentro Sosa e Lucarelli, dando spazio a Dumitru nelle situazioni più "tranquille". Se la società a gennaio far più di un intervento sul mercato, il secondo sarà quasi certamente in questo reparto. Potrebbe esserci uno scenario di questo tipo, specie se il Napoli dovesse passare il turno di Europa League, ossia: cedere Dumitru in prestito, forse in B, per farlo giocare, prendere una riserva di un certo spessore, tipo un Acquafresca, un Marilungo o un Pozzi per intenderci, da alternare in attacco considerando che Lucarelli sarà certamente recuperato da un punto di vista fisico ma con l'incognita di un rendimento tutto da verificare dopo un infortunio così serio ad un'età non certo giovane. E poi a giugno si vedrà!
Quindi, riepilogando:
  • in difesa un titolare (centrale sinistro) a gennaio e uno, forse, a luglio;
  • a centrocampo: un titolare, più probabile a giugno che a gennaio;
  • in attacco: una prima punta, come buona riserva a gennaio e, tutto da verificare, un colpo importante a luglio.
Sarò lontano dalla verità? Chi lo sa...io ci ho provato, sulla base di ciò che osservo e di tutta una serie di sensazioni. Indovinerò o sbaglierò? Vedremo...ma intanto, per pochi minuti, ho provato il brivido di diventare in piccolo il Direttore Sportivo del Napoli...così è divertente...farlo per lavoro, non ne sarei così sicuro!

Concludo lasciandovi le dichiarazioni di Gianluca Di Marzio di Sky rilasciate oggi a Radio Marte: vi chiarirà molte idee sugli scoop, veri o presunti, che si stanno susseguendo in questi giorni (fonte: Tuttonapoli.net):

"Ci sono delle liste che inizialmente prevedevano 15 giocatori a ruolo. Adesso sono state scremate a 5-6 e adesso questi calciatori verranno monitorati dal vivo. Il Napoli prenderà uno-due giocatori. Il difensore è la priorità. Per l’attaccante è da vedere la situazione di Lucarelli e se Dumitru verrà mandato a giocare in B. Pozzi è da escludere visto che la Samp ha perso Cassano. Su Ruiz la situazione è complicata perché il Manchester City ha fatto un’offerta di 10 milioni all’Espanyol. Se l'operazione non dovesse andare in porto la clausola rescissoria a giugno toccherebbe la cifra di 18 milioni di euro quindi bisogna cercare di prenderlo entro gennaio. Britos è un buon giocatore, non un super giocatore. E’ interessante ma non credo che il Napoli spenda 5 milioni per la metà. Traorè è extracomunitario e quindi non potrà mai arrivare a gennaio. Non scherziamo nemmeno su Cicinho. In quel ruolo ci sono Maggio e Zuniga. Fabbrini è un giocatore che il Napoli ha trattato molto lo scorso anno. Ha perso il ballottaggio con Dumitru. E' stato scelto quest’ultimo perché l’Empoli aveva esigenza di tenerlo più a lungo. Prenderlo adesso è complicato visto che l'Empoli sta lottando per salire in A. Non ci sono incontri programmati per quanto riguarda il rinnovo dei contratti di Pazienza e Cannavaro".

lunedì 22 novembre 2010

Ufficiale! Napoli retrocesso in B nel 2001 per una combine tra Parma e Verona

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L'inchiesta sul fallimento della Parmalat sta scoperchiando sempre nuovi filoni (e nuove inchieste) sul'ex impero dell'ex cavaliere Callisto Tanzi.

L'ultimo filone, rilanciato ieri dalla trasmissione di Rai 3 Report, rispolvera fatti e sospetti a suo tempo vergognosamente censurati dall'establishment calcistico e politico dell'epoca, che ebbe facilmente gioco di un Napoli senza ormai più "protettori" calcistici e politici e, soprattutto, lacerato al suo interno dall'assurda diarchia Corbelli-Ferlaino.

Mi astengo da ogni commento: ricordo solo che a Campania Sport, su Canale 21, la settimana prima del vergognoso epilogo di Parma-Verona, il giornalista Peppe Iannicelli ebbe il coraggio di affermare davanti alle telecamere che con certezza si sarebbe consumata la combine che avrebbe spedito in serie B il Napoli.

Ma veniamo ai materiali:
  1. A questo link potete trovare il servizio trasmesso ieri sera da Report. Il passaggio che riguarda la vicenda Parma-Verona-Napoli inizia dopo 13 minuti e 55 secondi dall'inizio del filmato.
  2. Sul sito del Mattino, oggi è apparsa un'intervista a firma di Francesco De Luca, dove l'ingegner Ferlaino ripercorre l'atmosfera e le sensazioni vissute in quei giorni, intervista che riporto integralmente in calce a questo post.
  3. Dal sito de Il Fatto Quotidiano, uno sdegnato commento di Oliviero Beha sull'accaduto:

Certo padri di quella retrocessione furono anche le divisioni e le continue ripicche tra i due soci, ingenuità in certi momenti cruciali del campionato (il fallo di Fresi in Napoli-Brescia che consentì a Baggio di togliere due punti agli azzurri che avrebbero significato salvezza quasi certa, la partenza ad handicap con Zeman e via andare), ma quello fu anche il campionato di Passaportopoli, dove l'Inter venne graziata da una retrocessione certa per il passaporto falso di Recoba e dove si "normalizzarono" una serie di situazioni imbarazzanti in corso d'opera (vedi il caso Roma-Nakata).

Pagine di rara vergogna che sarebbero state solo il prologo di anni, quelli di Calciopoli, di cui il nostro calcio e il nostro paese dovrebbero solo vergognarsi!

Quello non era il calcio che volevo ...e me ne andai disgustato sempre di più, ma temo che questo di oggi, per ragioni parzialmente diverse, non sia molto migliore.

***

Ferlaino e la combine tra Parma e Verona
«Il Napoli fallì per quella partita»/ Video

                     
Ferlaino e Corbelli in una foto del 1999
di Francesco De Luca

NAPOLI (22 novembre) - «Quell’imbroglio ha provocato il fallimento del Napoli». Corrado Ferlaino è uscito dal calcio nel 2002, quasi due anni dopo la presunta combine tra Parma e Verona, club controllati da Tanzi, ex patron della Parmalat, secondo i magistrati emiliani. La denuncia arriva da un servizio di Report. GUARDA «In oltre 30 anni le cose più brutte che ho visto sono state due e una delle due è quel match che costò la retrocessione al Napoli in B».




Dopo la vittoria del Verona a Parma, Patrizia Boldoni, sua ex moglie e socia, presentò un esposto alla Procura di Parma. 
«Denunciò Tanzi, non avrei potuto farlo io perché ero tesserato. Ma quella denuncia è incredibilmente sparita, cestinata da qualche magistrato forse amico di Tanzi. Io parlai con Carraro, invece».


Cosa le disse il presidente della Lega?
«Che perdevamo tempo sulla storia della doppia proprietà, invece assolutamente vera. Il Napoli venne imbrogliato. Se il Verona fosse retrocesso, Tanzi avrebbe perso tanti miliardi ed ecco perché venne organizzata quella operazione da Pastorello».


Lei è stato per molti anni amico di Tanzi: con lui parlò mai di quella partita? «Sì, più volte. Però lui cambiava discorso, era chiaro che non voleva trattare l’argomento. Tanzi ha tutelato i suoi interessi, però io non capisco invece il comportamento di Carraro: era una situazione non lecita, eppure da lui ci venne detto che era regolare. Tanzi era un uomo molto potente anche nel calcio: si diceva che suo figlio Stefano dovesse diventare presidente della Lega».

Ferlaino, cosa ha provato leggendo i documenti della Procura emiliana e ascoltando il servizio di «Report» sui rapporti Parma-Verona?



«La stessa sensazione di dieci anni fa: il Napoli fu imbrogliato e danneggiato. Il Verona vinse in trasferta soltanto quella partita su diciassette, decisiva per la sua salvezza, ai nostri danni. Io faccio l’ingegnere, sono stato a lungo presidente di una squadra di calcio, non sono esperto di questioni legali, però credo che questa vicenda possa meritare l’attenzione dei magistrati che hanno indagato sul fallimento del Napoli».


Qual è il nesso tra quel crac del 2004 e quella combine del 2001?
«Se non fossimo retrocessi, non saremmo mai falliti. Lo spiego con le cifre. In serie A avremmo incassato dalle tv molti miliardi di lire, almeno 40 o 60. Invece, in serie B ne ottenemmo 10. Pagammo a carissimo prezzo la furbata del Parma e del Verona, non soltanto sotto l’aspetto calcistico. Da quanto mi risulta, in caso di fallimento c’è la possibilità di approfondire fatti accaduti fino a quindici anni prima, quindi quell’episodio gravissimo dovrebbe essere valutato, come i comportamenti di Tanzi e Pastorello».

Cosa sarebbe cambiato per il Napoli se Parma-Verona fosse stata una partita regolare?
 «Tanto, tutto. Per la società, per chi la dirigeva, per i tifosi. Ma fu un disastro. Anzi, una vergogna».

    domenica 21 novembre 2010

    Serie A 2010-11: 13ª - Napoli-Bologna 4-1

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    Sul velluto...e il campionato si accende!

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    La giornata numero 13 infiamma il campionato: dopo un inizio tecnicamente modestissimo, con partite inguardabili e squadre senza identità, comincia a mostrare un aspetto finalmente più gradevole.

    E mentre l'Inter sembra sprofondare in una crisi sempre più profonda, un gruppo di squadre lancia segnali importanti al campionato, allungando la classifica rispetto alle "piccole" e accorciando le distanze nelle posizioni di alta classifica, complice la mezza battuta d'arresto della Lazio a Parma pur sempre continua nei risultati.

    Squilli importanti vengono dalla Roma, che regola un'Udinese apparsa in netta ripresa, dal Milan, che da quando ha rinunciato a Ronaldinho per un centrocampista in più è meno spettacolare, ma tremendamente più solido ed efficace, dalla Juve che, con un Krasic devastante, asfalta un Genoa volenteroso ma deludente.

    Crescono anche Sampdoria e soprattutto Palermo che si avvicinano alla zona Champions. Insomma, anche se questa sera sulla carta l'impegno degli azzurri appariva "facile", i concomitanti risultati delle concorrenti e l'apparente fragilità dell'avversario di stasera potevano creare difficoltà inaspettate soprattutto da un punto di vista mentale.

    Ma sin dai primi secondi dell'incontro, appare evidente la concentrazione e l'aggressività degli azzurri che passano subito con Maggio e mette subito la partita sul binario più favorevole da un punto di vista tattico, ossia riconquistare palla e ripartire.

    Il Bologna mostra tanta volontà, ma anche una fragilità tecnica, tattica e mentale imbarazzante e gli azzurri, Lavezzi in cima, devastano lo schieramento difensivo bolognese.

    Si gioca dunque sul velluto: ogni attacco azzurro pare devastante, Viviano e i suoi difensori combinano disastri uno dietro l'altro, per cui il 2 a 0 con cui si conclude il primo tempo appare perfino stretto.

    Nel secondo tempo Malesani butta nella mischia Meggiorini e Siligardi che sono gli unici davvero vivi in una squadra moribonda. Il Napoli però trova subito il 3 a 0 e tira leggermente i remi in barca, lasciando l'iniziativa ai due nuovi entrati che provano in tutti i modi a lasciare almeno un segno in una partita da dimenticare.

    Ci riesce Meggiorini, ma si tratta di un fuoco di paglia, subito spento dal 4 a 1 di Cavani.

    Alla fine festa per tutti in casa azzurra e tanta tristezza nel vedere una squadra gloriosa come il Bologna trovarsi in una situazione che sembra avviarsi verso quelle dolorose strade già da noi percorse giusto qualche anno fa.

    Prestazione positiva e impegno da parte di tutti, grande spirito di sacrificio di tutti gli azzurri, con importanti rientri difensivi anche degli uomini del tridente, Cavani in testa.

    Temevo molto l'inutile mercoledì internazionale e i lunghissimi viaggi dei sudamericani, ma, almeno stavolta, tutti i reduci rendono al meglio, ben oltre le mie più rosee aspettative. Restano i miei timori sulle lunghe distanze, vista la lunghezza estenuante di questo torneo...e qui entra in gioco l'importanza di un mercato intelligente a gennaio, che permetta di accrescere sia il livello tecnico della difesa titolare, sia la qualità media delle alternative ai cosiddetti "titolarissimi".

    E domenica prossima si va a Udine. Qualche settimana fa sarebbe potuta essere un'altra piacevole scampagnata, ma l'Udinese vista nelle ultime settimane è una squadra tosta e temibile dalla cintola in su con i soliti Sanchez, Di Natale e Floro Flores in grande spolvero...ma i bianconeri concedono sempre ben più di qualche varco là dietro ed è da lì che gli azzurri dovranno tentare di costruire l'ennesima grande impresa in trasferta.

    Le pagelle di Napoli-Bologna

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    De Sanctis: 6,5 - Totalmente inoperoso nel primo tempo! Impegnato un paio di volte da Siligardi nella ripresa, si mostra sempre attento e concentrato.Una sicurezza!

    Santacroce: 6,5 - I suoi soliti pregi (grinta, senso dell'anticipo, inesorabile controllo di chiunque passi dalle sue parti), ma anche le solite "leggerezze" frutto della sua eccessiva sicurezza. Comunque in via di recupero. Finisce in crescendo.

    Cannavaro: 6 - Regge soltanto 22 minuti per un fastidio muscolare ma nel periodo in cui resta in campo ci mette grinta e massima concentrazione.

    Cribari: 6,5 - Entra a freddo, ma si adegua subito al clima partita con attenzione e sicurezza, anche se l'avversario appare di una modestia imbarazzante.

    Campagnaro: 7 - Il migliore dei centrali nonostante la mia risaputa diffidenza per la sua collocazione tattica. Ma Hugo appare in condizione fisica straripante e dalle sue parti, sul lato sinistro, non passa davvero nessuno.

    Maggio: 6,5 - In incoraggiante ripresa, trova subito il gol, qualche discesa come ai bei tempi ma si vede nei contrasti che non è ancora al meglio fisicamente.

    Dossena: 6 - Sale poco, copre tanto, per evitare ai tre centrali di allargarsi troppo. Si lascia sorprendere sul gol della bandiera, anticipato da Meggiorini.

    Pazienza: 6,5 - Utilissimo in mezzo al campo, morde, riconquista palla, sempre nella posizione giusta per far riavviare l'azione azzurra. In grande ripresa.

    Gargano: 7 - Anche lui decisamente in ripresa, sia fisica che mentale. Riconquista tantissimi palloni, imposta gioco sempre con le scelte giuste, e quando raramente perde palla, va subito in pressing a impedire le ripartenze veloci dei felsinei.

    Hamsik: 7 - Finalmente!!! Gli avrei dato un buon voto anche se non avesse segnato. Corre a tutto campo, cuce il gioco stavolta con qualità e cercando spesso la giocata importante, a differenza degli ultimi tempi. Il Napoli non gioca più in inferiorità numerica e i risultati si vedono, per lui e per i compagni. Secondo gol da opportunista dell'area di rigore.

    Cavani: 7 - Mezzo voto in meno per due incredibili doni della difesa del Bologna non trasformati in gol facilissimi, ma tanto lavoro sia in attacco, sia a sbrogliare un paio di situazioni difensive non appena il Napoli si trova in inferiorità numerica in attesa di cambiare Cannavaro con Cribari. Un cuore eccezionale, il Matador, come mostra nell'assist per il gol di Hamsik rimenttendo al centro una palla sulla quale si sarebbe potuto anche accontentare del corner! E il gol è la ciliegina su una torta dolcissima che sa di grande Europa!

    Lavezzi: 7,5 - In questo momento è uno dei giocatori più forti al mondo. Straripante, incontenibile, uno spettacolo continuo, Portanova saltato in velocità e Rubin non riescono neanche a prendergli la targa. Un razzo rasoterra che divora il campo nonostante le lunghe traversate oceaniche. Giocare con Messi lo ha galvanizzato ancora di più. Gli manca solo il gol.

    Sosa: 6 - Sembra in involuzione, non convince nonostante la facilità dell'impegno. Però fa due cose pregevoli: un assist no-look per Lavezzi appena entrato e una combinazione sempre col Pocho con cui mette al centro un assist che Cavani spinge in porta.

    Maiello: 6 - Esordio in serie A, 15 minuti di gloria anche per lui, lotta e combatte con personalità dimostrando tutto il bene che si dice di lui. Nelle movenze ricorda vagamente Marek Hamsik, ma sembra tendere più dello slovacco ad accentrarsi in fase offensiva.

    Mazzarri: 7 - Impegno facile, ma gestione perfetta della partita. Personalmente avrei cominciato senza Cavani, ma la prudenza non è mai troppa , la partita era talmente facile alla vigilia da risultare insidiosa come tutte le partite troppo facili. Il Mister guida una squadra finalmente tonica, lucida, fisicamente in grande ripresa anche nei suoi uomini più discussi negli ultimi tempi. Buon tempismo  nei cambi e buona anche la scelta degli uomini da avvicendare. Finalmente ora avrà una settimana per recuperare qualche uomo non al meglio fisicamente e curare ancora meglio l'inserimento tattico dei nuovi.

    Gervasoni: 7 - La partita è talmente tranquilla che stavolta può arbitrare rilassato, tanto da riuscire a non ammonire nessuno e non rimanere invischiato in alcun episodio discutibile.

    giovedì 18 novembre 2010

    Rassegna internazionale: le inutili amichevoli dei nazionali di Mazzarri

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    Facciamo un breve punto sugli impegni e sulle prestazioni degli azzurri impegnati con le nazionali in giro per il mondo in questa folle parentesi infrasettimanale di cui nessuno sentiva davvero il bisogno.

    Lavezzi e Sosa (Argentina): il principito a Dubai non gioca nemmeno un minuto, mentre il Pocho entra nel secondo tempo e , da ala destra, infiamma la manovra argentina. Proprio a fine partita, un suo tocco di classe libera Messi e con un successivo movimento a tagliare la difesa brasiliana spiana la strada al fuoriclasse del Barca per concludere con facilità per il gol vittoria.


    Cavani e Gargano (Uruguay): 2 a 0 per il Cile. La trasferta di Santiago, in terra cilena, porta un risultano negativo per la squadra di Tabarez che si ostina a schierare per tutta la partita lo stanco Cavani e Gargano che furbescamente si fa buttare fuori partita dopo 42 minuti con un rosso che ne allevia le inutili fatiche di metà settimana. Tutti si domandano a cosa serva a Tabarez schierare Gargano e Cavani in partite massacranti e inutili come questa.


    Yebda (Algeria): risentimento muscolare ma per fortuna solo un lieve affaticamento che terrà fermo l'algerino solo per qualche giorno. Il contrattempo impedisce al tecnico algerino di schierare il mediano azzurro per l'impegno della sua nazionale in Lussemburgo (altro match "imperdibile" per i drogati terminali di calcio).

    Hamisk (Slovacchia): solo 45 minuti, la ripresa, per Marek, nell'amichevole persa in casa per 2 a 3 dalla Slovaccia contro la Bosnia.

    Dumitru (Italia under 20): sconfitta degli azzurrini per 2 a 1 con la Germania, magra consolazione per il talentino azzurro che ha realizzato un gol su punizione che ha riaperto le speranze poi vane di una clamorosa rimonta. Il ragazzo si è mosso bene e mostra talento e personalità.



    Ancora tanta inutile fatica e tanti infortuni muscolari (vedi anche Chivu nell'amichevole altrettanto inutile della Romania contro l'Italia di Prandelli) che nelle ultime settimane stanno colpendo con sempre maggiore frequenza un po' tutte le squadre italiane, Napoli compreso.

    Rimpiango decisamente i campionati a 16 squadre (e 30 giornate) di quando ero piccolo: 8 giornate in meno e  tante partite inutili e mediocri di meno. Ma in questo carrozzone, in Italia e nel mondo, sembra utopia poter ipotizzare una "rivoluzione" del genere!

    lunedì 15 novembre 2010

    domenica 14 novembre 2010

    Lazio-Napoli, sintesi con Auriemma

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    Che stanchezza...

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    Chi di voi mi segue sa quanto io sia esigente e talvolta critico nell'osservare situazioni e difficoltà su cui pochi prestano attenzione.

    Ma stavolta riavvolgendo il nastro di questo "pranzo" calcistico, davvero non me la sento di muovere troppe critiche a squadra e tecnico.

    La prestazione e il risultato non sono stati quelli che i tifosi sognavano, ma mai come stavolta il Napoli e il tecnico possono vantare a giusta ragione tante attenuanti:

    1. 8 partite in 29 giorni:: la stanchezza ha condizionato la prestazione azzurra, ma va detto che nonostante alcuni uomini chiaramente in riserva a livello di energie (Maggio, Hamsik, Pazienza, Cavani) l'impegno non è mancato: la squadra ha comunque proposto gioco con uno Yebda a tratti sontuoso, un Lavezzi a tratti irresistibile, comunque mai dando l'impressione di consegnarsi con rassegnazione alla Lazio. Le difficoltà fisiche sono emerse chiaramente nella prima metà del secondo tempo dove la squadra ha fatto una fatica enorme a ripartire e si è ripresa un po' solo dopo l'ingresso di Zuniga e Sosa al posto dei due fantasmi, Maggioe  Hamsik.
    2. Qualche assenza di peso (Gargano): qualcuno e anche il tecnico hanno invocato l'assenza dell'uruguaiano, ma non credo che la presenza del Mota avrebbe potuto cambiare i destini di questo incontro: lo Yebda di oggi mi è sembrato due spanne superiore al Gargano degli ultimi tempi che forse avrebbe potuto garantire un rendimento un po' migliore di un Pazienza comunque a tratti lucido e ordinato ma alla lunga in difficoltà per i ben noti problemi fisici avuti nell'ultima settimana. Al limite Blasi? Ma che rendimento avrebbe potuto garantire dopo un'assenza dai campi di quasi due mesi?
    3. il tipo di giocatori a disposizione di Reja: l'ex tecnico azzurro dispone in rosa di una quantità impressionante di una tipologia di giocatori, tecnici, dinamici, veloci, che giocano sulla tre quarti con fulminanti scambi in velocità che sono proprio quei giocatori che, per il modulo praticato da Mazzarri e la tipologia morfologica dei giocatori azzurri, specie i centrali, sembrano fatti apposta per mettere in difficoltà la difesa azzurra. E infatti si sono visti errori tipici dei tempi del Napoli di Reja, specie con Cannavaro che sembrava esattamente quello di due-tre anni fa, quando aveva la pessima abitudine di tentare anticipi centrali e fuorigioco creando buchi centrali enormi...ed è proprio ciò che è successo oggi, sia in occasione dei due gol laziali, sia in un altro paio di situazioni
    4. la conoscenza di Reja della rosa azzurra: non è facile giocare contro un tecnico avversario che conosce dettagliatamente ogni respiro della maggior parte dei giocatori azzurri in campo. E' una situazione inconsueta ma che ha avuto il suo peso nelle scelte tattiche di Reja (esempio: Zarate centravanti) e tre trequartisti (Hernanes, Floccari e Mauri) a creare scompiglio in una zona in cui il Napoli a 3 chiaramente soffre.

    Alla fine, in fondo, meglio aver vinto a Cagliari e perso oggi che aver fatto due pareggi: usciamo comunque da queste due temute trasferte con 3 punti: il massimo sarebbe stato 4, ma visti gli impegni e le difficoltà sono risultati comunque da non disprezzare affatto. La stagione è pesantissima e l'equilibrio regna sovrano.

    Ora si potrebbe dire "Finalmente una settimana di tregua"...peccato che i soliti 7-8 dovranno arricchire le compagnie aeree di mezzo mondo per ennesime massacranti e inutili trasferte: censuro ogni commento che potrebbe dalla FIFA essere usato contro di me...speriamo bene per i rientri...intanto un piccolo vantaggio c'è: la "comoda" partita casalinga col Bologna sarà in posticipo serale e speriamo che ciò possa dare qualche stilla di energia fisica e mentale ad una squadra apparsa negli ultimi tempi non brillante come potrebbe.