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domenica 30 settembre 2012

Vittoria con la Samp, come nell'anno del primo scudetto...

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Sampdoria-Napoli 0-1 Auriemma Ampia Sintesi HQ... di NapoliFansTube

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Le pagelle

De Sanctis: SV - E' vero che la Samp non aveva punte di ruolo, ma l'eccellenza della fase difensiva azzurra è teestimoniata dall'inoperosità di Morgan. 

Campagnaro: 7,5 - Ancora una prestazione difensiva superlativa: provvidenziali diagonali difensive e interventi sempre puntuali a spezzare sul nascere le trame offensive sampdoriane. In questo momento è in uno stato di grazia

Cannavaro: 6,5 - Usa le cattive quelle rare volte in cui non ci arriva con le buone, ma grazie ai compagni di reparto e al gran lavoro dei mediani, Paolo e la difesa azzurra non ballano più come lo scorso anno

Gamberini: 7 - La sua esperienza sta facendo la differenza nel reparto difensivo azzurro, anche in una posizione per lui non abituale. Considerando che sarebbe dovuto essere il ricambio di Campagnaro, appare un acquisto davvero indovinato

Behrami: 6,5 - Stavolta meno straripante rispetto alla partita con la Lazio, ma tanto lavoro di sacrificio e acume tattico: sempre al posto giusto a recuperar palloni su palloni, proteggendo alla grande i centrali azzurri

Inler: 7 - Da me sempre criticato per la sua lentezza di pensiero e di gambe e per la sua cattiva abitudine di mollare gli incursori avversari lasciando i suoi centrali alla mercè delle incursioni avversarie, oggi conferma la stupenda prestazione già offerta con la Lazio, mostrando gli stessi pregi: sacrificio in aiuto ai centrali difensivi azzurri, intelligente nel farsi trovare dai compagni al posto giusto per accendere l'azione offensiva azzurra. L'azione del rigore parte dai suoi piedi appena fuori dall'area di rigore azzurra, si sviluppa con un elegante triangolo con Hamsik a eludere il pressing sampdoriano e si conclude con un intelligente suggerimento in profondità che Marek trasforma in oro. E' questo che ci aspettiamo da Inler e vedergli fare oggi queste cose anche in una partita che presenta ritmi altissimi e spazi strettissimi, ci infonde grande entusiasmo per il futuro

Maggio: 6 - Conferma di non essere al meglio e si vede poco in avanti, però si sacrifica molto in fase difensiva (Mesto: SV - Giusto i minuti di recupero per allentare la pressione avversaria)

Zuniga: 6 - Meno straripante rispetto a mercoledì, trova però alcuni spunti interessanti per dare fiato alle ripartenze azzurre e comunque anche lui si sacrifica molto in fase difensiva

Hamsik: 7,5 - E' vero che sbaglia due tiri dal limite che di solito nelle migliori giornate finiscono nello specchio della porta, ma Marek trasforma in oro l'azione decisiva del match contribuendo a costruirla e a concluderla da par suo...segno di maturità sia da un punto di vista tecnico che mentale (Dzemaili: SV - Anche lui dentro per una manciata di minuti a irrobustire il filtro di centrocampo)

Pandev: 4 - Voto molto severo, d'accordo, ma i miei voti sono sempre per quello che vedo sul campo nella singola partita. Oggi, come a Catania, Goran appare svuotato, privo di nerbo fisico e di idee: nessuno spunto, sempre anticipato, non riesce mai a tenere palla e sembra passeggiare per il campo. Fossi in Mazzarri comincerei a chiedermi che fine ha fatto lo splendido cigno ammirato ad inizio stagione, fino alla partita interna col Parma: è un momento di lieve calo fisico o comincia a soffrire la concorrenza interna? (Insigne: 6 - Stavolta non ruba l'occhio come nei suoi 25 minuti con la Lazio, ma dà sempre l'impressione di poter inventare la giocata risolutiva da un momento all'altro: si sacrifica in fase difensiva ed è sempre pronto a far salire la squadra e farla rifiatare anche se in qualche occasione denota che deve ancora migliorare nella gestione dei tempi di gioco, ma è solo una questione di esperienza, quindi va benissimo così)

Cavani: 6,5 - Solita partita di grinta e sacrificio, anche se non viene mai servito in modo adeguato per rendersi pericoloso. Ha il merito di trasformare il rigore decisivo contro un para-rigori come Romero. 6 gol in 6 partite...e la favola continua

Mazzarri: 7 - Stavolta, pur in una partita splendidamente preparata da Ferrara, ha il merito di ottenere dai suoi uomini calma, ordine tattico e spirito di sacrificio, tutte virtù clamorosamente venute meno a Catania...Oculata e opportuna anche la gestione dei cambi, deve porre maggiore attenzione sulla "mini-crisi" di Pandev

Tagliavento: 6- - Risibili le critiche di Ferrara nei suoi confronti mentre Behrami viene messo KO come in un match di pugilato con un taglio profondo nel sopracciglio e Maggio rischia il ginocchio e in entrambi i casi Tagliavento non interviene con due rossi. Esagera in occasione dell'espulsione di Mazzarri, ma valuta in modo corretto l'episodio decisivo del match.

mercoledì 5 settembre 2012

Prato del San Paolo: iniezioni di semi per la rinascita

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Dopo il sopralluogo di ieri, la situazione del prato del San Paolo sembra in netto miglioramento.

Anche oggi Tuttonapoli.net dedica (a mio avviso giustamente) molto spazio all'argomento e riprende un incoraggiante articolo apparso questa mattina su Il Mattino, testata anch'essa molto attenta alla vicenda.

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Sembrerebbe quasi risolta la questione terreno di gioco del San Paolo. La società azzurra in comune accordo col nuovo manutentore e gli agronomi della Figc pare abbia trovato la soluzione ideale al problema. 

Ecco quanto riporta l'edizione odierna de Il Mattino: "Da questo pomeriggio inizieranno le «iniezioni» nel terreno del San Paolo di nuovi semi, per l’appunto quasi 500 chili. Che si sommano ai circa 200 chili già distribuiti ieri. Di fatto, proprio di questo si tratta: iniezioni. Una macchina arriverà appositamente dalla Toscana e si sposterà molto lentamente sul prato e ogni due centimetri infilerà nel terreno un piccolo mucchio di semi. Che entreranno nel suolo fino a 20 centimetri di profondità (e a varie profondità) per essere immediatamente ricoperti ed evitare così che il caldo possa danneggiarli o che gli uccelli possano strapparli dalla terra. 

Non solo. Secondo quanto riporta l'edizione odierna de Il Mattino - La ditta di Francesco Marrone, il manutentore ufficiale del terreno di gioco, avrebbe già provveduto a conservare il seme a temperature molto basse: «È la soluzione migliore – spiega l’agronomo della Lega e della Figc, Giovanni Castelli – Si tratta di semi a crescita molto veloce e trattati per garantire una resa molto elevata». 

Castelli, che fa da consulente a molti impianti di serie A dice che la situazione non è così drammatica: «I risultati sono già buoni: nei prossimi giorni, poi, il clima sarà ottimale per la semina». E per accelerare il processo di crescita, l’erba del San Paolo sarà sottoposta a cura drastica: «Potremmo parlare di erba dopata», scherza Castelli. Solo una battuta, è evidente: erba ogm non ne viene prodotta e allora gli agronomi chiamati al capezzale puntano a un mix di comcimi ”starter” (ideali per la fase iniziale della crescita), integratori vitaminici, enzimi e attivatori biologici. 

«Gli inteventi che abbiamo pianificato sono legati all’esigenza che dopo la pausa per ben 4 volte in dieci giorni il San Paolo verrà calpestato nuovamente», spiega il capo delle operazioni del club azzurro, Alessandro Formisano. Già: prima il Parma, poi il 19 l’allenamento dell’Aik, il giorno dopo la sfida di Europa League e il 26 settembre ancora la serie A con la Lazio. L’ideale sarebbe un lungo stop, ma è impossibile".
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martedì 4 settembre 2012

Il caso del prato del San Paolo: caro De Laurentiis, ci spiega questo??

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Spero che il presidente del Napoli voglia smentire con argomenti convincenti le argomentazioni riportate in questa intervista rilasciata a Il Mattino dall'ex curatore del prato del San Paolo, con cui la societa' Calcio Napoli ha interrotto la collaborazione il 18 gennaio 2012.

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L'ex curatore del campo del San Paolo, Franco Marrone, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli: "Dal 18 gennaio non mi è stato rinnovato il contratto con il Napoli. Da allora non c'è stata più manutenzione, e vedere quel campo domenica sera mi ha fatto davvero male. Cosa è successo con me? Il Napoli forse voleva pagare di meno, ma io non potevo abbassare ancora il prezzo. Della mia parcella stanno discutendo gli avvocati, e di questo io non parlo"

FUNGO - "Ma quale fungo e fungo. Ci vuole semplicemente la manutenzione, bisogna stare lì a curare. Dal 18 gennaio nessuno ha fatto più nulla. Mi avessero chiamato, lo avrei fatto anche gratis. In tutta Italia e per tutte le categorie curo oltre 25 campi da gioco. De Laurentiis ha chiamato un mago della Toscana? Non so quali tempi ha avuto per fare qualcosa. E non so quanto tempo ci vorrà per mettere a posto il campo. Ai napoletani e agli sportivi chiedo di andare al Collana a vedere che prato meraviglioso che c'è. Io al San Paolo ci ho lavorato giorno e notte per 12 anni, con antiparassitari e amore. L'estate scorsa abbiamo innaffiato il campo a mano per due notti perchè mancava l'acqua. Una pena quel campo domenica sera, una vergogna che si poteva evitare".

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Temo che il Presidente non sara' in grado di opporre valide argomentazioni, visto che gia' nell'intervento radiofonico a RadioUno Rai, ieri mattina, e' risultato alquanto evasivo sulla ipotesi fungo, appellandosi piu' che altro alla siccita' (!!!)

Al che mi viene da pensare (purtroppo non riesco a togliermi questo viziaccio!) e a chiedermi:

  1. ma il prato del San Paolo, dopo che fu interamente rifatto due anni fa, non fu anche dotato di un modernissimo impianto di irrigazione? E allora che c'entra la siccita'?
  2. e' possibile che nessuno nel Napoli si sia accorto di quello che io gia' ad inizio agosto avevo notato attraverso la tv durante la prima amichevole casalinga, ossia che il prato versava gia' in pessime condizioni?
  3. se e' vero che un fungo ha distrutto il prato, lo ha fatto da un giorno all'altro o nell'arco di qualche mese? E in questo periodo nessuno ha fatto sopralluoghi per notare il deterioramento del prato?
  4. visto che ai piu' e' apparso evidente lo sfacelo del terreno di gioco dopo l'ultima amichevole estiva del 19 agosto, perche' si e' atteso il 27 agosto per la semina? Non si poteva fare prima?
Gia' da queste semplici domande, che immagino nessuno ava' il coraggio di porre al presidente, pena la perdita del proprio posto di lavoro, si evince in modo chiaro una grave colpa della societa' per non aver adeguatamente vigilato durante il periodo estivo sullo stato del terreno di gioco e per non averne assicurato la dovuta manutenzione.

Qualunque argomentazione la societa' decidera' di adottare, gli eventi e i risultati degli stessi sono (purtroppo!)  sotto gli occhi di tutto il mondo e cio' ha procurato un danno di immagine alla societa' Calcio Napoli e alla citta' che temo paragonabile ai cumuli di spazzatura e ad altri "panorami cittadini" che fanno il giro del mondo.

Osservando lo stato pietoso del terreno di gioco, mi sono immaginato un calciatore che gioca nella Premier League o nella Liga Spagnola mentre guardando distrattamente gli highlights del campionato italiano, ha visto le immagini del San Paolo di domenica sera: non avra' strabuzzato gli occhi per la sorpresa? Non avra' pensato che il suo TV multimediale 120 pollici 3D a definizione ipergalattica si fosse improvvisamente guastato? 

E allora, caro Presidente, non sorprendiamoci troppo la prossima volta che un calciatore si rifiutera' di venire a giocare nel Napoli.

domenica 2 settembre 2012

Serie A 2012-2013: 2ª - Napoli - Fiorentina 2-1

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Come previsto alla vigilia, lo scoglio-Fiorentina, approdato sulla "spiaggia" di sabbia fine dello Stadio San Paolo, si e' rivelato un ostacolo davvero duro da superare, ma alla fine, nonostante la prevalenza di uno sterile possesso palla da parte dei viola, la vittoria degli azzurri ha premiato la loro capacita' di concretizzare le poche occasioni da rete che un campo ai limiti della praticabilita' ha consentito di costruire.

Il terreno di gioco ha costituito, negli ultimi anni, uno dei vanti della gestione De Laurentiis, ma, dopo che gia' lo scorso anno la qualita' della manutenzione del terreno aveva lasciato piu' di un dubbio, cio' che stiamo vedendo in queste settimane e' davvero scandaloso!

La spiegazione ufficiale fornita dalla societa' e' che l'effetto combinato del gran caldo estivo, della siccita' e di un malefico fungo ha letteralmente "desertificato" il prato del San Paolo: peccato che lo strazio fosse gia' evidente ad inizio agosto, in occasione della prima amichevole estiva, ma che sia dovuto attendere (perche'?) un mese affinche' si riseminasse.

Chiaramente, poiche' la risemina e' stata fatta soltanto lunedi' scorso, non c'e' stato tempo sufficiente per veder spuntare la prima erba.

Sorgono a questo punto spontanee alcune domande: 
  1. attecchira' la semina in 15 giorni, per avere in occasione del prossimo turno casalingo col Parma un prato di nuovo presentabile?
  2. perche' si e' aspettato un mese per riseminare?
  3. siamo sicuri che il fungo in questione non si ripresentera' nelle prossime settimane o la prossima estate?
  4. perche' non e' stata considerata l'ipotesi di stendere un prato sintetico?
Attendendo fiduciosi che qualcuno dia risposta a qesti interrogativi, torniamo alla partita.

Montella schiera la Fiorentina con un compatto 3-5-2 cercando, come gia' fatto con successo col Catania lo scorso anno, di mantenere il predominio sia a centrocampo, sia sulle fasce e l'intento sembra funzionare alla perfezione: il Napoli soffre in mezzo al campo, dove Hamsik appare fuori dal gioco e Behrami e Dzemaili (preferito ad Inler), non riescono mai a trovare i tempi giusti per ripartire una volta riacquisito il possesso della palla, evento che peraltro si verifica raramente.

Il Napoli, per tutto il primo tempo, salvo rari momenti, viene schiacciato dalla Fiorentina nella propria meta' campo, anche se poi De Sanctis non corre alcun serio pericolo, tranne che dopo pochi secondi di gioco per un pregevole gioco di prestigio di Jovetic che si presenta solo davanti a Morgan.

Bellissimo il duello tutto colombiano sulla fascia tra Zuniga e Quadrado, a tratti vinto dal fiorentino che talora converge verso il centro per tentare il tiro in porta e talora suggerisce cross o passaggi filtranti.

Ma, pur preparando una gradevole cornice, la Fiorentina, complice lo scarso peso del reparto offensivo, non riesce mai a "dipingere il quadro", per cui quando ad inizio ripresa Hamsik, complice una fortunosa deviazione di Borja Valero, trova il beffardo pallonetto di testa che uccella Viviano, il vantaggio azzurro, pur inaspettato, mette a nudo i limiti offensivi che la societa' viola negli ultimi giorni di mercato ha tentato di compensare con l'acquisto poi sfumato di Berbatov.

Il gol azzurro pero' non arriva proprio come un fulmine a ciel sereno: venendo meno ai suoi soliti schemi di gestione della partita, Mazzarri gia' nei primi minuti della ripresa manda in campo Inler al posto di un Behrami che, pur essendosi distinto in fase di contenimento, recuperando diversi palloni, non ha offerto il contributo atteso dal mister in fase di rilancio della manovra offensiva azzurra.

L'ingresso di Inler, complice anche la flessione atletica del centrocampo viola, innalza i giri del motore offensivo azzurro, per cui quella netta prevalenza territoriale dei viola e' venuta meno non appena lo svizzero ha messo piede in campo.

Lo svantaggio stordisce la Fiorentina che non trova piu' quelle belle manovre con cui aveva irretito gli azzurri nel primo tempo, per cui quando Dzemaili trova il raddoppio su splendida conclusione al volo col piede mancino dal limite dell'area la partita sembra in ghiaccio.

A quel punto Montella butta nella mischia il talentino Ljajić e, complice l'orgoglio dei viola e il rilassamento degli azzurri, il finale di partita ripropone, con maggiore intensita', quel predominio territoriale gia' visto nel primo tempo.

Stavolta pero' arriva il gol, frutto di una bella triangolazione da limite tra Ljajić e Jovetic, con conclusione a giro piu' precisa che potente di quest'ultimo sulla quale De Sanctis, che vede partire in ritardo il tiro, riesce solo a sfiorare il pallone con la punta delle dita.

Gol bello e meritato per i viola, panico in mezzo al campo e sugli spalti, ricordando con terrore la beffarda rimonta di inizio anno del Catania di Montella che, in una partita tatticamente molto simile a quella vista ieri sera (gol di Dzemaili da fuori area compreso), riusci' negli ultimi minuti a pareggiare 2 a 2 una contesa che sembrava abbondantemente persa!

L'ingresso di Vargas al posto del neo-nazionale Insgne, conferma che magari il cileno ha anche discrete qualita' tecniche, ma mentre Cavani e' impegnato piu' volte in difesa a respingere palloni di testa dalla propria area sui calci piazzati dei viola, il giovane cileno non riesce mai a tenere palla e a far salire gli azzurri per far respirare la difesa, per cui gli ultimi otto minuti di partita vengono giocati dalla difesa azzurra letteralmente in apnea!

Cosa ci lascia questa partita?
  1. La conferma dell'eccellente lavoro difensivo sui calci piazzati di tutta la difesa azzurra, supportata da uno straordinario Cavani che in almeno una decina di situazioni spazza l'area di rigore azzurra
  2. I progressi di Britos, che ieri sera ha offerto un paio di interventi difensivi davvero pregevoli ed eleganti
  3. Il grande talento di Insigne a cui si unisce uno spirito di sacrificio in fase di non possesso che avevo gia' ammirato lo scorso anno seguendolo nel Pescara: non e' vero che Zeman non curi la fase difensiva! Il lavoro che i suoi attaccanti, Insigne in particolare, facevano la scorso anno nel Pescara era davvero straordinario e il talento azzurro sta ripetendo quel lavoro anche qui a Napoli, con somma soddisfazione di Mazzarri
  4. Inler rende meglio quando si trova di fronte un centrocampo che non gira a ritmi troppo alti: lo scorso anno le sue migliori partite si ebbero col Napoli in superiorita' numerica (vedi Cesena o Inter) o con centrocampi avversari troppo compassati. Ieri sera se ne e' avuta la conferma nel bene e nel male: nel bene, quando la flessione del centrocampo viola ha esaltato le doti di palleggio dello svizzero che ha governato a suo piacimento la manovra azzurra e nel male quando lo svizzero, saltato dalla triangolazione tra Ljajić e Jovetic ha esitato ad andare a chiudere sul numero 8 viola consentendogli un tiro "comodo" verso De Sanctis
  5. La crescita di elementi venuti a Napoli col mercato dello scorso anno (in particolare Britos e Dzemaili), a conferma che giudicare la qualita' di un calcio mercato e' opera davvero difficilissima, anche se restano intatte le perplessita' da me gia' esposte la scorsa settimana a mercato non ancora chiuso.
E adesso sosta e spazio alle qualificazioni per il mondiale del 2014: stavolta, oltre a De Sanctis e Maggio, spazio ad Insigne che, sono sicuro, anche se non dovesse giocare, sapra' farsi apprezzare anche da Prandelli: ricordiamo che il coordinatore di tutte le nazionali giovanili azzurre, Arrigo Sacchi, questa estate ha dischiarato di aver suggerito il nome di Insigne ad Ancelotti, a conferma che l'arrivo sorprendente di Verratti al PSG non e' stata una scelta bizzarra, ma il frutto di un nuovo livello di interesse per i giovani talenti che la scuola italiana (per fortuna) ancora esprime.

Ultima (dolorosa) notazione sul rapporto tra Juve e classe arbitrale:
  1. il rigore a favore della Juve ci puo' stare, ma, errore di persona a parte, dove stava la chiara occasione da gol che potesse giustificare l'espulsione dell'incolpevole Brkic?
  2. se la classe arbitrale italiana e' condizionata dalla causa multimilionaria intentata dalla Juve per la gestione della Calciopoli del 2006, perche' nessun dirigente federale italiano ha preso provvedimenti? Questa causa non viola la clausola compromissoria a cui son o legate le societa' di calcio? E la violazione di questa clausola non dovrebbe comportare pesanti penalizzazioni? E' evidente che la classe arbitrale non e' serena quando arbitra la Juve, come conferma il perfetto arbitraggio di Mazzoleni in occasione di Fiorentina-Udinese, a conferma che quando non c'e' la Juve di mezzo anche arbitri mediocri come Mazzoleni sanno arbitrare
  3. ieri ho visto un'altra partita della Premier League (Southampton-Manchester United): ieri non c'era il "fuoriclasse" Webb, ma comunque ho visto ancora una volta un arbitraggio tranquillissimo e autorevole, pur con qualche umano e comprensibile errore: il gioco fluiva a ritmi spettacolari senza continue interruzioni e l'arbitro era tranquillo e sorridente pur imponendo una disciplina ferrea agli atleti in campo: quello che noto da un po' di tempo a questa parte e' che gli arbitri italiani entrano in campo spesso tesissimi, digrignando la faccia in espressioni quasi stravolte dalla fatica ancor prima di cominciare, mentre gli arbitri inglesi sembrano leggeri e sempre sorridenti e distesi
Non va bene, caro Nicchi! Non voglio ipotizzare malafede o corruzione, ma l'attuale stato mentale della classe arbitrale italiana, teso e poco sereno, falsa il nostro campionato: se io voglio vedere uno spettacolo in cui deve vincere qualcuno ben determinato, mi guardo il Wrestling americano, dove tutto e' scena e spettacolo, ma dove il pubblico sa che certi match sono orchestrati ad arte per dare un certo spettacolo...ma io dal calcio italiano mi aspetto una competizione regolare e non falsata da timori reverenziali che indirizzino certe partite in un certo modo...e questa sgradevole sensazione, in questi ultimi anni, e' sempre piu' evidente come certi "fenomeni" nel ciclismo dopato dell'ultimo decennio.

Vogliamo che il calcio faccia la fine del ciclismo? Ci vogliamo rendere conto, come ho gia' scritto lo scorso anno, che con le dirette televisive, le telecamere e Internet, certe "magagne" sono molto piu' evidenti e smaccate di trenta anni fa quando purtroppo accadevano cose simili, sempre a favore di certe squadre, ma con meno "testimoni" e meno immagini di oggi?