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domenica 28 novembre 2010

Serie A 2010-11: 14ª - Udinese-Napoli 3-1

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Il Napoli scivola in Friuli

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Ci sono alcune attenuanti a questa sconfitta bruciante ma meritata: i fini dicitori azzurri, leggeri a centrocampo e in avanti, non riescono a trovare le misure su un terreno pesante e scivoloso che evidenzia i soliti limiti strutturali di una squadra costruita da anni per giocare di tecnica e fraseggio sui campi asciutti e che spesso si perde sui campi pesanti.

Mazzarri riesce per il rotto della cuffia a recuperare molti titolari, ma la squadra risente dei numerosi problemi fisici sofferti in settimana.

In più Guidolin, con un modulo speculare a quello azzurro, imposta una diga di centrocampo (Armero a destra, Asamoah e Inler centrali, Isla a sinistra e Pinzi sulla tre quarti) che blocca tutte le fonti di gioco azzurre, sia sulle fasce, dove Maggio e Dossena sono sovrastati da Armero e Isla, sia in mezzo dove Gargano e Pazienza sono spesso fuori dal gioco.

Spesso sono i centrali, in particolare Campagnaro e Cannavaro, a essere costretti a impostare il gioco. Si è ripetuto quello scenario di cui ho parlato  nel mio post di questa settimana dedicato al mercato, quello scenario dove, quando l'allenatore avversario blocca il Napoli sulle fasce e lo sovrasta in mezzo al campo, le uniche fonti di gioco diventano i centrali che, non avendo piedi particolarmente raffinati fanno quello che possono.

E questa situazione impedisce ai tre davanti di accendere il gioco, come si è visto soprattutto nel primo tempo.

Nella ripresa, Mazzarri getta in campo energie fresche, cerca di scuotere l'apatia che la squadra ha mostrato nel primo tempo, l'Udinese cede qualche spazio, gli azzurri sfiorano il gol in tre o quattro occasioni, alimentando le speranze di una nuova rimonta modello-Bucarest.

Gli azzurri tornano a casa fiaccati nel fisico e nel morale e giovedì, ore 19, gli azzurri si giocano a Utrecht il tutto per tutto per rimanere in lizza per la qualificazione: una vittoria, non facile da immaginare, vista la condizione mostrata oggi dagli azzurri, metterebbe il Napoli nella condizione di potersi qualificare battendo in casa lo Steaua il 16 dicembre.

Le pagelle di Udinese-Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Si fa anticipare da Sanchez sul rigore, anche se la  "frittata" gli viene servita da Cannavaro e Campagnaro. Nulla può sul capolavoro da fuori di Di Natale. Hamsik gli serve una seconda "frittata", lasciandolo esterrefatto sulla linea di porta.

Santacroce: 6 - Alterna cose buone a situazioni in cui "litiga" con lo scivoloso terreno del Friuli più che con gli avversari. Mazzarri lo toglie dopo 74 minuti.

Cannavaro: 5 - Si vede che non è al meglio: si lascia sfuggire Sanchez sull'azione del rigore, interviene durissimo ancora su Sanchez a centrocampo a fine primo tempo. Spesso si trova il pallone tra i piedi costretto a impostare lanci lunghi sulle due fasce, sempre imprecisi. Nel finale mostra di nuovo sofferenza muscolare nello stesso punto di domenica scorsa.

Campagnaro: 5 - Complice della "fuga" di Sanchez in occasione del primo gol. Dopo lo svantaggio diventa stabilmente un centrocampista aggiunto di sinistra, ma con poco costrutto. Anche lui spesso si trova costretto a impostare la manovra.

Pazienza: 5 - Anche lui si vede che non è al meglio, sopraffatto da Asamoah e, soprattutto, Inler. Mazzarri lo toglie dopo 66 minuti per Maiello.

Maiello: 6 - Cerca di dare il massimo e rispetto ai titolari stanchi e, ci mette energia, agonismo e anche qualche buon spunto tecnico. Anche lui però soffre l'inesorabile, asfissiante centrocampo friulano.

Gargano: 5,5 - Anche lui, come Pazienza, sopraffatto dal centrocampo udinese. Un campo così, per le sue carattersitiche fisiche, non è un vantaggio. Stritolato dal centrocampo bianconero assieme a Pazienza, non riesce ad accendere i giocatori di estro lì davanti. Migliora leggermente nella ripresa, ce la mette tutta e su punizione sfiora il gol sull'1 a 3.

Maggio: 5,5 - Prova a spingere, ma Armero lo sovrasta e lo costringe all'ammonizione. Salva una situazione pericolosa con una provvidenziale diagonale difensiva nel primo tempo. Nella ripresa, Mazzarri lo tiene sulla linea dei terzini, risparmiandogli la fase offensiva.

Dossena: 5 - Nullo. Isla sembra un fenomeno sul suo lato. Nessun significativo contributo in attacco nè in difesa. Spesso gli si sovrappone Campagnaro, in un impeto di generosità purtroppo inutile. Mazzarri lo toglie per Vitale dopo 52 minuti.

Vitale: 5,5 - Di certo non fa rimpiangere l'insulso Dossena di oggi. Spinge, lotta, combatte, si propone in avanti, ma a parte l'impegno non incide tecnicamente e tatticamente sulla partita.

Hamsik: 4,5 - Più che una partita, un romanzo epico di un "eroe" sfortunato e in crisi di identità. Nel primo tempo solo un tiro da fuori al 31'. La rirpesa credo non la dimenticherà più nella sua vita: inizia fallendo subito il gol dell'1 a 2, poi in un minuto fa un liscio clamoroso su angolo di Di Natale che vale il 3 a 0 per poi correre dall'altro lato e marcare il 3 a 1 con un bellissimo tiro da fuori. Dopo pochi minuti si completa il "dramma" con un rigore fallito che avrebbe potuto rimettere in gioco gli azzurri. Tanto impegno, almeno nella ripresa, ma tre suoi errori gravi e un primo tempo nullo compromettono la domenica azzurra.

Lavezzi: 5 - Nel primo tempo irriconoscibile! Non vince un contrasto nè una progressione, fa confusione, perde palla, cerca di recuperarla abbassandosi sino a centrocampo, ma è un correre a vuoto, poco e male. Nella ripresa, indovina qualche giocata delle sue, ma a volte crea più disordine che vantaggi alla manovra.

Cavani: 5 - Il "migliore" del tridente. Nel primo tempo fa fatica a integrarsi col Pocho e a trovare la giusta posizione per mettere in difficoltà la non irresistibile difesa friulana. Nella ripresa si procura un rigore abbastanza "regalato", ma sbaglia due gol fatti che avrebbero rimesso in gioco gli azzurri per un insperato pareggio.

Dumitru: 6 - Anche stavolta carta della disperazione, anche stavolta, dopo una settimana difficile per un infortunio alla spalla, cerca di dare il massimo. Anche stavolta non può essere lui a risolvere una situazione critica, di cui è l'ultimo ad avere le colpe.

Mazzarri: 5 - Mette una squadra in campo vuota e in condizioni fisiche e mentali penose, dove forse qualche giovane avrebbe dovuto essere lanciato prima. Si fa mettere sotto scacco tatticamente da Guidolin, che con la cerniera di centrocampo con Armero a destra, Asamoah e Inler centrali, Isla a sinistra e Pinzi a chiudere sulla tre quarti azzurra, imbavaglia la manovra azzurra sia in mezzo che sulle fasce, limitando al minimo i rischi di una difesa tutt'altro che irresistibile. Nella ripresa tenta di raddrizzare qualcosa, lanciando nella mischia Vitale, Maiello e Dumitru. I giovani (e qualche titolarissimo) lottano nella ripresa, ma si pagano gli errori in difesa e quelli sotto porta. Mi ha lasciato perplesso l'uscita di Santacroce, con un Cannavaro in crisi fisica e muscolare.

Romeo: 6 - Il rigore per l'Udinese c'è (o meglio viene ingannato astutamente da Sanchez, ma sarebbe stato "bionico" se fosse riuscito a valutarlo), quello per noi è quasi un fallo di confusione, sulle ammonizioni forse esagera, ma da entrambe le parti...non fa nulla per essere "simpatico", ma valuta con sufficiente correttezza le situazioni cruciali del match.

sabato 27 novembre 2010

Intermezzo musicale - Alcune "perle" di Giorgio Prezioso

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Intermezzo musicale - Totò Rap

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Biglietti di Utrecht-Napoli...siamo uomini o caporali?

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(Anche) questa è Napoli, purtroppo...inutile nasconderselo: questa città è fatta di uomini (che si mettono onestamente in fila dall'una di notte al freddo e sotto una pioggia torrenziale per un pezzetto di carta con cui assecondare la nostra passione) e di caporali, che si autoproclamano "i titolarissimi" del tifo e con modi di fare prepotenti e delinquenziali e si arrogano il diritto di svegliarsi con comodo, farsi i comodi porci loro e poi presentarsi, contando sulla consueta impunità, scavalcare file, calpestare piedi, dignità e civiltà e fare quello che in tante parti di Napoli, ogni giorno fanno inzozzandola.

L'unica cosa che mi domando in tutta questa vicenda è: ma gli 800 e passa che stavano in fila, oltre che protestare e mandare mail, non hanno pensato di organizzarsi e fare una civile denuncia collettiva al commissariato di zona? Possibile che il commissariato di Fuorigrotta debba essere oggetto di assalti di facinorosi (magari gli stessi di ieri mattina) e non di una protesta civile e di una denuncia collettiva che ponga fine a questo scempio?

E possibile che le forze dell'ordine abbiano ritenuto più conveniente chiudere un occhio che far rispettare la civiltà e la legalità?

E' chiaro che il Napoli più di tanto da solo non può fare, per non rischiare che questo manipolo di delinquenti metta a ferro e fuoco lo stadio e rovini i sogni di tutti i tifosi azzurri in giro per il mondo, ma la Napoli che si professa "civile" e le forze cosa vogliono fare? Vogliono darla vinta per l'ennesima volta alla prepotenza?

Insomma, siamo uomini o caporali?


martedì 23 novembre 2010

SONDAGGIO SUL MERCATO 2011...e uno sguardo al futuro...

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Da oggi sul mio blog trovate un sondaggio che nasce dalle dichiarazioni del Presidente De Laurentiis rilasciate nei giorni scorsi, all'indomani della vittoria casalinga sul Bologna.

Il mio amico e affezionato lettore, Flavio, mi ha quasi "sfidato": "Antò, ma perchè non metti un sondaggio sul tuo blog? Molto semplice: secondo voi dove si deve rafforzare il Napoli innanzitutto? In difesa, in centrocampo o in attacco?"

A voi la parola...e ricordate che oltre al sondaggio potete sempre lasciare, sui post che scrivo, i vostri commenti, anche per spiegare meglio il motivo del voto da voi espresso.

Io invece utilizzo questo spazio per cercare di "giocare al dirigente", cioè cercando di indovinare, in base ai parametri che il Napoli segue con maggior attenzione nel decidere se tenere o no un giocatore, ossia il rapporto tra età, ingaggio, rendimento sul campo, peso nello spogliatoio e possibile redditività di una sua eventuale cessione, quali potrebbero essere ruoli e nomi più esposti al cambiamento:

  • centrale di destra: al momento in rosa abbiamo Grava, Campagnaro e Santacroce. Se il primo, fino all'inizio di quest'anno rappresentava una garanzia assoluta, il secondo un punto fermo importante e il terzo un'incognità sia da un punto di vista fisico che caratteriale, oggi la situazione appare se possibile più complessa. Grava non è più giovanissimo e quest'anno non si sta ripetendo sui livelli, peraltro "spaziali" dello scorso anno e Mazzarri sta tentando di approfittarne per tentare di recuperare Santacroce, il quale alterna prodezze da far strabuzzzare gli occhi a ingenuità legate a una sua eccessiva sicurezza nei suoi pur notevoli mezzi. Certo per età e potenzialità, Santacroce potrebbe, se finalmente maturasse calcisticamente e umanamente, tenersi il posto per i prossimi 10 anni senza problemi. Qui non vedo una vera e propria "emergenza di cambiamento", anche se forse Grava potrebbe essere convinto a lasciare a fine stagione, specie se il suo rendimento dovesse rimanere su livelli modesti come quelli attuali. Insomma, non è la zona di campo che necessita degli interventi più urgenti, a mio avviso, ma credo che se Santacroce non dissiperà le attuali perplessità sul suo conto, a fine anno (luglio) qualcosa si farà anche qui;
  • centrale di mezzo: con Cribari e Cannavaro in ballo, la situazione sembra ancora fluida. La mia sensazione è che la società valuti che Paolo è arrivato ad un'età in cui potrebbe essere più conveniente cederlo piuttosto che rinnovargli un contratto troppo lungo in relazione al rendimento atteso. Brutalmente, non vuole trovarsi a dover corrispondere un ingaggio pesante fino a 34 anni, magari non più all'altezza del progetto tecnico che la società prevede di sviluppare da qui a 4 anni...di qui la proposta che ho sentito qualche settimana fa di fargli un triennale con opzione sul quarto anno che scatterebbe automaticamente se Paolo nel terzo anno di contratto giocasse un numero minimo di partite. Cribari è ancora tutto da valutare anche se dopo un inizio molto difficile sembra stia recuperando credibilità e fiducia. Ho la sensazione che questo sia uno dei ruoli su cui, sempre a giugno, la società interverrà con più probabilità, magari cercando un centrale che possa alternarsi al centro e sul centro-destra con disinvoltura
  • centrale di sinistra: qui il gioco è facilissimo! E' un obiettivo dichiarato da circa sei mesi, ma evidentemente la dirigenza non ha trovato un soddisfacente rapporto qualità-prezzo (vedi Britos) nei profili esaminati in questi mesi. Qui l'urgenza è evidente: è vero che Aronica è un fedelissimo di Mazzarri e ha qualità tattiche, più che tecniche che non dispiacciono al mister, ma l'età avanza e, soprattutto, quando manca lui, Mazzarri deve adattare Grava o Campagnaro. Credo che di sicuro per gennaio si voglia tentare di integrare finalmente un uomo che possa anche avere un livello da titolare. E' da capire, data l'età di Aronica, un po' fuori standard rispetto ai "range di interesse" della soocietà azzurra, se magari a giugno si voglia lavorare per un rincalzo giovane di prospettiva che possa però creare già un minimo di concorrenza rispetto al titolare del ruolo.
Sulla difesa urge anche un'altra riflessione tencico-tattica: premesso che io non amo la difesa a 3, ma che Mazzarri difficilmente se ne libererà, riterrei necessario, se si decide di mantenere l'attuale livello qualitativo dei mediani, che uno dei centrali avesse attitudini alla costruzione della manovra. Se ci fate caso, specie nelle partite dove gli avversari si schierano compatti dietro, spesso il gioco deve essere impostato dai centrali difensivi. Ciò accade oggi con Mazzarri e accadeva anche ai tempi di Reja (qualche volta l'ho evidenziato su questo blog). Il motivo è che quando gli avversari si chiudono bene dietro e cercano di bloccare tutte le fonti di gioco azzurre, pressando a centrocampo e bloccando le fasce, molto spesso uno dei centrali si trova la palla tra i piedi ed è costretto ai lanci lunghi. Nel corso degli anni Paolo è diventato abbastanza bravo ad aprire il gioco con lanci di 30-40 metri, ma non sarebbe male acquisire in rosa un altro giocatore con caratteristiche di questo tipo, sia che Paolo rimanga, sia che vada via, per avere più varianti nel gioco azzurro. Meglio ancora, specie se Paolo rimanesse, sarebbe un centrale, magari quello di sinistra che dovrebbe arrivare presto, che sappia dialogare sullo stretto (non portando palla come Campagnaro) con i mediani per stanare l'assetto difensivo avversario.

  • centrocampo: mi piace quello che negli ultimi giorni va dicendo Gianni Di Marzio su un ipotetico "mediano dai piedi buoni" che dovrebbe integrare la rosa dei mediani attuali, dove Blasi sembra avviarsi ad un definitivo accantonamento.  Intendiamoci: il tecnico, e io sono d'accordo, non dice di rinunciare a quantità per qualità, ma trovare un mediano che sappia garantire quel lavoro di copertura indispensabile nel modulo di Mazzarri ma che, conquistata palla, sappia far ripartire sapientemente il gioco, specie sugli esterni, esaltando le qualità di Maggio e Dossena che ad oggi non verrebbero sfruttate appieno vista la non eccezionale visione di gioco di Pazienza e Gargano. Forse anche per questo negli ultimi tempi abbiamo visto qualche "mal di pancia" del procuratore di Pazienza perchè sembra evidente che, avendo un Gargano che ha più dinamismo e più visione di gioco di Pazienza, se vuoi migliorare là in mezzo, devi tenerti Gargano (che ti rende già per due da un punto di vista dinamico e che è un leader dello spogliatoio) e "ridimensionare" Pazienza, pur apprezzatissimo sia da Mazzarri che dai compagni. Credo che anche qui, dunque, qualcosa si farà, lo si farà la prossima estate, Blasi andrà via e, forse, anche Pazienza se la società dovesse fare un ragionamento analogo a quello che ho la sensazione stia facendo su Cannavaro.
  • attacco: l'infortunio prematuro di Lucarelli ha scombinato tutti i piani che la società si era prefigurata ad inizio stagione, ossia puntare sul trio terribile che sta facendo faville e ogni tanto far tirare loro il fiato mettendo dentro Sosa e Lucarelli, dando spazio a Dumitru nelle situazioni più "tranquille". Se la società a gennaio far più di un intervento sul mercato, il secondo sarà quasi certamente in questo reparto. Potrebbe esserci uno scenario di questo tipo, specie se il Napoli dovesse passare il turno di Europa League, ossia: cedere Dumitru in prestito, forse in B, per farlo giocare, prendere una riserva di un certo spessore, tipo un Acquafresca, un Marilungo o un Pozzi per intenderci, da alternare in attacco considerando che Lucarelli sarà certamente recuperato da un punto di vista fisico ma con l'incognita di un rendimento tutto da verificare dopo un infortunio così serio ad un'età non certo giovane. E poi a giugno si vedrà!
Quindi, riepilogando:
  • in difesa un titolare (centrale sinistro) a gennaio e uno, forse, a luglio;
  • a centrocampo: un titolare, più probabile a giugno che a gennaio;
  • in attacco: una prima punta, come buona riserva a gennaio e, tutto da verificare, un colpo importante a luglio.
Sarò lontano dalla verità? Chi lo sa...io ci ho provato, sulla base di ciò che osservo e di tutta una serie di sensazioni. Indovinerò o sbaglierò? Vedremo...ma intanto, per pochi minuti, ho provato il brivido di diventare in piccolo il Direttore Sportivo del Napoli...così è divertente...farlo per lavoro, non ne sarei così sicuro!

Concludo lasciandovi le dichiarazioni di Gianluca Di Marzio di Sky rilasciate oggi a Radio Marte: vi chiarirà molte idee sugli scoop, veri o presunti, che si stanno susseguendo in questi giorni (fonte: Tuttonapoli.net):

"Ci sono delle liste che inizialmente prevedevano 15 giocatori a ruolo. Adesso sono state scremate a 5-6 e adesso questi calciatori verranno monitorati dal vivo. Il Napoli prenderà uno-due giocatori. Il difensore è la priorità. Per l’attaccante è da vedere la situazione di Lucarelli e se Dumitru verrà mandato a giocare in B. Pozzi è da escludere visto che la Samp ha perso Cassano. Su Ruiz la situazione è complicata perché il Manchester City ha fatto un’offerta di 10 milioni all’Espanyol. Se l'operazione non dovesse andare in porto la clausola rescissoria a giugno toccherebbe la cifra di 18 milioni di euro quindi bisogna cercare di prenderlo entro gennaio. Britos è un buon giocatore, non un super giocatore. E’ interessante ma non credo che il Napoli spenda 5 milioni per la metà. Traorè è extracomunitario e quindi non potrà mai arrivare a gennaio. Non scherziamo nemmeno su Cicinho. In quel ruolo ci sono Maggio e Zuniga. Fabbrini è un giocatore che il Napoli ha trattato molto lo scorso anno. Ha perso il ballottaggio con Dumitru. E' stato scelto quest’ultimo perché l’Empoli aveva esigenza di tenerlo più a lungo. Prenderlo adesso è complicato visto che l'Empoli sta lottando per salire in A. Non ci sono incontri programmati per quanto riguarda il rinnovo dei contratti di Pazienza e Cannavaro".

lunedì 22 novembre 2010

Ufficiale! Napoli retrocesso in B nel 2001 per una combine tra Parma e Verona

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L'inchiesta sul fallimento della Parmalat sta scoperchiando sempre nuovi filoni (e nuove inchieste) sul'ex impero dell'ex cavaliere Callisto Tanzi.

L'ultimo filone, rilanciato ieri dalla trasmissione di Rai 3 Report, rispolvera fatti e sospetti a suo tempo vergognosamente censurati dall'establishment calcistico e politico dell'epoca, che ebbe facilmente gioco di un Napoli senza ormai più "protettori" calcistici e politici e, soprattutto, lacerato al suo interno dall'assurda diarchia Corbelli-Ferlaino.

Mi astengo da ogni commento: ricordo solo che a Campania Sport, su Canale 21, la settimana prima del vergognoso epilogo di Parma-Verona, il giornalista Peppe Iannicelli ebbe il coraggio di affermare davanti alle telecamere che con certezza si sarebbe consumata la combine che avrebbe spedito in serie B il Napoli.

Ma veniamo ai materiali:
  1. A questo link potete trovare il servizio trasmesso ieri sera da Report. Il passaggio che riguarda la vicenda Parma-Verona-Napoli inizia dopo 13 minuti e 55 secondi dall'inizio del filmato.
  2. Sul sito del Mattino, oggi è apparsa un'intervista a firma di Francesco De Luca, dove l'ingegner Ferlaino ripercorre l'atmosfera e le sensazioni vissute in quei giorni, intervista che riporto integralmente in calce a questo post.
  3. Dal sito de Il Fatto Quotidiano, uno sdegnato commento di Oliviero Beha sull'accaduto:

Certo padri di quella retrocessione furono anche le divisioni e le continue ripicche tra i due soci, ingenuità in certi momenti cruciali del campionato (il fallo di Fresi in Napoli-Brescia che consentì a Baggio di togliere due punti agli azzurri che avrebbero significato salvezza quasi certa, la partenza ad handicap con Zeman e via andare), ma quello fu anche il campionato di Passaportopoli, dove l'Inter venne graziata da una retrocessione certa per il passaporto falso di Recoba e dove si "normalizzarono" una serie di situazioni imbarazzanti in corso d'opera (vedi il caso Roma-Nakata).

Pagine di rara vergogna che sarebbero state solo il prologo di anni, quelli di Calciopoli, di cui il nostro calcio e il nostro paese dovrebbero solo vergognarsi!

Quello non era il calcio che volevo ...e me ne andai disgustato sempre di più, ma temo che questo di oggi, per ragioni parzialmente diverse, non sia molto migliore.

***

Ferlaino e la combine tra Parma e Verona
«Il Napoli fallì per quella partita»/ Video

                     
Ferlaino e Corbelli in una foto del 1999
di Francesco De Luca

NAPOLI (22 novembre) - «Quell’imbroglio ha provocato il fallimento del Napoli». Corrado Ferlaino è uscito dal calcio nel 2002, quasi due anni dopo la presunta combine tra Parma e Verona, club controllati da Tanzi, ex patron della Parmalat, secondo i magistrati emiliani. La denuncia arriva da un servizio di Report. GUARDA «In oltre 30 anni le cose più brutte che ho visto sono state due e una delle due è quel match che costò la retrocessione al Napoli in B».




Dopo la vittoria del Verona a Parma, Patrizia Boldoni, sua ex moglie e socia, presentò un esposto alla Procura di Parma. 
«Denunciò Tanzi, non avrei potuto farlo io perché ero tesserato. Ma quella denuncia è incredibilmente sparita, cestinata da qualche magistrato forse amico di Tanzi. Io parlai con Carraro, invece».


Cosa le disse il presidente della Lega?
«Che perdevamo tempo sulla storia della doppia proprietà, invece assolutamente vera. Il Napoli venne imbrogliato. Se il Verona fosse retrocesso, Tanzi avrebbe perso tanti miliardi ed ecco perché venne organizzata quella operazione da Pastorello».


Lei è stato per molti anni amico di Tanzi: con lui parlò mai di quella partita? «Sì, più volte. Però lui cambiava discorso, era chiaro che non voleva trattare l’argomento. Tanzi ha tutelato i suoi interessi, però io non capisco invece il comportamento di Carraro: era una situazione non lecita, eppure da lui ci venne detto che era regolare. Tanzi era un uomo molto potente anche nel calcio: si diceva che suo figlio Stefano dovesse diventare presidente della Lega».

Ferlaino, cosa ha provato leggendo i documenti della Procura emiliana e ascoltando il servizio di «Report» sui rapporti Parma-Verona?



«La stessa sensazione di dieci anni fa: il Napoli fu imbrogliato e danneggiato. Il Verona vinse in trasferta soltanto quella partita su diciassette, decisiva per la sua salvezza, ai nostri danni. Io faccio l’ingegnere, sono stato a lungo presidente di una squadra di calcio, non sono esperto di questioni legali, però credo che questa vicenda possa meritare l’attenzione dei magistrati che hanno indagato sul fallimento del Napoli».


Qual è il nesso tra quel crac del 2004 e quella combine del 2001?
«Se non fossimo retrocessi, non saremmo mai falliti. Lo spiego con le cifre. In serie A avremmo incassato dalle tv molti miliardi di lire, almeno 40 o 60. Invece, in serie B ne ottenemmo 10. Pagammo a carissimo prezzo la furbata del Parma e del Verona, non soltanto sotto l’aspetto calcistico. Da quanto mi risulta, in caso di fallimento c’è la possibilità di approfondire fatti accaduti fino a quindici anni prima, quindi quell’episodio gravissimo dovrebbe essere valutato, come i comportamenti di Tanzi e Pastorello».

Cosa sarebbe cambiato per il Napoli se Parma-Verona fosse stata una partita regolare?
 «Tanto, tutto. Per la società, per chi la dirigeva, per i tifosi. Ma fu un disastro. Anzi, una vergogna».

    domenica 21 novembre 2010

    Serie A 2010-11: 13ª - Napoli-Bologna 4-1

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    Sul velluto...e il campionato si accende!

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    La giornata numero 13 infiamma il campionato: dopo un inizio tecnicamente modestissimo, con partite inguardabili e squadre senza identità, comincia a mostrare un aspetto finalmente più gradevole.

    E mentre l'Inter sembra sprofondare in una crisi sempre più profonda, un gruppo di squadre lancia segnali importanti al campionato, allungando la classifica rispetto alle "piccole" e accorciando le distanze nelle posizioni di alta classifica, complice la mezza battuta d'arresto della Lazio a Parma pur sempre continua nei risultati.

    Squilli importanti vengono dalla Roma, che regola un'Udinese apparsa in netta ripresa, dal Milan, che da quando ha rinunciato a Ronaldinho per un centrocampista in più è meno spettacolare, ma tremendamente più solido ed efficace, dalla Juve che, con un Krasic devastante, asfalta un Genoa volenteroso ma deludente.

    Crescono anche Sampdoria e soprattutto Palermo che si avvicinano alla zona Champions. Insomma, anche se questa sera sulla carta l'impegno degli azzurri appariva "facile", i concomitanti risultati delle concorrenti e l'apparente fragilità dell'avversario di stasera potevano creare difficoltà inaspettate soprattutto da un punto di vista mentale.

    Ma sin dai primi secondi dell'incontro, appare evidente la concentrazione e l'aggressività degli azzurri che passano subito con Maggio e mette subito la partita sul binario più favorevole da un punto di vista tattico, ossia riconquistare palla e ripartire.

    Il Bologna mostra tanta volontà, ma anche una fragilità tecnica, tattica e mentale imbarazzante e gli azzurri, Lavezzi in cima, devastano lo schieramento difensivo bolognese.

    Si gioca dunque sul velluto: ogni attacco azzurro pare devastante, Viviano e i suoi difensori combinano disastri uno dietro l'altro, per cui il 2 a 0 con cui si conclude il primo tempo appare perfino stretto.

    Nel secondo tempo Malesani butta nella mischia Meggiorini e Siligardi che sono gli unici davvero vivi in una squadra moribonda. Il Napoli però trova subito il 3 a 0 e tira leggermente i remi in barca, lasciando l'iniziativa ai due nuovi entrati che provano in tutti i modi a lasciare almeno un segno in una partita da dimenticare.

    Ci riesce Meggiorini, ma si tratta di un fuoco di paglia, subito spento dal 4 a 1 di Cavani.

    Alla fine festa per tutti in casa azzurra e tanta tristezza nel vedere una squadra gloriosa come il Bologna trovarsi in una situazione che sembra avviarsi verso quelle dolorose strade già da noi percorse giusto qualche anno fa.

    Prestazione positiva e impegno da parte di tutti, grande spirito di sacrificio di tutti gli azzurri, con importanti rientri difensivi anche degli uomini del tridente, Cavani in testa.

    Temevo molto l'inutile mercoledì internazionale e i lunghissimi viaggi dei sudamericani, ma, almeno stavolta, tutti i reduci rendono al meglio, ben oltre le mie più rosee aspettative. Restano i miei timori sulle lunghe distanze, vista la lunghezza estenuante di questo torneo...e qui entra in gioco l'importanza di un mercato intelligente a gennaio, che permetta di accrescere sia il livello tecnico della difesa titolare, sia la qualità media delle alternative ai cosiddetti "titolarissimi".

    E domenica prossima si va a Udine. Qualche settimana fa sarebbe potuta essere un'altra piacevole scampagnata, ma l'Udinese vista nelle ultime settimane è una squadra tosta e temibile dalla cintola in su con i soliti Sanchez, Di Natale e Floro Flores in grande spolvero...ma i bianconeri concedono sempre ben più di qualche varco là dietro ed è da lì che gli azzurri dovranno tentare di costruire l'ennesima grande impresa in trasferta.

    Le pagelle di Napoli-Bologna

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    De Sanctis: 6,5 - Totalmente inoperoso nel primo tempo! Impegnato un paio di volte da Siligardi nella ripresa, si mostra sempre attento e concentrato.Una sicurezza!

    Santacroce: 6,5 - I suoi soliti pregi (grinta, senso dell'anticipo, inesorabile controllo di chiunque passi dalle sue parti), ma anche le solite "leggerezze" frutto della sua eccessiva sicurezza. Comunque in via di recupero. Finisce in crescendo.

    Cannavaro: 6 - Regge soltanto 22 minuti per un fastidio muscolare ma nel periodo in cui resta in campo ci mette grinta e massima concentrazione.

    Cribari: 6,5 - Entra a freddo, ma si adegua subito al clima partita con attenzione e sicurezza, anche se l'avversario appare di una modestia imbarazzante.

    Campagnaro: 7 - Il migliore dei centrali nonostante la mia risaputa diffidenza per la sua collocazione tattica. Ma Hugo appare in condizione fisica straripante e dalle sue parti, sul lato sinistro, non passa davvero nessuno.

    Maggio: 6,5 - In incoraggiante ripresa, trova subito il gol, qualche discesa come ai bei tempi ma si vede nei contrasti che non è ancora al meglio fisicamente.

    Dossena: 6 - Sale poco, copre tanto, per evitare ai tre centrali di allargarsi troppo. Si lascia sorprendere sul gol della bandiera, anticipato da Meggiorini.

    Pazienza: 6,5 - Utilissimo in mezzo al campo, morde, riconquista palla, sempre nella posizione giusta per far riavviare l'azione azzurra. In grande ripresa.

    Gargano: 7 - Anche lui decisamente in ripresa, sia fisica che mentale. Riconquista tantissimi palloni, imposta gioco sempre con le scelte giuste, e quando raramente perde palla, va subito in pressing a impedire le ripartenze veloci dei felsinei.

    Hamsik: 7 - Finalmente!!! Gli avrei dato un buon voto anche se non avesse segnato. Corre a tutto campo, cuce il gioco stavolta con qualità e cercando spesso la giocata importante, a differenza degli ultimi tempi. Il Napoli non gioca più in inferiorità numerica e i risultati si vedono, per lui e per i compagni. Secondo gol da opportunista dell'area di rigore.

    Cavani: 7 - Mezzo voto in meno per due incredibili doni della difesa del Bologna non trasformati in gol facilissimi, ma tanto lavoro sia in attacco, sia a sbrogliare un paio di situazioni difensive non appena il Napoli si trova in inferiorità numerica in attesa di cambiare Cannavaro con Cribari. Un cuore eccezionale, il Matador, come mostra nell'assist per il gol di Hamsik rimenttendo al centro una palla sulla quale si sarebbe potuto anche accontentare del corner! E il gol è la ciliegina su una torta dolcissima che sa di grande Europa!

    Lavezzi: 7,5 - In questo momento è uno dei giocatori più forti al mondo. Straripante, incontenibile, uno spettacolo continuo, Portanova saltato in velocità e Rubin non riescono neanche a prendergli la targa. Un razzo rasoterra che divora il campo nonostante le lunghe traversate oceaniche. Giocare con Messi lo ha galvanizzato ancora di più. Gli manca solo il gol.

    Sosa: 6 - Sembra in involuzione, non convince nonostante la facilità dell'impegno. Però fa due cose pregevoli: un assist no-look per Lavezzi appena entrato e una combinazione sempre col Pocho con cui mette al centro un assist che Cavani spinge in porta.

    Maiello: 6 - Esordio in serie A, 15 minuti di gloria anche per lui, lotta e combatte con personalità dimostrando tutto il bene che si dice di lui. Nelle movenze ricorda vagamente Marek Hamsik, ma sembra tendere più dello slovacco ad accentrarsi in fase offensiva.

    Mazzarri: 7 - Impegno facile, ma gestione perfetta della partita. Personalmente avrei cominciato senza Cavani, ma la prudenza non è mai troppa , la partita era talmente facile alla vigilia da risultare insidiosa come tutte le partite troppo facili. Il Mister guida una squadra finalmente tonica, lucida, fisicamente in grande ripresa anche nei suoi uomini più discussi negli ultimi tempi. Buon tempismo  nei cambi e buona anche la scelta degli uomini da avvicendare. Finalmente ora avrà una settimana per recuperare qualche uomo non al meglio fisicamente e curare ancora meglio l'inserimento tattico dei nuovi.

    Gervasoni: 7 - La partita è talmente tranquilla che stavolta può arbitrare rilassato, tanto da riuscire a non ammonire nessuno e non rimanere invischiato in alcun episodio discutibile.

    giovedì 18 novembre 2010

    Rassegna internazionale: le inutili amichevoli dei nazionali di Mazzarri

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    Facciamo un breve punto sugli impegni e sulle prestazioni degli azzurri impegnati con le nazionali in giro per il mondo in questa folle parentesi infrasettimanale di cui nessuno sentiva davvero il bisogno.

    Lavezzi e Sosa (Argentina): il principito a Dubai non gioca nemmeno un minuto, mentre il Pocho entra nel secondo tempo e , da ala destra, infiamma la manovra argentina. Proprio a fine partita, un suo tocco di classe libera Messi e con un successivo movimento a tagliare la difesa brasiliana spiana la strada al fuoriclasse del Barca per concludere con facilità per il gol vittoria.


    Cavani e Gargano (Uruguay): 2 a 0 per il Cile. La trasferta di Santiago, in terra cilena, porta un risultano negativo per la squadra di Tabarez che si ostina a schierare per tutta la partita lo stanco Cavani e Gargano che furbescamente si fa buttare fuori partita dopo 42 minuti con un rosso che ne allevia le inutili fatiche di metà settimana. Tutti si domandano a cosa serva a Tabarez schierare Gargano e Cavani in partite massacranti e inutili come questa.


    Yebda (Algeria): risentimento muscolare ma per fortuna solo un lieve affaticamento che terrà fermo l'algerino solo per qualche giorno. Il contrattempo impedisce al tecnico algerino di schierare il mediano azzurro per l'impegno della sua nazionale in Lussemburgo (altro match "imperdibile" per i drogati terminali di calcio).

    Hamisk (Slovacchia): solo 45 minuti, la ripresa, per Marek, nell'amichevole persa in casa per 2 a 3 dalla Slovaccia contro la Bosnia.

    Dumitru (Italia under 20): sconfitta degli azzurrini per 2 a 1 con la Germania, magra consolazione per il talentino azzurro che ha realizzato un gol su punizione che ha riaperto le speranze poi vane di una clamorosa rimonta. Il ragazzo si è mosso bene e mostra talento e personalità.



    Ancora tanta inutile fatica e tanti infortuni muscolari (vedi anche Chivu nell'amichevole altrettanto inutile della Romania contro l'Italia di Prandelli) che nelle ultime settimane stanno colpendo con sempre maggiore frequenza un po' tutte le squadre italiane, Napoli compreso.

    Rimpiango decisamente i campionati a 16 squadre (e 30 giornate) di quando ero piccolo: 8 giornate in meno e  tante partite inutili e mediocri di meno. Ma in questo carrozzone, in Italia e nel mondo, sembra utopia poter ipotizzare una "rivoluzione" del genere!

    lunedì 15 novembre 2010

    domenica 14 novembre 2010

    Lazio-Napoli, sintesi con Auriemma

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    Che stanchezza...

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    Chi di voi mi segue sa quanto io sia esigente e talvolta critico nell'osservare situazioni e difficoltà su cui pochi prestano attenzione.

    Ma stavolta riavvolgendo il nastro di questo "pranzo" calcistico, davvero non me la sento di muovere troppe critiche a squadra e tecnico.

    La prestazione e il risultato non sono stati quelli che i tifosi sognavano, ma mai come stavolta il Napoli e il tecnico possono vantare a giusta ragione tante attenuanti:

    1. 8 partite in 29 giorni:: la stanchezza ha condizionato la prestazione azzurra, ma va detto che nonostante alcuni uomini chiaramente in riserva a livello di energie (Maggio, Hamsik, Pazienza, Cavani) l'impegno non è mancato: la squadra ha comunque proposto gioco con uno Yebda a tratti sontuoso, un Lavezzi a tratti irresistibile, comunque mai dando l'impressione di consegnarsi con rassegnazione alla Lazio. Le difficoltà fisiche sono emerse chiaramente nella prima metà del secondo tempo dove la squadra ha fatto una fatica enorme a ripartire e si è ripresa un po' solo dopo l'ingresso di Zuniga e Sosa al posto dei due fantasmi, Maggioe  Hamsik.
    2. Qualche assenza di peso (Gargano): qualcuno e anche il tecnico hanno invocato l'assenza dell'uruguaiano, ma non credo che la presenza del Mota avrebbe potuto cambiare i destini di questo incontro: lo Yebda di oggi mi è sembrato due spanne superiore al Gargano degli ultimi tempi che forse avrebbe potuto garantire un rendimento un po' migliore di un Pazienza comunque a tratti lucido e ordinato ma alla lunga in difficoltà per i ben noti problemi fisici avuti nell'ultima settimana. Al limite Blasi? Ma che rendimento avrebbe potuto garantire dopo un'assenza dai campi di quasi due mesi?
    3. il tipo di giocatori a disposizione di Reja: l'ex tecnico azzurro dispone in rosa di una quantità impressionante di una tipologia di giocatori, tecnici, dinamici, veloci, che giocano sulla tre quarti con fulminanti scambi in velocità che sono proprio quei giocatori che, per il modulo praticato da Mazzarri e la tipologia morfologica dei giocatori azzurri, specie i centrali, sembrano fatti apposta per mettere in difficoltà la difesa azzurra. E infatti si sono visti errori tipici dei tempi del Napoli di Reja, specie con Cannavaro che sembrava esattamente quello di due-tre anni fa, quando aveva la pessima abitudine di tentare anticipi centrali e fuorigioco creando buchi centrali enormi...ed è proprio ciò che è successo oggi, sia in occasione dei due gol laziali, sia in un altro paio di situazioni
    4. la conoscenza di Reja della rosa azzurra: non è facile giocare contro un tecnico avversario che conosce dettagliatamente ogni respiro della maggior parte dei giocatori azzurri in campo. E' una situazione inconsueta ma che ha avuto il suo peso nelle scelte tattiche di Reja (esempio: Zarate centravanti) e tre trequartisti (Hernanes, Floccari e Mauri) a creare scompiglio in una zona in cui il Napoli a 3 chiaramente soffre.

    Alla fine, in fondo, meglio aver vinto a Cagliari e perso oggi che aver fatto due pareggi: usciamo comunque da queste due temute trasferte con 3 punti: il massimo sarebbe stato 4, ma visti gli impegni e le difficoltà sono risultati comunque da non disprezzare affatto. La stagione è pesantissima e l'equilibrio regna sovrano.

    Ora si potrebbe dire "Finalmente una settimana di tregua"...peccato che i soliti 7-8 dovranno arricchire le compagnie aeree di mezzo mondo per ennesime massacranti e inutili trasferte: censuro ogni commento che potrebbe dalla FIFA essere usato contro di me...speriamo bene per i rientri...intanto un piccolo vantaggio c'è: la "comoda" partita casalinga col Bologna sarà in posticipo serale e speriamo che ciò possa dare qualche stilla di energia fisica e mentale ad una squadra apparsa negli ultimi tempi non brillante come potrebbe.

    Serie A 2010-11: 12ª - Lazio-Napoli 2-0

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    Le pagelle di Lazio-Napoli

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    De Sanctis: 6,5 - Poco impegnato, ma tanti brividi e due volte a raccogliere la palla in fondo al sacco. Tra i meno colpevoli della sconfitta. Evita il 3 a 0 con la punta delle dita su tiro di Zarate.

    Grava: 5 - Meno brillante del solito, dal suo lato, sul fronte destro della difesa azzurra, nascono i pericoli maggiori e il gol di Zarate. A metà del primo tempo Mazzarri scambia la sua posizione con quella di Campagnaro. Ma la musica cambia poco: tanta grinta, qualche svarione e tante difficoltà a districarsi nel turbillon che Reja crea sulla tre quarti.

    Cannavaro: 4,5 - Non resiste alla "coltellata" di Zarate, uscendo male tentando un improbabile fuorigioco, rischia di provocare il 2 a 0 tentando di nuovo di mettere in fuorigioco gli avanti laziali, ripete l'errore lasciando la voragine in cui Floccari va a nozze per il 2 a 0. Rischia l'autogol con un colpo di testa che bacia la traversa. Pomeriggio da dimenticare.

    Campagnaro: 5,5 - Lotta, combatte e chiude con affidabilità nel primo tempo, ma cala nella ripresa. Un suo "orrore" in fase di impostazione mette Zarate solo davanti a De Sanctis che rimedia per miracolo.

    Maggio: 5,5 - Appare in leggera ripresa, un paio di discese molto pericolose e persino una conclusione pericolosa, ma il Maggio che conosciamo è lontanissimo. Lascia il campo dopo un'ora di gioco.

    Vitale: 5,5 - Propositivo in avanti e attento a chiudere in fase difensiva. Mette un paio di palloni al centro, ma anche lui cala nella ripresa.

    Pazienza: 5,5 - Si vede che non è al meglio, eppure bravo in due coperture provvidenziali nella sua area di rigore nei primi 10 minuti e in fase di filtro, dove il turbillon dei trequartisti laziali fanno venire più di un la di testa. Cala progressivamente alla distanza travolto dalle sue difficoltà fisiche e dal morale alto dei frombolieri laziali.

    Yebda: 6,5 - Primo tempo da 8: dominatore assoluto del centrocampo, un trattore incontenibile nel recuperare palloni, nel trascinare la squadra in avanti, nel tirare anche due volte verso la porta. Si fa trovare sempre libero dai suoi compagni, chiede palla e la gioca sempre cucendo il gioco e azzardando anche qualche buon cambio di gioco. Nella ripresa cala paurosamente e la Lazio prende in mano il centrocampo fino a trovare il gol del 2 a 0. Tenta qualche iniziativa per riportare gli azzurri in partita ma non ha più la forza e la tenuta mostrata  nel primo tempo.

    Hamsik: 4 - 30 minuti di nulla, poi all'improvviso appare in avanti tentando di deviare in porta un tiro di Maggio. Cresce leggermente nel finale di primo tempo, poi sparisce del tutto, ancora lontano da un rendimento accettabile per uno della sua classe. Io sono sempre più convinto che il modulo di Mazzarri (e lo dicevo già lo scorso anno) ne ammazza le migliori qualità e mette la squadra in inferiorità numerica a centrocampo.

    Cavani: 5 - Imballato, fuori ritmo, non riesce a sfruttare le geniali invenzioni del Pocho. Nella ripresa Muslera gli concede una palla da spingere in porta. Infine un colpo di testa con una certa libertà. Niente da fare. Appare comunque svuotato di energie. Sono preoccupato pensando che in settimana dovrà farsi un altro viaggio intercontinentale e un'altra partita laddove avrebbe urgente bisogno di riposo.

    Lavezzi: 7 - Solo contro tutti, ovunque, colpi geniali (incrocio dei pali cadendo), nel primo tempo corre dovunque per conquistare palla e martellare la difesa laziale spuntando da ogni parte. Nella difesa sparisce dalla partita per decine di minuti, ma nel finale torna il giocatore incontenibile del primo tempo. Ammirevole!

    Zuniga: 5,5 - Al posto di Maggio chiude discretamente dietro, tranne che nel gol del 2 a 0 dove dovrebbe chiudere il buco lasciato da Cannavaro. Cerca di rendersi pericoloso davanti. Comunque uno dei più in palla.

    Sosa: 6 - Un paio di cose pregevoli, corsa e impegno, una bellissima conclusione in porta fuori di poco.

    Dumitru: 6 - A lui la sufficienza va di stima per il coraggio con cui affronta i suoi ingressi in campo che avvengono sempre nei momenti più "disperati" della squadra. Non si può chiedere a lui di salvare la patria. Fa il massimo che l'età e l'esperienza gli consentono.

    Mazzarri: 5 - Legge le difficoltà dei centrali invertendo le posizioni di Grava e Campagnaro. Ma Reja gli crea sempre inferiorità numerica in tutte le zone del campo, in particolare sulla tre quarti dove Reja sa che i tre centrali soffrono gli uomini di fantasia di cui la Lazio abbonda. Stavolta nulla da dire sui cambi, sia nei tempi che negli uomini. A un certo punto mette anche la difesa a 4, facendo uscire Grava per mettere Sosa, schierando Sosa a centrocampo con Pazienza e Yebda e in attacco Dumitru assieme a Lavezzi e Cavani. Ma evidentemente la squadra ha pagato la stanchezza delle tantissime disputate nell'ultimo mese. Ancora una volta però non è riuscito a trovare convincenti contromosse al temibile turbillon dei fantasisti laziali. E ancora: inutile lamentarti che giochi 8 partite in meno di un mese...lo sapevi già da inizio stagione. E allora perchè non hai fatto maggiori rotazioni? E perchè ti sei ostinato a tenere due "ectoplasmi" in campo come Maggio e Hamsik, che vagano senza senso per il campo da settimane? E' vero che lei sta facendo miracoli! Perchè è un miracolo essere terzi, giocando da settimane in 9 contro 11!

    Bergonzi: 5 - Un errore grosso, sul gol di Zarate il controllo è di mano. Questo errore, unito al precedente (non ammonire lo stesso Zarate dopo avergli fischiato, con ritardo, un altro controllo di mnao molto simile), ha in parte condizionato un incontro che la Lazio ha comunque meritato di vincere sul campo. Il rigore reclamato dai laziali...nì. Per il resto una oculata gestione dei cartellini (graziando Lavezzi da una ammonizione che lo avrebbe tolto dal posticipo col Bologna) e un buon supporto dei suoi guardalinee sui fuorigioco.

    mercoledì 10 novembre 2010

    Serie A 2010-11: 11ª - Cagliari-Napoli 0-1

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    Furto con scasso...ma quanto sacrificio!

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    Un ennesimo finale romanzesco al Sant'Elia e stavolta, in un'ideale progressione iniziata tre anni fa con una atroce sconfitta nei minuti di recupero, passando per l'incredibile pareggio di Bogliacino dello scorso anno, si arriva ad una vittoria che nessuno si sarebbe mai immaginato, specie negli ultimi minuti in cui Aronica si regge in piedi a malapena e Campagnaro gioca solo lì davanti come accadeva nel calcio antico dove non esistevano le sostituzioni.

    Dopo 15 anni, espugnato il Sant'Elia al termine di una partita di una bruttezza imbarazzante, in linea con la modestia tecnica di questo torneo.

    Il merito della vittoria azzurra sta tutta in quella incredibile progressione finale di Cavani e Lavezzi, quando tutti si sarebbero aspettati il fischio finale di Rocchi.

    Gli azzurri nel primo tempo contengono quasi con facilità un Cagliari ben lontano parente della squadra rivelazione degli ultimi due anni. In verità già nella seconda metà dello scorso anno, i rossoblù, raggiunta la salvezza con grandissimo anticipo, si avvitarono in una sequenza spaventosa di risultati negativi e il Cagliari visto questa sera, senza alcun valore tecnico di rilievo, con un Conti irriconoscibile, un Matri cancellato da Santacroce e un Cossu che riesce a fare solo un cross in tutta la partita, sembra ripercorrere lo stesso abulico binario.

    Tatticamente gi azzurri coprono molto bene le zone del campo, favoriti da uno schieramento ormai raro da vedere, con due punte vicine come Matri e Nenè che si consegnano ai tre centrali che finalmente non devono ammattire appresso all'unico riferimento centrale che ormai schierano quasi tutte le squadre.

    E anche quando uno dei due (specialmente Matri) si allarga, costringendo Santacroce a uscire sul lato destro, il Napoli difende con ordine scalando Dossena sulla linea dei difensori.

    La partita vivacchia, con pochi spunti (un tiro da fuori di Gargano e un volo d'angelo di testa di Lavezzi che fa gridare al gol con Agazzi immobile), ma l'usura di questa stagione massacrante si fa sentire nei muscoli degli azzurri che per la prima volta si vedono costretti a fare i conti con gli infortuni, speriamo lievi, di Dossena, Aronica e Campagnaro.

    Inoltre calano anche Gargano, Yebda, Hamsik e Maggio per cui il modestissimo Cagliari di questa sera osa affacciarsi in avanti ma crea solo qualche mischia senza una parvenza di gioco.

    L'immagine di questa vittoria azzurra sembra quella provocatoriamente indicata nel titolo di questo commento, alla luce di una vittoria a cui ormai nemmeno il più fanatico dei tifosi azzurri avrebbe più creduto, ma a mente più fredda, riavvolgendo il nastro della partita, se c'è una squadra che ha provato a fare qualcosa in più è stato il Napoli, con più lucidità nel primo tempo e nelle prime fasi della ripresa. Fa fatica a ripartire da metà ripresa in poi per motivi puramente fisici e non tattici e comunque la prodezza atletica del Pocho rende alla fine meritata la vittoria azzurra.

    E ora? Terzi a due punti dal Milan, con una Lazio temibile ma in calando che ci aspetta domenica mattina, il campionato sembra sempre più imprevedibile e indecifrabile. Personalmente credo che, pur tra un paio di sorprese, tra cui speriamo di vedere gli azzurri, il campionato ritroverà alla lunga i suoi equilibri pronosticati alla vigilia. I campionati a 20 squadre sono lunghissimi e nelle ultime 10 partite si verificano crolli e progressioni del tutto imprevedibili.

    Per ora godiamoci questo comunque eccezionale risultato conseguito finora tra tante difficoltà: a Mazzarri, nonostante continuino a non piacermi i suoi modi (e soprattutto i suoi tempi) di gestire i cambi, vanno riconosciuti impegno e risultati lusinghieri. Il suo dovere ora è far continuare a crescere seconde linee come Santacroce e Sosa e riallungare una panchina finora molto corta... e ora tutti a dormire...e sognare, forse!

    Domenica ci aspetta un'altra durissima battaglia! Forza azzurri!

    Le pagelle di Cagliari-Napoli

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    De Sanctis: 6,5 - Neutralizza una pericolosa punizione di Nenè, a valanga su Biondini che cerca di approfittare di un retropassaggio di petto azzardato di Santacroce. Per il resto ordinaria amministrazione.

    Santacroce: 6,5 - Buoni anticipi, qualche finezza tecnica eccessiva, qualche fallo su Matri, ma lo annulla totalmente. Un inizio di secondo tempo sontuoso, con un paio di anticipi straordinari, ma dopo 52 minuti Mazzarri dice che basta così.

    Cannavaro: 6,5 - Attento in chiusura, sbrogliando uan situazione complicata da un controllo difettoso di Aronica, e attento nei disimpegni, nel primo tempo sventaglia spesso verso gli esterni per avviare il gioco. Nel secondo tempo, tra fiato corto e infortuni dei compagni pensa solo a chiudere tutti i varchi. Un solo errore su un movimento che quasi libera Pinardi verso De Sanctis. Comunque una sicurezza.

    Aronica: 6 - Qualche piccolo spavento per difetti di controllo palla, ma anche attento negli anticipi. Nel secondo tempo si fa male e, non potendo più uscire, stringe i denti.

    Maggio: 5,5 - Ancora non ci siamo: riceve sempre palla da fermo. Nel primo tempo solo una discesa sul fondo e due cross di mediocre qualità.  Nella ripresa, come Cannavaro, si mette dietro e cerca con alterna fortuna di chiudere tutti i varchi.

    Dossena: 5,5 - Partecipa alla manovra offensiva, ma non sembra al meglio fisicamente tanto che esce dopo appena 42 minuti. Periodo no.

    Zuniga: 6,5 - Si adatta di nuovo a sinistra al posto di Dossena. Ma si disimpegna molto bene combinando spesso con Hamsik e giungendo due volte alla conclusione.

    Gargano: 5,5 - Un pericoloso tiro da fuori al 10' neutralizzato da Agazzi. Nel primo tempo corre meno a vuoto rispetto alle ultime occasioni e chiude spesso sul pericoloso Cossu. Poi cala nella ripresa e un suo banalissimo errore in fase di appoggio lo induce a tentare un recupero di palla falloso che gli costa l'ammonizione e la squalifica per domenica contro la Lazio.

    Yebda: 6,5 - Nel primo tempo di gran lunga il migliore in campo: presenza fisica in mezzo al campo importante, appoggi sempre puliti e in sicurezza per i compagni anche nelle situazioni di maggior "traffico". La novità è che un paio di volte, per la prima volta, tenta anche lui, come in genere fanno Gargano e Pazienza, i cambi di gioco verso gli esterni, con alterna fortuna. L'impressione è che stia prendendo in mano le chiavi del centrocampo. Nella ripresa cala come tutta la squadra ma lotta e combatte con immensa generosità.

    Hamsik: 6 - Assist per l'occasionissima di Lavezzi e una presenza nel gioco azzurro con maggior intensità e qualità, cercando di proporre più gioco e meno passaggi all'indietro. Sembra più determinato e in ripresa. ma per uno come lui ci sembra ancora troppo poco.

    Sosa: 5,5 - A corrente alternata: alcune delizie tecniche sullo stretto sulla tre quarti avversaria, ma anche momenti in cui si rialza sovrastato dalla fisicità degli avversari come si rialzano i ciclisti ripresi dopo una fuga. Mette altissima una allettante punizione dallo spigolo destro dell'area di rigore cagliaritana. Mi è piaciuto di meno rispetto a domenica, ma è bene che il Principito continui a giocare.

    Lavezzi: 7,5 - Nel primo tempo, fallisce un gol che sembra fatto con un angelico tuffo di testa. Si muove moltissimo, fa ammattire i difensori rossoblù, sembra spegnersi fino però alla incredibile cavalcata del 94'.

    Campagnaro: SV - Entra al posto di Santacroce, poi si fa male e, senza più cambi, è costretto, come in una partita di altri tempi, a giocare centravanti senza purtroppo poter dare alcun contributo alla causa. Sfortunato!

    Cavani: 7 - Con gli infortuni di Aronica e Campagnaro, con il calo fisico di mezza squadra, si sacrifica con ammirevole abnegazione chiudendo su tutti gli attacchi cagliaritani. Poi nel finale inventa quella palla di platino per il Pocho!

    Mazzarri: 6 - Costretto a fare di necessità virtù tra turn-over e infortuni di Dossena, Aronica e Campagnaro. Non ci siamo proprio mister! Stavolta anticipa esageratamente tutti i cambi. Capisco che gli impegni ravvicinati consigliano sostituzioni anticipate, ma io (e lo pensavo già prima che accadessero gli infortuni) mi sarei tenuto un cambio per gli ultimi 15 minuti di partita. Le sue pessime scelte nei cambi lasciano la squadra di fatto in 9 e rischia di rimetterci le penne. Deve al Pocho e a Cavani la sua ...salvezza. Un voto in meno.

    Rocchi: 7 - Arbitraggio impeccabile, con perfetta uniformità di giudizio sui falli e nella distribuzione dei cartellini....fino al fatidico 94', dove tutti si aspetterebbero il fischio finale, sulla respinta della difesa azzurra, ma si scatena l'impensabile finale che inviperisce i cagliaritani. Certo la felicità nostra è immensa, ma cosa avremmo detto e come avremmo giudicato Rocchi se ciò fosse accaduto a parti invertite? Sembra comunque che l'arbitro avesso dato un ulteriore prolungamento e lo avesse comunicato a tutti per tempo.

    domenica 7 novembre 2010

    Finalmente il Napoli 2!

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    Quello che il Parma ci tolse lo scorso anno, nella primavera delle speranze infrante, escludendoci in modo decisivo dalla lotta per la Champions e mostrando i limiti strutturali di quella rosa, sembra averci in parte restituito oggi.

    Era importante vincere:

    1. per dare valore alla vittoria esterna di Brescia
    2. per consolidare la posizione di alta classifica
    3. per avere finalmente una prima convincente risposta alla domanda sulla validità tecnica e sull'affidabilità del cosiddetto "Napoli 2"
    Seppure nel'ambito di una partita di una modestia tecnica in linea con l'avvilente declino del nostro campionato, il Napoli offre, attraverso una prestazione fatta di luci e ombre, risposte importanti sui 3 fronti sopra evidenziati.

    Mazzarri schiera ben 5 giocatori che certamente non considera tra i titolarissimi, ossia: Cribari, al centro della difesa al posto di Cannavaro, Zuniga, esterno di destra al posto di Maggio, Vitale, esterno di sinistra al posto di Dossena, Yebda, mediano al posto di Gargano e Sosa, in attacco al posto di Lavezzi.

    Ebbene, le riserve fanno "filotto" nel senso che tutte le loro prestazioni vanno ampiamente sopra la sufficienza e, in qualche caso, Zuniga, Vitale  e Cribari, raggiungono livelli di eccellenza. La coperta fino a oggi corta e che Mazzarri con le sue scelte monotone ha reso cortissima sembra finalmente dare la sensazione di potersi riallungare in modo incoraggiante in vista di una stagione lunghissima e massacrante.

    Come ho scritto nelle pagelle, a cui rimando, resto oltremodo perplesso sul fatto che giocatori come Vitale e Cribari, che oggi hanno mostrato il loro valore, debbano giocare una partita ogni due mesi, o che Zuniga debba alternarsi tra tribuna e fascia sinistra (che non è arte sua!) a fronte di autentici "ectoplasmi" (come ad esempio Maggio) la cui presenza in campo di questi tempi a volte appare del tutto ingiustificata.

    E anche ad esempio un Sosa come quello visto oggi meriterebbe molto più spazio di un Hamsik sempre più abulico e spento.

    Certo c'è da considerare la sofferenza che la squadra ha vissuto per circa un quarto d'ora fino al 2 a 0 di Cavani, specie sul lato destro, da imputare in parte al "solito" problema tattico legato ai 3 centrali e in parte ad un inevitabile e comprensibile calo fisico che, per i "titolarissimi" impiegati anche oggi era dovuto allo sforzo di giovedì sera mentre per le "riserve" era giustificatissimo dallo scarso utilizzo a loro riservato finora ingiustamente dal tecnico.

    Oggi però c'è stato un tema tattico a mio avviso interessante, a parte la ottima resa dei "nuovi" e la sofferenza negli ultimi 20 minuti sulla fascia destra, ossia la disposizione azzurra nella fase finale della partita.

    A un certo punto Mazzarri ha tolto Hamsik dal campo e ha messo dentro Gargano, tenendo, e non è la prima volta, anche Pazienza e Yebda. Poi ha tolto Vitale e ha messo dentro Aronica.

    Si è creata quindi una sorta di 4-4-2 anomalo, con Lavezzi e Cavani davanti e dietro due linee di non facile lettura tattica ondeggianti tra un 3-5 e un 4-4 con molta più copertura a centrocampo e molta più copertura sulle fasce dove il Napoli, specie sul lato destro, stava soffrendo le pene dell'inferno.

    Credo però che sia stato più merito del 2 a 0 di Cavani che di una efficacia delle mosse di Mazzarri se i pericoli da quel lato sono cessati.

    Sembra che finalmente il tecnico stia cominciando una lentissima e quasi impercettibile evoluzione del suo modulo tattico. Sono davvero curioso e spero che non siano esperimenti isolati e/o estemporanei.

    Resta il fatto, ma su questo ci tornerò nelle prossime settimane, che l'apparente fiducia incondizionata di cui gode il tecnico da parte del presidente nasconde delle insidie per il momento molto velate, nascoste, sotterranee, ma che potrebbero esplodere laddove, nessuno di noi se lo augura, il tecnico non dovesse riuscire a tirar fuori il meglio da (tutta) questa rosa.

    Il Presidente infila sempre tra le sue dichiarazioni la "frasetta innocente" che questo tipo di rosa, con questo numero di giocatori, l'ha voluta il tecnico, come a voler dire:"Io ho fatto quello che mi ha chiesto Mazzarri!", mentre il tecnico, arroccandosi sulla scelta dei "soliti" 11 (più 2) sembra voler far capire che ...sì d'accordo i numeri della rosa sono quelli giusti ma la qualità non è proprio quella che mi aspettavo.

    Punti di vista al momento molto ben mascherati dai risultati comunque positivi che stanno arrivando. Riprenderemo questo discorso perchè coinvolge anche alcune scelte "di comodo" volte ad allontanare alcuni giocatori dalla rosa piuttosto che "convincerli" a rimanere parte di un progetto nel quale avrebbero anche quest'anno potuto ricoprire un ruolo importante (Rinaudo, Datolo, Bogliacino, Denis, Cigarini, su tutti).

    Come al solito i risultati coprono molte magagne...e molti mugugni!

    Napoli Parma con Alvino e Auriemma

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    Napoli Parma, le interviste

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    Serie A 2010-11: 10ª - Napoli-Parma 2-0

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    Le pagelle di Napoli-Parma

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    De Sanctis: 6,5 - Miracolo su Crespo al 37' del primo tempo, poi ordinaria amministrazione e sempre massima concentrazione.

    Grava: 5,5 - Un paio di controlli difensivi non impeccabili nel primo tempo, patisce nel secondo il calo fisico del "Napoli-2" e le scorribande sul suo lato di Antonelli e Marques che gli rendono la vita molto difficile.

    Cribari: 7 - Impeccabile. Non sbaglia un colpo, non sbaglia un intervento, sempre attento e concentrato. Dalle sue parti non si passa. Incoraggiante.

    Campagnaro: 5,5 - Diversi errori gratuiti in appoggio, distribuiti tra primo e secondo tempo, uno dei quali provoca l'ammonizione di Vitale per evitare un contropiede con la squadra tutta sbilanciata in avanti. Maluccio.

    Zuniga: 6,5 - Inizio non facile, non per colpa sua. Nei primi 3 minuti i suoi compagni sbagliano 3 appoggi verso di lui. Poi entra in partita e fa ammattire gli avversari con finte e discese stavolta utili, tra cui il pregevole assist per l'1 a 0. Nella ripresa cala leggermente, come tutti i protagonisti del "Napoli 2", commette qualche errore e non è capace di aiutare molto Grava in difficoltà contro Antonelli e Marques. Prestazione comunque incoraggiante.

    Vitale: 6,5 - Mostra lo stesso autorevole piglio mostrato a Bucarest dal sul gol dell'1 a 3 in poi. Scende con continuità e qualità e mette al centro un paio di cross di grande bellezza tecnica. Mostra progressi tali che meriterebbe molto più spazio nonostante abbia davanti un Dossena che, Liverpool a parte, fa sempre il suo dovere. Secondo me Mazzarri dovrebbe sfruttarlo molto di più in quei 20 minuti finali dove Dossena cala sistematicamente. A mio avviso oggi il migliore assieme a Cribari del "Napoli 2".

    Pazienza: 6,5 - Preciso, puntuale, con la solita discreta visione di gioco. Protegge molto bene i centrali difensivi.

    Yebda: 6,5 - Se avesse anche un buon piede, specie in verticalizzazione, sarebbe uno dei mediani più forti. Copre bene gli spazi, fa sentire il fisico quando serve, solo una volta si fa uccellare in una posizione peraltro non sua sul cross che Crespo per poco non mette in rete. Sembra lento a volte, ma ha una curiosa caratteristica che si è vista un paio di volte, cioè un inaspettato scatto sul breve frutto forse più di un senso del ritmo del gioco (a sorprendere l'avversario diretto e lasciarlo sul posto sullo scatto) che di una fisiologica velocità sul breve. Comunque in crescita.

    Sosa: 6,5 - Forse la prestazione più continua e convincente da quando è a Napoli. Si muove tra centrocampo e attacco partendo a volte da molto lontano ma sapendo (quasi) sempre come muoversi verso l'area avversaria. Commette a volte qualche errore, ma sono errori "positivi" cioè dettati dalla voglia di rischiare giocate importanti che, nei casi in cui gli riescono, strappano applausi convinti al pubblico del San Paolo. Il ragazzo conferma di avere piedi più che buoni e anche una personalità da non sottovalutare.

    Hamsik: 4,5 - Solo una volta al tiro, dopo 50 minuti. Per il resto soltanto una fitta serie di passaggi all'indietro. Non rischia mai la giocata, non si inserisce mai. A che serve un Hamsik così?

    Cavani: 7,5 - Prima doppietta al San Paolo. 8 gol in 10 giornate. Capocannoniere assieme ad Eto'o. Prima del 2 a 0 si rende protagonista di un quasi-gol e di una pregevole chiusura difensiva con una acrobazia alla Ibrahimovic nello spazio di 40 secondi. E le sue chiusure difensive non sono mai un caso perchè lo trovi nella propria area di rigore (calci piazzati a parte) in media due o tre volte a partita e mai per caso. E' vero che un paio di volte va alla conclusione invece di servire il compagno smarcato, ma alla resa dei conti, cosa dobbiamo chiedergli di più?

    Lavezzi: 6 - Anche se si vede che non è al 100%, riesce comunque ad accendere la partita in un momento difficile per gli azzurri e offre a Cavani una palla che il Matador trasforma in oro.

    Aronica: SV - Entra nella fase di sofferenza degli azzurri. Non fa danni e, dopo giovedì sera, è già tanto!

    Gargano: 5,5 - Entra ma...non entra. Ci si aspetterebbe un suo contributo "dinamico" per chiudere i varchi e ripartire, ma il Napoli continua a soffrire anche dopo il suo ingresso in campo e smette di soffrire solo dopo il 2 a 0 del Matador. Da parte del Mota, invece, poco o nulla.

    Mazzarri: 6 - Certe domande e certe perplessità continuano ad accompagnarci, come ad esempio il ruolo e l'utilità di Campagnaro, il solito modulo a 3, la mancanza di filtro convincente sulla fascia destra dove Antonelli e Marques sembrano più devastanti del Garrincha di Svezia 1958, specie nel secondo tempo. E ancora l'assetto offensivo del primo tempo dove Cavani ripiega e in avanti non c'è nessuno (!) a far salire la squadra. Quando mette in panchina i "titolarissimi" i tempi delle sostituzioni sono sempre molto più tempestivi del solito. Vorremmo la stessa tempestività anche quando in campo ci sono i "titolarissimi". Di positivo c'è che finalmente rischia ben 6 membri del cosiddetto Napoli 2 tutti insieme. Ma vedendo i vari Vitale, Zuniga, Yebda e Sosa mi domando, a voce ancora più alta di prima, come mai il Mister li rischi così poco. I riisultati di questa stagione così difficile e impegnativa saranno legati a mio avviso in modo determinante alla capacità di Mazzarri di riuscire a ottenere il meglio con continuità da questi ragazzi e non facendoli giocare una volta ogni due mesi!

    Mazzoleni: 7,5 - Di gran lunga il migliore degli arbitri visti quest'anno. Deciso e autorevole, ma senza scadere nel ridicolo. Sempre nel vivo dell'azione e preciso nella valutazione delle situazioni di gioco. Risolve con determinazione ed equità una scaramuccia tra Grava e Marques, ammonendoli entrambi.

    venerdì 5 novembre 2010

    Una sconfitta...da ricordare!

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    Certo chi è che non avrebbe voluto vincere proprio qui, in uno dei templi del calcio mondiale, proprio questa sera! Un tripudio di folla da brividi, uno spettacolo che pare sempre identico a se stesso, eppure, anche per chi non lo vive per la prima volta sempre nuovo!


    Abbiamo sperato, certo! Il Matador inventa una zuccata magica che spinge in porta il Pocho sulle ali di un sogno  neanche troppo segretamente coltivato alla vigilia.

    Ma questa sera si sono incontrati una squadra, il Liverpool, ancora troppo forte, smaliziato e furbo e dall'altra, il Napoli, una "esordiente" a livelli così alti dopo i fasti ormai lontani del Napoli di Maradona.

    E se è vero che il calcio è un gioco di squadra è anche vero che, laddove regna l'equilibrio e scarseggia la qualità tecnica dei protagonisti in campo, basta il carisma, la classe e la tecnica di un campione come Gerrard per capovolgere un destino che si stava concretizzando in un modo troppo bello perchè potesse essere vero.

    Ma ricordate ai tempi di Diego cosa significava, per il Napoli e per gli avversari, avere un Maradona in campo anche a mezzo servizio? Gli azzurri si esaltavano e gli avversari tremavano...e l'alchimia, quasi sempre, funzionava...e Diego tracinava il Napoli alla (quasi) immancabile vittoria anche camminando per il campo magari con una caviglia o un ginocchio in disordine.

    Questo è stato l'impatto di Gerrard sulla partita di stasera: il Liverpool, assolutamente privo di qualità e personalità, con Gerrard in panchina e Torres in tribuna, dura 5 minuti poi si consegna al possesso palla  degli azzurri, esaltato da un prato meraviglioso e liscio come il tappeto di un biliardo. Cambi di gioco, ripartenze, ritmi alzati e poi abbassati a piacimento: il Liverpool combina poco o nulla, imbrigliato dalla freschezza e dalla sfrontatezza degli azzurri.

    Il gol di Lavezzi, dopo due, tre occasioni ghiotte sprecate in precedenza, è il coronamento di un dominio tattico e mentale quasi totale.

    Il Napoli arretrando Maggio a supporto di Campagnaro evita quei movimenti ad uscire sul lato destro di Cannavaro che nei primi minuti creano dei buchi dove però il Liverpool non riesce a crare praticamente nulla.

    Dossena sale che è un piacere, Pazienza sventaglia cambi di gioco con scioltezza ed è onnipresente come frangiflutti, Gargano (finalmente) recupera palla e non sbaglia appoggi: insomma la difesa regge, protetta bene dai mediani e dai profondi rientri di tutti gli attaccanti, Lavezzi opera da centravanti, con Hamsik a destra e Cavani a sinistra., per cui gli azzurri chiudono tutti i varchi e colpiscono con pericolosità appena possono.

    Poi dopo l'intervallo cambia tutto: Gerrard al posto di un pur positivo Ivanovic (che è la causa dell'abbassamento costante di Maggio sulla linea dei difensori), il Liverpool comincia a svegliarsi e, come nel primo tempo, domina i primi minuti della ripresa. Poi gli azzurri sembrano reagire, sfiorano il 2 a 0 con Maggio su azione da calcio d'angolo (ahi, quel colpo di testa solo davanti al portiere!) poi i primi segnali di allarme.

    Dossena non spinge più, i due mediani calano sempre di più, Hamsik conquista qualche palla sulla propria tre-quarti ma non è in grado di rilanciare velocemente l'azione come sa, Mazzarri (come al solito) non coglie i segnali di cedimento dei suoi e Gerrard diventa sempre più padrone del campo.

    Se a Bucarest il crollo si era avuto nei primi 15 minuti, qui ad Anfield Road sono gli ultimi 15 a diventare fatali:  Aronica perde sempre più colpi, Dossena pasticcia con De Sanctis e il campione dei Reds, entrato nel match col sangue agli occhi, "sbrana" De Sanctis dopo averlo graziato per pochi centimetri su punizione qualche minuto prima.

    Poi è la fiera degli orrori di Aronica: entrata da rosso diretto su Ngog non sanzionata dall'arbitro francese, fallo in area su Johnson (e rigore perfetto e imparabile tirato ...indovinate da chi?), infine difesa totalmente in barca e Gerrard  uccella in crudele scavino un De Sanctis in disperata uscita (e qualcuno giura che il campione inglese stesse nel frattempo sorseggiando una buona birretta, tanta è stata la calma con cui ha freddato il nostro Morgan).

    Morale?

    1. in Europa non si vince improvvisando: ci vogliono esperienza e campioni che il Napoli (ancora) non ha, come è normale che sia...
    2. per come è fatta la testa di questi ragazzi, meglio una onorevole e dura sconfitta su un palcoscenico peraltro prestigiosissimo, piuttosto che una vittoria "rubacchiata" che avrebbe potuto far "esaltare" troppo qualcuno dei "boss" della squadra...
    3. in Europa il ritmo di gioco e gli arbitraggi sono questi: il francese ha commesso errori ma non è stato "scandaloso", non ha orientato la partita e non ha inciso sul risultato finale. Il calcio italiano è in una involuzione tattica, tecnica e direi anche fisica che ha pochi precedenti negli ultimi 50 anni della nostra storia e il Napoli non fa eccezione a questo triste trend pur essendosi battuto con onore e dignità...
    4. è stata una vittoria essere qui stasera, è stata una vittoria perdere con onore e non di goleada e avere gli occhi dell'Europa puntati sul nostro Napoli: il finale è stato amaro, ma accontentiamoci...almeno per stasera e godiamo di aver vissuto un'occasione così!
    5. abbiamo due occasioni per riscattarci e non abbiamo perso le speranze di passare il turno: tutto ora dipende dagli azzurri. Se avranno la forza e la bravura di vincere le prossime due gare, a Utrecht e in casa contro lo Steaua, passeranno il turno indipendentemente dagli altri risultati.
    Forza ragazzi! Se il Liverpool "will never walks alone", non camminerà mai solo, anche voi ci avrete al vostro fianco sempre...certo dopo esserci "sorbiti" Gela e Lanciano sarebbe da pazzi abbandonarvi proprio adesso, no?

    Europa League 2010-11: Liverpool-Napoli 3 - 1

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    Europe League - La classifica del girone K

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    Il Liverpool batte il Napoli 3 a 1 e lo Steaua regola con lo stesso risultato l'Utrecht.


    A due giornate dalla fine le squadre sulla carta più titolate prendono un vantaggio importante: quasi decisivo per i Reds, a un passo dalla qualificazione, ancora non determinante per i rumeni.


    Il Napoli può ancora sperare di inserirsi nel discorso qualificazione: come era ampiamente prevedibile alla vigilia del girone, gli azzurri hanno in mano il proprio destino nelle ultime due giornate.


    Battendo infatti Utrecht (in Olanda il 2 dicembre) e Steaua (in casa due settimane dopo), gli azzurri si qualificherebbero matematicamente al turno successivo. Di certo non è facile, ma un risultato come questo gli azzurri se lo dovranno sudare e meritare...se davvero vorranno andare avanti nel torneo.


    Ecco la classifica aggiornata:

    1. Liverpool.................8    2-2-0   7-2
    2. Steaua Bucarest....5    1-2-1   8-9
    3. Napoli.....................3    0-3-1   4-6
    4. Utrecht....................3    0-3-1   2-4