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sabato 31 ottobre 2009

Serie A 09/10 - 11ª - Juventus-Napoli 2-3

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Statistiche del campionato (legacalcio.it)

Juve - Napoli (dal sito del Corriere dello Sport)

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TORINO, 31 ottobre - Ventuno anni fa Marek Hamsik era un bambino di poco più di un anno. Ventuno anni fa Jesus Datolo ne aveva appena 4. Ventuno anni fa, quando il Napoli vinse l'ultima volta in casa della Juve, probabilmente, loro non avevano mai giocato con un pallone. Si faranno raccontare, probabilmente stasera, che l'ultima volta a fare l'impresa era stata la squadra guidata da Maradona e trascinata da un monumentale Careca (tripletta nel 5-3 del 20 novembre 1988). Ventuno anni dopo, impazzisce Napoli andando a violare quel campo che sembrava stregato. Un 3-2 in rimonta, ormai lo stile preferito del nuovo allenatore Walter Mazzarri (10 punti in 4 partite), che entra di diritto nella storia azzurra. Un successo arrivato al termine di una grande partita, macchiata da alcune gravi disattenzioni cancellate con la voglia di non arrendersi mai.

JUVE, CHE BOTTA! - E' costretta ad arrendersi invece la Juve, che cade incredibilmente dopo la squillante vittoria di mercoledì con la Samp. Secondo ko in campionato per la squadra di Ferrara, che riesce a dilapidare il doppio vantaggio firmato Trezeguet-Giovinco e si mangia le mani per l'occasione buttata al vento. Una squadra che punta al titolo non può permettersi di subire una rimonta così. L'Inter, se vince a Livorno, domani può portarsi a +7.

AMAURI E QUAGLIARELLA OUT - In avvio Ferrara conferma il modulo 4-2-3-1, ma deve rinunciare all'infortunato Sissoko (al suo posto Poulsen) e in avanti lancia Trezeguet (in panchina il febbricitante Amauri). Piccola rivoluzione invece per Mazzarri che lascia fuori Quagliarella e si affida in attacco a Denis, protagonista del pari con il Milan. In campo anche Cigarini, Cannavaro e Contini, in panchina Grava, Rinaudo e Pazienza.

SEGNA SEMPRE TREZEGUET - Partenza bruciante della Juve, che dopo 20 secondi ha con Giovinco la palla buona per sbloccare: il diagonale della Formica Atomica esce di un soffio.
Replica immediata del Napoli: Denis prima mette di testa a lato, poi manca la deviazione su cross teso di Maggio. Si gioca su ritmi altissimi, con continui capovolgimenti di fronte a dimostrazione che in campo ci sono due delle squadre più vivaci del campionato. La Juve tiene di più l'iniziativa, ma quando il Napoli si fa vivo dalle parti di Buffon fa paura: prima Aronica costringe il portierone bianconero a rifugiarsi in angolo con un sinistro dal limite, poi Denis gira due volte di testa a lato su calcio d'angolo. Dopo una conclusione insidiosa di Felipe Melo, Ferrara perde Camoranesi costretto a uscire sanguinante per un colpo all'arcata sopraccigliare ricevuto da Contini (per lui 4 punti di sutura). Al suo posto alla mezz'ora entra Tiago. Ma nonostante il forfait, la Juve passa: Grygera (troppo libero a destra) pesca in area Trezeguet (non seguito da Campagnaro), l'incornata è perfetta e De Sanctis si fa sorprendere. Gol numero 121 per il francese in serie A. Ferrara esulta, Mazzarri si mangia le mani. Al riposo la Juve va in vantaggio 1-0.

RIMONTA AZZURRA - Nella ripresa la Juve parte così come aveva chiuso il primo tempo: all'attacco. Giovinco ispira Tiago (chiusura tempestiva di Cannavaro), Grygera impegna De Sanctis a terra. Poi Contini (clamoroso il suo errore) offre di testa (era tutto solo e poteva fare quello che voleva) un assist d'oro a Giovinco che insacca da due passi senza problemi. Il 2-0 poteva spezzare le gambe a chiunque, non a questo Napoli. Che cambia faccia con l'ingresso di Datolo al posto di Aronica e in cinque minuti riesce a trovare il pari: prima l'argentino, con una fuga a sinistra, ispira il pari di Hamsik, poi trova il pareggio in mischia dopo un miracolo di Buffon su incornata di Denis. Mazzarri esulta in panchina, il Napoli è ancora in partita. Il tecnico azzurro gioca anche la carta Quagliarella (esce Denis autore di un'ottima partita). Ferrara si gioca il tutto per tutto nell'ultimo quarto d'ora: dentro Amauri e fuori Poulsen, Juve all'arrembaggio. E' il Napoli però a colpire in contropiede: altra fuga di Datolo a sinistra, cross dal fondo respinto da Tiago e piatto destro vincente di Hamsik. Esplodono i tifosi azzurri presenti all'Olimpico, impazzisce di gioia la panchina di Mazzarri. Gli ultimi minuti sono infuocati: in campo entra anche De Ceglie (al posto di Giovinco), Amauri si fa espellere in pieno recupero per un contatto in mischia con De Sanctis ma per la Juve non c'è niente da fare. Arriva il secondo ko in campionato, per Mazzarri invece è la terza vittoria su quattro partite in panchina (10 punti). In 13 giorni ha già scritto la storia azzurra.

Pasquale Salvione

Grazie NAPOLI !!!

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(Fonte: www.corrieredellosport.it)

GRAZIE NAPOLI !!!



GRAZIE NAPOLI !!!

venerdì 30 ottobre 2009

Tra Milan e Juve...

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Eccoci qui, finalmente!

Un po' di ritardo rispetto alle consuete abitudini, ma per un più che piacevole contrattempo lavorativo sotto forma di una meravigliosa e indimenticabile "due giorni" in quel di Venezia.

Ma la partita l'ho vista, eccome! Qualcosa, se andate a rileggere il mio commento "post-Fiorentina", l'avevo intravisto anche prima: guarda caso Denis e Grava sono stati importanti nel "pareggio-vittoria" del Napoli ma, lo ripeto, non sono un mago...sono solo uno che cerca di prestare molta attenzione a ciò che vede... mettendola alla Totò, "a noi nulla sfugge ...e se qualcosa sfugge non è colpa nostra".

Intanto 0-2 dopo cinque minuti...beh, si dirà... o meglio qualcuno ha detto: "Ma è come con l'Inter!"... Beh, forse! Ma non ne sono convinto: ci sono due differenze a mio avviso rispetto a quella partenza e alla gestione successiva delle due partite...

Con l'Inter una squadra che sconta una carenza mentale di approccio alla partita e una carenza tattica costante del Napoli di Donadoni, ossia marcare a zona sui calci piazzati...

Col Milan ho visto più che altro un carenza di affiatamento tra i tre centrali che insieme non avevano mai giocato prima (Grava-Rinaudo-Campagnaro, con Campagnaro per giunta "adattato" a sinistra in una posizione a lui non abituale) e una scelta tattica, la difesa alta, funzionale al disegno tattico di Mazzarri, ma molto rischioso contro attaccanti veloci come quelli del Milan...non a caso una delle poche partite tatticamente convincenti giocate nell'era Donadoni fu quella della scorsa promavera coi rossoneri sempre al Sn Paolo in cui il mister bergamasco mise la linea difensiva così bassa e vicina al portiere e la linea di centrocampo a ridosso dei centrali, che il Milan non riuscì con Inzaghi a fare quel gioco "sul limite del fuorigioco" che ha creato così tanti problemi mercoledì sera.

C'è stata però un'altra differenza fondamentale con la partita di San Siro: il Napoli ha cercato di giocarsela fino alla fine, mettendo davvero tutto in campo, confusione compresa, e riuscendo a ottenere a tempo scaduto tutto ciò che il "destino" si era divertito sadicamente a negargli durante i primi 90 minuti di gara.

In realtà dietro il destino cinico e baro, ho notato tanta confusione dalla tre quarti in avanti, movimenti ancora da assimilare, con troppi palloni persi e poche conclusioni in porta: non a caso i due gol sono figli dell'unico tentativo veramente rabbioso e convinto di tiro da fuori (un capolavoro il gol di Cigarini, non casuale perchè il ragazzo anche l'anno scorso ha dimostrato di avere colpi del genere nel suo repertorio) e da una delle poche manovre davvero veloci e con i movimenti ben sincronizzati di mezza squadra.

Altra nota negativa: l'inevitabile calo fisico dei due mediani a protezione della difesa, nella seconda metà del secondo tempo, giustificata dal duplice sforzo a distanza di tre giorni, espone maggiormente la difesa tanto che i tre centrali vengono ammoniti quasi di seguito, in sofferenza come nelle prime giornate di campionato quando il Napoli di Donadoni, privo di filtro a centrocampo, andava in barca con i suoi centrali "alluvionati" da cartellini gialli e rossi...e meno male che l'arbitro non ha avuto l'idea di sanzionare quel fallo di Aronica, al limite dell'area di rigore verso fine partita, con un rigore!

E a proposito di Aronica, l'ex Reggina non ripete la bellissima prestazione di domenica: a parte il fallo rischiosissimo, sbaglia diversi movimenti difensivi e perde palla in due occasioni, una in attacco e una in difesa, per voler eccedere in personalismi.

Ma ci sono state anche note positive: sebbene Ronaldinho assomigli sempre più ad un ex-giocatore, Grava lo ha tenuto molto bene, ancora una volta offrendo una prestazione coraggiosa "da capitano" pur con qualche sbavatura nei movimenti collettivi del reparto difensivo.

Rinaudo ha confermato la buona prestazione di Firenze, pur con le riserve relative agli errori collettivi delle difesa.

A centrocampo Pazienza ha dimostrato di essere rinato, pur con qualche inevitabile limite tecnico, ma con grande coraggio e senza aver paura di sbagliare; Cigarini è cresciuto col passare dei minuti dimostrando di poter essere un'alternativa credibile ad uno dei mediani che al momento godono della maggiore fiducia del nuovo allenatore; Hamsik si è reso pericoloso in zona gol e, anche stavolta, anche se con meno intensità rispetto a Firenze, ha cucito molto gioco tra centrocampo e attacco.

Stazionarie le prestazioni degli attaccanti titolari e ancora grande impatto del subentrante Denis.

Gli altri offrono una prestazione tecnicamente un po' meno pregevole di quella di Firenze, ma dimostrano di non voler mollare mai e questo è il loro merito più grande: essere riusciti a compiere una nuova impresa solo tre giorni dopo un'altra partita dura come quella di Firenze.

Si rende comunque più chiaro il modulo di Mazzarri: un 3-4-3 con Aronica, quarto a sinistra di centrocampo, pronto a scalare sulla linea dei difensori in fase di non possesso, Pazienza e Gargano a proteggere la parte centrale della linea difensiva, Maggio che gravita tra la linea dei centrocampisti e la tre quarti offensiva, con molti meno compiti difensivi e con la protezione alle sue spalle del centrale difensivo di destra, Lavezzi in genere sul lato sinistro del fronte offensivo e Hamsik su quello destro (posizione che gli permette anche di convergere e tirare in porta dal limite dell'area di rigore, azione che ha tentato solo una volta contro il Milan ma che potrebbe essere un'interessante chiave del gioco offensivo degli azzurri).

E adesso a Torino, con la Juve: intanto nel nostro miniciclo i punti sono diventati quattro (contro i tre da me sperati) e quindi siamo già avanti rispetto alle speranze della vigilia. Questo significa poter approcciare la gara di Torino con una serenità di base che, spero, non si trasformi però in rilassatezza...per Mazzarri e le sue capacità di motivazione sarà davvero la prova del 9.

Dovranno essere molte le scelte di Mazzarri: forse qualche uomo che ha tirato di più la carretta tra domenica e mercoledì dovrà tirare il fiato...posso immaginare ad esempio un Cigarini titolare con Gargano e Pazienza che si alternano un tempo per uno... Contini potrebbe avvicendare Campagnaro che però potrebbe conservare una maglia da titolare considerando che Grava (che non giocava da tempo) ha fatto due partite intere in tre giorni e Santacroce deve ancora recuperare... Cannavaro potrebbe far rifiatare il rinato Rinaudo... Denis potrebbe dare un turno (o almeno un tempo) di riposo a Quagliarella che avrebbe bisogno di almeno una settimana di buoni allenamenti per poter cominciare a recuperare salute e condizione fisica.

E poi? Che può accadere in campo? Mah, io dico solo che ce la dobbiamo e ce la possiamo giocare specie se riusciremo a manovrare con precisione e velocità tra centrocampo e attacco, anche se il pronostico sembrerebbe chiuso... giochiamocela e vediamo che succede...

Forza Napoli!!



Crudeli contro Alvino...giornalisti ultrà!!

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Tiziano Crudeli contro Carlo Alvino... la versione moderna di quei mitici duelli di 90° Minuto tra Luigi Necco e Gianni Vasino nella seconda metà degli anni '80, quando Napoli e Milan dominavano il campionato.

Signori miei, la faccia di Crudeli al pareggio del Tanque e al fischio finale entreranno nella storia della commedia dell'arte!

Non prendetemi per pazzo, ma se giornalismo è cercare di descrivere e trasmettere al pubblico atmosfere e umore di un avvenimento, Alvino e Crudeli, a loro modo, lo fanno con grande ironia, goliardia e passione, lontani anni luce dalla volgarità repressa o manifesta di certe scene legate la calcio.

Godeteveli!!!


Tiziano Crudeli



Carlo Alvino



Serie A 09/10 - 10ª - Napoli-Milan 2-2

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Statistiche del campionato (legacalcio.it)

martedì 27 ottobre 2009

I segreti del Napoli di Mazzarri

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Due partite, sei punti: bellissimo...e attenzione! Due vittorie entrambe giunte allo scadere, entrambe col cuore e con l'ostinazione, con in più, a Firenze, un miglior ordine tattico.

Gargano e Pazienza, ad esempio, non hanno corso in lungo e in largo per il campo, ma hanno corso bene e hanno garantito quella protezione ai centrali difensivi di cui il Napoli aveva bisogno come il pane...e già questo ha permesso di valorizzare le migliori doti dei nostri centrali e, nel contempo, le non eccezionali doti dinamiche di Pazienza che però, tenendo bene la sua posizione e muovendosi con intelligenza, ha creato col Mota un'autentica cerniera che era sempre mancata in questo disgraziato inizio di campionato.

In più la difesa a 3 in fase difensiva "scivolava" verso destra, determinando l'arretramento di Aronica sulla linea dei difensori che dunque diventava a 4 nei momenti di non possesso.

Anche questo elastico tra difesa e centrocampo, interpretato da Aronica con grande intelligenza e giusti tempi di gioco, permetteva alla squadra di passare agilmente da un 4-4-2 mascherato a un 3-4-3 in fase di possesso palla dove Aronica saliva sulla linea dei centrocampisti, proteggendo Hamsik ( o Lavezzi ) che proponevano (stavolta sì, finalmente!) continuamente gioco su quella fascia sinistra.

Molti hanno rispolverato l'analogia con Savini e, guarda caso, quell'anno Hamsik disputò il suo miglior campionato azzurro: non si discute qui il valore tecnico del singolo che ricopre quel ruolo (ieri Savini, oggi Aronica), ma, essendo il calcio davvero un gioco di squadra (e la critica e i tifosi troppe volte lo dimenticano), anche un giocatore medio o mediocre preso singolarmente, nel giusto contesto tattico può diventare preziosissimo per la squadra e valorizzare col suo sacrificio il lavoro di altri compagni.

Non a caso a Firenze Hamsik ha disputato una partita straordinaria, a mio avviso (a parte il gol salvato e il rigore procurato), con una continuità e una qualità di gioco che davvero non vedevo dai tempi di Savini.

Hamsik e Lavezzi, in questo impianto e con questi semplici ma efficacissimi movimenti difensivi, hanno potuto dare sfogo al loro estro scambiandosi spesso le posizioni sulle fasce e mettendo palloni preziosi in area con cross bassi dalle fasce o verticalizzazioni che hanno creato numerosi pericoli nella difesa viola.

E questa è la ragione del mio ottimismo su Quagliarella: i meccanismi e i ritmi di gioco stanno diventando quelli giusti e non possono che migliorare col passare delle settimane... A questo miglioramento di squadra dovrebbe affiancarsi il miglioramento della condizione fisica di Fabio e sono sicuro, sicurissimo che anche lui ritroverà convinzione e gol.

Due cenni doverosi a Grava e Denis: io avevo lodato il soldato di Caserta tra lo scetticismo di molti quando gli fu rinnovato il contratto per un altro anno.

Io ne sono stato felice perchè ho visto riconosciuto (cosa rara a questo mondo) il valore dell'umiltà e del merito: molti sono prevenuti perchè Grava non ha mai giocato in grandi squadre, prima di arrivare a Napoli, ed è sempre stato considerato un calciatore di serie C.

Io negli anni l'ho osservato con attenzione e posso dirvi che, a fronte di una tecnica "media" (nemmeno mediocre, ci sono ben altri "scarpari" in serie A, qualcuno anche in qualche grande club), Gianluca non si è mai lamentato quando è andato in panchina o in tribuna, quando è stato chiamato in campo ha sempre dato un contributo più che sufficiente, sempre con grinta (anche nei momenti più bui della squadra) e, cosa non notata da molti, con una versatilità tattica fuori del comune. Gianluca, per chi non lo sapesse, nasce centrocampista, e nel Napoli, nel corso degli anni ha ricoperto con disinvoltura i ruoli di esterno destro a 5, esterno sinistro a 5, esterno destro a 4 e centrale destro nella difesa a 3 e sempre con acume tattico, dedizione agonistica e rendimento.

Per questo io lo ammiro e lo considero (come ora lo sta cominciando a considerare Mazzarri per sua stessa ammissione di oggi) assolutamente all'altezza di far parte di questa rosa e di giocarsela anche per un ruolo (magari non fisso, ma frequente) di titolare.

Su Denis: non lo vedevo da tempo e ho subito notato, appena entrato in campo, una figura filiforme mai vista da quando lui è in Italia.

Di questa impressione mi hanno dato conferma un paio di scatti, tra cui quello per servire lo splendido assist-gol a Maggio, portati con una velocità mai vista prima: ho l'impressione che possa essere una grande sorpresa e, considerando la sua capacità, dimostrata più volte, di entrare subito in partita anche a gara iniziata, spero che Mazzarri gli ritagli le occasioni e gli spazi giusti e, se il Tanque manterrà questa strepitosa condizione fisica (la compagna di Santacroce ha confermato che ha perso 5 chili dalla scorsa primavera), ci darà tante soddisfazioni.

Infine chiudo con la panchina di Firenze: nessuno, ma proprio nessuno, ha notato la presenza nientedimeno che di Rullo...se il tecnico livornese riuscirà a recuperare anche questo giocatore, nessuno gli potrà negare una statua gigantesca a Piazza Plebiscito...o almeno a Piazzale Tecchio, va!

Ora non ci esaltiamo: col Milan sarà un'altra battaglia durissima...se continuiamo su questa strada sono molto fiducioso, ma questo campionato, con questa classifica così corta e strana, dimostra che è diventato difficilissimo, almeno in questa fase, mantenere continuità di risultati.

Speriamo bene e...forza Napoli!!!

domenica 25 ottobre 2009

Fiorentina - Napoli: le interviste

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Serie A 09/10 - 9ª - Fiorentina-Napoli 0-1

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Statistiche del campionato (legacalcio.it)


"Sarebbe fondamentale riuscire a tirar via qualche punto (tre?) dal prossimo miniciclo terribile...visti i tempi e la situazione ci metterei la firma e voi?"

Così chiudevo il mio commento su Napoli-Bologna della scorsa settimana, sperando in cuor mio, ma non osando assolutamente dichiarare la speranza di vedere quello che si è visto oggi in campo.

Ieri sera vedevo Mannini in Samp-Bologna e mi domandavo come fosse possibile che un giocatore potesse migliorare così radicalmente cambiando squadra, città e ambiente e come fosse possibile che a Napoli tanti giocatori dimenticassero come si gioca a pallone.

Oggi ho visto in assoluto la miglior partita del Napoli del 2009 (non dimenticando la "fiammata" di Napoli-Inter dello scorso campionato) e ho visto giocatori che si sono ricordati come si gioca a calcio.

Il da me odiato "dopolavorista" Pazienza ha disputato una partita commovente per impegno, dedizione e (udite, udite!) dinamismo, risultando a mio avviso il migliore della linea mediana.

Lo stesso Aronica ha sputato sangue e talora ha anche dato spunti tecnici interessanti durante la sua partita, offrendo un contributo prezioso sia alla linea mediana che alla difesa.

La difesa, pur soffrendo una notevole pressione dei viola, specie nei primi 60 minuti di gioco, ha corso solo un paio di pericoli veri, ma abbiamo visto un Grava talvolta in affanno con Mutu ma sempre diligente e tatticamente prezioso, un Rinaudo concentratissimo (meglio del balbettante Cannavaro degli ultimi tempi) e in generale una fase difensiva in cui tutti hanno cercato di darsi una mano a vicenda.

In realtà è difficile fare una classifica dei migliori. Tutti hanno davvero messo in campo l'anima e, dopo una settimana di lavoro con tutti gli effettivi a disposizione, finalmente anche una migliore organizzazione tattica dove si comincia a valorizzare gente che sembrava ormai morta, come il già citato Pazienza, Hamsik (che non ha segnato ma ha cucito gioco con una continuità impressionante e ha salvato un gol fatto sulla linea di porta su tiro di Jorgensen in mischia), lo stesso Denis che sin dai primi attimi dopo il suo ingresso in campo è sembrato agile e agonisticamente feroce e che ha messo un assist tecnicamente pregevole per il gol vittoria di Maggio.

Sottolineo che Denis ha dato l'assist a Maggio neanche un minuto dopo il suo ingresso in campo e si merita un voto altissimo per lo spirito di sacrificio con cui ha vissuto questi ultimi due mesi per lui orribili e per come si è fatto trovare pronto nel momento decisivo della partita.

Una squadra alla fine anche furba e cinica, che con Lavezzi e Hamsik ha badato a tenere palla e a far correre il cronomentro e una Fiorentina che però dopo il sessantesimo ha cominciato a calare paurosamente, complici le fatiche infrasettimanali di Champions.

L'unica nota ancora stonata è il nostro amato Fabio Quagliarella, ancora a disagio fisicamente, mentalmente e tatticamente.

Io però ho grande fiducia in Mazzarri, sono convinto che la squadra, finalmente fisicamente e mentalmente tonica, crescendo ancora a livello tattico e di manovra, potrà mettere Fabio nelle condizioni di avere più palle giocabili.

Vedremo poi se Mazzarri deciderà di intervenire nella struttura del reparto offensivo, magari coinvolgendo maggiormente Denis per liberare dalla morsa dei centrali avversari il buon Fabio: conoscendo Mazzarri però (e considerando che l'inserimento di Denis richiederebbe una serie di ripensamenti sulla struttura della mediana e forse anche della difesa azzurra), credo che l'allenatore livornese cercherà in prima battuta di puntare sul miglioramento della qualità e della velocità della manovra azzurra per creare quegli spazi utili a Fabio per essere pericoloso come lo è sempre stato... e sono convinto che siamo davvero sulla strada giusta.

Concludo evidenziando la condizione fisica e mentale degli azzurri che, complice il calo della Fiorentina e nonostante un rigore sbagliato, hanno ferocemente addentato la partita, non mollando mai la presa fino al gol decisivo...e oltre, facendo sparire la palla ai viola e non correndo alcun vero pericolo nei minuti di recupero.

E poi finalmente una squadra che "battaglia" anche con l'arbitro, che protesta compatta quando è il caso, cosa mai vista nell'ultimo anno di coma totale...e anche questo è un segno di risveglio molto importante...

Certo, tornando alla parentesi iniziale su Mannini, c'è da mangiarsi le mani e oltre, pensando a cosa potrebbe rendere uno come il blucerchiato in un contesto di squadra come quello organizzato da Mazzarri...certo non avrebbe i "cioccolatini" che gli serve Cassano, ma sono sicuro che vedremmo comunque un giocatore trasformato rispetto al suo primo anno e mezzo in maglia azzurra.

I tre punti che speravo potessimo portare via da questo miniciclo sono già arrivati...molto bene! Ora la squadra potrà finalmente giocare come Hamsik auspicava in settimana nel "salottino" di Marte Sport Live: fare risultato in trasferta per non dover giocare in casa sempre con l'acqua alla gola...

...a proposito di salottino: ecco un altro segnale di normalità...sarà stato un dettaglio, ma la squadra torna a parlare e in campo si risveglia...sarà un dettaglio, certo, magari una coincidenza...ma le vittorie, piccole (come quella di oggi) e grandi nascono dalla cura anche dei dettagli...

Grande Mazzarri!! Continua così!! Le carenze tecniche di questa squadra restano, i difetti di costruzione, pure...ma che bello vedere una squadra che sputa sangue così...e soprattutto, che bello vedere di nuovo una squadra, per cui esultare e applaudire fino a spaccarsi le mani al gol vittoria!!

Forza Napoli!!!

venerdì 23 ottobre 2009

Il Napoli che vorrei - Il ruolo dei tifosi

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Che vi sia da parte degli organi di giustizia sportiva, dello Stato e degli organismi delegati alla tutela dell'ordine pubblico una disparità di trattamento nel valutare ciò che accade a Napoli rispetto a ciò che accade a Roma e Milano appare sempre più evidente a tutti e potrei citare decine, decine e ancora decine di episodi in tal senso.

Il lancio di petardi, motivo che ha indotto a vietare le trasferte di Firenze e Torino ai tifosi napoletani, vengono (putroppo) lanciati con molta facilità anche a Milano e (soprattutto) a Roma, dove però paiono tutti sordi e ciechi...e nessuno vede o sente alcunchè...e si sa che la politica da quell'orecchio non ci sente molto bene.

Questa mia posizione però non mi porta assolutamente a giustificare l'atteggiamento e i fatti di domenica: come riportato da più parti, non è che perchè gli altri rubano e non vengono puniti, siamo autorizzati a rubare anche noi.

Se la regola dice di non rubare, per poter alzare la voce verso le ingiustizie altrui, dobbiamo dapprima essere noi capaci di metterci dalla parte della ragione, non rubando a nostra volta: perchè alla fine, signori miei, un atteggiamento diverso non è che ci migliora le cose... perchè alla fine se rubiamo, mai come in questo caso, rubiamo a noi stessi, rubiamo al Napoli la possibilità di essere sostenuti in trasferta e, quindi, ottenere risultati migliori.

Chi ha compiuto certi gesti domenica o intende approfittare della situazione per ottenere "vantaggi" dal calcio Napoli, con una logica tipicamente "estorsiva" oppure sbaglia clamorosamente le sue "strategie di protesta" verso i palazzi del calcio e degli organismi statali.

Nel primo caso quelli lì non sono tifosi, nel secondo, se anche lo sono, fanno del male al Napoli e continuano a non capirlo.

E allora ecco che mi piace l'immagine evocata dal titolo di un articolo di Vincenzo Balzano su Tuttonapoli.net: "fare un passo indietro (ossia comportarsi in modo pulito e impeccabile) per farne due avanti (ossia riottenere credito per poter andare in trasferta e poter combattere le battaglie contro gli ingiusti trattamenti a cui siamo comunque condannati)".

Il DG dai calzini turchesi? Smentito Fassone

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"Non posso mettere Fassone nella mia squadra perché ha un accordo con la Juventus. Non mi permetterei mai di fare uno sgarbo ad una famiglia amica come quella Agnelli. Ritorno a dire che entro il 20 novembre renderò nota la scelta che ho fatto tra quattro persone, che ho già incontrato e che attualmente sono sotto verifica”.

Queste le parole del Presidente rilasciate oggi a Marte Sport Live. Mi diverte l'idea delle quattro persone "sotto verifica"...che avrà pensato il nostro "diabolico" presidente? Di ingaggiare una troupe di Mattino Cinque e scoprire se indossano calzini turchesi?

mercoledì 21 ottobre 2009

Il Napoli che vorrei - Finalmente si parla...

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Aria nuova nel Napoli anche nel settore della comunicazione: finalmente finisce l'era degli interminabili e incomprensibili silenzi stampa che, come ho scritto più volte, hanno contribuito a frenare la maturazione umana e mentale dei nostri beniamini della domenica.

Dopo i numerosi interventi in diretta dei giorni scorsi del nostro Presidente, che già costituiva un preciso segnale di svolta e di apertura all'ambiente, oggi la radio ufficiale del Napoli, Radio Marte, ha inaugurato a Castel Volturno un "salottino" dove verranno mano mano ospitati e intervistati i tesserati del Napoli.

Questa nuova, sana abitudine è stata inaugurata ospitando Hamsik e Gargano che hanno amabilmente conversato con gli inviati sul posto, Gianluca Gifuni e Francesco Modugno e i due conduttori di Marte Sport Live nella sede della radio.

Nei prossimi giorni seguiranno regolari interviste con altri calciatori e dirigenti della società.

A prescindere dai contenuti dell'intervista di oggi, comunque molto simpatica, voglio evidenziare qui le ragioni per cui è così importante, secondo me, questa svolta:
  1. i nostri beniamini certo non sono scienziati, sentire o non sentire la loro voce (parliamoci chiaro) non cambia i destini dell'universo in cui viviamo, ma, come ho scritto più volte dalla nascita di questo blog, ascoltarli ce li rende più vicini tanto che, come scrissi mesi fa, a distanza di tempo, quando noi e loro saremo"vecchietti" risentire le loro voci ci emozionerà perchè li riconosceremo come vecchi amici di famiglia e quella voce ci evocherà (spero) bei ricordi e belle emozioni, come oggi ci succede ascoltando le voci dei vari Bruscolotti, Ferrario, Renica, Bagni, ecc. gli eroi delle nostre domeniche di tanti anni fa;

  2. far affrontare ai tesserati la stampa e la critica napoletana serve, a mio avviso, a far crescere la loro personalità e far capire loro che significa per Napoli la passione che abbiamo per la nostra maglia e i nostri eroi domenicali (e speriamo presto infrasettimanali);

  3. ne beneficia comunque anche l'immagine complessiva della società, fino a oggi vista come un'inespugnabile torre d'avorio, chiusa all'ambiente, napoletano e calcistico in generale.
Il prossimo passo da fare, a mio avviso, nell'area della comunicazione, è quello di agevolare il contatto con tutti gli operatori del settore che, con passione e dedizione, cercano di informare,via TV, via Radio e sempre più via Internet, i tifosi.

Io ascolto Radio Marte spesso e volentieri, ma mi aspetto di sentire/vedere la voce del Napoli e dei suoi calciatori anche nelle altre trasmissioni radio/TV e sui siti che ogni giorno frequento per la mia passione di tifoso.

Non è elegante, per una moderna azienda di comunicazione come deve essere il calcio Napoli, creare figli e figliastri: è chiaro che la radio ufficiale del Calcio Napoli, avendo investito molto per aquisire questo ruolo, abbia diritto ad avere qualche tipo di trattamento preferenziale...non discuto questo. L'importante è che tutte le altre testate (Radio, TV e Web) ricevono parità di dignità e di trattamento, perchè una discriminazione fatta ad una di loro è alla fine un servizio in meno offerto a noi tifosi... che il calcio Napoli ricordi bene queste parole.

Intanto godiamoci questa aria nuova (finalmente!) e sorridiamo insieme alla splendida battuta offerta a Radio Marte da un ascoltatore al termine delle interviste a Marekiaro e al Mota: "Voglio fare i complimenti agli straordinari imitatori di Hamsik e Gargano...ditemi i loro nomi, per favore!!!"

Come a dire: sono talmente incredulo, che non posso immaginare che siano davvero loro...non è possibile! Certamente sono imitatori!

Solo noi napoletani possiamo uscircene con battute simili!!!

Forza Napoli!!!

martedì 20 ottobre 2009

Marco Fassone, nuovo DG del Napoli?

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Ai più questo nome dirà poco o nulla...eppure, a seguito dell'identikit fatto domenica da De Laurentis nel dopo-partita di Napoli-Bologna, Tuttonapoli.net rilancia la notizia, inizialmente diffusa da Gianluca Di Marzio (Sky) che il nuovo DG del Napoli sarà Marco Fassone, "già direttore commerciale della Juventus. Il 45enne dirigente bianconero, che è stato anche guardalinee della Can con Bergamo e Pairetto in A, ha un passato nell'industria alimentare (Galbani e Ferrero), in quella farmaceutica e come direttore marketing del Torino. Uomo Juventus (di fiducia di Jean-Claude Blanc) da metà 2003, ha curato le questioni più difficili del club: diritti televisivi, il progetto legato al nuovo stadio e il marketing bianconero che si è insediato negli ultimi anni nell'ampio mercato cinese. Tutte questioni a cui De Laurentiis è molto legato."

Ricordo che il Presidente ha dichiarato domenica sera che il nuovo DG del Napoli si deve prima svincolare dalla sua società di appartenenza e che sarà ufficialmente presentato intorno al 20 novembre prossimo.

Tuttonapoli.net riporta il video di un'intervista rilasciata dal prossimo DG del Napoli nel suo ruolo di dirigente juventino:


domenica 18 ottobre 2009

Intermezzo comico - Le esultanze di Carlo Alvino

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Ah, quanti altri intermezzi comici vorrei come questi!! Oggi Alvino si è superato!!

Concorso per i lettori: quante volte Carlo Alvino urla Maggio??



Serie A 09/10 - 8ª - Napoli-Bologna 2-1

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Statistiche del campionato (legacalcio.it)



Tanta, tantissima confusione, a tratti una partita orrenda tecnicamente e tatticamente, ma alla fine hanno ragione il Napoli, Mazzarri, De Santis, Lavezzi e Maggio che fanno vedere almeno quell'anima che Mazzarri aveva indicato come primo fattore da recuperare per la risalita del Napoli.

Quando il Panterone, Zalayeta, vestito da portiere, imbecca con un sontuoso assist Di Vaio e lo mette solo davanti a De Santis, sembra davvero finita, ma il portiere azzurro compie la parata forse più bella (e sicuramente la più decisiva) di questo disgraziato inizio di campionato e tiene in linea di galleggiamento una partita in quel momento appena pareggiata.

Difficile descrivere una partita così...certamente ancora una volta la squadra è andata sotto (in modo del tutto fortuito, con l'unico vero tiro in porta del Bologna nei primi 60 minuti) e ne ha risentito, ma per la prima volta in questo campionato è stata capace di venire fuori da una situazione che si stava facendo davvero drammatica: alla fine del primo tempo il Napoli era quartultimo in classifica con un punto sulla terzultima...se quello fosse rimasto il risultato alla fine dei novanta minuti oggi parleremmo di una squadra invischiata fino al collo nella lotta per non retrocedere.

Era la prima di Mazzarri e non ci si poteva certo aspettare molto. Mazzarri ha schierato un 3-5-2 molto elastico, con Aronica a sinistra, quinto in fase di attacco e quarto in fase difensiva, con Datolo nella posizione di mezzo sinistro (tradizionalmente di Hamsik), Hamsik nella posizione di mezzo destro (tradizionalmente di Gargano, ma qualche volta schierato lì anche da Donadoni) e Gargano in mezzo nella posizione di Cigarini.

La squadra ha cercato di creare gioco, ma ha sofferto tanto, troppo, in fase di filtro, di qui la scelta di togliere Datolo a fine primo tempo, mettere Pazienza centrale a fare filtro, Gargano mezzo destro e Hamsik mezzo sinistro: ma sappiamo chi è Pazienza...il Napoli ha continuato a soffrire, anzi...a mio avviso è andata anche peggio, perchè, nella disperata ricerca del pareggio, si sono aperti spazi "interstellari" che una squadra che fosse stata un po' più forte e cinica di questo modesto Bologna avrebbe sfruttato seppellendo gli azzurri e la partita.

E' emerso in modo drammatico quanto sia importante il centrocampo per le fortune si una squadra e quanto costi, nell'economia di una stagione, costruire male questo reparto: per questa carenza a cui non so fino a gennaio Mazzarri come potra far fronte, la difesa ha ballato tantissimo, specie nel secondo tempo, e l'attacco ha prodotto pochissimo, anche perchè, salvo i confusi assedi degli ultimi 20 minuti, nelle azioni manovrate la squadra non riesce a fare quello che anche Mazzarri vorrebbe, ossia attaccare in massa e aggredire in cinque o sei l'area di rigore per aumentare l'indice di pericolosità della squadra... vedremo nelle prossime settimane se Mazzarri riuscirà ad ottenere questo miglioramento che costituirebbe un grandissimo salto di qualità.

In più non siamo riusciti ad essere pericolosi sui calci piazzati (a parte un bellissimo "shoot" centrale di Lavezzi messo in angolo da Viviano) sulle palle alte sui cross e sui calci d'angolo.

Ma ci sono state anche note liete:
  • nel primo tempo abbiamo concesso solo la punizione-gol di Adailton;
  • abbiamo visto un Maggio già rigenerato dall'arrivo di Mazzarri, a parte il gol decisivo;
  • abbiamo ammirato un Lavezzi monumentale, presente in tutte le iniziative più pericolose della squadra e che ha trascinato i compagni alla vittoria;
  • si è ritrovato un De Santis "aggressivo" nelle uscite e miracoloso nel frangente decisivo della partita, certamente la sua miglior partita da quando è a Napoli;
  • la squadra ha lottato con coraggio, sebbene con tanti errori, e ha cercato di essere corta, riuscendoci specie nel primo tempo.
Sono anche emerse le prime embrionali scelte di Mazzarri, che potrebbero incidere anche nelle prossime partite:
  • Hamsik e Datolo, non tanto per il modulo, quanto piuttosto per caratteristiche generali dei giocatori in campo, difficilmente possono coesistere: la squadra, almeno adesso, non può supportarli entrambi avendo questo centrocampo senza interdittori e due punte con le caratteristiche di Quagliarella e Lavezzi;
  • Cigarini non è quel perno su cui può ruotare il centrocampo del Napoli, almeno con gli uomini che adesso lo compongono.
Non dovrebbe invece pesare sulle prossime partite la preferenza di Pià a Denis come alternativa offensiva: Mazzarri vuole arrivare al gol attraverso ritmo, velocità e movimenti coordinati della squadra e contro un Bologna tutto arroccato dietro (con quelle maglie verdi sembravano dieci portieri!), mettere in campo uno come Denis, punta centrale, avrebbe significato, se interpreto bene i pensieri del neo-allenatore, intasare ancora di più gli spazi offensivi dando ai felsinei un ulteriore punto di riferimento e strozzando ancora di più la già asfittica manovra azzurra. Ha quindi preferito inserire uno veloce come Pià per sfruttare gli uno contro uno sulle fasce del brasiliano e di Lavezzi per creare azioni pericolose...e infatti da una di queste azioni è nato il gol vittoria di Maggio.

Concludendo: Mazzarri aveva proclamato, durante la sua presentazione, anima, ritmo e valorizzazione dei giocatori. L'anima c'è stata, perchè la squadra ha vinto al novantesimo e in rimonta una partita diventata cattiva, scorbutica e "tatticamente inafferrabile", il ritmo si è visto a tratti, con grande corsa di tutti finchè il fiato ha retto (non dimentichiamo che oggi eravamo su un terreno pesante).

Per la valorizzazione c'è tempo, ma qualcosa di buono si comincia a vedere, come ho scritto a proposito dei Maggio e dei Lavezzi.

E intanto la settimana che si prospetta appare fondamentale: il nuovo tecnico finalmente potrà lavorare con tutti i suoi uomini in vista di un trittico micidiale (a Firenze il 25, Milan in casa il 28 e a Torino il primo novembre).

Sarà un crocevia per cominciare a intuire:
  • A) quanto Mazzarri può aiutare questa squadra a migliorare;
  • B) quanto prima di gennaio questa squadra può produrre in termini di risultati e di prospettive;
  • C) dove e come intervenire in vista del mercato di gennaio.
Per il momento teniamo cari questi tre punti che ci fanno almeno respirare per un po'. Sarebbe fondamentale riuscire a tirar via qualche punto (tre?) dal prossimo miniciclo terribile...visti i tempi e la situazione ci metterei la firma e voi?

mercoledì 14 ottobre 2009

Il futuro visto dal Presidente

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Riporto alcune dichiarazioni che Fabio Cimmino di Tuttonapoli.net ha raccolto durante un'intervista radiofonica del Presidente a Marte Sport Live di oggi.

"Come ho detto già in altre interviste Mazzarri è un grande allenatore e lo seguo da molto, ma non sono riuscito a prenderlo prima di ora. Sul mercato interverremo a gennaio, ma per ora non faccio nomi, anche perchè da qui al mercato invernale possono cambiare tante cose.

Abbiamo già deciso chi saranno i nostri osservatori che andranno in Nigeria per seguire la Coppa d'Africa. Proprio ieri ho parlato con i miei, con Mazzarri ho un confronto continuo, mi sembra di conoscerlo già da sei mesi!

Su Marino non ho detto che non mi ha aiutato nella questione stadio, ho solo detto che ho dovuto sottrarre molto del mio tempo per questa gestione. Io non ho l'esclusiva sull'utilizzo della struttura e quindi è difficile poterlo gestire al meglio. Tuttavia grazie a questa nuova legge ci sarà la possibilità di fare magari in futuro un nuovo stadio. Io da sette mesi ho architetti che mi stanno disegnando il San Paolo nuovo, perchè il mio volere sarebbe quello di creare una nuova struttura su quella già esistente. E’ un impianto che sta bene dove si trova attualmente, è in un'ottima posizione,vicino alle autostrade e ai terminal dei trasporti pubblici: bisogna solo costruire uno stadio nuovo all'interno del San Paolo.

Se andremo via da Castelvolturno? Non e' vero, i rapporti con i Coppola sono ottimi. E’ vero invece che voglio costruire un nuovo centro per le giovanili. Mi piacerebbe avere sotto controllo il vivaio, devo garantire ai genitori dei ragazzini del Napoli che qui c'e' un futuro. Solo cosi' si puo' evitare la fuga in Italia e all’estero dei nostri talenti.

Domenica ci sarà il Bologna una partita aperta in cui può succedere di tutto per cui non caricherei di troppe tensioni il nuovo tecnico che non ha avuto ancora tutto l'organico a disposizione, addirittura i sette nazionali non li ha potuti nemmeno salutare. La mano di Mazzarri si potrà vedere dopo i match con Fiorentina, Juventus e Milan.

Sento tanti nomi ma nessuno di questo è veritiero, ho già scelto il nuovo direttore generale ma non posso ufficializzarlo perchè è sotto contratto con un'altra società che va rispettata. Ho le idee chiarissime, i miei uomini me li scelgo da solo senza i consigli di nessuno. Bagni? Ci siamo già incontrati e lo incontrerò di nuovo, la porta è aperta a tutti. Montali? Non era una scelta per il ruolo di direttore generale, era stato preso in considerazione per l’area tecnica e nemmeno come direttore sportivo. Il sig. Montali era una figura in più, non essenziale; non era una figura inserita nella abituale composizione societaria nel mondo del calcio. Il suo nome è venuto fuori perché eravamo, e siamo, alla ricerca di una persona che possa interfacciarsi con la proprietà, cioè col sottoscritto, sul piano della modernizzazione concettuale di un’idea sportiva.

Bigon è troppo giovane? E’ vecchio chi lo pensa ha 38 anni, ha fatto la sua esperienza, è laureato in giurisprudenza ed ha tutte le carte in regola per fare il direttore sportivo nel modo migliore.

Confermo che costruiremo il nuovo canale tematico del Napoli e sarà in onda sulla piattaforma Sky. E' un progetto che rincorro da tempo, ma che ho dovuto accantonare per altre priorità, dovrò scegliere il mio staff che dovrà uniformarsi alla mia linea editoriale".


martedì 13 ottobre 2009

Montali e la "clausola-Marotta"

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La sensazione che il Presidente voglia tenersi le mani libere (e anche una casella libera nell'organigramma societario) per la prossima primavera-estate si è consolidata in me ascoltando i commenti rilasciati da Gianluca Di Marzio a Marte Sport Live relativi alle svariate "clausole vessatorie" del contratto di direttore dell'area tecnica proposto da De Laurentiis a Montali.

Di queste ce n'è una che io, scherzosamente, chiamerei "clausola Marotta" per cui trascorsi 8 mesi dal momento della firma del contratto, il Presidente si riserverebbe il diritto di cambiare unilateralmente di sua iniziativa ruolo e mansioni a Montali.

8 mesi? Guarda caso significherebbe poter lasciare campo libero nell'organigramma societario ad un futuro manager (Marotta? Corvino? Altri?) che prenderebbe le redini dell'area tecnica e quindi probabilmente anche del mercato estivo della società.

Una malignità? Forse... Nell'occasione mi tocca far presente a tutti voi che i bene informati (a cominciare dallo stesso Gianluca Di Marzio) dubitano che personaggi così importanti come quelli da me citati possano accettare incarichi nel Napoli (Marotta ad esempio sarebbe interessato solo ad un "salto" verso la Juve), ma si sa che nel calcio dall'oggi al domani possono accadere le cose più impensabili.

Intanto è chiaro, verificando anche le altre clausole vessatorie, che De Laurentiis voglia di fatto disincentivare l'entrata di Montali...che, insomma, ci abbia ripensato e voglia liquidare l'ex tecnico della nazionale di volley al più presto.

Stiamo a vedere, tanto, come diceva sempre Marino, il tempo è galantuomo e dirà se ho scritto solo una malignità oppure la mia "insinuazione" ha un fondamento logico...




In cantiere il Napoli Channel

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Ecco uno dei progetti irrealizzabili in una organizzazione societaria monocratica e accentratrice come quella dell'era Marino: apprendiamo da Tuttonapoli.net che, secondo quanto riportato da Il Mattino, durante l'importante convention di Montecarlo sui diritti televisivi, il Presidente del Napoli De Laurentiis ha annunciato l'imminente realizzazione di Napoli Channel, un canale sportivo dedicato esclusivamente alle vicende degli azzurri.

Andrà in onda dal prossimo anno sulla piattaforma Sky, avendo come riferimento i già esistenti Juventus, Milan, Inter e Roma Channel.

lunedì 12 ottobre 2009

Volatili per diabetici!

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Dopo mesi (anni) di parole non dette, misteri, domande non risposte, illazioni, ipotesi e supposizioni, da due settimane a questa parte dal calcio Napoli esondano alluvioni di parole, una versione moderna di quell'antico "Vaso di Pandora" che una volta scoperchiato disseminò tempesta e distruzione in tutto il mondo.

E' difficile tirare le fila di tutte queste parole, ognuno dei protagonisti, direttamente o tramite intermediari (vero Marino?), cerca di esprimere le sue verità, cerca di sviscerare dettagli nella speranza di farsi capire o, in qualche caso, (vero Presidente?) di non farsi capire.

Che Marino dovesse andare via, credo fosse un passo inevitabile, ma, sebbene il Presidente sia convinto di aver finalmente capito tutto del calcio, ho l'impressione che di lui si possa dire che è uno studente certamente intelligente e perspicace, ma che talvolta presume troppo nelle sue possibilità e quindi finisce col vanificare i suoi sforzi di apprendimento. Mi perdoni, caro Presidente, ma come si può pensare di voler azzerare tutto e di voler ricostruire una nuova organizzazione a stagione in corso e con molti dei possibili prestigiosi candidati, vincolati ad altre società per lo meno fino a fine stagione?

I tempi e i modi della "cacciata" di Marino appaiono davvero sbagliati, anche se prego gli dei del pallone che il tempo le dia ragione e che alla fine tutti i pezzi di questo puzzle nato dopo demolito l'edificio Marino si riescano a ricomporre nel migliore dei modi... L'impressione è non solo quella di una mia personale confusione nel non capire ancora come lei desidera edificare il palazzo del nuovo Napoli, con quali "materiali", ma che una parte di confusione appartenga innanzitutto a lei, che forse vorrebbe fare qualche ulteriore scelta (oltre all'umile, in senso positivo, e promettente Bigon), ma che si sta organizzando per rimandare qualche scelta alla prossima primavera-estate.

Ho come l'impressione che lei inizialmente volesse riempire tutte le caselle lasciate libere dall'ingombrante Marino (Direttore Sportivo, Direttore Generale, Direttore della Comunicazione, Direttore del centro di Castel Volturno, ecc.) ma che poi, vista l'attuale non disponibilità di alcuni potenziali candidati a lei graditi, lei abbia deciso di prendere tempo.

La scelta di Bigon è una scelta (senza offesa per l'interessato) di "basso profilo", nel senso di un professionista che sono sicuro si farà valere e potrà essere utile alla causa perchè appare un professionista estremamente serio e scrupoloso, ma non rappresenta quella presenza forte che, specie nell'ambito del mercato, ci si aspetta per traghettare il Napoli verso nuovi ambiziosi traguardi.

Io vorrei che Bigon non si offendesse per quello che dico e sono sicuro, se mi sembra di aver colto l'intelligenza e la serietà del personaggio, che man mano che entrerà nei meccanismi della società, potrebbe davvero stupire tutto l'ambiente...e gli mando un grande "In bocca al lupo!".

Ho l'impressione però ripeto, che il Presidente ora stia diventando "attendista" nella speranza di poter chiamare un nome di esperienza da poter spendere nelle attività del mercato, visto che, tra gennaio e luglio del prossimo anno, bisognerà davvero quasi rifondare la struttura di questa squadra.

E veniamo a Marino: l'ex DG ha molte responsabilità per l'involuzione organizzativa della società in questi ultimi 18 mesi, ma sia ben chiaro, ritengo che le sue responsabilità vadano divise col Presidente e con l'area tecnica e non mi piace affatto il "tiro al piccione" verso l'ex DG. Ieri Umberto Chiariello, durante Campania Sport, su Canale 21, ha rivelato alcuni passaggi di un suo colloquio telefonico intercorso con Marino sabato 10 ottobre. Dice il giornalista: "Ora non vuole togliere tranquillità alla squadra. Lui mi ha detto di essere con la coscienza pulita perchè la squadra è forte. Donadoni ha sempre pensato che fosse un tecnico inadeguato e lui non voleva, ma Mazzarri è un buon tecnico che anche lui avrebbe scelto. Il tempo e i risultati ha detto che gli daranno ragione e poi anche lui dirà le sue verità".

Riepilogando:
  1. De Laurentis già dall'inizio di quest'anno e in modo evidente col passaggio da Reja a Donadoni non aveva più fiducia in Marino;
  2. Marino non aveva fiducia in Donadoni;
  3. Donadoni, concluso il mercato, non aveva fiducia nelle posibilità di questo Napoli;
  4. De Laurentis, dopo i primi rovesci del nuovo campionato, ha cominciato a dubitare di Donadoni...
Uhmmmm....che bell'ambientino!!!

Non per giustificare i calciatori (alcuni dei quali meriterebbero di essere pensionati anticipatamente), ma sfido chiunque di voi a dover lavorare in un ambiente del genere in cui ognuno ha sfiducia in tutti gli altri!!!

E poi ci sorprendiamo della posizione che abbiamo in classifica? E poi ci sorprendiamo che la squadra l'anno scorso sia stata di gran lunga la peggiore del girone di ritorno?

Ma (dico io) ringraziamo che abbiamo 7 punti, ringraziamo che l'anno scorso non siamo stati risucchiati nel gorgo della lotta salvezza e speriamo che la cura Mazzarri produca qualche effetto e, soprattutto, che l'ambiente interno alla società trovi un minimo di serenità e compattezza.

I risultati della squadra sono sempre figli dell'ambiente che la società è capace di creare. I tifosi e i giornalisti non c'entrano nulla: i primi perchè se le squadra suda la maglia sono pronti a sgolarsi per i colori azzurri, i secondi perchè sono più tifosi dei tifosi e perchè se il Napoli va bene, le loro testate sono più lette e i loro editori sono felici.

Quindi smettetela, caro Presidente, di farvi prendere dalla "sindrome da accerchiamento"...basta! C'è gente che lo fa dalla mattina alla sera e sinceramente, quando passo alle pagine sportive, non vorrei rileggere e rivedere le stesse scene già lette o viste in altre pagine da altri protagonisti della nostra vita pubblica.

Parli di meno, ascolti e osservi di più, riposi ogni tanto, che fa bene...riposare aiuta a raccogliere le idee e a dissipare la comprensibile confusione del momento, cambi le regole della comunicazione tra la sua società (squadra compresa) e l'ambiente: stimoli i giocatori a misurarsi davvero con questo ambiente, "sfidando" tifosi e giornalisti e imparando a crescere... Crei solidità al suo interno...e vedrà che si cominceranno a vedere anche i risultati sul campo...

Mazzarri sta cercando di operare proprio in questa direzione: compattare la squadra e lo spogliatoio, comprese le professionalità meno riconosciute, come massaggiatore e magazziniere, cercando di tirare fuori il meglio di ciascuno e di creare quella solidarietà che anche in campo, come ho notato e scritto più volte, è mancata specie nei momenti di maggiore difficoltà...riuscirà Mazzarri a tirare davvero fuori l'anima di questo Napoli?

Io sono convinto che, se ci riuscirà, sarà in parte per merito suo e in parte per merito della società: se non ci saranno quegli "incroci micidiali di sfiducia reciproca" vissuti con la triade De Laurentis-Marino-Donadoni, il Napoli, pur con i suoi attuali limiti strutturali, potrà combinare qualcosa di buono...altrimenti saranno state vane parole in libertà...e saranno davvero "volatili per diabetici!"

Intermezzo comico - I censurati

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mercoledì 7 ottobre 2009

Mazzarri: anima, ritmo e valorizzazione

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ANIMA

La gente percepisce se la squadra dà il massimo per fare risultato. La famosa anima è questa: se il calciatore dà tutto, non molla mai quando è in campo. E’ compito mio invogliare i calciatori a dare il massimo. Fino ad ora ci sono riuscito, spero di farlo anche a Napoli.


La potenzialità della squadra non è data solo dal valore tecnico, ma anche dall’anima della squadra. Chi va in campo deve avere un’anima, solo così ce la possiamo giocare con tutti. Posso dire che oggi è la rosa tecnicamente più valida che abbia mai allenato.

Farò un discorso individuale a ciascun singolo calciatore. Saremo solo io e lui, senza nemmeno i miei collaboratori, e potrà durare anche mezz’ora.

RITMO

Se andate a guardare la mia carriera, vedete che io sono in grado di insegnare qualsiasi tipo di modulo. Ho sempre fatto il 3-5-2 perché fino ad oggi mi sono sempre dovuto adattare a ciò che la società mi ha messo a disposizione.

A maggior ragione, ora che subentro in corso dovrò adattarmi a ciò che c’è. Se guardate bene la mia Reggina giocava con il 3-4-3, che avrei voluto fare anche alla Sampdoria. Solo che lì il primo anno mi mancavano alcuni giocatori per attuare questo modulo, quindi mi sono dovuto adattare. Una volta capito il modulo adatto, anche a Genova la squadra ha iniziato a giocare un calcio bello, areoso ed attivo. Inoltre io differenzio molto la fase passiva da quella attiva. Quando le mie squadre difendono lo fanno spesso con una difesa a quattro, poi magari quando impostiamo lo facciamo tenendo tre giocatori dietro

VALORIZZAZIONE

I giocatori che ho avuto hanno sempre reso al massimo, sanno come preparo le partite.

La storia dice che Amoruso ha segnato il massimo dei suoi gol alla Reggina, la stessa cosa vale per gli altri attaccanti che hanno giocato con le mie squadre. E’ la squadra che deve mettere in grado l’attaccante di segnare.

A Rolando Bianchi che all’inizio faceva fatica, dicevo di non preoccuparsi, di giocare per la squadra, poi il gol sarebbe arrivato, e così è stata.

***

Questi a mio avviso sono i passaggi più significativi della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico azzurro. Mi sono divertito a raggruppare le sue dichiarazioni in 3 capitoli perchè ritengo che anima di squadra, ritmi di gioco (tempi) e capacità di valorizzazione dell'organico rappresentino i cardini della carriera di Mazzarri fino ad oggi e quello che serve davvero a questa squadra:
  • anima, cioè la capacità di sputare sangue in campo, di esaltarsi (e non di deprimersi) nei momenti di difficoltà, avendo ciascuno fiducia nei compagni;
  • ritmo: Mazzarri ha fatto capire che due squadre possono anche schierarsi in campo entrambe con lo stesso modulo, ma la differenza la fanno (a parità di bravura tecnica) i movimenti dei giocatori in campo differenziando tra fase difensiva (a 11) e fase offensiva (a 11), i rispettivi tempi di inserimento e la velocità di manovra. Mazzarri ha anche chiarito che il modulo che viene dichiarato sulla carta prevede adattamenti a seconda che sia nella fase difensiva o nella fase offensiva del gioco: io posso anche giocare a 3 dietro, ma è chiaro che la squadra, se è in fase difensiva, prevede l'abbassamento di un terzino in modo da schierarsi a 4 e, quando si riparte in possesso palla, il quarto sulla linea difensiva risale verso il centrocampo;
  • valorizzazione: in un contesto in cui, come ho scritto nelle scorse settimane, in questi anni c'è stata una diffusa "svalutazione" del patrimonio giocatori, la storia professionale del nuovo tecnico rivela una impressionante capacità di valorizzazione di risorse sulla carta molto limitate: Lucarelli, Amoruso, Bianchi, Maggio, Campagnaro, Cassano, Mesto, Modesto, Palombo (...e potremmo continuare con una lunga lista...). I segreti sono: ascolto e attenzione a tutti i giocatori dell'organico, organizzazione tattica, fiducia in sè e nell'aiuto dei compagni di squadra e quindi capacità interiore di reggere le pressioni esterne che chiedono risultati, risultati e ancora risultati.
Certo all'inizio di ogni avventura sembra che sia tutto bello e tutto giusto: sarà ovviamente il campo a dover dare i suoi responsi e ci sarà bisogno (ancora una volta...) di tanta pazienza perchè il compito del nuovo tecnico, adesso come adesso, appare davvero improbo.

Però la strada da perseguire per uscire fuori da questo "incubo" che si protrae da ormai quasi un anno appare delineata in base a questi 3 cardini che ho evidenziato: anima, ritmo e valorizzazione del patrimonio tecnico.

Speriamo bene e...forza Napoli!