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domenica 19 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 17ª - Napoli - Lecce 1 - 0

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Matadooooooorrrr!!!

Anche dalla profonda Giamaica c'e' chi ti segue e ti ama!!!

Solo per il Napoli! Sempre e ovunque!!!





sabato 18 dicembre 2010

Europa League: Napoli - Steaua 1 - 0...e ora il Villareal!

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Come avevo anticipato, in questi giorni sono molto lontano, ma anche se in una sperduta localita' della Giamaica sono riuscito a seguire in diretta streaming, grazie al collegamnento che ho su questo blog con Radio Marte, la partita e gli emozionantissimi minuti finali.

Non ho molto tempo per scrivere perche' la situazione non e' logisticamente ideale, ma a tuti quelli che come me vogliono rivivere quei secondi finali, eccoli!



Saluti dalla poverissima, ma meravigliosa Giamaica e forza Napoli!!!

domenica 12 dicembre 2010

L'incredibile "scippo" di Biancolino

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Beh, Biancolino ci ricorda i "tristi" momenti della serie C e gli scontri con l'Avellino...per fortuna le cose oggi sono ben diverse, ma guardate un po' cosa si è inventato oggi l'ex avellinese ora in forza al Cosenza...incredibile!

E se non fosse proprio l'ultimo tabù?

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Tutti dicono che stasera abbiamo abbattuto l'ultimo tabù del Napoli di Mazzarri e De Laurentiis ma, purtroppo o per fortuna, gli esami (e i tabù) non finiscono mai...sennò sai che palle, altrimenti!

Ne vedo almeno altri due che sarebbe bellissimo infrangere, uno è quel maledetto "zero" nella casella delle vittorie nel girone di Europe League e l'altro, ma ne possiamo riparlare all'inizio del prossimo anno, sarebbe vincere a San Siro.

Nel frattempo, nel rancoroso, ma ancora "gemellato" catino di Marassi, il Napoli dà ennesima prova di "resistenza ad oltranza" e riesce, ancora una volta, ad espugnare un campo con difficilissime condizioni ambientali, con una pressione continua sull'arbitro da parte di giocatori, dirigenti e pubblico.

Il Genoa, anche con Ballardini, genera le stesse perplessità che mi aveva dato sin da inizio di stagione e anche nella partita persa, sempre in casa, contro la Juve.

Una squadra che combatte molto, che alza continuamente voce e gomiti, ma che offre poco da un punto di vista tecnico-tattico, a parte il talento di Criscito e questo sconosciuto ungherese Rudolf, subentrato ad inizio ripresa ad un nullo Palladino, che mi aveva già attirato l'attenzione in altre occasioni e che stasera è stato l'unico che ha davvero messo in difficoltà la compatta retroguardia azzurra.

Un bel peperino che, giocando con disinvoltura con entrambi i piedi, anche se prevalentemente mancino, svaria su entrambe le fasce ed è l'unico che riesce a proporre quelle tanto temute triangolazioni veloci al limite dell'area di rigore che negli ultimi anni sono state la croce delle tante squadre venute a sfidare il Genoa nel catino di Marassi.

Ma riavvolgiamo il nastro della gara e troviamo un Napoli che domina tatticamente i primi 20 minuti del match, dove Hamsik con grinta, continuità e sagacia tattica cuce a meraviglia il gioco azzurro, permettendo, assieme alle sgroppate di Maggio, agli azzurri di proporsi con una certa pericolosità in avanti.

Il Genoa, in questa fase, è totalmente annichilito dalla grande organizzazione di gioco azzurra, poi Hamsik comincia  a spegnersi, Maggio arretra sempre più il baricentro e il Genao, dal 20' in poi comincia a trovare angoli e coraggio.

Soltanto illusoria è quindi la parentesi del gol di Hamsik, lesto a sfruttare una colossale dormita della difesa genoana su punizione dalla destra di Gargano.

Da quel momento Marek, a parte due piccole fiammate, sparisce dal campo, non avendo più la forza di continuare quello splendido lavoro di raccordo e ripartenze offero per i primi 20 minuti e il Napoli, con il solo Cavani che svaria dappertutto, non riesce a tenere palla e ripartire.

E così il Genoa, pur con una qualità infima e con rarissimi veri pericoli, tiene il Napoli sempre più basso nella sua metà campo. I difensori azzurri riescono ad annullare il tridente offensivo genoano, tant'è che Ballardini ad inizio ripresa toglie i fantasmi di Palladino e Karja e butta dentro Mesto e il già citato Rudolf.

Il primo diventa una costante spina nel fianco di Aronica e Dossena, creando, in piccolo, lo scompiglio che Gerrard provocò a Liverpool, ma per fortuna non tutte le notti c'è Gerrard anche se in una occasione Mesto stava per fare lo scherzetto agli affannati Dossena e Aronica.

Rudolf, come detto, parte da sinistra, ma poi svaria su tutto il fronte offensivo, cercando di combinare in velocità con i compagni (suo l'assist nella già citata occasione di Mesto).

Mazzarri aspetta anche stavolta un po' troppo e toglie Hamsik, ormai nullo, per Sosa, solo dopo 84 minuti, non prima di aver rinforzato ulteriormente la fase difensiva togliendo una Zuniga a corrente alternata e buttando in campo, dopo un'ora di gioco, la possente fisicità di Yebda.

Ma anche Yebda e Sosa non riescono a far risalire la squadra che, nel continuare a soffrire, si espone, come accaduto altre volte in passato, a interventi talora fallosi che inducono Brighi a caricare di cartellini gialli gli azzurri, fino alla discutibile ma non inventata espulsione di Pazienza il quale, già ammonito, avrebbe certamente dovuto evitare un'entrata su Milanetto più plateale che fallosa.

Ultimi 5 minuti (più 5 di recupero) in costante difesa di un risultato preziosissimo, che come minimo ci mantiene terzi anche alla fine di questa giornata ma che ci proietta all'attenzione piena della critica e degli avversari come squadra da temere per la lotta Champions.

Che dire? Per certi aspetti la vittoria è meritata, ma non va nascosto che:

  1. il Napoli ha fatto un solo tiro in porta
  2. senza il Pocho, la squadra ha mostrato di avere poche armi per costruire una costante e pericolosa fase offensiva
  3. il Pocho è importante anche perchè, con la sua pericolosità, rende guardinghi gli avversari: è difficile immaginare che col Pocho in campo, il Genoa avrebbe avuto il coraggio di attaccare a pieno organico come ha fatto stasera e, se lo avesse fatto, il Napoli avrebbe potuto vincere anche di goleada con tutti quegli spazi dietro
  4. ci sono troppo poche alternative di qualità dietro i "titolarissimi": al momento il solo Yebda si può considerare all'altezza dei titolari...davvero troppo poco per una stagione che ha offerto risultati finora esaltanti ma che è ancora lunga e difficile.
Secondo me mercoledì sera il Napoli può battere lo Steaua, anche nel caso in cui il Pocho non dovesse farcela, o se giocasse a mezzo servizio. Sarà poi curioso vedere, anche in base allo sforzo e al risultato di mercoledì, come il Napoli affronterà il non irresistibile impegno casalingo col Lecce dovendo cambiare tutta o quasi la difesa che ha giocato stasera più Pazienza.

Ma intanto guardiamo a mercoledì e proviamo a spezzare un altro tabù...io sarò lontanissimo fisicamente, ma vicinissimo col cuore agli azzurri e cercherò,se la tecnologia caraibica mi aiuterà, anche ad alimentare questo piccolo blog anche a 9000 chilometri da qui.

A presto, ragazzi! Forza azzurri!!

Genoa Napoli commentata da Auriemma

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sabato 11 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 16ª - Genoa-Napoli 0-1

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Le pagelle di Genoa Napoli

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De Sanctis: 7 - Si lancia su tutti i palloni alti che vagano in area di rigore azzurra, dando grande sicurezza alla difesa azzurra.

Campagnaro: 7,5 - Annulla totalmente Palladino e ringhia anche su Toni. Un gladiatore dal cuore immenso che lotta su ogni palla e vince ogni contrasto. Peccato per l'inutile, ma giusta ammonizione per fallo da dietro su Palladino. Salterà il Lecce per squalifica.

Cannavaro: 6,5 - Sportellate con Toni e quasi sempre vince lui. Gli scappa solo una volta nel primo tempo e il lungagnone rossoblù mette in mezzo un pallone pericolosissimo smanacciato da De Sanctis. Salterà il Lecce per squalifica.

Aronica: 6,5 - Contiene bene chiunque passi dalle sue parti, Karja in primis. Soffre un po' di più nella ripresa tra Mesto e il neoentrato Rudolf. Salterà il Lecce per squalifica.

Gargano: 6,5 - Vispo e tonico, difende e rilancia, pressa su tutti per cercare di chiudere ogni varco.

Pazienza: 6,5 - Preziosissimo in alcuni provvidenziali raddoppi difensivi, qualche sbavatura nel rilanciare l'azione. Chiude con 5 minuti di anticipo la sua partita con un secondo evitabile cartellino...forse il fallo non c'è, ma certo "spaventa" l'arbitro con un rischioso intervento in scivolata...e anche lui salterà il Lecce.

Maggio: 6 - Inizio con una paio di brillantissime discese, sparisce in attacco dalla metà del primo tempo, quando inizia l'assedio genoano nel quale Christian cerca di coprire ogni varco, rinunciando totalmente a offendere.

Dossena: 6 - Qualche buona discesa, qualche buon cross e tanta corsa e sacrificio. Anche lui rincula nella ripresa e a volte lascia qualche varco di troppo in cui si infilano Rudolf e Mesto.

Zuniga: 5,5 - Inizio folgorante con un tiro pericolosissimo verso la porta genoana dopo appena 19 secondi. Poi un paio di grandissimi rimpianti per due rimpalli favorevoli in area di rigore, ma conferma i timori dei critici alla vigilia: troppo fumoso. Costringe però Veloso all'ammonizione, quando intercetta palla a centrocampo verso la fine del primo tempo. Certo si vede che non è il Pocho e, come temuto alla vigilia, non riesce a far ripartire la fase offensiva azzurra.

Hamsik: 6 - A parte il gol (bellissimo), mostra grinta e cuce gioco tra centrocampo e attacco con grande continuità ma solo per i primi 20 minuti. Poi si spegne e il Napoli non riesce più a ripartire. Copione che si ripete per tutta la ripresa. Non ha capito (o non ha avuto la forza di capire) che oggi era lui l'ago tattico della bilancia della partita. Finchè lui ha tenuto, il Napoli è riuscito a dominare e ripartire. Quando è invece si è arroccato sulla linea di metà campo, la squadra ha sofferto tremendamente per tutta la partita. Ed è solo merito dei compagni se il suo gol basta a vincere.


Cavani: 6 - Solita grande corsa e sacrificio, ma è troppo solo e non riesce mai a rendersi pericoloso.

Yebda: 6,5 - Preziosissimo innesto, per arginare l'uragano genoano e ogni tanto ripartire.

Sosa: SV - Entra negli ultimi minuti per dare fiato ad un esausto Hamsik e provare a tenere lontani i genoani nell'assedio finale. Non incide più di tanto.

Mazzarri: 8 - Senza il Pocho, l'olio per friggere il pesce stasera è ben poco. Mette in campo una squadra grintosa che domina per lunghi tratti del primo tempo. Fa bene a rinforzare gli ormeggi con Yebda, ma avrebbe dovuto togliere prima Hamsik visto che gli azzurri non riescono più a ripartire. Merita un voto alto per  l'incredibile rendimento che sta riuscendo a ottenere da una squadra con poche alternative.

Arbitro Brighi: 5,5 - Corretta valutazione degli episodi chiave e nella distribuzione dei cartellini, salvo il secondo giallo su Pazienza. A tratti sembra soffrire la pressione ambientale dei più esperti dei genoani e dei tifosi di Marassi...ma a un certo punto "ringhia" su Milanetto che lo assilla con continue proteste. Avrebbe però dovuto ammonire Toni (troppe proteste e gomiti spesso alti) e il "protestante" Milanetto. Ci è andata bene, anche se i suoi cartellini ci costringeranno a reinventare totalmente la difesa contro il Lecce.

lunedì 6 dicembre 2010

Serie A 2010-11: 15ª - Napoli-Palermo 1-0

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STRA - ME - RI - TA - TIS - SI - MAAAAAA....GGIOOOOO!!!

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Strameritatissima! Vittoria voluta, cercata, corteggiata, pretesa, acciuffata per i capelli a 15 secondi dalla fine, quando ormai sembrava che le ultime disperate fiammate azzurre si fossero ormai spente.

E' la vittoria del Pocho, che infiamma la partita per 70 minuti, cantando e portando la croce, facendo ammattire la difesa palermitana finchè una buca maligna non lo ha messo fuori causa, nonostante i suoi commoventi tentativi di restare in partita.

E' la vittoria di Maggio, risorto, finalmente, nella sua dimensione di agonista, di atleta che "regge" meravigliosamente le due fasi e si rende pericoloso sotto porta per più volte durante tutti i 90 minuti, per cui quel gol sembrato casuale alla fine non è stato un caso.

E' la vittoria di Grava, tornato ai mostruosi livelli dello scorso anno a registrare da par suo una difesa fino a oggi traballante.

Ma è soprattutto la vittoria di Cavani, il Matador, che nel giorno in cui non segna, si consacra una volta di più giocatore "totale", dotato di una corsa naturale da eccezionale quattrocentista, leggera, meravigliosa, come se levitasse anzichè correre e che quando ripiega in difesa lo fa come i grandissimi difensori del passato, a testa alta, con diagonali lunghissime che partono dal centro-sinistra della zona offensiva azzurra fino al lato di centro-destra della zona difensiva, ottanta metri più indietro, e poi veloce, in progressione, a rilanciare l'azione offensiva, triangolando con i compagni.

Chi segue il mio blog sa quanto sia stato felice dal primo momento dell'arrivo del Matador, che adoravo già quando giocava nel Palermo. L'ho visto una decina di volte lo scorso anno e in tutte le sue partite al mondiale, ma il giocatore che stiamo vedendo oggi è un vero fuoriclasse, un talento "assoluto", un fattore determinante, quando segna, quando fa gli assist (vedi stasera e a Cagliari, per esempio) e quando aiuta la difesa in difficoltà.

Ma è anche la vittoria di Mazzarri, rispetto al quale non rinnego nessuna delle critiche rivoltegli finora ma che, con l'onestà intellettuale che cerco di avere, stasera merita il massimo dei voti, per come ha saputo ancora una volta mettere in campo una squadra combattiva e gestendo al meglio le forze dopo uno sforzo immane.

Va anche detto per onestà che Delio Rossi stavolta (e mi sorprende, visto il valore assoluto del tecnico) ha snaturato un impianto tattico consolidato, mettendo una difesa a tre spesso infilata dagli attaccanti azzurri e miracolosamente tenuta in piedi da un talento assoluto come Sirigu, che stasera ha dimostrato di meritare ampiamente i pali della nazionale.

Il tecnico palermitano probabilmente voleva bloccare Maggio e Dossena sulle fasce con Cassani e Balzaretti, senza perdere la superiorità nella zona centrale della difesa, ma alla fine i due esterni rosanero hanno sofferto per tutta la partita i due esterni azzurri e gli attaccanti azzurri hanno creato occasioni su occasioni.

Il Palermo ha risentito più del Napoli il giovedì europeo nonostante il Napoli abbia giocato in trasferta e ad una temperatura polare, mentre il Palermo aveva giocato "comodamente" in casa, per giunta risparmiando alcuni dei suoi titolari. E Pastore ha continuato la sua crisi nera iniziata in settimana contro lo Sparta.

A conferma che i risultati positivi possono fare davvero miracoli...

Certo proprio in questo momento restano domande, dubbi, perplessità sulle troppo limitate alternative a disposizione degli azzurri (quanto ha risentito il Napoli dell'uscita del Pocho, vero?), ma su questi temi torneremo nei prossimi giorni, smaltita questa meravigliosa, splendida, strameritatissima ubriacatura collettiva!

Le pagelle di Napoli Palermo

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De Sanctis: 6,5 -  Solo qualche tiro dalla distanza fuori dallo specchio, solo una parata su innocuo tiro di Pastore a metà ripresa. Inoperoso.

Grava: 7 - Francobolla Miccoli come un terzino di altri tempi. Gli scappa soltanto una volta e il fantasista salentino per poco non combina uno scherzo a De Sanctis. Poi esce Miccoli e Gianluca mette il bavaglio anche a Maccarone (strepitosa diagonale a evitare un gol che sembra fatto). Quando è al meglio della forma, come questa sera, permette al suo dirimpettaio Cannavaro di crescere di rendimento.

Cannavaro: 6,5 - Con un Grava in buona forma al suo fianco, è davvero un altro giocatore. Tranquillo, ma grintoso, preciso nelle chiusure, mai in affanno. Un suo fallo inutile a centrocampo al 93' sembrava aver spento definitivamente la partita.

Aronica: 6,5 - Il riposo forzato gli ha fatto molto bene: tonico, fresco, sempre puntuale a chiudere ogni situazione e rilanciare con energia la controffensiva azzurra. Si impone con le buone e qualche volta con le cattive per fermare Ilicic...tanto da rischiare anche un rigore per una mano in faccia all'attaccante avversario che sarebbe potuta anche significare un rigore.

Maggio: 8 - Finalmente! E' tornato Cristian! Puntuale e prezioso nelle chiusure difensive a supporto di Grava, finalmente con gamba leggera e agile in fase offensiva, giunge varie volte pericolosamente al tiro e mette un paio di cross splendidi al centro senza che gli attaccanti azzurri ne approfittino. Una costante spina nel fianco sinistro della difesa palermitana. Stavolta non si arrende mai, con un carattere che non ricordavamo più. Si potrebbe dire che c'è un po' di fortuna nel suo tocco in porta sulla sirena, ma è quella fortuna che ricompensa chi non si arrende mai!

Dossena: 6,5 - Decisamente in ripresa. Inizia guardingo, poi cresce col passare dei minuti e anche lui mette uno splendido cross al centro. Quando il Pocho viene a costruire gioco dal suo lato, l'esterno può muoversi con buona disinvoltura. Quando Mazzarri lo vede in calando, Vitale lo avvicenda negli ultimi minuti.

Vitale: SV - Poco impegnato, solo un improvvido tiro dalla distanza...nulla più.

Gargano: 6,5 - A volte alza vertiginosamente il ritmo della manovra azzurra, a volte cerca di fare il regista e mostra i suoi limiti tecnici. Nel bene e nel male il faro del centrocampo azzurro. Nel finale spinge la squadra...e anche il pubblico nel'assedio finale.

Pazienza: 6 - Diligente in copertura su Pastore che fa fatica ad entrare in partita, ma un po' sottoritmo in fase offensiva Talvolta prende Miccoli nella metà campo palermitana.

Yebda: 6 - Stavolta non ripete la mostruosa prestazione di Utrecht. Fa fatica a carburare, perde palloni, ma poi tira fuori una strepitosa conclusione da fuori che Sirigu smanaccia in angolo per miracolo!

Dumitru: 6 - Quando il Pocho si arrende, tocca al ragazzino che ancora una volta si muove con disinvoltura e cerca di farsi trovare libero.

Hamsik: 6,5 - Nel primo tempo non accende la manovra e non sfrutta le sue proverbiali dosi di incursore nonostante piovano palloni su palloni in area di rigore palermitana. C'è tanto formaggio lì, ma sembra quasi che il "topolino" abbia paura di acchiapparlo. Nella ripresa continua nel suo girare a vuoto, fino alla geniale illuminazione del 94' quando trova una grande verticalizzazione per Cavani che apre la difesa siciliana.

Lavezzi: 7 - Scongelato al tepore dell'autunno napoletano, dopo la "raggelante" esperienza olandese, luce e classe dell'attacco azzurro, sfiora il gol con una torsione di testa e una mazzata improvvisa da fuori area a stento contenuta in angolo da Sirigu, poi tanto gioco e cross di platino su entrambe le fasce. Nella ripresa continua finchè non mette una caviglia in fallo ed è costretto a mollare tra rabbia e lacrime. Commovente!

Cavani: 8 - Solito volume di gioco che lo contraddistingue, nel primo tempo non riesce a sfruttare l'enorme quantità di palloni che piovono in area di rigore. Con qualche movimento giusto in più ne avrebbe potute mettere un paio in porta. Nella ripresa diventa più pericoloso sotto porta, raccoglie due ovazioni da tutto lo stadio per due incredibili recuperi difensivi nella sua area di rigore sbrogliando situazioni critiche e poi ispira Hamsik nello spunto decisivo che apre a Maggio la porta del Palermo!

Mazzarri: 8 - Mette una squadra in campo tonica e che, nonostante si spinga in attacco con forza, mantiene sufficienti equilibri e si scopre poco, anche nei momenti in cui è più protesa alla ricerca del gol. Nella ripresa fa bene a temporeggiare sulle sostituzioni, viste le pochissime alternative in panchina e si gioca le sue carte tra il 72' e l'84' per tamponare l'inevitabile e giustificatissima crisi fisica che gli azzurri provano nel finale.

Morganti: 6 - Nessun episodio "critico", abbastanza puntuale nelle valutazioni sui falli e nella distribuzione dei cartellini (forse eccessivo solo sull'ammonizione di Aronica). Dubbia la (non) valutazione della manata di Aronica in faccia a Ilicic.

sabato 4 dicembre 2010

Perchè ci basta vincere con lo Steaua...

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Molto semplice! Ci basta vincere lo Steaua, va bene qualunque punteggio, per passare il turno.

Nel caso in cui infatti anche l'Utrecht vincesse col Liverpool, arriveremmo a pari punti con gli olandesi e in quel caso si andrebbero a vedere:

  1. prima di tutto i punti guadagnati negli scontri diretti...e siamo pari (2 punti a testa)!
  2. poi si andrebbe a vedere la differenza reti negli scontri diretti...e siamo ancora pari (3 gol fatti e 3 subiti sia per Napoli che per Utrecht)!
  3. a questo punto diventa decisivo vedere chi ha fatto negli scontri diretti il maggior numero di gol in trasferta ed è qui che il Napoli ha il vantaggio decisivo sull'Utrecht perchè l'Utrecht non è riuscito a fare nessun gol a Napoli, mentre gli azzurri ne hanno fatti ben 3 in Olanda.
Ecco quindi perchè il Napoli, battendo lo Steaua, passerebbe al 100% il turno...dunque è tutto nelle nostre mani e questo, oltre al fatto di essere l'unica squadra italiana ancora in corsa per la qualificazione, è un risultato che, pur tra tanti rimpianti per le grandi occasioni sciupate lungo il cammino, ci deve riempire di orgoglio!

Forza azzurri!

giovedì 2 dicembre 2010

Europa League 2010-11: Utrecht-Napoli 3 - 3

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Commento e immagini della partita


Rigore di Cavani e intervista al Matador



La radiocronaca di Carmine Martino (Radio Marte)

Fiaccati dal gelo...ma ancora in corsa!

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Vedo il calcio da oltre 30 anni, migliaia di partite, dalle più insignificanti alle più leggendarie, ma una partita così mi è difficile da ricordare.

Un ricordo mi viene in mente, ma legato ad un altro sport, molto più duro e crudele del calcio, cioè il ciclismo, pensando agli sforzi incredibili e alle sofferenze che hanno dovuto vivere i protagonisti in campo stasera: una tappa del Giro d'Italia del 1988 sul Gavia in mezzo ad una tormenta di neve dove si assistette a incredibili crolli fisici e nervosi, colpi di scena e distacchi abissali.

E' difficilissimo poter far rendere il fisico umano in un clima così estremo come quello di questa sera a Utrecht: è chiaro che, in condizioni estreme, vengono fuori tutti i difetti e i limiti tecnici e fisici di ogni atleta: vedere un Lavezzi totalmente fermo, intirizzito dal freddo, perdere ogni contrasto, specie nel primo tempo, fa davvero impressione.

Solo Cavani conferma di essere, prima che un calciatore, un atleta di un'altra categoria: si copre bene e sembra l'unico in campo a giocare ai suoi massimi livelli, dominando totalmente la partita.

Il Napoli dimentica subito la "lezione" dell'andata, dove fu spesso messo in difficoltà specie sulle due fasce dal belga Maertens (a sinistra) e dal francese Duplan (a destra) e infatti, dopo un meraviglioso e precoce vantaggio, si lascia sorprendere subito sulla prima discesa di Maertens sulla sinistra. Zuniga e Grava o guardano e, sul suo cross, De Sanctis e soprattutto Cribari fanno il resto.

Il Napoli subisce il colpo: dopo il pareggio, Cavani, Hamsik e Yebda si fanno minacciosi, ma dietro Cribari offre una prestazione ancora più oscena di quella di Bucarest e tutta la difesa soffre poco protetta da Zuniga e Vitale sulle fasce e da Gargano al centro. Yebda, un gigante, fa quello che può e, come ho scritto nelle pagelle, nel primo per quattro volte, rompe l'assedio olandese recuperando palla e spingendo gli azzurri in porta: per due volte sfiorando il gol e per due volte agevolando le segnature di Cavani ( lo 0 a 1 e poi il 3 a 2 ).

Nella ripresa l'Utrecht crolla fisicamente e il Napoli, cambiando anche modulo e mettendosi a 4 dietro, diventa incontrastato padrone del campo. Sfiora innumerevoli volte il gol, commette ancora qualche grosso errore in difesa, De Sanctis compie tre parate delle sue, ma arriva solo un pareggio su rigore e tantissimi rimpianti per tutte le occasioni sciupate di un soffio (il simbolo è l'incredibile palo di Cribari al 92' da 5 metri senza nessuno davanti!!!).

Una partita epica, dove si sono visto innumerevoli "orrori" che neanche nelle giovanili, ma dove si è visto anche tanto coraggio e infinita fatica, dove il gelo, anche per chi come me l'ha vista comodamente al calduccio e non ha mai provato temperature così estreme, si leggeva nelle facce stravolte di un Lavezzi, ma anche di tanti olandesi che infatti nel secondo tempo sono letteralmente spariti dalla partita e hanno pensato quasi solo a difendersi.

Peccato, davvero peccato! Il Napoli, oggi ancora più che all'andata, ha dimostrato di poter dominare in lungo e in largo questi modesti ma combattivi olandesi e solo la sua inesperienza lo lascia con due miseri punticini.

Speriamo che in qualche modo, ciò che avremmo meritato in queste due gare, ci torni, magari, chissà...tra due settimane...più o meno a quest'ora...io sarò altrove, molto lontano da Napoli, ma vicinissimo, sempre, col cuore gonfio di azzurro!

Classifica girone K - Ci giochiamo tutto con lo Steaua!

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Giovedì 16 dicembre, ore 21, Napoli - Steaua al San Paolo: se gli azzurri vincono passano il turno!

Lo Steaua impatta 1 a1 col Liverpool che così guadagna la matematica qualificazione al turno successivo e anche il primo posto, visto il vantaggio con i rumeni negli scontri diretti.

Ecco la classifica:

1. Liverpool.............9
2. Steaua.................6
3. Napoli.................4
4. Utrecht................4

Le pagelle di Utrecht-Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Nel primo tempo, in bambola assieme a Cribari sul primo gol olandese, va in barca su ogni azione offensiva avversaria, assolutamente scoperto a causa dei suoi disastrosi compagni di reparto. Nella ripresa la musica cambia poco per i suoi compagni di difesa, ma Morgan si erge ad eroe, con tre "paratissime" che tengono il Napoli in vita.

Grava: 6 - Molle anche lui sul primo gol: nell'azione di Maertens sulla fascia prima del cross lo guarda senza grinta da lontano. Si riprende però ben presto e cerca di arginare gli enormi buchi lasciati dai suoi compagni di reparto, Cribari in primis. Quando diventa decisamente il migliore dei difensori, Mazzarri lo cambia per rivoluzionare il modulo.

Cribari: 2 - Semplicemente una parola: indecente! In difesa le sbaglia tutte in modo colossale e in modo altrettanto colossale al 92' manca il gol della vittoria colpendo il palo da 30 centimetri! Pazzesco!

Campagnaro: 6 - Nel primo tempo, dal suo lato Duplan ha gioco facile e Vitale lo aiuta poco. Nella ripresa ci mette tanto orgoglio e si rende protagonista di tre importanti chiusure difensive.

Vitale: 6 - In fase offensiva grintoso e propositivo, in difesa disastroso e ingenuo provocando un rigore tanto netto quanto inutile. Molto meglio nel secondo tempo, dove spinge sempre con forza e tecnica e tira una punizione a giro davvero pregevole, a stento respinta dal portiere olandese.

Yebda: 8 - Eccezionale in fase di rottura e di riproposizione della manovra: nel primo tempo, nel disastro totale della squadra azzurra, ho contato quattro break a centrocampo: sul primo, Cavani realizza l'1 a 0, sul secondo (8') ancora Cavani sfiora il gol, sul terzo (19') si propone al tiro e sfiora il gol, sul quarto (40'), Cavani segna il 2 a 3. Nella ripresa si vede un po' di meno, ma continua ad offrire un grande contributo e sfiora di nuovo il gol! Un gladiatore a cui si possono perdonare alcuni errori in fase di appoggio, ma un contributo così determinante va solo premiato.

Gargano: 5,5 - Lotta e combatte ma appare poco brillante e copre poco la difesa. Su questo campo non capisce che non deve portare palla, ma lasciarla appena possibile. Un suo tiro da fuori sfiora il gol verso la fine del primo tempo.

Zuniga: 5,5 - Soffre più di altri il terreno e il clima. Inizia molto molle e guarda assieme a Grava l'avversario (Maertens) sulla discesa che porta all'1 a 1. Si propone non sempre con efficacia, sopraffatto dalla maggiore fisicità degli olandesi. Cresce leggermente nella ripresa, coperto da Maggio, ma non è mai davvero decisivo, tant'è che il gioco passa soprattutto dal lato opposto al suo.

Hamsik: 5,5 - Cerca di darsi da fare, è uno dei meno peggiori ma ci si aspetta ancora molto di più da uno come lui. Da ricordare nel primo tempo una bella combinazione con Vitale che lo mette solo davanti al portiere. Nella ripresa spesso chiude e rilancia con maggiore lucidità, ha un'occasione colossale ad inizio ripresa, ma spreca miseramente. Col vero Hamsik avremmo vinto a mani basse...ma esiste un vero Hamsik...o è questo?

Lavezzi: 6 - Primo tempo da 3, quasi come Cribari. Non ne imbrocca una! Non vince un contrasto, sembra una vecchia gloria imbolsita. Penoso come raramente l'ho visto da quando è a Napoli. Evidentemente si veste male e soffre il freddo coem credo mai in vita sua. Nella ripresa si copre meglio e i suoi muscoli e il suo cervello finalmente rispondono, fino a procurarsi il rigore del pareggio. Nel finale si innervosisce con l'arbitro e viene ammonito, ma è uno dei trascinatori nel finale.

Cavani: 10 - Segna tre gol, di cui uno capolavoro e uno su rigore con una pressione immensa addosso. Lotta, difende facendo numero a centrocampo, recupera palloni fino in difesa nella totale assenza dei suoi compagni, rilancia l'azione. Qualche tempo fa dissi che l'avrei visto nella leggendaria Olanda del '74 perchè il Matador è davvero la reincarnazione del giocatore da calcio totale. E' ovunque!!! Impossibile chiedergli di più! Una partita da leggenda, l'unico incontrastato imperatore di questa assurda partita.

Maggio: 5,5 - Ci vorrebbe il miglior Maggio, queste non sono le sue partite per uno che, anche quando è in forma, raramente è un cuor di leone. Però riesce, pur tra errori a volte clamorosi, a trovare una posizione che fa rendere meglio Zuniga e protegge leggermente di più una difesa quasi inesistente.

Cannavaro: 6,5 - 12 minuti di grandissima grinta e intensità, fa sentire la voce grossa in difesa e negli ultimi secondi spinge la palla in avanti per l'assedio finale.

Dumitru: 6 - Fa il massimo. Peccato per una sua discesa che conclude prematuramente a rete da fuori nel finale, quando avrebbe potuto guadagnare una posizione più pericolosa per concludere meglio o portare un suo compagno al tiro.

Mazzarri: 7,5 - Stavolta sono con lui! Sceglie gli uomini che avrei scelto anch'io, evitando di rischiare uomini non al meglio come Maggio, Dossena e Cannavaro. Stavolta sono i suoi ragazzi che vanno criticati per gli incredibili errori di cui si rendono protagonisti. E stavolta, nella ripresa, cambia con coraggio la partita, togliendo Grava per Maggio e mettendo la difesa a quattro con Maggio e Vitale bassi con Cribari e Campagnaro centrali (sostituito poi da Cannavaro). Però in un ambiente così la tattica vale fino a un certo punto, lui ce l'ha messa tutta e ha trasmesso comunque ai ragazzi la voglia di giocarsela fino all'ultimo respiro. Bravo Mister!

Arbitro Nunez Fernandez (Spagna): 5,5 - Molto teatrale, trionfio del suo prestigio internazionale e del recentissimo "evento" del "clasico" Barcellona-Real. Nel primo tempo, se vai a vedere i suoi interventi e la sua gestione della partita, ti accorgi che i giocatori lo temono e lo rispettano e le sue scelte sono sempre puntuali, rigore compreso. Nella riprese invece sbraca totalmente, crollando forse anche lui per la temperatura inumana, perdendo lucidità, distribuendo cartellini a vanvera e fermando, nel gelo, per lunghi minuti una partita bellissima con una ossessiva smania di ammonire. Peccato che poi non penalizzi le giocate, specie degli olandesi, con i gomiti molto alti, e non cacci il numero 12 olandese Demouge che, già ammonito, stramazza da solo in piena area di rigore azzurra con una simulazione degna di Hollywood.