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lunedì 31 gennaio 2011

Napoli Samp commentata da Alvino

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Napoli Samp commentata da Auriemma

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domenica 30 gennaio 2011

Serie A 2010-11: 22ª - Napoli-Sampdoria 4-0

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Sampdoria, buio...pesto!

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C'è poco o nulla da dire se una squadra dopo 48 minuti conduce 3 a 0 e, dopo meno di un'ora di gioco seppellisce l'avversario sotto una montagna di gol e di gioco, riducendo gli ultimi 30  minuti di partita ad una piacevole sgambatura.

Il Napoli soffre soltanto per 10 minuti, quando gli azzurri faticano ad entrare mentalmente e tatticamente in partita e a trovare le misure su un terreno fangoso ma tutto sommato migliore di altri terreni visti quest'anno in Italia e in Europa.

Poi salgono i giri del motore azzurro: Yebda comincia a dominare il centrocampo, Dossena e soprattutto Zuniga riescono a tenersi alti e a non dare spazio alla Samp sulle fasce, Hamsik si mostra sempre più il vero regista di questa squadra cucendo senza mai perdere palla la manovra tra centrocampo e attacco e poi?

E poi il Pocho! Ferito nell'orgoglio per l'errore disgraziato in coppa Italia, reduce da un'influenza che lo ha colpito durante e dopo la partita di coppa facendolo allenare a ritmi ridotti, il Pocho è entrato in campo per sbranare la partita, distruggere gli avversari fisicamente e tecnicamente e ci è riuscito!

E' lui a sbloccare l'equilibrio, accendendo la manovra azzurra e servendo a Cavani un assist in contropiede che il Matador azzanna con rabbia, infilzando il povero Accardi a velocità doppia e insaccando l'1 a 0...un gol che mi ha ricordato il secondo gol segnato a Utrecht lo scorso autunno...

La Samp si scioglie come neve al pallido sole di Napoli e al torrido sole del gioco del Napoli che comincia a produrre occasioni su occasioni dando sempre meno spazio alle controffensive doriane. Gli azzurri sfiorano il 2 a 0 in più occasioni per cui anche il 2 a 0 alla fine del primo tempo appare un risultato strettissimo.

Per cui il 3 e il 4 a 0 sono la conseguenza di un dominio assoluto e un risultato che ha mostrato le proporzioni tra le due squadre in campo.

Il Napoli continua a correre e a produrre gioco anche sul 4 a 0 e rallenta soltanto nelgi ultimi 10 minuti di gioco dando la possibilità alla Samp di affacciarsi seppur sterilmente in avanti.

Concludo con qualche cifra (ne potrei fare tante per dimostrare l'eccezionalità di questa luminosa stagione azzurra): secondo attacco e seconda difesa del campionato, non prende gol in casa dal 21 novembre (4 a 1 al Bologna), nelle ultime 10 partite ha subito gol soltanto a Milano contro l'Inter, 23 punti fatti in casa e 20 (!!!) in trasferta (seconda solo dietro il Milan per punti fatti in trasferta).

Una squadra che unisce l'estro sudamericano alla ferocia agonistica, alla suppremazia fisica e all'organizzazione tattica che ricordo solo nel miglior Milan di Sacchi. Una squadra che dimostra quanto la forza di una squadra, se è veramente tale, è molto più della somma dei suoi elementi.

Forza Napoli...grazie azzurri! E ora andiamo a vedere le ultime ore di mercato...e mercoledì subito un esame, severo e senza il Pocho, a Verona.

Le pagelle di Napoli Sampdoria

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De Sanctis: 6,5 - Un paio di interventi nei primi 15 minuti su un campo difficile. Poi il Napoli domina il campo e per lui diventa ordinaria amministrazione...praticamente spettatore non pagante.

Campagnaro: 7,5 - Ancora una prestazione mostruosa di Hugo-boss. Migliorato in difesa e, grazie agli automatismi predisposti da Mazzarri, riesce sempre più a sfruttare le sue doti eccezionali di mediano aggiunto con le sue costanti discese in avanti senza lasciare troppo scoperto il reparto difensivo.

Cannavaro: 7 - Sempre puntuale e sempre a scegliere la soluzione migliore per sbrogliare le situazioni difensive.

Cribari: SV - Venti minuti per una piacevole sgambatura al posto di Cannavaro quando ormai la partita è già finita.

Santacroce: 7 - Anche dalle sue parti non passa nessuno. Stiamo finalmente rivedendo il talento che temevamo di aver perso. Questo sì che è un grande acquisto!

Zuniga: 8 - Sulla sua fascia asfalta chiunque e qualunque cosa gli si frapponga. In condizioni fisiche eccezionali e tecnicamente finalmente fa valere le sue doti. Un'iradiddio!!!

Dossena: 6,5 - Meno dinamico e brillante di molti suoi compagni, ma affidabile e puntuale nel supportare la manovra offensiva azzurra e nel tamponare Mannini.

Gargano: 6 - Imbarazzante giudicare il Mota: la solita generosità, stavolta, quasi che mi abbia ascoltato, cerca di giocare semplice, appoggiando la palla una volta recuperata e infatti la squadra se ne giova. Poi, col passare dei minuti, torna a complicarsi la vita con scelte difficili e cervellotiche. Si riprende un po' nella ripresa e contribuisce a costruire il gol del 4 a 0 che sigilla il match.

Yebda: 8 - Anche oggi un paio di finezze tecniche assolutamente inaspettate da uno come lui (tra cui un tunnel su cui il San Paolo si spella le mani), un tiro in porta alto di poco, un paio di colpi di testa su calcio d'angolo e tanta, tanta, tanta legna su un campo a lui congeniale. Ormai anche lui è nel novero dei titolarissimi. Questo è un grande acquisto, per giunta per un tozzo di pane o poco più.

Hamsik: 8 - Sapiente e prezioso anche oggi in un lavoro fondamentale e di qualità tra centrocampo e attacco. Ormai sembra anche lui aver trovato la dimensione tattica giusta in questa squadra, meno incursore e finalizzatore e più regista, un regista molto particolare, ma di gran classe. Il gol è una ciliegina su una torta di per sè già sontuosa.

Lavezzi: 9,5 - Non segna, ma fa impazzire il San Paolo, e soprattutto la difesa sampdoriana, con serpentine, dribbling, assist su assit, tutto il suo campionario di classe e fantasia, nonostante una settimana per lui difficile mentalmente (vedi coppa Italia) e fisicamente (vedi influenza). Il vero fattore di questa giornata. Merita (quasi) il massimo dei voti perchè corre e lotta su ogni pallone con sacro furore, quasi come se con ogni prodezza, con ogni contrasto vinto, con ogni assist voglia chiedere perdono ai tifosi per l'errore di coppa Italia...e noi ti abbiamo perdonato Pocho, ma non oggi...da subito, anzi! Da prima che sbagliassi quel maledetto rigore che, vista la tua partita di oggi, potrebbe essere la nostra fortuna! Immenso! Mezzo voto in meno soltanto perchè non segna, ma, soprattutto, perchè si fa ammonire ingenuamente sul 4 a 0 andando a far casino in barriera. Salterà il Chievo.



Cavani: 9 - Feroce, mai visto così rabbioso nell'esultare. Oggi dimostra una inedita voglia di travolgere tutto e tutti e, nonostante ciò, mantiene una grande freddezza sotto porta in occasione dei primi due gol (bellissimo il primo, impeccabile il rigore del 2 a 0). Poi sul terzo gol finalmente si sazia, alza gli occhi al cielo e ringrazia lassù. In più la solita dose di rientri, pressing e grinta varia.

Sosa: 5,5 - Ancora non convince, ancora troppo lento, si rialza e rimane lì quando commette un errore. Anche sul 4 a 0, con una squadra morta, riesce nell'impresa di non incidere nonostante i compagni cerchino di coinvolgerlo nel gioco.

Lucarelli: 6 - Bentornato! Finalmente! Mezz'ora per correre felice per il campo e provare a lasciare un segno. Ci mette grande impegno ma si vede che ha bisogno di tempo per ritrovare il giusto ritmo partita.

Mazzarri: 9 - Riesce a riproporre in campo una squadra tonica, grintosissima e in buone condizioni fisiche e mentali. Tatticamente riesce a non farsi imbrigliare dalla densità del centrocampo doriano. I suoi lo aiutano ad accentuare il turn-over necessario visti gli impegni e così può concedere riposo anche a Cavani, Hamsik e Cannavaro.

Arbitro: Rocchi: 6,5 - Nei momenti topici non sbaglia le decisioni che contano, distribuisce in modo abbastanza condivisibile i cartellini, penalizzando giustamente i doriani che riescono a fermare gli azzurri solo con le cattive. Nella ripresa va avanti sul velluto, grazie al dominio assoluto degli azzurri. Ammonisce il Pocho ma più per un'ingenuità dell'argentino che sul 4 a 0 va a fare casini in barriera.

Terreno di gioco: 7 - Molti osservatori allo stadio prima della partita temevano che il terreno di gioco fosse in condizioni disastrose e che il Napoli non avrebbe potuto esprimere il suo gioco. In realtà, anche se allentato, il terreno tiene molto bene e permette agli azzurri di imbastire le solite trame di gioco quasi come se si giocasse sull'asciutto. A conferma che il lavoro estivo fatto sul terreno di gioco sta dando i suoi frutti. E anche questo è un fattore importante per una stagione importante.

giovedì 27 gennaio 2011

Leonardo piange...e Valeri lo consola

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Da un po' di tempo a questa parte apprezzo decisamente di più l'antipatica sfrontatezza di Mourinho che la finta sportività di Leonardo.

Chi lo conosce bene lo descrive come un gran signore, umile e disponibile...sarà...ma da quando è alla guida dell'Inter, sarà per la pressione dell'ambiente, ha nascosto più volte a stento una fastidiosa arroganza.

Dopo la vittoria dei nerazzurri qualche settimana fa, al suo esordio sulla panchina nerazzurra, esultò manco avesse vinto contro di noi per la seconda volta la coppa Intercontinentale...e vabbè!  Passi...era la "strizza" dell'esordio da ex milanista, in un torneo fino a quel momento poco meno che disastroso, contro una squadra, quella azzurra in grande ascesa e persino con i favori del pronostico.

Poi sono venute altre vittorie, fino alla sconfitta, meritatissima per chiunque abbia visto la partita con occhio imparziale, con l''Udinese. 

Di nuovo pressioni, polemiche, critiche...ed ecco tornare il dentino avvelenato...un avvertimento velato prima dell'incontro col Napoli. Ancora una volta in difficoltà, ancora una volta col il pronostico non completamente a proprio favore, il finto buono, il Draculetto de noartri, se ne è uscito con dichiarazioni fintamente diplomatiche e fintamente sportive come a dire "Cari arbitri, non diciamo nulla, ma sappiate che guardiamo tutto".

Un avvertimento simil-mafioso a fare attenzione, a tutelare di più (ma più di quanto???) una Inter che evidentemente comincia a perdere qualche colpo sulla scena calcistica, pur essendo ancora indubbiamente una squadra fortissima.

Quelle parole non mi sono proprio piaciute, appena le ho sentite, per cui, siccome da tempo non credo più a Babbo Natale e alla Befana, e siccome Calciopoli e gli altri grandi e piccoli scandali del passato ci hanno rivelato certe cose, non mi sono sorpreso nel vedere ciò che ha fatto l'ineffabile signor Valeri ieri sera.

Troppi errori, grandi e piccoli, per poter parlare di semplici coincidenze, guardacaso tutti in un'unica direzione, a conferma che in Italia per certe maglie a strisce verticali si ha una ormai quasi secolare benevolenza, condita (vedi ad esempio il durissimo rimprovero a Mazzarri) da arroganza verso chi prova a mettere i bastoni tra le ruote delle tradizionali "grandi".

Caro Valeri...e caro Braschi! Qui ne abbiamo viste tante...non prendeteci in giro! Ieri ne sono state fatte tante, troppe, tutte a senso unico e se una sola delle decisioni fosse stata a favore degli azzurri, difficilmente l'Inter sarebbe uscita indenne dal San Paolo ieri sera.

Per esempio: mi spiegate, cari signori, come mai ci sono delle direttive sul fuorigioco per le quali, quando c'è un caso di giocatori "in linea", nel dubbio si dovrebbe favorire chi attacca e poi, nella realtà, avviene il contrario a beneficio (sempre) delle grandi squadre e mai delle piccole o delle meno grandi?

Mi spiegate perchè, nonostante ieri sera l'arbitro fosse sempre molto vicino all'azione, le valutazioni su falli e cartellini sono state molto più benevoli per i nerazzurri che per il Napoli?

Ieri abbiamo visto un arbitraggio di quelli "chirurgici", di quelli buoni per assicurarsi occasioni e partite di prestigio per il futuro in un sistema troppo spesso "appecoronato" sulle posizioni del più forte.

Io non parlo di malafede o corruzione, ma certamente di pesante sudditanza psicologica, che fa seguito a tante, troppe, prestazioni di questo tipo che vediamo ogni settimana sui nostri campi, coi nostri arbitri...

...e in questo contesto, mentre il solito Leonardo continuava a "vaneggiare", con una mancanza di sportività sconcertante, di una vittoria meritata dei nerazzurri, il Presidente e l'allenatore azzurro hanno dato un'autentica lezione di stile (dopo che i loro giocatori ne avevano impartita una di calcio al succitato "signore" brasiliano), focalizzando la loro attenzione sulla prestazione commovente degli azzurri che vale come e più di una vittoria.

...e a proposito della prestazione di ieri sera dei nostri azzurri, voglio condividere con voi alcune considerazioni che mi fanno ben sperare per il futuro:
  1. in un certo campionato di tanti anni fa, 1986-87 (avete presente?) un piccolo genio, IL genio assoluto di tutti i tempi, sbagliò un rigore decisivo a Tolosa che ci costò una inopinata eliminazione dalla Coppa Uefa...ricordate come finì quella stagione, no? Quindi, caro Pocho, non ti scoraggiare...c'è sempre un'altra possibilità e i nerazzurri dovranno tornare qui a maggio...
  2. la prestazione del trio offensivo è stata buona ma non eccezionale: il Pocho ha sbagliato molto sotto porta anche prima del rigore, Marek ha fallito un'occasione enorme e ha regalato il primo tempo giocando sotto tono, Cavani un gol l'aveva pur fatto (quasi certamente buono), ma ha trovato un Cordoba strepitoso;
  3. almeno 3 dei giocatori scesi in campo ieri sera hanno disputato a mio avviso la loro migliore prestazione in maglia azzurra: i primi due, Aronica e Campagnaro, almeno due spanne sopra il loro normale standard di rendimento, mentre Yebda ha eguagliato l'eccezionale prestazione di Utrecht pur giocando "appena" 22 minuti e sciorinando un rigore di altissima finezza tecnica.
Insomma, c'è solo da essere orgogliosi e non bisogna scoraggiarsi: quando il Napoli di Diego è arrivato a certi livelli assoluti, ha cominciato ad essere molto più rispettato. Succederà anche stavolta, non abbiate timore, perchè il tempo e la capacità progettuale di questa società, i cui frutti si stanno già vedendo, sono nettamente dalla nostra parte.

Andiamo avanti a testa alta, freghiamocene e tiriamo dritto per la nostra strada, orgogliosi di una squadra che in campo sta dando tutto e anche di più, sta superando i limiti più insperati, ci sta levando tanti schiaffi dalla faccia dopo anni di umiliazioni.

Io sono felice di essere tifoso di questa squadra e la sconfitta (anzi! IL PAREGGIO) di ieri sera è uno di quei risultati che vale come una vittoria, perchè è una di quelle prestazioni che ci può spalancare le porte di una crescita e di una consapevolezza ancora maggiore.

Non ti avvilire Pocho! Oggi sei a casa con l'influenza, lo so, non c'è problema! Curati, rialzati e torna a combattere! Non fa niente per ieri sera...anche il tuo immenso connazionale sbagliò qualche rigore, anche importante, ma ci ha sempre fatti sentire fieri di essere tifosi di questa meravigliosa maglia azzurra...e ieri sera, pur nella grandezza del tuo errore, mi hai fatto venire voglia di venire lì ad abbracciarti, come se avessi vinto la Champions! Ci hai fatto sentire grandi comunque, ci hai deliziato assieme ai tuoi compagni...ci avete offerto una serata di cui andare orgogliosi, e questo per noi vale più di tutto, mai come adesso!

Adelante Pocho! Avanti Napoli!

Coppa Italia 2010-2011: Napoli-Inter 4-5 dopo i calci di rigore

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mercoledì 26 gennaio 2011

A testa alta,contro i campioni del mondo!

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Il Napoli esce dalla Coppa Italia, di fronte ad un pubblico trascinante e, a tratti, trascinato, da una squadra che ormai ha solo qualche limite tecnico, ma che sul ritmo, nella tattica e nel gioco rappresenta una certezza di questa stagione.

L'Inter ha accolto con sollievo il fischio finale di Valeri dopo 120 minuti di gioco giocati con grande agonismo da ambo le parti, ma con gli ultimi 60 minuti di partita (gli ultimi 30 regolamentari e i 30 dei supplementari) in cui il Napoli ha dominato fisicamente l'Inter e l'ha messa continuamente alle corde, sfiorando il gol in più occasioni e correndo pochissimi pericoli.

Se una piccola critica si può muovere a questa commovente squadra di cui dobbiamo soltanto essere orgogliosi c'è solo quella di non aver saputo concretizzare una delle tantissime occasioni create dagli azzurri (clamorosa la doppia occasione di Hamsik, ma tante quelle capitate sui piedi del Pocho, rigore finale a parte).

Il primo tempo vede due squadre fronteggiarsi con grande agonismo ed equilibrio: solo un'occasione grandissima per entrambe le squadre, il gol annullato per fuorigioco millimetrico di Cavani su assist di Dossena e la miracolosa parata di De Sanctis su Cambiasso con l'aiuto della traversa.

L'Inter tiene botta cercando di chiudere tutti i varchi e si vedono tanti duelli equilibrati in tutte le parti del campo.

Nella ripresa l'equilibrio si spezza intorno al 60' minuto: i nerazzurri calano fisicamente, Stankovic esce per infortunio muscolare, il Napoli sale di giri col passare dei minuti e fino all'ultimo secondo dei tempi regolamentari cerca di far sua la partita, trovando maggiore velocità e maggiori spazi.

Stesso copione nei supplementari, con l'Inter costretta a ripiegare di fronte ai veementi attacchi azzurri, ma il muro nerazzurro non crolla e si è costretti ai rigori.

Si spera in De Sanctis che sfiora limpresa solo sul quarto e sul quinto rigore (Motta e Chivu), mentre Lavezzi sbaglia il terzo rigore della serie.

5 a 4 finale per l'Inter ma, per le statistiche, resterà comunque un'impresa, quella degli azzurri, seppur amara, ossia quella di aver concluso imbattuta la sua sfida ai campioni del mondo.


Pur nell'amarezza del momento, questa serata offre la conferma di una stagione e di una squadra straordinaria e questa risposta vale come una grande vittoria.

E' vero usciamo dalla coppa, ma se continuiamo con questo spirito e con questo coraggio, questi ragazzi potranno andare davvero lontano!

Grazie ragazzi...e grazie a te Pocho, eroe sfortunato di questa meravigliosa serata! Grazie lo stesso a te e a tutti...continuiamo così !!!

Coppa Italia: le pagelle di Napoli Inter

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De Sanctis: 7 - Un intervento miracoloso su Cambiasso pronto a esultare, un'uscita sulla tre quarti provvidenziale e altri interventi volti a spegnere ogni possibile pericolo. Purtroppo non riesce a mettere il sigillo nella sequenza finale dei rigori.

Campagnaro: 9 - Attentissimo in marcatura con un cliente difficilissimo come Eto'o e poi Pandev che spesso passano dalle sue parti. Guerriero pronto a chiudere e, appena può, costruire il gioco offensivo. Mille polmoni anche in attacco, anche nei supplementari. Insuperabile! La sua miglior partita da quando veste l'azzurro!

Cannavaro: 6,5 - Qualche piccola sbavatura. Nel primo tempo si fa bruciare da uno spunto sulla tre quarti di Pandev che gli costa il giallo. Per il resto attento e sempre pronto, appena può, a cambiare fronte del gioco come un regista.

Aronica: 7,5 - Duro ma efficace su Pandev e poi, nel secondo tempo, spesso contro Eto'o, nel primo tempo non bello a vedersi ma tiene abbastanza bene. Disputa una ripresa e i supplementari in maniera sontuosa a colpi di diagonali e anticipi sempre puntuali e puliti e trascinando spesso gli azzurri all'assalto del fortino nerazzurro. Forse anche lui alla sua miglior prestazione in maglia azzurra.

Gargano: 5,5 - Continua la sua stagione in chiaroscuro, più scuro che chiaro. In una zona dove abbondano avversari durissimi, spesso opera scelte di gioco discutibili, anzichè giocare semplice. Migliora col calare degli avversari e ha il merito di tenere alto il ritmo azzurro nei supplementari, forte dell'apporto di Yebda.

Pazienza: 7 - Sempre attento, puntuale nelle chiusure e nel riavviare il gioco. Sfiora il gol in un paio di occasioni su calcio d'angolo. Preziosissimo!

Yebda: 7 - Entra nei supplementari e si fa sentire con peso atletico, tecnica e personalità. Realizza un rigore con un cucchiaio di gran classe, per giunta al quinto rigore, quando deve segnare a tutti i costi. Una prodezza purtroppo inutile, ma forse da stasera si merita una promozione a "titolarissimo".

Maggio: 7,5 - Condizioni fisiche splendide, corsa fluida, idee, spirito di iniziativa in fase offensiva e eccellente uso del corpo nel difendere in velocità i palloni da gestire nella fase difensiva per poi ripartire. Su di lui un fallo non visto di Cordoba, che rappresenta la qualità sospettosamente scadente dell'arbitro di stasera. Raccoglie dalla partita meno di quanto avrebbe meritato per la sua grinta e il suo impegno.

Dossena: 6,5 - Piccole sbavature, ma una condizione in netta ripresa e spinta costante. Costruisce il gol annullato a Cavani al termine di una bellissima combinazione veloce col Pocho.

Zuniga: 7 - Si conferma sul lato non suo in condizioni fisiche splendide e mette un cross di sinistro in corsa meraviglioso. Ottime chiusure difensive su un tipo non facile come Maicon. Fortunato nella serie dei rigori, anche se la sua "fortuna" non è sufficiente.

Hamsik: 6,5 - Ne primo tempo meno brillante e presente nel gioco rispetto alle ultime uscite, a volte sembra soffrire la densità che l'Inter mette a centrocampo e cerca di trovare spazi dove poter far accelerare il gioco azzurro, purtroppo senza troppa fortuna. Nella ripresa cresce nella qualità della manovra (e guardacaso cresce il Napoli) e si rende pericolosissimo sotto porta. Trasforma con sicurezza il suo rigore.

Lavezzi: 7 - Attivo e tonico, tutto sommato ben contenuto nel primo tempo, con le buone e le cattive dalla difesa interista. Nella ripresa fa ammattire Ranocchia. Si impegna molto anche in fase di copertura, cercando di tamponare soprattutto sul lato sinistro della difesa azzurra. Purtroppo vanifica la straordinaria prestazione sua e della squadra con un errore dal dischetto frutto di una fatica evidente e con altri errori sotto porta durante il match

Cavani: 6,5 - Trova un gol in sospetto fuorigioco, incombe sempre sui difensori nerazzurri, rientra e difende come sa. Si rende spesso pericoloso sotto porta. Tira con grande sicurezza il suo rigore. Alla fine non segna e gli azzurri non passano.

Mazzarri: 8 - Sceglie di rischierare gli stessi uomini che hanno perso a San Siro, per pungolarne lo spirito di riscatto e la mossa sembra funzionare. Gli azzurri fanno fatica a trovare varchi, rischiano qualche volta in difesa, ma sputano tutti sangue in campo contro quella che comunque è sempre una corazzata campione del mondo. Ottiene grandi risposte da tutti i suoi uomini, riserve comprese.

Valeri: 5 - Sventola in modo (quasi) equanime qualche cartellino solo dopo aver avvisato i contendenti dopo i primi falli di gioco. Però tante ombre: qualche fallo di mano non visto, dubbi sul gol annullato a Cavani (chiamata non facile, ma più di una volta discutibili i collaboratori sui fuorigioco), tutto sommato sembra tenere in pugno una partita con ritmi e tensioni da Champions League.  Dubbi pesanti su un intervento volontario di Cordoba su Maggio lanciato a rete, che meritava minimo il giallo. Forse non era una chiara occasione da gol, ma non fischiare nemmeno il fallo!!! Non mi è proprio piaciuto!

lunedì 24 gennaio 2011

Bari Napoli commentata da Alvino

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Mazzari si impone su Gargano:"Non parlare! Stai zitto!"

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Apprezzabilissimo il rimprovero di Mazzarri a Gargano. Se l'uruguaiano vuole essere un vero leader dello spogliatoio non deve cadere in questi comportamenti e, lo speriamo, deve scusarsi con tutti i compagni, specie con Sosa e gli altri della panchina, il più presto e il più umilmente possibile!

Bravo Mister!

E tu, Gargano, svegliati e sii un po' più umile! L'arroganza non ci piace! Ricorda che il più grande di tutti i tempi, capitano di questa squadra, alfiere di questa maglia in tutto il mondo (sai bene di chi parliamo!) è stato più umile del più umile dei gregari. Impara!

domenica 23 gennaio 2011

Napoli Bari: commento di Auriemma e interviste post-partita

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Serie A 2010-11: 21ª - Bari-Napoli 0-2

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Vittoria da grande!

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Vincere con questo Bari, diciamocelo, non pareva difficile alla vigilia e non lo sembrava nemmeno dopo pochi minuti di gioco. Ma la differenza tra una buona squadra e una squadra di alta classifica è quella di rendere facile una partita ...facile, di non complicare inutilmente una vittoria a portata di mano, di impegnarsi e non perdere mai la concentrazione.

E il Napoli lo fa! E vince da grande, non concedendo nulla, ma proprio nulla, ad un derelitto e incerottato Bari, in crisi per la mancanza d uomini importanti e di fiducia.

Gli azzurri impiegano una decina di minuti per carburare, poi crescono di giri col passare dei minuti e lo specchio di questo andamento è la partita del Pocho. Poco nerbo nei primi minuti, qualche contrasto perso, poi, piano piano, crescita di ritmo, di condizione e di fiducia e tutto il Napoli si illumina col talento argentino.

Se nei primi minuti è il solo Maggio che prova a giocare senza palla, col passare dei minuti i movimenti senza palla degli azzurri sono sempre di maggior qualità e alla prima occasione in cui il Bari si scopre, un fulminante contropiede di Cavani mette il Pocho davanti a Gillet. Pulzetti lo ferma con le cattive, il Pocho cade ma lealmente si rialza, l'arbitro dà il vantaggio, Pulzetti lo affonda di nuovo e tutto quello che il Napoli guadagna è una punizione dal limite.

Gargano tocca corto per Cavani che sbaglia il tiro da fuori, ma il Pocho lo trasforma in un assist usando il tacco come sponda per spingere il pallone in porta. Una delizia assoluta per un match poverissimo di valori tecnici.

Il Bari non offre pericoli: Alvarez appare l'ombra della brillante ala che ha fatto le fortune dei pugliesi lo scorso anno e Maggio lo surclassa regolarmente tamponandolo e ripartendo, a centrocampo Gazzi e Pulzetti fanno quello che possono, ma Gargano e soprattutto Pazienza dominano la scena. In difesa i galletti non hanno più quella "macchina da palleggio" che faceva girare la testa a tutti con una ragnatela di passaggi infiniti. In avanti il solo Rudolf, già a mio avviso tra i migliori in campo quando il Napoli lo sfidò a Marassi col Genoa ad inizio dicembre, offre qualche sprazzo di classe e fantasia e infatti è l'unico che in 90 minuti riesce a concludere verso la porta di De Sanctis, anche se fuori dello specchio.

La musica non cambia nemmeno con gli ingressi di un Almiron in precarie condizioni fisiche, a centrocampo, e del giovane Okaka in avanti che scalcia i centrali azzurri, specie Cannavaro e Campagnaro, senza però mai metterli in difficoltà. E le difficoltà diminuiscono ulteriormente con la giusta espulsione di un nervoso e scorrettissimo Parisi, che ha pure il coraggio di protestare in occasione del rosso dopo aver rifilato una pesante gomitata a Maggio.

In difesa gli azzurri non corrono alcun pericolo, coperti magistralmente da Pazienza, dai due laterali che chiudono perfettamente tutti i varchi e si rendono pericolosi in avanti, e dal sacrificio di Hamsik e delle due punte. Taticamente gli azzurri non vivono alcun imbarazzo, nonostante il protrarsi della non eccellente condizione di Gargano che, sostituito, viene invitato da Mazzarri a stare zitto e a non lamentarsi (bravo Mister!)

In questo momento della stagione la crisi del Mota e le incognite sulla tenuta alla distanza di questa rosa rappresentano le uniche vere fonti di apprensione rispetto ad una realtà odierna assolutamente radiosa.

E' vero che abbiamo battuto "solo" il Bari, ma i grandi campionati si fanno guadagnando più punti possibili con le piccole e il Napoli oggi lo ha fatto con autorevolezza e tranquillità.

E ora aspettiamo le prossime ore per due appuntamenti importanti per il prosieguo della stagione: la conclusione della trattativa Ruiz e l'appuntamento di prestigio con l'Inter oggi letteralmente stritolata da una Udinese in stato di grazia.

Intanto siamo di nuovo secondi, da soli, meritatamente...e visto il livello di questo torneo rappresenta un risultato tanto sorprendente quanto meritato.

Le pagelle di Bari Napoli

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De Sanctis: 6,5 - Praticamente inoperoso. Solo una uscita alta nella ripresa.

Campagnaro: 7 - Sicuro e preciso negli anticipi e nelle diagonali. Non corre nessun pericolo, non mette in difficoltà il reparto e talvolta aiuta nella costruzione del gioco.

Cannavaro: 7 - Nessun patema dalle sue parti. Sicuro e imperioso come al solito. Nella ripresa limita la giovane promessa Okaka con l'aiuto di Campagnaro e vince tutti i contrasti sui palloni alti. In stato di grazia.

Aronica: 6,5 - Solo una piccola sbavatura nel primo tempo che rischia di creare problemi a Campagnaro, ma nulla più. Pomeriggio tranquillo come non mai.

Maggio: 7,5 - In condizioni fisiche straripanti. Scende continuamente sulla fascia, crea situazioni pericolose, cross e anche un tiro in porta al termine di una discesa fantastica. E in fase difensiva nessuna pietà per Alvarez e chiunque altro passi dalle sue parti.

Pazienza: 7 - In questo momento E' il centrocampo azzurro! Sempre nel posto giusto nel momento giusto per tamponare e far ripartire l'azione. Se De Sanctis e la linea difensiva non hanno pensieri, gran parte è merito di questo umile e silenzioso operaio del pallone.

Gargano: 5 - Purtroppo non all'altezza del compagno di reparto: sbavature, contrasti persi, un paio di situazioni in attacco dove potrebbe far male al Bari. L'ombra dello splendido gladiatore degli anni scorsi...e per concludere una sceneggiata col Mister che si sarebbe dovuto, mai come oggi, risparmiare.

Zuniga: 7,5 - Tornato in condizioni fisiche strepitose, come ad agosto. In avanti sempre puntuale negli appoggi, in fase difensiva vince tutti i duelli con chi passa dalle sue parti...e non giocava sulla sua fascia preferita!

Hamsik: 6,5 - Prezioso e continuo nella cucitura del gioco tra centrocampo e attacco. Non fa nulla di appariscente, ma c'è, eccome! Nella ripresa Mazzarri lo preserva per i prossimi impegni.

Lavezzi: 8 - Inizia pianissimo e perde qualche contrasto, poi cresce piano piano, sfiora il gol, si guadagna un fallo che avrebbe dovuto essere punito con il rosso, trova un gol di classe purissima e, ciliegina sulla torta, offre una palla stupenda al Matador con su scritto "Basta spingere". Fenomenale!

Cavani: 6,5 - Troppo nervoso, cade ogni tanto nelle provocazioni continue dei baresi che cercano di controllarlo a vista, tagliarlo fuori dal gioco offensivo e spazzare qualunque pallone appena si avvicini dalle sue parti. Però ci mette la sua consueta classe in fase difensiva, sbrogliando un paio di situazioni che avrebbero potuto creare problemi e nel finale emerge la sua classe con il gol che sigilla la partita.

Yebda: 6,5 - Entra e come al solito fa legna. Gregario preziosissimo.

Sosa: 6 - Pochi minuti ma sembra più presente e cerca di cucire il gioco in avanti aiutandosi con l'amico Pocho.

Dumitru: 6 - Pochi scampoli di partita quando ormai è tutto deciso, ma sempre pronto a dare un pizzico di personalità.

Mazzarri: 7,5 - Il Bari appare ben poca cosa per cui non deve inventarsi nulla di particolare. Ma schiera una squadra attenta negli automatismi e nello spirito di sacrificio difensivo. Nella ripresa cambi oculati per preservare uomini (Hamsik) e per spezzare il ritmo già poco entusiasmante dei pugliesi. Mezzo voto in più per come zittisce imperiosamente un recalcitrante Gargano.

Mazzoleni: 5 - Tollera troppo il gioco duro prima di cominciare a tirar fuori i cartellini, ridicolo in occasione dell'atterramento da ultimo uomo di Pulzetti sul Pocho (va bene concedere il vantaggio, ma quando vedi che non si concretizza, oltre alla punizione dovresti dare il rosso, anche per premiare la correttezza del Pocho! A meno che non abbia giudicato come fallo il primo intervento sul Pocho, cosa che sarebbe ancora più grave!). Conclude il suo pessimo primo tempo non fischiando un fallo sulla fascia sinistra di Maggio su Alvarez. Nella ripresa viene facilitato dalla pochezza del Bari e dalla disarmante superiorità azzurra. Comunque deludente.

martedì 18 gennaio 2011

Coppa Italia 2010-2011: Napoli-Bologna 2-1

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Un simpatico allenamento tra una mista Napoli 1-Napoli 2 e un Bologna 2. Gli azzurri, titolarissimi e riserve, mettono l'anima in campo onorando l'impegno e  nel primo tempo fanno ammattire il Bologna specie sul suo lato sinistro dove il giovanissimo spagnolo Juan Cruz si vede spuntare il Pocho più volte.

L'argentino mette nei primi minuti un paio di cross di platino al centro dell'area di rigore, ma se l'attaccante centrale lo deve fare lui e si decentra sulle fasce a fare i cross, è chiaro come mai al centro dell'area non ci sia nessuno all'appuntamento.

Poi il Pocho finalmente si accentra e su quella fascia cominciano a dominare Zuniga e Hamsik.

Ed è proprio da una loro combinazione che nasce il raddoppio del Pocho, appena superata la metà del primo tempo a confermare una netta superiorità tecnico-tattica subito concretizzata dal superbo lavoro e dallo stacco di Yebda a sbloccare la partita.

Il Bologna offre ben poco: il Napoli stritola i felsinei in ogni zona del campo e non concede spazi e gioco lasciando Iezzo quasi inoperoso.

Ci si aspetta un Napoli addormentato nella ripresa, ma gli azzurri entrano in campo con la stessa grinta. Quello che ti aspetti ad inizio ripresa accade in minima misura su un innocuo contrasto di Cribari su Meggiorini, laddove il centrale brasiliano, dopo aver anticipato l'attaccante del Bologna, allunga un po' troppo il piede provocando un fallo davvero ingenuo.

Il Napoli perde qualche giro a causa della scarsa abitudine all'impegno agonistico di alcuni dei suoi protagonisti, ma il Bologna crea solo qualche piccolo spavento ma senza rendersi davvero pericoloso sotto porta.

Gli azzurri mantengono il controllo del match con pochissima difficoltà e portano al traguardo la vittoria che vale i quarti con l'Inter giovedì prossimo al San Paolo e con in palio una prestigiosa semifinale.

Rimando alle pagelle per le valutazioni sui singoli, resta l'immagine di una squadra che gioca in scioltezza, sicura dei propri mezzi, che si diverte nel cercare combinazioni strette e veloci anche con le riserve e con una discreta condizione fisica anche delle riserve. Solo dopo il gol felsineo la fatica si è fatta sentire maggiormente e gli azzurri non hanno crteato particolari occasioni da rete.

Insomma un utile "super-allenamento" per far mettere minuti nelle gambe ad alcuni uomini (Yebda, Santacroce, Zuniga, Vitale e Blasi) che potrebbero essere preziosissimi nelle fasi più delicate di questa impegnativa stagione e mantenere continuità di prestazioni e risultati.

Le pagelle di Napoli Bologna (Coppa Italia)

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Iezzo: 6 - Ordinaria amministrazione. Una innocua parata bassa su tiro da lontano e un'uscita a spezzare una verticalizzazione avversaria. Per poco non intercetta il rigore di Meggiorini.

Santacroce: 6,5 - All'inizio un po' impacciato per la disabitudine all'impegno agonistico, gestisce poi in modo rilassato la situazione nella sua zona e cresce progressivamente con energici anticipi alla sua maniera e su uno di questi imbecca il Pocho per una progressione che avrebbe meritato miglior sorte.

Cribari: 6 - All'inizio pulito e puntuale come nelle serate in cui gioca tranquillo e rilassato. Poi con la complicità dell'arbitro crea l'occasione per permettere al Bologna di rientrare in partita.

Aronica: 6 - Solo qualche lieve sbavatura in copertura nella ripresa, ma la pochezza dell'avversario lo invita a spingersi spesso in  avanti specie per combinare con  Zuniga quando il colombiano passa dal suo lato per l'uscita di Vitale.

Zuniga: 7 - Attivissimo, si propone spessissimo sulla fascia in avanti assieme a Lavezzi facendo ammattire il giovanissimo terzino sinistro Cruz. Talora si accentra per concludere o per inserirsi in area senza palla e un paio di volte manca in modo clamoroso l'appuntamento col gol. Serve a Lavezzi la palla del 2 a 0 su imbeccata di Hamsik. Nella ripresa cambia fascia per l'uscita di Vitale ma non cambia il suo rendimento, anzi! Fa vedere un paio di numeri di alta scuola e una progressione dalla sa metà campo all'area di rigore avversaria davvero impressionante!

Vitale: 6,5 - Tanto impegno, tanta corsa, tanta spinta, buona tecnica, buona personalità, continua la sua positiva stagione che fa sperare un suo maggiore impiego nel prosieguo della stagione. Mette male la caviglia ed è costretto a lasciare per Maggio.

Maggio: 6 - Appena entrato subito una preziosa diagonale difensiva. Qualche spunto in progressione ma quando entra lui la squadra spinge poco e cerca soprattutto di gestire il risultato.

Blasi: 6,5 - Tonico, presente, pulito nella manovra e corretto. Sembra davvero in condizioni molto migliori rispetto alle attese. Finisce con la lingua di fuori ma mantiene alto il suo rendimento e recupera palloni su palloni fino al 95'.

Yebda: 7 - Migliore in campo nel primo tempo, lieve calo nella ripresa. Onnipresente in tutte le zone del campo, segna anche un bel gol di testa su angolo e poi, verso fine primo tempo, va a salvare al limite della sua area con Meggiorini lanciato a rete.Nella ripresa si muove di meno ma offre sempre un filtro affidabile.

Hamsik: 6,5 - Si vede che sta bene ed è in netta ripresa, non strafà, gioca sempre pulito, non butta mai via il pallone, si inserisce senza palla e ispira l'azione del 2 a 0. Un po' in calo nella ripresa.

Sosa: 5 - Inizialmente in netta ripresa rispetto a sabato: lotta, combatte e mostra sprazzi di tecnica sopraffina abbinando più continuità e più presenza nel gioco offensivo azzurro. Poi all'improvviso sparisce totalmente dal campo e Mazzarri lo leva per Cavani.

Cavani: 5,5 - Corre in attacco e in difesa come suo solito, ma la squadra non crea occasioni per lui.

Lavezzi: 6,5 - Il Pocho appare fisicamente in ripresa, parte centravanti ma nei primi minuti sorprende spesso Cruz sul lato destro e mette due splendidi palloni in mezzo per...nessuno. Poi lascia a Zuniga e Hamsik la fascia e si mantiene in zona più centrale dove si ritrova puntuale all'appuntamento con un delizioso gol da calcetto. Nella ripresa cala i giri e infatti la manovra offensiva della squadra si attenua in pericolosità. Solo una discesa lanciato a rete da Santacroce.

Lucarelli: SV - Si aspettava titolare e invece entra all'86' e sgambetta per il campo per quasi 10 minuti. Bentornato!

Mazzarri: 7 - Buona miscela di titolarissimi e riserve, tutti molto motivati e concentrati.

Romeo: 5,5 - Piacevole sgambatura infrasettimanale, più di una sbavatura sui fuorigioco da parte dei suoi collaboratori. Moooolto discutibile la decisione del rigore a favore del Bologna.

lunedì 17 gennaio 2011

Napoli Juve vista ...dagli juventini

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Da un'idea della carissima (e tifosissima) Chiara, ecco come è stata vissuta la travolgente vittoria azzurra dai tifosi juventini.

Nota di merito, in termini di sportività, a Carlo Zuliani, telecronista-tifoso Mediaset che, dopo un'iniziale timido tentativo di prendersela con l'arbitro per l'annullamento del gol di Toni, capisce che con una difesa simile i bianconeri non sarebbero mai potuti uscire indenni dal San Paolo...una difesa di...belle statuine!

Complimenti a Zuliani e...speriamo continui così!


sabato 15 gennaio 2011

Serie A 2010-11: 20ª - Napoli-Fiorentina 0-0

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Non sempre è...Cavani!

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Non sempre è Natale, non sempre è domenica, non sempre è Cavani, non sempre si può vincere all'ultimo secondo.

La Fiorentina parte timorosa, gli azzurri all'assalto e per i primi 10 minuti sembra di rivedere il prosieguo della partita con la Juve.

Poi i viola prendono le misure degli azzurri: sulla fascia destra De Silvestri travolge Dossena in lungo e in largo, sull'altra fascia, complice anche l'uscita di Grava, si soffre di tanto in tanto, mentre in mezzo al campo la manovra azzurra, complice anche l'assenza di Hamsik, balbetta e Pazienza e Gargano sono quasi stritolati dalla pressione del trio Donadel-D'Agostino-Montolivo.

In avanti Sosa perde sistematicamente ogni duello, per cui la squadra, a differenza di quanto avviene con Hamsik, non riesce più a risalire in avanti dove Cavani non becca palla e Lavezzi mostra ancora poca brillantezza fisica e mentale, pur non demeritando i due in fase difensiva dove cercano di chiudere tutti i varchi con impegno.

L'infortunio di Grava (si teme una lesione ai legamenti del crociato anteriore del ginocchio sinistro, che potrebbe voler dire stagione finita) costringe Mazzarri a spostare Campagnaro da sinistra a destra e mettere dentro Aronica: gli azzurri si smarriscono sempre più e la Fiorentina prende in mano le redini del gioco e del controllo di palla. E così se ne va il primo tempo. E' vero che i viola non creano pericoli, ma è anche vero che gli azzurri vengono tenuti lontanissimi dalla porta di Boruc.

Mazzarri concede altri 10 minuti, o poco più a Sosa, poi cambia tutto: dentro Yebda a dare supporto a Pazienza, avanzamento di Gargano sulla tre-quarti (lato destro) a dare vivacità al gioco azzurro e la mossa sembra rivitalizzare gli azzurri che perlomeno riconquistano il controllo del gioco.

Purtroppo però la ragnatela difensiva di Mihajlovic non lascia molti varchi e gli azzurri non riescono a sviluppare un gioco armonico sulle fasce che possa creare seri pericoli in area viola...solo qualche mischia e qualche tiro da fuori.

Si arriva alla "zona Mazzarri" e tutti sperano in un nuovo miracolo che sembra avverarsi con una mischia pericolosa davanti a Boruc di cui non approfitta Dumitru, ma poi i palleggiatori viola sono bravi a tenere la palla lontano dall'area azzurra negli ultimi due minuti del recupero.

Pareggio dunque inevitabile, la Fiorentina chiudendosi tutta indietro, specie nella ripresa e difendendosi con ordine, ha meritato di portare via un punto contro un Napoli incapace di trovare spazi contro un'avversaria che chiude tutti i varchi.

E' la serata che mostra quali potrebbero essere le difficoltà di una squadra che in teoria in casa potrebbe conquistarsi la poltrona per la Champions, ma che se non trova il modo di scardinare difese così ben chiuse come quella di stasera con la Fiorentina, rischia di balbettare molte altre volte da qui in avanti.

Ed è la serata che mostra, ancora di più, come il Napoli sia corto di alternative, in una rosa che, a livello di titolari appare importante, ma a livello di riserve molto modesta e nel girone di ritorno, lo sappiamo già dagli anni scorsi, diventa fondamentale il contributo della panchina.

Crescono dunque dubbi e domande sul mercato, sia su quello estivo, dove, Cavani a parte, sono arrivate soltanto "seconde linee" e dove appare sempre più fallimentare l'acquisto di Sosa, sia su quello invernale che certo non offre le possibilità di scelta di quello estivo.

Vista la prestazione di stasera non riesco proprio a pensare che abbiamo perso due punti, ma che ne abbiamo guadagnato uno...speriamo che i fantasmi dei gironi di ritorno degli anni scorsi restino lontani.

Le pagelle di Napoli Fiorentina

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De Sanctis: SV - Tanta pressione della Fiorentina nel primo tempo, solo pressione azzurra nella ripresa, ma solo ordinaria amministrazione per il pirata Morgan.

Grava: 6,5 - Cede dopo 26 minuti per una distorsione al ginocchio e la sua assenza, specie nella capacità di anticipare e ripartire, si risente.

Aronica: 6,5 - Entra a freddo e non fa una buona diagonale permettendo a Santana di trovarsi pericolosamente davanti a De Sanctis. Cresce progressivamente alla distanza e nel finale si esibisce in un bel tiro al volo da fuori area.

Campagnaro: 6,5 - Buona presenza in difesa prima sul lato sinistro (ottima una sua chiusura difensiva con diagonale che non è il suo pezzo forte), poi sul lato destro. Nella ripresa domina in difesa e si proietta sistematicamente in avanti.

Cannavaro: 7 - A sportellate con un combattivo e pericooloso Gilardino, poi imbavaglia anche Babakar e vince tutti i duelli, di forza e in anticipo. Il migliore dei suoi!

Gargano: 6 - Continua il periodo grigio non eccezionale del Mota. Nel primo tempo non riesce a far sentire la sua presenza in campo, prova a chiudere su De Silvestri ma la fisicità del terzino viola non è pane per il Gargano di questi tempi. Balbetta in fase di costruzione del gioco. Solo nel finale del primo tempo ha uno scatto d'orgoglio con un buon tiro da fuori area. Nella ripresa, quando esce Sosa, viene sguinzagliato a pressare in avanti e cercare di creare dinamismo e vivacità nella tre quarti offensiva azzurra, con alterni risultati.

Pazienza: 6,5 - Meglio del suo dirimpettaio, ma anche lui non riesce a districarsi nell'affollato centrocampo viola, specie nel primo tempo. Se poi il suo dirimpettaio lo aiuta poco, anche Michele non può rendere al massimo.

Dossena: 5,5 - Nel primo tempo travolto in fase difensiva da De Silvestri, in avanti, con Sosa al fianco, resta totalmente fuori dal gioco. Nel finale di primo tempo Mazzarri prova a mettergli al fianco Lavezzi per farlo entrare in partita. Leggermente meglio nella ripresa, ma la musica non cambia più di tanto. Poca lucidità nel lanciarsi su quella fascia.

Maggio: 6,5 - Uno dei meno peggio. Ma certo non sui livelli della magica serata con la Juve. Pasqual dal suo lato ogni tanto si affaccia in avanti nel primo tempo. Nella ripresa un po' meglio, con discrete proiezioni offensive, ma si vede che oggi è un altro giorno.

Lavezzi: 5,5 - Ancora poco brillante, prova ad accendere la luce ma, a parte la non eccellente condizione fisica, risente della mancanza di Hamsik e del suo "fosforo". Parte sul lato destro dello schieramento offensivo azzurro, poi, intorno al 40 del primo tempo, Mazzarri inverte la sua posizione con Sosa. Ma alla fine incide davvero poco.

Cavani: 5,5 - Nullo in fase offensiva, grande lavoro difensivo. Certo poco supportato da una manovra azzurra soffocata dalla ragnatela di Mihajlovic.

Sosa: 4 - Il buco nero! Comincia benino con due assist nei primi 3 minuti di gioco, prova a farsi sentire anche in fase di copertura, ma si vede che non è proprio arte sua. Man mano che la Fiorentina prende il sopravvento, sparisce dal campo con la sua solita lentezza di passo e, prima di tutto, di pensiero. Conferma di avere una tecnica sopraffina, ma sembra che giochi come i ragazzini in mezzo alla strada, pensando più alla giocata di effetto che non all'efficacia della sua giocata ai fini della manovra di squadra. Tra Sosa e Hamsik passa, mi dispiace dirlo, la differenza tra la notte e il giorno. Altro che vice Hamsik! Bocciato, forse definitivamente.

Yebda: 6 - Entra lui e, non è un caso, la partita torna a pendere a favore del Napoli che ritrova parità numerica a centrocampo. Buoni recuperi, ma anche qualche sbavatura di troppo in fase di appoggio.

Dumitru: 6 - Solo una manciata di minuti, ma ancora una volta prova a dare il massimo e crea forse l'unica vera situazione di pericolo davanti a Boruc. Meritava più minuti.

Mazzarri: 5 - Non lo critico per aver messo in campo un osceno Sosa, perchè era dovere del tecnico dare un'ccasione al Principito. Il voto basso deriva dal fatto di essere stato messo tatticamente in netta difficoltà da Mihajlovic, senza riuscire a trovare convincenti contromisure. Sul lato sinistro azzurro, De Silvestri (soprattutto) e Santana sono incontenibili, ma anche dall'altro lato si balla parecchio. In mezzo al campo Pazienza e Gargano sembrano stritolati dalla superiorità numerica dei 3 centrocampisti viola. In difesa, dopo 10 minuti difficili, i viola, conquistando campo, imbavagliano senza troppa fatica gli avanti azzurri. Nella ripresa  finalmente toglie Sosa, mette Yebda in mezzo al campo e sgiunzaglia Gargano in avanti. Lancia a mio avviso troppo tardi Dumitru. I suoi timori della vigilia si sono avverati.

Banti: 6 - Nessun errore particolare, buon apporto dei collaboratori di linea su qualche fallo non visto. Partita comunque corretta. Talvolta esagera in pignoleria.

giovedì 13 gennaio 2011

Oi vita...Oi vita mia!!!

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L'indimenticabile vittoria di domenica sera contro la
Juve ha dato il via ad uno dei momenti piu' belli ed
emozionanti che si ripetono nelle occasioni delle
vittorie azzurre piu' importanti, ossia il canto de "O
surdato nnammurato" che riempie le scalee e i cuori del
San Paolo di lacrime gonfie di gioia, orgoglio e
felicita'.

Voglio riprendere quindi in questa
occasione un bellissimo articolo pubblicato su
Tuttonapoli.net
da Vincenzo Balzano nel quale si ripercorre
il legame tra i tifosi azzurri e questa bellissima
canzone fino alle sue origini!

***

"Oj vita, oj vita mia...", ecco la testimonianza di come
fu cantata la prima volta allo stadio

Dal sito di Riccardo Cassero, che nel 1975 titolò su
"Lo Sport del Mezzogiorno": "Oj vita, oj vita
mia..."
13.01.2011 09:55 di

Vincenzo Balzano
  

Foto tratta da www.riccardocassero.it
Foto tratta da www.riccardocassero.it

Tratto dal sito di Riccardo Cassero, che nel 1975
sul quotidiano "Lo Sport del Mezzogiorno", titolò "Oj
vita, oj vita mia...". Il ritornello del "Surdato
nnammurato" fu cantato la domenica precedente per la
prima volta dai tifosi azzurri allo stadio Olimpico
di Roma.

"Aveva poche “stelle”, ma molti ragazzi
audacissimi, coraggiosi, irriducibili, intorno al
neo acquisto Savoldi, quel Napoli temprato da
Vinicio che, in uno splendido dicembre del 1975,
andò a lottare per un inatteso primo posto
all’Olimpico contro la Lazio di Maestrelli, in un
campionato che sarebbe stato vinto poi dal Torino
sulla Juventus.

     Era ancora fresco il ricordo dello scudetto
perduto l’anno prima con la Juventus per un gol di
Altafini “core ingrato”. Ben 30 mila tifosi dei
settantamila (!) abbonati – non era mai accaduto in
passato – seguirono i giocatori azzurri per
assistere al derby con i laziali delle vecchie
conoscenze Chinaglia e Wilson, applauditi in passato
allo stadio del Vomero nelle fila dell’ l’Internapoli.
Era, quello, il Napoli di Bruscolotti, Burgnich,
Orlandini, Esposito, Savoldi, Braglia. Al gol
decisivo di Boccolini, che portava il Napoli in
testa alla classifica, mentre la Juve stava perdendo
con il Torino, successe all’Olimpico – come ha
felicemente ricordato Mimmo Carratelli, splendido
cantore delle gesta del Napoli – “la più
imprevedibile, commovente e indimenticabile magìa
mai successa in uno stadio. Per un incantesimo di
cuore, un’ispirazione spontanea, una gioia non
diversamente esprimibile e un’intesa e un accordo
misteriosi, esaltati per il bellissimo gol di
Boccolini che aveva determinato la vittoria azzurra,
i trentamila napoletani cominciarono a cantare nello
stadio romano “Oj vita, oj vita mia…”. Non l’avevano
programmato, non s’erano dati la voce e fu una delle
improvvise, geniali, immancabili trovate di un
popolo e di una tifoseria inimitabili”. Fu, dunque,
proprio quel 14 dicembre del 1975 che “Oj vita, oj
vita mia…” , la parte più conosciuta de “’O surdato
nnammurato”, divenne praticamente l’inno dei tifosi
azzurri nei giorni felici delle vittorie, fino ai
trionfi con Maradona e anche oltre.

L’inno del Napoli nacque allo Stadio Olimpico, ma –
continua il ricordo di Carratelli – “ebbe il suo
suggello con un titolo a nove colonne su “Lo Sport
del Mezzogiorno”, il settimanale diretto da Riccardo
Cassero che subito “sparò” in prima pagina il titolo
“Oj vita, oj vita mia…” enfatizzando l’eccezionale
avvenimento e divulgandolo all’intera tifoseria
azzurra. Cassero fece di più: catturò al volo, nei
corridoi del giornale, il geniale collega Max Vajro
uomo di cultura, scrittore brillante, e valente
pianista, e gli impose di tracciargli su un foglio
di fortuna il pentagramma con le prime note del
famoso motivo di Califano e Cannio. Vajro lo fece
velocemente consentendo a Cassero di “arricchire” il
titolo su “Lo Sport del Mezzogiorno” con l’efficace
disegno del pentagramma. E fu un successo”.

Tutti i tifosi azzurri sparsi nel mondo, tutti i
lettori rimasero conquistati dal famoso motivo, in
chiave calcistica, che nella guerra del 1915-18 era
risuonato già con fortuna nelle trincee tra i nostri
soldati. Di quella magìa canora Romolo Acampora,
grande e indiscusso testimone della storia del
Napoli, scrisse una mirabile e appassionata cronaca
su “Il Mattino”, mentre Nino Masiello trasse, con la
sua genialità, lo spunto per far parlare Roberto
Murolo, Massimo Ranieri, Nunzio Gallo, Mario Merola
e Miranda Martino. Tutti furono concordi
nell’affermare che “ ‘O surdato nnammurato” poteva a
buon ragione diventare l’inno dei tifosi azzurri. E
Murolo aggiunse: “ Però bisogna cantarlo anche
quando le cose vanno male…”. Cosa che, però,
naturalmente, non è mai accaduto…

Quel gol, quella partita sono rimasti ben fissi nei
ricordi di Boccolini, autore della rete
all'Olimpico, che adesso riferisce un particolare
finora inedito: "Superfluo descrivervi la gioia per
quella rete e l'emozione per l'accompagnamento
canoro dei tifosi azzurri. Dopo la partita
manifestai il desiderio di poter possedere quel
pallone che, dopo il gol, era finito in tribuna ed
era stato "catturato" da un gruppo di tifosi
napoletani che occupavano una zona tutta azzurra. Ne
parlai anche con qualche giornalista e in risposta
ebbi, subito dopo, l'invito di ritirare il pallone
prelevato all'Olimpico da un tifoso di Sant'Antimo,
presso il "Club Leo Clan", presidente Mimmo
Chiariello. Volentieri mi recai in quel covo di
tifosi, dove mi fu consegnato il prezioso ricordo e
in cambio offrii un pallone autografato". 


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lunedì 10 gennaio 2011

Napoli Juve commentata da Auriemma

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Le pagelle del girone d'andata 2010-2011

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De Sanctis: 8,5 - In campionato mostra una continuità di rendimento impressionante e prende in mano con vigore la leadership della difesa azzurra, diventandone il sempre concentrato e spiritato condottiero. Compie interventi miracolosi, legge bene le diverse situazioni tattiche che gli si propongono di partita in partita, lanciandosi sui piedi degli attaccanti avversari lanciati a rete, quando si trova di fronte squadre con attaccanti veloci che amano verticalizzare il gioco e lanciandosi in temerarie ma quasi sempre efficaci uscite aeree quando invece si trova di fronte perticoni di due metri. In Europa League denuncia maggiori difficoltà dovute soprattutto al leggerissimo Jabulani (già odiatissimo al mondiale sudafricano e ripescato dall'Uefa per la competizione europea). Vive una partita d'inferno a Bucarest dove commette gravi errori e, in parte, a Liverpool, ma lui ha il merito di non abbattersi mai e alla fine trascina la squadra anche al meritatissimo passaggio del turno.

Grava: 7 - Inizia la stagione in sordina: tutti hanno negli occhi l'eccezionale campionato disputato lo scorso anno, ma Gianluca inizia con un rendimento "normale" che gli porta critiche, anche da questo blog. Ma da metà novembre cambia registro e torna ai livelli assoluti di rendimento dello scorso anno e il simbolo della sua definitiva rinascita è il miracoloso salvataggio sulla linea nel finale di partita col Lecce che spiana la strada al gol vittoria di Cavani. In quel fotogramma c'è tutta l'essenza di quanto sia importante un gregario come Gianluca per le fortune e i successi di una squadra di vertice. Ancora una volta conferma la regola che con la sua presenza, Cannavaro migliora sensibilmente le sue prestazioni rispetto a quando Gianluca non c'è...e non è frutto del caso, ma di ragioni tecnico-tattiche ben precise.

Campagnaro: 6,5 - Chi segue il mio blog sa bene che apprezzo Campagnaro pèr le sue doti fisiche, agonistiche e tecniche, ma non per il ruolo in cui gioca. Non essendo nato difensore, Hugo a volte si perde gli attaccanti avversari, mancando diagonali che un difensore di alto livello non dovrebbe sbagliare. Certamente però il suo apporto di carisma e personalità è importante per questa squadra e non sono mancate sue prestazioni di alto livello, sia in Italia che in Europa.

Cannavaro: 7,5 - A parte qualche lieve battuta a vuoto, tipo quella col Chevo frutto di uno stress dovuto a un numero eccessivo di partite consecutive, Paolo, nonostante i ben noti problemi contrattuali, ha confermato in questa metà stagione quanto di eccezionale aveva fatto già vedere nella scorsa stagione, dove il livello eccelso delle sue prestazioni sembrava poterne impedire una riconferma ad altissimi livelli. Invece Paolo, contro tutte le avversità, in campo e fuori, sta confermando il suo straordinario spirito di dedizione per la maglia azzurra...e quest'anno sta anche trovando con più facilità la via del gol, anche se in partite non troppo fortunate per gli azzurri. Merita il rinnovo del contratto, anche se è giusto che il Napoli cominci a guardarsi intorno nel suo ruolo più che altro per trovare qualcuno che sia ancora più forte di Paolo. Va detto che se a fianco di Paolo gioca uno come Grava e davanti i mediani gli danno buona copertura, il capitano offre prestazioni di assoluto affidamento.

Aronica: 6 - Un grande mese di dicembre, in un momento decisivo per il salto di qualità della stagione azzurra, un rendimento mediamente apprezzabile, ma alcune partite (vedi Liverpool) nelle quali si evidenziano i suoi limiti di onesto mestierante del pallone. Gambe, braccia e mani alte, quando Totò è in difficoltà sono la spia del raggiungimento dei suoi limiti tecnici. Resta però, al momento, l'unico centrale di piede sinistro della rosa azzurra e comunque un punto di riferimento per il suo tecnico. Inizio 2011 un po' difficile con la prestazione mediocre di San Siro e la panchina con la Juve.

Santacroce: 5,5 - E' chiaro che a Mazzarri non piace, Fabiano non gode della sua fiducia. Ha giocato poco, alternando cose buone a prestazioni meno convincenti (vedi Bucarest). La società sembra ancora non avere idee chiare sul suo futuro, tra una possibile cessione al Lecce e ripensamenti che non lasciano prevedere quale possa essere il futuro azzurro di questo ragazzo sfortunato ma anche un po'...matto. Certamente sembra mancargli quel salto di maturità che molti suoi compagni di rosa stanno conseguendo in questa stagione.

Cribari: 5 - Riserva a due facce: impeccabile in alcune uscite (vedi Napoli-Lecce), epicamente disastroso in altre (Bucarest e Utrecht su tutte). A sua parziale attenuante la mancanza di continuità che aveva prima di venire a Napoli e che sta rivivendo in questa piazza.

Pazienza: 7 - Quella che due stagioni fa sembrava un "dopolavorista" del pallone, è diventato, ancora più che lo scorso anno, un perno essenziale di questa squadra. La sua intelligenza calcistica fuori dal comune è data dal fatto che non è veloce, ma lo trovi sempre nel punto giusto per recuperare palla e ripartire, non è alto, ma spesso segna gol o si rende pericoloso sui calci d'angolo, non è nato per fare il regista, eppure a volte gli vedi fare cambi di gioco di grande intelligenza tattica. E in più, se Mazzarri lo toglie, specie nei momenti in cui c'è da recuperare il risultato, Michele non si lamenta mai e la partita dopo lo rivedi più forte e motivato di prima. Il tutto mentre anche per lui è in ballo la rinegoziazione del contratto e la sua permanenza in azzurro è forse persino in dubbio. Sono ancora una volta felice che Michele mi abbia ricacciato in gola tutte le critiche del suo primo anno a Napoli, va solo dato merito a Mazzarri il quale, a differenza di Reja e Donadoni, ha capito come farlo rendere al massimo delle sue possibilità.

Hamsik: 6,5 - Quanto è difficile giudicare Marek! A sua attenuante, la fatica del mondiale che lo ha portato a superare il primo turno, ai danni dell'Italia, e che ne ha prolungato il soggiorno in Sudafrica. In alcune partite totalmente assente dal gioco, in altre presente ma con lunghe pause, in altre ancora offre il suo prezioso repertorio di classe e gol. Vai a tirare le somme dei gol fatti e vedi che è in vantaggio rispetto allo scorso anno, anno record in fatto di segnature. Insomma luci e ombre di un talento fatto di classe purissima che ancora si esprime ad intermittenza. A volte te lo mangeresti per quanto è abulico, ma altre volte ti delizia con quel suo sapientissimo tenere palla senza mai perderla e per come illumina il gioco azzurro. Riuscirà mai ad esprimersi con continuità ai livelli che tutti noi riteniamo possa raggiungere?

Gargano: 6 - Stagione contraddittoria per il piccolo motore del centrocampo azzurro. Partite splendide alternate ad altre meno convincenti, specie a cavallo tra 2010 e 2011. A suo merito la capacità di pressare subito gli avversari anche quando crea confusione perdendo ingenuamente palla. Anche lui sta probabilmente risentendo del post-mondiale dove peraltro non è stato sempre impegnato in prima persona, ma, ricordiamolo, ha trascorso tutto il mese in Sudafrica visto l'eccezionale torneo della sua nazionale. Anche lui quindi, come molti suoi compagni di club impegnati nel mondiale, partito in ritardo nella nuova stagione sembra averne risentito più del previsto.

Yebda: 6,5 - A prima vista goffo, legnoso e scolastico, si è inserito con sempre maggiore autorevolezza nello scacchiere azzurro, con grande umiltà e con rendimento sempre crescente. Da antologia la sua partita di Utrecht dove anche nei momenti di maggiore difficoltà azzurra, ha saputo più e più volte spezzare il gioco e ripartire mettendo Cavani (e se stesso) in condizioni di far gol e/o concludere pericolosamente verso la porta avversaria. Man mano che ha preso confidenza con la squadra si è esibito anche in cambi di gioco e intelligenti verticalizzazioni per gli attaccanti. Una delle "riserve" più preziose e apprezzate dal tecnico.

Dossena: 6,5 - Stagione a fasi alterne, con periodi di forma smagliante e partite travolgenti a cui hanno fatto seguito periodi molto grigi. Quest'anno ha comunque cominciato a far vedere le sue qualità, la sua capacità di progressione, la sua abilità nel proporsi anche in fase conclusiva, i suoi cross dalle fasce non sempre sfruttati al meglio dagli attaccanti azzurri.

Maggio: 6 - Inizio di stagione disastroso, chiaro effetto del post mondiale, per i primi quattro mesi ha offerto prestazioni di una modestia a tratti imbarazzante. Il suo voto è frutto di una capacità recuperata nel corso delgi ultimi due mesi sia nel proporsi in zona gol, sia nello spingere finalmente con l'efficacia a tutti nota sulla fascia destra. Conclude il girone di andata in netta e incoraggiante ascesa.

Vitale: 6 - In campionato offre poche ma importanti prestazioni. In Europa mostra difetti tipici dell'inesperienza, ma anche una grinta che lo rende capace di riscattarsi con personalità non comune. Anzi proprio in Europa conferma la sua inconsueta prolificità in zona gol, lui che in Italia ancora deve realizzare un gol in serie A, offrendo al Napoli preziosissimi contributi ai fini della qualificazione europea. Considerando che a inizio stagione sembrava non rientrare nei piani azzurri, ma che Mazzarri ha voluto lavorare e scommettere su di lui, direi che la scommessa del tecnico sta dando frutti molto interessanti. Forse il ragazzo meriterebbe un po' più di spazio.

Zuniga: 6 - Anche lui a corrente alternata, con un inizio stagione (Agosto) folgorante, poi tanti alti e bassi. A sua attenuante va detto che non sempre il mister lo impiega nel suo ruolo naturale, ma, a differenza dello scorso anno, lo sacrifica molto meno a sinistra come alternativa di Maggio, proponendolo invece spesso, con discreti risultati, come vice - Lavezzi.

Lavezzi: 7,5 - Anche il Pocho offre periodo di forma straripanti a momenti, rari, meno convincenti, specie dopo l'infortunio alla caviglia di inizio dicembre. Appare comunque più maturo, riuscendo a essere, nello stesso tempo, più finalizzatore degli scorsi anni, ma nel contempo più al servizio del collettivo, sia come assist-man, sia nella fase difensiva del gioco, dove offre un contributo che negli anni scorsi non ci si sarebbe mai immaginato. La statura internazionale del Pocho si vede anche in Europa, dove segna e fa segnare gol decisivi e dove mostra il suo valore su campi leggendari (vedi Anfield). La stella di Cavani, paradossalmente, ne esalta  la maturità e la leadership all'interno della squadra.

Cavani: 10 - 13 gol in 19 partite italiane, 7 gol in 8 partite europee, senza contare i gol nella sua nazionale, i minuti giocati, la pressione ossessiva sui difensori avversari, le sue incredibili chiusure difensive alla Beckembauer e la sua capacità di attraversare il campo e farsi trovare puntuale all'appuntamento col gol dall'altra parte del campo (vedi Parma). Un talento assoluto, già protagonista di un mondiale pregevole, ma che, dopo il mondiale, a differenza di altri suoi compagni, è letteralmente esploso, inserendosi subito, come per magia, nei meccanismi di gioco azzurri, come se avesse sempre giocato nel Napoli. Lo scorso anno Quagliarella, anche nelle due migliori giornate, dava sempre l'idea di entrare a fatica nella girandola offensiva azzurra, laddove invece il Matador si esalta nei movimenti dei suoi compagni di reparto e degli esterni ai quali aggiunge una capacità non comune di farsi trovare libero in zona gol. Adoravo questo giocatore già quando lo scorso anno lo vidi più volte nel Palermo e su questo blog, al suo arrivo, dedicai un post entusiasta al Matador, laddove alcuni storcevano il naso sulle qualità di questo ragazzo. Certo, quando scrissi quel post, credevo nel ragazzo, ma sinceramente non mi sarei nemmeno io aspettato un'esplosione di queste dimensioni. Riuscirà a ripetersi a questi siderali livelli nella seconda metà di stagione?

Quagliarella: SV - Anche se lo abbiamo rimosso, Fabio ha giocato una partita ufficiale nel Napoli di quest'anno, ossia il vittorioso esordio casalingo con l'Elfsborg. Giusto per ricordare una storia che sembrava un sogno per tutti e che si è spezzato tra incomprensioni e rancori. PS: l'avevo detto che quest'anno Fabio avrebbe disputato una grande stagione, me lo sentivo...peccato che la stia facendo, infortunio a parte, in bianconero.

Lucarelli: SV - Meriterebbe 10 per la dedizaione con cui sta cercando di vincere la sua battaglia contro la sfortuna. Al suo esordio stagionale, in Europa, subito un gravissimo infortunio e fine delle trasmissioni. Da quel momento un ossessivo lavoro di recupero e rieducazione che dovrebbe portarlo di nuovo in campo entro fine gennaio. Può essere un acquisto fondamentale per la seconda parte della stagione azzurra, dove magari potrebbe segnare quella manciata di gol decisiva per tenerci a galla nelle primissime posizioni del campionato.

Dumitru: 6,5 - Merita un voto alto considerando da un lato la sua limitatissima esperienza tra i professionisti, la sua giovanissima età, il fatto che Mazzarri lo abbia lanciato le prime volte nei momenti di maggiore difficoltà della squadra azzurra e che il ragazzo dai mille passaporti abbia sempre cercato di offrire un contributo non banale, con coraggio e personalità. Il ragazzo ha numeri interessantissimi e personalità, peccato che sia stato fermato dall'arbitro nel finale di Napoli Lecce dove avrebbe potuto chiudere il fantastico 2010 azzurro con il suo primo gol tra i professionisti...ma la stoffa c'è e sono sicuro che la vedremo presto!

Sosa: 5 - Ecco invece un ragazzo per il quale mi piange il cuore. Dotato di una cifra tecnica evidente (vedi il delizioso lob a favore di Cavani per il 3 a 3 di Bucarest), il ragazzo denuncia lentezza nel gestire la palla e dopo qualche segnale incoraggiante tra novembre e dicembre, sembra essersi scoraggiato. Pagherei di tasca per  vedere il suo talento tecnico al servizio di questa squadra, ma adesso dipende tutto da lui. Principito, non mollare! Tira fuori la cazzimma argentina e facci vedere chi sei! Il pubblico ti sta criticando giustamente, ma noi qui a Napoli amiamo i giocatori col talento come il tuo! Mettici più grinta e non ti arrendere!

Maiello: 6 - Nelle movenze e nelle sue capacità di inserimento offensivo sembra un Hamsik in sedicesimo. Prodotto pregiato, non l'unico, del vivaio azzurro, è l'unico però al momento costantemente nella rosa della prima squadra e gode della stima del tecnico, dei compagni e anche di quella parte di critica che lo conosce meglio. Avrebbe a mio avviso meritato, dopo un pregevole precampionato, qualche occasione in più per mettersi in mostra e in quei pochi minuti giocati, ha mostrato grinta, tecnica e buona personalità.

All. Mazzarri: 8 - Giustamente criticato per la sua non sempre elevata duttilità tattica, giustamente criticato a volte per non aver saputo ribaltare certe partite sul piano tattico e con un utilizzo adeguato e tempestivo dei cambi, il tecnico toscano però ha portato questo gruppo al secondo posto alla fine del girone di andata e al superamento della fase a gironi di Europe League soffiando la qualificazione a una "nobile" come la Steaua. I risultati e il rendimento eccezionale del gruppo, la sua capacità quasi unica al mondo di raddrizzare o vincere partite all'ultimo respiro, ne rendono la valutazione assolutamente eccelsa. In una stagione che, lo abbiamo scritto alla vigilia, si presenta come la più difficile della storia recente azzurra, per la pressione sulla squadra e sul tecnico stesso, artefice di questa squadra e quindi anche responsabile delle eventuali sconfitte, il tecnico può già vantarsi di aver superato le più rosee aspettative in Europa, dove il Napoli è l'unica compagine italiana ad andare avanti nel secondo torneo continentale, e di avere una posizione invidiabile (e non casuale) in campionato, dove ha offerto gioco, spettacolo, prestazioni autorevoli tanto in casa quanto in trasferta. Onore al merito, mister!

Ovazione al Matador!

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13 gol in 19 partite in campionato, 7 gol in 8 partite in Europe League: totale 20 gol in 27 partite. Signori! In piedi e applausi al Matador!

domenica 9 gennaio 2011

FINE GIRONE DI ANDATA - Una classifica da incorniciare!

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Serie A 2010-11: 19ª - Napoli-Juventus 3-0

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Cavani, questione di... testa!!!

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Tre gol di testa di Cavani, per raggiungere la testa della classifica cannonieri e per lanciare il Napoli solo verso la testa della classifica!

La Juve mostra i più bei calci del campionato, mentre il Napoli mostra il più bel calcio del campionato: dopo i primi 10 minuti di imbarazzo, gli azzurri si svegliano di fronte al misero gioco fatto di lanci lunghi e gomitate delle torri bianconere, Amauri e Toni.

Il Napoli così demolisce la Juve in meno di un'ora, schiantandola su tutta la linea, in tutte le zone del campo, vincendo tutti i duelli individuali e dando la sensazione di una squadra granitica contro un'accozzaglia di vecchie glorie e giovani di misero talento.

Da Maradona al Matador! E pensare che qualcuno aveva "malignato" che il Matador non avesse mai segnato contro le grandi: continuate a malignare così, visti i risultati!

Cercando di smaltire i fumi di questa meravigliosa sbornia, cerchiamo di capire la chiave tattica del match.

Mettendo due giganti lì davanti, Del Neri ha finito per snaturare il (poco) gioco juventino che in teoria dovrebbe passare per le fasce attraverso le iniziative di Krasic e Pepe.

Ma in campo si vedono soltanto lunghi cross dalla difesa a scavalcare il centrocampo, Pepe e Krasic emarginati dalla manovra e quando raramente il gioco passa per il biondino, gli si francobollano ossessivamente Dossena e, in raddoppio, Pazienza.

Sui duelli aerei, Cannavaro annulla Toni come e meglio della partita di Marassi, dove già il capitano aveva disputato una partita superlativa sul lungagnone. Grava e Campagnaro contengono Amauri con anticipi e grinta.

Sulle fasce la teorica e temutissima inferiorità numerica degli azzurri non si vede, ma anzi Maggio e Dossena non solo coprono con diligenza, rilanciando e mettendo pregevoli cross in area bianconera dove i due centrali, Bonucci e Chiellini, mostrano tutti i loro desolanti limiti.

A centrocampo bastano un Gargano sufficiente e un Pazienza superlativo (ancora una volta!) per ridicolizzare Marchisio e il calligrafico Aquilani, bello a vedersi ma di nulla efficacia.

In queste condizioni tecnico-tattiche, quindi, il risultato del campo è tanto fragoroso quanto logico. La Juve non dà mai l'impressione di poter impensierire la granitica compagine azzurra, che la surclassa sul piano fisico, tattico e tecnico.

E ora? Che significato può avere questo secondo posto in classifica? Negli anni scorsi il Napoli ha sofferto da morire nei mesi di gennaio e febbraio, perdendo contatto da posizioni di classifica allettanti e la società non ha fatto interventi significativi sul mercato. Cosa succederà in questo mese? Saranno poste le basi per tenere questa eccezionale posizione di classifica? Verrà potenziato questo motore? E riuscirà questo motore, ritoccato o lasciato invariato, a tenere quella distanza che negli ultimi due anni è venuta meno?

Al di là dei fumi di questa indimenticabile serata azzurra, si affacciano tante domande sul futuro di questi fenomenali ragazzi.

Le pagelle di Napoli Juventus

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De Sanctis: 8,5 - Il vero leader della difesa azzurra! Chiude sulle pericolose traiettorie alte, costringendo Morganti ad annullare un gol a Toni per fallo su di lui. Annulla un tiro di Amauri destinato all'angolino nell'unica situazione in cui Grava si fa sfuggire l'ex azzurro e nella ripresa chiude la porta a Toni sul 2 a 0, impedendo ai bianconeri di rientrare in partita. Monumentale!

Grava: 8 - Solo un paio di piccole sbavature, su una delle quali rimedia De Sanctis su Amauri. Per il resto imperiali anticipi, rilanci utili a ribaltare l'azione. Un gladiatore!

Cannavaro: 8,5 - Una prestazione superba, non lascia un millimetro a Toni, in un duello che sa di finale olimpica di lotta libera. Strepitoso, non sbaglia un colpo!

Campagnaro: 8 - Sui livelli di Cannavaro, annulla chiunque passi dalle sue parti e qualche volta si affaccia pure in avanti.

Pazienza: 8 - Su tutto e su tutti, preziosissimo nei raddoppi su Krasic in aiuto a Dossena. Precisione, anticipi e splendidi cambi di gioco.

Gargano: 6,5 - Inizio disastroso, sulla falsariga del Meazza, viene aiutato dal resto della squadra a crescere piano piano e finalmente comincia a offrire il suo prezioso contributo, dando il là all'azione dell'1 a 0 con intelligente passaggio filtrante per Maggio.

Maggio: 8 - Superbo! Preziose chiusure difensive su Pepe, discese travolgenti che procurano un gol e un'ammonizione a Traorè che impazzisce nel tentativo di tenerlo. Straripante.

Dossena: 7 - Solo una volta si trova uno contro uno con Krasic in campo aperto ed è costretto a fermarlo con le cattive. Ma per il resto puntuali anticipi sulla freccia bianconera, discese importanti sulla fascia, cross a Cavani per il 2 a 0 e un tiro che Storari si trova miracolosamente sotto il sedere. In netta ripresa.

Hamsik: 7 - Intelligente gestione della palla, entra nel gioco e non spreca mai il pallone. Suo l'assist per il gol del trionfo! Salta la Fiorentina in quanto diffidato e ammonito oggi.

Lavezzi: 6,5 - E' ancora al 50%, trova il suo leggendario allungo in velocità solo nella ripresa e per poco Cavani non fa il 4 a 0 su suo assist. Nonostante la forma ancora precaria, riesce a dare effervescenza al gioco azzurro. Chissà cosa ci regalerà quando tornerà al meglio!

Cavani: 10 - Tre gol di opportunismo, grande pressione sui difensori bianconeri per rallentare le ripartenze juventine, chiusure difensive determinanti sui calci piazzati juventini. Sfiora più volte il 4 a 0. Immenso!

Aronica: 6 - Al posto di Dossena per sigillare ogni varco, fa il suo dovere in pieno.

Yebda: 6,5 - Frangiflutti per chiudere le iniziative juventine in mezzo al campo. Costruisce anche un po' di gioco e tira in porta. Preziosissimo gregario!

Sosa: 5,5 - Continua a non convincere. Prova con esiti da dimenticare un tiro in porta. Sembra lui stesso sfiduciato. E' un peccato vedere questo talento tecnico che non riesce ad esprimersi.

All. Mazzarri: 8 - Preparazione perfetta della partita, agevolata anche dalla pochezza tattica della compagine di Del Neri. Esemplari le gabbie su Toni, Amauri e soprattutto Krasic, stritolato tra Dossena e Pazienza in raddoppio. Puntuali e lucidi i cambi per mettere agonismo e nerbo in mezzo al campo e impedire qualunque possibile rimonta della Juve.

Arbitro: Morganti: 8 - Pressione altissima, sia per la presenza del caldissimo pubblico azzurro, sia per le sempre vibranti proteste bianconere. Ma tutte le sue valutazioni, su falli e cartellini, sono impeccabili. Arbitraggio perfetto!

giovedì 6 gennaio 2011

Serie A 2010-11: 18ª - Inter-Napoli 3-1

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Panettoni Motta per tutti!

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L'Inter entra in campo quasi spaventata dall'impatto col campionato e con la squadra rivelazione. 

Seppure subito in vantaggio, mostra imbarazzanti balbettii in difesa dove basta una appena decente pressione nella metà campo nerazzurra per mettere in difficoltà i terzini nerazzurri. 

Il pareggio azzurro appare meritato, perchè il Napoli, pur con qualche balbettio a centrocampo (Gargano, in particolare) spinge e evidenzia le difficoltà, specie mentali, dei suoi difensori.

Quando il Napoli sembra poter prendere in mano la partita, anzichè aumentare i giri dell'impegno e dell'agonismo, comincia a perdere colpi sul lato di Maicon (con Dossena) e sulla tre quarti dove c'è sempre qualche mediano nerazzurro che di volta in volta (Thiago Motta, Stankovic e Cambiasso) si fa trovare libero di impostare e concludere.

I primi due gol sono il simbolo di questo atteggiamento tattico, laddove Thiago Motta approfitta di una dormita generale tra centrocampo (Gargano) e difesa (Campagnaro e Maggio) e Cambiasso sorprende Cannavaro su un cross che Maicon ha avuto tutto il tempo di pensare per la pigrizia assoluta di un inguardabile Dossena.

Nel secondo tempo ci si aspetterebbe il Napoli arrembante del 2010, ma un altro indigesto panettone di Motta, ancora mollemente marcato da Dossena (!), abbatte il morale e il fisico anche di quei pochi azzurri che nel primo tempo avevano combinato qualcosa.

Sulle ali dell'entusiasmo, i nerazzurri ritrovano fiducia e stavolta controllano palla con disarmante sicurezza. Solo negli ultimi minuti gli azzurri "rantolano" qualche fiacco cross in avanti con manovra involuta e totalmente priva di qualità.

Alla fine il Napoli ha perso nettamente la partita a centrocampo, dove Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta e Zanetti hanno fatto a fette l'esiguo centrocampo azzurro dove il solo Pazienza ha retto con dignità il campo, creando i presupposti di quelle rare situazioni offensive dove gli stessi centrocampisti (badate bene, non le punte, totalmente annullate) hanno creato i pericoli e i gol nerazzurri.

abbiamo dunque visto i limiti e le differenze tra una squadra fatta di grandi giocatori seppure non tutti al meglio delle proprie possibiltà (l'Inter) e una buona squadra che quando non riesce a giocare a ritmi alti (cosa che accade spesso sui campi pesanti) diventa mediocre e prevedibilissima e dove il tecnico non ci mette nulla di suo tatticamente per provare davvero a cambiare la partita.

Speriamo ora che gli azzurri dimentichino presto questa brutta serata, digeriscano i due "panettoni" Motta e ritrovino agonismo e ferocia per domenica sera.

Le pagelle di Inter Napoli

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De Sanctis: 5,5 - Incolpevole sul primo gol interista, forse un po' "pigro" sul cross di Maicon per il 2 a 1, si riscatta con una parata importante nel recupero del primo tempo. Nella ripresa raccoglie nel sacco un altro "panettone" di Motta. Stavolta neanche lui fa magie.

Campagnaro: 5,5 - Colpevole sul primo gol nerazzurro dove arriva molle sulla conclusione di Thiago Motta. Per il resto poco convincente nella fase difensiva e tanto inutile proporsi in avanti per cross poco convinti per le punte.

Cannavaro: 5,5 - Una sola vera distrazione, ma fatale, sul gol di Cambiasso che lo fulmina proprio nella sua zona.

Aronica: 5 - In netta difficoltà, specie nel primo tempo con chiunque passi dalle sue parti. Già ammonito continua ad arrangiarsi più con le cattive che con le buone. Milito rischia di segnare a seguito di una sua diagonale chiusa in ritardo. Leggermente meglio nella ripresa, ma comunque lontano parente dell'Aronica brillante di dicembre.

Pazienza: 6,5 - Inizia maluccio non coprendo adeguatamente Campagnaro sull'incursione di Thiago Motta, ma poi prende in mano la partita, tamponando, ripartendo e segnando un gol non casuale su angolo.

Gargano: 4,5 - In netta difficoltà, svagato e impreciso, disordinato. Terreno a lui non favorevole. Ciò comporta una sistematica inferiorità a centrocampo quando l'Inter costruisce il gioco. Mazzarri lo toglie giustamente dopo meno di un'ora di gioco.

Maggio: 5,5 - Thiago Motta lo brucia in occasione del primo gol, poi prova a riscattarsi costruendo gioco e sprecando una grandissima occasione per passare in vantaggio. Una sua imprecisione porta all'ammonizione di Campagnaro. Molli le sue iniziative e i suoi cross nella ripresa.

Dossena: 4,5 - Nullo in attacco, a parte il gol giustamente annullato per fuorigioco, per 35 minuti riesce a compensare contenendo benino Maicon, ma poi gli lascia un'eternità per prendere la mira e mettere la palla d'oro per il gol di Cambiasso. E a quel punto il giudizio volge decisamente al negativo. Mazzarri vede che non è in serata e lo toglie.

Hamsik: 5 - Qualche idea dal centrocampo in su nel primo tempo, ma si perde sempre di più col passare dei minuti.

Lavezzi: 5 - Scarsa "aderenza" su un terreno a lui poco congeniale. Scarsa lucidità nel costruire l'azione, come nelle sue peggiori giornate va cocciutamente a cercare l'incursione centrale anche quando ci sono compagni liberi sulle fasce. Disastroso.

Cavani: 4,5 - Mai pericoloso sottoporta, appare imballato. Irriconoscibile rispetto allo splendido atleta e cannoniere della seconda metà del 2010.

Zuniga: 5,5 - Non incide e tenta pure un tiro da fuori velleitario.

Yebda: 6 - Meglio di Gargano (ma ci vuole poco), gioca in mezzo a troppi compagni fuori condizione fisica e mentale per poter offrire un contributo davvero utile. Tenta anche lui velleitariamente un paio di conclusioni verso la porta interista.

Sosa: 5,5 - Un pizzico di qualità in più ma a velocità da bradipo è difficile creare qualcosa di davvero pericoloso. Sembra ancora un ospite in questa rosa.

All. Mazzarri: 5 - Squadra un po' pigra, difficoltà a centrocampo e sull'asse sinistro Aronica-Dossena. Il mister prova a sistemare qualcosa nel secondo tempo, ma dovrebbe sostituire 7 o 8 dei suoi. I cambi arrivano (quasi) in tempo, ma stavolta la mente dei suoi ragazzi è altrove. Da parte sua ancora una volta non prova a cambiare modulo dietro: che senso ha mantenere tre centrali in difesa quando stai perdendo la partita?

Arbitro: Rocchi: 7 - Preciso e puntuale in tutte le fasi di gioco e supportato bene dai suoi collaboratori sui fuorigioco. Buone anche le scelte sui cartellini. La piega che ben presto prende la partita lo agevola ulteriormente.

mercoledì 5 gennaio 2011

Approvato il bilancio 2009-2010: ancora in attivo!

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Da "Il Mattino" leggiamo che il consiglio di amministrazione della Societa' Sportiva Calcio Napoli ha approvato il bilancio 2010 e per il quarto anno consecutivo il bilancio si chiude con un utile di poco meno di mezzo milione di euro (343.686 euro).

Emergono una serie di elementi interessanti da questa notizia. In particolare:
  • gli attivi nei precedenti esercizi erano stati di: +1.416.976 nella stagione 2006-2007, +11.911.041 nella stagione 2007-2008 e +10.934.520 nella stagione 2008-2009
  • l'attivo di questo esercizio e' stato ottenuto pur avendo investito sul rafforzamento della squadra (cartellini + ingaggi) 54,6 milioni di euro
  • per il futuro la societa' "ha moderni e ambiziosi programmi. Dal punto di vista sportivo si pone l’obiettivo di riuscire a competere in maniera sufficientemente stabile nell’ambito delle competizioni internazionali e di raggiungere una dimensione adeguata al bacino di utenza del club. Da un punto di vista commerciale, la mission che la società si è posta è la [...]realizzazione di quel complesso d elementi che aggiungano valore per consolidare partnership nazionali e internazionali" e inoltre "iniziative finalizzate al potenziamento della prima squadra e del settore giovanile" e investimenti per aumentare il fatturato derivante dall'accesso al sito ufficiale del club e dalla vendita via Internet dei propri prodotti.
Dunque si consolida la linea che il club gia' persegue da quando e' nato, ossia equilibrio dei conti e, nello stesso tempo, creare sempre nuove opportunita' di introiti per permettere alla societa' di reinvestire gli utili e rafforzare il patrimonio tecnico e le strutture del club.

Emblematico, quindi, leggere, nello stesso giorno, sempre su IL MATTINO, che la media punti conseguita dal Napoli nel corso del 2010 (1,711 a partita) e' stata la piu' alta dai tempi del Napoli di Maradona:

"Solo negli anni di Maradona, calcolando i tre punti a partita, la media azzurra negli anni solari è stata migliore (anche se si giocavano meno partite). Record naturalmente nel 1987, anno dello scudetto, con 2,069 punti a partita. Anche l’anno dopo (1,897) e quello prima (1,893) alla grande. Anche se tutti gli anni di Maradona furono sopra l’1.8 punti a partita (1,844 nell’85, 1,85 nell’89 e appunto 1,806 nel 1990). Ci sono poi gli anni di C1 e B, i primi di De Laurentiis, in cui c’è stata una media ragguardevole (2,079 nel 2005 e 1,829 nel 2006). Ma, appunto, non era serie A."

Dunque oculata gestione societaria e risultati sul campo: chapeau! Questo blog, nato per l'immensa passione di un tifoso che cerca comunque sempre di ragionare e laddove necessario criticare per stimolare a fare sempre meglio,  questo blog che si e' espresso a volte in termini aspramente critici in alcune fasi della vita del club, non puo' che fare i complimenti per l'eccezionale lavoro societario e tecnico che lo staff azzurro sta portando avanti non da oggi.

Chi scrive cerca di essere, nella sua passione, equilibrato e intellettualmente onesto: criticheremo ancora, laddove necessario, ma nel complesso la strada che la societa' sta percorrendo e' quella giusta e c'e' da essere orgogliosi di risultati come questi.

Continuiamo cosi', con pazienza, costanza e tenacia e magari un giorno di questi, come nella lunga corsa di Forrest Gump, ci troveremo davanti a tutti quasi senza accorgercene...giusto perche' volevamo soltanto fare due passi!

Forza Napoli!