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domenica 2 settembre 2012

Serie A 2012-2013: 2ª - Napoli - Fiorentina 2-1



Come previsto alla vigilia, lo scoglio-Fiorentina, approdato sulla "spiaggia" di sabbia fine dello Stadio San Paolo, si e' rivelato un ostacolo davvero duro da superare, ma alla fine, nonostante la prevalenza di uno sterile possesso palla da parte dei viola, la vittoria degli azzurri ha premiato la loro capacita' di concretizzare le poche occasioni da rete che un campo ai limiti della praticabilita' ha consentito di costruire.

Il terreno di gioco ha costituito, negli ultimi anni, uno dei vanti della gestione De Laurentiis, ma, dopo che gia' lo scorso anno la qualita' della manutenzione del terreno aveva lasciato piu' di un dubbio, cio' che stiamo vedendo in queste settimane e' davvero scandaloso!

La spiegazione ufficiale fornita dalla societa' e' che l'effetto combinato del gran caldo estivo, della siccita' e di un malefico fungo ha letteralmente "desertificato" il prato del San Paolo: peccato che lo strazio fosse gia' evidente ad inizio agosto, in occasione della prima amichevole estiva, ma che sia dovuto attendere (perche'?) un mese affinche' si riseminasse.

Chiaramente, poiche' la risemina e' stata fatta soltanto lunedi' scorso, non c'e' stato tempo sufficiente per veder spuntare la prima erba.

Sorgono a questo punto spontanee alcune domande: 
  1. attecchira' la semina in 15 giorni, per avere in occasione del prossimo turno casalingo col Parma un prato di nuovo presentabile?
  2. perche' si e' aspettato un mese per riseminare?
  3. siamo sicuri che il fungo in questione non si ripresentera' nelle prossime settimane o la prossima estate?
  4. perche' non e' stata considerata l'ipotesi di stendere un prato sintetico?
Attendendo fiduciosi che qualcuno dia risposta a qesti interrogativi, torniamo alla partita.

Montella schiera la Fiorentina con un compatto 3-5-2 cercando, come gia' fatto con successo col Catania lo scorso anno, di mantenere il predominio sia a centrocampo, sia sulle fasce e l'intento sembra funzionare alla perfezione: il Napoli soffre in mezzo al campo, dove Hamsik appare fuori dal gioco e Behrami e Dzemaili (preferito ad Inler), non riescono mai a trovare i tempi giusti per ripartire una volta riacquisito il possesso della palla, evento che peraltro si verifica raramente.

Il Napoli, per tutto il primo tempo, salvo rari momenti, viene schiacciato dalla Fiorentina nella propria meta' campo, anche se poi De Sanctis non corre alcun serio pericolo, tranne che dopo pochi secondi di gioco per un pregevole gioco di prestigio di Jovetic che si presenta solo davanti a Morgan.

Bellissimo il duello tutto colombiano sulla fascia tra Zuniga e Quadrado, a tratti vinto dal fiorentino che talora converge verso il centro per tentare il tiro in porta e talora suggerisce cross o passaggi filtranti.

Ma, pur preparando una gradevole cornice, la Fiorentina, complice lo scarso peso del reparto offensivo, non riesce mai a "dipingere il quadro", per cui quando ad inizio ripresa Hamsik, complice una fortunosa deviazione di Borja Valero, trova il beffardo pallonetto di testa che uccella Viviano, il vantaggio azzurro, pur inaspettato, mette a nudo i limiti offensivi che la societa' viola negli ultimi giorni di mercato ha tentato di compensare con l'acquisto poi sfumato di Berbatov.

Il gol azzurro pero' non arriva proprio come un fulmine a ciel sereno: venendo meno ai suoi soliti schemi di gestione della partita, Mazzarri gia' nei primi minuti della ripresa manda in campo Inler al posto di un Behrami che, pur essendosi distinto in fase di contenimento, recuperando diversi palloni, non ha offerto il contributo atteso dal mister in fase di rilancio della manovra offensiva azzurra.

L'ingresso di Inler, complice anche la flessione atletica del centrocampo viola, innalza i giri del motore offensivo azzurro, per cui quella netta prevalenza territoriale dei viola e' venuta meno non appena lo svizzero ha messo piede in campo.

Lo svantaggio stordisce la Fiorentina che non trova piu' quelle belle manovre con cui aveva irretito gli azzurri nel primo tempo, per cui quando Dzemaili trova il raddoppio su splendida conclusione al volo col piede mancino dal limite dell'area la partita sembra in ghiaccio.

A quel punto Montella butta nella mischia il talentino Ljajić e, complice l'orgoglio dei viola e il rilassamento degli azzurri, il finale di partita ripropone, con maggiore intensita', quel predominio territoriale gia' visto nel primo tempo.

Stavolta pero' arriva il gol, frutto di una bella triangolazione da limite tra Ljajić e Jovetic, con conclusione a giro piu' precisa che potente di quest'ultimo sulla quale De Sanctis, che vede partire in ritardo il tiro, riesce solo a sfiorare il pallone con la punta delle dita.

Gol bello e meritato per i viola, panico in mezzo al campo e sugli spalti, ricordando con terrore la beffarda rimonta di inizio anno del Catania di Montella che, in una partita tatticamente molto simile a quella vista ieri sera (gol di Dzemaili da fuori area compreso), riusci' negli ultimi minuti a pareggiare 2 a 2 una contesa che sembrava abbondantemente persa!

L'ingresso di Vargas al posto del neo-nazionale Insgne, conferma che magari il cileno ha anche discrete qualita' tecniche, ma mentre Cavani e' impegnato piu' volte in difesa a respingere palloni di testa dalla propria area sui calci piazzati dei viola, il giovane cileno non riesce mai a tenere palla e a far salire gli azzurri per far respirare la difesa, per cui gli ultimi otto minuti di partita vengono giocati dalla difesa azzurra letteralmente in apnea!

Cosa ci lascia questa partita?
  1. La conferma dell'eccellente lavoro difensivo sui calci piazzati di tutta la difesa azzurra, supportata da uno straordinario Cavani che in almeno una decina di situazioni spazza l'area di rigore azzurra
  2. I progressi di Britos, che ieri sera ha offerto un paio di interventi difensivi davvero pregevoli ed eleganti
  3. Il grande talento di Insigne a cui si unisce uno spirito di sacrificio in fase di non possesso che avevo gia' ammirato lo scorso anno seguendolo nel Pescara: non e' vero che Zeman non curi la fase difensiva! Il lavoro che i suoi attaccanti, Insigne in particolare, facevano la scorso anno nel Pescara era davvero straordinario e il talento azzurro sta ripetendo quel lavoro anche qui a Napoli, con somma soddisfazione di Mazzarri
  4. Inler rende meglio quando si trova di fronte un centrocampo che non gira a ritmi troppo alti: lo scorso anno le sue migliori partite si ebbero col Napoli in superiorita' numerica (vedi Cesena o Inter) o con centrocampi avversari troppo compassati. Ieri sera se ne e' avuta la conferma nel bene e nel male: nel bene, quando la flessione del centrocampo viola ha esaltato le doti di palleggio dello svizzero che ha governato a suo piacimento la manovra azzurra e nel male quando lo svizzero, saltato dalla triangolazione tra Ljajić e Jovetic ha esitato ad andare a chiudere sul numero 8 viola consentendogli un tiro "comodo" verso De Sanctis
  5. La crescita di elementi venuti a Napoli col mercato dello scorso anno (in particolare Britos e Dzemaili), a conferma che giudicare la qualita' di un calcio mercato e' opera davvero difficilissima, anche se restano intatte le perplessita' da me gia' esposte la scorsa settimana a mercato non ancora chiuso.
E adesso sosta e spazio alle qualificazioni per il mondiale del 2014: stavolta, oltre a De Sanctis e Maggio, spazio ad Insigne che, sono sicuro, anche se non dovesse giocare, sapra' farsi apprezzare anche da Prandelli: ricordiamo che il coordinatore di tutte le nazionali giovanili azzurre, Arrigo Sacchi, questa estate ha dischiarato di aver suggerito il nome di Insigne ad Ancelotti, a conferma che l'arrivo sorprendente di Verratti al PSG non e' stata una scelta bizzarra, ma il frutto di un nuovo livello di interesse per i giovani talenti che la scuola italiana (per fortuna) ancora esprime.

Ultima (dolorosa) notazione sul rapporto tra Juve e classe arbitrale:
  1. il rigore a favore della Juve ci puo' stare, ma, errore di persona a parte, dove stava la chiara occasione da gol che potesse giustificare l'espulsione dell'incolpevole Brkic?
  2. se la classe arbitrale italiana e' condizionata dalla causa multimilionaria intentata dalla Juve per la gestione della Calciopoli del 2006, perche' nessun dirigente federale italiano ha preso provvedimenti? Questa causa non viola la clausola compromissoria a cui son o legate le societa' di calcio? E la violazione di questa clausola non dovrebbe comportare pesanti penalizzazioni? E' evidente che la classe arbitrale non e' serena quando arbitra la Juve, come conferma il perfetto arbitraggio di Mazzoleni in occasione di Fiorentina-Udinese, a conferma che quando non c'e' la Juve di mezzo anche arbitri mediocri come Mazzoleni sanno arbitrare
  3. ieri ho visto un'altra partita della Premier League (Southampton-Manchester United): ieri non c'era il "fuoriclasse" Webb, ma comunque ho visto ancora una volta un arbitraggio tranquillissimo e autorevole, pur con qualche umano e comprensibile errore: il gioco fluiva a ritmi spettacolari senza continue interruzioni e l'arbitro era tranquillo e sorridente pur imponendo una disciplina ferrea agli atleti in campo: quello che noto da un po' di tempo a questa parte e' che gli arbitri italiani entrano in campo spesso tesissimi, digrignando la faccia in espressioni quasi stravolte dalla fatica ancor prima di cominciare, mentre gli arbitri inglesi sembrano leggeri e sempre sorridenti e distesi
Non va bene, caro Nicchi! Non voglio ipotizzare malafede o corruzione, ma l'attuale stato mentale della classe arbitrale italiana, teso e poco sereno, falsa il nostro campionato: se io voglio vedere uno spettacolo in cui deve vincere qualcuno ben determinato, mi guardo il Wrestling americano, dove tutto e' scena e spettacolo, ma dove il pubblico sa che certi match sono orchestrati ad arte per dare un certo spettacolo...ma io dal calcio italiano mi aspetto una competizione regolare e non falsata da timori reverenziali che indirizzino certe partite in un certo modo...e questa sgradevole sensazione, in questi ultimi anni, e' sempre piu' evidente come certi "fenomeni" nel ciclismo dopato dell'ultimo decennio.

Vogliamo che il calcio faccia la fine del ciclismo? Ci vogliamo rendere conto, come ho gia' scritto lo scorso anno, che con le dirette televisive, le telecamere e Internet, certe "magagne" sono molto piu' evidenti e smaccate di trenta anni fa quando purtroppo accadevano cose simili, sempre a favore di certe squadre, ma con meno "testimoni" e meno immagini di oggi?

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