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martedì 16 giugno 2009

De Laurentis, un autentico "Gemelli"

Si può discutere se l'astrologia sia una scienza piuttosto che un pretesto per chiacchiere da salotto (non è questa la sede per dirimere questa controversia), ma chi la studia seriamente descrive il segno zodiacale dei Gemelli come dotato di estrema intelligenza e vivacità culturale, amante del protagonismo (e guardacaso tanti famosissimi presentatori o uomini di spettacolo appartengono a tale segno) e, come altri segni "doppi" dotato di una personalità complessa e a volte contraddittoria.

Il nostro amato presidente sembra non sottrarsi a tale ritratto e le sue ultime esternazioni, osservandole in controluce, sono ricche di luci abbaglianti e nel contempo di notevoli ombre.

Molto di quello che dice Aurelio, su Lavezzi, su Donadoni, sul mercato, è assolutamente apprezzabile e comincia a chiarire finalmente quali sono le nuove dinamiche nella società, i nuovi ruoli, i nuovi rapporti di forza e la direzione verso cui la società sta cercando di andare. Da quelle dichiarazioni si può capire certamente che:
  1. De Laurentis e Marino, come intuii in occasione del post dello scorso 5 giugno, lavorano in sintonia, si parlano, tantissimo, si telefonano, concordano e coordinano, a volete meglio, a volte meno bene, i loro sforzi in un'unica direzione...i movimenti di mercato fatti finora sembrano interessanti anche se sul fronte cessioni la strada sembra ancora lunga e richiede grande pazienza...

  2. Il presidente ha però forse commesso un altro "peccato di gioventù calcistica" nel dare spazio a Donadoni nelle strategie di mercato: va benissimo concordare con l'allenatore strategie di mercato, scelte su uomini e moduli, idee, ma forse il presidente ha dato troppo spazio al tecnico che si è sentito autorizzato a "fare mercato" parallelamente a Marino e al presidente stesso: la lamentela di De Laurentis ha un suo ragionevole fondamento...se Donadoni contatta qualche giocatore prima del presidente o del direttore, oltre a recitare un ruolo che va oltre quello di tecnico, mette in difficoltà la società che si vede recapitare richieste più alte di quelle che potrebbe ricevere se ciò non accadesse...non è tanto grave l'interferenza dei ruoli...il problema è che le trattative si complicano e le condizioni economiche richieste (cartellini e/o ingaggi) aumentano...è una legge di mercato...qui le colpe secondo me ricadono però più sul presidente che ha forse dato uno spazio al tecnico che mal si adatta con le abitudini del nostro mercato.

  3. De Laurentis ha anche confermato la strategia che, sempre nel nostro post dello scorso 5 giugno, avevamo intuito: il silenzio di Marino, caro Mazzoni, è stato un silenzio concordato col presidente, da lui condiviso e anzi incoraggiato: al presidente non sono piaciute le poco eleganti e molto avide richieste di aumenti di ingaggio del Pocho e che queste richieste siano coincise con un rendimento sul campo non all'altezza delle aspettative e a uno stile di vita lontano da quello di un atleta di grande livello. Se ho capito un po' il carattere e la personalità del presidente, posso dire che se dai l'anima per la causa, lui ti premia e tanto ed è felice di mettere mano alla tasca anche più di quanto ci si potrebbe aspettare...proprio perchè è così, detesta, odia, ripugna gli atteggiamenti di chi pretende senza dare in ragione di quanto pretende. Credo che il presidente sia pronto a perdonare, purchè il Pocho riconosca i suoi errori e cambi i suoi atteggiamenti dentro e fuori dal campo, ma, qualora non vedesse tracce di ciò, sarebbe pronto anche a rimetterci e a sbattere il Pochi in tribuna per fargli capire quanto abbia sbagliato. Di certo è che Aurelio ha chiesto a Marino in questi ultimi mese di far cuocere il Pocho e il suo procuratore nel suo brodo.

  4. Il presidente, come qualche giorno prima Marino, ha fatto capire che la squadra verrà pesantemente rinnovata anche in ruoli e giocatori che sembravano "intoccabili": ha ragione! Il bello del calcio e dello sport è che il campo dice sempre la verità e quest'anno la verità del campo per il Napoli è stata IMPIETOSA. Si sono salvati in pochi....quindi,oltre ai tre primi acquisti (Quagliarella, Cigarini e Campagnaro), il presidente parla chiaramente di "due portieri, due esterni, un centrocampista e un attaccante"...tre acquisti più altri sei...significherebbe, per riportare ad un numero ragionevole i giocatori della rosa, circa una quindicina di cessioni!!! Mi sembra un'impresa davvero titanica...vedremo...per questo aspetterò molte settimane prima di commentare il mercato...è chiaro che gli acquisti appena fatti mi piacciono,e tanto, ma voglio vedere il quadro completo o quasi, perchè ci vorrà tantissimo tempo per dipingere quel quadro e capirlo nella sua interezza.

  5. Certo, come ho scritto, le colpe vanno divise tra società, area tecnica e squadra...quindi anche il presidente deve fare il "mea culpa" per quanto è accaduto. L'intelligenza della persona gli ha fatto capire che ormai il giocattolo Napoli è diventato così importante che il presidente non può seguirlo più da lontano o solo per il tramite di Marino... non è nemmeno colpa di Marino, che comunque ha commesso i suoi errori...E' la dimensione in cui si trova ora il Napoli che è cambiata...non siamo più in serie C, non siamo più in serie B... Siamo nella serie A di uno dei tre tornei più importanti d'Europa...alto livello...e il mercato lascia intendere che il presidente voglia far crescere di molto questa dimensione...Europa League e poi Champions...e il presidente ha parlato chiaramente di traguardi ambiziosi, anche se graduali, come è giusto che sia, di una struttura societaria che va notevolmente rafforzata in tutti i settori e ha dimostrato e sta attuando una partecipazione all'attività operativa della società senza precedenti da quando ha preso il Napoli. Lo dico senza cattiveria, ma anzi con affetto: aspettiamoci altri errori di inesperienza (che qui criticheremo sempre e con onestà intellettuale), ma rallegriamoci per questa nuova tendenza... alla lunga sono convinto che darà grandi risultati e soddisfazioni al presidente e a noi tifosi.
Sia chiaro che non rinnego e non rinnegherò mai le critiche, anche forti, che ho espresso in questi mesi: amo il Napoli e come con tutte le cose, le persone e le situazioni che amo, sono onesto e chiaro nel dire le cose che non mi piacciono...e naturalmente sono pronto a discuterne con chiunque non la pensi come me! E la misura delle mie critiche è per me la dimostrazione di quanto ami davvero questa squadra! Non ammetto che si dubiti del mio amore per il Napoli...

...spero e credo che la musica stia cambiando in meglio e certo non mi auguro un "incubo" come quello che ho vissuto in questi ultimi mesi.

E, sebbene apprezzi tantissimo molte delle cose che ha detto il presidente e che ho commentato in questo post, mi lascia perplesso (ecco le ombre...) il fatto che il presidente abbia esposto pubblicamente alle critiche Donadoni e Lavezzi...come ha sottolineato anche Corbo, è da condividere la sostanza delle critiche al tecnico e al calciatore, meno la forma...

...non so sinceramente se sia un altro atto di ingenuità o invece un rischio calcolato, per mettere ordine e regole...solo il tempo potrà dirci se il presidente ha davvero sbagliato a sbandierare le interferenze di Donadoni o le scorribande notturne di Lavezzi, vere o presunte che siano... Vedremo...

Preferisco aspettare, osservare, ascoltare...con la massima attenzione...come ho fatto in questi mesi.... Adesso ogni giorno sembra proporre scenari e situazioni diversissime... Ho capito dove il Napoli sta cercando di andare....quindi aspetto e valuterò alla fine... questo significa che scriverò di meno...e scriverò quando, come oggi, avrò cose, situazioni e tendenze abbastanza chiare da commentare....i chiachiericci quotidiani su questa o quella trattativa li lascio ai giornali e ai siti specializzati...

...e spero che l'anno prossimo il mio Premio Decio Cavallo vada a qualcun altro....fuori dal Napoli! Ne sarei davvero felice!!! Felicissimo!!!

FORZA NAPOLI!!!

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