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martedì 3 novembre 2009

Diritti TV,prospettive nazionali e internazionali.

Uno studio del Sole 24 Ore calcola i possibili introiti da diritti televisivi nazionali che potrebbero derivare alle varie squadre di calcio italiane il prossimo anno in relazione ai nuovi criteri di attribuzione: in base a questo calcolo un Napoli che si classificasse quantomeno in zona Europe League potrebbe spuntare più o meno 50 milioni di Euro...davvero una discreta sommetta, niente da dire, tanto allettante da poter spingere il presidente già da gennaio a potenziare ulteriormente la squadra.

Per quanto riguarda invece i diritti internazionali,l'idea del presidente sarebbe quella di vendere al miglior prezzo il "prodotto Serie A" non ad intermediari internazionali, che poi a loro volta rivenderebbero il prodotto ad ogni singolo committente interessato (spuntando quindi al termine della catena guadagni molto consistenti), ma creare un'organizzazione tale che permetta alla Lega di vendere direttamente senza intermediari e quindi far entrare nelle proprie casse ciò che altrimenti sarebbe appannaggio degli intermediari.

Per capirci meglio: ricordate lo scorso anno quando il Napoli giocò le partite di Intertoto in Grecia e in Albania e noi tifosi le dovemmo comprare a 15 euro su Conto TV? Mentre poi le partite col Benfica ci vennero vendute ad un prezzo più basso?

Le partite trasmesse a prezzo maggiorato da Conto TV furono "acquistate preventivamente" da uno di questi broker internazionali di cui parla De Laurentis "a scatola chiusa", ossia prima ancora dei sorteggi e poi rivendendo le singole partite alle emittenti interessate (nel nostro caso Conto TV).

Questo gioco permetteva a chi investiva di poter guadagnare sulle partite (e le squadre) di maggior richiamo, ammortizzando così i minimi introiti provenienti dalle partite delle squadre più sconosciute, ma crea per l'utilizzatore finale (il tifoso) in passaggio in più che danneggia sia il tifoso (che spende di più) che la squadra di club (che introita di meno).

L'idea di De Laurentis, se realizzata, porterebbe quindi una doppia convenienza alle società di calcio italiane, che potrebbero contrattare, se adeguatamente organizzate, con i singoli network televisivi nazionali stranieri, spuntando quindi ricavi maggiori da queste trattative "one to one" e tagliando fuori gli intermediari con quindi nuove opportunità di guadagno, ad oggi non sfruttate, per tutte le squadre di serie A.

Speriamo che il presidente riesca a realizzare questo non facile progetto che potrebbe aprire nuove prospettive di "collocamento" del prodotto serie A in giro per il mondo.

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