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venerdì 4 dicembre 2009

San Paolo, 50 di questi anni!


Domenica 6 dicembre 1959 si inaugura nel quartiere di Fuorigrotta il nuovo "Stadio del Sole". Dopo circa due decenni (e una guerra di mezzo nella quale venne anche anche alla ribalta delle cronache dell'occupazione nazista, durante le famose quattro giornate del settembre 1943), il piccolo stadio del Vomero, l'attuale Collana, cessò di essere la casa del Napoli, lasciando il posto ad uno splendido, monumentale, luminosissimo, immenso nuovo stadio che, all'epoca, doveva essere uno dei più grandi e più belli del mondo.


Mimmo Carratelli e Luis Vinicio, a Radio Marte, hanno proprio oggi ricordato, cosa significò entrare in quello stadio per un giornalista (in una sala stampa che all'epoca contava meno di 10 giornalisti) e per un calciatore (a cui quel nuovissimo tempio, per il numero di spettatori che lo affollavano, sembrava tre volte più grande di quello del Vomero)...di fatto un salto doppio, o triplo, nel futuro...da uno stadio troppo piccolo per una città così popolosa e una passione così crescente, uno stadio che era ancora uno specchio di un'epoca quasi "pioneristica", tipica della prima metà del Novecento, a uno stadio all'avanguardia, proiettato a velocità supersonica verso il 2000, con il suo impianto per l'illuminazione notturna e quel bianco del travertino illuminato dal sole, che ne faceva un'arena classica e avveniristica al tempo stesso.


Vitali fu l'ultimo a segnare nello stadio del Vomero e il primo a segnare nel nuovo stadio, inaugurato da un sorprendentemente vittorioso Napoli-Juventus (2 a 1 il risultato con secondo gol proprio di Luis Vinicio).



Da Wikipedia vengo a sapere che "...il progetto iniziale prevedeva solo un anello, quello attualmente al livello superiore, ma su specifiche richieste ne fu aggiunto uno inferiore, al di sotto del livello stradale, che ne aumentò la capienza in modo significativo portandola ad 87.500 spettatori in piedi."


Il record di affluenza di tutti i tempi fu in occasione di quel Napoli-Perugia, 26a giornata del campionato 1980-81, che avrebbe dovuto spingere il Napoli, in quel momento primo con 35 punti assieme a Juventus e Roma, verso il suo primo incredibile e inaspettato scudetto, ma quel sogno si ruppe in un istante, il tempo necessario a Ferrario per infilare Castellini in beata solitudine, nel cuore della sua area di rigore, un pallone crossato innocuamente dalla fascia sinistra dello schieramento perugino.

Meno di un minuto dall'inizio e il Napoli, primo in classifica, tentò invano per 90 minuti di violare la porta di un Perugia già abbondantemente condannato alla retrocessione.


Quel giorno avevo 10 anni, ma lo ricordo benissimo, ricordo lo stadio strapieno, forse ben più dei 90.000 spettatori ufficiali, e ricordo la delusione amara per un'occasione, che, per quanto mi riguarda, rappresentava la prima volta in ci vedevo i colori azzurri così in alto.

Un altro record di questo stadio si accompagna ad un'altra occasione storica e amara, ossia l'esordio in casa in Coppa dei Campioni con il mitico Real Madrid, settembre 1987.


Stavolta il sogno dura di più e Francini lo tiene vivo, violando dopo neanche 10 minuti la porta spagnola, ma poi Butragueno sul finire del primo tempo, col Napoli alla ricerca di quel 2 a 0 che significherebbe supplementari, infila la difesa azzurra alla prima occasione utile e quel grande Napoli, nonostante Maradona e gli altri campioni di quella squadra, quando ancora non era stata inventata la Champions League e le fasi a gironi, dovette prematuramente lasciare il torneo.


Ma il San Paolo è anche lo stadio di tante gioie, per il Napoli e, non dimentichiamolo, anche per la nazionale (il sorteggio con la monetina che permise all'Italia capitanata da Facchetti di potersi qualificare per la finale di Roma dopo un soffertissimo 0 a 0 con la Russia proprio al San Paolo).


Scudetti, Coppe Italia, la Coppa Uefa, vinta grazie anche a delle vere e proprie imprese come il 3 a 0 alla Juve con gol di Renica all'ultimo minuto dei supplementari, quando sembrava ormai certa la lotteria dei rigori, il calcio totale di Vinicio, il già ricordato Napoli "povero" ma tremendamente efficace dell'80-81 (povero per modo di dire, in una squadra che vantava un campione immenso come Krol e attorno a lui un mix di grandi marpioni come Damiani, Bruscolotti, Castellini e Vinazzani e grandi promesse, forse non tutte mantenute, come Marangon, Guidetti, Musella, Muro), l'ultimo Napoli europeo di Lippi, prima del fallimento e dell'avvento di De Laurentiis.








E' davvero impossibile sintetizzare in poche righe 50 anni di storia, di sconfitte e di bellissime vittorie, di lontani giocatori ormai dimenticati e di idoli che hanno fatto la storia del calcio, da Maradona in giù.

Domenica 6 dicembre 2009, esattamente 50 anni dopo, si torna lì, contro una squadra guidata da un allenatore, Giampiero Ventura che, guarda il caso, anche lui è legato ad una storica "prima volta", quella di quel Napoli Cittadella 3 a 3 che rappresentò la rinascita del nuovo Napoli di De Laurentiis.

Quante coincidenze vero? Un'altra dimostrazione di quanto sia in qualche modo "magica" questa città! Da un 6 dicembre ad un altro, esattamente 50 anni dopo, da un'esordio con la Juve, rivale storica e simbolo di quella Torino antitetica nella sua identità savoiarda al Napoli e alla Napoli, gloriosa capitale decaduta del regno borbonico.

E festeggiare questi 50 anni proprio contro Ventura che nel suo piccolo rappresenta uno dei simboli della rinascita di questa squadra...quante coincidenze!

E una riflessione per me amara, paragonando il giorno in cui nacque questo stadio e la domenica che vivremo a 50 anni di distanza: certo io non c'ero quel giorno e in quell'epoca, ma la nascita di quello stadio così bello era il segno di una speranza di mettersi alle spalle un'orribile recente passato e di tuffarsi in un nuovo mondo di pace e prosperità. Oggi, vedendo quella struttura deturpata da incuria, mancanza di soldi, speculazioni, crepe, inefficienze di tutti i tipi, viene davvero un grande magone e appare tutta la distanza tra un'Italia che stava progredendo e un'Italia, quella di oggi, che sta pericolosamente arretrando e avvitandosi su se stessa.

Voglio però combattere l'amarezza attuale e riporre le speranze per un futuro migliore, almeno nel calcio, grazie all'entusiasmo di De Laurentiis.

Spero che il Presidente riesca a portare nuovi progetti che proiettino finalmente, almeno nel calcio, Napoli e il Napoli davvero nel ventunesimo secolo...

...e intanto altri 50 di questi anni, caro stadio...sperando di vivere tutti noi (poche) inevitabili sconfitte e tante, tantissime vittorie e grandi emozioni, all'insegna del calcio umano e pulito che noi amiamo.
Forza Napoli!



17 Luglio 1982
Lo stadio San Paolo entra anche nella storia del rock,
ospitando uno storico concerto dei Rolling Stones.

1 commento:

  1. ps visto che avevo ragione 2 a 1 x il ns napoli e nn 3 a1 cmq un abbraccio bruno!!!

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