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mercoledì 25 aprile 2012

Serie A 2011-12: 33ª - Lecce - Napoli 0 - 2 (5' Hamsik, 51' Cavani)


Se la vittoria col Novara è stato un corroborante brodino per arginare una crisi profonda, la vittoria a Lecce, alla vigilia ritenuta un'impresa, rappresenta un piatto ricco e sostanzioso per il morale azzurro.

Se ci mettiamo poi i risultati per certi aspetti incredibili degli altri campi (vittoria del Novara sulla Lazio grazie ad una prodezza dell'ex Mascara, sconfitte interne di Udinese e Roma), la classifica alla fine di questo turno dice che gli azzzurri tornano incredibilmente in corsa per il terzo posto:

3. Lazio 55
4. Napoli 54
5. Inter e Udinese 52
7. Roma 50

Il Napoli conferma lo schieramento vincente col Novara e anche stavolta domina e vince la partita a centrocampo: il Lecce viene irretito per lunghi tratti del match con un fitto palleggio tra i centrali difensivi e i centrocampisti e improvvise accelerazioni nelle rare volte in cui i salentini riescono a recuperare palla.

In più la partita viene facilitata dallo splendido gol al volo di Hamsik dal limite su punizione di Inler dopo appena 5 minuti.

Il Lecce non riesce quasi mai a impensierire la difesa azzurra: ci vuole una abile giocata di Di Michele al 36' che pesca Muriel solo davanti a De Sanctis, ma il celebratissimo talento del Lecce si perde davanti a Morgan grazie anche al disperato tentativo di copertura di Cannavaro.

Cosmi tenta anche di modificare qualcosa a livello tattico: visti i grandi spazi che trovano Maggio e Zuniga sulle fasce cerca di tenere alti i suoi laterali (Cuadrado a destra e Di Matteo che a sinistra sostituisce un impacciato Brivio dopo appena 25 minuti) ma la mossa non produce molti effetti.

E' invece il Napoli che sfrutta al meglio gli spazi che il Lecce concede e chiude virtualmente il match già al 6' della ripresa quando Cavani si invola verso Benassi morbidamente lanciato da Cannavaro con un assist verticale da autentico regista.

A questo punto, vista l'evanescenza di Muriel, Cosmi tenta di mettere in difficoltà la difesa azzurra tenendo Di Michele a sinistra per allargar la difesa azzurra e buttando dentro Corvia e Bojinov, ma a parte un breve periodo di sofferenza di Fernandez, subentrato a Campagnaro per infortunio dopo un'ora di gioco, la difesa azzurra si organizza al meglio abbassando Maggio.

Il folto centrocampo azzurro sembra come il terribile boa che strangola le sue vittime poco a poco: il Lecce corre e si dimena, ma con sempre meno convinzione ed energie fino a spegnersi negli ultimi minuti.

A conti fatti il Napoli offre al Lecce un'unica occasione da rete in tutta la partita (quella di Muriel) e qualche mischia: troppo poco per sperare di impensiere il solidissimo Napoli visto oggi.

E ora la corsa Champions è più incandescente che mai: Udinese-Lazio da un lato, Roma-Napoli dall'altro e un Inter-Cesena che potrebbe ancor di più accorciare la classifica specie se Inter (quasi scontato) Udinese e Roma dovessero fare risultati positivi.

E ora Mazzarri avrà un autentico rebus da sciogliere per sabato a Roma: ridare spazio ai rientranti Lavezzi e Pandev e rischiare di sbilanciare di nuovo la squadra o continuare con un assetto tattico che ha ridotto al minimo le occasioni da gol avversarie grazie ad un centrocampo foltissimo?

***

De Sanctis:  6 - Un paio di uscite da brividi, ma anche la capacità di ipnotizzare Muriel nell'occasione più clamorosa costruita dal Lecce

Campagnaro: 6 - Un errore di concetto che poteva costare carissimo: va a chiudere anche lui con Cannavaro su Di Michele lasciando libero Muriel solo davanti a De Sanctis. Deve arrendersi per infortunio (dal 62' Fernandez: 5 - Non ci siamo proprio! Si fa ammonire ingenuamente dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo per un ingenuo fallo su Di Michele, non riesce quasi mai a trovare il tempo giusto per l'anticipo, costringe Mazzarri a risistemare la difesa a quattro per evitarle di esporlo alle incursioni laterali degli attaccanti leccesi...oggi mostra il perchè delle perplessità di Mazzarri)

Cannavaro: 7 - Unico brivido vero l'occasione di Muriel dovuta ad un errore più di Campagnaro che suo e anzi è proprio grazie a Paolo che il talento del Lecce tergiversa quel tanto da sbilanciarlo in fase di conclusione. Straordinaria prestazione difensiva di qualità crescente col passare dei minuti fino al capolavoro che culmina nel raddoppio di Cavani: anticipa sulla tre propria tre quarti Muriel, immediata verticalizzazione vellutata per il Matador lanciato verso la porta di Benassi. Alla fine Cosmi toglie Muriel per Corvia ma la musica per Paolo non cambia

Aronica: 6 - Tranquillo nel gestire palla e nel rilanciare l'azione quando necessario. Sorpreso dalla combinazione tra Cuadrado e Di Michele che porta all'occasione di Muriel. A parte quel momento sempre molto attento.

Maggio: 7 - Straordinario cilindro nel motore azzurro, in alcuni frangenti crea letteralmente il panico nella difesa leccese che a volte non sa proprio come fermarlo. Peccato che al 23' manchi la botta decisiva su una sua bellissima incursione col Lecce in ripartenza. Costringe Cosmi a togliere Brivio, inserendo il giovane Di Matteo, con caratteristiche più offensive, per cercare di tenere Crstian più basso. Nella ripresa costretto da Mazzarri a dedicarsi maggiormente alla fase difensiva per proteggere Fernandez in difficoltà

Gargano: 6,5 - L'impressione è che se giocasse nel solito centrocampo a due avrebbe in questo momento difficoltà più evidenti che riesce a mascherare invece grazie a un reparto più compatto con compagni più vicini a cui poter scaricare palloni anche problematici. Primo tempo un po' in sordina, ma ripresa in crescendo concludendo da dominatore del coentrocampo.

Inler: 6,5 - Stesso discorso di Gargano: in questo contesto riesce ad esaltarsi al meglio nel contrasto diretto uomo contro uomo dal quale esce sempre vincitore di fisico, ma sempre senza commettere fallo.

Dzemaili: 6,5 - Solita partita di ritmo, incursioni, generosità e di tanto in tanto pericolose bordate verso la porta avversaria come al 42' quando quasi piega le mani di Benassi

Zuniga: 6,5 - Eccellente partita in entrambe le fasi: grazie a un centrocampo più folto, svolge con serenità, quasi rilassato, il pendolo tra difesa e attacco non dovendosi sfiancare in precipitosi rientri difensivi, più coperto del solito dai mediani

Hamsik: 7 - Un voto in più per l'abbagliante bellezza del suo gol. Prezioso nel coprire Zuniga durante le avanzate offensive del colombiano (dal 70' Vargas: 6 - Segnali di maggiore integrazione nel collettivo azzurro: quanto conta entrare nel corso di una partita quasi vinta piuttosto che durante una partita quasi persa. Si sacrifica anche in fase difensiva quando necessario. Unico neo i tacchetti che lo fanno scivolare troppo spesso)

Cavani: 6 - Nel primo tempo solo un tiro a volo verso la porta avversaria: è vero che gli azzurri non lo servono sempre al meglio, ma anche lui appare poco lucido nello scegliere come e dove correre. Meglio nella ripresa quando cerca di farsi trovare in verticale e su una di queste situazioni raccoglie e capitalizza al meglio l'assist di Cannavaro (dall'85' Dossena: SV - Anche stavolta solo 5 minuti, ma cerca di chiudere gli spazi ponendosi in un raggio molto avanzato)

All. Mazzarri: 8 - Schiaramento e approccio alla gara perfetti: di nuovo centrocampo folto che permette alla squadra di gestire un possesso palla costante e quasi indisturbato, che consente alle ali di avanzare ben protetti dai mediani, senza doverle sfiancare in recuperi insostenibili in questa fase della stagione e che, nel complesso, consente a tutti i mediani di dover correre molto meno mantenendo sufficiente lucidità. Interpretazione attenta anche durante il match quando le difficoltà di Fernandez lo inducono a abbassare Maggio per proteggere meglio l'argentino

ARBITRO Tagliavento: 8 - Partita gestita con assoluta autorevolezza, distribuendo con oculatezza i cartellini

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