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sabato 28 aprile 2012

Serie A 2011-12: 35ª - Roma - Napoli 2 - 2 (41' Marquinho, 49' Zuniga, 67' Cavani, 88' Simplicio)

Certo si tratta di un pareggi che brucia, per come è arrivato quando ormai già pregustavamo il dolce sapore di una vittoria da Champions, certo si tratta dell'ennesima occasione persa, ma stavolta non me la sento di criticare più di tanto gli azzurri.

E' vero che il primo tempo è stato di una bruttezza inguardabile, ma gli azzurri fino al 20' del primo tempo hanno controllato bene la situazione e hanno anche costruito alcune occasioni con Zuniga, Fernandez e Hamsik.

La stagione è stata pesante per tutti, non solo per il Napoli e la stanchezza fisica e mentale è visibile nella squadra azzurra, nei giallorossi, ma anche nelle altre concorrenti del campionato: mi ha colpito a fine partita col Catania la franca ammissione di Miccoli sulla condizione fisica del Palermo ridotta ormai al lumicino.

E ricordiamolo che si è giocato appena mercoledì scorso e che tra meno di 72 ore il Napoli sarà di nuovo in campo.

Per cui non deve sorprendere nè amareggiare più di tanto che gli azzurri non spingano più di tanto e lascino campo alla Roma: certamente ci sono anche ragioni tattiche, su cui ci soffermiamo nelle nostre pagelle, ma certo conta anche il timore di rimanere "a secco" correndo appresso al pressing asfissiante dei giallorossi.

Così la Roma prende il campo e dal 26' al 41' si contano la bellezza di cinque occasioni da gol e un gol subito in modo ingenuo.

Nella ripresa gli azzurri equilibrano la situazione tattica, la Roma cala di intensità nel pressing senza palla, Pandev innalza il tasso tecnico dell'attacco azzurro, Zuniga trova il gol dell'anno e l'inerzia psicologica e tattica del match cambia totalmente a favore del Napoli.

Tra il gol di Zuniga (49') e quello di Cavani (67') si contano cinque occasioni da gol degli azzurri (più il gol del Matador) contro un solo tiro da lontano di Marquinho, subito dopo il pareggio di Zuniga.

Ed è qui che il Napoli ha davvero perso la grande occasione, nel non riuscire a concretizzare una delle grandi occasioni create tra il gol del pareggio e il gol del vantaggio.

In quel momento Mazzarri ha osato, a mio avviso giustamente, sulla carta, pensando che Lavezzi potesse reggere almeno un quarto d'ora e sorprendere la terrorizzata difesa giallorossa per il gol definitivo, ma il campo ha dimostrato che il Pocho stasera non aveva assolutamente tenuta fisica e scatto.

Questo fattore ha ridato fiducia e forza alla Roma che, con gli innesti di Tallo, Simplicio e Greco ha anche ritrovato forze fresche che si sono rivelate decisive nel finale, per cui la dinamica del gol del pareggio di Simplicio è la conseguenza logica dei nuovi rapporti di forza in campo: Maggio, affaticato dalle tante sgroppate fatte nel secondo tempo, non tiene il nuovo entrato Tallo, palla in mezzo e Simplicio brucia Zuniga e , per ora, i nostri sogni di Champions.

E adesso sarà curioso vedere come andrà domani sera tra Udinese e Lazio: il rischio, in caso di vittorie probabili di Udinese e Inter, è di avere "il grande mucchio" con Udinese, Lazio, Napoli e Inter tutte a quota 55. Se finisse così all'ultima giornata il Napoli sarebbe in Champions avendo la migliore classifica avulsa tra le quattro...ma a questo punto bisogna raccogliere le ultime forze e tirare fuori il massimo dalle ultime tre giornate, contro Palermo, Bologna e Siena, sulla carta tutte squadre demotivate e senza traguardi da raggiungere...ma la stanchezza di una stagione così massacrante non ci garantisce nulla e ogni punto dovrà essere conquistato comunque col sangue.

***

De Sanctis: 6,5 - Impegnato in numerose occasioni si salva con merito e in qualche caso (Gago al 27') con fortuna. Nulla può sui due gol subiti.

Fernandez: 5,5 - Nel momento cruciale del primo tempo, sul gol di Marquinho, si fa bruciare sullo scatto, ma soffre anche in altre situazioni specie quando l'azione romanista si sviluppa sulla fascia sinistra con Bojan. Questa situazione crea soprattutto nel primo tempo uno scompenso tattico in quanto Maggio deve spesso aiutare Fefè e quindi l'esterno azzurro viene sottratto all'azione offensiva azzurra. Meglio nella ripresa quando mostra un miglior senso dell'anticipo e soffre di meno le incursioni di un calante Bojan

Cannavaro: 5,5 - Anche per lui la partita non è tatticamente facile: non essendoci un centravanti di riferimento, fa fatica a trovare le giuste distanze tra lo stare e l'uscire e guarda caso manca anche Paolo in occasione del vantaggio romanista

Aronica: 7,5 - Il migliore in campo come applicazione e concentrazione: ottime diagonali difensive e anche qualche importante controbreak sulle ripartenze romaniste grazie al suo senso dell'anticipo

Maggio: 6 - Primo tempo di grande sofferenza, ma non è colpa sua se deve sacrificarsi in fase difensiva per coprire i limiti difensivi di Fernandez. Ripresa a tutta manetta con grandi ripartenze e continue incursioni nell'area giallorossa ma ha sulla coscienza una colossale occasione da rete (66') tirata in bocca a Lobont e lo spazio lasciato a Tallo in occasione del cross del pareggio.

Gargano: 6 - Il pressing dei giallorossi e l'assetto tattico non ottimale del centrocampo azzurro vanificano nel primo tempo molti degli sforzi del Mota, che troppo spesso deve disfarsi del pallone aggredito da due o tre avversari. Nella ripresa invece mostra un grande affiatamento nel movimenti con Inler creando una diga molto più efficace rispetto al primo tempo

Inler: 6 - Nel primo tempo cerca di sacrificarsi su Totti, ma il fuoriclasse giallorosso riesce comunque a rendersi pericoloso sia in occasione del gol sia in altre circostanze, per cui  lo svizzero non riesce a fare la differenza, troppo schiacciato sulla linea dei difensori azzurri. Nella ripresa, grazie al calo del centrocampo romanista e a una ritrovata compattezza assieme a Gargano riesce a contrastare e fare filtro.

Dzemaili: 5 - Stavolta più una palla al piede che un valore aggiunto: anche lui è troppo basso e fa fatica a far ripartire l'azione (dal 52' Pandev: 6 - Ottimo l'impatto iniziale sul match, con l'assist per il gol di Cavani, si va spegnendo di efficacia e scompare nel finale...peccato)

Zuniga: 6 - Inizia benino, ma nel corso del primo tempo lascia spazio al suo gemello pigrone e cede di schianto, più volte, alla velocità di Rosi che non a caso crea l'occasione del vantaggio giallorosso. Nella ripresa torna in campo il vero Zuniga che trova un gol di eccezionale bellezza (ma non è la prima volta che esibisce un colpo simile) e fa sparire a sua volta Rosi dal campo. Conclude però male la sua contraddittoria prestazione facendosi bruciare dal pingue Simplicio buttando al vento una vittoria preziosissima.

Hamsik: 5,5 - Nel primo tempo non riesce a fare filtro a centrocampo e non riesce a far ripartire l'azione, se non nella fase iniziale dell'incontro, non a caso la fase migliore del primo tempo azzurro. Nella ripresa invece, partendo dalla mediana, riesce a dare compattezza e filtro al centrocampo e a rilanciare, anche se non con l'incisività che ci si aspetterebbe da Marek

Cavani: 6,5 - Primo tempo da 4: nessun tiro in porta, una punizione tirata alle stelle e una lunga agonia a girovagare tra i difensori avversari alla disperata ricerca di un pallone giocabile che purtroppo, anche per demeriti dei compagni, non arriva mai. Tutta un'altra musica nella ripresa quando, oltre al gol, trova ferocia agonistica e si avvantaggia della presenza di Pandev e delle sovrapposizioni di Maggio e Zuniga (dal 73' Lavezzi: 4 - Contributo totalmente nullo, ma non ci si poteva aspettare molto con un solo vero allenamento fatto negli ultimi 10 giorni...se fosse stato il vero Pocho il Napoli stasera avrebbe distrutto la difesa romanista)

All. Mazzarri: 5 - Anche stavolta mostra di soffrire lo schieramento tattico (?) di Luis Enrique: soffre sulle fasce dove Fernandez e Zuniga si fanno saltare sistematicamente da Bojan e Rosi; soffre in mezzo al campo dove Inler si schiaccia sulla linea dei centrali e non limita Totti; soffre sulla linea difensiva dove tre centrali per tre finti attaccanti appaiono davvero fuori luogo; soffre in mezzo al campo dove il centrocampo azzurro viene stritolato dal pressing (in fase di possesso azzurro) e dal tic-toc (in fase di possesso giallorosso) per cui la squadra si schiaccia tutta dietro e non riesce a ripartire. A un certo punto, con le debite proporzioni, mi è sembrato di rivedere il Napoli tutto dietro visto al trofeo Gamper a Barcellona lo scorso agosto. Ha il merito di alzare Maggio e Zuniga, togliere Dzemaili e mettere subito Pandev e cambia la partita, ma poi, sebbene comprensibile nelle intenzioni, il cambio tra Cavani e Lavezzi si rivela disastroso: la Roma, terrorizzata dal Matador, non soffre nemmeno il solletico con un Pocho in condizioni impresentabili e a mio avviso è stata su questa sostituzione che il tecnico ha perso la grande occasione

Arbitro Rizzoli: 7,5 - Arbitraggio pulito e senza eccessivi pensieri, con precisa distribuzione dei cartellini

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