Cerca nel mio blog

venerdì 24 agosto 2012

Regolamenti di....Conte

Ci siamo dovuti sorbire per oltre due settimane catilinarie e filippiche sulla "lealta' olimpica" infranta dal Napoli per non essersi sottomesso all'incombenza di dover presenziare alla premiazione della Juventus, vincitrice di una Supercoppa che restera' per sempre macchiata dallo scandaloso arbitraggio di Mazzoleni e compagni.

Il Napoli, si e' commentato con quelle boccucce a cul di gallina da castigate dame dell'Inghilterra vittoriana, con quella putrida e pelosa ipocrisia che spesso si genera quando la storia viene scritta dai vincitori, avrebbe dovuto fare come il pugile Cammerelle, defraudato di una medaglia d'oro alle recenti Olimpiadi di Londra, accettare il verdetto del campo e presentarsi alla premiazione.

Su tutti i principali "orfani" di informazione (orfani in quanto l'informazione seria e' ormai morta), a cominciare da Sky, tralasciando Tuttosport (Pravda del mondo juventino, quindi cartaccia buona soltanto per incartare le uova...senza offesa...per le uova!) si e' moraleggiato sulla necessita' di rispettare le regole anche quando cio' viene considerato ingiusto, richiamando i piu' alti principi dello spirito sportivo e olimpico.

Sempre sui suddetti "orfani", non si e' parlato quasi per nulla dell'incredibile operato degli arbitri di Pechino, quando invece gli stessi "orfani" setacciano per settimane o mesi ogni singolo "frame" al microscopio quando anche singole decisioni arbitrali (e non a pacchi, come quelle subite dal Napoli a Pechino) riguardano (raramente) Juventus, Inter o Milan.

Insomma, da che pulpito, ci sarebbe stato da dire gia' prima della "gazzarra" di ieri!

Essendo io un tifoso del Napoli intellettualmente onesto, dovrei sputare a prescindere nel piatto juventino, ma, con coraggio non lo faccio e esprimo la certamente impopolare opinione che la battaglia dei "30 sul campo", alla luce degli esiti della vecchia Calciopoli che mando' in serie B la Juventus, ha un suo fondamento: i documenti delle inchieste sul caso hanno evidenziato che se e' vero che la Juve ha avuto precise e pesantissime responsabilita', anche le societa' concorrenti hanno tenuto comportamenti che dire discutibili e' poco, eppure non solo non hanno pagato significativo dazio, ma, come nel caso dell'Inter, hanno persino beneficiato della situazione!

Quindi capisco il sentimento del tifoso juventino che si e' sentito oltraggiato da un senso di profonda ingiustizia, eppure l'atteggiamento arrogante reiterato della dirigenza juventina va in direzione esattamente opposta a quello invocato dalla stessa dirigenza nei confronti del Napoli nel caso di Pechino.

E ieri, a questa "schizofrenia", si e' aggiunto un altro capitolo delirante: l'attacco sguaiato di Conte alla giustizia sportiva per avergli confermato la squalifica di 10 mesi.

Ma, allora? A che gioco giochiamo? Perche', quando conviene a loro, bisogna rispettare i regolamenti federali e, quando a loro non conviene, bisogna affidarsi ai...regolamenti di Conte?

Nessun commento:

Posta un commento