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domenica 26 agosto 2012

Serie A 2012-2013: 1ª - Palermo - Napoli 0-3



Nonostante i dubbi e le perplessita' relative ai movimenti di mercato, su cui ci siamo soffermati negli ultimi giorni, il Napoli si presenta all'appuntamento col campionato tirato a lucido e concentrato ed approfitta al meglio di un Palermo apparso lontanissimo da una decente condizione fisica e da un convincente assetto tattico.

Le tanto temute trappole di Sannino si sono dissolte in una prestazione scialba, fiacca, nella quale i rosanero si sono resi pericolosi soltanto sui rari calci piazzati che il Napoli ha concesso.

In campo si e' visto un dominio fisico, tecnico, tattico e mentale assoluto da parte degli azzurri che si sono ripresentati con un modulo piu' simile a quello visto lo scorso anno, anziche' il "nuovo" 3-5-1-1.

Mazzarri infatti ha schierato Inler e Behrami davanti alla difesa e Hamsik piu' avanzato, a supporto di Insigne e Cavani e lo slovacco ha piu' volte affondato nella difesa avversaria come una lama nel burro.

Nemmeno l'ingresso di un combattivo Migliaccio al posto dell'infortunato Brienza gia' a meta' del primo tempo ha fatto salire di tono la prestazione agonistica del Palermo, dominato dagli azzurri quasi come se si giocasse al San Paolo.

Il vantaggio di Hamsik al riposo, con una splendida conclusione all'incrocio dei pali, dunque, legittima un vantaggio ampiamente meritato e clamorosamente mancato nei minuti precedenti da Cavani che e' riuscito a mettere sotto la traversa un bellissimo assist di Maggio.

Nella ripresa il Napoli cerca di amministrare il vantaggio, ma abbassa troppo i ritmi, consentendo al Palermo di restare fin troppo in partita e di rendersi ancora pericoloso sui calci piazzati: su uno di questi, Maggio commette un fallo da rigore su Cetto che ha il "torto" (in realta' con grande sportivita') di tirare lo stesso verso De Sanctis pur essendo in fase di caduta.

Ma questo e' l'unico serio pericolo corso dagli azzurri che, dopo la sostituzione di Insigne ed Inler con Dzemaili e Vargas,  fanno di nuovo salire i giri del motore e chiudono il match: assist di 40 metri di Hamsik per Maggio in progressione, controllo di petto a seguire di Cristian e Ujkani trafitto in uscita e poi contropiede "tre-contro-tre" di Dzemaili, con Vargas alla sua destra e Cavani alla sua sinistra, filtrante dello svizzero per il cileno, cross morbidissimo del cileno per il Matador e incornata facilissima.

Il primo week-end del campionato mostra dunque il Napoli subito all'altezza delle migliori, in linea con le prestazioni di Juventus e Inter. Si conferma quanto ipotizzato alla vigilia sulle difficolta' del Milan (che appaiono strutturali e quindi destinate a rimanere per tutto il torneo) e Roma (Zeman ha sempre bisogno di qualche mese prima di ingranare).

Tornando agli azzurri, la difesa non ha sofferto in modo particolare se non sui calci piazzati dove spesso e' il Matador a sbrogliare la situazione ed e' qui che deve ancora lavorare tanto Mazzarri.

L'assetto del centrocampo ha mostrato i soliti chiaroscuri: Behrami appare ancora una volta convincente pur non essendo un fenomeno, ma svolgendo il proprio lavoro con attenzione e intensita', mentre ancora perplessita' suscita Inler il cui vero unico valore aggiunto appare ancora adesso la fisicita' che mette nei duelli di centrocampo. Gokhan pero' perde ancora spesso palla ingenuamente con la squadra sbilanciata in avanti, non trova mai suggerimenti di qualita' per le punte o per gli esterni e a volte conferma la sua fatica a coprire i centrali difensivi.

In avanti eccellente prova di Hamsik, sontuoso nelle conclusioni e negli assist, grintosa prestazione del Matador, eccezionale in alcuni recuperi difensivi, sulle palle alte e, in avanti, facendo la differenza rispetto ai difensori palermitani. Incoraggiante l'esordio di Insigne che, pur non avendo segnato, ha comunque sempre tenuto in allarme la difesa avversaria e, segno di personalita' e grande maturita', non ha mai cercato di strafare nelle giocate. Nota positiva anche per Vargas il cui ingresso in campo ha permesso agli azzurri, che si erano abbassati troppo a seguito della sostituzione di Insigne con Dzemaili, di dare nuovo sfogo all'azione offensiva azzurra e di sfoggiare un altro bellissimo assist per il facile gol del 3 a 0.

L'importante e autorevole vittoria di ieri, pero' non dissipa i miei dubbi sia sulla tenuta complessiva della rosa azzurra, specie per quanto riguarda l'assetto del centrocampo (anche se, non dimentichiamolo, ieri mancavano Zuniga, Dossena e Pandev) e sulla correttezza complessiva del torneo: nonostante i bei proclami della vigilia, si capisce che anche quest'anno certe direttive arbitrali resteranno lettera morta per alcune squadre, salvo trovare improvvisamente applicazione per quelle malcapitate, Napoli compreso, che godono di minore peso politico.

Tre esempi su tutti: l'eccellente arbitraggio di Mazzoleni in Fiorentina-Udinese, che conferma che, quando vuole, l'arbitro di Bergamo sa arbitrare e pure bene (e che quindi a Pechino non ha arbitrato in modo "sereno"), gli urlacci verso gli arbitri visti ieri durante Milan-Sampdoria da parte rossonera (senza alcun cartellino, nemmeno giallo, ma forse il rosso vale solo se protesti in macedone e porti la maglia azzurra) e l'ennesimo "favore" alla Juventus (fuorigioco non fischiato sull'azione che ha portato al rigore poi fallito da Vidal).

Ma perche', continuo a domandarmelo, i nostri arbitri fanno certi "errori" sempre in una certa direzione?

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