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sabato 23 luglio 2011

Il Napoli e il caso Ventre-Il Mattino: che succede nell'area comunicazione?

Il caso inizia, sembra, con questo articolo pubblicato da Il Mattino e siglato R.V. (Roberto Ventre) a pag. 29 dell'edizione di giovedì 21 luglio:

 Dimaro. Sono in tanti i tifosi dopo l'allenamento della mattinata ad attendere gli azzurri. Niente da fare. Il Napoli ha fissato solo pochi momenti prestabiliti: al di fuori nessun contatto, salvo la disponibilità personale di qualche calciatore che si avvicina sotto la tribuna (ieri lo ha fatto De Sanctis). Quindi, un’altra delusione: impossibile avvinarsi all'hotel Rosatti che ospita gli azzurri, lo sbarramento parte già dalla strada principale dove ieri qualche tifoso si è potuto avvicinare a Mazzarri. Al campo ci sono poi transenne che bloccano l'accesso e il pulmino che accompagna i calciatori fila via rapidamente: vetri scuri e finestrini abbassati. E così in tanti ieri hanno fatto sentire tutto il loro malcontento. Fabrizio Durante, napoletano residente a Torino, è in compagnia della moglie brasiliana e del figlioletto Christian: «Ci vorrebbe più rispetto per noi e una migliore organizzazione. Sto qui già da giorni, i calciatori dovevano fermarsi martedì pomeriggio, poi è venuto a piovere: noi ci siamo inzuppati e non si è fermato nessuno. E siamo ancora qui invano». Sisso Bertolino, tifoso storico, viene da Caserta: «Ho fatto 900 chilometri e non posso neanche avvicinarmi un attimo per una foto. I giocatori da vicino non possiamo mai vederli». Claudio Piatti, napoletano, è con il figlioletto di 4 anni, Fabrizio: «Siamo venuti qui in treno e la gioia di un bambino è poter vedere da vicino i calciatori, fare una foto. Se non fosse per la disponibilità di qualcuno come Grava, Lucarelli, De Sanctis, Cannavaro che a fine allenamento si avvicinano, non avremmo nessun contatto». Si lamenta anche un altro gruppo partito da Fuorigrotta: fanno da portavoce Pietro Santaniello e Luciano Filoia. «Seguiamo sempre il Napoli. L'anno scorso a Folgaria non era così, c'era una maggiore apertura e più disponibilità. Adesso è un bunker, abbiamo fatto tanti chilometri per un autografo e non raccogliamo nulla». Giampaolo Bertolino è del Club Napoli Livorno: «Sono da quattro giorni a Dimaro e non sono riuscito a prendere neanche un autografo». Salvatore Giordano da Venezia: «Sono qui per Inler: era nel pulmino non l'ho neanche visto bene. Capisco la delusione soprattutto per chi è venuto da Napoli e ha fatto tanti chilometri inutilmente». Da Reggio Emilia una coppia: Vincenzo Carbone e Carla Esposito con la figlioletta di appena sette mesi: «Non ci hanno fatto avvicinare neanche un attimo, per il nostro amore per il Napoli siamo saliti fin qui con la nostra piccolina». Tra i tanti scontenti almeno un fortunato della mattinata azzurra a Dimaro: il piccolo Niccolà che mostra una maglietta: «L'ho lanciata e me l'hanno firmata Lucarelli, Grava e Santana». Intanto altri tifosi esibiscono lo striscione «Sempre con te, gruppo azzurro»: si consolano con una foto assieme a un vigile urbano.


Il giorno dopo, venerdì 22 luglio, pag. 29:

Ordine dei giornalisti e Ussi «Una settimana fa il presidente del Napoli dichiarava di non aver mai leso il diritto di cronaca. Dopo appena sette giorni la sua società ha ritirato l'accredito all'inviato del Mattino nel ritiro trentino di Dimaro, Roberto Ventre, perché l'articolo dal titolo ”Tifosi tra sorrisi e rabbia: ma il Napoli è inavvicinabile” è risultato non gradito alla società. Dopo questo episodio di inaccettabile arroganza l'Ordine dei Giornalisti della Campania e l'Ussi - Gruppo «Felice Scandone» - denunciano la deriva in atto da parte della società di calcio napoletana nei confronti dell'informazione e della pubblica opinione e ricordano che la scorsa settimana nella sede del Calcio Napoli a Castelvolturno il presidente stesso aveva usato nei confronti di alcuni giornalisti frasi ed espressioni lesive della nostra professione». L'Ordine dei Giornalisti e l'Ussi ricordano a De Laurentiis che «questi comportamenti nei confronti della stampa ledono il diritto di cronaca e continuano ad alimentare un clima avvelenato attorno ai giornalisti esponendoli a rischi personali». Associazione della stampa «Il Calcio Napoli ritira l'accredito all'inviato de ”Il Mattino” Roberto Ventre? Come dire che il collega è stato punito per aver scritto cose sgradite alla società». Così, il presidente dell'Associazione campana della Stampa, Vincenzo Colimoro, commenta il ritiro dell'accredito da parte della società Calcio Napoli, al giornalista del quotidiano ”Il Mattino” Roberto Ventre. «Significa - ribadisce Colimoro - che la libertà di stampa va a farsi benedire. La strada intrapresa dal Calcio Napoli del presidente Aurelio De Laurentiis ormai è inqualificabile. L'ultimo episodio - ha detto il presidente di Assostampa Campania Colimoro - è solo la punta di un'escalation che da parecchi giorni sta caratterizzando sempre più i rapporti tra i giornalisti napoletani e i vertici della società». Secondo Colimoro, «a questo punto vanno valutate bene le azioni da intraprendere, anche e soprattutto attraverso un'azione concreta e diretta dell'Ordine, soggetto per legge deputato, che adisca le vie legali eventualmente al fianco del collega Ventre e della testata ”Il Mattino”, ai quali va la piena solidarietà, per ribadire e ristabilire le regole». Aggiunge il presidente di Assostampa: «Revocare un accredito è solo un atto di arroganza che diventa intimidazione e tentativo di censura se segue un articolo non gradito. Ma nè Ventre, nè il Mattino, nè le istituzioni della professione si lasceranno intimidire. Il Napoli è forse la prima industria della città e il legame tra la squadra e la città è molto più forte che altrove. Ma ciò non giustifica e non può avallare decisioni di questo tipo che nulla hanno a che fare con un paese civile e democratico». L'Assostampa Campania, nell'ottica di difendere l'agibilità professionale e la corretta informazione, «sin da ora è a disposizione di tutte le parti, per un incontro definitivamente chiarificatore per ristabilire un corretto rapporto, ciascuno nei propri ruoli e ambiti, nei rapporti tra operatori dell'informazione e Calcio Napoli». Cdr del Mattino Di fronte al grave atto di intimidazione attuato dalla società Calcio Napoli nei confronti di Roberto Ventre, a cui è stato revocato l’accredito per seguire il ritiro estivo a Dimaro, il Comitato di redazione e tutti i giornalisti de ”Il Mattino”, nell’esprimere vicinanza al collega, condannano con forza ogni tentativo di colpire il diritto di cronaca e la libertà di critica, principi fondanti dell’informazione. Simili episodi preoccupano ancor di più in una città con forti tensioni come Napoli. Il Cdr del Mattino respinge con forza ogni intimidazione. I giornalisti del Mattino continueranno, come del resto hanno sempre fatto, a svolgere il loro lavoro in assoluta autonomia.


Che il Presidente proprio ieri abbia dichiarato pubblicamente che qualcosa non ha funzionato nell'area della comunicazione e si sia impegnato ad assicurare la presenza ogni pomeriggio, dopo le 19, di alcuni giocatori a rotazione a disposizione dei tifosi non attenua l'imbarazzo per una vicenda che sembra non corrispondere affatto al Napoli che vorrei, ma al Napoli chiuso e arretrato, da un punto di vista della comunicazione, che ho combattuto ferocemente ai tempi di Marino.

Il mio amore sconfinato per il Napoli e gli elogi meritatissimi che il presidente si è guadagnato per tutto quello che ha fatto e sta facendo non possono diventare fette di prosciutto davanti agli occhi o stucchevoli violini da suonare a comando.

Se il Napoli non era d'accordo o era, parliamoci chiaro, incazzato per l'articolo in questione, un comportamento educato e civile avrebbe dovuto portare ad un chiarimento pubblico e diretto tra le due parti e ad un comunicato ufficiale della società sulla vicenda: ma  nessuna delle due cose è accaduta, almeno finora.

Ecco: certamente questo è il Napoli che NON vorrei!

E allora mi chiedo, e chiedo a Monica Scozzafava e a Guido Baldari, oltre che al Presidente: ma che sta succedendo nell'area Comunicazione del Napoli? Scozzafava e Baldari sono artefici di quest operato o è tutta farina del sacco del Presidente e i due abbozzano?

Attendiamo risposte chiare e convincenti. Arriveranno?

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