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mercoledì 21 marzo 2012

Coppa Italia 2012 / Semifinale di ritorno / Napoli - Siena 2-0 (10' aut. Vergassola, 31' Cavani)




Finale di coppa Italia conquistata, qualificazione all'Europa League di fatto già in tasca, ma anche difficoltà fisiche e tanta preoccupazione in vista dell'impegno di domenica col Catania-rivelazione di Montella, senza Maggio e con tanti giocatori azzurri estremamente affaticati.

Il Napoli schiera la miglior formazione possibile, con tutti i titolarissimi, qualcuno già non al meglio prima ancora di cominciare. Il Siena, che alla vigilia fa trasparire intenzioni "remissive" in termini di formazione, alla fine decide di presentarsi con uomini importanti, specie in difesa.

I toscani si chiudono con ordine, ma il Napoli attacca senza foga, con un buon giro palla, con pazienza e già al 7', con una fulminea combinazione a terra tra Lavezzi e Zuniga, mette Cavani in condizione di colpire, ma il Madador spara il pallone altissimo.

Bastano però appena 3 minuti e da una punizione di Lavezzi, Cavani tenta un colpo di tacco che disorienta Vergassola: palla che beffarda schizza alle spalle di Brkic.

Il Siena però mostra subito orgoglio e al 12' potrebbe già pareggiare: cross radente di Larrondo nell'area piccola di De Sanctis e Campagnaro riesce con la punta del piede a deviare lateralmente un pallone d'oro sul quale si stava per avventare Mannini.

Anche gli azzurri però colpiscono duro e ci vuole una prodezza di Brkic per negare a Cavani un gol su splendido tiro al volo (16').

Da quel momento la partita si incanala su un tema tattico ben preciso: gli azzurri tentano di congelare il gioco e i senesi di riconquistare palla il più velocemente possibile, riuscendoci in un paio di occasioni su Gargano e presentandosi minacciosamente nei pressi dell'area azzurra.

Basta però una palla riconquistata su punizione nella propria tre quarti a scatenare la più bella azione della partita una classica fulminea ripartenza iniziata da Cavani e Lavezzi, il Pocho ingrana la sesta, alla sua sinistra si muovono Cavani ed Hamsik in superiorità numerica, Hamsik si decentra e Cavani si sposta verso l'area, il Pocho serve Marek, palombella deliziosa per il Matador che piazza la palla di testa in controtempo con una frustata alla destra di Brkic...un capolavoro da scuola calcio!

Appena tre minuti e (34') Inler fa spellare le mani al pubblico con un bellissimo tiro a volo dal limite che per poco non ripete la prodezza di Londra: stavolta Brkic si supera.

Da qui alla fine del primo tempo la brutta notizia dell'uscita di Maggio, ma una frazione di gioco tranquilla.

Nella ripresa il Siena si lancia con orgoglio nella metà campo del Napoli e gli azzurri non riescono quasi mai a ripartire per almeno due motivi: la evidente flessione fisica di molti azzurri (Lavezzi, Inler e Gargano, in particolare) e l'incapacità dei due esterni azzurri di tenersi alti, preoccupati di proteggere i centrali evitando cross dalle fasce. Alla fine i conti tornano: pur con due torri come Larrondo prima e Bogdani poi e con due ali guizzanti messe lì per cercare di buttare palle in area come Brienza e Sestu, i rifornimenti per le punte senesi scarseggiano e gli azzurri sono bravi anche a limitare al minimo le situazioni di mischia al limite e in area di rigore.

Per cui si soffre tanto, ma De Sanctis deve fare solo un paio di interventi non impegnativi su tiri da lontano, mentre gli ingressi di Dzemaili e Pandev procurano agli azzurri due belle percussioni impostate proprio dai due nuovi entrati, la prima sprecata da Lavezzi (79') e la seconda da Hamsik (85').

I minuti corrono e anche il Siena soffre la stanchezza non riuscendo più a mettere palloni in avanti. Finalmente la sofferenza finisce e voliamo verso Roma dove il 20 maggio ci aspetta la Juve.

Ora Mazzarri deve "pelare" due gatte, una a breve scadenza (presentare una squadra competitiva e fisicamente tonica domenica pomeriggio contro il Catania) e una a più lunga scadenza (trovare soluzioni nel caso in cui Zuniga e Maggio, unici esterni rimasti in rosa, debbano tirare il fiato): in quest'ultimo caso, a mio avviso, le soluzioni più probabili potrebbero essere quella di scalare un centrale sugli esterni (ad esempio Campagnaro a destra e Aronica a sinistra), dando più spazio come centrali difensivi a Britos e Fernandez oppure mettersi a quattro in difesa, con un mediano di ruolo in più (Dzemaili).

Vedremo Mazzarri come se la caverà...ma nel frattempo godiamoci questo traguardo importante, la prima "finale" del Napoli di De Laurentiis!

***

De Sanctis: 6,5 - Nessuna parata, quasi nessun rischio, primo tempo di tutto riposo. Un paio di parate non difficili, ma che denotano concentrazione e un paio di uscite tempestive a chiudere i tagli degli attaccanti senesi

Campagnaro: 6,5 - Due chiusure decisive (12' su Mannini a pochi centimetri dalla porta e 83' su Brienza). Nonostante Larrondo e poi Bogdani arrivano pochi cross giocabili per cui Hugo non soffre troppo

Cannavaro: 6,5 - Partita di grande attenzione: esce con autorevolezza palla al piede in più di una occasione e fa a sportellate sia con Larrondo, sia soprattutto con Bogdani

Aronica: 6,5 - Anche per lui nessun particolare imbarazzo, ben supportato stavolta da Dossena

Maggio: 6 - Una buona discesa non sfruttata da Cavani e due piccole incertezze in fase difensiva, prima di dover mollare per un problema muscolare (dal 41' Dossena: 6 - Entra voglioso di riscattarsi dopo le ultime deludenti prestazioni: non riesce mai a proporsi in avanti, nè a mettere cross in mezzo, ma stavolta è prezioso in fase difensva dove sigilla la fascia e riduce al minimo i rifornimenti aerei per le punte senesi)

Inler: 6 - Nonostante il foltissimo centrocampo senese, stavolta non solo non soffre, ma impone sia la sua fisicità che sulla sua classe, ben coadiuvato da Gargano e Hamsik. Splendido un suo tiro dal limite respinto con parata spettacolare da Brkic. Dopo un primo tempo da 7, un secondo tempo al di sotto della sufficienza in quanto a dinamismo, ma prezioso in un paio di chiusure difensive in appoggio a Cannavaro

Gargano: 6 - Il parziale riposo di Udine ha fatto bene al Mota che è apparso più brillante rispetto alle esibizioni di Londra e Udine, anche se in un paio di occasioni perde palla ingenuamente per tentare di congelare il gioco alla Pirlo (mestiere che a lui non appartiene per nulla). Cala nella ripresa e Mazzarri opportunamente gli dà fiato. Peccato per l'ingenua ma meritata ammonizione che lo priverà della finale (dal 63' Dzemaili: 6,5 - Tanto sacrificio e un paio di belle percussioni che aiutano a rompere l'assedio senese)

Zuniga: 6 - Appare in forma fisica smagliante e lo dimostra soprattutto nel primo tempo sia nei recuperi sia nei cross al centro che mette con continuità finchè è impegnato sul lato sinistro. Con l'ingresso di Dossena passa a destra e arretra molto il suo raggio di azione, dedicandosi quasi esclusivamente alla fase difensiva, facendo però in questo modo rimpiangere l'uscita di Maggio e costringendo gli azzurri a rimanere sempre molto bassi

Hamsik: 6,5 - Sapientissimo nella gestione del pallone e straordinario nel trasformare in oro il contropiede del 2 a 0 iniziato da Lavezzi e "ottimizzato" da Marek con movimento e assist in integrazione perfetta con Cavani. Ripresa di immenso sacrificio difensivo e, al limite delle energie, spreca all'85' il colpo del KO definitivo, ma va perdonato per l'enorme volume di lavoro svolto in mezzo al campo

Lavezzi: 6 - Appare poco brillante come a Londra, anche se a suo merito vanno la punizione messa in area in occasione dell'1 a 0 e l'inizio dell'azione che porta al 2 a 0. La poca lucidità emerge al 79' quando spreca un'ottima palla servitagli da Hamsik (dall' 82' Pandev: 6,5 - Pochi minuti ma di grande qualità: un paio di ripartenze, di cui una quasi letale non sfruttata da Hamsik)

Cavani: 7,5 - I due gol di Udine gli hanno restituito morale e condizione: si muove splendidamente non solo in occasione dei primi due gol, ma anche offrendo alla platea uno splendido tiro al volo respinto da Brkic...e in più il solito lavoro immenso lavoro difensivo, specie nella ripresa

All. Mazzarri: 6,5 - Stavolta i suoi ragazzi non si fanno irretire dalle temutissime trappole tattiche di Sannino: il mister tiene Hamsik sulla linea dei centrocampisti, dando grande equilibrio in mezzo al campo. A mio avviso un po' lento nelle sostituzioni, specie nel caso di Lavezzi, già sulle gambe prima del 60'.

Arbitro Valeri: 8 - Arbitraggio sul velluto, senza difficoltà e senza creare danni. Praticamente non si vede nè si sente e questo è il suo merito più grande. Abbastanza oculata la distribuzione dei cartellini, tra cui a Gargano purtroppo (per noi...) giusta in  termini di regolamento. Due piccole sfumature negative: una non corretta applicazione del vantaggio in una situazione favorevole agli azzurri e qualche contrasto un po' troppo duro, punito meno severamente del dovuto.

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