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giovedì 2 dicembre 2010

Fiaccati dal gelo...ma ancora in corsa!

Vedo il calcio da oltre 30 anni, migliaia di partite, dalle più insignificanti alle più leggendarie, ma una partita così mi è difficile da ricordare.

Un ricordo mi viene in mente, ma legato ad un altro sport, molto più duro e crudele del calcio, cioè il ciclismo, pensando agli sforzi incredibili e alle sofferenze che hanno dovuto vivere i protagonisti in campo stasera: una tappa del Giro d'Italia del 1988 sul Gavia in mezzo ad una tormenta di neve dove si assistette a incredibili crolli fisici e nervosi, colpi di scena e distacchi abissali.

E' difficilissimo poter far rendere il fisico umano in un clima così estremo come quello di questa sera a Utrecht: è chiaro che, in condizioni estreme, vengono fuori tutti i difetti e i limiti tecnici e fisici di ogni atleta: vedere un Lavezzi totalmente fermo, intirizzito dal freddo, perdere ogni contrasto, specie nel primo tempo, fa davvero impressione.

Solo Cavani conferma di essere, prima che un calciatore, un atleta di un'altra categoria: si copre bene e sembra l'unico in campo a giocare ai suoi massimi livelli, dominando totalmente la partita.

Il Napoli dimentica subito la "lezione" dell'andata, dove fu spesso messo in difficoltà specie sulle due fasce dal belga Maertens (a sinistra) e dal francese Duplan (a destra) e infatti, dopo un meraviglioso e precoce vantaggio, si lascia sorprendere subito sulla prima discesa di Maertens sulla sinistra. Zuniga e Grava o guardano e, sul suo cross, De Sanctis e soprattutto Cribari fanno il resto.

Il Napoli subisce il colpo: dopo il pareggio, Cavani, Hamsik e Yebda si fanno minacciosi, ma dietro Cribari offre una prestazione ancora più oscena di quella di Bucarest e tutta la difesa soffre poco protetta da Zuniga e Vitale sulle fasce e da Gargano al centro. Yebda, un gigante, fa quello che può e, come ho scritto nelle pagelle, nel primo per quattro volte, rompe l'assedio olandese recuperando palla e spingendo gli azzurri in porta: per due volte sfiorando il gol e per due volte agevolando le segnature di Cavani ( lo 0 a 1 e poi il 3 a 2 ).

Nella ripresa l'Utrecht crolla fisicamente e il Napoli, cambiando anche modulo e mettendosi a 4 dietro, diventa incontrastato padrone del campo. Sfiora innumerevoli volte il gol, commette ancora qualche grosso errore in difesa, De Sanctis compie tre parate delle sue, ma arriva solo un pareggio su rigore e tantissimi rimpianti per tutte le occasioni sciupate di un soffio (il simbolo è l'incredibile palo di Cribari al 92' da 5 metri senza nessuno davanti!!!).

Una partita epica, dove si sono visto innumerevoli "orrori" che neanche nelle giovanili, ma dove si è visto anche tanto coraggio e infinita fatica, dove il gelo, anche per chi come me l'ha vista comodamente al calduccio e non ha mai provato temperature così estreme, si leggeva nelle facce stravolte di un Lavezzi, ma anche di tanti olandesi che infatti nel secondo tempo sono letteralmente spariti dalla partita e hanno pensato quasi solo a difendersi.

Peccato, davvero peccato! Il Napoli, oggi ancora più che all'andata, ha dimostrato di poter dominare in lungo e in largo questi modesti ma combattivi olandesi e solo la sua inesperienza lo lascia con due miseri punticini.

Speriamo che in qualche modo, ciò che avremmo meritato in queste due gare, ci torni, magari, chissà...tra due settimane...più o meno a quest'ora...io sarò altrove, molto lontano da Napoli, ma vicinissimo, sempre, col cuore gonfio di azzurro!

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