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lunedì 6 dicembre 2010

STRA - ME - RI - TA - TIS - SI - MAAAAAA....GGIOOOOO!!!






Strameritatissima! Vittoria voluta, cercata, corteggiata, pretesa, acciuffata per i capelli a 15 secondi dalla fine, quando ormai sembrava che le ultime disperate fiammate azzurre si fossero ormai spente.

E' la vittoria del Pocho, che infiamma la partita per 70 minuti, cantando e portando la croce, facendo ammattire la difesa palermitana finchè una buca maligna non lo ha messo fuori causa, nonostante i suoi commoventi tentativi di restare in partita.

E' la vittoria di Maggio, risorto, finalmente, nella sua dimensione di agonista, di atleta che "regge" meravigliosamente le due fasi e si rende pericoloso sotto porta per più volte durante tutti i 90 minuti, per cui quel gol sembrato casuale alla fine non è stato un caso.

E' la vittoria di Grava, tornato ai mostruosi livelli dello scorso anno a registrare da par suo una difesa fino a oggi traballante.

Ma è soprattutto la vittoria di Cavani, il Matador, che nel giorno in cui non segna, si consacra una volta di più giocatore "totale", dotato di una corsa naturale da eccezionale quattrocentista, leggera, meravigliosa, come se levitasse anzichè correre e che quando ripiega in difesa lo fa come i grandissimi difensori del passato, a testa alta, con diagonali lunghissime che partono dal centro-sinistra della zona offensiva azzurra fino al lato di centro-destra della zona difensiva, ottanta metri più indietro, e poi veloce, in progressione, a rilanciare l'azione offensiva, triangolando con i compagni.

Chi segue il mio blog sa quanto sia stato felice dal primo momento dell'arrivo del Matador, che adoravo già quando giocava nel Palermo. L'ho visto una decina di volte lo scorso anno e in tutte le sue partite al mondiale, ma il giocatore che stiamo vedendo oggi è un vero fuoriclasse, un talento "assoluto", un fattore determinante, quando segna, quando fa gli assist (vedi stasera e a Cagliari, per esempio) e quando aiuta la difesa in difficoltà.

Ma è anche la vittoria di Mazzarri, rispetto al quale non rinnego nessuna delle critiche rivoltegli finora ma che, con l'onestà intellettuale che cerco di avere, stasera merita il massimo dei voti, per come ha saputo ancora una volta mettere in campo una squadra combattiva e gestendo al meglio le forze dopo uno sforzo immane.

Va anche detto per onestà che Delio Rossi stavolta (e mi sorprende, visto il valore assoluto del tecnico) ha snaturato un impianto tattico consolidato, mettendo una difesa a tre spesso infilata dagli attaccanti azzurri e miracolosamente tenuta in piedi da un talento assoluto come Sirigu, che stasera ha dimostrato di meritare ampiamente i pali della nazionale.

Il tecnico palermitano probabilmente voleva bloccare Maggio e Dossena sulle fasce con Cassani e Balzaretti, senza perdere la superiorità nella zona centrale della difesa, ma alla fine i due esterni rosanero hanno sofferto per tutta la partita i due esterni azzurri e gli attaccanti azzurri hanno creato occasioni su occasioni.

Il Palermo ha risentito più del Napoli il giovedì europeo nonostante il Napoli abbia giocato in trasferta e ad una temperatura polare, mentre il Palermo aveva giocato "comodamente" in casa, per giunta risparmiando alcuni dei suoi titolari. E Pastore ha continuato la sua crisi nera iniziata in settimana contro lo Sparta.

A conferma che i risultati positivi possono fare davvero miracoli...

Certo proprio in questo momento restano domande, dubbi, perplessità sulle troppo limitate alternative a disposizione degli azzurri (quanto ha risentito il Napoli dell'uscita del Pocho, vero?), ma su questi temi torneremo nei prossimi giorni, smaltita questa meravigliosa, splendida, strameritatissima ubriacatura collettiva!

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