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lunedì 20 giugno 2011

Tracce di mercato 2011

Questa è la terza estate del mio blog e sin dal primo anno, rispetto al calcio mercato, ho voluto mettere in evidenza alcuni elementi essenziali:

  1. uno spazio di approfondimento e riflessione come questo non può per sua natura inseguire le migliaia e migliaia di notizie, indiscrezioni, ipotesi e illazioni che caratterizzano il mercato: l'autore di questo blog si dedica a questo spazio per passione e non per lavoro e il suo lavoro lo porta ben lontano dalle folli "piste" del calcio mercato (per questo vi ho messo a disposizione, facilmente leggibili, le notizie dell'eccezionale redazione di Tuttonapoli,net per tutti gli aggiornamenti "minuto per minuto")
  2. la crescente esplosione delle TV specializzate (sul digitale terrestre e sul satellite) e soprattutto dei siti Internet anch'essi dedicati al mercato rende facile per tutti, volendo e avendo tempo a disposizione, seguire quasi in tempo reale ogni movimento vero o presunto
  3. (per me l'elemento più importante) il mercato si giudica non adesso, non a luglio e volendo esagerare nemmeno alla sua chiusura, ma valutando sul campo se e in che misura gli interventi fatti migliorano effettivamente una squadra
A questi elementi, per valutare correttamente l'andamento del mercato, ne andrebbero aggiunti altri, peraltro non facili da cogliere spesso nemmeno da parte di quei giornalisti che ogni giorno, per necessità o per passione, riempono qualunque spazio possibile con indiscrezioni plausibili o inverosimili...

Seguendo con grande attenzione, come molti tifosi, radio, TV, Internet e carta stampata, ho imparato a riconoscere, almeno per quanto riguarda il Napoli, ma spesso anche per le concorrenti degli azzurri, le notizie "plausibili" da quelle che lasciano sembrano più fantamercato che altro.

Per esempio, riferendoci al Napoli, riscontro una estrema dose di credibilità nelle notizie offerte da, facciamo un nome, Gianluca Di Marzio di Sky, il quale, oltre a cercare più riscontri di una voce o di una notizia, fa la differenza rispetto a molti altri, perchè si immedesima, con grande competenza, nelle logiche di mercato di questa o quella squadra.

Prendiamo il Napoli, ad esempio: De Laurentiis ormai guida il club azzurro da sette anni, Bigon a sua volta è alla sua seconda campagna estiva e Di Marzio, quando parla di giocatori accostati al Napoli, sa già se la voce potrebbe avere qualche fondamento in base a quelli che sono i parametri a cui il Napoli fa fede con coerenza nello scegliere un giocatore:
  1. l'ipotetico costo del cartellino (oltre i 20 milioni attualmente appare poco probabile che il Napoli possa acquisire un giocatore a meno di non "fare cassa" vendendo più che bene uno dei suoi gioielli)
  2. l'ipotetico ingaggio del giocatore: il Napoli ha un tetto ingaggi che quest'anno si identifica con l'ingaggio di Cavani (circa 2 milioni di euro + premi), per cui se un giocatore accostato al Napoli guadagna già più di Cavani, a meno che non sia un fenomeno, non può pensare di prendere più di Cavani venendo a Napoli e l'ipotesi di ridursi un ingaggio appare sempre un'eccezione più che una regola
  3. l'età del giocatore: il Napoli, salvo ruoli molto "specializzati", per i ruoli e per gli investimenti più importanti cerca giocatori giovani, di età non superiore ai 25-26 anni, per poterne sia sfruttare le potenzialità tecnico-atletiche, sia per poterlo eventualmente rivendere bene a metà o fine contratto (questo ad esempio è uno dei motivi per i quali il Napoli ci sta pensando mille e più volte a prendere Inler)
  4. la sua motivazione a giocare nel Napoli
  5. le concrete possibilità di inserirsi bene da un punto di vista umano e tecnico nel contesto azzurro 
  6. le potenzialità che il giocatore, specie se molto giovane e poco conosciuto, può esprimere in una piazza e in un progetto tattico come Napoli e il Napoli
  7. la gestione dei diritti d'immagine, considerando però, cosa che molti non sanno, che il Napoli compra e paga ai giocatori l'acquisto dei diritti di immagine e che i limiti di tali diritti si fermano, per i campioni di risonanza internazionale, al solo mercato italiano
Una griglia dunque che, oltre a Di Marzio, pochi altri, sia tra i giornalisti, sia tra i tifosi, considerano con la dovuta attenzione, ma che rappresenta una chiave di lettura importante per interpretare al meglio possibile, pur nella ovvia riservatezza che il mercato richiede, i movimenti della società azzurra.

Ecco quindi, volendo fare esempi concreti che:
  1. Inler rappresenta il top da un punto di vista delle possibilità di inserimento nel progetto tattico azzurro, ma ci sono una serie di parametri che non convincono pienamente: le richieste di ingaggio (ben oltre il "limite-Cavani"), l'età del giocatore (De Laurentiis ha detto più volte che a fine contratto farebbe fatica a rivenderlo ad un prezzo ragionevole rispetto al costo chiesto per il suo cartellino) e le sue autentiche motivazioni nel venire a Napoli
  2. Lamela: età appetibilissima per un investimento di prospettiva, ma costo di cartellino esagerato per un giocatore che tutti dicono poter essere un crack del futuro, ma che a me (e anche a uno un po' più importante di me e sublime conoscitore ed estimatore di calcio argentino come l'AD del Catania, Lomonaco) ha lasciato molte perplessità nell'osservarlo: questo è stato il suo primo anno ad alto livello, in un River Plate mai come quest'anno vicino, per la prima volta, alla retrocessione in serie B, una squadra indecente in cui questo ragazzino cerca di fare del suo meglio, ma con poca propensione al gol e con un passo che, a parte qualche tiro e qualche numero, mi spaventa nel ripensare ad uno come Sosa. Insomma: se ne potrebbe anche parlare ma non a 20 milioni di euro e, dico io, nemmeno a 15. 
  3. Criscito: età e profilo tecnico di primo livello, cartellino abbordabile (tanto che c'è già l'accordo col Genoa), motivazione di venire a Napoli del giocatore pare ce ne sia, utilità per il progetto tattico di Mazzarri eccezionale (perchè potrebbe ricoprire due ruoli). Resta da definire il discorso di ingaggio e di un contratto di sponsorizzazione già in essere, ostacoli che non sembrano insormontabili, ma che richiedono una trattativa che solo la malattia del procuratore di Criscito ha rimandato in questi giorni.
  4. Vidal: referenze tecniche eccezionali, età perfetta, costo del cartellino abbordabile: qui lo scoglio, altissimo, è l'ingaggio visto che sembra che il giocatore abbia "sparato" 3 milioni di euro che sarebbero al momento completamente fuori portata della società azzurra: ecco quindi un nome che difficilmente, se le notizie sono vere, potrebbe combaciare con tutti i parametri del Napoli
Certo, si potrebbe dire, ma che ci vuole, con l'attivo in bilancio e i soldi della Champions ad alzare il tetto ingaggi e a spendere anche 18 milioni di euro per un giocatore di 27 anni come Inler o dare 3 milioni di ingaggio a Vidal?

Ebbene, chi, tra tifosi e giornalisti, ragiona in questo modo di sicuro non sa cosa significa lavorare in un'azienda moderna (e io modestamente ci lavoro da 15 anni) e cosa significa tenere la barra dei conti dritta in un'epoca come questa, in una congiuntura economica come questa e in un contesto industriale come quello di Napoli e dell'Italia.

Potrei capire le perplessità di qualche tifoso e qualche giornalista se il Napoli avesse garantiti i soldi della Champions tutti gli anni: introitare quei 25 milioni minimo ogni anno sarebbe un "mattone" fondamentale che purtroppo in Europa solo pochi club (Barcellona, Real, Manchester United) possono garantirsi visti i posti in Champions a disposizione di Spagna e Inghilterra (tre + uno) rispetto all'Italia (due + uno dall'anno prossimo) e le risorse già a disposizione maturate in decenni di tradizione.

Quest'anno il Napoli, che già ha fatto un miracolo, ha strappato un terzo posto che se dovesse miracolosamente ripetere il prossimo anno (e già sarebbe un successo eccezionale!) non garantirebbe più la Champions diretta come quest'anno, ma il durissimo turno preliminare che quest'anno tocca all'Udinese.

E se l'anno prossimo non arriviamo terzi oppure arriviamo terzi e non superiamo il turno preliminare? Che diciamo ai nostri giocatori? Diamo 4 milioni a Vidal quest'anno e poi l'anno prossimo gli diciamo:"Signor Vidal, mi scusi, ma le dobbiamo dimezzare l'ingaggio perchè quest'anno non faremo la Champions?"... oppure (peggio) dobbiamo venderlo per forza, ponendoci in condizione di inferiorità rispetto ai potenziali acquirenti che sanno che lo dobbiamo vendere per forza?

Ecco le difficoltà del mercato azzurro che molti fanno fatica a capire: devi prendere rinforzi validi, validissimi per la prossima stagione, ma che siano "gestibili" per non sfasciare bilancio e telaio di squadra nel caso non improbabile che il prossimo anno il Napoli non entri tra le prime due (dico: le prime due!) del campionato.

E a chi ancora non è convinto del mio ragionamento (che credo sia molto simile ai ragionamenti che si fanno in società) faccio presente che se il Napoli quest'anno è così attivo, competitivo e presente sul mercato nazionale e internazionale lo è propeio perchè da sempre fa certi ragionamenti che (purtroppo o per fortuna) sono ancora merce rara in altre società, soprattutto italiane.

Pensate all'Udinese, che quest'anno, con le stesse logiche che cerca di applicare il Napoli, si può permettere, da piccolo club di provincia, di scegliere se vendere Sanchez a 35/40 milioni di euro con la possibilità di reinvestirli per costruire i talenti dei prossimi 5 anni oppure di tenerselo, senza dover soffrire più di tanto!!!

Pensate, all'opposto alla Juve, che nei due ultimi mercati (estate 2010 e gennaio 2011) ha sperperato (e deve ancora pagare!!!) decine e decine di milioni di euro per giocatori inutili o rotti e che in questo mercato sta tentando di competere con il Napoli e le grandi italiane ed europee ed ha tra le mani "soltanto" Pazienza e Pirlo (strapagandoli senza nemmeno fare la Champions).

O pensate persino all'Inter che da due anni sembra aver imboccato la strada dell'austerità, che paga gli sforzi finanziari degli ultimi 10 anni e sembra cominciare a perdere colpi rispetto alle altre grandi d'Europa.

Insomma: le oculate politiche di mercato (cartellini, ingaggi, rapporto qualità/prezzo/età/adattabilità, investimenti su settore giovanile e talenti da scoprire) sono di anno in anno sempre più rilevanti per fare la differenza in campo e sui mercati e se il fair play finanziario di Platini verrà fatto funzionare sul serio molte attuali grandi rischiano di uscire in modo disastroso dai giri che contano!

Ad esempio: lo sapete perchè il River Plate, sull'orlo della serie B argentina per la prima volta nella sua storia, "spara" una richiesta di 20 milioni per Lamela? Perchè è il talento del futuro? Può darsi...ma di sicuro perchè il River ha un bilancio sull'orlo del fallimento per una dissennata politica di mercato fatta negli ultimi anni.

E allora? Vi rendete conto quanto siamo fortunati ad avere un Presidente illuminato come De Laurentiis? Certo potrà sbagliare anche lui e saremo pronti a criticarlo quando necessario, come abbiamo sempre fatto, ma, credete ad uno che nel suo piccolo lavora da 15 anni in una grande azienda: il calcio è una grande azienda, il Napoli è una grande azienda...e va gestita con i canoni che il Presidente cerca di osservare sempre...il calcio (e il calcio mercato) del novecento sono finiti!

PS: a proposito: ecco un nome che potrebbe fare la fortuna di chi lo prende: l'argentino Martinuccio, numero 10 della squadra uruguaiana del Penarol di Montevideo...23 anni compiuti a dicembre, che sta un attimo disputando, da protagonista, le finali di  Coppa Libertadores. Lo ha adocchiato Lomonaco (ancora lui!) per il Catania e pare che possa essere portato in Italia per meno di 10 milioni di euro: velocissimo come il Pocho, gioca con una intensità mostruosa e svaria per tutti i 90 minuti su tutto il fronte d'attacco, sempre per la squadra. L'ho visto tre volte nell'ultimo mese e ne sono rimasto folgorato. Questo sarebbe un "colpo" da tentare, per evitare di doverlo poi inseguire a 20 o 30 milioni di euro il prossimo anno...potrebbe non adattarsi al campionato italiano? Uno che gioca con l'autorevolezza con cui gioca Martinuccio ai livelli massimi del calcio sudamericano non credo avrebbe alcun problema ad adattarsi all'Europa...comunque tutti gli operatori di mercato dicono che la rete di osservatori del Napoli è ormai al livello delle più importanti società del mondo per cui...abbiamo fiducia e aspettiamo i nuovi Hamsik e i nuovi Lavezzi!

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