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domenica 23 ottobre 2011

Serie A 2011-12: 8ª - Cagliari - Napoli 0-0

 E se il Napoli fosse una incompiuta? Se fosse l'anno del "vorrei ma non posso"? O del "vorrei ma non abbastanza"? Se insomma la "fame" di Champions diventasse "sazietà" in campionato?

Le continue dichiarazioni societarie delle ultime settimane condizionano in modo evidente il cammino in campionato: è chiaro che andare avanti in Champions può portare prestigio, punti Uefa (si calcola che con i 5 punti del girone il Napoli sarebbe già in terza fascia se il prossimo anno si ripresentasse in Champions) e soldi, tanti soldi (ben tre milioni di euro questa settimana tra incasso e premio partita Uefa per il punto col Bayern), ma sarebbe un peccato mollare la testa di questo campionato proprio quest'anno che il panorama delle contendenti appare poco "irresistibile".

Con un pizzico di attenzione e determinazione in più il Napoli avrebbe potuto bissare il successo dello scorso anno, ma appaiono  troppe le questioni ancora irrisolte e i giocatori azzurri in crisi di identità.

Primo tempo pirotecnico in termini di occasioni, frutto però più delle lacune difensive che della bravura degli attaccanti:  al 1' traversa di Dossena su cross di Santana, al 4' Nenè si fa ipnotizzare da De Sanctis dopo aver a sua volta ipnotizzato Gargano, al 7' Santana la mette di poco a lato con tiro da fuori, al 14' Agazzi a valanga salva su Zuniga, al 24' Nenè prende la parte alta della traversa, al 33' sembra gol fatto per il Napoli, ma Santana centra il palo in girata da pochi passi e tre minuti dopo traversa di Naingolan su splendido tiro da fuori e al 40' ancora Agazzai ancora su Santana, forse il migliore dei suoi nel primo tempo.

Nella ripresa spazi più larghi, idee più confuse, sembra si possa segnare da un lato e dall'altro perchè difese e centrocampi concedono tantissimo per la crescente stanchezza, ma le occasioni vere sono pochissime (2 volte Aronica salva su Tiago Ribeiro al 75' e due occasioni enormi per Dzemaili e Maggio tra il 76' e l'83').

Poteva essere un 2 a 2 o un 3 a 3, alla fine non cambia molto: il Napoli mostra quanto sia difficile,  nonostante gli ingenti investimenti di mercato di questa estate, competere sui due fronti specie quando dalla società arrivano messaggi chiari in favore della Champions.

Ma non c'è tempo di riflettere: se svolta ci può essere lo sapremo già mercoledì sera, se il Napoli avrà la forza di rimettersi in scia della zona scudetto battendo una Udinese che appare in assoluto stato di grazia (andate a vedervi i gol fatti oggi al Novara!): anche un pareggio potrebbe voler dire una resa rispetto al campionato inopinatamente anticipata.

***


De Sanctis: 6,5 - Provvidenziale al 4' quando si lancia sui piedi di Nenè lanciato a rete. Incolpevole sulla traversa di Naingolan, forse un po' sorpreso su quella di Nenè. Qualche spavento nella ripresa, ma nulla più.

Campagnaro: 6 - Dalle sue parti con Cossu e le avanzate di Agostini non vive momenti tranquilli. In avanti dovrebbe sfruttare maggiormente la lunga gittata delle sue rimesse laterali, cosa che comincia a fare con maggiore puntualità nella ripresa.

Fernandez: 6,5 - Solo un grossolano errore di appoggio a fine primo tempo, ma per il resto tanta pulizia nei disimpegni difensivi e nel rilancio dell'azione.

Aronica: 6,5 - La sua esperienza è preziosissima per compensare l'inesperienza di Fernandez: risolve con grande furbizia un paio di situazioni davvero complicate e nella ripresa si immola due volte in pochi istanti su due "bombe" di Tiago Ribeiro

Zuniga: 6,5 - Magari meno propositivo ed esplosivo di Maggio, ma prezioso in fase difensiva e utile in fase di appoggio. Peccato per il tiro da fuori a tempo scaduto con alcuni compagni liberi in posizione migliore per concludere

Dzemaili: 7 - Non tocca palla per i primi 20 minuti, ma poi riesce a entrare in partita facendosi trovare spesso nel posto giusto per spezzare la manovra cagliaritana e ripartire. Al 75' ha tra i piedi la palla del match al termine di uno splendido contropiede simile a quello vincente dello scorso anno (stavolta il Cagliari era sbilanciato per un calcio d'angolo) ma la palla si spegne su Agazzi. Nel finale splendido cambio di gioco rasoterra per Maggio messo solo davanti ad Agazzi. Giocatore ritrovato che ha dimostrato che anche come mediano può offrire ritmo e qualità

Gargano: 5,5 - Spesso addirittura sulla linea dei centrali difensivi quando la squadra si sbilancia in avanti, commette un gravissimo errore al 4' quando regala a Nenè una palla che solo la bravura di De Sanctis ha evitato si trasformasse in un gol immediato per il Cagliari. Non appare straripante come il mese scorso, ha tirato troppo la corda in questo ultimo mese, tanto che dopo un altro grave errore in fase di appoggio è costretto ad arrendersi per un infortunio muscolare speriamo non troppo grave (dal 71' Inler: 5,5 - Ancora non convince, sembra in difficoltà nel centrocampo " a due" degli azzurri, quando di fronte si trova un centrocampo " a tre" come quello del Cagliari. Va anche detto che è dovuto entrare a freddo per l'infortunio di Gargano)

Dossena: 6,5 - Buone chiusure difensive e ottime iniziative con sovrapposizioni e cross continui purtroppo sempre poco sfruttati dagli attaccanti azzurri. Prende una traversa dopo appena un minuto di gioco

Santana: 7 - Finalmente Santana è arrivato a Napoli! Comincia al 1' col cross che Dossena stampa sulla traversa, poi al 7' la mette di poco a lato, al 33' clamoroso palo da pochi passi ad Agazzi battuto e poi ancora al 40' Agazzi gli para un'altra conclusione. In mezzo a questa "abbondanza" una continuità di partecipazione al gioco e un tono fisico mai visto fino ad oggi (dal 68' Maggio: 6,5 - Anche "part time" rischia sempre di essere decisivo: sui piedi all'83' la palla della possibile vittoria e poi altre iniziative che mettono in apprensione la difesa sarda. Buona anche una copertura difensiva su Cossu)

Lavezzi: 5,5 - Eccessivamente grintoso: sebbene l'ammonizione non sia affatto meritata, in realtà però va a contrastare nella fase difensiva con una aggressività quasi "violenta". Purtroppo però non risulta mai decisivo (dal 55' Hamsik: 5,5 - Inizia con tre palle giocate e sono tre sponde all'indietro: troppe volte Marek rinuncia a mettere in gioco il suo talento giocando troppo spesso spalle alla porta...lo fa anche oggi e i risultati, in termini di pericolosità offensiva, purtroppo si vedono)

Cavani: 5,5 - Tanta corsa, tante imprecazioni, ma nessuna luce in fase conclusiva: va anche detto che la squadra costruisce davvero poco per il Matador...non gli porta neanche una banderilla... però anche lui appare davvero tanto svagato, come nel caso del tiro di Maggio parato da Agazzi dove il Matador non "attacca" il portiere sulla respinta

All. Mazzarri: 6 - Stavolta un turnover equilibrato come lo avevamo immaginato e  proposto qui sul blog dopo la serata di Chievo: un cambio per reparto per non snaturare troppo il telaio tecnico-tattico della squadra. A suo merito quest'oggi quello di aver ripresentato un Santana che in queste condizioni può diventare un ricambio preziosissimo. Ci sono però degli equivoci tattici ancora non risolti e che rischiano di rimanere tali: Inler appare troppo in difficoltà contro centrocampi a tre, Lavezzi si sbatte tantissimo ma non offre alcun pericolo alle squadre avversarie, Cavani è l'ombra del Matador, Hamsik gioca solo in orizzontale o a palla indietro. E allora chi costruisce gioco? Chi procura gli assist? Chi tira in porta? Si attende una svolta a questo campionato che tarda ad arrivare. Siamo al limite massimo che questa squadra può esprimere? Pesa troppo lo stress psico-fisico della Champions?

Arbitro: Banti: 7 - Mezzo voto in meno per l'ammonizione "a comando" a Lavezzi richiesta a gran voce dai tifosi cagliaritani, per il resto direzione di gara abbastanza pulita, senza dare sfogo alle sue manie di protagonismo. Non commette errori e sventola i cartellini quando nota qualche accento agonistico eccessivo, non cadendo nelle continue "trappole" di Cossu che cade anche quando nessuno lo tocca

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