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domenica 13 maggio 2012

Serie A 2011-12: 38ª - Napoli - Siena 2 - 1 (3' Dossena, 6' Destro, 34' Dossena)




Certo la delusione c'è, come c'è il rimpianto per le innumerevoli occasioni nelle quali il campionato si è letteralmente fermato per aspettarci, ma la stagione ha anche posto ostacoli e sfide oggettivamente ai limiti delle possibilità di questa squadra e di questa società e 61 punti e un quinto posto in campionato (9 punti e due posizioni in meno rispetto allo scorso anno), un quarto di Champions mancato di un soffio e una finale di Coppa Italia sono risultati nel complesso importanti.

Questo non significa approvare in toto il rendimento di squadra, staff tecnico e società: Cavani a parte, sono due anni che il Napoli, pur investendo tantissimo sul mercato, vive ancora sugli acquisti di Marino, sprecando anche qui innumerevoli opportunità di crescita nel tempo e mettendosi nella difficile posizione di dover rinnovare e ringiovanire ampiamente la rosa non potendo però contare sui succosi proventi della Champions.

Siccome torneremo su questi argomenti dopo la finale di Coppa Italia, concentriamoci sulla partita col Siena.

L'acciaccato Sannino schiera molti dei suoi ragazzi che hanno giocato meno ma i bianconeri sono combattivi: Bolzoni aggredisce subito altissimo Dossena e sembra la solita partita complicata tatticamente in cui Sannino riesce a imbavagliare gli esterni, ma stasera Andrea mostra tutto il suo valore bruciando subito il portiere Farelli con un guizzo da centravanti su assist di Hamsik.

Sembra tutto in discesa, ma anche la partita di questa sera rappresenta in piccolo la stagione del Napoli: palla lunga e profonda verso l'area azzurra, De Sanctis sembra poter anticipare Destro, ma la palla rimbalza maligna, Morgan manca l'intervento e Cannavaro (che non si aspettava il liscio del suo portiere) viene bruciato di un soffio da Destro che per giunta nel calciare in porta colpisce Paolo al costato.

1 a 1, morale a terra e Cannavaro out per infortunio!

Gli azzurri però hanno il merito e la forza di rialzare la testa e ripartire: Dossena continua a sciorinare meraviglie sulla fascia sinistra, ma il gol che riporta gli azzurri in vantaggio nasce stavolta sulla destra con una straordinaria progressione di Campagnaro: tunnel a Terzi, palla radente dal fondo, Farelli tocca e ancora una volta Dossena (!) ci mette lo zampino da autentico centravanti di rapina.

Il Siena non crea altri pericoli nel primo tempo, mentre il Napoli si rende pericoloso con Pandev (ancora grazie a Dossena) e Lavezzi (toh, chi si vede?) impegna (?) Farelli con un tiro fiacco da posizione favorevole.

Nella ripresa gli azzurri, evidentemente timorosi di non essere perfettamente a punto fisicamente, tenta di alternare momenti di attacco a momenti di palleggio per congelare ritmi, partita e risultato.

Il gioco riesce con alterne fortune: Hamsik mette alto su bello schema avviato da una punizione di Pandev (50'), Inler impegna Farelli da fuori area (51'), Hamsik, con deviazione di Vitiello, sfiora il gol con un bellissimo tiro da fuori (56'), ma poi c'è anche il clamoroso errore in appoggio di Gargano sul successivo angolo per gli azzurri (57') che rilancia il Siena in contropiede e ci vuole un super De Sanctis per impedire a Destro di pareggiare!

Passa un minuto e ancora panico totale in area azzurra su percussione di Brienza e poi (62') D'Agostino la mette di pochissimo a lato su punizione dal limite.

Ultima occasione azzurra (71') con Hamsik, a ncora con un bellissimo tiro dal limite di poco a lato, e poi il quasi infarto finale con splendida sforbiciata volante di D'Agostino alla quale si oppone De Sanctis da campione assoluto a salvare risultato e quinto posto.

Nel frattempo derby tra i vari settori dello stadio con un alternarsi di applausi e fischi per il Pocho (beccato soprattutto sui calci d'anolo tanto che l'ultimo corner lo va a battere Hamsik...)  a conferma di un incanto che sembra essersi rotto.

Archiviamo questo contraddittorio campionato, proiettiamoci sulla finale di coppa in cui la Juve parte indubbiamente da favorita e aspettiamo il risultato di Roma e gli sviluppi della giustizia sportiva sullo scandalo delle scommesse che potrebbe riscrivere classifiche e posizioni.

Speriamo che la società apprenda la lezione di questa stagione: un altro mercato come gli ultimi due e il futuro azzurro rischia di essere davvero destinato a ridimensionarsi.


***

De Sanctis: 7 - Errore grave in occasione del gol di Destro, sfavorito anche da un rimbalzo anomalo che gli scombina il tempo dell'uscita, si riscatta alla grande mettendo i guantoni su un insidioso tiro frontale dal limite di Vergassola (30') e compiendo due paratissime nella ripresa su Destro (57') e su D'Agostino (89') che salvano la vittoria azzurra, due autentiche prodezze con livello di difficoltà elevatissimo

Campagnaro: 7 - Appare recuperato e in buona condizione: nessuna difficoltà in fase difensiva e un'autentica prodezza tecnica in fase offensiva con tunnel su Terzi e palla in mezzo per il 2 a 1 di Dossena (dal 90' Grava: SV - Meritata passerella finale per un "eroe" delle scorse stagioni azzurre)

Cannavaro: 5 - Davvero sfortunatissima prestazione: concorre con De Sanctis al pasticcio del gol di Destro e si infortuna al costato proprio in occasione del calcio a rete dell'attaccante senese che lo costringe a uscire dal campo (dal 16' Fernandez: 5,5 - Incerto e falloso, ennesima prestazione poco convincente di un prospetto che quest'anno ha deluso le aspettative) 

Britos: 6 - Tutto bene fino agli ultimi minuti del primo tempo, pasticcia con De Sanctis su un banale disimpegno difensivo, per fortuna senza conseguenze. Per il resto ordinaria amministrazione.

Inler: 6,5 - Ancora luci e ombre, in linea con la sua difficile stagione, ripresa in crescendo con continui break offensivi e conclusioni insidiose

Gargano: 5,5 - Si vede che la botta influenzale  ne ha in parte minato il fisico, ma l'impegno è sempre massimo e ammirevole, anche se un suo errore in fase di impostazione con gli azzurri tutti avanti per un calcio d'angolo rischia di compromettere la vittoria 

Maggio: 6 - Marcato praticamente a uomo da Rossi, tocca palla per la prima volta dopo 9 minuti esatti di gioco. Pur faticando a entrare in  partita si mostra utile, anche se più in fase difensiva che offensiva dove riesce a incidere poco

Dossena: 8 - Mai visto un Dossena così! Sicuramente la miglior partita dell'anno, a mia memoria la migliore partita da quando è a Napoli e certamente una delle migliori della sua carriera: due gol di grande freddezza e opportunismo, discese travolgenti sulla fascia, pur contrastato da Bolzoni, giocate sempre ispirate, rientri difensivi provvidenziali, una prestazione "totale" ed entusiasmante! Leggero ma comprensibile calo nella ripresa quando comunque resta tra i migliori in campo

Hamsik: 7,5 - Di gran lunga il migliore del tridente azzurro: cuce gioco con continuità, offre un assist splendido a Dossena dopo un lussuoso controllo di palla e nella ripresa riesce anche a rendersi pericoloso sotto porta

Lavezzi: 5,5 - Solo nel finale di primo tempo si rende davvero pericoloso. Approccio alla partita complicato dall'atmosfera dello stadio nei suoi confronti e anche da un arbitraggio che lo penalizza clamorosamente in un paio di situazioni...appare preso più dai suoi pensieri futuri che da un presente ancora importante...se è un addio al San Paolo è davvero un addio malinconico.

Pandev: 5,5 - Appare in calando già da qualche partita: qualche spunto, come in occasione del primo gol quando imbecca Hamsik avviando l'azione del primo gol, un tiro alto, ma poco altro. Ci si aspetta ben altro dalla classe del macedone (dal 68' Zuniga: 6 - Non fa mirabilie ma almeno dà più vivacità di Pandev alla manovra offensiva azzurra anche se talvolta la vivacità socia nella confusione)

All.Mazzarri: 5,5 - Sannino lo fa sempre soffrire, ma stavolta il tecnico ha il merito di rilanciare un Dossena in autentico stato di grazia. Solite sofferenze però dalla cintola in giù, su cui purtroppo il tecnico non ha mai voluto lavorare per trovare correttivi tattici convincenti

Arbitro Celi: 4 - Si intravedono in lui potenzialità da arbitro di primo livello, ma poi si perde in fischi e cartellini sconcertanti da un lato e in mancati fischi su falli che appaiono evidenti, per cui resti davvero sgomento di fronte a certe scelte così discutibili. Per fortuna non incide in modo pesante sul risultato del match 

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