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mercoledì 22 aprile 2009

Il Napoli come l'Udinese? Magari!

Diciamoci la verita'...da quando e' arrivato De Laurentis, tutti noi ci siamo chiesti: "Ma dove potremo arrivare? Potremo un giorno competere con le societa' di vertice del calcio italiano e internazionale? Che giocatori compreremo? Arriveremo un giorno a vedere giocatori come Messi qui a Napoli?"

Queste sono domande che e' normale e legittimo che un tifoso si ponga, specie se si tratta di un tifoso del Napoli. Il Presidente ha sempre dichiarato, sin dal suo arrivo, che avrebbe cercato di tener fede ad un programma di cinque anni (per tornare in serie A e stabilizzarsi nella massima serie) piu' altri cinque (per scalare i vertici del calcio italiano e competere con i piu' grandi club europei).

I primi cinque anni scadono proprio alla fine di questo campionato e, sebbene l'autore di questo blog non lesinera' critiche alla societa', dico, con convinzione, che il bilancio di questi primi cinque anni e' da considerarsi comunque soddisfacente.

Gli ultimi due anni sono stati secondo me cruciali per la crescita del club: lo scorso anno per assaporare le potenzialita', ancora in gran parte da esprimere, di questo progetto, quest'anno per comprenderne appieno i limiti (sempre che, ovviamente, la proprieta', la dirigenza e l'area tecnica facciano tesoro e diano la giusta chiave di lettura agli eventi di questa per certi aspetti incredibile annata).

Io dico sempre che le crisi, come questa, se viste e gestite con la giusta ottica possono offrire elementi preziosissimi per crescere e crescere bene.

Specie in quest'ultimo anno ci siamo domandati spesso, una volta arrivati in serie A e poi in Europa, quale potesse essere la reale, effettiva dimensione del nostro amato Napoli: una societa' di media/alta classifica come Fiorentina, Udinese, Genoa, Lazio oppure di prima grandezza, come Inter, Juve e Milan?

Ho sentito sempre risposte sdegnate e, scusatemi, anche un po' presuntuose: il Napoli non puo' fare l'Udinese! In parte sono d'accordo: credo che, se ben sfruttate, le potenzialita' di business di quest "marchio" siano eccezionali e di respiro internazionale ed e' quindi chiaro che prima o poi (spero prima...) dovremo arrivare li'...a sentire quella simpatica musichetta che allieta i mertedi' e i mercoledi' sera calcisitici.

Ma io non disprezzerei il lavoro che stanno facendo, non da oggi, club come Genoa, Fiorentina, ma, soprattutto, Udinese e Lazio: se il Napoli dichiara sempre di voler fare attenzione ai bilanci, di voler valorizzare e crescere (per tenersi in casa!) talenti giovani dovrebbe forse ancora imparare proprio da Udinese e Lazio.

Chi di voi conosceva gente come Inler, Lichsteiner, Kolarov, Asamoah (che non e' l'attaccante che affontammo ai mondiali del 2006 col Ghana!), Zarate (!!!)? E come si puo' definire "provinciale" un club come l'Udinese che ormai e' in pianta stabile in Europa e che, oltre a scoprire talenti veri, si permette il lusso (avendo un bacino di utenza "risibile" rispetto al nostro) di schierare praticamente l'attacco della nazionale che (ricordiamolo!) e' pur sempre campione del mondo in carica?

E noi quali talenti abbiamo valorizzato? Lavezzi? Certo! Gargano? Beh... Hamsik... Uhm... E poi? Santacroce? E' una scommessa ancora tutta da vincere... Che giocatori d prospettiva abbiamo preso nell'ultimo mercato?

In questo, le premesse programmatiche della dirigenza si sono quasi del tuttoo sgonfiate (come i souffle' mal riusciti), mentre Lazio e Udinese continuano a sfornare primizie e prelibatezze che quest'anno domineranno il mercato italiano (e le fortune dei due club) ma, anche dopo eventuali cessioni eccellenti, state sicuri che l'anno prossimo metteranno in vetrina altri giovani, italiani e stranieri, di grande prospettiva.

Con questo non voglio dire che dobbiamo imitare Udinese e Lazio, ma attenzione a denigrare questi modelli organizzativi e tecnici che producono talenti veri, risultati (Champions League comprese) e bilanci sani. Il Napoli dice di volere questo, ma secondo me, premessi i buoni risultati di bilancio, che secondo me sono da lodare, ha ancora da migliorare sul piano dei risultati e dello "scouting" dei talenti (e basta con questa Argentina!!! Bisogna potenziare e differenziare la rete di osservatori).

Ecco perche' dico: "Magari fossimo come l'Udinese!" Gia' arrivare a quei livelli organizzativi e tecnici sarebbe un grande risultato, perche' significherebbe:
  • grandi talenti costruiti in casa;
  • bilanci sani;
  • Europa stabile (Champions compresa);
  • capacita' di rigenerare lo spessore tecnico della squadra anche vendendo qualche pezzo pregiato;
  • gioco e spettacolo.

Vi pare poco per il Napoli tutto questo?

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