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domenica 7 marzo 2010

E' crisi!

Sta accadendo quello che temevo.

Con un centrocampo leggero e che prevede poche alternative (come scrivevo su questo blog già da questa estate), una rosa (troppo) ridotta, che già prima dello sfoltimento temevo non fosse in grado di offrire quella continuità necessaria a mantenersi stabilmente nelle primissime posizioni di classifica, un invetabile calo di gioco e di risultati, dopo l'incredibile cavalcata d'autunno e inizio inverno, ecco la crisi del Napoli che oggi, per la prima volta dopo circa due mesi, lo porta fuori dalla zona Europa.

Al termine del mercato di gennaio ero rimasto, come molti, perplesso, per gli acquisti non fatti e per l'eccessivo sfoltimento della rosa, segnatamente di uomini come Datolo e Contini che oggi potrebbero dare un utile contributo. Ma se posso capire che a gennaio è difficile comprare bene (il Bologna ci è riuscito, ma partendo da una rosa di qualità infima per cui era difficile non migliorarla), vendere come si è venduto mi lascia, non da oggi (l'ho scritto anche a gennaio) molte perplessità.

Quali sono dunque i fattori di quella che le cifre definiscono chiaramente come una crisi?
  • Centrocampo leggero e con poche alternative: l'ho scritto questa estate e l'ho ripetuto anche nei momenti più belli. Non era pensabile poter reggere a certi livelli soltanto con Gargano e Pazienza.

  • Gli attaccanti non segnano: Quagliarella e Lavezzi vedono poco la porta, fanno gli stessi movimenti offensivi, lasciano sguarnita l'area di rigore. Quagliarella è anche poco assistito dal resto della squadra. Denis permette a Quagliarella di giocare un po' meglio, ma a sua volta spreca troppo sotto porta per quanto si fa trovare in zona gol.

  • Gli esterni in difficoltà: Maggio è in calo, ma Mazzarri non vede mai Zuniga. Dall'altro lato Aronica da sempre il massimo, mentre Dossena ancora arranca per noie fisiche. E nel gioco di Mazzarri gli esterni sono fondamentali.

  • Hamsik: nel gioco di Mazzarri non riesce più a fare quelle incursioni improvvise che lo hanno reso famoso, incide poco nella qualità della manovra, è il terzo inverno che va in letargo, oggi sembra un orpello.

  • Mazzarri sta scegliendo poco e male: dopo essersi volutamente privato di un paio di scelte che oggi potrebbero eessere importanti (Contini in difesa e Datolo in attacco), continua a puntare sugli stessi uomini, non cura adeguatamente i movimenti offensivi (Lavezzi e Quagliarella continuano a fare gli stessi movimenti e gli stessi errori), come fa invece per quelli difensivi. Spero che le sue "non scelte", unite ai pessimi risultati di questi ultimi due mesi, non gli alienino le simpatie dello spogliatoio e che quindi non si riveda lo "sbracamento generale" dello scorso anno.
Ma, mi domando, De Laurentis la vuole davvero l'Europa? E, se vuole la Champions nei prossimi anni, come pensa di arrivarci senza giocatori di qualità assoluta e con giovani, sempre meno giovani, che si prendono molte pause durante la stagione (vedi Hamsik) e a cui forse si chiede troppo?

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