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domenica 27 novembre 2011

Quagliarella, Denis...e ora Pandev: il tridente che "ammazza" le alternative...

Sabato sera osservavo le "prodezze" di Denis e nel contempo gli "affanni" di Pandev, un contrasto stridente tra una "riserva" del Napoli di qualche anno fa e una "riserva" del Napoli di oggi.

E poi, con una libera associazione mentale, di quelle che ti fanno riflettere, pensavo al destino dell' "infame" Quagliarella, scappato col tacito "sollievo" della societa' e dello staff tecnico azzurro.

Tre uomini che lontano da Napoli hanno dato (o stanno dando) tanto, ma che a Napoli si sono trovati (o si trovano) in difficolta' nell'esprimere il proprio potenziale.

Le storie dei tre uomini e dei tre calciatori sono diverse e sono in parte diverse le motivazioni che li hanno portati a rendere meno di quanto ci si aspettasse in maglia azzurra, ma il dato di fatto e' che due di questi tre non ci sono piu' nel Napoli e hanno spinto loro per andarsene, mentre il terzo manifesta sempre piu' disagio ed insofferenza per le prestazioni che sta offrendo e per il minutaggio che gli viene offerto.

Il Napoli, a tutti i livelli (squadra, tecnico, societa') e' "innamorato" dei propri tre tenori, li considera con orgoglio e la cosa e' comprensibile considerando che il loro modo di giocare assolutamente unico e' frutto di un lavoro di scouting e di raffinamento tecnico-tattico che va ascritto a totale merito merito della societa'.

Ma questo "amore" cosi' forte sembra "strangolare" qualunque tipo di convivenza fruttuosa tra i tenori e coloro che, nei loro ruoli, dovrebbero offrire delle alternative tecnico tattiche di livello nel reparto: da un lato abbiamo un Pandev in profonda crisi fisica, tecnica e tattica, un Quagliarella che nella Juve accetta anche la tribuna e un Denis che nell'Atalanta fa sfracelli e dall'altra, in una rosa che dovrebbe competere ai massimi livelli per Champions e Campionato, abbiamo, Pandev a parte, Mascara, Lucarelli e Chavez che al momento potrebbero giocarsi il posto di titolare a stento in una squadra di bassa classifica di serie A o, piu' probabilmente, in una squadra di serie B. 

Ritengo che Mazzarri, Bigon e il Presidente debbano seriamente riflettere su come gestiscono (o su come non sono capaci di gestire) giocatori  di un certo calibro una volta messi in concorrenza con il tridente: non e' possibile, per una squadra che vuole crescere ai livelli a cui sta puntando il Napoli, che dietro il tridente possano resistere soltanto figure di secondo o terzo piano (per non dire "di sfondo") che di fatto offrono un contributo praticamente nullo alla causa azzurra.

Possono esserci stati tutti i problemi fisici, tecnici e caratteriali di questo mondo alla base dei "fallimenti" con (attenzione: scrivo "con" e non "di") Denis, Quagliarella e ora di Pandev, ma e' ora che la critica napoletana e sopratutto la societa' e il tecnico facciano un profondo e accurato esame di coscienza su questo aspetto a mio avviso non secondario ai fini della crescita del Napoli.

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