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martedì 29 novembre 2011

Serie A 2011-12: 11ª - Napoli - Juventus 3-3 (22' Hamsik, 40' Pandev, 48' Matri, 68' Pandev, 72' Estigarribia, 79' Pepe)



Partita-svolta doveva essere e partita svolta è stata, purtroppo non in senso positivo per gli azzurri.

Quanto peserà sul prosieguo di questo campionato la devastante rimonta bianconera, quando il Napoli forse pensava (troppo presto) di aver già vinto la partita?

Un primo tempo perfetto: due gol a zero e un rigore fallito, dominio fisico, tecnico e tattico in tutte le zone del campo, diagonali difensive perfette, nessun pericolo dietro, un Pandev restituito al calcio.

Chi avrebbe scommesso, anche tra gli juventini, su un pareggio a fine partita, persino stretto per i pericoli corsi dagli azzurri negli ultimi minuti di gara?

Il Napoli parte fortissimo: pressing, come dice Sacchi, a tutto campo e a tutto tempo, continuo, ossessivo, fin sulla tre quarti e, sulle rimesse dal fondo juventine, fin dal limite dell'area di rigore juventina.

Il rigore su Lavezzi è frutto del panico che questo pressing genera nella difesa juventina: Hamsik (15') segna e poi, sulla discussa ma corretta decisione di Tagliavento di far ripetere il rigore, sbaglia sul secondo tentativo, mentalmente svuotato dopo i festeggiamenti del gol appena realizzato.

Ma Marek si riscatta appena 7 minuti dopo: punizione del Pocho dalla tre-quarti, rimpallo al centro dell'area su scontro acrobatico tra Bonucci e Maggio, la palla rimbalza verso Marek che di testa la spinge in tuffo in rete.

La Juve è in crisi di identità e persino Pandev  diventa protagonista: al 26' ruba palla in pressing al limite dell'area juventina e tira subito verso Buffon che para in due tempi. Passano 14 minuti e Pandev, defilato sul lato destro dell'area di rigore, approfitta di un altro rimpallo, sempre con Maggio, al limite dell'area di rigore e di rapina infila in diagonale Buffon.

Al 40' la Juve sembra in ginocchio e la partita saldamente in mano degli azzurri, ma il tempo cambia improvvisamente ad inizio ripresa con il primo evidente errore difensivo sulla catena di destra della difesa azzurra e Matri infila la porta solo davanti a De Sanctis (48').

Gli azzurri appaiono in difficoltà: arrivano sempre secondi sul pallone, appaiono in inferiorità numerica e De Sanctis deve opporsi a Vucinic al 54'.

Il Pocho al 57', con una serpertina funambolica tra due difensori juventini, spaventa Buffon: la squadra appare sempre meno brillante, ma trova la forza di segnare ancora con una profonda discesa di Maggio che mette in mezzo un cross sfruttato mirabilmente da Pandev con doppio stop volante e tiro in porta: capolavoro!

Siamo al 68' e Mazzarri, lo dichiara anche nel dopo partita, crede di aver vinto la partita e osservando le difficoltà a centrocampo degli azzurri, tenta di puntellare il reparto togliendo però l'uomo che più aveva messo in apprensione fino a quel momento la difesa bianconera, ossia proprio Pandev!

Tatticamente cambio corretto, ma psicologicamente devastante: gli azzurri si ritraggono ancora di più, stritolati dalla stanchezza fisica e dall'iniezione di fiducia ricevuta dalla Juve per la sostituzione del macedone (71')

In sette minuti d'inferno il Napoli crolla: uscito Pandev, dopo un minuto (72') Estigarribia trova una voragine sulla destra e trafigge De Sanctis. Di Campagnaro e Maggio si sono perse le tracce!

Due parate impegnative di De Sanctis al 73' (su Vucinic) e al 78' (su Chiellini) sono il prologo al pareggio juventino: Gargano (79') perde una palla a centrocampo per evidente crisi di lucidità, Pepe si invola verso la porta e taglia come il burro il dispositivo difensivo del Napoli, ormai minato da una evidente stanchezza fisica e così il San Paolo viene gelato.

Stanchissimi, demoralizzati...e senza Pandev, gli azzurri mettono qualche innocua palla in area, ma nessuna lucidità e qualità si vede ormai nella manovra offensiva della compagine di Mazzarri.

Stavolta manca il "miracolo" dell'ultimo secondo, stroncato dal controllo di palla di Pirlo e compagni che nascondono l'attrezzo agli sfortunati eroi azzurri ormai in ginocchio.

E il Napoli dunque resta lì, perso nelle nebbie del centroclassifica, con 11 punti nelle ultime 10 partite, cioè un'andatura da Napoli di Donadoni: le nostre meravigliose e indimenticabili serate di Champions appaiono sempre più come quelle donne di alto bordo che un modesto impiegato troppo innamorato si illude di conquistare con regali e cene lussuose: ma se hai uno stipendio da impiegato, per quanto buono, quanto può durare questo "portafogli"? E cosa resterà, quando il portafogli si svuoterà del tutto e la bella donna ti dirà crudelmente addio?

***

De Sanctis: 6,5 - Unica parata del primo tempo su tiro quasi innocuo di Estigarribia (31'). Per il resto uscite di ordinaria amministrazione, sempre concentrato. Nella ripresa prende tre gol su cui non ha particolari colpe, anzi salva gli azzurri da un passivo ancora più pesante su Vucinic (54' e 78') e Chiellini (78').

Campagnaro: 4 - Nel primo tempo sul suo lato, ben aiutato da Maggio contiene Estigarribia con eccellenti diagonali difensive, ma crolla come tutta la squadra nella ripresa e dal suo lato vengono due dei tre gol bianconeri e enormi praterie nelle quali gli avversari fanno autentici sfracelli.

Cannavaro: 5,5 - Nel primo tempo implacabile su Matri, straordinariamente spalleggiato dai suoi compagni di reparto, perde anche lui colpi nella ripresa, viene infilato da Matri e viene travolto nel convulso fnale

Aronica: 5 - Nel primo tempo solo un pericolo dal suo lato con Vucinic ad inizio partita, poi totalmente annullato da Totò. Anche da parte sua perfette diagonali a chiudere su Matri e su ogni altra incursione dello juventino di turno. Nella ripresa anche lui fa fatica, anche per la flessione di Zuniga, per cui gli aiuti dei compagni di reparto lasciano troppo sguarnito il lato debole della difesa azzurra, cioè il lato opposto a quello di Aronica, dove sfonda la Juve. Ad esempio è da un suo mancato anticipo che parte l'azione del primo gol juventino (dal 76' Fernandez: 5,5 - Triangola involontariamente con Pepe fornendogli la palla del 3 a 3, ma non è tutta colpa del Pajaro, visto che gli errori che generano il gol dello juventino nascono da lontano. Anche lui in difficoltà nel convulso finale)

Maggio: 5,5 - Nel primo tempo buona prestazione in fase difensiva e tantissimo pressing dalla metà campo in su. Da un rimpallo con Bonucci nasce l'involontario assist dello juventino per l'1 a 0 di Hamsik e da un altro rimpallo agevola la ricezione del pallone da parte di Pandev per il 2 a 0. Mette anche l'assist del 3 a 1, ma nel frattempo dal suo lato in fase difensiva succede di tutto con Estigarribia che gode di una libertà totale e Cristian che appare incapace di porre alcuna opposizione con diagonali sbagliati ed errori tattici di posizione in serie assieme a Campagnaro, tentando a volte di porre qualche disperata pezza alle "amnesie" del suo compagno di reparto

Gargano: 5,5 - Strepitoso nel primo tempo! Corre per due, non spreca mai la palla, aiuta la squadra a tenere un pressing altissimo e asfissiante che dopo la metà del primo tempo manda letteralmente in tilt il centrocampo juventino. Paga purtroppo carissima, con gli interessi, la sua generosità con una ripresa nella quale la diga insormontabile da lui costruita crolla minuto dopo minuto esponendo i centrali di difesa azzurri a pericoli continui con errori e palle perse

Inler: 5 - Nel primo tempo smista ancora palla con qualche tempo di gioco di troppo, ma più spesso mantiene alto il ritmo della manovra azzurra e va anche lui a pressare altissimo con impressionante continuità. Paga però anche lui il conto nella ripresa anche se appare uno degli ultimi ad arrendersi e a sua scusante va la difficoltà di allenarsi nell'ultima settimana

Zuniga: 6 - Da una sua fulminante combinazione col Pocho nasce il rigore, poi un monologo sulla fascia sinistra a devastare il povero Lichsteiner che a fine primo tempo perde la testa con Hamsik. Paga invece nella ripresa, tatticamente e soprattutto fisicamente il prezzo dell'enorme sforzo del primo tempo (dall'86' Dossena: SV - Troppo tardi per incidere sull'inerzia della partita azzurra)

Hamsik: 6 - Mezzo voto in meno per il secondo rigore sbagliato, ma il suo errore è comprensibile, visto che Marek si era scaricato esultando dopo il primo rigore messo in rete. Si riscatta da campione con un gol di opportunismo e di non facile fattura. Stasera non amministra il pallone, ma rischia la giocata, pressa, va a chiudere quando Gargano o Inler si trovano sopra la linea della palla e in fase di non possesso appena può va a dar fastidio a Pirlo per intralciarne l'impostazione della manovra. Perde anche lui lucidità nella ripresa, ma meno di altri compagni

Lavezzi: 6 - Sempre nel vivo del gioco si procura un rigore con uno spunto da campione. Poi tanta corsa e tantissimo pressing fin dal limite dell'area di rigore juventina. Ammirevole nel primo tempo, cala progressivamente nella ripresa a causa degli sforzi enormi profusi nel primo tempo

Pandev: 7 - All'inizio il solito Pandev, sembra che faccia quasi fatica a correre, poi comincia a meravigliare: più corre e meglio corre. Il gol, seppur casuale nell'azione, non è un caso nell'economia nella partita del macedone, perchè già pochi minuti prima si era reso protagonista di due azioni importanti: un recupero, in pressing al limite dell'area di rigore juventina, con tiro insidioso parato da Buffon e un impatto sfortunato, appena un minuto dopo, su uno spunto di Lavezzi dalla fascia sinistra. La sua esultanza a mani alzate sembra quasi un gesto di scuse al pubblico del San Paolo per essersi presentato così in ritardo alla platea napoletana. Lucidissimo anche nel non cadere nella tentazione di simulare in area bianconera essendo già ammonito, Tagliavento non gliel'avrebbe certo perdonata. Nella ripresa, con i compagni in difficoltà, tiene ancora a galla gli azzurri con un gol da antologia e sembra chiuderla, ma il suo cambio prematuro dà ancora più coraggio alla Juve (dal 71' Santana: 6 - Assolve in pieno ai compiti assegnatigli da Mazzarri: piazzarsi su Pirlo, quasi a uomo, e non farlo giocare e lui esegue con grande diligenza, annullandosi però a sua volta non offrendo grande contributo al gioco azzurro dopo il pareggio di Pepe)

All. Mazzarri: 4 - Partita tatticamente perfetta nel primo tempo, da 10: organizzazione difensiva sublime che non concede nulla alla Juve, pressing costante nella metà campo avversaria, fino all'area di rigore sui rinvii di Buffone sui retropassaggi dei difensori juventini. Centrocampo aiutato egregiamente da Hamsik che in fase di non possesso va a contrastare Pirlo, attacco che senza Cavani lascia ancora meno punti di riferimento alla lenta difesa juventina...e i suoi uomini eseguono alla lettera ogni compito loro assegnato. Il Napoli però paga lo sforzo clamorosamente nella ripresa, forse credendo di aver già chiuso la partita nel primo tempo, illudendosi di poterla amministrare e poi, quando la Juve mette la freccia del sorpasso, mostrando la fatica di impegni così importanti e ravvicinati. Commette almeno tre errori gravi nella ripresa: 1) costringe la squadra ad uno sforzo fisico enorme nel primo tempo alla quarta partita in dieci giorni; 2) non pone rimedi a centrocampo e sul lato destro dello schieramento difensivo azzurro, dove si aprono ad inizio ripresa crepe paurose; 3) toglie Pandev, l'uomo che aveva messo più in crisi gli avversari, trasmettendo paura ai suoi uomini e infondendo ancora più fiducia agli juventini

Arbitro Tagliavento: 4,5 - Tavolo della pace pro Juve "apparecchiato" da Tagliavento, che delusione! Dà la netta impressione di non voler scontentare gli juventini in questo periodo di nascente "peace and love" tra Juve e istituzioni calcistiche. Negli ultimi due anni è stato uno dei miei arbitri preferiti, ma stasera mi ha profondamente deluso! Se può essere giusto far ripetere il primo rigore (decisione correttissima da regolamento), andava ripetuto anche il secondo rigore perchè al momento del tiro di Hamsik c'era qualche juventino già dentro l'area. Anche la distribuzione dei cartellini non convince: ci sono almeno due falli di Lichsteiner già ammonito, di cui uno abbastanza evidente su Zuniga , che avrebbero meritato il secondo giallo, un giallo non comminato al 53' ad Estigarribia per fallo su Lavezzi lanciato in contropiede e una mancata seconda ammonizione su Bonucci. Aggiungi un posto a tavola, c'è un Tagliavento in più!

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