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sabato 26 novembre 2011

Serie A 2011-12: 13ª - Atalanta - Napoli 1-1 (64' Denis, 94' Cavani)





Era dalla scorsa primavera (dallo storico 4 a 3 alla Lazio) che il Napoli non segnava più un gol decisivo negli ultimi secondi di gioco: l'eccezionale puntualità in questo "fondamentale" visto nel primo anno e mezzo della gestione Mazzarri era andata perduta negli ultimi 6 mesi.

Ci vogliono 94 minuti e 38 secondi di una partita "bastarda", sporca, cattiva per venirne, peraltro solo parzialmente a capo: cross alla disperata dalla destra in mezzo all'area di rigore atalantina, Cannavaro, centravanti della disperazione, si dimena in area creando confusione nella difesa avversaria, la palla giunge a Santana dall'altro lato, sullo spigolo sinistro dell'area di rigore, un colpo a metà tra tiro e passaggio, la palla finisce sui piedi di Cavani, solo davanti a Consigli, trafitto dall'unico tiro in porta del Matador.

Sembra fuorigioco, ma il replay dimostra che defilato, dalla zona da cui è partito il cross, c'è un difensore atalantino che sale troppo lentamente per mettere in fuorigioco Cavani.

Devo ammettere a malincuore che, nonostante l'enorme impegno profuso dagli azzurri, il risultato è giusto, forse addirittura stretto per l'Atalanta che ha tirato più volte in porta rispetto agli azzurri: nel primo tempo c'è solo un tiro serio in porta anche se quasi casuale di Zuniga al 20', mentre nella ripresa gli azzurri, ben messi in campo nel primo tempo, perdono mordente e vacillano in più di una occasione anche prima del gol di Denis, con Carmona (46', tiro da fuori di poco a lato con De Sanctis immobile), Padoin (52'  con allegata una ingenuità di Zuniga che lascia passare palla e cross radente battezzando sul fondo la palla) e Denis (59' traversa con tiro a volo di rara bellezza), laddove invece non vi è traccia di conclusioni pericolose degli azzurri.

Mazzarri cerca di scuotere la flessione di inizio ripresa, cominciando a mettere in campo Lavezzi al posto di un ormai spento Pandev e poi mandando in campo Maggio e Santana: la squadra si schiera con una difesa a 4 con Maggio e Dossena esterni bassi e in mediana Santana e Gargano, il primo proiettato in avanti e il secondo a protezione della difesa.

Col passare dei minuti sembra di rivedere, a parti invertite, la partita di martedì, con il Napoli nella parte del Manchester ad attaccare a pieno organico, lasciando dietro soltanto Campagnaro, Cannavaro e Gargano, e l'Atalanta a difendersi in 11 che prova a ripartire senza riuscirci.

Il Napoli però continua a non creare vere occasioni da gol, ma soltanto calci d'angolo e colossali mischioni, fino all'ultimo respiro. Colantuono cerca di spezzare il ritmo azzurro con un cambio nel recupero tra Denis e Marilungo, che determina anche l'allungo del recupero con un'azione la cui dinamica ricorda l'incredibile pareggio di Cavani a Bucarest lo scorso anno.

Un pareggio che lascia l'amaro in bocca all'Atalanta, che già pregustava una vittoria prestigiosissima, e al Napoli che profonde sforzi enormi, ma denota anche le solite pause mentali in campionato che lo hanno spinto a ormai ben 9 punti dalla capolista Juventus.

Come per la Champions, ancora un martedì sarà il giorno della verità: il campionato azzurro, le speranze di rilanciarsi in zona Champions passano per una indispensabile vittoria contro una Juve che appare lanciatissima e inarrestabile...anche un pareggio allontanerebbe non solo e non tanto le speranze di scudetto, ma anche e soprattutto le speranze di tenersi agganciati alla zona Champions con il rischio di piombare in una classifica prematuramente anonima.

***

De Sanctis: 6 - Nel primo tempo un paio di innocue "carezze" di Denis e un tiro da fuori di Carmona. Perde per un attimo il filo su una palla recuperata da Maxi Moralez che Morgan battezza a torto fuori e sulla quale Denis riesce a girare verso la porta. Nella ripresa, dopo pochi secondi, viene totalmente sorpreso dal tiro improvviso di Carmona che per fortuna si spegne fuori e poi da una straordinaria conclusione di Denis che si stampa sotto la traversa. Incolpevole sul gol del Tanque, ma determinante pochi minuti dopo su una uscita sulla tre quarti da libero dei vecchi tempi col Napoli tutto proteso in avanti alla ricerca del pareggio.

Fernandez: 6 - Qualche apprensione con un cliente sgusciante come Maxi Moralez ma nel complesso tiene bene e commette un solo errore in fase di alleggerimento (dal 68' Maggio: 6 - Entra nel momento più concitato della partita, inizia come terzo di difesa a destra, ma poi molla gli ormeggi e si lancia, in verità senza particolari risultati, nella metà campo atalantina)

Cannavaro: 6,5 - Tiene bene lo spauracchio Denis e tiene compatta la difesa azzurra: si fa bruciare dal Tanque solo in una occasione ma in quel caso pasticciano Campagnaro e Gargano e Paolo non può fare più di tanto. Negli ultimi secondi si lancia in area di rigore dove la sua presenza crea quella confusione nella difesa atalantina determinante nel favorire l'assist di Santana e la stoccata vincente di Cavani.

Campagnaro: 5,5 - Gioca sul lato sinistro nella posizione di Aronica, ma nel primo tempo dalle sue parti non passa nessuno, nemmeno dopo che Schelotto lo travolge e gli apre il sopracciglio con un colpo che avrebbe messo KO un pugile professionista, ma Hugo si rialza, si fa medicare e torna in campo. Evidentemente però le fatiche delle partite precedenti e la botta ricevuta intaccano le energie di Hugo che va in confusione due volte su Denis e nascono una traversa e un gol (sul gol messo in crisi dal pressing alto di Schelotto e Padoin)

Zuniga: 6 - Nel primo tempo travolge chiunque passi dalle sue parti, al 20' sfiora un clamoroso gol con un tiro-cross tenuto a stento da Consigli e mette decine di cross talvolta non precisi e talvolta non sfruttati dagli attaccanti azzurri che attaccano tutti il primo palo lasciando sguarnita la zona del secondo palo. Più disordinato, meno incisivo nella ripresa, quando peraltro Colantuono rinforza gli ormeggi da quel lato chiudendo tutti gli spazi al colombiano

Gargano: 6,5 - Sempre attento e preciso, prezioso in fase di filtro, pulito nello smistare velocemente il gioco, si abbassa quasi sulla linea di difesa nell'assalto finale degli azzurri per evitare le pericolose ripartenze atalantine e il meccanismo funziona

Dzemaili: 5,5 - Gioie e dolori di Blerim: alterna cose egregie a evitabili ingenuità tecnico-tattiche. Emblematica l'azione a fine primo tempo dove recupera una palla e avvia una percussione conclusa troppo presto con un tiro dal limite con ancora tanto spazio davanti. Clamorosa poi l'incomprensione con Pandev su una punizione dal limite a fine primo tempo. A volte si alza troppo rispetto alla linea della palla e lascia troppi spazi dietro di sè costringendo la linea dei difensori ad alzarsi troppo o a lasciare troppo gioco ai veloci trequartisti atalantini (dal 74' Santana: 6 - Di nuovo a centrocampo dopo la disastrosa esperienza di Catania, stavolta si gestisce molto meglio e fa il pendolo in modo intelligente tra linea mediana e trequarti. A lui il merito di aver messo la palla sui piedi di Cavani per il gol decisivo a tempo scaduto)

Dossena: 6,5 - Soffre per il dinamismo di Schelotto e a differenza di martedì non riesce a trovare spazi per rendersi pericoloso in avanti. In compenso il suo spirito di sacrificio è utilissimo nell'aiutare il lavoro difensivo di Campagnaro. Guarda caso, cala Andrea nella ripresa e cala anche il rendimento di Campagnaro dietro di lui

Hamsik: 5,5 - Meno attaccante, ma buona qualità a centrocampo nel primo tempo. Peccato per un cross radente a fine primo tempo troppo su Consigli con Cavani in agguato. Nella ripresa soffre la mancanza di spazi, soffocato dal dispositivo difensivo atalantino, e non riesce a offrire un contributo di altrettanta qualità.

Pandev: 4,5 - Già si vede un altro passo rispetto all'evanescente Pandev di Verona: dribbling, recuperi, triangolazioni strette: manca un po' di affiatamento nelle azioni corali con i compagni e manca un po' di coordinamento tra gli attaccanti nei movimenti sui cross dalle fasce quando sia Pandev che Cavani tendono entrambi ad attaccare il primo palo. Si perdono le sue tracce nella ripresa, Mazzarri giustamente lo sostituisce e Goran lo apostrofa con un "vaffa" per cui si merita un voto in meno (dal 62' Lavezzi: 6 - Generosissimo, la sua entrata in campo getta nel panico la difesa atalantina. Serpentine e incursioni continue anche se non sempre accompagnate da altrettanta lucidità)

Cavani: 6,5 - Vedi Pandev per quanto riguarda i movimenti in area. Per il resto il solito generosissimo lavoro di corsa e sacrificio in fase difensiva. Trova il gol, decisivo, nell'unico pallone pulito che gli capita: determinante!

All. Mazzarri: 5 - Niente da fare, Mister: il turnover non funziona e la campagna acquisti, mirata proprio a dare più alternative ai titolarissimi, si sta rivelando sempre di più un fallimento. Inoltre deve a mio avviso lavorare ancora tanto sui movimenti tattici di Dzemaili, a volte troppo avanti rispetto alla linea della palla, e su quelli dei suoi attaccanti sui cross che provengono dalle fasce, quando giocano insieme Pandev e Cavani che sono entrambi portati a portarsi sul primo palo lasciando sguarnito il secondo. 

Arbitro Orsato: 5 - Gli mancherebbe poco per essere un grande arbitro, ma quel poco ...è tanto! Non estrae cartellini su falli durissimi (ad esempio Cigarini al 1' per fallo su Cavani), poi ammonisce Zuniga per un gomito appena un po' più alto. Per non parlare dei soliti atteggiamenti da "ducetto" quando deve rettificare a tutti i costi la posizione di una rimessa laterale (salvo poi lasciare che il giocatore interessato avanzi di nuovo rendendo inutile il suo intervento precedente) o quando ferma un angolo battuto velocemente dagli azzurri per catechizzare in area Masiello e Cavani.

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