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mercoledì 21 dicembre 2011

Serie A 2011-12: 1ª - Napoli - Genoa 6-1 (12' Cavani, 17' Hamsik, 24' Cavani, 27' Jorquera, 45' Pandev, 49' Gargano, 80' Zuniga)

Così è il calcio! Tutto gira storto domenica sera contro la Roma, tutto gira alla grande contro il Genoa appena 72 ore dopo.

Eppure non è tutta questione di fortuna e sfortuna, o sarebbe da miopi se lo credesse: come dietro la sconfitta con la Roma ci sono una serie di ragioni ampiamente sviscerate già nel mio commento di domenica sera, così la vittoria di questa sera si basa su una serie di fattori ben riconoscibili:
  1. la grande "rabbia sportiva", la voglia di rivalsa degli azzurri, forse il patrimonio più importante che questa partita ci lascia per il prosieguo del campionato
  2. il folle schieramento tattico di Malesani che, anzichè seguire le soluzioni tattiche dei colleghi che più hanno messo in difficoltà il Napoli (superiorità numerica a centrocampo e sulla fasce), si rifugia in una remissiva difesa a 5 con cui il Genoa pretende pure di fare il fuorigioco, fallendolo miseramente in occasione dell'1 a 0 e del 3 a 0, quando Cavani, in entrambe le occasioni, sfrutta il pessimo allineamento della difesa genoana (errore di Rossi sull'1 a 0 e di Granqvist sul 3 a 0): se vuoi fare il fuorigioco, caro Malesani, devi aggredire i portatori di palla avversari e soprattutto non puoi schierarti a 5 se non lo fai abitualmente perchè ci sarà sempre uno dei 5 che tende a restare più dietro degli altri (già allinearne 3 o 4 richiede grandi automatismi e affiatamento)
  3.  la condizione fisica e la collocazione tattica di Pandev (sulla tre quarti destra dell'attacco azzurro, come col Lecce): forse meno imprevedibile di Lavezzi, Goran riesce però a cucire con grande qualità e velocità il gioco offensivo azzurro, correndo meno del Pocho ma facendo correre di più la palla e quindi esaltando i tempi di gioco e le caratteristiche di incursore di Hamsik che non a caso disputa una delle sue migliori partite di sempre. I due si scambiano gol e assist con velocità e continuità impressionanti
La partita quindi si mette subito il discesa per gli azzurri: al 24' è già 3 a 0, a fine primo tempo Pandev sigilla il 4 a 1 e a inizio ripresa Gargano (a segno dopo 4 anni!) mette il chiodo sulla bara del Genoa: una partita durata  di fatto un tempo e una ripresa che è stata poco più di un allenamento con gli ultimi 10 minuti, dopo il bellissimo 6 a 1 di Zuniga, a fare melina per non farsi male e non umiliare ulteriormente il Genoa.

Una partita come questa non risolve d'incanto tutti i problemi denunciati domenica sera che restano e vanno affrontati e risolti per tentare una rimonta alle posizioni nobili di classifica che appare quasi impossibile: ci sono però due piccoli elementi nuovi di speranza dopo questa sera:
  1. la forte reazione di orgoglio degli azzurri ad interrompere e si spera invertire una tendenza che sembrava portasse gli azzurri a sprofondare nel ventre molle del centroclassifica
  2. la resurrezione di Roma e Inter che a prima vista potrebbero sembrare un ulteriore ostacolo alla rimonta azzurra, visto che i nerazzurri precedono e i giallorossi appaiano il Napoli, ma che invece, restituendo due protagoniste al campionato, potrebbe agevolare una ipotetica rincorsa del Napoli se nerazzurri e giallorossi cominciassero a togliere punti alle squadre di testa nei prossimi turni
Intanto a ore dovrebbe essere ufficializzato il primo colpo del mercato di gennaio, il cileno Edu Vargas, che rappresenta una inversione di tendenza sotto diversi punti di vista:
  1. finalmente un giovane talento di prospettiva, destinato a ripercorrere le orme degli Hamsik e dei Lavezzi
  2. un investimento consistente in un periodo, gennaio, negli ultimi anni molto "conservativo" nelle logiche di mercato del Napoli
  3. un investimento destinato ad essere utilizzato subito, anzichè in prospettiva a giugno, complici anche gli impegni di Champions, le necessità di rimonta in campionato e l'infortunio di Lavezzi
  4. un giocatore non esperto del campionato italiano, a differenza dell'impostazione tenuta durante il mercato estivo (uomini rodati e di esperienza nel calcio italiano)
Tecnicamente si dice un gran bene di questo ragazzo, andrà ovviamente considerata la delicatezza di un suo inserimento nell'ambiente italiano, nel quadro tecnico-tattico e nello spogliatoio azzurro. Più forte di Sanchez? Magari, intanto facciamo crescere aspettandolo con pazienza come abbiamo fatto con Marek, col Pocho e con Gargano: già riuscire a fare questo sarebbe importantissimo...e se son rose...

Intanto, grazie Napoli, per questo 2011 straordinario, forse irripetibile che resterà nella storia di questa meravigliosa emozione azzurra che è il nostro amato, infinito Napoli !!! Buon Natale, ragazzi...e che il 2012 ci arrida per nuovi straordinari, storici traguardi sportivi!

E tantissimi auguri e un abbraccio di cuore a tutti i tifosi azzurri che seguono con amore questo piccolo spazio di fede tutta azzurra!



***

De Sanctis: 6 - Si vede che il periodo non è propizio: prende un gol da fuori area sul primo vero tiro in porta dei genoani, poi para con difficoltà un tiro di Pratto e lo salva Cannavaro che spazza via. Si riscatta a fine primo tempo con uno stop di petto in bello stile e rilancio da libero dei vecchi tempi e con una ripresa quasi di tutto riposo, disimpegnandosi con disinvoltura al 46' su tiro insidioso di Jankovic.

Campagnaro: 6 - Appare in calo di forma: su contropiede si fa travolgere in progressione da Caracciolo e non mancano altre incertezze che denunciano poca lucidità. Acquista disinvoltura man mano che la partita si mette in discesa e chiude da centrale di sinistra con l'ingresso di Fernandez.

Cannavaro: 6,5 - Lascia troppa iniziativa a Pratto e Jorquera in occasione del gol genoano, ma per il resto si muove con sufficiente disinvoltura (dal 66' Fernandez: 6 - Schierato sul centro-destra, stavolta un impegno di tutto riposo che gli permette di dedicarsi al rilancio dell'azione in bello stile)

Aronica: 6,5 - Forse il più convincente e tonico dei centrali: fa a sportellate più volte con Caracciolo dandole e prendendole, ma dal suo lato non passa proprio nessuno, anche quando, con l'uscita di Cannavaro, viene dirottato al posto del capitano dove si disimpegna con disinvoltura

Maggio: 6,5 - Appare in ripresa, sia fisica che mentale. Ha il merito di pescare Cavani con lancio preciso da centrocampo in occasione del vantaggio azzurro. Stavolta attacca con veemenza ed efficacia. Secondo tempo di tutto riposo

Inler: 7 - Lo schieramento a 5 difensori del Genoa lascia tanto spazio a centrocampo e guardacaso lo svizzero ritrova i collegamenti col resto della squadra: riesce ad entrare con continuità e qualità nel gioco azzurro e talora imbastisce azioni di pregevole qualità, sfiorando anche il gol con preciso tiro dalla distanza. Va però segnalato che non appena Malesani ripopola il centrocampo, tra la metà e la fine del primo tempo sul 3 a 1, e fa crescere la pressione in mezzo al campo, si rivede qualche balbettio che Inler denuncia ogni volta che il centrocampo azzurro va in inferiorità numerica, ma i problemi si dissolvono grazie ai gol di Pandev e Gargano che spengono ogni velleità agonistica degli avversari

Gargano: 8,5 - Anche lui si giova del dominio azzurro in mezzo al campo: sempre lucido e determinato va a coprire e rilanciare l'azione con grande velocità e precisione, fino a trovare un gol con uno splendido tiro dalla distanza che ha il merito di chiudere definitivamente la partita dopo appena 49 minuti (dal 59' Dzemaili: 7 - Diligente, ordinato, tonico: dalle sue parti non passa nessuno e in più una percussione irresistibile fermata soltanto da una uscita di Frey che gli nega la gioia di un gol spettacolare)

Zuniga: 7 - Brillante inizio di partita, quando supera sistematicamente Mesto con velocità, finte e dribbling. La crescita esponenziale di Hamsik e degli altri attaccanti azzurri consente al colombiano di concentrarsi maggiormente nel seguito del primo tempo alla fase difensiva. Nella ripresa invece riprende a spingere con continuità offrendo assist e un gol memorabile con tiro a effetto da fuori area quasi alla Del Piero vecchia maniera

Hamsik: 9 - Il gol è il minimo della sua prestazione! Offre 90 minuti di innumerevoli giocate di sublime qualità, con una continuità e una classe stupefacenti. Sembra esaltarsi dalla possibilità di dialogare con Pandev da cui riceve l'assist per il 2 a 0 e al quale ricambia altrettanto per il gol del 4 a 1 del macedone. In più l'assist a inizio ripresa per il gol di Gargano. Stasera abbina qualità e intensità di giocate sempre intraviste in questi anni napoletani e raramente manifestatesi con tanta bellezza e abbondanza! 

Pandev: 8,5 - Anche il macedone delizia il pubblico approfittando dei colossali strafalcioni della difesa genoana: dialoga con Hamsik e Cavani come se giocasse con loro da anni. Offre ad Hamsik l'assist per il 2 a 0, e a Cavani l'assist per il 3 a 0 per poi andare a concludere con immensa classe il contropiede del 4 a 1. Subisce inoltre un netto fallo da rigore da Mesto. Un giocatore rinato in tutta la sua classe lucente! (dal 77' Lucarelli: SV - 13 minuti a trotterellare felice per il campo a partita ormai finita. Non ha possibilità di mettersi in luce perchè non riceve nessun pallone giocabile)

Cavani: 8 - Sfrutta alla grande gli enormi strafalcioni della difesa genoana, segnando due gol solo apparentemente in fuorigioco: nel primo caso lo tiene in gioco Rossi, defilato basso sul lato sinistro della difesa  genoana, nel secondo caso lo tiene in gioco il mediocre Granqvist in posizione di centrale di sinistra. In più trova anche il modo di sbagliare almeno un altro paio di gol più facili da segnare che da sbagliare 

All. Mazzarri: 7 - Stavolta la partita non gli crea troppi imbarazzi da un punto di vista tattico, più per demerito dello schieramento suicida di Malesani che per particolari meriti del tecnico azzurro. Forse il suo merito è quello di aver ricompattato il morale della truppa dopo la batosta con la Roma

Arbitro Valeri: 4 - Peccato! Inizia benissimo con due decisi e meritati cartellini gialli per Granqvist e Aronica. Poi si perde completamente: non espelle Granqvist per doppia ammonizione e non concede un rigore netto per fallo di Mesto su Pandev. E' vero che il macedone era sbilanciato da una lunga corsa palla al piede, ma è anche vero che Mesto interviene di spalla da dietro e non di fianco, quindi l'intervento è irregolare! Secondo tempo da spettatore non pagante.

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