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domenica 13 dicembre 2009

Salto di qualità...cosa manca...

Campionati così livellati si vedevano a volte negli anni '80, quando tante squadre, Napoli compreso, ambivano alle posizioni più alte di classifica anche se la qualità degli interpreti, allora, era molto superiore a quella di oggi per una semplice ragione: in Italia, forse per effetto della vittoria dei mondiali dell'82 e per uno scenario economico completamente diverso da quello di oggi, ogni squadra vantava giocatori di primo livello e quindi ogni partita presentava motivi tecnici e spettacolari stimolanti.

Poi, per carità, anche allora ti poteva capitare di vedere partite brutte o orrende, ma certo vantavamo protagonisti di valore assoluto, distribuiti in molte squadre.

Oggi il campionato è livellato, ma il livello medio è più basso: non tutti i campioni sono qui, anzi: l'ultimo Pallone d'Oro dimostra che in questo momento il campionato italiano offre motivi tecnici di minor richiamo rispetto ai campionati inglese e spagnolo.

Però a differenza dei campionati di metà decennio, si è creato un equilibrio medio talmente spiccato che in pochissimi punti si scalano in salita o in discesa non due o tre posizioni, ma addirittura sei, sette, otto posizioni.

Con la stentata vittoria su una delle squadre più deboli del campionato (il Bologna), il Parma sembra consolidare incontrastato il suo quarto posto ed è l'unica a vincere in zona Champions, dove Milan e Juve perdono e l'Inter pareggia sempre contro una pericolante.

Per il resto, la "regia" del campionato si diverte a frenare con tanti pareggi le squadre che sono leggermente più avanti e concedere vittorie a squadre leggermente attardate come Bari, Chievo e Palermo per cui si crea una colossale mischia dal quinto posto in giù che ricorda classifiche in genere viste nelle prime due, tre giornate in cui più o meno tutte le squadre sono lì.

Roma 25
Sampdoria 25
Bari 24
Chievo 24
Fiorentina 24
Genoa 24
Napoli 24
Cagliari 23
Palermo 23

Senza dimenticare due squadre in profonda crisi tecnica, ma con valori che a tutt'oggi non posso essere sottovalutati come Udinese (18) e Lazio (16), che, con una serie positiva al momento non prevedibile, ma non impossibile, potrebbero ambire a rientrare nel gruppone.

E' difficile ipotizzare che questo equilibrio possa mantenersi come oggi fino alla fine del torneo: in genere tra la fine del girone d'andata e l'inizio del girone di ritorno e poi in seguito nel cambio stagione dall'inverno alla primavera, si assistono a squadre che imbroccano lunghe serie positive e altre che "crollano" per cui la classifica tende progressivamente a sfilacciarsi.

Per ora, a parte l'Inter, ci sono pochissime serie positive "lunghe" e una di queste è proprio quella del Napoli, giunto a 4 vittorie e 5 pareggi...e già questa si può considerare un'impresa, specie cnsiderando la terribile partenza ad handicap che sembrava aver compromesso i traguardi stagionali.

Ora però siamo in una situazione in cui, pur vantando una serie positiva ragguardevole, siamo come se fossimo ad inizio torneo, ossia tutti insieme lì in una immensa bagarre dove una domenica puoi essere lanciato verso la Champions e l'altra, anche senza perdere, ti puoi ritrovare nel ventre molle della classifica.

Al momento sono piccoli dettagli che stanno determinando gli equilibri ed è quindi sui piccoli dettagli che ogni squadra che ambisce all'Europa, come anche il Napoli, deve cominciare a lavorare duro.

La partita di ieri, pur nella sua folle e apparentemente inspiegabile progressione, letta a mente fredda, svela una serie di dettagli tecnico-tattici su cui Mazzarri deve cominciare a prestare molta attenzione e deve cercare di mettere ancora più coraggio, più di quanto finora ne abbia già tirato fuori.

Cerco di sintetizzarli per punti, non necessariamente per ordine di importanza...anche perchè sono tutti punti a mio avviso importanti.

1. Il ruolo di Aronica.

Premettiamo che Mazzarri ha fatto giocare ieri Aronica centrale di sinistra nella difesa a tre non per scelta, ma per necessità, visto che la foltissima schiera di centrali in rosa (da alcuni improvvidamente ritenuta eccessiva ad inizio stagione) era praticamente decimata da squalifiche (Rinaudo e Contini) e infortuni (Campagnaro e Santacroce).

Aronica però non può essere considerato utile come centrale difensivo: già da laterale denota a volte sbavature e distrazioni nella fase difensiva, ma in quella posizione producono meno danni di quanti gli stessi errori di scarsa attenzione nella marcatura possano procurare quando viene schierato da centrale.

Il gol di Larrivey (attaccante che farebbe fatica anche in serie B), dove Aronica rimane immobile di fronte ad un elementare movimento che qualunque attaccante impara subito nelle scuole calcio, e poi quello di Matri dimostrano che in area di rigore Aronica è spesso un pericolo per noi.

Non dimentichiamo il rigore a Parma, favorito anche d una ingenuità del difensore palermitano, la stessa tirata di capelli a Lanzafame, sempre a Parma, il fallo nella partita in casa col Milan sullo 0 a 2 sulla linea dell'area di rigore che un arbitro meno attento avrebbe potuto chiamare come rigore e tanti altri falli, falletti e trattenute in posizioni pericolose del campo.

Non voglio "demolire" Aronica, che, nel quadro tattico di Mazzarri è un fattore di equilibrio fondamentale SE schierato come laterale sinistro a centrocampo del 3-4-3, ma ieri si è avuta la riprova che a questi livelli è troppo rischioso schierarlo come centrale difensivo nella difesa a 3.

Allora, si dirà, che problema c'è? E' stata un'emergenza assoluta che non si ripeterà in futuro. Ma ne siete proprio così sicuri? Se leggete il prossimo punto, comincerete a dubitarne anche voi...

2. La rosa dei centrali difensivi

Visto che Campagnaro si ferma spesso e Santacroce sta avendo problemi uno dietro l'altro che fanno prevedere ancora periodi di lunga indisponibilità e considerando che i centrali stanno accumulando tantissime ammonizioni, a prescindere dai limiti tecnici (a mio avviso nella media) che possono avere i nosti centrali, non sottovaluterei la possibilità di acquisire, se possibile, un centrale di esperienza.

La mia non è una questione di carenze tecniche del gruppo dei centrali (intendo Cannavaro, Contini, Campagnaro, Santacroce, Grava e Rinaudo), ma di possibili problemi numerici che potremmo avere nella seconda metà della stagione laddove dovessero perdurare i problemi fisici di Campagnaro e Santacroce e quelli disciplinari, viste le tantissime ammonizioni, degli altri.

Ecco quindi che un intervento, uno solo, sul mercato, non sarebbe da sottovalutare...se ne stanno accorgendo Mazzarri, Bigon e l'area tecnica di quante ammonizioni si stanno caricando i centrali che giocano più spesso?

Vogliamo essere costretti a rischierare Aronica o chi per lui centrale, come è successo ieri?

3. La tenuta dei mediani

Questo tema l'ho già affrontato nel commento post-partita: calati i due centrali, Gargano e Pazienza, autori di una prestazione "mostruosa" per 75 minuti (oltre a Maggio sulla fascia), il Napoli è andato in grosse difficoltà in fase difensiva.

Premesso che non è umanamente pensabile che Gargano e Pazienza possano giocare sempre a questi livelli, o il tecnico decide di puntare maggiormente, anche talvolta schierandoli titolari, su Cigarini e Bogliacino oppure ci sono da fare uno/due interventi sul mercato.

Si parla molto in questi giorni di uno scambio di prestiti tra Cigarini e Ledesma (personalmente sarei contrarissimo ad una cessione definitiva di Cigarini che considero un patrimonio importante del Napoli del futuro) e un possibile ritorno di Blasi, che sembrerebbe gradito allo stesso giocatore.

Sarebbero due acquisizioni a mio avviso molto importanti per far crescere il tasso qualitativo e agonistico della squadra, restituendole quel nerbo che, pur nelle loro ammirevoli prestazioni che stanno veramente stupendo tutti, Gargano e Pazienza non potrebbero mai garantire (ma credo nessuno al loro posto!) per tutte le partite a venire, 90 minuti su 90.

4. Gli esterni

Anche per Maggio vale lo stesso discorso di Gargano e Pazienza: ogni tanto, per quanto straripanti le sue doti atletiche (il giocatore sta disputando un campionato eccezionale), meriterebbe un po' di riposo e ieri, visto l'ingresso di Datolo, sarebbe stato utile togliere proprio Maggio passando Zuniga a destra. Credo, insomma, che Mazzarri, dovrebbe ricominciare a valorizzare il colombiano e creare una maggiore alternanza tra quest'ultimo e Maggio.

Ieri nella fase di rimonta del Cagliari si è rivisto il Maggio fragile e poco agonista che ha contraddistinto molte delle sue prestazioni esterne dello scorso anno.

Ma per il modulo del Napoli (Genoa docet) gli esterni non possono permettersi troppi cali di rendimento, perchè altrimenti la fase difensiva della squadra comincia a soffrire maledettamente.

Passiamo a sinistra, il ruolo dove è impensabile non intervenire. Aronica sta facendo ottime cose in quel ruolo, ma per lui vale lo stesso discorso di Pazienza e Gargano. Zuniga non è un'alternativa credibile e, anzi, sarebbe prezioso recuperarlo nel suo ruolo naturale a destra in alternativa a Maggio. Dunque un acquisto di livello sulla sinistra, con l'alternativa Aronica, risolverebbe gli atavici problemi su quel lato.

Fossi Mazzarri rinuncerei a "torturare" ancora Zuniga su quella fascia che, come ho appena scritto, potrebbe tornare prezioso come alternativa di lusso a Maggio sulla destra... il che vuol dire: nessuno tocchi Zuniga a gennaio! Lo voglio nel Napoli e lo voglio sulla fascia destra a giocarsi il posto con Maggio!

5. La posizione di Quagliarella e l'assetto offensivo.

Ieri le prestazioni di Denis (co-autore del gol di Bogliacino) e Quagliarella, nonchè le rispettive nemmeno tanto velate dichiarazioni in settimana, alla presentazione del calendario del Napoli, hanno dato la controprova che il Napoli ha bisogno di una prima punta di peso e che Fabio ha bisogno di un uomo che gli crei spazi e gli levi difensori di torno.

Questo non significa che Lavezzi sia inutile, anzi proprio ieri ha dato un saggio delle sue grandi potenzialità, ma l'assetto offensivo necessita di maggiore incisività in zona gol.

Certo qualcuno potrebbe obiettare che ieri il Napoli, senza Denis in campo, ha costruito moltissime occasioni da gol. E' vero, giusto, ma Lavezzi dopo il gol non ha creato altre occasioni da rete, mentre Fabio ha trovato solo un paio di tiri non pericolosi e un gol in evidente fuorigioco. I
pericoli li hanno creati Hamsik, Pazienza (!) e in parte Maggio.

Troppo poco, e infatti la partita non è stata chiusa e per poco non veniva persa. Denis, non perchè sia un fenomeno, ha dimostrato di essere tatticamente fondamentale per la fase offensiva di questa squadra, perchè, pur non avendo doti realizzative importanti, esalta il gioco offensivo degli azzurri, come si è visto puntualmente (da Firenze in poi) ogni volta che il Tanque è stato impiegato.

E' stato determinante a Firenze (con l'assist a Maggio), decisivo col Milan (gol del pareggio) devastante con la Juve (pur non avendo segnato), quasi decisivo a Parma (gol del pareggio), essenziale nei suoi movimenti offensivi nella partita con il Bari (agevolando le prodezze di Quagliarella, libero di svolazzare e devastare la difesa pugliese).

Con la probabile lunga squalifica di Lavezzi, Denis avrà certamente molto più spazio, ma Mazzarri deve dare, come ho già scritto nel dopo-Bari, più minuti a Denis e, laddove possibile, magari non sempre, far giocare tutti e tre insieme il Pocho, il Tanque e Fabio, magari facendo entrare Hamsik nelle "rotazioni" sulla linea mediana, facendo quindi riposare di più Pazienza o Gargano.

Quest'ultima soluzione è certamente rischiosa da un punto di vista tattico, ma in alcune situazioni, specie in casa, potrebbe risolvere situazioni di difficoltà offensiva.

***

Questi dunque a mio avviso i cinque fattori, i cinque punti di attenzione lavorando sui quali a mio avviso il Napoli potrebbe fare quel salto di qualità decisivo verso l'Europa.

Ce n'è un sesto, però, che investe l'aspetto "mentale" di una squadra che, ormai non è un caso, esprime il peggio di sè quando non è in svantaggio e dovrebbe"gestire" la partita e dà il meglio di sè, sempre fino all'ultimo respiro, quando è in svantaggio o deve fare risultato.

Visto che queste situazioni mentali si ripetono con sconcertante puntualità, non si può più parlare di caso o di fortuna. E' chiaro, evidente, solare, che se la squadra gioca mentalmente libera da condizionamenti, da alchimie tattiche troppo esasperate, da preoccupazioni su zone del campo o pisizioni da difendere, la squadra tira fuori doti tecniche e agonistiche di livello assoluto, capaci di farle ottenere qualunque risultato con qualunque squadra.

Ecco il vero salto di qualità che Mazzarri deve cercare di ottenere: meno alchimie tattiche possibili, questa è una squadra mentalmente (e in parte anagraficamente) giovane, con potenzialità enormi in alcuni suoi uomini che fatica ad esprimere quando deve controllare e controllarsi e che scatena come una furia senza pari quando non ha nulla da perdere. Ecco: Mazzarri deve far riuscire a giocare questa squadra "spensierata", sempre all'arrembaggio, sempre come se fosse in svantaggio. liberando le briglie, come un purosangue da lasciar sprigionare la sua eccezionale potenza.

Ricordo che lo stesso accadeva ai tempi di Reja: quando il Napoli andava all'assalto, teneva i terzini molto alti e tutti correvano, la squadra otteneva grandi risultati. Quando invece era troppo preoccupata di difendersi, offriva prestazioni disastrose.

Ha ragione Mazzarri quando dice che questa squadra è in fase di maturazione: partite "folli" come quella col Bari o quella di Cagliari, dove nella stessa partita gli stessi uomini ti fanno vedere meraviglie calcistiche e orrori da dilettanti, dimostrano che questa squadra è come un magma che ribolle fuoriuscendo impetuosamente da un vulcano e formando nuova terra, che ancora deve raffreddarsi e assestarsi.

Ci vuole tempo: già vedo però segnali importanti...come la strepitosa partita di un "genio discontinuo" come Hamsik, che ieri ha incantato per la sua continuità. Ci vuole tempo e pazienza, oltre che attenzione a quegli aspetti tecnici, tattici, mentali e di mercato che ho evidenziato.

Se riusciamo a migliorare in tutti questi aspetti, il futuro, anche già da quest'anno, potrebbe essere nostro!

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