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domenica 20 dicembre 2009

Napoli forza 10!

Il Napoli regola con fatica sia un Chievo indomabile sia (parzialmente) i conti con la fortuna, riprendendosi in parte ciò che nelle scorse settimane la fortuna gli aveva tolto.

In verità chi mi conosce sa che non credo tanto nella fortuna e nella sfortuna, nel senso che l'una e l'altra sono il frutto della qualità del lavoro.

Il Napoli ha vinto oggi perchè ha saputo soffrire, ribattendo colpo su colpo le iniziative di un Chievo che ha mostrato in campo l'organizzazione tattica e la combattività che mi aspettavo alla vigilia, ma ha anche dimostrato quei limiti tecnici che, al di là di superficiali attribuzioni alla dea Fortuna, rappresentano uno dei motivi per cui il Napoli è uscito indenne da questa giornata.

Francamente se oggi avessimo avuto di fronte una squadra con la stessa organizzazione tattica e la stessa grinta ma con valori tecnici appena superiori, difficilmente staremmo qui a parlare di una vittoria azzurra.

Quindi vietato esaltarsi! La vittoria di oggi è importantissima perchè allunga la strepitosa serie di Mazzarri (gli statistici dicono che l'ultima serie di 10 partite utili consecutive risaliva al Napoli di Vinicio 1974-75): 20 punti in 10 partite, 5 vittorie e 5 pareggi, una media (da Champions) di 2 punti a partita, un sesto posto in classifica a un punto dalla zona Champions, che vale nonostante le numerose partite rinviate per neve o gelo (che non avrebbero comunque permesso, anche se giocate, di portare altre squadre sopra l'attuale posizione degli azzurri.

Con la partita di oggi si chiude un 2009 che, nella recente storia del Napoli di De Laurentis, possiamo considerare come l'anno della crisi di crescita, l'anno dell'adolescenza di una società e di una squadra che, dopo l'esplosione del 2008, vissuto con la chiusura trionfale del primo campionato di serie A dopo tanti anni di umiliazioni e il grande palcoscenico europeo della sfida col Benfica, persa di un soffio per inesperienza, ha vissuto un anno in cui ci si aspettava una ulteriore crescita e maturazione della squadra e che invece ci ha ricordato, con il suo incredibile crollo del girone di ritorno, quanto nei suoi elementi portanti, sia ancora giovane e debba maturare.

Ancora all'inizio di quest'anno solare, il Napoli sembrava lanciato in zona Champions. Poi, l'esonero di Reja, la crisi societaria e di squadra che questo blog ha cercato di documentare e commentare sempre con grande scrupolo e altrettanta passione, la mancata rivoluzione di primavera, con l'arrivo di Donadoni nella parte della "rondine solitaria" (che appunto non fa primavera), che ha portato soltanto 11 punti nelle ultime 11 partite dello scorso campionato, un mercato iniziato con una campagna acquisti dapprima sfavillante e poi improvvisamente arenatasi dietro i dissapori tra presidente, direttore generale e tecnico, una campagna cessioni quasi disastrosa, che ha tenuto in rosa giocatori pressocchè inutili e ha lasciato andar via giocatori che oggi, pur con gli ottimi risultati che stiamo ottenendo, ci mancano tanto (penso soprattutto a uno come Blasi), un inizio di campionato sempre più simile, nei risultati e nella mantalità, al Napoli grigio e depresso della primavera (7 punti in 7 partite), e poi...

...e poi la grande rivoluzione di ottobre: il divorzio, auspicato da questo blog e da molti altri, con Marino, l'esonero giusto e giustificato di Donadoni, l'arrivo di Bigon e Mazzarri, la riapertura di "casa Napoli" alla stampa, all'ambiente e alla città e una nuova vita che ha permesso agli azzurri di rimettere in sesto (posto) un campionato che sembrava totalmente compromesso, dando un senso ad un'annata che si avviava non solo al fallimento dei sognati traguardi europei, ma che, vista la totale apatìa della squadra, mi metteva il terrore addosso di dover rimanere addirittura invischiati in una assurda lotta per non retrocedere.

Complice l'incredibile equilibrio di questo torneo, il Napoli, riuscendo in un'impresa che va definita straordinaria proprio per l'equilibrio delle forze attualmente in campo, macinando una serie utile lunghissima, è riuscito a riportarsi in piena lotta per l'Europa.

Superata dunque questa crisi di crescita? Cosa ci riserverà il prossimo anno? Una nuova delusione? Una qualificazione in Europa League? O addirittura...?

Difficile dirlo ora: ci aspetta una lunga pausa natalizia, che speriamo aiuti a recuperare la forma di alcuni uomini lontani da tempo dalla ribalta (Santacroce) o che oggi hanno dimostrato di aver bisogno di riposo, ci aspettano due mesi (gennaio e febbraio) tradizionalmente negativi per una squadra che ha un "telaio" fatto di uomini leggeri che, si è visto sul campo pesante di oggi, fanno molta fatica nei mesi invernali (come i risultati degli anni scorsi dimostrano), ci aspetta un mercato in cui si spera il Napoli riesca a piazzare quel paio di colpi "giusti" (non è facile a gennaio) che possano dare più spessore, anche fisico, alla squadra e colmare le lacune che si sono viste, pur nella lunga ed eccezionale serie positiva, per poter "tenere" il "ritmo-Europa" fino in fondo ad un torneo lunghissimo e che nei mesi di marzo e aprile scaverà probabilmente solchi e differenze di rendimento e punti ad oggi inimmaginabili.

Per il momento c'è solo da essere soddisfatti per come il Napoli sia riuscito a ribaltare totalmente la tendenza di questo campionato e goderci una classifica finalmente consona ai nostri sogni e alle nostre ambizioni.

Tornando alla partita di oggi, si sono viste molte situazioni che confermano molti punti della mia analisi fatta domenica scorsa, all'indomani della folle partita di Cagliari:
  1. Aronica: oggi non commette gli stessi errori di Cagliari, ma, nella stessa posizione di centrale di sinistra, appare di nuovo poco convincente, per giunta non agevolato dalla presenza di Zuniga a sua volta fuori posizione. Nel secondo tempo si schiera al posto di Zuniga, lasciando il suo posto di centrale a Contini e dimostra di trovarsi maggiormente a suo agio. Comunque conferma di essere tatticamente importante più come esterno di centrocampo, che come centrale.

  2. I centrali difensivi: di nuovo tutti ammoniti oggi! Campagnaro, Contini, Aronica e Cannavaro (che infatti salterà per squalifica Atalanta-Napoli del prossimo 6 gennaio). La questione è pressocchè ignorata da tutta la critica, ma rischia di essere un problema quando le diffide e le squalifiche diventeranno più frequenti per l'accumularsi dei cartellini. Visto che Santacroce sembra lontanissimo dal rientro, forse l'acquisto di un ulteriore centrale sarebbe necessario.

  3. La tenuta dei mediani: oggi il Napoli ha veramente sofferto, nonostante, sia chiaro, Gargano e soprattutto Pazienza, hanno disputato una notevole prestazione. Non è loro demerito, ma con i campi pesanti e il progredire del campionato, diventa fondamentale poter contare su alternative valide che mettano in campo prestanza fisica abbinata a buona tecnica e tattica. Anche qui urge almeno un intervento nel prossimo mercato.

  4. Gli esterni: sono "contento" perchè finalmente (forse) Mazzarri avrà capito che Zuniga esterno a sinistra è spre-ca-to! Zuniga DEVE giocare a destra, come preziosa e valida alternativa a Maggio. Lo sto scrivendo da agosto e non mi stancherò di scriverlo, come non mi stancherò di scrivere che questo è un patrimonio da salvaguardare perchè il colombiano è valido e io credo nel valore di questo giocatore. Spero che il nuovo anno illumini finalmente il tecnico e che si crei una concorrenza con il (a mio avviso) troppo utilizzato Maggio che farebbe soltanto il bene del Napoli e che si lasci la soluzione del "problema" a sinistra all'imminente mercato di gennaio.

  5. Quagliarella e l'assetto offensivo: per come si è messa la partita oggi si è sentita l'assenza di Lavezzi, ma si è anche vista l'importanza del Tanque che ha schiantato la difesa veronese aprendo la strada (letteralmente) alla vittoria azzurra. E si è visto che, se Quagliarella deve muoversi da prima punta, deve essere aiutato dalla squadra, come ha fatto splendidamente il "miracolo Mariano" in occasione del 2 a o con un assist in profondità da antologia, 'na malatia da grande campione a cui si è aggiunta l'altrettanto pregevole prodezza di Don Fabio con lo stop volante di petto a tagliar fuori l'intervento del difensore veronese.
Il Napoli dunque anche oggi ha alternato cose buone a pause preoccupanti, che hanno tenuto tutti i tifosi col fiato sospeso fino al raddoppio liberatorio di Quagliarella. Ora si va alla pausa natalizia: speriamo che la squadra si faccia trovare pronta per la difficilissima trasferta di Bergamo e che la società si faccia trovare pronta per l'apertura del mercato. E' vero che il mercato termina il 31 gennaio, ma riuscire a concludere presto gli acquisti giusti (oltre le tanto auspicate cessioni), significa poter dare più tempo per far integrare i nuovi nello spogliatoio e in campo.

A tutti voi che seguite questo mio piccolo "tributo di passione" dedicato al nostro Napoli, gli auguri per un 2010 in cui ci assista la salute e la pace per le nostre famiglie.

Ma restate sul blog, perchè anche durante la pausa natalizia, non mancheranno commenti e riflessioni.

Nel frattempo...Forza Napoli!

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