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lunedì 21 giugno 2010

Diario mondiale - Seconda puntata

E come previsto il mondiale comincia lentamente a svelarsi.... Usando una metafora "per adulti" direi che siamo ancora ai preliminari, per giunta con ancora molti "impacci" e "timidezze", ma intanto la maggior parte dei giocatori ha finalmente cominciato a prendere dimestichezza con il famigerato, diabolico "Jabulani", un pallone con l'anima di una trottola che ha reso (ancora più) inguardabili le prime partite.

Una maggiore abitudine all'utilizzo dell'attrezzo, unita all'inevitabile esigenza di alcune squadre uscite malmesse dopo il primo turno di "fare gioco", ha reso le partite del secondo turno mediamente più "aperte" e meno tattiche rispetto a quelle soporifere del primo.

Resta comunque un mondiale troppo tattico, molto fisico, poco spettacolare, quasi per nulla tecnico, con rare eccezioni, quasi tutte sudamericane.

Le europee stentano, le africane mediamente paiono in regresso sul piano fisico e tecnico e in miglioramento sul piano tattico (ma nel complesso l'equilibrio sembra in perdita), le asiatiche (alcune) stanno facendo una discreta figura, il mondiale sembra in questo momento nettamente nelle mani delle sudamericane: Argentina e Brasile su tutte, ma anche Cile, Paraguay, Messico e Uruguay che privilegiano decisamente la tecnica e, alcune di loro, una buona dose di grinta e organizzazione.

Gli arbitraggi sono complessivamente ottimi (guardalinee compresi) con "allarmanti" eccezioni venute fuori proprio in questi ultimi giorni dal fronte asiatico e ciò potrebbe essere un problema man mano che il torneo andrà avanti: molti non lo sanno ma la regola prevede che una partita tra una europea e una sudamericana debba essere diretta da un arbitro che non sia europeo, sudamericano e quindi la scelta ricade su un africano, un asiatico o un "oceanico". Visto che, prevedibilmente, andranno avanti in maggioranza europee e sudamericane, non sarà facile trovare arbitraggi sempre all'altezza.

Oggi l'arbitro di Cile Svizzera, un certo Al Ghandhi, o qualcosa del genere, ha fatto autentici disastri tirando fuori cartellini gialli e rossi a casaccio e condizionando la partita in un modo che, se fossa stata presente l'Italia, altro che arbitro Moreno! Poveri svizzeri!

Venendo alla nostra nazionale, molti si "aggrappano" ai ricorsi storici di Spagna '82, ma io fiuto nell'aria (e spero di sbagliarmi di grosso!) la "gelatinosa" speranza di Messico '86, dove, da campioni del mondo uscenti, con una squadra povera di qualità in ruoli chiave e fragile caratterialmente, ci salvammo per il rotto della cuffia nel turno preliminare, strappando un pari all'Argentina futura campione, e cedendo di schianto negli ottavi al primo vero ostacolo contro la allora grande Francia, campione europea in carica, del grande Platini. Ecco, io temo molto questo scenario. Anche in Messico allora, come mi sembra quest'anno, ci fu un disarmonico tentativo di fondere la qualità di alcuni campioni uscenti putroppo già sul viale del tramonto con qualche medio giocatore con poca esperienza internazionale e alcuni talenti giovani (Vialli, De Napoli) ma ancora troppo inesperti.

In Spagna avevamo molti uomini chiave fuori forma nella prima fase (Tardelli e Antognoni a centrocampo e Rossi in attacco), ma avevamo grande qualità in difesa (Scirea) e tra centrocampo e attacco (la fantasia, ma anche lo spirito di sacrificio di Conti).

Oggi abbiamo sicuramente meno "talento" (magari avessimo oggi un Conti!!!), campioni uscenti che appaiono logori, qualche medio giocatore (Pepe) e giovani talenti troppo acerbi per un palcoscenico come questo (Criscito). Riponevo molta fiducia in Di Natale, ma vedendolo, non da oggi, legato e evanescente, mi vien da pensare che se è il capocannoniere del campionato italiano, ma gioca nell'Udinese e non, per dire, nell'Inter o nel Milan, forse c'è una ragione caratteriale. Totò sembra non reggere le tensioni di eventi così importanti, non incide, non cambia marcia, non assume iniziative, sembra sempre spaesato, fuori posto, attanagliato dalla paura. Non dico che tutte le colpe delle "figure" che sta facendo la nostra nazionale siano del buon Totò, assolutamente! Ma uno con la sua immensa tecnica sarebbe stato fondamentale per uscire fuori da situazioni "bloccate" come quelle col Paraguay e la Nuova Zelanda.

Poi si può parlare di Marchisio, uno che ha un passo troppo lento per incidere con qualità sulla fascia, di Gilardino, mai servito decentemente ma che non fa nulla per farsi vedere, del (non) gioco sulle fasce dal quale non parte mai e dico mai un cross dal fondo, visto che Criscito e Zambrotta crossano dalla tre quarti e il secondo a volte converge e tenta il tiro dalla distanza.

Un giocatore "medio" come Pepe può offrirti un'ottima prestazione come quella contro il Paraguay, pur con una lunga pausa dopo il vantaggio sudamericano, e una prestazione pessima come quella contro la Nuova Zelanda.

Alcuni commentatori argomentano che andando avanti nel torneo e giocando contro squadre più forti (e tatticamente più "aperte"), dovrebbero emergere le qualità, al momento molto ben nascoste, degli azzurri... Boh, sono molto perplesso: potrebbe succedere con una condizione fisica e mentale nettamente migliore dell'attuale, con un Pirlo (ancora ai box e speriamo in pista per la Slovacchia) che gioca e sa verticalizzare per una punta che attacca la profondità come uno Iaquinta in forma (che adesso non lo è più di tanto) e con una difesa che nel suo "cuore juventino", Cannavaro-Chiellini, mi pare al momento molto fragile e ben lontana dal formidabile e impenetrabile tandem Cannavaro-Materazzi di 4 anni fa.

Ne ho visti tanti di mondiali, e ne ho viste tante (non solo l'Italia dell'82) di squadre "morte" che risorgono e di squadre apparentemente invincibili che inciampano nei momenti "topici" del torneo: il Mondiale è meraviglioso e crudele proprio per questo! L'Italia al momento mi sembra una squadra mediocre, con alcuni grossi equivoci tattici, annebbiata nel fisico e nella mente...questo è quello che si vede ora...poi potrei essere smentito...e me lo auguro...

Intanto dobbiamo cercare di battere la Slovacchia di Hamsik, una delle squadre più scialbe e modeste che ho visto nel torneo, con Marek davanti alla difesa nella prima uscita e in un ruolo simile a quello che occupa nel Napoli, nella seconda, ma con pochi spunti degni della sua classe, specie nella seconda partita.

Una Slovacchia però che deve vincere e che, con la sua mediocrità, anch'essa potrebbe mettere in difficoltà un'Italia come quella vista nelle prime due uscite e che avrà una enorme pressione addosso...

Tutto può succedere, insomma...le mie sensazioni, al momento, non sono affatto positive, lo dico sinceramente...ma spero di sbagliarmi e di veder risorgere gli azzurri, magari con qualche maggiore "aiutino azzurro-Napoli"...

Sarebbe bello essere protagonisti in un mondiale con una cornice così: in questo sì, sicuramente, questo mondiale, per l'entusiasmo che lo circonda, mi ricorda quello leggendario di Spagna '82!

Il Sudafrica è un paese che, in sedicesimo, ricorda molto le contraddizioni del continente in cui si trova: la parte ricca della popolazione produce un PIL proporzionale a quello di importanti paesi europei, ma la parte povera della popolazione vive con degli standard di povertà pari a quelli dei paesi più poveri dell'Africa...eppure il Sudafrica sta dando al mondo un'immagine di commovente e straordinaria...ecco perchè sarebbe bello essere protagonisti di un mondiale così...anche solo per onorare un pubblico e una gente così straordinaria.

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