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lunedì 16 maggio 2011

Il primo giorno dell'era Champions

Le prime date da appuntare nell'agenda Champions del Napoli sono venerdì 26 agosto, giorno dei sorteggi dei gironi a Montecarlo, non appena completati i turni preliminari, e un giorno tra il 13 (martedì) e il 14 (mercoledì) settembre, giorni nei quali scatteranno i gironi.

Dai primi calcoli del precisissimo Gianluca Vigliotti, si stima che il Napoli sia ventunesimo delle ventidue già certe di partecipare ai gironi e ciò dovrebbe portarci (ahimè) addirittura in quarta fascia, rendendo quindi ancora più arduo il cammino per arrivare almeno terzi, piazzamento che ci garantirebbe, a compensazione dell'eliminazione dalla Champions, la possibilità di proseguire, da gennaio 2012, la stagione europea in Europa League.

E ieri sera, pur in una partita conclusa con un ampiamente evidente tacito accordo tra le squadre in campo, abbiamo avuto (ma non so quanti se ne siano accorti) un'altra lezione di mentalità vincente da una squadra di immensa esperienza internazionale come l'Inter.

I più ingenui tra i tifosi pensavano che l'Inter sarebbe venuta qui a sonnecchiare e vivacchiare, ma abbiamo visto come una grande squadra gestisce in modo autorevole anche le situazioni da "volemose bene".

Siccome nello sport non si sa mai, intanto si sono garantiti il gol della sicurezza: "Intanto vi molliamo un gol, poi se ve lo meritate, ci accontentiamo tutti!".

Giusto, secondo me! Impariamo, cari amici tifosi! Questa è mentalità vincente! Non si punta allo 0 a 0 perchè se a me serve un pareggio innanzitutto mi metto al sicuro con un gol...poi si vede!

E' importante imparare la mentalità giusta se vogliamo batterci con onore il prossimo anno in campionato e, soprattutto, in Champions: qui non si chiede di vincere la Champions, ma è importante che diventiamo subito consapevoli che i successi in Italia e soprattutto all'estero si conquistano dopo anni di gavetta e tentativi.

Il grandissimo Manchester di Ferguson, quest'anno candidato alla vittoria della Champions, ci ha messo 8 anni (!!!) per cominciare a vincere qualcosa IN INGHILTERRA con il mitico "sir Alex"! Lo stesso Barca sta raccogliendo oggi i frutti eccezionali di un lavoro iniziato ben oltre venti anni fa! Il Chelsea del multimilionario Abramovic ci ha messo anni e anni per vincere qualcosa in Inghilterra e in Europa, per non parlare della stessa Inter morattiana che, pur investendo barcate di miliardi, ha preso ceffoni e umiliazioni per anni.

Ci vuole pazienza, anni di scrupoloso, attento e competente lavoro, mettendo insieme i pezzi di un team sempre più forte nel corso degli anni: non si può in due mesi rinforzare una squadra come il Napoli con sette-otto innesti di livello internazionale e illudersi di competere con le italiane e le europee più forti.

Forse solo il Real Madrid potrebbe rivoluzionare una rosa in un solo anno in queste proporzioni...e qui veniamo al vero "nodo", che ormai pare evidente, del rapporto tra De Laurentiis e Mazzarri ed è importante che i tifosi capiscano perfettamente i termini della questione per evitare "drammi" illogici e ridicoli il prossimo anno.

Il punto è questo: se, come sembra, Mazzarri ha messo bocca sulla qualità dei rinforzi o, peggio, sulla politica dei diritti di immagine dei nuovi arrivi, ebbene, caro Walter, la tua posizione appare indifendibile e contraddittoria:

  • indifendibile, perchè il Presidente ha tutte le ragioni per rinforzare con prudenza la rosa attuale, rispettando i parametri di bilancio e fair play finanziario ed evitando che il Napoli possa ricadere nelle trappole di quel passato che ci ha portato dalle stelle al fallimento: se il Presidente parla di piani quinquennali, sa di cosa parla: sa che per portare il Napoli a livelli da squadra "top" ci vogliono anni di campagne acquisti ben fatte e, contemporaneamente, un settore giovanile che cominci a sfornare almeno un paio di talenti ogni anno da innestare in prima squadra
  • contraddittoria, perchè, me lo ricordo benissimo, quando Mazzarri venne a Napoli ci tenne ad autoincensarsi evidenziando che lui ha sempre tratto il massimo dalle rose a sua disposizione, valorizzando al massimo tutti i suoi cimponenti: è stato di parola in questi due anni e allora? Perchè adesso non dovrebbe riuscirci?
Se poi, come mi è sembrato di capire, ci sono anche altre piccole o grandi situazioni non risolte tra Presidente e allenatore, allora è inutile discutere oltre, ma se il nodo fondamentale è questo, beh, caro Mazzarri, Lei ha fatto cose mirabili, ma io, con tutti i suoi difetti, sto col Presidente perchè non voglio ripetere la parabola del Napoli di Maradona e le parabole di tutte quelle squadre (Cagliari, Verona, Lazio) che hanno toccato i vertici per poi subito precipitare.

Nessuno credo, nemmeno tra i tifosi azzurri, si rende forse conto cosa significa partire da zero (zero assoluto!) e riuscire a competere in pochissimi anni con le grandi del calcio italiano ed affacciarsi nell'Europa che conta: competere non solo a livello di squadra, ma anche a livello di strutture societarie, settore giovanile, stampa e comunicazione, stadio... Non dico, come fa il Presidente, "guardiamo il Barcellona"...magari un giorno, fra 15, 20 o 30 anni di durissimo lavoro, potremmo arrivarci...ma il Milan! Società che lavorano in un certo modo da decenni, perfezionando anno dopo anno la propria organizzazione in tutti i settori e diventando un sogno ambitissimo da tutti i professionisti del calcio più importanti.

Caro Mister, nessun presidente nelle condizioni di De Laurentiis potrebbe garantirle ciò che sembra lei voglia chiedere: io al suo posto chiederei al presidente soltanto di tutelarla sul piano della comunicazione, come ha sostanzialmente fatto nei suoi due anni di lavoro qui a Napoli non imponendole mai, nelle dichiarazioni pubbliche, traguardi "impossibili" da raggiungere, ma anzi, volando sempre molto basso per tutelare al massimo il suo lavoro dalle pressioni della piazza.

Se poi Lei, caro Walter, ha cominciato ad avere dei mal di pancia perchè ha subodorato "nuovi orizzonti professionali", beh, allora di che parliamo?

Ieri ho visto e sentito un Presidente amareggiato, solo e ferito prendersela in sala stampa con quelli che (testualmente) "all'interno del Napoli pensano solo ai cazzi propri per ambizione professionale", non ascoltando (o facendo finta di ascoltare) quei principi di sviluppo che il Presidente ha sempre dichiarato pubblicamente e in via riservata all'interno della società.

Si può dire tutto di De Laurentiis: che sia un egocentrico, che sia "chiassoso", che voglia mettersi in mostra, che a volte sia "fragoroso" nei suoi discorsi e nei atteggiamenti, troppo presente nelle vittorie e troppo poco nelle sconfitte, gli si possono imputare mille e più difetti, ma da sette anni ha sempre detto cose coerenti su come intendeva sviluppare la sua società e, pur tra comprensibili errori, non ha mai deluso le sue promesse, restituendo ai tifosi azzurri una passione e una fede dopo che non ci era rimasto NULLA DI NULLA se non devastanti umiliazioni.

Oggi abbiamo una società con un bilancio sano, una visibilità nazionale e internazionale, fatturati in crescita, incassi al botteghino che competono con pochi altri in Europa, un settore marketing che, nella secolare patria del falso, sta facendo "i buchi per terra" a livello di fatturato con prodotti originali e una rete distributiva sempre più capillare, progetti su comunicazione e settore giovanile in piena evoluzione e così via.

Se Mazzarri crede in tutto questo, resti pure, altrimenti è giusto che vada via e che, sarebbe opportuno, si ridefiniscano meglio i ruoli all'interno della società visto che, Cavani a parte (preso, ricordiamolo, dal Presidente), il resto del mercato azzurro estivo e invernale, pur importante per le tante cessioni che hanno alleggerito le spese di gestione, è stato, a livello di ingressi, molto al di sotto delle aspettative.

Quest'anno, a maggior ragione per quanto ci siamo detti oggi sull'equilibrio nelle spese, i soldi andranno spesi con intelligenza portando a Napoli un mix di nuovi giovani di grande qualità e uomini di esperienza e tecnica che possano arricchire l'attuale organico.

Ricordo come fosse ieri ciò che scrivevo all'inizio di questa stagione: sarà un'annata difficilissima, la più difficile dell'era De Laurentiis e dovremo avere tanta pazienza...tutto è andato alla grande, oltre ogni sogno, ma l'anno prossimo (e non è scaramanzia!) il motto sarà lo stesso: pazienza e comprensione, perchè ancora una volta questo "giovane" Napoli dovrà di nuovo combattere epiche battaglie per superare ancora i propri limiti...e sarà ancora più dura!

Ma vivaddio, come ho scritto ieri sera a caldo, meglio dover combattere i problemi derivati dal "benessere" che quelli a cui la vecchia società ci aveva purtroppo abituati, quelli derivanti dalla "miseria"!

Umiliati ieri, rispettati oggi! Grazie Napoli!

PS: nei prossimi giorni le pagelle di fine anno! Restate collegati! :-)

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