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mercoledì 25 gennaio 2012

Coppa Italia 2012 / Quarti / Napoli - Inter 2 - 0 (50' rig. Cavani, 93' Cavani)

E la semifinale tanto desiderata arrivò...e la vendetta è compiuta!

Il Napoli mostra la consueta lentezza di ritmi vista nelle ultime settimane: a circa zero gradi, il terreno del San Paolo appare scivoloso, quasi come se si "pattinasse" sul ghiaccio e ciò non agevola una manovra, quella degli azzurri, che già soffre per quei problemi di assetto a centrocampo già abbondantemente evidenziati.

Dal suo canto l'Inter non riesce a creare gioco, percè il baricentro è troppo basso per cui Sneider e Milito restano troppo isolati in avanti: l'olandese in particolare, emarginato dal gioco, finisce per innervosirsi oltremisura e rischia di finire anzitempo negli spogliatoi per reiterate e gravi scorrettezze.

Il primo tempo si conclude con poche emozioni: una deviazione ravvicinata di Maggio respinta da Castellazzi (15'), un innocuo tiro da lontano di Sneider parato da De Sanctis (16'), una bellissima punizione a giro di Gargano di un soffio alla destra di Castellazzi (19') e un tiro fiacco di Aronica col destro che non è il suo piede su assist perfetto di Hamsik.

Nella ripresa Ranieri inserisce Alvarez al posto di Obi e l'Inter alza di molto il proprio baricentro, rendendosi minacciosa, ma una clamorosa doppia leggerezza di Thiago Motta (palla persa al limite e successivo sgambetto in area), costringono il mediocre Celi a concedere un rigore a Cavani che con rabbia lo trasforma (50').

Da quel momento è quasi un monologo interista, con uno Sneider scatenato (60', 62' e 81'), con Alvarez (69', tiro moscio tra le braccia di De Sanctis uscito alla disperata) e poi con la raffica Maicon-Zarate-Cambiasso in pochi secondi all'87' tutte conclusioni respinte miracolosamente dal nostro eccezionale Morgan!

In mezzo ci sono solo due situazioni a favore degli azzurri: un tiro di Pandev e l'occasione che Gargano si procura andando a pressare fin su Castellazzi.

Mazzarri, dopo l'ingresso di Zarate, cerca di fronteggiare l'assalto dei nerazzurri, mettendo Maggio e Zuniga più a sostegno dei tre centrali, arretrando Hamsik a centrocampo e poi immettendo forze fresche con Dzemaili e Dossena.

E adesso la semifinale (con partita di andata e ritorno) col Siena che elimina il Chievo battendolo a Verona e mostrando ancora una volta la qualità del lavoro che sta facendo il tecnico Sannino sulla panchina dei toscani.

Forse la zona Europa, che si allontana giornata dopo giornata in campionato, potrebbe essere recuperata attraverso la Coppa Italia: se poi domani sera il Milan eliminasse la Lazio...



***

De Sanctis: 7,5 - Nel primo tempo nessuna parata difficile, ma tante uscite anche fuori dall'area di rigore, per sbrogliare ogni minima situazione di difficoltà dei suoi compagni: anche questo è segno di grande leadership. Eccezionale nella ripresa, in particolare all'87' quando diventa un muro invalicabile respingendo in pochi secondi un cross di Maicon e i due successivi tiri di Zarate e Cambiasso. Il Napoli gli deve un gran pezzo della semifinale di coppa.

Campagnaro: 6,5 - Dopo le streghe delle ultime settimane, gioca semplice, tranquillo, senza sbavature e con grande grinta

Cannavaro: 7 - Molto determinato e attento con un cliente difficilissimo come Milito che lo mette a durissima prova

Aronica: 6,5 - Si lascia rubare palla da Milito, ma conclude anche con un tiro di destro (che non è il suo piede) una bellissima combinazione in velocità che sembrava destinata al gol. Ripresa di grande attenzione tattica.

Maggio: 6 - Appare in ripresa: l'Inter non crea le barricate sul suo lato, a differenza di tante provinciali, ma Cristian stavolta sfrutta gli spazi che gli vengono concessi e in una occasione solo il pollice di Castellazzi gli nega la gioia del gol. In difesa rischia grossissimo con un fallo in area su Milito non ravvisato da Celi che a tutti è sembrato rigore

Gargano: 7 - Rischia...la vita in un contrasto omicida di Snejder, sfiora il gol su punizione, pesca Maggio in area con un lancio millimetrico e cerca di offrire il solito contributo di pressing e ritmo nelle giocate. Nel finale rischia di segnare un gol su palla recuperata a seguito di uno dei suoi leggendari pressing fin sul portiere. Nell'attuale centrocampo azzurro è fondamentale

Inler: 5 - In profonda, evidente, totale crisi di sfiducia, fallisce giocate davvero elementari, anche se, va detto con onestà, in un paio di occasioni recupera palla a centrocampo con rabbia e autorevolezza, a conferma di una tremenda lotta interiore tra i suoi limiti attuali e il suo desiderio di riscatto (dall'81' Dzemaili: 6 - Molto bella una sua percussione con tiro dal limite alzato sulla traversa da Castellazzi)

Zuniga: 7,5 - Crea qualche imbarazzo e appare anche lui in ripresa rispetto alle ultime impalpabili esibizioni. Cresce col passare dei minuti sia in attacco, deve è uno dei pochi che nella ripresa riesce a prendere palla e ripartire e nel contempo a farsi sempre trovare al posto giusto con provvidenziali diagonali difensive sul lato sinistro

Hamsik: 6 - Discreta qualità tra centrocampo e attacco, offre su un piatto d'argento ad Aronica una splendida palla orizzontale delle sue che se ci fosse stato Cavani...nella ripresa tanto sacrificio a centrocampo per controbattere l'assalto dei nerazzurro (dall'87' Dossena: SV - Troppo poco tempo per poter entrare in partita)

Lavezzi: 6,5 - Si vede che non è ancora fisicamente al meglio, ma quanto scompiglio riesce comunque a creare nella difesa avversaria! (dal 65' Pandev: 6,5 - Mostra di essere sempre in palla con un paio di giocate di lusso per Cavani)

Cavani: 7 - Nel primo tempo non riesce mai a farsi trovare libero per la battuta a rete. E' anche vero che la lentezza attuale del gioco azzurro e l'organizzazione difensiva dell'Inter ne soffoca le qualità. Con caparbietà si procura un rigore dal nulla e cocciutamente va sul dischetto per mostrare a tutti che l'incidente di Siena è superato. Con l'ingresso di Pandev e gli spazi che si allargano, trova lo spazio per uno straordinario numero di pattinaggio che gli vale il sigillo finale.

All. Mazzarri: 7 - Soliti problemi a centrocampo, lentezza nella manovra, ma segnali di ripresa nell'organizzazione difensiva e la capacità di mantenere motivati e coinvolti nel gruppo i ragazzi più psicologicamente in difficoltà. Chissà che la vittoria di stasera non sia un'iniezione di fiducia per i vari Inler, Cannavaro, Campagnaro e Maggio.

Arbitro Celi: 2 - Simbolo eloquente della totale mancanza di credibilità della classe arbitrale. Se Snejder avesse avuto la casacca azzurra sarebbe stato espulso per un fallo criminale come quello che l'olandese, non nuovo a questo tipo di intemperanze, compie su Gargano, rischiando di spezzargli una gamba che solo per miracolo resta intera.. Tenta miseramente di recuperare credibilità ammonendo l'ormai indisciplinatissimo olandese per aver calciato la palla a rete a gioco fermo. All'11' scambia un fallo di mano in area azzurra di Samuel assegnandolo a Lavezzi (!) e poi non decide nulla per un contrasto vigoroso al limite dell'area di rigore tra Cavani e Chivu. Nella ripresa, quasi pentito di cotanta sudditanza psicologica, capovolge totalmente i suoi "favori" penalizzando oltremisura l'Inter non dandole un rigore onestamente evidente per fallo di Maggio su Milito. In più ammonisce a tutto spiano anche per falli di gioco del tutto "onesti". Se non fossi disgustato e rassegnato, sarei scandalizzato!

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