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domenica 29 gennaio 2012

Serie A 2011-12: 20ª - Genoa - Napoli 3-2 (31' Palacio, 36' Gilardino, 70' Palacio, 80'' Cavani, 82' Lavezzi)

L'inizio del girone di ritorno sembra esprimere sempre più chiaramente una verità in parte già svelata nel girone di andata: il Napoli di quest'anno sembra destinato a raccogliere le sue migliori soddisfazioni al di fuori del campionato.

Si è rivisto lo stesso Napoli già troppe volte visto quest'anno in trasferta, anzi forse peggio, visto che solo in Champions si era ritrovato sotto di tre gol.

Ci sono due aspetti che fanno la differenza: la feroce grinta dei genoani, ansiosi di ritrovarsi e dimostrare il loro valore dopo un girone d'andata disastroso e un assetto tattico che vede Jankovic a destra tenere basso Dossena e Sculli a sinistra tenere basso Maggio.

In questo modo il Napoli, fiacco nelle motivazioni, giunge sempre secondo sul pallone e, schiacciato sui lati, non riesce a sviluppare una manovra offensiva decente.

Se poi ci metti la pessima giornata dei tre tenori e Cavani tenuto in panchina, non puoi sorprenderti che dopo 70' di dominio genoano la partita appaia chiusa.

E' vero: il primo gol è una prodezza di livello assoluto di Palacio che indovina un collo esterno dal limite sinistro dell'area di rigore azzurra che si infila nel sette, un gol che a riprovarlo cento volte ti riuscirebbe al massimo un paio di volte, ma il secondo gol è frutto di una distrazione evidente di Campagnaro prima (che rinvia goffamente la palla verso il centrocampo riconsegnandola al Genoa) e di Cannavaro pochi secondi dopo (che si perde Gilardino nell'area piccola).

E il Napoli? Non tira mai e fa una fatica enorme a presentarsi dalle parti di Frey: il primo squillo è addirittura al 67' con Hamsik che si trova solo davanti a Frey e gli spara addosso anzichè angolare come fa di solito.

Gol sbagliato, gol subito: nel momento migliore (?) degli azzurri, il Genoa trova il 3 a 0. Poi tutto cambia all'improvviso: in soli due minuti gli azzurri trovano due gol con Cavani e Lavezzi (inesistente fino a quel momento) e sfiorano persino l'incredibile pareggio con Dzemali, ma gestiscono con scarsissima lucidità gli ultimi 5 minuti di recupero senza mai riuscire a completare una percussione o mettere un cross in area.

Sconfitta, va detto, meritata: il Genoa ha dato tutto, anche di più rispetto alle sue possibilità e ha messo in crisi il Napoli sul piano agonistico e tattico.

Il Napoli, consciamente o inconsciamente ha scelto: ci si giocherà tutta la stagione nella semifinale di Coppa Italia (a quest punto da vincere a tutti i costi se si vuole sperare di essere in Europa anche il prossimo anno) e negli ottavi di Champions...il campionato non sarà più una priorità...e le nostre domeniche, temo, saranno meno "gustose" dei nostri mercoledì.

***

De Sanctis: SV - Incolpevole sui gol subiti: il primo è una prodezza di Palacio, il secondo una conclusione ravvicinatissima di Palacio, perso da Cannavaro, il terzo su un diagonale a regola d'arte di Palacio. Non ha altre occasioni per riscattarsi.

Campagnaro: 4,5 - Dal suo lato imperversano Palacio e Sculli e servirebbe il miglior Hugo. Da un suo rinvio approssimativo parte l'azione genoana che porta al raddoppio. Appare più a suo agio nella difesa a 4.

Cannavaro: 4 - L'assetto offensivo del Genoa crea grosse difficoltà alla difesa azzurra, ma Paolo avrebbe un punto di riferimento abbastanza "stabile" in Gilardino, ma il capitano se lo perde e Gila alla fine ne aprofitta. Costretto a lasciare il campo per un brutto fallo di Mesto  (dal 45' Maggio: 5,5 - Appare ancora in condizione non ottimale: unica cosa bella del suo match il cross al centro per il gol di Cavani)

Britos: 5 - Fa fatica a trovare il ritmo partita e l'assetto offensivo genoano non ne agevola il rientro: dal suo lato trova uno Jankovic molto attivo e insidioso e Gilardino che tenta di farsi trovare come perno offensivo ovunque si sposti la manovra genoana. Si muove meglio nella difesa a 4, ma è dal suo lato che Palacio mette il gol del 3 a 0

Zuniga: 4,5 - Poco efficace in attacco e costretto spesso a ripiegare in fase difensiva per contenere Sculli che lo surclassa a livello tattico (dal 56' Cavani: 6 - Unica occasione e non la spreca, ma nell'assedio finale non riceve mai una palla giocabile)

Dzemaili: 5,5 - Il Napoli è sopraffatto dal ritmo del Genoa in tutte le zone del campo e lo svizzero a volte fa fatica in fase di contenimento, ma in più, rispetto all'opaco Inler di questi tempi, prova almeno a dare ritmo e velocità alle giocate azzurre, anche ci riesce poco. Nel finale va vicinissimo al pareggio con una splendida conclusione da fuori area

Gargano: 6,5 - Stavolta volontà e impegno non bastano, gli azzurri soffrono troppo e nel primo tempo l'uruguagio non riesce a tamponare le continue percussioni degli avversari. Meglio nella ripresa dove riesce a conquistare palloni su palloni anche se non sempre riesce a giocarli con lucidità. Bello un suo tiro da fuori respinto a stento da Frey e l'assist lunghissimo da centrocampo che pesca Lavezzi per il gol del 2 a 3

Dossena: 5 - L'assetto genoano a tre punte e mezza (Palacio, Sculli, Gilardino e Jankovic) costringe i laterali azzurri a stare troppo bassi creando alla fine tanta confusione in difesa e poco gioco offensivo. Andrea riesce a combinare qualcosa in più in avanti rispetto a Zuniga, ma a parte un cross non riesce a incidere sulla manovra offensiva azzurra. In difesa invece paga dazio in occasione del terzo gol genoano quando sbaglia il movimento sul passaggio di Gilardino per Palacio e si fa bruciare dall'argentino

Hamsik: 4 - Sopraffatto dal ritmo del centrocampo genoano, non trova mai il tempo e la misura per una giocata di qualità, sempre poco lucido. Nella ripresa fallisce un gol incredibile poco prima del 3 a 0 genoano, tirando dritto per dritto anzichè incrociare in diagonale

Pandev: 5 - Convince di più da rifinitore che da punta, anche se in un paio di occasioni si rende pericoloso. Purtroppo però riceve pochi rifornimenti dagli esterni e quasi nulla dai compagni di reparto, e non sempre si possono fare miracoli. Si perde nella confusione della ripresa (dal 73' Vargas: 5 - Non riesce mai ad incidere, ma si ha l'impressione in un paio di occasioni che i compagni lo ignorino anche quando riesce a crearsi qualche spazio)

Lavezzi: 4 - Mazzarri, perchè non lo hai schierato da punta centrale? Irriconoscibile nel primo tempo! Non riesce mai a saltare l'uomo, viene sempre anticipato, con le buone o le cattive, viene a prendersi palla sulla linea dei difensori, si innervosisce e si becca anche una ammonizione, in verità troppo severa che gli farà saltare la partita di mercoledì. Comincia a giocare dopo il 3 a 0, trovando un gol un po' fortunoso ma tanto bello quanto inutile

All. Mazarri: 4 - Manda al massacro Pandev (più efficace come rifinitore che come attaccante centrale e permette a Lavezzi di svariare fin sul centrocampo come nelle peggiori giornate del Napoli di Reja. Ci vuole l'infortunio di Cannavaro per "costringerlo" a schierare la difesa a 4. L'assetto offensivo del Genoa costringe Zuniga e Dossena a stare troppo bassi, bloccati dalle posizioni di Jankovic dal lato di Dossena e Sculli dal lato di Zuniga, cosicchè la manovra azzurra non riesce mai a svilupparsi in modo armonioso in fase offensiva. Con l'uscita del capitano e l'ingresso di Maggio gli azzurri si schierano con il 4-3-3 con il quale gli azzurri trovano un po' di equilibrio in più. Il problema però appare in parte anche di motivazioni: oggi in campo il Genoa arrivava quasi sempre primo sul pallone con la forza dei nervi, gli azzurri lo fanno solo quando tornano in partita e lui in panchina appare (non da oggi) sempre più "imborghesito": un gattone sazio al posto della tigre affamata dello scorso anno. La fame, almeno in campionato, non l'hanno persa solo i giocatori...

Arbitro Rocchi: 5 - Inizia benissimo facendo sentire subito la sua presenza nel match con un paio di ammonizioni, poi si perde un po' restando troppo distante dalle azioni e quindi non valutando correttamennte alcuni contrasti di gioco. Diventa anche meno coerente nella distribuzione dei cartellini ad esempio ammonendo Lavezzi per un contrasto duro ma non cattivo e non ammonendo Mesto (ammonito poi) per un fallo da dietro a palla già lontana proprio sul Pocho. Un po' meglio nella ripresa nella conduzione della partita e nella distribuzione dei cartellini, ma valuta con troppa leggerezza il contrasto su Maggio che dà il via al terzo gol genoano.

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