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martedì 17 gennaio 2012

Il caso De Sanctis - Lecce: le scuse di Michele Plastino ai tifosi del Napoli e la crisi del calcio

Ieri sera a Goal di Notte, Michele Plastino, visibilmente turbato e triste, ha voluto concludere la sua trasmissione leggendo quanto da lui scritto sul suo sito (www.micheleplastino.it/) in merito alle polemiche nate sul caso De Sanctis da noi ricostruito con questo post la scorsa settimana.


Conosco da tifoso Michele Plastino da 30 anni e ricordo migliaia di trasmissioni, reportage e film con cui ha raccontato con immensa passione il mondo del calcio e del Napoli.

Michele Plastino puo' avere tutti i difetti di questo mondo, si possono non condividere certe sue modalita' di approcciare alcuni argomenti relativi al calcio, ma personalmente continuo a rispettarlo e a stimarlo, perche' e' uno dei pochi che cerca ancora di difendere il calcio pulito raccontandone il marciume a fronte di un esercito di "leccaculo" e "mangiacalcio" che offendono l'intelligenza dei tifosi nascondendo scandali talora anche fin troppo evidenti o servendo in modo evidente altrettanti interessi "di bottega": comprendo le ragioni che lo hanno portato a sollevare il caso e ho gia' cercato di spiegarlo la scorsa settimana su questo blog.

Ritengo che l'unica grande "colpa" di Michele Plastino sia quella di esprimere in modalita' che possono essere discutibili ma che gli sono sempre state "proprie" quel senso di "disagio" verso il mondo del calcio che solo gli appassionati piu' intellettualmente onesti e riflessivi sentono con sempre maggiore evidenza.

Un altro esempio di questo "disagio" viene descritto in questo articolo di Carlo Tecce pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" di domenica scorsa e che riproduco qui di seguito.


Anch'io negli ultimi tempi mi sto ponendo sempre piu' dubbi, domande e riflessioni che vanno oltre la passione per il Napoli e per il calcio: sento sempre piu' forte il timore che il calcio perda sempre piu' credibilita' senza accorgersene, come accaduto in pochi anni per il ciclismo, sport ieri popolarissimo e oggi moribondo, che non ha saputo/voluto arginare i sospetti derivanti dal doping  e ha perso totalmente credibilita' nel giro di pochi anni.

Per anni ho seguito con altrettanta passione dedicata al Napoli tutte le piu' importanti manifestazioni ciclistiche del mondo (Giri, Tour, Mondiali, classiche di un giorno, ecc.), distaccandomi pero' in poco tempo quando ho cominciato a vedere troppe classifiche sconvolte dagli scandali, dalle penalizzazioni e dalle squalifiche non credendo quindi piu' che quello che stavo vedendo fosse vero o verosimile.

Il cancro che sta corrodendo il calcio si chiama "scommesse": osservo con sempre maggior disgusto pubblicita' e "marchette" sempre piu' ossessive e onnipresenti relative alle scommesse all'inizio di ogni anticipo e posticipo e persino durante gli intervalli: una colonizzazione travolgente che non puo' non portare domande e seri dubbi su dove ci sta portando questa spinta compulsiva alla scommessa a tutti i costi e a tutte le ore.

Confesso che se il Napoli ancora mi emoziona, tuttavia e' un'emozione sempre piu' isolata rispetto a un contesto che vedo sempre piu' squallido e decadente, con "errori" sempre uguali, situazioni sempre piu' strane, occhiolini e gesti inspiegabili e, dall'altro, censura sempre maggiore del diritto di cronaca e della circolazione degli hi-lights delle partite con la "scusa" del copyright della Lega Calcio attraverso il quale tanti giornalisti come Michele Plastino non possono piu' offrire all'opinione pubblica spunti di riflessione su alcuni aspetti (o sospetti) delle partite con il supporto delle immagini, oppure sono costretti a farlo riprendendo artigianalmente con un cellulare le immagini direttamente da un televisore.

Che calcio e' questo? Che senso ha desiderare e tifare per "il Napoli che vorrei" se questo e' un calcio che appare sempre piu' squallido e lontano rispetto al calcio che vorrei?

Ecco perche' trovo che sia stupido, al limite dell'ottusagine, prendersela con uno come Michele Plastino: perche' se anche puo' aver azzardato troppo nel caso De Sanctis, almeno lo ha fatto con lo spirito di chi vuole difendere la pulizia del gioco del calcio e dei suoi attori e allora scusatemi, cari tifosi che lo avete attaccato...vuol dire che non state capendo niente di quanto di distruttivo sta avvelenando, forse per sempre, il mondo del calcio.

Possiamo non essere d'accordo su De Sanctis o su come vedere tatticamente una partita, caro Michele, ma sappi che anche quest'anno, tra tante proposte del lunedi' sera televisivo qui a Napoli, chissa' perche' ancora una volta ho scelto la tua trasmissione, per il suo taglio, per il tono del dibattito, per la qualita' degli ospiti, per quel tuo modo non banale ma sempre appassionato di parlare A Napoli DEL Napoli e DI Napoli.

E se anche capirei il tuo dolore nel lasciare la nostra citta' al termine di questa stagione dopo oltre trent'anni, sappi che lasceresti anche a me un dolore altrettanto forte nel non poterti piu' incontrare il lunedi' sera, perche' mi renderei conto che un'altro "narratore" del calcio e' stato vittima di questo circo sempre piu' cinico e baro.

Resisti, Michele, non darla vinta alla stupidita' che avvolge questo mondo e, se anche non ho condiviso il modo con cui hai trattato il caso De Sanctis, qua la mano e abbracciamoci, perche' se venisse a mancare una voce come la tua, per chi come me non viene dalla montagna con la piena ma cerca di ragionare pur con la passione del tifoso, sarebbe un segnale di seria e angosciosa preoccupazione per il futuro e la credibilita' del calcio, a Napoli e altrove.

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